L'evento
Prevenzione antisismica: a che punto siamo? Ogni anno, in Italia si registrano circa 17 mila eventi sismici di varia entità, con un impatto di 40 miliardi di fondi pubblici per la ricostruzione di quanto distrutto.
Dello stato dell’arte e del futuro della prevenzione antisismica si è discusso martedì 13 maggio, a Milano, in occasione del convegno Seismic Academy 2025, organizzato dalla multinazionale Hilti e giunto alla undicesima edizione. Un appuntamento che è divenuto un punto di riferimento per il mondo accademico, i progettisti, le imprese e i produttori del mondo delle costruzioni.
Al centro del dibattito, le novità in materia legislativa e, nello specifico, l’Eurocodice 8 di nuova generazione che definisce gli standard normativi per la costruzione di edifici residenziali antisismici e per l’adeguamento sismico di edifici e strutture al fine di limitare l’impatto causato dai terremoti.
«Siamo in un campo» ha dichiarato Iunio Iervolino, professore ordinario di Tecnica delle Costruzioni all’Università Federico II di Napoli e alla Iuss di Pavia «che evolve velocemente. L’ingegneria sismica italiana è certamente fra le più attive nel mondo. Negli ultimi anni sono state portate avanti numerose ricerche che hanno consentito di raccogliere tantissimi dati, quindi era indispensabile un aggiornamento degli standard europei delle costruzioni».

Il nuovo Eurocodice 8 introduce diverse novità tra cui una maggiore attenzione ai cosiddetti “elementi non strutturali” dell’edificio. Un terremoto anche quando non compromette le strutture può creare danni a impianti, cavi e tubazioni.
«Oggi la normativa» ha spiegato Paolo Baccarini, Direttore Ingegneria di Hilti Italia «si concentra anche sulla funzionalità degli edifici, soprattutto per le tipologie che rivestono notevole importanza a livello pubblico. Quindi, ospedali, scuole, industrie, data center dove non ci si può permettere che, in caso di terremoto, gli impianti cessino di funzionare».
Gli approfondimenti
Seimic Academy 2025 ha visto la presenza di due tavole rotonde. La prima ha fatto il punto sullo stato dell’arte della prevenzione sismica, evidenziando la necessità di un approccio più lungimirante in tema di sicurezza: troppo spesso, gli interventi si concentrano sulla ricostruzione post-evento, piuttosto che sulla prevenzione, con il rischio di costi elevati e conseguenze gravi per le comunità. Un settore che richiederebbe un maggiore coordinamento tra tutti gli attori della filiera per affrontare le sfide future.
« I superbonus» ha sottolineato Lorenzo Bellicini, direttore tecnico di Cresme Ricerche «hanno favorito la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Tuttavia, serve una politica industriale più strutturata che incentivi in modo sistematico la manutenzione e la messa in sicurezza degli edifici, al di là delle singole misure straordinarie. Oggi i modelli assicurativi possono fare la loro parte per migliorare la gestione del rischio».
La seconda tavola rotonda ha, invece, allargato lo sguardo al futuro, mettendo al centro il contributo delle tecnologie innovative e dei nuovi materiali nella progettazione antisismica. Tra i temi chiave, il crescente impatto dell’IA nel settore e il suo supporto nel monitoraggio strutturale, nella simulazione di scenari e nell'analisi dei dati per una migliore prevenzione sismica.
Per maggiori informazioni su Hilti Italia: https://www.hilti.it/