Tablet rugged: conoscerli per utilizzarli al meglio

Disponibili in diversi livelli di robustezza, possono soddisfare molteplici esigenze negli ambienti di lavoro più impegnativi, con investimenti calibrati all’obiettivo, in una prospettiva di durabilità e continuità operativa

Le tecnologie per la trasmissione di dati, voce e video via computer o altri dispositivi con funzionalità wireless, ricadono nell’ambito del Mobile Computing, o Nomadic Computing, che si articola in mobile communication, con protocolli e portali servizi dedicati a supportare e garantire i servizi, mobile hardware, con dispositivi e sistemi quali laptop, smartphone, terminali handheld, tablet, e mobile software, l’engine del dispositivo mobile, in sintesi il suo sistema operativo.

Lo sviluppo dei sistemi mobili inizia negli anni ’70, con il Compaq Portable, in effetti un “trasportabile” stante le dimensioni, per poi consolidarsi con i laptop. Gli smartphone sono oggi dei veri e propri computer mobili, con App che permettono applicazioni anche sofisticate. I tablet: appaiono negli anni ’80 e si consolidano come dispositivi per Mobile Computing con l’iPad Apple del 2010. E infine i terminali handheld, per logistica e identificazione automatica, con barcode e RFID reader integrati e crescenti potenzialità di elaborazione e comunicazione dati. Un mobile device deve essere particolarmente robusto e in grado di seguire l’utente in condizioni ambientali anche critiche per cui, nel tempo, si sono realizzate delle versioni rugged per impiego laddove è impraticabile l’uso di sistemi mobili di livello office, aprendo anche a nuove e diverse situazioni applicative prima non possibili per mancanza di una garanzia di comportamento affidabile nel tempo dei dispositivi. Nei sistemi rugged, che prevedono elementi costruttivi e funzionali che li rendono robusti, il concetto base è che sono designed for durability, mentre nei sistemi consumer, che non sono tested for durability, sono consistenti le probabilità di malfunzionamenti e rotture, con conseguente indisponibilità del dispositivo.

Tablet rugged: definire la ruggedness

La ruggedness è la caratteristica distintiva di un dispositivo o di un sistema rugged, che è tale se è robusto, solido, resistente. Queste aggettivazioni, pur correttamente applicabili a oggetti, sono indubbiamente generiche se riferite a sistemi per applicazioni industriali dove servono precisi parametri di riferimento. Intuitivamente la robustezza descrive la capacità di un sistema di operare in qualsiasi tipo di condizione, in ambienti difficili e ostili, garantendo operatività utile per un ragionevole arco di temporale, ma una certa ruggedness potrebbe essere adeguata a un caso applicativo e non a un altro, per cui deve essere definita testando i comportamenti del dispositivo in specifiche ambientali come per esempio la  resistenza a shock e vibrazioni, la resistenza ad acqua, polvere e a temperature estreme, basandosi su standard precisi. Il riferimento è dato dagli standard MIL-STD-810G, che prevedono delle classi di resistenza per le apparecchiature d’uso militare definite tramite un processo comprendente 28 test di laboratorio in ambienti diversi. Non risulta che un tablet o altro dispositivo rugged sia mai stato testato con tutti i 28 metodi, al massimo in genere 8 o 10, anche perché molti test non sono coerenti con le prevedibili modalità d’uso civile, ma maggiore è il numero di test superati, maggiore la ruggedness del tablet, dello smartphone o del terminale handheld analizzato.

Tablet rugged: le categorie di robustezza

La robustezza è il risultato di molteplici fattori, tra cui protezioni esterne a interne, processo costruttivo, scelta e assemblaggio dei componenti, eliminazione delle parti in movimento, sigillatura contro liquidi, polveri e gas, sistemi di raffreddamento e altro ancora. A livello generale, vi sono tre categorie di ruggedization: Business-rugged, Semi-rugged, Fully-rugged, Ultra-rugged. Questa suddivisione, che non è ufficiale né standard, si è imposta nel tempo per motivazioni commerciali, per distinguere i sistemi a caratteristiche diverse di un dato produttore, e questo lascia una certa libertà interpretativa, comunque stemperata dalla pratica oramai corrente di specificare per ogni sistema i test MIL-STD cui è stato sottoposto. Vi è però un dettaglio: il MIL-STD-810G non impone specifici standard ma specifica come i test vanno condotti, per cui è elemento qualificante per un produttore è mettere a disposizione dettagliate informazioni non solo sui test condotti, ma anche su come sono stati eseguiti e con quali risultati; a rigore non è sufficiente affermare che un prodotto è MIL-STD-810G tested. Tornando alle categorie, i dispositivi Business-rugged prevedono alcune caratteristiche per essere “durevoli”, quali hard drive resistenti a shock, bordi paraurti di gomma e altri rinforzi dello chassis. I Semi-rugged, meno durevoli dei Full-rugged ma più cost effective, sono resistenti a urti, graffi, sbalzi termici e anche, pur non completamente sigillati, a polvere e acqua, e garantiscono una protezione di base alle vibrazioni. Questi sistemi sono caratterizzati da un ruggedization process, con uso degli stessi componenti degli equivalenti consumer ma meglio protetti. I tablet Fully-rugged sono concepiti per funzionare ovunque, anche in condizioni atmosferiche estreme; sono waterproof, sigillati contro le polveri, resistenti a shock, vibrazioni, a cadute su cemento da un’altezza convenzionale di 6 piedi (1,8 metri), non hanno parti in movimento, quindi dischi a stato solido e assenza di ventole di raffreddamento. A livello commerciale, i Fully-rugged sono anche denominati Ultra-rugged, per esaltarne l’esasperata robustezza, anche se a rigore il concetto di “ultra” è attribuibile solo a  prodotti per uso militare. In alcuni casi è prevista la certificazione C1D2 (Class 1 Division 2) per hazardous locations, indicata anche come C1Z2, che rende un dispositivo rugged utilizzabile in ambienti industriali dove sono presenti vapori, gas o liquidi infiammabili.

Tablet rugged: il mercato

Concentrando l’attenzione sui tablet rugged, i costi sono ben superiori a quelli dei tablet commerciali, e crescono con il livello di robustezza. Considerando però il  il TCO (Total Cost of Ownership) su un periodo tipico di cinque anni, a fronte di un costo di acquisto (primario) crescente, si ha un costo secondario nel tempo di molto inferiore, arrivando a un risultato interessante: più i tablet sono robusti, meno costano. Chiaramente questo vale a parità di contesto operativo, quindi ambienti di lavoro “ostili”, in cui le prestazioni di robustezza sono tutte indispensabili ed effettivamente sfruttate.  Il  mercato dei tablet rugged è in crescita, a differenza di quello dei consumer tablet, di fatto in forte declino: la crescita inarrestabile che vi era stata a partire dal 2010, anno di lancio del primo iPad, è oramai solo un ricordo. Tra le motivazioni della disaffezione del consumatore, prima di tutto la verifica che nella pratica un tablet è poco efficiente se si deve lavorare (meglio un laptop), e poi la disponibilità dei nuovi smartphone a schermo grande, che stanno monopolizzando il mercato. In controtendenza i tablet rugged, il cui successo è in molte analisi di mercaato imputato  alla crescita della digitalizzazione e della mobilità in molteplici ambienti difficili, ostili e comunque critici, con l’industria che ha ben compreso i vantaggi che un dispositivo robusto e durevole può garantire. Il mercato globale dei dispositivi con caratteristiche rugged, quindi non solo tablet ma anche terminali handheld, smartphone, laptop, è dominato per ora dal segmento militare e difesa, seguito dal segmento commerciale, mentre il segmento industriale è ancora percentualmente limitato, ma è proprio questo che ha le maggiori prospettive di crescita.

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