Il recupero di un infortunato

Il recupero di un infortunato è uno di quei casi tipici di emergenza che devono essere affrontati all'interni dei cantieri edili e di costuzioni

Le situazioni di emergenza nel settore delle costruzioni, oltre a quelle dovute a incendi, allagamenti e terremoti, comuni a tutti i settori dell’attività umana, sono rappresentate da:

- lavoratori che subiscono infortunio o sono colpiti da malore mentre si trovano a operare in luoghi non accessibili dai comuni mezzi di soccorso e/o difficilmente evacuabili dal personale impegnato nelle operazioni di soccorso;

- lavoratori in sospensione passiva che, durante la costruzione di ponteggi o di altre opere provvisionali e nel montaggio o smontaggio delle gru a torre, rimangono penzolanti nel vuoto, appesi al sistema di arresto caduta che ne ha impedito l’impatto con il suolo.

Nel primo caso (infortunio) è necessario assicurare il trasporto dell’infortunato dall’ambiente di lavoro con difficoltà di accesso al luogo più vicino accessibile ai comuni mezzi di soccorso.

Questo trasporto, o più semplicemente il recupero del lavoratore infortunato, deve essere accuratamente organizzato e valutato in tutti i suoi particolari, assicurando la presenza di personale e materiale specialistico predisposto per l’emergenza sanitaria (addetti al primo soccorso, barelle, sacchi-siluro di soccorso alpino ecc.) e individuando le attrezzature di cantiere più appropriate al sollevamento e al trasporto del malcapitato, eventualmente adattate o usate in modo eccezionale per i casi di soccorso.

La promiscuità della situazione generata dalla compresenza di personale e di materiale di diversa provenienza e diversa finalità (risorse sanitarie e risorse di cantiere) genera l’obbligo di effettuare prove di soccorso simulato per addestrare il manovratore dell’attrezzatura e il personale ausiliario a operazioni eccezionali (trasporto di persone) e per valutare, pur tenendo conto della situazione di emergenza, la sicurezza generale della operazione di recupero.

I principi di manovra da rispettare da parte del personale nelle procedure per il recupero di un lavoratore al quale è occorso un infortunio e sui quali sono impostate le esercitazioni devono essere riportati su un verbale a cura del coordinatore per l’esecuzione. A titolo di esempio possono essere le seguenti:

  • il materiale necessario alla manovra di recupero dovrà essere assemblato e custodito in un apposito locale del cantiere per esser disponibile tutto, a portata di mano;
  • la manovra di recupero dell'infortunto sarà coordinata dal preposto dell’impresa alla quale appartiene l’apparecchio di sollevamento e dalla quale dipende il manovratore o dal capocantiere o dal dirigente dell’impresa affidataria;
  • le manovre dell’apparecchio di sollevamento, in particolare quella di rotazione braccio, devono essere effettuate alla velocità minima;
  • l’imbragatore deve essere sempre in contatto visivo con il manovratore o in collegamento con esso attraverso segnalatori esperti;
  • l’imbragatore guiderà la barella mantenendo sempre in leggera tensione la fune guida.

 

Le procedure per il recupero di un lavoratore infortunato, come anche il recupero del lavoratore rimasto appeso a un sistema di arresto caduta durante il montaggio di un ponteggio o di una gru a torre, devono far parte del piano di sicurezza e coordinamento di ogni cantiere o del piano operativo di sicurezza di ogni impresa.

Gli addetti alla prevenzione hanno cominciato ad affrontare il problema, negli anni Ottanta del secolo scorso, nel cantiere per la realizzazione della centrale nucleare di Montalto di Castro, mentre si costruivano ambienti circolari e concentrici, completamente chiusi da alte pareti cieche di cemento armato, che costituivano il sistema di protezione all’interno del quale sarebbe stato sistemato il reattore. Il modo migliore per risolvere il problema del recupero di un lavoratore infortunato, ora come allora, è l’uso di barelle attrezzate come quelle del soccorso alpino, sollevate e trasportate appese al gancio di un apparecchio di sollevamento dotato di braccio.

Si coglie l’occasione per segnalare un certo ritardo nel valutare questi rischi; nella città di Roma sono stati considerati, si può dire per la prima volta, all’inizio degli anni Duemila nella costruzione dei profondi pozzi della linea C della metropolitana. Gli apparecchi di sollevamento non sono in genere progettati per il sollevamento di persone; tuttavia se si predispongono determinate attrezzature e il personale viene opportunamente addestrato si può predisporre una procedura di emergenza che, efficacemente coordinata da un responsabile, realizzi il trasporto dell’infortunato alla quota dei mezzi di soccorso senza ulteriori conseguenze per il lavoratore.

Le risorse umane e i materiali strettamente necessari alla procedura d’emergenza, come già in parte anticipato, sono costituite da:

 

  • gru a torre o autogrù;
  • barella tipo soccorso alpino;
  • due tratti di fune lunghe almeno quanto il dislivello da superare;
  • personale da addestrare (addetto al primo soccorso, manovratore abilitato della gru, ausiliare in collegamento con il gruista per la segnalazione, operatori di supporto che con l’ausilio della fune collegata alla barella impediscono a questa di oscillare o ruotare durante il tragitto).

 

Se ti interessa il tema, abbonati ad Ambiente&Sicurezza (il brano è tratto dall'articolo pubblicato sul numero 8/2015, di Eginardo Baron, ingegnere ex ispettore ASL).

 

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