Se appalti e sicurezza confluiscono nel Psc

Il piano di sicurezza e coordinamento nei cantieri temporanei e mobili è parte integrante del contratto di appalto e costituisce, oggi, il cardine della tutela della salute e della sicurezza sul lavoro nei lavori pubblici in sanità. Infatti, nella cornice consolidata di appalti misti o integrati con i quali - per carenza di fondi - gli affidamenti avvengono sempre più frequentemente, soprattutto per forniture o servizi congiuntamente a lavori di riqualificazione e messa a norma, la prassi è rivolgersi ad aziende in subappalto. Nella realizzazione delle opere edili e impiantistiche, pertanto, troviamo in cantiere: l’azienda appaltatrice, le imprese esecutrici e i lavoratori autonomi. Si configura, quindi, «la presenza di più imprese esecutrici, anche non contemporanea» di cui all’art. 90 del D.Lgs. n. 81/2008. Da questa circostanza scaturisce l’obbligo per il committente, congiuntamente al responsabile unico del procedimento, di nominare il coordinatore per la sicurezza e, a cura di quest’ultima figura, di redigere il Psc e il fascicolo dell’opera. Nell’ampio servizio viene proposta una struttura manageriale di Psc quale effettivo documento gestionale all’interno della cornice della norma Iso 9001, a seguito dell’emanazione del recente codice dei contratti pubblici e delle conseguenti linee guida dell’Autorità nazionale anticorruzione (delibera n. 973 del 14 settembre 2016).

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