Come affrontare consapevolmente un’ispezione ambientale

ispezione ambientale
Ce lo spiega Angelo Merlin, avvocato penale e docente universitario di diritto penale dell’ambiente

Come affrontare consapevolmente un’ispezione ambientale?

I controlli delle autorità competenti, come Noe e Arpa, per la verifica del rispetto della normativa ambientale in azienda, sono sempre più rigidi e frequenti. A seguito delle ispezioni possono anche emergere fatti aventi rilevanza di reato. Da qui nasce il bisogno di conoscere le regole di comportamento da seguire durante una attività di vigilanza a fronte, anche, delle reali difficoltà interpretative e applicative che spesso derivano dalla loro natura a cosiddetta “finalità mista”, cioè che nascono come attività amministrativa ma i cui esiti sono potenzialmente destinati a confluire nel materiale di una indagine penale.

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Indispensabile, quindi, non farsi trovare impreparati. Infatti, qualora l’esito delle ispezioni sfoci in un successivo procedimento penale, aver posto i presupposti difensivi in modo corretto e tecnicamente fondato consentirà, in sede dibattimentale, di poter approfondire, anche con l’ausilio dello strumento della consulenza tecnica di parte la presenza di alcuni fattori idonei a esplicare efficienza causale il cui peso è stato trascurato nell'analisi da parte degli inquirenti oppure dimostrare, sul piano squisitamente tecnico, che l'accertamento non è stato eseguito a “regola d'arte” con i conseguenti risvolti in termini di valutazioni probatorie.

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Ma come fare?

Nell’articolo di Angelo Merlin, avvocato penalista e docente universitario di diritto penale dell’ambiente, sono passati in rassegna i principali punti sul tema quali:

  • l’emersione di fatti aventi rilievo penale;
  • la partecipazione attenta e attiva alle attività di analisi;
  • la ricerca della prova durante le indagini penali;
  • la tutela penale, specifica, dell’attività di vigilanza e controllo in materia ambientale.

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