Rifiuti: assimilazione al vaglio del Garante per la concorrenza

Rifiuti di nuovo al centro di un’indagine conoscitiva dell’Autorità garante per la concorrenza e il mercato. In particolare, l’IC 49 ha fatto seguito alla conversione in legge D.L. n. 16/2014, con cui sarebbe stata conferita a ogni comune la facoltà di stabilire autonomamente riduzioni della quota variabile del tributo, proporzionali alle quantità di rifiuti speciali assimilati e delle quali il produttore è in grado di dimostrarne l’avvio al riciclo con contestuale individuazione delle aree di produzione di rifiuti speciali non assimilabili e, quindi, escluse dalla tassazione. Questa discrezionalità viene spesso applicata senza tener conto delle problematiche che ne derivano sia sotto l’aspetto ambientale che del mercato e che creano evidenti sacche di privilegio, con contrapposta diseconomia del sistema che si ripercuote sulle imprese e, in particolar modo, sugli utenti finali. Quello che emerge con forza, pertanto, dal documento del Garante è la necessità di applicare la disciplina sovranazionale (direttiva 2008/98/CE e decisione n. 2011/753/UE) per eliminare le storture che l’attuale assimilabilità causa al mercato, alla tutela dell’ambiente e per consentire all’Italia di avere un dato di raccolta differenziata più vicino a quello degli altri Stati membri.

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