Delitti contro l’ambiente: quale relazione tra dolo e colpa?

Tra i punti in evidenza della legge n. 68/2015 sui reati ambientali c’è anche il fatto che alcune delle condotte che oggi vengono qualificate dalle nuove fattispecie espressive di “abusività” possono avere natura volontaria, considerando che numerosi contravvenzioni ambientali riguardano comportamenti che, almeno in parte, sono rappresentati da una condotta di tipo commissivo. Una delle conseguenze è che non sarà semplice provare, specie all’interno della gestione di attività imprenditoriali, un dolo diretto rispetto alla condotta del soggetto che «cagiona una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili» (art. 452-bis, c.p.) dall’evento “disastro ambientale” di cui all’art. 452-quater del codice penale.

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