Risparmiare acqua, energia e costi di produzione (a misura di cliente)

Ne abbiamo parlato con Francesco Mancino, country manager di Chem-Acqua

Prodotti eco-compatibili d’avanguardia e soluzioni tecnologiche sempre più mirate e personalizzate. Questa è la sfida di un mercato destinato a crescere in qualità e competenza. Nel abbiamo parlato con Francesco Mancino, country manager di Chem-Acqua.

Recupero, trattamento e riutilizzo delle acque reflue, riduzione del consumo di energia, manutenzione di macchinari e componenti industriali. Tre settori di attività solo in apparenza slegati l’uno dall’altro, ma in realtà profondamente connessi. Tutti rientrano, infatti, nel vasto campo della cosiddetta “chimica verde” o “sostenibile”, definizioni che potrebbero sembrare ossimori, ma che invece inquadrano efficacemente un preciso indirizzo scientifico. Tante sono le discipline e i campi di applicazione che fanno parte di questa grande famiglia. A legarli è una visione comune e la consapevolezza che ai nostri giorni le scienze chimiche svolgono un ruolo primario sia nella riconversione di vecchie tecnologie in nuovi processi eco-compatibili, sia nella progettazione e realizzazione di prodotti all’avanguardia, con livelli di tossicità inferiori e maggiore facilità di smaltimento.

Il comparto delle tecnologie eco-compatibili è molto ampio e articolato: un “mare grande”, dove  a un primo sguardo le connessioni fra un ambito di attività e l’altro rischiano a volte di sfuggire. Per i non addetti ai lavori è legittimo chiedersi, per esempio, quale sia la relazione diretta fra la periodica manutenzione di un dispositivo industriale e l’attenzione al benessere del pianeta. La risposta è semplice: grazie alla regolare cura e pulizia degli impianti e dei diversi componenti è possibile ridurre, oltre ai fermo macchina e ai costi di produzione, anche il consumo di acqua ed energia, così come le emissioni inquinanti, spesso dovute a malfunzionamenti.

Una delle società operanti in questo settore è la NCH Italia, con sede in provincia di Milano. L’azienda fa parte della multinazionale statunitense NCH Corporation, fondata a Dallas nel 1919, che oggi conta 25 filiali sparse in tutto il mondo.

Francesco Mancino è country manager di Chem-Acqua, la divisione specializzata nel trattamento, recupero e riuso delle acque di scarico industriale, tecnologie che aiutano a contenere i costi dell’energia, dell’acqua e della manutenzione. L’azienda offre un’ampia gamma di soluzioni e prodotti innovativi e si rivolge ai settori dell’hospitality - alberghi, ristoranti, bar, negozi e centri commerciali, ospedali e case di riposo (dove la richiesta riguarda soprattutto i prodotti per l’igiene e la manutenzione degli scarichi) -  al settore delle infrastrutture (mezzi di trasporto su strada ed edifici pubblici e privati) e, infine, a quello della manutenzione di impianti e componenti industriali.

Risparmiare acqua
Francesco Mancino

«Il nostro obiettivo - spiega Mancino - è fornire programmi personalizzati per la pulizia  e il riutilizzo delle acque, per il miglioramento dell’efficienza delle caldaie e delle torri di raffreddamento, così come per il controllo della legionella, batterio che si riproduce nelle grandi vasche contenenti acqua stagnante,  gli impianti idrici degli edifici, come i serbatoi e le tubature. Per ridurre questo rischio – prosegue Mancino - è importante che tutti i sistemi d’acqua vengano controllati e manutenuti regolarmente, in base alle principali normative in materia di salute e sicurezza. La nostra gamma di prodotti per la manutenzione comprende anche sgrassanti industriali, solventi per la gestione della ruggine e della corrosione, acidi disincrostanti per il miglioramento dell’efficienza energetica, sigillanti e rivestimenti per la protezione delle superfici, abrasivi e adesivi».

A saltare all’occhio in questo settore di attività, oltre all’approccio responsabile verso le problematiche ambientali, è certamente la varietà dell’offerta e degli ambiti di intervento: un  comparto quindi con caratteristiche molto precise che lasciano supporre un inevitabile e consistente sviluppo nei prossimi anni.

Quando un mercato ha la tendenza a proiettarsi in avanti con un’offerta all’avanguardia rischia, a volte, di non essere compreso e apprezzato fino in fondo dagli utilizzatori finali. Probabilmente, oggi parte dei clienti che si rivolge a queste aziende non ha ancora raggiunto la maturità necessaria per riconoscere il valore di soluzioni e prodotti innovativi, certamente più costosi rispetto a quelli tradizionali, ma comunque maggiormente efficaci e convenienti sul lungo termine.

«In Italia – sottolinea Francesco Mancino - le grandi società, i colossi industriali di una volta, e in primis le raffinerie, sono in crisi da anni. Fra i nostri clienti, sono cresciute notevolmente le strutture ricettive che hanno l’obbligo di adeguarsi a specifiche normative e, più in generale, sono in aumento le piccole e medie aziende. Il nostro è un settore che sta continuando a subire alti e bassi. Tuttavia, è sempre più evidente che solo un’offerta qualitativamente superiore ci permetterà di restare sul mercato e di soddisfare le richieste dei consumatori finali. L’obiettivo comune sarà sempre il contenimento dei costi di produzione e il miglioramento dell’offerta. La realtà Italiana – e non solo - ha subìto negli ultimi anni pesanti ripercussioni a causa della crisi economica e il prezzo di acquisto viene visto ancora come un fattore di primaria importanza.  Ad ogni modo – conclude  country manager di Chem-Acqua - le aziende che riescono ad ampliare la loro visuale, andando oltre il mero prezzo di acquisto e considerando la reale riduzione dei costi globali, attraverso l’utilizzo di soluzioni mirate e di livello qualitativo superiore, sono fortunatamente in crescita».

Il questo vasto mercato il segmento principale, destinato ad ampliarsi nei prossimi anni, è senza dubbio quello del trattamento e riutilizzo delle acque reflue. In un prospetto globale, questa risorsa primaria acquisterà una sempre maggiore importanza e sarà considerata un bene prezioso da non sprecare così da poterlo recuperare per utilizzi diversi. Oggi le acque di scarico depurate vengono principalmente utilizzate per l’irrigazione e nell’industria per i sistemi di riscaldamento e raffreddamento. Secondo dati diffusi da Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), In Italia circa il 60 per cento dell’acqua, è utilizzato in agricoltura, il 25 per cento è utilizzato in campo energetico e industriale, mentre il 15 per cento è destinato agli usi domestici (per lavarsi e cucinare).

«Con uno scenario simile – afferma Francesco Mancino – è facile capire perché il settore del trattamento dell’acqua stia continuando ad attrarre l’interesse di molti imprenditori. Sono tante le piccole società che recentemente si sono rivolte verso questo comparto. Tuttavia, restano ancora poche le aziende strutturate. Operiamo quindi in un panorama che definirei ampio e variegato. Attualmente, il mercato in generale registra un andamento altalenante e,  in futuro, solo un’offerta qualitativamente superiore e molto mirata permetterà di soddisfare pienamente le richieste dei consumatori finali».

Gli operatori del settore determinati a crescere sanno di avere, infatti, una carta vincente: devono concentrarsi sull’offerta di soluzioni tecnologiche su misura e, soprattutto, offrire un’assistenza di qualità che accompagni e guidi il cliente nella scelta, nella conoscenza e nel corretto utilizzo di prodotti molto specifici che garantiscono ottime prestazioni ma che, se utilizzati in modo sbagliato, possono risultare completamente inefficaci o addirittura causare problemi.

«Di questo siamo assolutamente consapevoli – conclude Mancino – a tal punto che abbiamo deciso di non pubblicare un catalogo dei nostri prodotti, sarebbe inutile: chi si rivolge a noi chiede consulenza e attenzione al suo caso specifico, alle sue precise esigenge. La differenza tra piccole società e multinazionali sta proprio nel livello di assistenza offerto al cliente. Solo chi riesce a diversificarsi e fornire maggiore qualità, grazie a soluzioni innovative e personalizzate, potrà competere negli anni a venire. In futuro, sarà inevitabile assistere a una riduzione degli attori e alla creazione di un forte divario tra chi offrirà prodotti in grande quantità con costi bassi e chi fornirà soluzioni mirate con un alto valore aggiunto. Inutile sottolineare che noi puntiamo a far parte della seconda categoria».

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