Amianto: come evitare la discarica

Una strada possibile grazie a impianti che trasformano il materiale modificandone completamente la struttura cristallina

Amianto: come evitare la discarica.

Innanzi tutto, il D.Lgs. 13 gennaio 2003, n. 36, «Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti», definisce trattamento: «i processi fisici, termici, chimici o biologici, incluse le operazioni di cernita, che modificano le caratteristiche dei rifiuti, allo scopo di ridurne il volume o la natura pericolosa, di facilitarne il trasporto, di agevolare il recupero o di favorirne lo smaltimento in condizioni di sicurezza”.

Inoltre, il D.M. 29 luglio 2004, n. 248, recante il «Regolamento relativo alla determinazione e disciplina delle attività di recupero dei prodotti e beni di amianto e contenenti amianto», ha stabilito che i processi di trattamento necessari per l’accettabilità dei rifiuti nella discarica per rifiuti non pericolosi sono:

  • stabilizzazione-solidificazione in matrici stabili e non reattive;
  • incapsulamento;
  • trattamento con modificazione della struttura cristallina.

Questi trattamenti sono stati ribaditi anche dal D.M. 27 settembre 2010 recante «Definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica, in sostituzione di quelli contenuti nel decreto del ministro all’Ambiente e della tutela del territorio 3 agosto 2005», successivamente modificato dal D.M. 24 giugno 2015 recante «Modifica del decreto 27 settembre 2010, relativo alla definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica».

Se sei abbonato ad Ambiente&Sicurezza, prosegui la lettura dell'articolo di Sergio Clarelli, ingegnere, presidente di Assoamianto.

Se non sei abbonato, approfitta delle numerose offerte a te riservate.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome