Sviluppo sostenibile delle città: siglato l’accordo tra Ispra e Anci

Tra le finalità la condivisione di informazioni e dati in possesso delle parti per elaborare insieme analisi, benchmarking e studi

Presentato questa mattina a Torino il protocollo d’intesa siglato il 1° marzo 2019 tra Ispra e Anci sulla qualità dell’ambiente urbano. Obiettivo dell’intesa il perseguimento dello sviluppo sostenibile nelle città italiane, tramite azioni quali:

  • avviare e sostenere una collaborazione finalizzata alle attività di studio;
  • analisi, valutazione e promozione della qualità dell’ambiente urbano e metropolitano, come strumento di supporto alla pianificazione, alla progettazione di qualità e alla gestione sostenibile da parte delle città e delle aree metropolitane, alla programmazione di politiche nazionali e locali in materia, al coinvolgimento attivo della cittadinanza;
  • condividere informazioni e dati in possesso delle parti per elaborare insieme analisi, benchmarking e studi sulle tematiche relative all’ambiente urbano.

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Per quanto concerne l’allegato al d

La situazione nelle città italiane

L'analisi dei dati sulla sostenibilità delle città italiane fa emergere una situazione di luci e ombre.

Da un lato, le centraline di 35 fra le principali città italiane nel 2017 hanno fatto segnare superamenti del valore limite giornaliero del PM10 e per l’NO2, specialmente al nord Dall'altro, l'andamento tra il 2008 ed il 2017 delle concentrazioni medie annue di PM10, PM2,5 e NO2 ha fatto registrare un calo (-2,4% per il PM10 e -2,9% per PM2,5 e NO2).; stessa cosa per le emissioni di PM10 primario, che sono passate da un totale di 45.403 tonnellate (Mg) nel 2005 a 36.712 tonnellate (Mg) nel 2015, con una riduzione del 19%.

In aumento, invece, il numero di automobili private che, in un anno (2017), è cresciuto dell’1,7%. A livello nazionale sono ancora presenti circa 8,9 milioni di auto con direttiva europea antinquinamento da euro 0 ad euro 2 (23,3% del parco totale); tuttavia, continua ad aumentare anche il parco auto con motorizzazione conforme alla direttiva superiore o uguale allo standard euro 4 che, nel periodo tra il 2012 e il 2017, sono passate dal 53,1% al 63,5%. A livello nazionale, rispetto al 2016, è calata la quota di auto a benzina, con conseguente crescita di quelle a gasolio. Lieve, invece, l’incremento delle auto alimentate a Gpl e mentre resta stabile per le vetture a metano.

In crescita la sharing mobility che, nel giro di tre anni (2015-2017), si è rafforzata aumentando più del doppio il numero delle vetture in condivisione. Delle 48 mila unità messe su strada nel 2017, l’83% sono biciclette, il 16% automobili e l’1% scooter.

A livello locale sempre più amministrazioni hanno predisposto un “Piano urbano della mobilità sostenibile (Pmus)" in redazione, approvato o adottato complessivamente dalla maggior parte di comuni con più di 100 mila abitanti e approvato da due città metropolitane (Bologna e Genova).

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