Condotta imprudente del lavoratore: la valutazione tra nesso e colpa

Articolo tratto da A&S n. 19/2013
La tendenza a considerare il lavoratore unicamente come un soggetto da tutelare ha comportato una difficoltà dei soggetti più deboli della sicurezza aziendale ad avvertire come cogenti i doveri di prevenzione che la normativa ha posto a loro carico. Questo, non di rado, può essere tradotto in una dannosa indifferenza rispetto alla collaborazione che dovrebbe essere presente nell’ottica di implementare un sistema di gestione della sicurezza efficace sotto ogni profilo.
Fortunatamente, la produzione giurisprudenziale in materia di sicurezza ha fatto sì che oggi appaia sempre più raro riscontrare gravi violazioni strutturali. Tuttavia, l’infortunio sul lavoro ha registrato, tra le sue cause, in misura statisticamente sempre più rilevante, una componente comportamentale del lavoratore, con un significativo aumento delle contestazioni, in capo al datore di lavoro e/o ai dirigenti, di profili di colpa fondati sugli aspetti inerenti alla formazione, all’addestramento e all’esazione.

Allegati

Articolo_sicurezza_AS_19_2013.pdf

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome