Atema Pro: «Cresce la qualità della manutenzione antincendio»

La parola al presidente dell'associazione, Claudio Alberghini

Atema Pro è la prima associazione di "tecnici manutentori antincendio" in Italia inserita nell’elenco delle associazioni professionali, iscritta negli elenchi del ministero dello Sviluppo economico.

Tra i principali scopi, la promozione e la qualificazione dell’attività professionale dei manutentori certificati, ai sensi della norma Uni En 15628, la divulgazione delle informazioni e conoscenze connesse alla figura del manutentore in ambito di sicurezza e prevenzione incendi l’organizzazione e gestione di eventi a carattere territoriale o nazionale quali convegni, workshop, seminari informativi.

Atema Pro
Claudio Alberghini, presidente di Atema Pro

In quanto a offerta formativa, il fiore all’occhiello di Atema Pro sono le strutture attrezzate dove  si svolgono il corso di addestramento sulla sicurezza  e  gestione delle emergenze negli spazi confinati in ambienti sottoposti a gas tossici e il corso per i lavori in sospensione.

"Oltre alla formazione – preciusa il presidente Claudio Alberghini – l’associazione è molto attenta all’innovazione. Siamo consapevoli che il mondo della manutenzione si sta spingendo sempre di più verso l’era 4.0, dove gli interventi di guasto si ridurranno per dare spazio maggiore a quelli di manutenzione preventiva. Al di là dello sviluppo della tecnologia e della diffusione dell’internet of things, nel nostro settore ci sarà comunque sempre bisogno del fattore umano: della capacità del manutentore di scegliere le soluzioni più efficienti e valide, in relazione alla personale esperienza e preparazione".

L’evoluzione della figura del manutentore passa anche dall’esigenza del cliente – sempre più pressante - di conoscere le competenze dei singoli professionisti e di poterle identificare chiaramente. Da qui, l’idea della skill card del manutentore, munita di foto e di un chip che identifica il titolare e le relative competenze accertate. "Se il tecnico risulta non possedere le skill previste per una determinata tipologia di intervento – aggiunge Alberghini – il sistema informatico connesso all’impianto non lo riconosce idoneo, quindi non gli consente di operare".

Per maggiori informazioni, clicca qui.

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