Di che cosa si tratta
L’autorizzazione unica è necessaria per la costruzione e l’esercizio di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, ma anche per una serie di interventi accessori, quali:
- interventi di modifica, potenziamento, rifacimento e riattivazione degli impianti;
- opere connesse e infrastrutture indispensabili alla costruzione e all’esercizio degli impianti stessi;
- interventi di demolizione di manufatti o di ripristino ambientale per la riqualificazione delle aree di insediamento degli impianti.
In base a quanto indicato nella tabella A del D.Lgs. n. 387/2003, l’Au è necessaria per impianti che superano determinate soglie di potenza, variabili a seconda della fonte di energia:
Soglia di potenza | Fonte energetica |
60 kW | eolico |
50 kW | solare fotovoltaico |
100 kW | idraulico |
200 kW | biomasse |
300 kW | gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas |
Sono previste deroghe all’assoggettamento all’Au per gli impianti che ricadono nelle cosiddette aree idonee [n.d.r.: RENDERE LE PAROLE “aree idonee” LINKATE ALLA SCHEDA “7.1.1 Aree idonee”].
Competenti al rilascio dell’autorizzazione unica sono la Regione o le Province da essa delegate, fatta eccezione per gli impianti con potenza superiore a 300 MW, per i quali è competente il ministero per l’Ambiente e la sicurezza energetica. Nel caso di progetti sul territorio di più Regioni o Province, la Regione o la Provincia competente:
- è tenuta a coinvolgere nel procedimento le altre Regioni o Province delegate interessate;
- procede al rilascio dell’autorizzazione d’intesa con le altre Regioni o Province delegate interessate.
Che cosa si deve fare
Occorre formulare istanza di autorizzazione unica qualora si intenda realizzare o modificare uno degli impianti che sono ad essa assoggettati.
Riferimenti legislativi
- Art. 12, D.Lgs. n. 387/2003;
- art. 5, D.Lgs. n. 28/2011;
- linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili approvate con decreto del ministero dello Sviluppo economico del 10 settembre 2010.