Rimozione arsenico: un problema, tante soluzioni

La direttiva (Ue) 2020/2184 ha confermato, tra i tanti, il limite massimo per la concentrazione di arsenico. Conseguenza necessaria è la necessità, per i gestori degli impianti di depurazione, di adottare risposte efficaci, ma anche economicamente sostenibili. In questo contesto, i gestori del ciclo idrico integrato di alcune regioni italiane particolarmente interessate dalla presenza di arsenico nelle falde sono dovuti correre ai ripari per abbassare questa concentrazione nell’acqua di acquedotto. È questo il caso di Acqualatina, il gestore dell’ambito territoriale ottimale del basso Lazio che, a oggi, rappresenta il più grande impianto italiano di rimozione. L'analisi della particolare soluzione adottata offre lo spunto per un raffronto tra le diverse tecnologie. CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO

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