Il 12 marzo, è entrato in vigore l’obbligo di iter formativo per gli utilizzatori di macchine e attrezzature di lavoro. Il vincolo era stato previsto dal comma 5, art. 73 del D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche e integrazioni.
La norma - accordo del 22 febbraio 2012, pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 12 Marzo 2012, n. 60 – Supplemento ordinario. n. 47 -introduce nella sostanza una sorta di “patente” o di “qualifica” obbligatoria per l’uso delle attrezzature. L’obbligatorietà rappresenta un elemento di novità che ha prodotto in questi anni una serie di effetti organizzativi sul sistema produttivo. Il periodo di transizione, o periodo per adempiere, tre anni come da due disposizioni, è ormai passato (dal 12 marzo 2012 al 12 marzo 2015). Il legislatore ha ritenuto che questo fosse un tempo sufficiente per le aziende per pianificare, e successivamente, erogare i corsi di formazione nei confronti dei propri dipendenti ai quali sono state affidate le attrezzature da lavoro indicate nell’accordo.
Per alcuni settori merceologici l’impatto è sicuramente pesante, pensiamo, per esempio alla logistica che vede l’uso continuo dei carrelli elevatori, oppure al settore impiantistico in cui è sempre più diffuso l’uso delle Piattaforme elevabili (PLE). La norma tendenzialmente si applica in tutti i settori. E’ infatti difficile prevedere esclusioni poiché spesso anche settori non industriali vedono l’uso di alcune attrezzature.
Già con gli accordi Stato-Regioni del 21 dicembre 2011 e 22 febbraio 2012 è avvenuta una svolta importante: ora i lavoratori devono frequentare specifici corsi, devono essere in possesso di attestati comprovanti l’avvenuta formazione e solo in queste condizioni possono svolgere le proprie mansioni e utilizzare le attrezzature assegnate. Il concetto di “essere formati ed addestrati” non riguarda solo le attrezzature, ma una serie di altre attività.
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