Come cambiano i compiti del datore di lavoro e del medico competente con la direttiva (Ue) 2019/130? Sul punto un’esauriente analisi dell’associazione nazionale medici del lavoro e competenti

Direttiva agenti cancerogeni o mutageni: datore di lavoro e medico competente, unitamente all’intero sistema prevenzionistico, saranno chiamati a rivedere il proprio ruolo per la gestione del rischio in azienda. Punto di partenza: inasprire i controlli del livello di esposizione

Una puntuale analisi di Paolo Mascagni e Nadia Facchinetti, dell’associazione nazionale medici del lavoro e competenti (Anma), analizza la portata della nuova direttiva (Ue) 2019/130 con riferimento alle novità che datore di lavoro e medico competente dovranno affrontare.

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Le novità legislative

La direttiva (Ue) 2019/130 del parlamento europeo del 16 gennaio 2019, in vigore dal 20 febbraio 2019, modifica la direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro. In Italia sarà recepita nel D.Lgs. n. 81/2008 e modificherà/integrerà il titolo 9, Capo II e gli allegati XLII e XLIII; termine ultimo per il recepimento negli ordinamenti nazionali, il 20 febbraio 2021. Tra le novità, l’aggiunta di nuovi procedimenti e sostanze cancerogeni con contestuale definizione dei valori limite.

Le conseguenze per il datore di lavoro e il medico competente

Da tutto ciò derivano importanti novità sia per il datore di lavoro sia per il medico competente, al pari dell’intero sistema prevenzionistico aziendale. In particolare, il primo dovrà tenere conto di nuovi composti e, quindi, nuovi ambiti occupazionali, all’interno del processo di valutazione dell’esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni, mentre per il medico del lavoro dovrà essere parte attiva nella definizione di indicatori idonei e di protocolli di sorveglianza.

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L’approfondimento

L’articolo a firma di Paolo Mascagni e Nadia Facchinetti, dell’associazione nazionale medici del lavoro e competenti (Anma), parte dall’analisi delle novità apportate dalla direttiva (Ue) 2019/130 del parlamento europeo che modifica la direttiva 2004/37/Ce sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro. L’approfondimento passa poi in rassegna i nuovi profili di responsabilità del datore di lavoro e del medico competente che derivano dal mutato quadro legislativo con riferimento sia ai processi valutativi sia ai modelli prevenzionistici adottati dall’azienda. Chiude l’articolo una sintetica previsione delle prossime modifiche in materia di sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni sulla scorta dei lavori in corso al Parlamento europeo.

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