Sistri: più che un addio un arrivederci?

Sistri
L'abrogazione, ad opera del decreto semplificazioni, comporta una serie di conseguenze, ma pone anche a una serie di questioni aperte

Come noto, l’articolo 6 del D.L. n. 135/2018 (cosiddetto decreto semplificazioni) ha disposto la soppressione del Sistri a fare data dal 1° gennaio 2019.

La misura, in attesa della conversione del decreto in legge (la presentazione alle Camere dovrà avvenire entro 12 febbraio 2019, pena la sua decadenza e la conseguente resurrezione del Sistri), comporta una serie di conseguenze, come lo stop al versamento dei contributi, ma pone anche a una serie di questioni aperte: cosa ne sarà degli oneri versati (inutilmente) dalle aziende nei precedenti otto anni?  E degli investimenti sostenuti per iscrizione, black box eccetera? E, ancora, come si concilia la possibilità di compilare e tenere il registro di carico e scarico e il Fir criticità in modalità digitale in assenza del formato unico previsto dall’art. 194-bis, comma 2, D.Lgs. n. 152/2006? Ma, soprattutto, come sarà il nuovo sistema di tracciabilità, visto che il Governo ha manifestato l’intenzione di sostituire il Sistri con un nuovo sistema di tracciabilità, organizzato e gestito direttamente dal ministero dell’Ambiente?

Alessandro Kiniger e Luca Tronconi di B&P Avvocati hanno messo in fila tutti questi punti e, partendo dall’analisi delle disposizioni abrogate, hanno ricostruito il quadro della situazione per quanto possibile alla luce dell’attuale assenza di disposizioni sostitutive.

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