Dispositivi rugged: quando il gioco si fa duro

I settori più sensibili a questi dispositivi riguardano soprattutto quelli con una forza lavoro più mobile o quelli in situazioni particolarmente estreme

Il segmento dei dispositivi rugged è in crescita: smartphone, tablet e pc che si adattano agli ambienti più difficili, con software dedicati alle specifiche esigenze, stanno diventando una fetta di mercato sempre più importante nelle scelte aziendali. Uno studio di CCS Insight ha riportato dati sulla crescita degli acquisti di smartphone rugged pari a un passaggio dal 66% all'86% del totale del settore rugged entro il 2021, segnando un incremento da 30 milioni di unità nel 2017 a più di 59 milioni nel 2021.

Il maggiore investimento iniziale non sembra più un deterrente di rilievo: “I device rugged costano di più al momento dell’acquisto – dichiara Francesca Marinoni, regional marketing manager per l’Italia di Panasonic computer product solutions – “ma tenendo in considerazione il risparmio in termini di tempo di inattività dei dipendenti, tempi di assistenza IT e altri costi associati, l’investimento in dispositivi rugged di alta qualità si dimostra redditizio per anni; Panasonic ha, infatti, stimato come, dotando la propria forza lavoro di notebook, tablet e dispositivi handheld rugged, sia possibile ottenere un risparmio del 15% in 5 anni sul costo totale di proprietà (TCO), un valore che per i prodotti non professionali è decisamente più elevato rispetto ai device rugged”.

Panasonic Toughbook CF 20

Entrando nel merito delle caratteristiche di questi strumenti, notebook, tablet e palmari devono essere conformi allo standard militare MIL-STD-810G, con parametri di collaudo che fanno riferimento a tre componenti fondamentali: durata, resistenza e forza. Sono quindi dispositivi affidabili in qualsiasi condizione di utilizzo, grazie a caratteristiche come batterie hot-swap che assicurano un'alimentazione costante in qualunque situazione, display visibili anche alla luce solare diretta e connettori che non si deteriorano nel tempo: “Parliamo di una garanzia di tipo diverso rispetto a quella consumer – precisa l'ingegner Cristiano Bertinotti, Product Account Manager di Sisav – Nel settore industriale abbiamo magari bisogno di un dispositivo attivo 24 ore al giorno, 365 giorni l'anno, che necessita di un'affidabilità maggiore anche per l'incolumità dei produttori e dei lavoratori di un impianto di automazione. Per questi motivi sono necessari contenitori corazzati e connettori più performanti. Tutto viene ottimizzato in base all'utilizzo futuro”.

V110 G4 Hero di Getac

I settori più sensibili a questi dispositivi riguardano soprattutto quelli con una forza lavoro più mobile o quelli in situazioni particolarmente estreme dove le eventuali riparazioni di componenti possono portare a un decremento della produttività: “La nostra esperienza - dichiara Rowina Lee, vice president of global sales & business development centre di Getac - nasce nel 1989 come joint venture con GE Aerospace per fornire prodotti elettronici per la difesa statunitense. Essere “rugged” non significa semplicemente offrire un guscio resistente, ma progettare e realizzare la costruzione del dispositivo a partire dai componenti interni fino alla sicurezza dei dati e degli utilizzatori. Ad esempio, il tablet EX80 ha una certificazione “ATEX zona 0” per l'utilizzo in zone esplosive”. Le pretese dei clienti da questi dispositivi non sono di poco conto: il touch screen deve poter essere leggibile alla luce del sole e azionato con le dita, la penna, i guanti, a volte anche sotto la pioggia, garantendo la visibilità dello schermo anche nelle condizioni più difficile. I dispositivi per il lavoro sul campo devono resistere a cadute, vibrazioni, rovesciamento di liquidi e temperature estreme, ingresso di acqua o liquidi, polvere e oscillazioni di temperatura che possono variare tra i - 21°C e i 60 °C.

Computer MIL di Sisav

Oltre a questo, l'altissima personalizzazione del prodotto permette a questi strumenti di avere una marcia in più anche per quanto riguarda la protezione dei dati, tema molto caro a sempre più aziende che hanno la necessità di rendere i loro sistemi sicuri anche nel momento del networking: “Nella progettazione di dispositivi rugged e di sistemi e schede embedded - conclude Bertinotti di Sisav - che devono rispondere a certificazioni molto stringenti, come quelle nel settore militare, dei trasporti, ad esempio quello ferroviario, oppure industriale, nella maggior parte dei casi non sarà installato un software standard ma uno pensato e calibrato sul livello di sicurezza richiesto".

La tutela dei dati operativi e infrastrutturali di un’organizzazione è fondamentale: “Attualmente le aziende - precisa Rowina Lee di Getac - sono più vulnerabili che mai al furto dei dati e agli attacchi malevoli. I device Getac di ultima generazione, a seconda del modello, sono in grado di supportare numerose funzioni di sicurezza integrate in Windows 10. Per esempio la funzione TPM 2.0 monitora e protegge gli avviamenti del sistema in modo da garantire che il dispositivo sia privo di manomissioni prima di lasciare il controllo al sistema operativo. BitLocker, invece, protegge i dati nei momenti di inattività, durante l’uso e in mobilità”.

Anche le soluzioni standard possono poi supportare implementazioni in materia di sicurezza dei dati: “Su richiesta - conclude Francesca Marinoni - su tutti i modelli AndroidTM di Panasonic possono essere pre-installate soluzioni di sicurezza di terze parti, per implementare un severo controllo delle password, profili multi-utente con diverse policy di sicurezza, applicazioni autorizzate dall’amministratore e interfacce esterne definite dall’amministratore, come micro USB e Bluetooth”.

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