Decreto 3 novembre 2020: tutte le novità sul Coronavirus

La risposta del governo all'emergenza pandemica

Decreto 3 novembre 2020: dopo la faticosa gestazione in un serrato confronto fra governo centrale e Regioni, il decreto del presidente del Consiglio dei ministri è ufficiale. Il provvedimento è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 275 del 4 novembre 2020.

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Decreto 3 novembre 2020: le nuove restrizioni

Per tentare di contenere la nuova impennetata di contagi, il provvedimento pone restrizioni sia nel settore del lavoro sia del tempo libero, individuando per la prima volta vincoli differenziati per territorio.

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Decreto 3 novembre 2020: il testo integrale

Qui di seguito il testo integrale del D.P.C.M. 3 novembre 2020 compresivo di tutti gli allegati. Il decreto, in sostanza, detta ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n.19, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 maggio 2020, n. 35, («Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19», e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, («Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19»)

Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 novembre 2020 

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n.
19, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 maggio 2020, n. 35,
recante «Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica
da COVID-19», e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito,
con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante
«Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica
da COVID-19»

(Gazzetta Ufficiale n.275 del 4 novembre 2020 - Suppl. Ordinario n. 41)

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400;
Visto il decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante «Misure
urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza
epidemiologica da COVID-19», convertito, con modificazioni, dalla
legge 5 marzo 2020, n. 13, successivamente abrogato dal decreto-legge
n. 19 del 2020 ad eccezione dell'articolo 3, comma 6-bis, e
dell'articolo 4;
Visto il decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con
modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, recante «Misure
urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19» e in
particolare gli articoli 1 e 2, comma 1;
Visto il decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con
modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante «Ulteriori
misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da
COVID-19»;
Visto il decreto-legge 30 luglio 2020, n. 83, convertito, con
modificazioni, dalla legge 25 settembre 2020, n. 124, recante «Misure
urgenti connesse con la scadenza della dichiarazione di emergenza
epidemiologica da COVID-19 deliberata il 31 gennaio 2020»;
Visto il decreto-legge 7 ottobre 2020, n. 125, recante «Misure
urgenti connesse con la proroga della dichiarazione dello stato di
emergenza epidemiologica da COVID-19 e per la continuita' operativa
del sistema di allerta COVID, nonche' per l'attuazione della
direttiva (UE) 2020/739 del 3 giugno 2020»;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24
ottobre 2020, recante «Ulteriori disposizioni attuative del
decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni,
dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, recante «Misure urgenti per
fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19», e del
decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni,
dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante «Ulteriori misure urgenti
per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19», pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 265 del 25
ottobre 2020;
Viste le Linee guida per la riapertura delle attivita' economiche,
produttive e ricreative, come aggiornate nella Conferenza delle
regioni e delle province autonome in data 8 ottobre 2020, di cui
all'allegato 9, in relazione alle attivita' consentite dal presente
decreto;
Viste le delibere del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020,
del 29 luglio 2020 e del 7 ottobre 2020 con le quali e' stato
dichiarato e prorogato lo stato di emergenza sul territorio nazionale
relativo al rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie
derivanti da agenti virali trasmissibili;
Vista la dichiarazione dell'Organizzazione mondiale della sanita'
dell'11 marzo 2020 con la quale l'epidemia da COVID-19 e' stata
valutata come «pandemia» in considerazione dei livelli di
diffusivita' e gravita' raggiunti a livello globale;
Considerati l'evolversi della situazione epidemiologica, il
carattere particolarmente diffusivo dell'epidemia e l'incremento dei
casi sul territorio nazionale;
Considerato, inoltre, che le dimensioni sovranazionali del fenomeno
epidemico e l'interessamento di piu' ambiti sul territorio nazionale
rendono necessarie misure volte a garantire uniformita'
nell'attuazione dei programmi di profilassi elaborati in sede
internazionale ed europea;
Viste le risoluzioni approvate dalla Camera dei Deputati e dal
Senato della Repubblica in data 2 novembre 2020;
Visti i verbali nn. 122 e 123 delle sedute del 31 ottobre e del 3
novembre 2020 del Comitato tecnico-scientifico di cui all'ordinanza
del Capo del Dipartimento della protezione civile 3 febbraio 2020, n.
630, e successive modificazioni e integrazioni;
Considerato che l'osservazione formulata dalla Conferenza delle
Regioni e delle Province autonome in merito alla necessita' di un
contraddittorio sui dati elaborati ed utilizzati secondo il
procedimento descritto agli articoli 2 e 3 del decreto risulta
soddisfatta in quanto il coinvolgimento delle Regioni e delle
Province autonome e' ampiamente garantito dalla partecipazione
diretta delle stesse in seno alla Cabina di regia di cui al D.M. 30
aprile 2020 e al D.M. 29 maggio 2020, nonche' dall'iter
procedimentale che contempla l'adozione, da parte del Ministro della
salute, delle relative ordinanze, sentiti i Presidenti delle regioni
interessate e che, inoltre, e' stata riformulata la disposizione
relativa alla declassificazione del livello di rischio o di scenario,
come richiesto;
Su proposta del Ministro della salute, sentiti i Ministri
dell'interno, della difesa, dell'economia e delle finanze, nonche' i
Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale,
dell'istruzione, della giustizia, delle infrastrutture e dei
trasporti, dell'universita' e della ricerca, delle politiche agricole
alimentari e forestali, dei beni e delle attivita' culturali e del
turismo, del lavoro e delle politiche sociali, per la pubblica
amministrazione, per le politiche giovanili e lo sport, per gli
affari regionali e le autonomie, per le pari opportunita' e la
famiglia, nonche' sentito il Presidente della Conferenza delle
regioni e delle province autonome;

Decreta:

Art. 1
Misure urgenti di contenimento del contagio sull'intero territorio
nazionale

1. Ai fini del contenimento della diffusione del virus COVID-19, e'
fatto obbligo sull'intero territorio nazionale di avere sempre con
se' dispositivi di protezione delle vie respiratorie, nonche' obbligo
di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e
in tutti i luoghi all'aperto a eccezione dei casi in cui, per le
caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia
garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a
persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli e
delle linee guida anti-contagio previsti per le attivita' economiche,
produttive, amministrative e sociali, nonche' delle linee guida per
il consumo di cibi e bevande, e con esclusione dei predetti obblighi:
a) per i soggetti che stanno svolgendo attivita' sportiva;
b) per i bambini di eta' inferiore ai sei anni;
c) per i soggetti con patologie o disabilita' incompatibili con
l'uso della mascherina, nonche' per coloro che per interagire con i
predetti versino nella stessa incompatibilita'.
E' fortemente raccomandato l'uso dei dispositivi di protezione
delle vie respiratorie anche all'interno delle abitazioni private in
presenza di persone non conviventi.
2. E' fatto obbligo di mantenere una distanza di sicurezza
interpersonale di almeno un metro, fatte salve le eccezioni gia'
previste e validate dal Comitato tecnico-scientifico di cui
all'articolo 2 dell'ordinanza 3 febbraio 2020, n. 630, del Capo del
Dipartimento della protezione civile.
3. Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 del giorno successivo sono
consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate
esigenze lavorative, da situazioni di necessita' ovvero per motivi di
salute. E' in ogni caso fortemente raccomandato, per la restante
parte della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto
pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per
motivi di salute, per situazioni di necessita' o per svolgere
attivita' o usufruire di servizi non sospesi.
4. Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare
situazioni di assembramento, puo' essere disposta per tutta la
giornata o in determinate fasce orarie la chiusura al pubblico, fatta
salva la possibilita' di accesso e deflusso, agli esercizi
commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private.
5. E' fatto obbligo nei locali pubblici e aperti al pubblico,
nonche' in tutti gli esercizi commerciali di esporre all'ingresso del
locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse
contemporaneamente nel locale medesimo, sulla base dei protocolli e
delle linee guida vigenti.
6. Le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 sono comunque derogabili
esclusivamente con Protocolli validati dal Comitato
tecnico-scientifico di cui all'articolo 2 dell'ordinanza 3 febbraio
2020, n. 630, del Capo del Dipartimento della protezione civile.
7. Ai fini di cui al comma 1, possono essere utilizzate anche
mascherine di comunita', ovvero mascherine monouso o mascherine
lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a
fornire una adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano
comfort e respirabilita', forma e aderenza adeguate che permettano di
coprire dal mento al di sopra del naso.
8. L'utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie
si aggiunge alle altre misure di protezione finalizzate alla
riduzione del contagio (come il distanziamento fisico e l'igiene
costante e accurata delle mani) che restano invariate e prioritarie.
9. Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus
COVID-19 sull'intero territorio nazionale si applicano le seguenti
misure:
a) i soggetti con infezione respiratoria caratterizzata da febbre
(maggiore di 37,5°) devono rimanere presso il proprio domicilio,
contattando il proprio medico curante;
b) l'accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini
pubblici e' condizionato al rigoroso rispetto del divieto di
assembramento di cui all'articolo 1, comma 8, primo periodo, del
decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni,
dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, nonche' della distanza di
sicurezza interpersonale di almeno un metro; e' consentito l'accesso
dei minori, anche assieme ai familiari o altre persone abitualmente
conviventi o deputate alla loro cura, ad aree gioco all'interno di
parchi, ville e giardini pubblici, per svolgere attivita' ludica o
ricreativa all'aperto nel rispetto delle linee guida del Dipartimento
per le politiche della famiglia di cui all'allegato 8;
c) sono sospese le attivita' dei parchi tematici e di
divertimento; e' consentito l'accesso di bambini e ragazzi a luoghi
destinati allo svolgimento di attivita' ludiche, ricreative ed
educative, anche non formali, al chiuso o all'aria aperta, con
l'ausilio di operatori cui affidarli in custodia e con obbligo di
adottare appositi protocolli di sicurezza predisposti in conformita'
alle linee guida del Dipartimento per le politiche della famiglia di
cui all'allegato 8;
d) e' consentito svolgere attivita' sportiva o attivita' motoria
all'aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, ove
accessibili, purche' comunque nel rispetto della distanza di
sicurezza interpersonale di almeno due metri per l'attivita' sportiva
e di almeno un metro per ogni altra attivita' salvo che non sia
necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o le persone
non completamente autosufficienti;
e) sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni -
riconosciuti di interesse nazionale con provvedimento del Comitato
olimpico nazionale italiano (CONI) e del Comitato italiano
paralimpico (CIP) - riguardanti gli sport individuali e di squadra
organizzati dalle rispettive federazioni sportive nazionali,
discipline sportive associate, enti di promozione sportiva ovvero da
organismi sportivi internazionali, all'interno di impianti sportivi
utilizzati a porte chiuse ovvero all'aperto senza la presenza di
pubblico. Le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e
non professionisti, degli sport individuali e di squadra,
partecipanti alle competizioni di cui alla presente lettera, sono
consentite a porte chiuse, nel rispetto dei protocolli emanati dalle
rispettive Federazioni sportive nazionali, discipline sportive
associate e Enti di promozione sportiva;
f) sono sospese le attivita' di palestre, piscine, centri
natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per
l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di
assistenza e per le attivita' riabilitative o terapeutiche, nonche'
centri culturali, centri sociali e centri ricreativi; ferma restando
la sospensione delle attivita' di piscine e palestre, l'attivita'
sportiva di base e l'attivita' motoria in genere svolte all'aperto
presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite
nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun
assembramento, in conformita' con le linee guida emanate dall'Ufficio
per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI),
con la prescrizione che e' interdetto l'uso di spogliatoi interni a
detti circoli; sono consentite le attivita' dei centri di
riabilitazione, nonche' quelle dei centri di addestramento e delle
strutture dedicate esclusivamente al mantenimento dell'efficienza
operativa in uso al Comparto Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico,
che si svolgono nel rispetto dei protocolli e delle linee guida
vigenti;
g) fatto salvo quanto previsto alla lettera e) in ordine agli
eventi e alle competizioni sportive di interesse nazionale, lo
svolgimento degli sport di contatto, come individuati con
provvedimento del Ministro per le politiche giovanili e lo sport, e'
sospeso; sono altresi' sospese l'attivita' sportiva dilettantistica
di base, le scuole e l'attivita' formativa di avviamento relative
agli sport di contatto nonche' tutte le gare, le competizioni e le
attivita' connesse agli sport di contatto, anche se aventi carattere
ludico-amatoriale;
h) al fine di consentire il regolare svolgimento delle
competizioni sportive di cui alla lettera e), che prevedono la
partecipazione di atleti, tecnici, giudici e commissari di gara, e
accompagnatori provenienti da Paesi per i quali l'ingresso in Italia
e' vietato o per i quali e' prevista la quarantena, questi ultimi,
prima dell'ingresso in Italia, devono avere effettuato un test
molecolare o antigenico per verificare lo stato di salute, il cui
esito deve essere indicato nella dichiarazione di cui all'articolo 7,
comma 1, e verificato dal vettore ai sensi dell'articolo 9. Tale test
non deve essere antecedente a 72 ore dall'arrivo in Italia e i
soggetti interessati, per essere autorizzati all'ingresso in Italia,
devono essere in possesso dell'esito che ne certifichi la negativita'
e riporti i dati anagrafici della persona sottoposta al test per gli
eventuali controlli. In caso di esito negativo del tampone i soggetti
interessati sono autorizzati a prendere parte alla competizione
sportiva internazionale sul territorio italiano, in conformita' con
lo specifico protocollo adottato dall'ente sportivo organizzatore
dell'evento;
i) lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche e' consentito
soltanto in forma statica, a condizione che, nel corso di esse, siano
osservate le distanze sociali prescritte e le altre misure di
contenimento, nel rispetto delle prescrizioni imposte dal questore ai
sensi dell'articolo 18 del testo unico delle leggi di pubblica
sicurezza di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773;
l) sono sospese le attivita' di sale giochi, sale scommesse, sale
bingo e casino', anche se svolte all'interno di locali adibiti ad
attivita' differente;
m) sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale
teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi
anche all'aperto;
n) restano comunque sospese le attivita' che abbiano luogo in
sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all'aperto o al
chiuso. Sono vietate le feste nei luoghi al chiuso e all'aperto, ivi
comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose. Con
riguardo alle abitazioni private, e' fortemente raccomandato di non
ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze
lavorative o situazioni di necessita' e urgenza. Sono vietate le
sagre, le fiere di qualunque genere e gli altri analoghi eventi;
o) sono sospesi i convegni, i congressi e gli altri eventi, ad
eccezione di quelli che si svolgono con modalita' a distanza; tutte
le cerimonie pubbliche si svolgono nel rispetto dei protocolli e
linee guida vigenti e in assenza di pubblico; nell'ambito delle
pubbliche amministrazioni le riunioni si svolgono in modalita' a
distanza, salvo la sussistenza di motivate ragioni; e' fortemente
raccomandato svolgere anche le riunioni private in modalita' a
distanza;
p) l'accesso ai luoghi di culto avviene con misure organizzative
tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle
dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai
frequentatori la possibilita' di rispettare la distanza tra loro di
almeno un metro;
q) le funzioni religiose con la partecipazione di persone si
svolgono nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo e dalle
rispettive confessioni di cui agli allegati da 1, integrato con le
successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico, a 7;
r) sono sospesi le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei
musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui
all'articolo 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di
cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42;
s) le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado
adottano forme flessibili nell'organizzazione dell'attivita'
didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente
della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, in modo che il 100 per cento
delle attivita' sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale
integrata. Resta salva la possibilita' di svolgere attivita' in
presenza qualora sia necessario l'uso di laboratori o in ragione di
mantenere una relazione educativa che realizzi l'effettiva inclusione
scolastica degli alunni con disabilita' e con bisogni educativi
speciali, secondo quanto previsto dal decreto del Ministro
dell'istruzione n. 89 del 7 agosto 2020, e dall'ordinanza del
Ministro dell'istruzione n. 134 del 9 ottobre 2020, garantendo
comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono
in didattica digitale integrata. L'attivita' didattica ed educativa
per la scuola dell'infanzia, il primo ciclo di istruzione e per i
servizi educativi per l'infanzia continua a svolgersi in presenza,
con uso obbligatorio di dispositivi di protezione delle vie
respiratorie salvo che per i bambini di eta' inferiore ai sei anni e
per i soggetti con patologie o disabilita' incompatibili con l'uso
della mascherina. I corsi di formazione pubblici e privati possono
svolgersi solo con modalita' a distanza. Sono consentiti in presenza
i corsi di formazione specifica in medicina generale nonche' le
attivita' didattico-formative degli Istituti di formazione dei
Ministeri dell'interno, della difesa, dell'economia e delle finanze e
della giustizia, nonche' del Sistema di informazione per la sicurezza
della Repubblica. I corsi per i medici in formazione specialistica e
le attivita' dei tirocinanti delle professioni sanitarie e medica
possono in ogni caso proseguire anche in modalita' non in presenza.
Sono parimenti consentiti i corsi abilitanti e le prove teoriche e
pratiche effettuate dagli uffici della motorizzazione civile e dalle
autoscuole, i corsi per l'accesso alla professione di trasportatore
su strada di merci e viaggiatori e i corsi sul buon funzionamento del
tachigrafo svolti dalle stesse autoscuole e da altri enti di
formazione, nonche' i corsi di formazione e i corsi abilitanti o
comunque autorizzati o finanziati dal Ministero delle infrastrutture
e dei trasporti. In presenza di un particolare aggravamento della
situazione epidemiologica e al fine di contenere la diffusione
dell'infezione da COVID-19, sentito il Presidente della Regione o
delle Regioni interessate, con decreto del Ministro delle
infrastrutture e dei trasporti e' disposta la temporanea sospensione
delle prove pratiche di guida di cui all'articolo 121 del decreto
legislativo 30 aprile 1992, n. 285 da espletarsi nel territorio
regionale e la proroga dei termini previsti dagli articoli 121 e 122
del citato decreto legislativo in favore dei candidati che non hanno
potuto sostenere dette prove. Sono altresi' consentiti gli esami di
qualifica dei percorsi di IeFP, secondo le disposizioni emanate dalle
singole Regioni, nonche' i corsi di formazione da effettuarsi in
materia di salute e sicurezza, a condizione che siano rispettate le
misure di cui al «Documento tecnico sulla possibile rimodulazione
delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di
lavoro e strategie di prevenzione» pubblicato dall'INAIL. Al fine di
mantenere il distanziamento sociale, e' da escludersi qualsiasi altra
forma di aggregazione alternativa. Le riunioni degli organi
collegiali delle istituzioni scolastiche ed educative di ogni ordine
e grado possono essere svolte solo con modalita' a distanza. Il
rinnovo degli organi collegiali delle istituzioni scolastiche avviene
secondo modalita' a distanza nel rispetto dei principi di segretezza
e liberta' nella partecipazione alle elezioni. Gli enti gestori
provvedono ad assicurare la pulizia degli ambienti e gli adempimenti
amministrativi e contabili concernenti i servizi educativi per
l'infanzia. L'ente proprietario dell'immobile puo' autorizzare, in
raccordo con le istituzioni scolastiche, l'ente gestore ad
utilizzarne gli spazi per l'organizzazione e lo svolgimento di
attivita' ludiche, ricreative ed educative, non scolastiche ne'
formali, senza pregiudizio alcuno per le attivita' delle istituzioni
scolastiche medesime. Le attivita' dovranno essere svolte con
l'ausilio di personale qualificato, e con obbligo a carico dei
gestori di adottare appositi protocolli di sicurezza conformi alle
linee guida di cui all'allegato 8 e di procedere alle attivita' di
pulizia e igienizzazione necessarie. Alle medesime condizioni,
possono essere utilizzati anche centri sportivi pubblici o privati;
t) sono sospesi i viaggi d'istruzione, le iniziative di scambio o
gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque
denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine
e grado, fatte salve le attivita' inerenti i percorsi per le
competenze trasversali e per l'orientamento, nonche' le attivita' di
tirocinio di cui al decreto del Ministro dell'istruzione,
dell'universita' e della ricerca 10 settembre 2010, n. 249, da
svolgersi nei casi in cui sia possibile garantire il rispetto delle
prescrizioni sanitarie e di sicurezza vigenti;
u) le Universita', sentito il Comitato Universitario Regionale di
riferimento, predispongono, in base all'andamento del quadro
epidemiologico, piani di organizzazione della didattica e delle
attivita' curriculari che tengono conto delle esigenze formative e
dell'evoluzione del quadro pandemico territoriale e delle
corrispondenti esigenze di sicurezza sanitaria; le attivita'
formative e curricolari si svolgono a distanza; possono svolgersi in
presenza le sole attivita' formative e curricolari degli insegnamenti
relativi al primo anno dei corsi di studio nonche' quelle dei
laboratori, nel rispetto delle linee guida del Ministero
dell'universita' e della ricerca, di cui all'allegato 18, nonche'
sulla base del protocollo per la gestione di casi confermati e
sospetti di COVID-19, di cui all'allegato 22; le disposizioni di cui
alla presente lettera si applicano, per quanto compatibili, anche
alle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica;
v) a beneficio degli studenti che non riescano a partecipare alle
attivita' didattiche o curriculari delle universita' e delle
istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, tali
attivita' possono essere svolte, ove possibile, con modalita' a
distanza, individuate dalle medesime universita' e istituzioni, avuto
anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con
disabilita'; le universita' e le istituzioni assicurano, laddove
ritenuto necessario e in ogni caso individuandone le relative
modalita', il recupero delle attivita' formative, nonche' di quelle
curriculari, ovvero di ogni altra prova o verifica, anche intermedia,
che risultino funzionali al completamento del percorso didattico; le
assenze maturate dagli studenti di cui alla presente lettera non sono
computate ai fini della eventuale ammissione ad esami finali nonche'
ai fini delle relative valutazioni;
z) e' sospeso lo svolgimento delle prove preselettive e scritte
delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di
abilitazione all'esercizio delle professioni, a esclusione dei casi
in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su
basi curriculari ovvero in modalita' telematica, nonche' ad
esclusione dei concorsi per il personale del servizio sanitario
nazionale, ivi compresi, ove richiesti, gli esami di Stato e di
abilitazione all'esercizio della professione di medico chirurgo e di
quelli per il personale della protezione civile, ferma restando
l'osservanza delle disposizioni di cui alla direttiva del Ministro
per la pubblica amministrazione n. 1 del 25 febbraio 2020 e degli
ulteriori aggiornamenti. Resta ferma la possibilita' per le
commissioni di procedere alla correzione delle prove scritte con
collegamento da remoto;
aa) le amministrazioni di appartenenza possono, con decreto
direttoriale generale o analogo provvedimento in relazione ai
rispettivi ordinamenti, rideterminare le modalita' didattiche ed
organizzative dei corsi di formazione e di quelli a carattere
universitario del personale delle Forze di polizia, delle Forze
armate, del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica
e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, prevedendo anche il
ricorso ad attivita' didattiche ed esami a distanza e l'eventuale
soppressione di prove non ancora svoltesi, ferma restando la
validita' delle prove di esame gia' sostenute ai fini della
formazione della graduatoria finale del corso. Per la durata dello
stato di emergenza epidemiologica, fino al permanere di misure
restrittive e/o di contenimento dello stesso, per lo svolgimento
delle procedure concorsuali indette o da indirsi per l'accesso ai
ruoli e alle qualifiche delle Forze armate, delle Forze di polizia,
del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e del
Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, al fine di prevenire possibili
fenomeni di diffusione del contagio da COVID-19, si applica quanto
previsto dagli articoli 259 e 260 del decreto-legge 19 maggio 2020,
n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n.
77;
bb) i periodi di assenza dai corsi di formazione di cui alla
lettera aa), comunque connessi al fenomeno epidemiologico da
COVID-19, non concorrono al raggiungimento del limite di assenze il
cui superamento comporta il rinvio, l'ammissione al recupero
dell'anno o la dimissione dai medesimi corsi;
cc) e' fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di
permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e
accettazione e dei pronto soccorso (DEA/PS), salve specifiche diverse
indicazioni del personale sanitario preposto;
dd) l'accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalita'
e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice,
strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani,
autosufficienti e non, e' limitata ai soli casi indicati dalla
direzione sanitaria della struttura, che e' tenuta ad adottare le
misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione;
ee) tenuto conto delle indicazioni fornite dal Ministero della
salute, d'intesa con il coordinatore degli interventi per il
superamento dell'emergenza coronavirus, le articolazioni territoriali
del Servizio sanitario nazionale assicurano al Ministero della
giustizia idoneo supporto per il contenimento della diffusione del
contagio del COVID-19, anche mediante adeguati presidi idonei a
garantire, secondo i protocolli sanitari elaborati dalla Direzione
generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute, i
nuovi ingressi negli istituti penitenziari e negli istituti penali
per minorenni. I casi sintomatici dei nuovi ingressi sono posti in
condizione di isolamento dagli altri detenuti;
ff) le attivita' commerciali al dettaglio si svolgono a
condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di
almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che
venga impedito di sostare all'interno dei locali piu' del tempo
necessario all'acquisto dei beni; le suddette attivita' devono
svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida
idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di
riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle Regioni o dalla
Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei
principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali e
comunque in coerenza con i criteri di cui all'allegato 10. Si
raccomanda altresi' l'applicazione delle misure di cui all'allegato
11; nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi
commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei
mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari,
punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole;
gg) le attivita' dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub,
ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5.00
fino alle ore 18.00; il consumo al tavolo e' consentito per un
massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti
conviventi; dopo le ore 18,00 e' vietato il consumo di cibi e bevande
nei luoghi pubblici e aperti al pubblico; resta consentita senza
limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture
ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati;
resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel
rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l'attivita' di
confezionamento che di trasporto, nonche' fino alle ore 22,00 la
ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o
nelle adiacenze; le attivita' di cui al primo periodo restano
consentite a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano
preventivamente accertato la compatibilita' dello svolgimento delle
suddette attivita' con l'andamento della situazione epidemiologica
nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida
applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel
settore di riferimento o in settori analoghi; detti protocolli o
linee guida sono adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle
regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti
nei protocolli o nelle linee guida nazionali e comunque in coerenza
con i criteri di cui all'allegato 10; continuano a essere consentite
le attivita' delle mense e del catering continuativo su base
contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza
interpersonale di almeno un metro, nei limiti e alle condizioni di
cui al periodo precedente;
hh) restano comunque aperti gli esercizi di somministrazione di
alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento
carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli
aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della
distanza interpersonale di almeno un metro;
ii) le attivita' inerenti ai servizi alla persona sono consentite
a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano
preventivamente accertato la compatibilita' dello svolgimento delle
suddette attivita' con l'andamento della situazione epidemiologica
nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida
applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel
settore di riferimento o in settori analoghi; detti protocolli o
linee guida sono adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle
regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti
nei protocolli o nelle linee guida nazionali e comunque in coerenza
con i criteri di cui all'allegato 10;
ll) restano garantiti, nel rispetto delle norme
igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi
nonche' l'attivita' del settore agricolo, zootecnico di
trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono
beni e servizi;
mm) a bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale e del
trasporto ferroviario regionale, con esclusione del trasporto
scolastico dedicato, e' consentito un coefficiente di riempimento non
superiore al 50 per cento; detto coefficiente sostituisce quelli
diversi previsti nei protocolli e linee guida vigenti; il Presidente
della Regione dispone la programmazione del servizio erogato dalle
aziende del trasporto pubblico locale, anche non di linea,
finalizzata alla riduzione e alla soppressione dei servizi in
relazione agli interventi sanitari necessari per contenere
l'emergenza COVID-19 sulla base delle effettive esigenze e al solo
fine di assicurare i servizi minimi essenziali, la cui erogazione
deve, comunque, essere modulata in modo tale da evitare il
sovraffollamento dei mezzi di trasporto nelle fasce orarie della
giornata in cui si registra la maggiore presenza di utenti. Per le
medesime finalita' il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti,
con decreto adottato di concerto con il Ministro della salute, puo'
disporre, al fine di contenere l'emergenza sanitaria da COVID-19,
riduzioni, sospensioni o limitazioni nei servizi di trasporto, anche
internazionale, automobilistico, ferroviario, aereo, marittimo e
nelle acque interne, anche imponendo specifici obblighi agli utenti,
agli equipaggi, nonche' ai vettori e agli armatori;
nn) in ordine alle attivita' professionali si raccomanda che:
1) esse siano attuate anche mediante modalita' di lavoro agile,
ove possano essere svolte al proprio domicilio o in modalita' a
distanza;
2) siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i
dipendenti nonche' gli altri strumenti previsti dalla contrattazione
collettiva;
3) siano assunti protocolli di sicurezza anti-contagio, fermo
restando l'obbligo di utilizzare dispositivi di protezione delle vie
respiratorie previsti da normativa, protocolli e linee guida vigenti;
4) siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi
di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori
sociali;
oo) sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici; gli
stessi possono essere utilizzati solo da parte di atleti
professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse
nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal
Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni
per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di
competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di
tali competizioni. Gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali
solo subordinatamente all'adozione di apposite linee guida da parte
della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate
dal Comitato tecnico-scientifico, rivolte a evitare aggregazioni di
persone e, in genere, assembramenti;
pp) le attivita' delle strutture ricettive sono esercitate a
condizione che sia assicurato il mantenimento del distanziamento
sociale, garantendo comunque la distanza interpersonale di sicurezza
di un metro negli spazi comuni, nel rispetto dei protocolli e delle
linee guida adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e
delle province autonome, idonei a prevenire o ridurre il rischio di
contagio e comunque in coerenza con i criteri di cui all'allegato 10,
tenuto conto delle diverse tipologie di strutture ricettive. I
protocolli o linee guida delle Regioni riguardano in ogni caso:
1) le modalita' di accesso, ricevimento, assistenza agli
ospiti;
2) le modalita' di utilizzo degli spazi comuni, fatte salve le
specifiche prescrizioni adottate per le attivita' di somministrazione
di cibi e bevande e di ristorazione;
3) le misure igienico-sanitarie per le camere e gli ambienti
comuni;
4) l'accesso dei fornitori esterni;
5) le modalita' di svolgimento delle attivita' ludiche e
sportive;
6) lo svolgimento di eventuali servizi navetta a disposizione
dei clienti;
7) le modalita' di informazione agli ospiti e agli operatori
circa le misure di sicurezza e di prevenzione del rischio da seguire
all'interno delle strutture ricettive e negli eventuali spazi
all'aperto di pertinenza.

Art. 2

Ulteriori misure di contenimento del contagio su alcune aree del
territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di elevata
gravita' e da un livello di rischio alto

 

1. Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus
Covid-19, con ordinanza del Ministro della salute, adottata sentiti i
Presidenti delle Regioni interessate, sulla base del monitoraggio dei
dati epidemiologici secondo quanto stabilito nel documento di
"Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e
pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno
invernale", condiviso dalla Conferenza delle Regioni e Province
autonome l'8 ottobre 2020 (allegato 25) nonche' sulla base dei dati
elaborati dalla cabina di regia di cui al decreto del Ministro della
salute 30 aprile 2020, sentito il Comitato tecnico scientifico sui
dati monitorati, sono individuate le Regioni che si collocano in uno
"scenario di tipo 3" e con un livello di rischio "alto" di cui al
citato documento di Prevenzione.
2. Con ordinanza del Ministro della salute adottata ai sensi del
comma 1, d'intesa con il presidente della Regione interessata, puo'
essere prevista, in relazione a specifiche parti del territorio
regionale, in ragione dell'andamento del rischio epidemiologico,
l'esenzione dell'applicazione delle misure di cui al comma 4.
3. Il Ministro della salute, con frequenza almeno settimanale,
secondo il procedimento di cui al comma 1, verifica il permanere dei
presupposti di cui ai commi 1 e 2 e provvede con ordinanza
all'aggiornamento del relativo elenco, fermo restando che la
permanenza per 14 giorni in un livello di rischio o scenario
inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive comporta
la nuova classificazione. Le ordinanze di cui ai commi precedenti
sono efficaci per un periodo minimo di 15 giorni e comunque non oltre
la data di efficacia del presente decreto.
4. A far data dal giorno successivo alla pubblicazione sulla
Gazzetta Ufficiale delle ordinanze di cui al comma 1, nelle Regioni
ivi individuate sono applicate le seguenti misure di contenimento:
a) e' vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai
territori di cui al comma 1, salvo che per gli spostamenti motivati
da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessita' ovvero
per motivi di salute. Sono comunque consentiti gli spostamenti
strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica
in presenza nei limiti in cui la stessa e' consentita. E' consentito
il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Il
transito sui territori di cui al comma 1 e' consentito qualora
necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a
restrizioni negli spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti sono
consentiti ai sensi del presente decreto;
b) e' vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o
privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o
abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio,
per motivi di salute, per situazioni di necessita' o per svolgere
attivita' o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in
tale comune;
c) sono sospese le attivita' dei servizi di ristorazione (fra cui
bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle
mense e del catering continuativo su base contrattuale a condizione
che vengano rispettati i protocolli o le linee guida diretti a
prevenire o contenere il contagio. Resta consentita la sola
ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme
igienico sanitarie sia per l'attivita' di confezionamento che di
trasporto, nonche' fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto,
con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Restano
comunque aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e
bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate
lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di
assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di
almeno un metro.
5. Le misure previste dagli altri articoli del presente decreto, ad
eccezione dell'articolo 3, si applicano anche ai territori di cui al
presente articolo, ove per tali territori non siano previste analoghe
misure piu' rigorose.

Art. 3

Ulteriori misure di contenimento del contagio su alcune aree del
territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima
gravita' e da un livello di rischio alto

 

1. Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus
Covid-19, con ordinanza del Ministro della salute, adottata sentiti i
Presidenti delle Regioni interessate, sulla base del monitoraggio dei
dati epidemiologici secondo quanto stabilito nel documento di
"Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e
pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno
invernale", condiviso dalla Conferenza delle Regioni e Province
autonome l'8 ottobre 2020 (allegato 25) nonche' sulla base dei dati
elaborati dalla cabina di regia di cui al decreto del ministro della
salute 30 aprile 2020, sentito il Comitato tecnico scientifico sui
dati monitorati, sono individuate le Regioni che si collocano in uno
"scenario di tipo 4" e con un livello di rischio "alto" di cui al
citato documento di Prevenzione.
2. Con ordinanza del Ministro della salute adottata ai sensi del
comma 1, d'intesa con il presidente della Regione interessata, puo'
essere prevista, in relazione a specifiche parti del territorio
regionale, in ragione dell'andamento del rischio epidemiologico,
l'esenzione dell'applicazione delle misure di cui al comma 4.
3. Il Ministro della salute, con frequenza almeno settimanale,
secondo il procedimento di cui al comma 1, verifica il permanere dei
presupposti di cui ai commi 1 e 2 e provvede con ordinanza
all'aggiornamento del relativo elenco fermo restando che la
permanenza per 14 giorni in un livello di rischio o scenario
inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive comporta
la nuova classificazione. Le ordinanze di cui ai commi precedenti
sono efficaci per un periodo minimo di 15 giorni e comunque non oltre
la data di efficacia del presente decreto.
4. A far data dal giorno successivo alla pubblicazione sulla
Gazzetta Ufficiale delle ordinanze di cui al comma 1, nelle Regioni
ivi individuate sono applicate le seguenti misure di contenimento:
a) e' vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai
territori di cui al comma 1, nonche' all'interno dei medesimi
territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate
esigenze lavorative o situazioni di necessita' ovvero per motivi di
salute. Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente
necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza
nei limiti in cui la stessa e' consentita. E' consentito il rientro
presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Il transito sui
territori di cui al comma 1 e' consentito qualora necessario a
raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli
spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti ai
sensi del presente decreto;
b) sono sospese le attivita' commerciali al dettaglio, fatta
eccezione per le attivita' di vendita di generi alimentari e di prima
necessita' individuate nell'allegato 23, sia negli esercizi di
vicinato sia nelle medie e grandi strutture di vendita, anche
ricompresi nei centri commerciali, purche' sia consentito l'accesso
alle sole predette attivita' e ferme restando le chiusure nei giorni
festivi e prefestivi di cui all'articolo 1, comma 9, lett. ff). Sono
chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attivita' svolta, i
mercati, salvo le attivita' dirette alla vendita di soli generi
alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le
parafarmacie;
c) sono sospese le attivita' dei servizi di ristorazione (fra cui
bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle
mense e del catering continuativo su base contrattuale a condizione
che vengano rispettati i protocolli o le linee guida diretti a
prevenire o contenere il contagio. Resta consentita la sola
ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme
igienico sanitarie sia per l'attivita' di confezionamento che di
trasporto, nonche' fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto,
con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Restano
comunque aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e
bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate
lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di
assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di
almeno un metro;
d) tutte le attivita' previste dall'articolo 1, comma 9, lettere
f) e g), anche svolte nei centri sportivi all'aperto, sono sospese;
sono altresi' sospesi tutti gli eventi e le competizioni organizzati
dagli enti di promozione sportiva;
e) e' consentito svolgere individualmente attivita' motoria in
prossimita' della propria abitazione purche' comunque nel rispetto
della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo
di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie; e'
altresi' consentito lo svolgimento di attivita' sportiva
esclusivamente all'aperto e in forma individuale;
f) fermo restando lo svolgimento in presenza della scuola
dell'infanzia, della scuola primaria, dei servizi educativi per
l'infanzia di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile
2017, n. 65 e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di
primo grado, le attivita' scolastiche e didattiche si svolgono
esclusivamente con modalita' a distanza. Resta salva la possibilita'
di svolgere attivita' in presenza qualora sia necessario l'uso di
laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che
realizzi l'effettiva inclusione scolastica degli alunni con
disabilita' e con bisogni educativi speciali, secondo quanto previsto
dal decreto del Ministro n. 89 dell'istruzione 7 agosto 2020, e
dall'ordinanza del Ministro dell'istruzione n. 134 del 9 ottobre
2020, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni
della classe che sono in didattica digitale integrata;
g) e' sospesa la frequenza delle attivita' formative e
curriculari delle Universita' e delle Istituzioni di alta formazione
artistica musicale e coreutica, fermo in ogni caso il proseguimento
di tali attivita' a distanza. I corsi per i medici in formazione
specialistica, i corsi di formazione specifica in medicina generale,
nonche' le attivita' dei tirocinanti delle professioni sanitarie e le
altre attivita', didattiche o curriculari, eventualmente individuate
dalle Universita', sentito il Comitato Universitario Regionale di
riferimento, possono proseguire, laddove necessario, anche in
modalita' in presenza. Resta in ogni caso fermo il rispetto delle
linee guida del Ministero dell'universita' e della ricerca, di cui
all'allegato 18, nonche' sulla base del protocollo per la gestione di
casi confermati e sospetti di COVID-19, di cui all'allegato 22; le
disposizioni di cui alla presente lettera si applicano, per quanto
compatibili, anche alle Istituzioni di alta formazione artistica
musicale e coreutica;
h) sono sospese le attivita' inerenti servizi alla persona,
diverse da quelle individuate nell'allegato 24;
i) i datori di lavoro pubblici limitano la presenza del personale
nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attivita' che
ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente tale
presenza, anche in ragione della gestione dell'emergenza; il
personale non in presenza presta la propria attivita' lavorativa in
modalita' agile.
5. Le misure previste dagli altri articoli del presente decreto, si
applicano anche ai territori di cui al presente articolo, ove per
tali territori non siano previste analoghe misure piu' rigorose.

Art. 4

Misure di contenimento del contagio per lo svolgimento in sicurezza delle attivita' produttive industriali e commerciali

 

1. Sull'intero territorio nazionale tutte le attivita' produttive
industriali e commerciali, fatto salvo quanto previsto dall'articolo
1, rispettano i contenuti del protocollo condiviso di
regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento
della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro
sottoscritto il 24 aprile 2020 fra il Governo e le parti sociali di
cui all'allegato 12, nonche', per i rispettivi ambiti di competenza,
il protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della
diffusione del COVID-19 nei cantieri, sottoscritto il 24 aprile 2020
fra il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro del
lavoro e delle politiche sociali e le parti sociali, di cui
all'allegato 13, e il protocollo condiviso di regolamentazione per il
contenimento della diffusione del COVID-19 nel settore del trasporto
e della logistica sottoscritto il 20 marzo 2020, di cui all'allegato
14.

Art. 5

Misure di informazione e prevenzione sull'intero territorio nazionale

 

1. Sull'intero territorio nazionale si applicano altresi' le
seguenti misure:
a) il personale sanitario si attiene alle appropriate misure per
la prevenzione della diffusione delle infezioni per via respiratoria
previste dalla normativa vigente e dal Ministero della salute sulla
base delle indicazioni dell'Organizzazione mondiale della sanita' e i
responsabili delle singole strutture provvedono ad applicare le
indicazioni per la sanificazione e la disinfezione degli ambienti
fornite dal Ministero della salute;
b) al fine di rendere piu' efficace il contact tracing attraverso
l'utilizzo dell'App Immuni, e' fatto obbligo all'operatore sanitario
del Dipartimento di prevenzione della azienda sanitaria locale,
accedendo al sistema centrale di Immuni, di caricare il codice chiave
in presenza di un caso di positivita';
c) e' raccomandata l'applicazione delle misure di prevenzione
igienico sanitaria di cui all'allegato 19;
d) nei servizi educativi per l'infanzia di cui al decreto
legislativo 13 aprile 2017, n. 65, nelle scuole di ogni ordine e
grado, nelle universita', negli uffici delle restanti pubbliche
amministrazioni, sono esposte presso gli ambienti aperti al pubblico,
ovvero di maggiore affollamento e transito, le informazioni sulle
misure di prevenzione igienico sanitarie di cui all'allegato 19;
e) i sindaci e le associazioni di categoria promuovono la
diffusione delle informazioni sulle misure di prevenzione igienico
sanitarie di cui all'allegato 19 anche presso gli esercizi
commerciali;
f) nelle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nelle aree
di accesso alle strutture del servizio sanitario, nonche' in tutti i
locali aperti al pubblico, in conformita' alle disposizioni di cui
alla direttiva del Ministro per la pubblica amministrazione 25
febbraio 2020, n. 1, sono messe a disposizione degli addetti, nonche'
degli utenti e visitatori, soluzioni disinfettanti per l'igiene delle
mani;
g) le aziende di trasporto pubblico anche a lunga percorrenza
adottano interventi straordinari di sanificazione dei mezzi, ripetuti
a cadenza ravvicinata.
2. Nel predisporre, anche attraverso l'adozione di appositi
protocolli, le misure necessarie a garantire la progressiva
riapertura di tutti gli uffici pubblici e il rientro in sicurezza dei
propri dipendenti con le modalita' di cui all'articolo 263 del
decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni,
dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, le pubbliche amministrazioni
assicurano il rispetto delle prescrizioni vigenti in materia di
tutela della salute adottate dalle competenti autorita'.
3. Le pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, assicurano le percentuali
piu' elevate possibili di lavoro agile, compatibili con le
potenzialita' organizzative e con la qualita' e l'effettivita' del
servizio erogato con le modalita' stabilite da uno o piu' decreti del
Ministro della pubblica amministrazione, garantendo almeno la
percentuale di cui all'articolo 263, comma 1, del decreto-legge 19
maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 17
luglio 2020, n. 77.
4. Nelle pubbliche amministrazioni, tenuto conto dell'evolversi
della situazione epidemiologica, ciascun dirigente:
a) organizza il proprio ufficio assicurando, su base giornaliera,
settimanale o plurisettimanale, lo svolgimento del lavoro agile nella
percentuale piu' elevata possibile, e comunque in misura non
inferiore a quella prevista dalla legge, del personale preposto alle
attivita' che possono essere svolte secondo tale modalita',
compatibilmente con le potenzialita' organizzative e l'effettivita'
del servizio erogato;
b) adotta nei confronti dei dipendenti di cui all'articolo
21-bis, del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con
modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126, nonche' di norma
nei confronti dei lavoratori fragili, ogni soluzione utile ad
assicurare lo svolgimento di attivita' in modalita' agile anche
attraverso l'adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima
categoria o area di inquadramento come definite dai contratti
collettivi vigenti, e lo svolgimento di specifiche attivita' di
formazione professionale.
5. Le pubbliche amministrazioni dispongono una differenziazione
dell'orario di ingresso e di uscita del personale, fatto salvo il
personale sanitario e socio sanitario, nonche' quello impegnato in
attivita' connessa all'emergenza o in servizi pubblici essenziali. E'
raccomandata la differenziazione dell'orario di ingresso del
personale anche da parte dei datori di lavoro privati.
6. E' fortemente raccomandato l'utilizzo della modalita' di lavoro
agile da parte dei datori di lavoro privati, ai sensi dell'articolo
90 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con
modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, nonche' di quanto
previsto dai protocolli di cui agli allegati 12 e 13 al presente
decreto.

Art. 6

Limitazioni agli spostamenti da e per l'estero

 

1. Sono vietati gli spostamenti da e per Stati e territori di cui
all'elenco E dell'allegato 20, l'ingresso e il transito nel
territorio nazionale alle persone che hanno transitato o soggiornato
negli Stati e territori di cui al medesimo elenco E nei quattordici
giorni antecedenti, nonche' gli spostamenti verso gli Stati e
territori di cui all'elenco F dell'allegato 20, salvo che ricorrano
uno o piu' dei seguenti motivi, comprovati mediante la dichiarazione
di cui all'articolo 7, comma 1:
a) esigenze lavorative;
b) assoluta urgenza;
c) esigenze di salute;
d) esigenze di studio;
e) rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza;
f) ingresso nel territorio nazionale da parte di cittadini di
Stati membri dell'Unione europea, di Stati parte dell'accordo di
Schengen, del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord, di
Andorra, del Principato di Monaco, della Repubblica di San Marino,
dello Stato della Citta' del Vaticano;
g) ingresso nel territorio nazionale da parte di familiari delle
persone fisiche di cui alla lettera f), come definiti dagli articoli
2 e 3 della direttiva 2004/38/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 29 aprile 2004, relativa al diritto dei cittadini
dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare
liberamente nel territorio degli Stati membri, che modifica il
regolamento (CEE) n. 1612/68 ed abroga le direttive 64/221/CEE,
68/360/CEE, 72/194/CEE, 73/148/CEE, 75/34/CEE, 75/35/CEE, 60/364/CEE,
90/365/CEE e 93/96/CEE;
h) ingresso nel territorio nazionale da parte di cittadini di
Stati terzi soggiornanti di lungo periodo ai sensi della direttiva
2003/109/CE del Consiglio, del 25 novembre 2003, relativa allo status
dei cittadini di paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo,
nonche' di cittadini di Stati terzi che derivano il diritto di
residenza da altre disposizioni europee o dalla normativa nazionale;
i) ingresso nel territorio nazionale da parte di familiari delle
persone fisiche di cui alla lettera h), come definiti dagli articoli
2 e 3 della direttiva 2004/38/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 29 aprile 2004, relativa al diritto dei cittadini
dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare
liberamente nel territorio degli Stati membri, che modifica il
regolamento (CEE) n. 1612/68 ed abroga le direttive 64/221/CEE,
68/360/CEE, 72/194/CEE, 73/148/CEE, 75/34/CEE, 75/35/CEE, 60/364/CEE,
90/365/CEE e 93/96/CEE;
l) ingresso nel territorio nazionale per raggiungere il
domicilio, l'abitazione o la residenza di una persona di cui alle
lettere f) e h), anche non convivente, con la quale vi e' una
comprovata e stabile relazione affettiva.
2. Sono vietati l'ingresso e il transito nel territorio nazionale
alle persone che hanno transitato o soggiornato negli Stati e
territori di cui all'elenco F dell'allegato 20 nei quattordici giorni
antecedenti, salvo che nei seguenti casi:
a) persone di cui al comma 1, lettere f), g), h) e i) con
residenza anagrafica in Italia da data anteriore a quella indicata
nell'elenco F dell'allegato 20 con obbligo di presentare al vettore
all'atto dell'imbarco e a chiunque sia deputato a effettuare i
controlli un'attestazione di essersi sottoposti, nelle 72 ore
antecedenti all'ingresso nel territorio nazionale, a un test
molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone e risultato
negativo;
b) equipaggio e personale viaggiante dei mezzi di trasporto;
c) funzionari e agenti, comunque denominati, dell'Unione europea
o di organizzazioni internazionali, agenti diplomatici, personale
amministrativo e tecnico delle missioni diplomatiche, funzionari e
impiegati consolari, personale militare e delle forze di polizia,
italiane e straniere, personale del Sistema di informazione per la
sicurezza della Repubblica e dei vigili del fuoco, nell'esercizio
delle loro funzioni.
3. Sono fatte salve le limitazioni disposte per specifiche aree del
territorio nazionale ai sensi dell'articolo 1, comma 3, del
decreto-legge n. 33 del 2020, nonche' le limitazioni disposte in
relazione alla provenienza da specifici Stati e territori ai sensi
dell'articolo 1, comma 4, del decreto-legge n. 33 del 2020.

Art. 7

Obblighi di dichiarazione in occasione dell'ingresso nel territorio
nazionale dall'estero

 

1. Fermi restando i divieti e le limitazioni di ingresso in Italia
stabiliti all'articolo 6, chiunque fa ingresso per qualsiasi durata
nel territorio nazionale da Stati o territori esteri di cui agli
elenchi B, C, D, E ed F dell'allegato 20 e' tenuto a consegnare al
vettore all'atto dell'imbarco e a chiunque sia deputato a effettuare
controlli una dichiarazione resa ai sensi degli articoli 46 e 47 del
decreto del Presidente della Repubblica del 28 dicembre 2000, n. 445,
recante l'indicazione in modo chiaro e dettagliato, tale da
consentire le verifiche, di:
a) Paesi e territori esteri nei quali la persona ha soggiornato o
transitato nei quattordici giorni anteriori all'ingresso in Italia;
b) motivi dello spostamento conformemente all'articolo 6, nel
caso di ingresso da Stati e territori di cui agli elenchi E ed F
dell'allegato 20;
c) nel caso di soggiorno o transito nei quattordici giorni
anteriori all'ingresso in Italia in uno o piu' Stati e territori di
cui agli elenchi D, E ed F dell'allegato 20:
1) indirizzo completo dell'abitazione o della dimora in Italia
dove sara' svolto il periodo di sorveglianza sanitaria e isolamento
fiduciario;
2) mezzo di trasporto privato che verra' utilizzato per
raggiungere il luogo di cui al numero 1) ovvero, esclusivamente in
caso di ingresso in Italia mediante trasporto aereo di linea,
ulteriore mezzo aereo di linea di cui si prevede l'utilizzo per
raggiungere la localita' di destinazione finale e il codice
identificativo del titolo di viaggio;
3) recapito telefonico anche mobile presso cui ricevere le
comunicazioni durante l'intero periodo di sorveglianza sanitaria e
isolamento fiduciario;
4) eventuale sussistenza di una o piu' circostanze di cui
all'articolo 8, commi 7 e 8.
2. Nei casi espressamente previsti dal presente decreto e negli
altri casi in cui cio' sia prescritto dall'autorita' sanitaria
nell'ambito dei protocolli di sicurezza previsti dal presente
decreto, e' fatto obbligo di presentare al vettore all'atto
dell'imbarco e a chiunque sia deputato a effettuare i controlli
un'attestazione di essersi sottoposti, nelle 72 ore antecedenti
all'ingresso nel territorio nazionale, a un test molecolare o
antigenico, effettuato per mezzo di tampone e risultato negativo.
3. Le persone, che hanno soggiornato o transitato, nei quattordici
giorni antecedenti all'ingresso in Italia, in Stati o territori di
cui agli elenchi C, D, E ed F dell'allegato 20, anche se
asintomatiche, sono obbligate a comunicare immediatamente il proprio
ingresso nel territorio nazionale al Dipartimento di prevenzione
dell'azienda sanitaria competente per territorio.
4. In caso di insorgenza di sintomi COVID-19, resta fermo l'obbligo
per chiunque di segnalare tale situazione con tempestivita'
all'Autorita' sanitaria e di sottoporsi, nelle more delle conseguenti
determinazioni dell'Autorita' sanitaria, ad isolamento.

 

Art. 8

Sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario e obblighi di
sottoporsi a test molecolare o antigenico a seguito dell'ingresso nel
territorio nazionale dall'estero

 

1. Le persone che hanno soggiornato o transitato, nei quattordici
giorni antecedenti all'ingresso in Italia, in Stati o territori di
cui agli elenchi D, E ed F dell'allegato 20, anche se asintomatiche,
si attengono ai seguenti obblighi:
a) compiono il percorso dal luogo di ingresso nel territorio
nazionale o dal luogo di sbarco dal mezzo di linea utilizzato per
fare ingresso in Italia all'abitazione o alla dimora dove sara'
svolto il periodo di sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario
esclusivamente con il mezzo privato indicato ai sensi dell'articolo
7, comma 1, lettera c), fatto salvo il caso di transito aeroportuale
di cui al comma 3;
b) sono sottoposte alla sorveglianza sanitaria e all'isolamento
fiduciario per un periodo di quattordici giorni presso l'abitazione o
la dimora indicata ai sensi dell'articolo 7, comma 1, lettera c).
2. In deroga al comma 1, lettera a), in caso di ingresso nel
territorio nazionale mediante trasporto aereo di linea, e' consentito
proseguire, mediante altro mezzo aereo di linea, il viaggio verso la
destinazione finale indicata nella dichiarazione di cui all'articolo
7, comma 1, lettera c), a condizione di non allontanarsi dalle aree
specificamente destinate all'interno delle aerostazioni.
3. Nell'ipotesi di cui ai commi 1 e 2, se dal luogo di ingresso nel
territorio nazionale o dal luogo di sbarco dal mezzo di linea
utilizzato per fare ingresso in Italia non e' possibile raggiungere
effettivamente mediante mezzo di trasporto privato l'abitazione o la
dimora, indicata come luogo di effettuazione del periodo di
sorveglianza sanitaria e di isolamento fiduciario, fermo restando
l'accertamento da parte dell'Autorita' giudiziaria in ordine
all'eventuale falsita' della dichiarazione resa all'atto dell'imbarco
ai sensi dell'articolo 7, comma 1, lettera c), l'Autorita' sanitaria
competente per territorio informa immediatamente la Protezione civile
regionale che, in coordinamento con il Dipartimento della protezione
civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, determina le
modalita' e il luogo dove svolgere la sorveglianza sanitaria e
l'isolamento fiduciario, con spese a carico esclusivo delle persone
sottoposte alla predetta misura. In caso di insorgenza di sintomi
COVID-19, i soggetti di cui al periodo precedente sono obbligati a
segnalare tale situazione con tempestivita' all'Autorita' sanitaria.
4. Ad eccezione delle ipotesi nelle quali vi sia insorgenza di
sintomi COVID-19, durante il periodo di sorveglianza sanitaria e
isolamento fiduciario effettuati secondo le modalita' previste dai
commi da 1 a 3, e' sempre consentito per le persone sottoposte a tali
misure avviare il computo di un nuovo periodo di sorveglianza
sanitaria e isolamento fiduciario presso altra abitazione o dimora,
diversa da quella precedentemente indicata dall'Autorita' sanitaria,
a condizione che sia trasmessa alla stessa Autorita' la dichiarazione
prevista dall'articolo 7, comma 1, integrata con l'indicazione
dell'itinerario che si intende effettuare, e garantendo che il
trasferimento verso la nuova abitazione o dimora avvenga
esclusivamente con mezzo privato. L'Autorita' sanitaria, ricevuta la
comunicazione di cui al precedente periodo, provvede ad inoltrarla
immediatamente al Dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria
territorialmente competente in relazione al luogo di destinazione per
i controlli e le verifiche di competenza.
5. L'operatore di sanita' pubblica e i servizi di sanita' pubblica
territorialmente competenti provvedono, sulla base delle
comunicazioni di cui al presente articolo, alla prescrizione della
permanenza domiciliare, secondo le modalita' di seguito indicate:
a) contattano telefonicamente e assumono informazioni, il piu'
possibile dettagliate e documentate, sulle zone di soggiorno e sul
percorso del viaggio effettuato nei quattordici giorni precedenti, ai
fini di una adeguata valutazione del rischio di esposizione;
b) avviata la sorveglianza sanitaria e l'isolamento fiduciario,
l'operatore di sanita' pubblica informa inoltre il medico di medicina
generale o il pediatra di libera scelta da cui il soggetto e'
assistito anche ai fini dell'eventuale certificazione ai fini INPS
(circolare INPS HERMES 25 febbraio 2020 0000716 del 25 febbraio
2020);
c) in caso di necessita' di certificazione ai fini INPS per
l'assenza dal lavoro, si procede a rilasciare una dichiarazione
indirizzata all'INPS, al datore di lavoro e al medico di medicina
generale o al pediatra di libera scelta in cui si dichiara che per
motivi di sanita' pubblica e' stato posto in quarantena
precauzionale, specificandone la data di inizio e fine;
d) accertano l'assenza di febbre o altra sintomatologia del
soggetto da porre in isolamento, nonche' degli altri eventuali
conviventi;
e) informano la persona circa i sintomi, le caratteristiche di
contagiosita', le modalita' di trasmissione della malattia, le misure
da attuare per proteggere gli eventuali conviventi in caso di
comparsa di sintomi;
f) informano la persona circa la necessita' di misurare la
temperatura corporea due volte al giorno (la mattina e la sera),
nonche' di mantenere:
1) lo stato di isolamento per quattordici giorni dall'ultima
esposizione;
2) il divieto di contatti sociali;
3) il divieto di spostamenti e viaggi;
4) l'obbligo di rimanere raggiungibile per le attivita' di
sorveglianza;
g) in caso di comparsa di sintomi la persona in sorveglianza
deve:
1) avvertire immediatamente il medico di medicina generale o il
pediatra di libera scelta e l'operatore di sanita' pubblica;
2) indossare una mascherina chirurgica e allontanarsi dagli
altri conviventi;
3) rimanere nella propria stanza con la porta chiusa garantendo
un'adeguata ventilazione naturale, in attesa del trasferimento in
ospedale, ove necessario;
h) l'operatore di sanita' pubblica provvede a contattare
quotidianamente, per avere notizie sulle condizioni di salute, la
persona in sorveglianza. In caso di comparsa di sintomatologia, dopo
aver consultato il medico di medicina generale o il pediatra di
libera scelta, il medico di sanita' pubblica procede secondo quanto
previsto dalla circolare n. 5443 del Ministero della salute del 22
febbraio 2020, e successive modificazioni e integrazioni.
6. Nel caso di soggiorno o transito nei quattordici giorni
anteriori all'ingresso in Italia in uno o piu' Stati e territori di
cui all'elenco C dell'allegato 20, si applicano le seguenti misure di
prevenzione, alternative tra loro:
a) obbligo di presentazione al vettore all'atto dell'imbarco e a
chiunque sia deputato ad effettuare i controlli dell'attestazione di
essersi sottoposti, nelle 72 ore antecedenti all'ingresso nel
territorio nazionale, ad un test molecolare o antigenico, effettuato
per mezzo di tampone e risultato negativo;
b) obbligo di sottoporsi ad un test molecolare o antigenico, da
effettuarsi per mezzo di tampone, al momento dell'arrivo in
aeroporto, porto o luogo di confine, ove possibile, ovvero entro 48
ore dall'ingresso nel territorio nazionale presso l'azienda sanitaria
locale di riferimento; in attesa di sottoporsi al test presso
l'azienda sanitaria locale di riferimento le persone sono sottoposte
all'isolamento fiduciario presso la propria abitazione o dimora.
7. A condizione che non insorgano sintomi di COVID-19 e fermi
restando gli obblighi di cui all'articolo 7, le disposizioni di cui
ai commi da 1 a 6 non si applicano:
a) all'equipaggio dei mezzi di trasporto;
b) al personale viaggiante;
c) ai movimenti da e per gli Stati e territori di cui all'elenco
A dell'allegato 20;
d) agli ingressi per motivi di lavoro regolati da speciali
protocolli di sicurezza, approvati dalla competente autorita'
sanitaria;
e) agli ingressi per ragioni non differibili, inclusa la
partecipazione a manifestazioni sportive e fieristiche di livello
internazionale, previa autorizzazione del Ministero della salute e
con obbligo di presentare al vettore all'atto dell'imbarco e a
chiunque sia deputato ad effettuare i controlli un'attestazione di
essersi sottoposti, nelle 72 ore antecedenti all'ingresso nel
territorio nazionale, a un test molecolare o antigenico, effettuato
per mezzo di tampone e risultato negativo.
8. A condizione che non insorgano sintomi di COVID-19 e che non ci
siano stati soggiorni o transiti in uno o piu' Paesi di cui
all'elenco F dell'allegato 20 nei quattordici giorni antecedenti
all'ingresso in Italia, fermi restando gli obblighi di cui
all'articolo 7, le disposizioni di cui ai commi da 1 a 6 non si
applicano:
a) a chiunque fa ingresso in Italia per un periodo non superiore
alle 120 ore per comprovate esigenze di lavoro, salute o assoluta
urgenza, con l'obbligo, allo scadere di detto termine, di lasciare
immediatamente il territorio nazionale o, in mancanza, di iniziare il
periodo di sorveglianza e di isolamento fiduciario conformemente ai
commi da 1 a 5;
b) a chiunque transita, con mezzo privato, nel territorio
italiano per un periodo non superiore a 36 ore, con l'obbligo, allo
scadere di detto termine, di lasciare immediatamente il territorio
nazionale o, in mancanza, di iniziare il periodo di sorveglianza e di
isolamento fiduciario conformemente ai commi da 1 a 5;
c) ai cittadini e ai residenti di uno Stato membro dell'Unione
europea e degli altri Stati e territori indicati agli elenchi A, B, C
e D dell'allegato 20 che fanno ingresso in Italia per comprovati
motivi di lavoro, salvo che nei quattordici giorni anteriori
all'ingresso in Italia abbiano soggiornato o transitato in uno o piu'
Stati e territori di cui all'elenco C;
d) al personale sanitario in ingresso in Italia per l'esercizio
di qualifiche professionali sanitarie, incluso l'esercizio temporaneo
di cui all'articolo 13 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18,
convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27;
e) ai lavoratori transfrontalieri in ingresso e in uscita dal
territorio nazionale per comprovati motivi di lavoro e per il
conseguente rientro nella propria residenza, abitazione o dimora;
f) al personale di imprese ed enti aventi sede legale o
secondaria in Italia per spostamenti all'estero per comprovate
esigenze lavorative di durata non superiore a 120 ore;
g) ai funzionari e agli agenti, comunque denominati, dell'Unione
europea o di organizzazioni internazionali, agli agenti diplomatici,
al personale amministrativo e tecnico delle missioni diplomatiche, ai
funzionari e agli impiegati consolari, al personale militare e delle
forze di polizia, italiane e straniere, al personale del Sistema di
informazione per la sicurezza della Repubblica e dei vigili del fuoco
nell'esercizio delle loro funzioni;
h) agli alunni e agli studenti per la frequenza di un corso di
studi in uno Stato diverso da quello di residenza, abitazione o
dimora, nel quale ritornano ogni giorno o almeno una volta la
settimana.

Art. 9

Obblighi dei vettori e degli armatori

 

1. I vettori e gli armatori sono tenuti a:
a) acquisire e verificare prima dell'imbarco la dichiarazione di
cui all'articolo 7;
b) misurare la temperatura dei singoli passeggeri;
c) vietare l'imbarco a chi manifesta uno stato febbrile, nonche'
nel caso in cui la dichiarazione di cui alla lettera a) non sia
completa;
d) adottare le misure organizzative che, in conformita' al
«Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della
diffusione del COVID-19 nel settore del trasporto e della logistica»
di settore sottoscritto il 20 marzo 2020, di cui all'allegato 14,
nonche' alle «Linee guida per l'informazione agli utenti e le
modalita' organizzative per il contenimento della diffusione del
COVID-19 in materia di trasporto pubblico» di cui all'allegato 15,
assicurano in tutti i momenti del viaggio una distanza interpersonale
di almeno un metro tra i passeggeri trasportati;
e) fare utilizzare all'equipaggio e ai passeggeri i mezzi di
protezione individuali e a indicare le situazioni nelle quali gli
stessi possono essere temporaneamente ed eccezionalmente rimossi;
f) dotare, al momento dell'imbarco, i passeggeri che ne risultino
sprovvisti dei mezzi di protezione individuale.
2. In casi eccezionali e, comunque, esclusivamente in presenza di
esigenze di protezione dei cittadini all'estero e di adempimento
degli obblighi internazionali ed europei, inclusi quelli derivanti
dall'attuazione della direttiva (UE) 2015/637 del Consiglio del 20
aprile 2015, sulle misure di coordinamento e cooperazione per
facilitare la tutela consolare dei cittadini dell'Unione non
rappresentati nei paesi terzi e che abroga la decisione 95/553/CE,
con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti,
adottato su proposta del Ministro degli affari esteri e della
cooperazione internazionale e di concerto con il Ministro della
salute, possono essere previste deroghe specifiche e temporanee alle
disposizioni del presente articolo.

Art. 10

Disposizioni in materia di navi da crociera e navi di bandiera estera

 

1. I servizi di crociera da parte delle navi passeggeri di bandiera
italiana possono essere svolti solo nel rispetto delle specifiche
linee guida di cui all'allegato 17 del presente decreto, validate dal
Comitato tecnico-scientifico di cui all'articolo 2 dell'ordinanza 3
febbraio 2020, n. 630, del Capo del Dipartimento della protezione
civile, a decorrere dalla data del 15 agosto 2020.
2. I servizi di crociera possono essere fruiti da coloro che non
siano sottoposti ovvero obbligati al rispetto di misure di
sorveglianza sanitaria e/o isolamento fiduciario e che non abbiano
soggiornato o transitato nei quattordici giorni anteriori all'imbarco
in Stati o territori di cui agli elenchi C, D, E ed F dell'allegato
20. In caso di soggiorno o transito in Stati o territori di cui
all'elenco C, si applica l'articolo 8, comma 6.
3. Ai fini dell'autorizzazione allo svolgimento della crociera,
prima della partenza della nave, il Comandante presenta all'Autorita'
marittima una specifica dichiarazione da cui si evincano:
a) l'avvenuta predisposizione di tutte le misure necessarie al
rispetto delle linee guida di cui al comma 1;
b) i successivi porti di scalo ed il porto di fine crociera, con
le relative date di arrivo/partenza;
c) la nazionalita' e la provenienza dei passeggeri imbarcati nel
rispetto delle previsioni di cui al precedente comma.
4. Fermo restando quanto previsto dal comma 2, secondo periodo, e'
consentito alle navi di bandiera estera impiegate in servizi di
crociera l'ingresso nei porti italiani nel caso in cui queste ultime
provengano da porti di scalo situati in Stati o territori di cui agli
elenchi A, B e C dell'allegato 20 e tutti i passeggeri imbarcati non
abbiano soggiornato o transitato nei quattordici giorni anteriori
all'ingresso nel porto italiano in Stati o territori di cui agli
elenchi D, E ed F dell'allegato 20, nonche' previa attestazione circa
il rispetto, a bordo della nave, delle linee guida di cui al comma 1.
Il Comandante della nave presenta all'autorita' marittima, almeno
ventiquattro ore prima dell'approdo della nave, una specifica
dichiarazione contenente le indicazioni di cui al comma 3.
5. Gli scali sono consentiti solo negli Stati e territori di cui
agli elenchi A, B e C dell'allegato 20 e sono vietate le escursioni
libere, per le quali i servizi della crociera non possono adottare
specifiche misure di prevenzione dal contagio.

Art. 11

Misure in materia di trasporto pubblico di linea

 

1. Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus
COVID-19, le attivita' di trasporto pubblico di linea terrestre,
marittimo, ferroviario, aereo, lacuale e nelle acque interne, sono
espletate, anche sulla base di quanto previsto nel «Protocollo
condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione
del COVID-19 nel settore del trasporto e della logistica» di settore
sottoscritto il 20 marzo 2020, di cui all'allegato 14, nonche' delle
«Linee guida per l'informazione agli utenti e le modalita'
organizzative per il contenimento della diffusione del COVID-19 in
materia di trasporto pubblico», di cui all'allegato 15.
2. In relazione alle nuove esigenze organizzative o funzionali, il
Ministro delle infrastrutture e dei trasporti con proprio decreto, da
adottarsi di concerto con il Ministro della salute, puo' integrare o
modificare le «Linee guida per l'informazione agli utenti e le
modalita' organizzative per il contenimento della diffusione del
COVID-19 in materia di trasporto pubblico», di cui all'allegato 15,
nonche', previo accordo con i soggetti firmatari, il «Protocollo
condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione
del COVID-19 nel settore del trasporto e della logistica» di settore
sottoscritto il 20 marzo 2020, di cui all'allegato 14.

Art. 12

Ulteriori disposizioni specifiche per la disabilita'

 

1. Le attivita' sociali e socio-sanitarie erogate dietro
autorizzazione o in convenzione, comprese quelle erogate all'interno
o da parte di centri semiresidenziali per persone con disabilita',
qualunque sia la loro denominazione, a carattere socio-assistenziale,
socio-educativo, polifunzionale, socio-occupazionale, sanitario e
socio-sanitario vengono svolte secondo piani territoriali, adottati
dalle Regioni, assicurando attraverso eventuali specifici protocolli
il rispetto delle disposizioni per la prevenzione dal contagio e la
tutela della salute degli utenti e degli operatori.
2. Le persone con disabilita' motorie o con disturbi dello spettro
autistico, disabilita' intellettiva o sensoriale o problematiche
psichiatriche e comportamentali o non autosufficienti con necessita'
di supporto, possono ridurre il distanziamento sociale con i propri
accompagnatori o operatori di assistenza, operanti a qualsiasi
titolo, al di sotto della distanza prevista, e, in ogni caso, alle
medesime persone e' sempre consentito, con le suddette modalita', lo
svolgimento di attivita' motoria anche all'aperto.

Art. 13

Esecuzione e monitoraggio delle misure

 

1. Il prefetto territorialmente competente, informando
preventivamente il Ministro dell'interno, assicura l'esecuzione delle
misure di cui al presente decreto, nonche' monitora l'attuazione
delle restanti misure da parte delle amministrazioni competenti. Il
prefetto si avvale delle Forze di polizia, con il possibile concorso
del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e, per la salute e sicurezza
nei luoghi di lavoro, dell'Ispettorato nazionale del lavoro e del
Comando carabinieri per la tutela del lavoro, nonche', ove occorra,
delle Forze armate, sentiti i competenti comandi territoriali,
dandone comunicazione al Presidente della Regione e della Provincia
autonoma interessata.

Art. 14

Disposizioni finali

 

1. Le disposizioni del presente decreto si applicano dalla data del
6 novembre 2020, in sostituzione di quelle del decreto del Presidente
del Consiglio dei ministri 24 ottobre 2020, e sono efficaci fino al 3
dicembre 2020.
2. Le disposizioni del presente decreto si applicano alle Regioni a
statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano
compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di
attuazione.
Roma, 3 novembre 2020
Il Presidente del Consiglio dei ministri
Conte
Il Ministro della salute
Speranza

Registrato alla Corte dei conti il 4 novembre 2020
Ufficio di controllo sugli atti della Presidenza del Consiglio, del
Ministero della giustizia e del Ministero degli affari esteri,
registrazione n. 2570
A seguito di comunicazione del Presidente del Consiglio dei ministri
Registrato alla Corte dei conti il 4 novembre 2020
Ufficio di controllo sugli atti della Presidenza del Consiglio, del
Ministero della giustizia e del Ministero degli affari esteri,
registrazione n. 2572

Allegato 1

Protocollo con la Conferenza Episcopale Italiana circa la ripresa
delle celebrazioni con il popolo

Per la graduale ripresa delle celebrazioni liturgiche con il
popolo, il presente Protocollo ha per oggetto le necessarie misure di
sicurezza, cui ottemperare con cura, nel rispetto della normativa
sanitaria e delle misure di contenimento e gestione dell'emergenza
epidemiologica da SARS-CoV-2.
1. Accesso ai luoghi di culto in occasione di celebrazioni
liturgiche
1.1 L'accesso individuale ai luoghi di culto si deve svolgere in
modo da evitare ogni assembramento sia nell'edificio sia nei luoghi
annessi, come per esempio le sacrestie e il sagrato.
1.2 Nel rispetto della normativa sul distanziamento tra le persone,
il legale rappresentante dell'ente individua la capienza massima
dell'edificio di culto, tenendo conto della distanza minima di
sicurezza, che deve essere pari ad almeno un metro laterale e
frontale.
1.3 L'accesso alla chiesa, in questa fase di transizione, resta
contingentato e regolato da volontari e/o collaboratori che -
indossando adeguati dispositivi di protezione individuale, guanti
monouso e un evidente segno di riconoscimento - favoriscono l'accesso
e l'uscita e vigilano sul numero massimo di presenze consentite.
Laddove la partecipazione attesa dei fedeli superi significativamente
il numero massimo di presenze consentite, si consideri l'ipotesi di
incrementare il numero delle celebrazioni liturgiche.
1.4 Per favorire un accesso ordinato, durante il quale andra'
rispettata la distanza di sicurezza pari almeno 1,5 metro, si
utilizzino, ove presenti, piu' ingressi, eventualmente distinguendo
quelli riservati all'entrata da quelli riservati all'uscita. Durante
l'entrata e l'uscita dei fedeli le porte rimangano aperte per
favorire un flusso piu' sicuro ed evitare che porte e maniglie siano
toccate.
1.5 Coloro che accedono ai luoghi di culto per le celebrazioni
liturgiche sono tenuti a indossare mascherine.
1.6 Venga ricordato ai fedeli che non e' consentito accedere al
luogo della celebrazione in caso di sintomi influenzali/respiratori o
in presenza di temperatura corporea pari o superiore ai 37,5° C.
1.7 Venga altresi' ricordato ai fedeli che non e' consentito
l'accesso al luogo della celebrazione a coloro che sono stati in
contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei giorni precedenti.
1.8 Si favorisca, per quanto possibile, l'accesso delle persone
diversamente abili, prevedendo luoghi appositi per la loro
partecipazione alle celebrazioni nel rispetto della normativa
vigente.
1.9 Agli ingressi dei luoghi di culto siano resi disponibili
liquidi igienizzanti.
2 Igienizzazione dei luoghi e degli oggetti
2.1 I luoghi di culto, ivi comprese le sagrestie, siano igienizzati
regolarmente al termine di ogni celebrazione, mediante pulizia delle
superfici con idonei detergenti ad azione antisettica. Si abbia,
inoltre, cura di favorire il ricambio dell'aria.
2.2 Al termine di ogni celebrazione, i vasi sacri, le ampolline e
altri oggetti utilizzati, cosi' come gli stessi microfoni, vengano
accuratamente disinfettati.
2.3 Si continui a mantenere vuote le acquasantiere della chiesa.
3 ATTENZIONI DA OSSERVARE NELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE
3.1 Per favorire il rispetto delle norme di distanziamento e'
necessario ridurre al minimo la presenza di concelebranti e ministri,
che sono comunque tenuti al rispetto della distanza prevista anche in
presbiterio.
3.2 Puo' essere prevista la presenza di un organista, ma in questa
fase si ometta il coro.
3.3 Tra i riti preparatori alla Comunione si continui a omettere lo
scambio del segno della pace.
3.4 La distribuzione della Comunione avvenga dopo che il celebrante
e l'eventuale ministro straordinario avranno curato l'igiene delle
loro mani e indossato guanti monouso; gli stessi - indossando la
mascherina, avendo massima attenzione a coprirsi naso e bocca e
mantenendo un'adeguata distanza di sicurezza - abbiano cura di
offrire l'ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli.
3.5 I fedeli assicurino il rispetto della distanza sanitaria.
3.6 Per ragioni igienico-sanitarie, non e' opportuno che nei luoghi
destinati ai fedeli siano presenti sussidi per i canti o di altro
tipo.
3.7 Le eventuali offerte non siano raccolte durante la
celebrazione, ma attraverso appositi contenitori, che possono essere
collocati agli ingressi o in altro luogo ritenuto idoneo.
3.8 Il richiamo al pieno rispetto delle disposizioni sopraindicate,
relative al distanziamento e all'uso di idonei dispositivi di
protezione personale si applica anche nelle celebrazioni diverse da
quella eucaristica o inserite in essa: Battesimo, Matrimonio, Unzione
degli infermi ed Esequie.
______
1 Nelle unzioni previste nell'amministrazione dei sacramenti del
Battesimo e dell'Unzione degli infermi, il ministro indossi, oltre
alla mascherina, guanti monouso.

3.9 Il sacramento della Penitenza sia amministrato in luoghi ampi e
areati, che consentano a loro volta il pieno rispetto delle misure di
distanziamento e la riservatezza richiesta dal sacramento stesso.
Sacerdote e fedeli indossino sempre la mascherina.
3.10 La celebrazione del sacramento della Confermazione e'
rinviata.
4 Adeguata comunicazione
4.1 Sara' cura di ogni Ordinario rendere noto i contenuti del
presente Protocollo attraverso le modalita' che assicurino la
migliore diffusione.
4.2 All'ingresso di ogni chiesa sara' affisso un manifesto con le
indicazioni essenziali, tra le quali non dovranno mancare:
4.1.1 il numero massimo di partecipanti consentito in relazione
alla capienza dell'edificio;
4.1.2 il divieto di ingresso per chi presenta sintomi
influenzali/respiratori, temperatura corporea uguale o superiore ai
37,5° C o e' stato in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei
giorni precedenti;
4.1.3 l'obbligo di rispettare sempre nell'accedere alla chiesa il
mantenimento della distanza di sicurezza, l'osservanza di regole di
igiene delle mani, l'uso di idonei dispositivi di protezione
personale, a partire da una mascherina che copra naso e bocca.
5 Altri suggerimenti
5.1 Ove il luogo di culto non e' idoneo al rispetto delle
indicazioni del presente Protocollo, l'Ordinario del luogo puo'
valutare la possibilita' di celebrazioni all'aperto, assicurandone la
dignita' e il rispetto della normativa sanitaria.
5.2 Si ricorda la dispensa dal precetto festivo per motivi di
eta' e di salute.
5.3 Si favoriscano le trasmissioni delle celebrazioni in
modalita' streaming per la fruizione di chi non puo' partecipare alla
celebrazione eucaristica.
Il Comitato Tecnico-Scientifico, nella seduta del 6 maggio 2020, ha
esaminato e approvato il presente "Protocollo circa la ripresa delle
celebrazioni con il popolo", predisposto dalla Conferenza Episcopale
Italiana.
Il presente Protocollo entrera' in vigore a far data dal giorno
lunedi' 18 maggio 2020.
Card. Prof. Avv. Cons. Pref. Luciana
Gualtiero Giuseppe Lamorgese
Bassetti Conte
Presidente Presidente del Ministro
della CEI Consiglio dell'Interno
Roma, 7 maggio 2020

Allegato 2

Protocollo con le Comunita' ebraiche italiane

L'esigenza di adottare misure di contenimento dell'emergenza
epidemiologica da SARS-CoV-2 rende necessario la redazione di un
Protocollo con le confessioni religiose.
Il Protocollo, nel rispetto del diritto alla liberta' di culto,
prescinde dall'esistenza di accordi bilaterali, contemperando
l'esercizio della liberta' religiosa con le esigenze di contenere
l'epidemia in atto.
Al fine di agevolare l'esercizio delle manifestazioni del culto,
sono predisposte le seguenti misure.
1. Accesso ai luoghi di culto in occasione di celebrazioni
religiose
1.2 E' consentita ogni celebrazione e ogni incontro di natura
religiosa nel rispetto di tutte le norme precauzionali previste in
tema di contenimento dell'emergenza epidemiologica in corso. In
particolare i partecipanti sono tenuti ad indossare idonei
dispositivi di protezione delle vie respiratorie e devono mantenere
le distanze interpersonali di almeno un metro.
1.3 Nel rispetto della normativa sul distanziamento tra le persone,
il legale rappresentante dell'Ente individua il responsabile del
luogo di culto al fine di stabilire la capienza massima dell'edificio
di culto, tenendo conto degli eventuali sistemi di aerazione
disponibili e della distanza minima di sicurezza, che deve essere
pari ad almeno un metro laterale e frontale e, comunque non superando
le 200 unita'.
1.4 Coloro che accedono ai luoghi di culto per le funzioni
religiose sono tenuti a indossare mascherine.
1.5 L'accesso individuale ai luoghi di culto si deve svolgere in
modo da evitare ogni assembramento sia nell'edificio sia nei luoghi
annessi; ogni celebrazione dovra' svolgersi in tempi contenuti.
1.6 Alle autorita' religiose e' affidata la responsabilita' di
individuare forme idonee di celebrazione dei riti allo scopo di
garantire il distanziamento interpersonale, facendo rispettare tutte
le prescrizioni di sicurezza.
1.7 L'accesso al luogo di culto, in questa fase di transizione,
resta contingentato e regolato da volontari e/o collaboratori che -
indossando adeguati dispositivi di protezione individuale, guanti
monouso e un evidente segno di riconoscimento - favoriscono l'accesso
e l'uscita e vigilano sul numero massimo di presenze consentite.
Laddove la partecipazione attesa superi significativamente il numero
massimo di presenze consentite, si consideri l'ipotesi di
incrementare il numero delle funzioni.
1.8 Per favorire un accesso ordinato, si utilizzino, ove presenti,
piu' ingressi, eventualmente distinguendo quelli riservati
all'entrata da quelli riservati all'uscita. Durante l'entrata e
l'uscita le porte rimangano aperte per favorire un flusso piu' sicuro
ed evitare che porte e maniglie siano toccate.
1.9 Non e' consentito accedere al luogo della celebrazione a coloro
che sono stati in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei
giorni precedenti. Parimenti, non e' consentito l'accesso in caso di
sintomi influenzali/respiratori o in presenza di temperatura corporea
pari o superiore ai 37,5° C.
1.10 Si da' indicazione, ove possibile e consentito, di svolgere le
funzioni negli spazi esterni dei luoghi di culto, avendo cura che,
alla conclusione, i partecipanti si allontanino rapidamente dall'area
dell'incontro.
1.11 In relazione a particolari aspetti del culto che potrebbero
implicare contatti ravvicinati, e' affidata alle autorita' religiose
competenti la responsabilita' di individuare le forme piu' idonee a
mantenere le cautele necessarie ad escludere ogni rischio di contagio
e di trasmissione del virus
1.12 I ministri di culto possono svolgere attivita' di culto ed
eccezionalmente spostarsi anche oltre i confini della Regione, sempre
che ricorrano le motivazioni previste dalla normativa vigente e nel
rispetto di quanto previsto in tema di autocertificazione, corredata
altresi' dalla certificazione dell'ente di culto.
2. Attenzioni da osservare nelle celebrazioni religiose
2.1 Per favorire il rispetto delle norme di distanziamento, e'
necessario ridurre al minimo la presenza di ministri officianti, che
sono, comunque, sempre tenuti al rispetto della distanza minima.
2.2 E' consentita la presenza di un solo cantore.
2.3 Gli aderenti alle rispettive comunita' assicurino il rispetto
della distanza di sicurezza per almeno un metro.
3 Igienizzazione dei luoghi e degli oggetti
3.1 I luoghi di culto devono essere adeguatamente igienizzati prima
e dopo ogni celebrazione o incontro.
3.2 All'ingresso del luogo di culto dovranno essere disponibili,
per coloro che ne fossero sprovvisti, mascherine e liquidi
igienizzanti e un incaricato della sicurezza esterna, individuato a
cura della autorita' religiosa e munito di un distintivo, vigilera'
sul rispetto del distanziamento sociale e limitera' l'accesso fino
all'esaurimento della capienza stabilita.
4 Comunicazione
4.1 Sara' cura del responsabile del luogo di culto rendere noto i
contenuti del presente Protocollo attraverso le modalita' che
assicurino la migliore diffusione.
4.2 All'ingresso del luogo di culto dovra' essere affisso un
cartello con le indicazioni essenziali, tra le quali non dovranno
mancare:
4.2.1 il numero massimo dei partecipanti ammessi, in relazione
alla capienza dell'edificio;
4.2.2 il divieto di ingresso per chi presenta sintomi
influenzali/respiratori, temperatura corporea pari o superiore ai
37,5° C o e' stato in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei
giorni precedenti;
4.2.3 l'obbligo di rispettare sempre il mantenimento della
distanza di sicurezza, l'osservanza di regole di igiene delle mani,
l'uso di idonei dispositivi di protezione personale, a partire da una
mascherina che copra naso e bocca.
5 Altri suggerimenti
5.1 Ove il luogo di culto non sia idoneo al rispetto delle
indicazioni del presente Protocollo, puo' essere valutata la
possibilita' di svolgere le funzioni all'aperto, assicurandone la
dignita' e il rispetto della normativa sanitaria, con la
partecipazione massima di 1.000 persone.
Il Comitato Tecnico-Scientifico, nella seduta n. 71 del 12 maggio
2020 e n. 73 del 14 maggio 2020, ha esaminato e approvato il presente
"Protocollo con le Comunita' Ebraiche Italiane", con le
raccomandazioni che sono state recepite. Il testo finale emendato, su
richiesta, e' stato trasmesso, in data odierna, al Comitato Tecnico
Scientifico.
Il presente Protocollo entrera' in vigore a far data dal giorno 18
maggio 2020.
I rappresentanti Prof. Avv. Cons. Pref.
Giuseppe Conte Luciana Lamorgese
Presidente del Consiglio Ministro dell'Interno
Roma, 15 maggio 2020

Allegato 3

Protocollo con le Chiese Protestanti, Evangeliche, Anglicane
L'esigenza di adottare misure di contenimento dell'emergenza
epidemiologica da SARS-CoV-2 rende necessario la redazione di un
Protocollo con le confessioni religiose.
Il Protocollo, nel rispetto del diritto alla liberta' di culto,
prescinde dall'esistenza di accordi bilaterali, contemperando
l'esercizio della liberta' religiosa con le esigenze di contenere
l'epidemia in atto.
Al fine di agevolare l'esercizio delle manifestazioni del culto,
sono predisposte le seguenti misure.
1. Accesso ai luoghi di culto in occasione di celebrazioni
religiose
1.1 E' consentita ogni celebrazione e ogni incontro di natura
religiosa nel rispetto di tutte le norme precauzionali previste in
tema di contenimento dell'emergenza epidemiologica in corso. In
particolare i partecipanti sono tenuti ad indossare idonei
dispositivi di protezione delle vie respiratorie e devono mantenere
le distanze interpersonali di almeno un metro.
1.2 Nel rispetto della normativa sul distanziamento tra le persone,
il legale rappresentante dell'Ente individua il responsabile del
luogo di culto al fine di stabilire la capienza massima dell'edificio
di culto, tenendo conto degli eventuali sistemi di aerazione
disponibili e della distanza minima di sicurezza, che deve essere
pari ad almeno un metro laterale e frontale e, comunque non superando
le 200 unita'.
1.3 Coloro che accedono ai luoghi di culto per le funzioni
religiose sono tenuti a indossare mascherine.
1.4 L'accesso individuale ai luoghi di culto si deve svolgere in
modo da evitare ogni assembramento sia nell'edificio sia nei luoghi
annessi; ogni celebrazione dovra' svolgersi in tempi contenuti.
1.5 Alle autorita' religiose e' affidata la responsabilita' di
individuare forme idonee di celebrazione dei riti allo scopo di
garantire il distanziamento interpersonale, facendo rispettare tutte
le prescrizioni di sicurezza.
1.6 L'accesso al luogo di culto, in questa fase di transizione,
resta contingentato e regolato da volontari e/o collaboratori che -
indossando adeguati dispositivi di protezione individuale, guanti
monouso e un evidente segno di riconoscimento - favoriscono l'accesso
e l'uscita e vigilano sul numero massimo di presenze consentite.
Laddove la partecipazione attesa superi significativamente il numero
massimo di presenze consentite, si consideri l'ipotesi di
incrementare il numero delle funzioni.
1.7 Per favorire un accesso ordinato, si utilizzino, ove presenti,
piu' ingressi, eventualmente distinguendo quelli riservati
all'entrata da quelli riservati all'uscita. Durante l'entrata e
l'uscita le porte rimangano aperte per favorire un flusso piu' sicuro
ed evitare che porte e maniglie siano toccate.
1.8 Non e' consentito accedere al luogo della celebrazione a coloro
che sono stati in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei
giorni precedenti. Parimenti, non e' consentito l'accesso in caso di
sintomi influenzali/respiratori o in presenza di temperatura corporea
pari o superiore ai 37,5° C.
1.9 Si da' indicazione, ove possibile e previsto dalle rispettive
confessioni religiose, di svolgere le funzioni negli spazi esterni
dei luoghi di culto, avendo cura che, alla conclusione, i
partecipanti si allontanino rapidamente dall'area dell'incontro.
1.10 In relazione a particolari aspetti del culto che potrebbero
implicare contatti ravvicinati, e' affidata alle autorita' religiose
competenti la responsabilita' di individuare, per ciascuna
confessione, le forme piu' idonee a mantenere le cautele necessarie
ad escludere ogni rischio di contagio e di trasmissione del virus.
1.11 I ministri di culto possono svolgere attivita' di culto ed
eccezionalmente spostarsi anche oltre i confini della Regione, sempre
che ricorrano le motivazioni previste dalla normativa vigente e nel
rispetto di quanto previsto in tema di autocertificazione, corredata
altresi' dalla certificazione dell'ente di culto o della confessione
di riferimento.
2 Attenzioni da osservare nelle funzioni liturgiche
2.1 Per favorire il rispetto delle norme di distanziamento, e'
necessario ridurre al minimo la presenza di ministri officianti, che
sono, comunque, sempre tenuti al rispetto della distanza minima.
2.2 Ove prevista, e' consentita la presenza di un solo cantore e di
un solo organista, adeguatamente distanziati.
2.3 Gli aderenti alle rispettive comunita' assicurino il rispetto
della distanza di sicurezza per almeno un metro.
2.4 La distribuzione della Comunione - Cena del Signore avverra'
dopo che il celebrante e l'eventuale ministro straordinario avranno
curato l'igiene delle loro mani e indossato guanti monouso; gli
stessi indossando mascherina, avendo massima attenzione a coprirsi
naso e bocca e mantenendo un'adeguata distanza di sicurezza - avranno
cura di offrire il Pane senza venire a contatto con i fedeli.
2.5 Si ritiene imprescindibile, se dal punto di vista liturgico non
risulta possibile espungere dalla cerimonia religiosa le fasi dei
riti precedentemente rappresentati dove maggiore e' il rischio di
contagio da SARS-CoV-2, richiamare gli officianti e tutti coloro ad
ogni titolo coinvolti alla vigilanza nelle cerimonie ad un assoluto
rispetto delle norme igienico-sanitarie, dell'uso dei dispositivi di
protezione delle vie aeree e del distanziamento sociale.
3 Igienizzazione dei luoghi e degli oggetti
3.1 I luoghi di culto devono essere adeguatamente igienizzati prima
e dopo ogni celebrazione o incontro.
3.2 All'ingresso del luogo di culto dovranno essere disponibili,
per coloro che ne fossero sprovvisti, mascherine e liquidi
igienizzanti e un incaricato della sicurezza esterna, individuato a
cura della autorita' religiosa e munito di un distintivo, vigilera'
sul rispetto del distanziamento sociale e limitera' l'accesso fino
all'esaurimento della capienza stabilita.
4 Comunicazione
4.1 Sara' cura di ogni autorita' religiosa rendere noto i contenuti
del presente Protocollo attraverso le modalita' che assicurino la
migliore diffusione.
4.2 All'ingresso del luogo di culto dovra' essere affisso un
cartello con le indicazioni essenziali, tra le quali non dovranno
mancare:
4.2.1 il numero massimo dei partecipanti ammessi, in relazione
alla capienza dell'edificio;
4.2.2 il divieto di ingresso per chi presenta sintomi
influenzali/respiratori, temperatura corporea pari o superiore ai
37,5° C o e' stato in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei
giorni precedenti;
4.2.3 l'obbligo di rispettare sempre il mantenimento della
distanza di sicurezza, l'osservanza di regole di igiene delle mani,
l'uso di idonei dispositivi di protezione personale, a partire da una
mascherina che copra naso e bocca.
5 Altri suggerimenti
5.1 Ove il luogo di culto non sia idoneo al rispetto delle
indicazioni del presente Protocollo, puo' essere valutata la
possibilita' di svolgere le funzioni all'aperto, assicurandone la
dignita' e il rispetto della normativa sanitaria, con la
partecipazione massima di 1.000 persone.
Il Comitato Tecnico-Scientifico, nella seduta n. 71 del 12 maggio
2020 e n. 73 del 14 maggio 2020, ha esaminato e approvato il presente
"Protocollo con le Chiese Protestanti, Evangeliche, Anglicane", con
le raccomandazioni che sono state recepite. Il testo finale emendato,
su richiesta, e' stato trasmesso, in data odierna, al Comitato
Tecnico Scientifico.
Il presente Protocollo entrera' in vigore a far data dal giorno 18
maggio 2020.
I rappresentanti Prof. Avv. Cons. Pref.
Giuseppe Conte Luciana Lamorgese
Presidente del Consiglio Ministro dell'Interno
Roma, 15 maggio 2020

Allegato 4

Protocollo con le Comunita' ortodosse

L'esigenza di adottare misure di contenimento dell'emergenza
epidemiologica da SARS-CoV-2 rende necessario la redazione di un
Protocollo con le confessioni religiose.
Il Protocollo, nel rispetto del diritto alla liberta' di culto,
prescinde dall'esistenza di accordi bilaterali, contemperando
l'esercizio della liberta' religiosa con le esigenze di contenere
l'epidemia in atto.
Al fine di agevolare l'esercizio delle manifestazioni del culto,
sono predisposte le seguenti misure.
1. Accesso ai luoghi di culto in occasione di celebrazioni
religiose
1.2 E' consentita ogni celebrazione e ogni incontro di natura
religiosa nel rispetto di tutte le norme precauzionali previste in
tema di contenimento dell'emergenza epidemiologica in corso. In
particolare i partecipanti sono tenuti ad indossare idonei
dispositivi di protezione delle vie respiratorie e devono mantenere
le distanze interpersonali di almeno un metro.
1.3 Nel rispetto della normativa sul distanziamento tra le persone,
il legale rappresentante dell'Ente individua il responsabile del
luogo di culto al fine di stabilire la capienza massima dell'edificio
di culto, tenendo conto degli eventuali sistemi di aerazione
disponibili e della distanza minima di sicurezza, che deve essere
pari ad almeno un metro laterale e frontale e, comunque non superando
le 200 unita'.
1.4 Coloro che accedono ai luoghi di culto per le funzioni
religiose sono tenuti a indossare mascherine.
1.5 L'accesso individuale ai luoghi di culto si deve svolgere in
modo da evitare ogni assembramento sia nell'edificio sia nei luoghi
annessi; ogni celebrazione dovra' svolgersi in tempi contenuti.
1.6 Alle autorita' religiose e' affidata la responsabilita' di
individuare forme idonee di celebrazione dei riti allo scopo di
garantire il distanziamento interpersonale, facendo rispettare tutte
le prescrizioni di sicurezza.
1.7 L'accesso al luogo di culto, in questa fase di transizione,
resta contingentato e regolato da volontari e/o collaboratori che -
indossando adeguati dispositivi di protezione individuale, guanti
monouso e un evidente segno di riconoscimento - favoriscono l'accesso
e l'uscita e vigilano sul numero massimo di presenze consentite.
Laddove la partecipazione attesa superi significativamente il numero
massimo di presenze consentite, si consideri l'ipotesi di
incrementare il numero delle funzioni.
1.8 Per favorire un accesso ordinato, si utilizzino, ove presenti,
piu' ingressi, eventualmente distinguendo quelli riservati
all'entrata da quelli riservati all'uscita. Durante l'entrata e
l'uscita le porte rimangano aperte per favorire un flusso piu' sicuro
ed evitare che porte e maniglie siano toccate.
1.9 Non e' consentito accedere al luogo della celebrazione a coloro
che sono stati in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei
giorni precedenti. Parimenti, non e' consentito l'accesso in caso di
sintomi influenzali/respiratori o in presenza di temperatura corporea
pari o superiore ai 37,5° C.
1.10 Si da' indicazione, ove possibile e previsto dalle rispettive
confessioni religiose, di svolgere le funzioni negli spazi esterni
dei luoghi di culto, avendo cura che, alla conclusione, i
partecipanti si allontanino rapidamente dall'area dell'incontro
1.11 In relazione a particolari aspetti del culto che potrebbero
implicare contatti ravvicinati, e' affidata alle autorita' religiose
competenti la responsabilita' di individuare, per ciascuna
confessione, le forme piu' idonee a mantenere le cautele necessarie
ad escludere ogni rischio di contagio e di trasmissione del virus.
1.12 I ministri di culto (sacerdoti) possono svolgere attivita' di
culto ed eccezionalmente spostarsi anche oltre i confini della
Regione, sempre che ricorrano le motivazioni previste dalla normativa
vigente e nel rispetto di quanto previsto in tema di
autocertificazione, corredata altresi' dalla certificazione dell'ente
di culto o della confessione di riferimento.
2. Attenzioni da osservare nelle funzioni liturgiche
2.1 Per favorire il rispetto delle norme di distanziamento, e'
necessario ridurre al minimo la presenza di ministri officianti, che
sono, comunque, sempre tenuti al rispetto della distanza minima.
2.2 E' consentita la presenza di un cantore che possa salmodiare a
voce bassa.
2.3 Gli aderenti alle rispettive comunita' assicurino il rispetto
della distanza di sicurezza per almeno un metro.
2.4 La distribuzione della Comunione avverra' dopo che il
celebrante e l'eventuale ministro straordinario avranno curato
l'igiene delle loro mani e indossato guanti monouso; gli stessi -
indossando mascherina, avendo massima attenzione a coprirsi naso e
bocca e mantenendo un'adeguata distanza di sicurezza - avranno cura
di offrire l'Eucarestia in conclusione della Divina Liturgia senza
venire a contatto con i fedeli.
2.5 Si ritiene imprescindibile, se dal punto di vista liturgico non
risulta possibile espungere dalla cerimonia religiosa le fasi dei
riti precedentemente rappresentati dove maggiore e' il rischio di
contagio da SARS-CoV-2, richiamare gli officianti e tutti coloro ad
ogni titolo coinvolti alla vigilanza nelle cerimonie ad un assoluto
rispetto delle norme igienico-sanitarie, dell'uso dei dispositivi di
protezione delle vie aeree e del distanziamento sociale.
3 Igienizzazione dei luoghi e degli oggetti
3.1 I luoghi di culto devono essere adeguatamente igienizzati prima
e dopo ogni celebrazione o incontro.
3.2 All'ingresso del luogo di culto dovranno essere disponibili,
per coloro che ne fossero sprovvisti, mascherine e liquidi
igienizzanti e un incaricato della sicurezza esterna, individuato a
cura della autorita' religiosa e munito di un distintivo, vigilera'
sul rispetto del distanziamento sociale e limitera' l'accesso fino
all'esaurimento della capienza stabilita.
4 Comunicazione
4.1 Sara' cura del responsabile del luogo di culto (parroco)
rendere noto i contenuti del presente Protocollo attraverso le
modalita' che assicurino la migliore diffusione.
4.2 All'ingresso del luogo di culto dovra' essere affisso un
cartello con le indicazioni essenziali, tra le quali non dovranno
mancare:
4.2.1 il numero massimo dei partecipanti ammessi, in relazione
alla capienza dell'edificio;
4.2.2 il divieto di ingresso per chi presenta sintomi
influenzali/respiratori, temperatura corporea pari o superiore ai
37,5° C o e' stato in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei
giorni precedenti;
4.2.3 l'obbligo di rispettare sempre il mantenimento della
distanza di sicurezza, l'osservanza di regole di igiene delle mani,
l'uso di idonei dispositivi di protezione personale, a partire da una
mascherina che copra naso e bocca.
5 Altri suggerimenti
5.1 Ove il luogo di culto non sia idoneo al rispetto delle
indicazioni del presente Protocollo, puo' essere valutata la
possibilita' di svolgere le funzioni all'aperto, assicurandone la
dignita' e il rispetto della normativa sanitaria, con la
partecipazione massima di 1.000 persone.
Il Comitato Tecnico-Scientifico, nella seduta n. 71 del 12 maggio
2020 e n. 73 del 14 maggio 2020, ha esaminato e approvato il presente
"Protocollo con le Comunita' ortodosse", con le raccomandazioni che
sono state recepite. Il testo finale emendato, su richiesta, e' stato
trasmesso, in data odierna, al Comitato Tecnico Scientifico.
Il presente Protocollo entrera' in vigore a far data dal giorno 18
maggio 2020.
I rappresentanti Prof. Avv. Cons. Pref.
Giuseppe Conte Luciana Lamorgese
Presidente del Consiglio Ministro dell'Interno
Roma, 15 maggio 2020

Allegato 5

Protocollo con le Comunita' Induista, Buddista (Unione Buddista e
Soka Gakkai), Baha'i e Sikh

L'esigenza di adottare misure di contenimento dell'emergenza
epidemiologica da SARS-CoV-2 rende necessario la redazione di un
Protocollo con le confessioni religiose.
Il Protocollo, nel rispetto del diritto alla liberta' di culto,
prescinde dall'esistenza di accordi bilaterali, contemperando
l'esercizio della liberta' religiosa con le esigenze di contenere
l'epidemia in atto.
Al fine di agevolare l'esercizio delle manifestazioni del culto,
sono predisposte le seguenti misure.
1. Accesso ai luoghi di culto in occasione di funzioni religiose
1.1 E' consentita ogni celebrazione di natura religiosa nel
rispetto di tutte le norme precauzionali previste in tema di
contenimento dell'emergenza epidemiologica in corso. In particolare i
partecipanti sono tenuti ad indossare idonei dispositivi di
protezione delle vie respiratorie e devono mantenere le distanze
interpersonali di almeno un metro.
1.2 Nel rispetto della normativa sul distanziamento tra le persone,
il legale rappresentante dell'Ente individua il responsabile del
luogo di culto al fine di stabilire la capienza massima dell'edificio
di culto, tenendo conto degli eventuali sistemi di aerazione
disponibili e della distanza minima di sicurezza, che deve essere
pari ad almeno un metro laterale e frontale e, comunque non superando
le 200 unita'.
1.3 Coloro che accedono ai luoghi di culto per la funzione
religiosa sono tenuti a indossare mascherine
1.4 L'accesso individuale ai luoghi di culto si deve svolgere in
modo da evitare ogni assembramento sia nell'edificio sia nei luoghi
annessi; ogni celebrazione dovra' svolgersi in tempi contenuti.
1.5 Alle autorita' religiose o responsabili del luogo di culto e'
affidato il compito di individuare forme idonee di celebrazione dei
riti allo scopo di garantire il distanziamento interpersonale,
facendo rispettare tutte le prescrizioni di sicurezza.
1.6 L'accesso al luogo di culto, in questa fase di transizione,
resta contingentato e regolato da volontari e/o collaboratori che -
indossando adeguati dispositivi di protezione individuale, guanti
monouso e un evidente segno di riconoscimento - favoriscono l'accesso
e l'uscita e vigilano sul numero massimo di presenze consentite.
Laddove la partecipazione prevista superi significativamente il
numero massimo di presenze consentite, si consideri l'ipotesi di
incrementare il numero delle funzioni.
1.7 Per favorire un accesso ordinato, si utilizzino, ove presenti,
piu' ingressi, eventualmente distinguendo quelli riservati
all'entrata da quelli riservati all'uscita. Durante l'entrata e
l'uscita le porte rimangano aperte per favorire un flusso piu' sicuro
ed evitare che porte e maniglie siano toccate.
1.8 Non e' consentito accedere al luogo della funzione religiosa a
coloro che sono stati in contatto con persone positive a SARS-CoV-2
nei giorni precedenti. Parimenti, non e' consentito l'accesso in caso
di sintomi influenzali/respiratori o in presenza di temperatura
corporea pari o superiore ai 37,5° C.
1.9 Si da' indicazione, ove possibile e previsto dalle rispettive
Comunita' religiose, di svolgere le funzioni negli spazi esterni dei
luoghi di culto, avendo cura che, alla conclusione, i partecipanti si
allontanino rapidamente dall'area della funzione religiosa.
1.10 In relazione a particolari aspetti del culto che potrebbero
implicare contatti ravvicinati, e' affidata alle autorita' religiose
competenti la responsabilita' di individuare le forme piu' idonee a
mantenere le cautele necessarie ad escludere ogni rischio di contagio
e di trasmissione del virus.
1.11 Le autorita' religiose, i ministri di culto o i responsabili
del luogo di culto (uomini e donne) autorizzati dalle rispettive
confessioni religiose possono svolgere attivita' di culto ed
eccezionalmente spostarsi anche oltre i confini della Regione, sempre
che ricorrano le motivazioni elencate nella normativa vigente e nel
rispetto di quanto previsto in tema di autocertificazione, corredata
altresi' dalla certificazione della confessione di riferimento.
2. Attenzioni da osservare nelle funzioni religiose
2.1 Per favorire il rispetto delle norme di distanziamento, e'
necessario ridurre al minimo la presenza di ministri officianti, che
sono, comunque, sempre tenuti al rispetto della distanza minima.
2.2 Ove previsto, e' consentita la presenza di un solo cantore e di
un solo organista, adeguatamente distanziati.
2.3 Gli aderenti alle rispettive comunita' assicurino il rispetto
della distanza di sicurezza per almeno un metro.
3. Igienizzazione dei luoghi e degli oggetti
3.1 I luoghi di culto devono essere adeguatamente igienizzati prima
e dopo ogni funzione.
3.2 All'ingresso del luogo di culto dovranno essere disponibili,
per coloro che ne fossero sprovvisti, mascherine e liquidi
igienizzanti e un incaricato della sicurezza esterna, individuato a
cura della autorita' religiosa e munito di un distintivo, vigilera'
sul rispetto del distanziamento sociale e limitera' l'accesso fino
all'esaurimento della capienza stabilita.
4. Comunicazione
4.1 Sara' cura del responsabile del luogo di culto rendere noto i
contenuti del presente Protocollo attraverso le modalita' che
assicurino la migliore diffusione.
4.2 All'ingresso del luogo di culto dovra' essere affisso un
cartello con le indicazioni essenziali, tra le quali non dovranno
mancare:
4.2.1 il numero massimo dei partecipanti ammessi, in relazione
alla capienza dell'edificio;
4.2.2 il divieto di ingresso per chi presenta sintomi
influenzali/respiratori, temperatura corporea pari o superiore ai
37,5° C o e' stato in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei
giorni precedenti;
4.2.3 l'obbligo di rispettare sempre il mantenimento della
distanza di sicurezza, l'osservanza di regole di igiene delle mani,
l'uso di idonei dispositivi di protezione personale, a partire da una
mascherina che copra naso e bocca.
5. Altri suggerimenti
5.1 Ove il luogo di culto non sia idoneo al rispetto delle
indicazioni del presente Protocollo, puo' essere valutata la
possibilita' di svolgere le funzioni all'aperto, assicurandone la
dignita' e il rispetto della normativa sanitaria, con la
partecipazione massima di 1.000 persone.
Il Comitato Tecnico-Scientifico, nella seduta n. 71 del 12 maggio
2020 e n. 73 del 14 maggio 2020, ha esaminato e approvato il presente
Protocollo con le confessioni "Comunita' Induista, Buddista (Unione
Buddista e Soka Gakkai), Baha'i e Sikh", con le raccomandazioni che
sono state recepite. Il testo finale emendato, su richiesta, e' stato
trasmesso, in data odierna, al Comitato Tecnico Scientifico.
Il presente Protocollo entrera' in vigore a far data dal giorno 18
maggio 2020.
I rappresentanti Prof. Avv. Cons. Pref.
Giuseppe Conte Luciana Lamorgese
Presidente del Consiglio Ministro dell'Interno
Roma, 15 maggio 2020

Allegato 6

Protocollo con le Comunita' Islamiche

L'esigenza di adottare misure di contenimento dell'emergenza
epidemiologica da SARS-CoV-2 rende necessario la redazione di un
Protocollo con le confessioni religiose.
Il Protocollo, nel rispetto del diritto alla liberta' di culto,
prescinde dall'esistenza di accordi bilaterali, contemperando
l'esercizio della liberta' religiosa con le esigenze di contenere
l'epidemia in atto.
Al fine di agevolare l'esercizio delle manifestazioni del culto,
sono predisposte le seguenti misure.
1. Accesso ai luoghi di culto in occasione di preghiera
1.1 E' consentita ogni celebrazione di natura religiosa nel
rispetto di tutte le norme precauzionali previste in tema di
contenimento dell'emergenza epidemiologica in corso. In particolare i
partecipanti sono tenuti ad indossare idonei dispositivi di
protezione delle vie respiratorie e devono mantenere le distanze
interpersonali di almeno un metro.
1.2 Nel rispetto della normativa sul distanziamento tra le persone,
il legale rappresentante dell'Ente individua il responsabile del
luogo di culto al fine di stabilire la capienza massima dell'edificio
di culto, tenendo conto degli eventuali sistemi di aerazione
disponibili e della distanza minima di sicurezza, che deve essere
pari ad almeno un metro laterale e frontale e, comunque non superando
le 200 unita'.
1.3 Coloro che accedono ai luoghi di culto per la preghiera sono
tenuti a indossare mascherine.
1.4 L'accesso individuale ai luoghi di culto si deve svolgere in
modo da evitare ogni assembramento sia nell'edificio sia nei luoghi
annessi; ogni celebrazione dovra' svolgersi in tempi contenuti.
1.5 Alle autorita' religiose e' affidata la responsabilita' di
individuare forme idonee di preghiera allo scopo di garantire il
distanziamento interpersonale, facendo rispettare tutte le
prescrizioni di sicurezza.
1.6 L'accesso al luogo di culto, in questa fase di transizione,
resta contingentato e regolato da volontari e/o collaboratori che -
indossando adeguati dispositivi di protezione individuale, guanti
monouso e un evidente segno di riconoscimento - favoriscono l'accesso
e l'uscita e vigilano sul numero massimo di presenze consentite.
Laddove la partecipazione prevista superi significativamente il
numero massimo di presenze consentite, si consideri l'ipotesi di
incrementare il numero delle funzioni.
1.7 Per favorire un accesso ordinato, si utilizzino, ove presenti,
piu' ingressi, eventualmente distinguendo quelli riservati
all'entrata da quelli riservati all'uscita. Durante l'entrata e
l'uscita le porte rimangano aperte per favorire un flusso piu' sicuro
ed evitare che porte e maniglie siano toccate.
1.8 Non e' consentito accedere al luogo della preghiera a coloro
che sono stati in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei
giorni precedenti. Parimenti, non e' consentito l'accesso in caso di
sintomi influenzali/respiratori o in presenza di temperatura corporea
pari o superiore ai 37,5° C.
1.9 Si da' indicazione, ove possibile e previsto dalle rispettive
comunita', di svolgere le funzioni negli spazi esterni dei luoghi di
culto, avendo cura che, alla conclusione, i partecipanti si
allontanino rapidamente dall'area della preghiera.
1.10 In relazione a particolari aspetti del culto che potrebbero
implicare contatti ravvicinati, e' affidata alle autorita' religiose
competenti la responsabilita' di individuare le forme piu' idonee a
mantenere le cautele necessarie ad escludere ogni rischio di contagio
e di trasmissione del virus.
1.11 I ministri di culto o responsabili di comunita' (uomini e
donne) autorizzati dai rispettivi organismi religiosi possono
svolgere attivita' di culto ed eccezionalmente spostarsi anche oltre
i confini della Regione, sempre che ricorrano le motivazioni elencate
nella normativa vigente e nel rispetto di quanto previsto in tema di
autocertificazione, corredata altresi' dalla certificazione del
responsabile della comunita'.
2. Attenzioni da osservare nella preghiera
2.1 Per favorire il rispetto delle norme di distanziamento, e'
necessario ridurre al minimo la presenza di ministri officianti, che
sono, comunque, sempre tenuti al rispetto della distanza minima.
2.2 Gli aderenti alle rispettive comunita' assicurino il rispetto
della distanza di sicurezza per almeno un metro.
2.3 Si ritiene imprescindibile, se dal punto di vista liturgico non
risulta possibile espungere dalla cerimonia religiosa le fasi dei
riti precedentemente rappresentati dove maggiore e' il rischio di
contagio da SARS-CoV-2, richiamare gli officianti e tutti coloro ad
ogni titolo coinvolti alla vigilanza nelle cerimonie ad un assoluto
rispetto delle norme igienico-sanitarie, dell'uso dei dispositivi di
protezione delle vie aeree e del distanziamento sociale - in
particolare ove sia prevista la posizione in ginocchio.
3. Igienizzazione dei luoghi e degli oggetti
3.1 I luoghi di culto devono essere adeguatamente igienizzati prima
e dopo ogni preghiera.
3.2 All'ingresso del luogo di culto dovranno essere disponibili,
per coloro che ne fossero sprovvisti, mascherine e liquidi
igienizzanti e un incaricato della sicurezza esterna, individuato a
cura della autorita' religiosa e munito di un distintivo, vigilera'
sul rispetto del distanziamento sociale e limitera' l'accesso fino
all'esaurimento della capienza stabilita.
4. Comunicazione
4.1 Sara' cura di ogni autorita' religiosa rendere noto i contenuti
del presente Protocollo attraverso le modalita' che assicurino la
migliore diffusione.
4.2 All'ingresso del luogo di culto dovra' essere affisso un
cartello con le indicazioni essenziali, tra le quali non dovranno
mancare:
4.2.1 il numero massimo dei partecipanti ammessi, in relazione
alla capienza dell'edificio;
4.2.2 il divieto di ingresso per chi presenta sintomi
influenzali/respiratori, temperatura corporea pari o superiore ai
37,5° C o e' stato in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei
giorni precedenti;
4.2.3 l'obbligo di rispettare sempre il mantenimento della
distanza di sicurezza, l'osservanza di regole di igiene delle mani,
l'uso di idonei dispositivi di protezione personale, a partire da una
mascherina che copra naso e bocca.
5. Altri suggerimenti
5.1 Ove il luogo di culto non sia idoneo al rispetto delle
indicazioni del presente Protocollo, puo' essere valutata la
possibilita' di svolgere le funzioni all'aperto, assicurandone la
dignita' e il rispetto della normativa sanitaria, con la
partecipazione massima di 1.000 persone.
5.2 Il luogo di culto restera' chiuso qualora non si sia in grado
di rispettare le misure sopra disciplinate.
Il Comitato Tecnico-Scientifico, nella seduta n. 71 del 12 maggio
2020 e n. 73 del 14 maggio 2020, ha esaminato e approvato il presente
"Protocollo con le Comunita' Islamiche", con le raccomandazioni che
sono state recepite. Il testo finale emendato, su richiesta, e' stato
trasmesso, in data odierna, al Comitato Tecnico Scientifico.
Il presente Protocollo entrera' in vigore a far data dal giorno 18
maggio 2020.
I rappresentanti Prof. Avv. Cons. Pref.
Giuseppe Conte Luciana Lamorgese
Presidente del Consiglio Ministro dell'Interno
Roma, 15 maggio 2020

Allegato 7

Protocollo con la Comunita' della Chiesa di Gesu' Cristo dei Santi
degli ultimi giorni

L'esigenza di adottare misure di contenimento dell'emergenza
epidemiologica da SARS-CoV-2 rende necessario la redazione di un
Protocollo con le confessioni religiose.
Il Protocollo, nel rispetto del diritto alla liberta' di culto,
prescinde dall'esistenza di accordi bilaterali, contemperando
l'esercizio della liberta' religiosa con le esigenze di contenere
l'epidemia in atto.
Al fine di agevolare l'esercizio delle manifestazioni del culto,
sono predisposte le seguenti misure.
1. Accesso ai luoghi di culto in occasione di celebrazioni
religiose
1.1 E' consentita ogni celebrazione e ogni incontro di natura
religiosa nel rispetto di tutte le norme precauzionali previste in
tema di contenimento dell'emergenza epidemiologica in corso. In
particolare i partecipanti sono tenuti ad indossare idonei
dispositivi di protezione delle vie respiratorie e devono mantenere
le distanze interpersonali di almeno un metro.
1.2 Nel rispetto della normativa sul distanziamento tra le persone,
il legale rappresentante dell'Ente individua il responsabile del
luogo di culto al fine di stabilire la capienza massima dell'edificio
di culto, tenendo conto degli eventuali sistemi di aerazione
disponibili e della distanza minima di sicurezza, che deve essere
pari ad almeno un metro laterale e frontale e, comunque non superando
le 200 unita'.
1.3 Coloro che accedono ai luoghi di culto per le funzioni
religiose sono tenuti a indossare mascherine.
1.4 L'accesso individuale ai luoghi di culto si deve svolgere in
modo da evitare ogni assembramento sia nell'edificio sia nei luoghi
annessi; ogni celebrazione dovra' svolgersi in tempi contenuti.
1.5 Alle autorita' religiose e' affidata la responsabilita' di
individuare forme idonee di celebrazione dei riti allo scopo di
garantire il distanziamento interpersonale, facendo rispettare tutte
le prescrizioni di sicurezza.
1.6 L'accesso al luogo di culto, in questa fase di transizione,
resta contingentato e regolato da volontari e/o collaboratori che -
indossando adeguati dispositivi di protezione individuale, guanti
monouso e un evidente segno di riconoscimento - favoriscono l'accesso
e l'uscita e vigilano sul numero massimo di presenze consentite.
Laddove la partecipazione prevista superi significativamente il
numero massimo di presenze consentite, si consideri l'ipotesi di
incrementare il numero delle funzioni.
1.7 Per favorire un accesso ordinato, si utilizzino, ove presenti,
piu' ingressi, eventualmente distinguendo quelli riservati
all'entrata da quelli riservati all'uscita. Durante l'entrata e
l'uscita le porte rimangano aperte per favorire un flusso piu' sicuro
ed evitare che porte e maniglie siano toccate.
1.8 Non e' consentito accedere al luogo della celebrazione a coloro
che sono stati in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei
giorni precedenti. Parimenti, non e' consentito l'accesso in caso di
sintomi influenzali/respiratori o in presenza di temperatura corporea
pari o superiore ai 37,5° C
1.9 Si da' indicazione, ove possibile e previsto dalle rispettive
confessioni religiose, di svolgere le funzioni negli spazi esterni
dei luoghi di culto, avendo cura che, alla conclusione, i
partecipanti si allontanino rapidamente dall'area dell'incontro.
1.10 In relazione a particolari aspetti del culto che potrebbero
implicare contatti ravvicinati, e' affidata alle autorita' religiose
competenti la responsabilita' di individuare, per ciascuna
confessione, le forme piu' idonee a mantenere le cautele necessarie
ad escludere ogni rischio di contagio e di trasmissione del virus.
1.11 I ministri di culto possono svolgere attivita' di culto ed
eccezionalmente spostarsi anche oltre i confini della Regione, sempre
che ricorrano le motivazioni previste dalla normativa vigente e nel
rispetto di quanto previsto in tema di autocertificazione, corredata
altresi' dalla certificazione dell'ente di culto o della confessione
di riferimento.
2. Attenzioni da osservare nelle funzioni liturgiche
2.1 Per favorire il rispetto delle norme di distanziamento, e'
necessario ridurre al minimo la presenza di ministri officianti, che
sono, comunque, sempre tenuti al rispetto della distanza minima.
2.2 Ove prevista, e' consentita la presenza di un solo cantore e di
un solo organista, adeguatamente distanziati.
2.3 Gli aderenti alle rispettive comunita' assicurino il rispetto
della distanza di sicurezza per almeno un metro.
2.4 La distribuzione del Pane e dell'Acqua avverra' dopo che il
celebrante avra' curato l'igiene delle mani e indossato guanti
monouso; lo stesso indossando mascherina, avendo massima attenzione a
coprirsi naso e bocca e mantenendo un'adeguata distanza di sicurezza
- avra' cura di offrire il Pane e l'Acqua senza venire a contatto con
i fedeli.
2.5 Si ritiene imprescindibile, se dal punto di vista liturgico non
risulta possibile espungere dalla cerimonia religiosa le fasi dei
riti precedentemente rappresentati dove maggiore e' il rischio di
contagio da SARS-CoV-2, richiamare gli officianti e tutti coloro ad
ogni titolo coinvolti alla vigilanza nelle cerimonie ad un assoluto
rispetto delle norme igienico-sanitarie, dell'uso dei dispositivi di
protezione delle vie aeree e del distanziamento sociale.
3. Igienizzazione dei luoghi e degli oggetti
3.1 I luoghi di culto devono essere adeguatamente igienizzati prima
e dopo ogni celebrazione o incontro.
3.2 All'ingresso del luogo di culto dovranno essere disponibili,
per coloro che ne fossero sprovvisti, mascherine e liquidi
igienizzanti e un incaricato della sicurezza esterna, individuato a
cura della autorita' religiosa e munito di un distintivo, vigilera'
sul rispetto del distanziamento sociale e limitera' l'accesso fino
all'esaurimento della capienza stabilita.
4. Comunicazione
4.1 Sara' cura di ogni autorita' religiosa rendere noto i contenuti
del presente Protocollo attraverso le modalita' che assicurino la
migliore diffusione.
4.2 All'ingresso del luogo di culto dovra' essere affisso un
cartello con le indicazioni essenziali, tra le quali non dovranno
mancare:
4.3 il numero massimo dei partecipanti ammessi, in relazione alla
capienza dell'edificio;
4.4 il divieto di ingresso per chi presenta sintomi
influenzali/respiratori, temperatura corporea pari o superiore ai
37,5° C o e' stato in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei
giorni precedenti;
4.5 l'obbligo di rispettare sempre il mantenimento della distanza
di sicurezza, l'osservanza di regole di igiene delle mani, l'uso di
idonei dispositivi di protezione personale, a partire da una
mascherina che copra naso e bocca.
5. Altri suggerimenti
5.1 Ove il luogo di culto non sia idoneo al rispetto delle
indicazioni del presente Protocollo, puo' essere valutata la
possibilita' di svolgere le funzioni all'aperto, assicurandone la
dignita' e il rispetto della normativa sanitaria, con la
partecipazione massima di 1.000 persone.
Il Comitato Tecnico-Scientifico, nella seduta n. 71 del 12 maggio
2020 e n. 73 del 14 maggio 2020, ha esaminato e approvato il presente
"Protocollo con la Comunita' della Chiesa di Gesu' Cristo dei Santi
degli ultimi giorni" con le raccomandazioni che sono state recepite.
Il testo finale emendato, su richiesta, e' stato trasmesso, in data
odierna, al Comitato Tecnico Scientifico.
Il presente Protocollo entrera' in vigore a far data dal giorno 18
maggio 2020.
I rappresentanti Prof. Avv. Cons. Pref.
Giuseppe Conte Luciana Lamorgese
Presidente del Consiglio Ministro dell'Interno
Roma, 15 maggio 2020

ALLEGATO 8

Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le politiche
della famiglia

Linee guida per la gestione in sicurezza di opportunita' organizzate
di socialita' e gioco per bambini e adolescenti nella fase 2
dell'emergenza COVID-19

INTRODUZIONE

(Nuove opportunita' per garantire ai bambini e agli adolescenti
l'esercizio del diritto alla socialita' e al gioco)

L'emergenza sanitaria determinatasi in conseguenza della diffusione
epidemica del COVID-19 ha reso necessari provvedimenti di protezione
che hanno limitato fortemente la possibilita' di movimento al di
fuori del contesto domestico. In particolare, con la sospensione di
tutte le attivita' educative e scolastiche in presenza, si e'
limitata drasticamente la possibilita' di svolgere esperienze al di
fuori del contesto domestico e familiare per i bambini e per gli
adolescenti.
Sebbene le esigenze di garantire condizioni di sicurezza e di
salute per la popolazione abbiano positivamente giustificato i
provvedimenti restrittivi di cui sopra, una delle conseguenze degli
stessi e' stata quella di incidere fortemente su quelle condizioni di
ordinario benessere dei bambini e degli adolescenti che si legano
strettamente ad alcuni diritti fondamentali, come quelli all'incontro
sociale fra pari, al gioco e all'educazione.
Partendo dalle circostanze sopra richiamate, e tenuto conto
dell'evoluzione del contesto emergenziale, anche a livello normativo,
nonche' della riapertura dei servizi educativi e scolastici a partire
dal mese di settembre 2020, le presenti linee guida hanno l'obiettivo
di individuare orientamenti e proposte per realizzare, nell'attuale
fase 2 dell'emergenza COVID-19, opportunita' organizzate di
socialita' e gioco per bambini e adolescenti, contenendo il rischio
di contagio epidemiologico.
Tale prospettiva e' stata perseguita ricercando il giusto
bilanciamento tra il diritto alla socialita', al gioco e in generale
all'educazione dei bambini e degli adolescenti e, d'altra parte, la
necessita' di garantire condizioni di tutela della loro salute,
nonche' di quella delle famiglie e del personale educativo e
ausiliario impegnato nello svolgimento delle diverse iniziative.
Nel momento in cui si immagina una, seppur ridotta e controllata,
interazione tra persone, non e' infatti possibile azzerare
completamente il rischio di contagio, il quale va governato e ridotto
al minimo secondo precise linee guida e protocolli contenenti
adeguate misure di sicurezza e di tutela della salute.
Esiste peraltro una diffusa convergenza di orientamenti che
sottolineano la necessita' di avere linee guida generali e unitarie
relativamente ai requisiti per la riapertura delle attivita', in
relazione agli standard ambientali, al rapporto numerico e alla
definizione dei controlli sanitari preventivi sui bambini, sugli
adolescenti, sugli operatori, educatori, animatori e sulle famiglie.
Al contempo, occorrono anche indicazioni chiare circa i necessari
protocolli operativi da adottare durante le attivita', sia sui
minori, che per garantire appropriate condizioni igieniche ai locali
e ai diversi materiali impiegati.
Il punto di maggiore attenzione riguarda infatti la definizione
delle procedure per attuare le condizioni che consentano di offrire
opportunita' di esercizio del diritto alla socialita' e al gioco in
condizioni di sicurezza, o almeno nel maggior grado di sicurezza
possibile, date le circostanze.
Costituiscono elementi di riferimento trasversali alle esperienze e
alle attivita' prospettate nelle diverse sezioni del documento:
1. la centratura sulla qualita' della relazione interpersonale,
mediante il rapporto individuale fra l'adulto e il bambino, nel caso
di bambini di eta' inferiore ai 3 anni, e mediante l'organizzazione
delle attivita' in piccoli gruppi nel caso di bambini piu' grandi e
degli adolescenti, evitando contatti tra gruppi diversi;
2. l'attenta organizzazione degli spazi piu' idonei e sicuri,
privilegiando quelli esterni e il loro allestimento per favorire
attivita' di piccoli gruppi;
3. l'attenzione particolare agli aspetti igienici e di pulizia, al
fine di ridurre i rischi tramite protocolli di sicurezza adeguati.
Con questi presupposti e finalita' generali, le linee guida
trattano due distinte tipologie di interesse, che proseguono nella
realizzazione anche nella fase temporale che il Paese sta vivendo, a
seguito della riapertura dei servizi educativi e delle scuole a
partire dal mese di settembre 2020.
In particolare, ci si riferisce:
1. alla regolamentazione delle aperture di parchi, giardini
pubblici e aree gioco per la frequentazione da parte dei bambini,
anche di eta' inferiore ai 3 anni, e degli adolescenti;
2. alla realizzazione di attivita' ludico-ricreative, di educazione
non formale e attivita' sperimentali di educazione all'aperto (in
inglese, outdoor education).
La finalita' perseguita di preservare le condizioni per l'esercizio
da parte di bambini e adolescenti del diritto alla socialita' e al
gioco, anche oltre i confini della dimensione domestica e familiare,
si intreccia fortemente con le problematiche inerenti alla
conciliazione delle dimensioni di cura e lavoro da parte di chi
esercita la responsabilita' genitoriale, specialmente a seguito della
ripresa delle attivita' lavorative in presenza.

SEZIONE 1

(Apertura regolamentata di parchi, giardini pubblici e di aree gioco
per bambini e adolescenti)

I parchi, i giardini pubblici e le aree gioco rappresentano una
risorsa disponibile di grande importanza per tutti, certamente anche
per i bambini e per gli adolescenti, per realizzare esperienze
all'aria aperta e orientate sia alla scoperta dell'ambiente, sia alla
realizzazione di attivita' di gioco col supporto di attrezzature
poste ad arredo dello spazio stesso.
La loro riapertura ha rappresentato indubbiamente un fatto positivo
per il recupero di un equilibrio psicologico e fisico che ha
risentito delle prescrizioni che hanno impedito di uscire dalla
propria abitazione, sebbene anche in questa fase sia necessaria una
regolamentazione nelle forme di accesso, nelle modalita' di controllo
delle condizioni igieniche degli arredi e delle attrezzature
disponibili e con la garanzia che sia rispettato il distanziamento
fisico e l'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (DPI),
cosi' come previsto dalla normativa vigente.
Gli aspetti considerati riguardano:
1. l'accessibilita' degli spazi;
2. i compiti del gestore;
3. la responsabilita' del genitore o dell'accompagnatore.

SEZIONE 1.1

(Accessibilita' degli spazi)

L'accesso ai parchi, ai giardini pubblici e alle aree gioco deve
realizzarsi alle seguenti condizioni:
1. da parte dei bambini e degli adolescenti di eta' da 0 a 17 anni,
con l'obbligo di accompagnamento da parte di un genitore o di un
altro adulto responsabile, ove necessario;
2. limitata esclusivamente dalla necessita' di non produrre
assembramenti e di garantire il distanziamento fisico, ove
compatibile con le attivita' di assistenza, e l'utilizzo dei DPI,
cosi' come previsto dalla normativa vigente, nell'area interessata.

 

SEZIONE 1.2

(Compiti del gestore)

Il gestore deve:
1. disporre la manutenzione ordinaria dello spazio, eseguendo
controlli periodici dello stato delle diverse attrezzature in esso
presenti, con pulizia periodica approfondita delle superfici piu'
toccate, con detergente neutro;
2. posizionare cartelli informativi all'ingresso delle aree verdi e
delle aree gioco rispetto ai comportamenti corretti da tenere, in
linea con le raccomandazioni del Ministero della salute e delle
autorita' competenti.

SEZIONE 1.3

(Responsabilita' dell'accompagnatore)

L'accompagnatore deve:
1. attuare modalita' di accompagnamento diretto dei bambini minori
di 14 anni, con particolare riguardo a quelli nei primi 3 anni di
vita e ai soggetti con patologie di neuropsichiatria infantile (NPI),
fragilita', cronicita', in particolare:
a) in caso di bambini da 0 a 3 anni, utilizzare una carrozzina, un
passeggino o similari, oppure, se il bambino e' in grado di
deambulare autonomamente, garantire il controllo diretto da parte
dell'adulto accompagnatore;
b) in caso di bambini o adolescenti con patologie NPI, fragilita',
cronicita' e comunque non autonomi garantire la presenza di un adulto
accompagnatore;
2. rispettare le prescrizioni sul distanziamento fisico e
sull'utilizzo dei DPI, e vigilare sui bambini che si accompagnano.
Nel caso di bambini con piu' di 6 anni, l'accompagnatore deve
vigilare affinche' questi rispettino le disposizioni di
distanziamento fisico e sull'utilizzo dei DPI.

SEZIONE 2

(Attivita' ludico-ricreative, di educazione non formale e attivita'
sperimentali di educazione all'aperto)

Le attivita' offerte possono essere realizzate dagli enti
interessati, dai soggetti gestori da questi individuati e dalle
organizzazioni ed enti del terzo settore.
Gli aspetti presi in considerazione riguardano indicazioni in
merito a:
1. l'accessibilita' degli spazi;
2. gli standard per il rapporto fra bambini e adolescenti accolti e
lo spazio disponibile;
3. gli standard per il rapporto numerico fra gli operatori, gli
educatori e gli animatori e i bambini e gli adolescenti, e le
strategie generali per il distanziamento fisico e per l'utilizzo dei
DPI;
4. i principi generali d'igiene e pulizia;
5. i criteri di selezione degli operatori, educatori e animatori e
per la loro formazione;
6. gli orientamenti generali per la programmazione delle attivita'
e di stabilita' nel tempo della relazione fra gli operatori,
educatori e animatori e i gruppi di bambini e adolescenti;
7. l'accesso quotidiano, le modalita' di accompagnamento e di
ritiro dei bambini e adolescenti;
8. il protocollo di accoglienza;
9. le attenzioni speciali per i bambini, gli adolescenti, gli
operatori, gli educatori e gli animatori con disabilita', vulnerabili
o appartenenti a minoranze.

SEZIONE 2.1

(Accessibilita' degli spazi)

L'accesso agli spazi deve realizzarsi alle seguenti condizioni:
1. da parte di tutti i bambini e degli adolescenti. Le attivita'
devono essere circoscritte a sottofasce di eta' in modo da
determinare condizioni di omogeneita' fra i diversi bambini e
adolescenti accolti. A tale scopo, e' consigliato che vengano
distinte fasce relative al nido e alla scuola dell'infanzia (da 0 a 6
anni), alla scuola primaria (da 6 a 11 anni) e alla scuola secondaria
(da 11 a 17 anni);
2. mediante iscrizione. E' compito del gestore definire i tempi e
le modalita' per l'iscrizione, dandone comunicazione al pubblico e
con congruo anticipo rispetto all'inizio delle attivita' proposte.
Nel caso di bambini che non hanno mai frequentato un nido o una
scuola dell'infanzia, si possono prevedere attivita' in altri luoghi,
eventualmente riprendendo anche l'esempio dei micronidi o delle
cosiddette tagesmutter (articolo 2, comma 3, del decreto legislativo
n. 65/2017 e articolo 48 del decreto legislativo n. 18/2020).
Il gestore puo' prevedere attivita' sportive, anche in piscina, per
cui si rimanda alle vigenti linee guida per l'attivita' sportiva di
base e l'attivita' motoria in genere dell'Ufficio per lo sport, della
Presidenza del Consiglio dei ministri.
E' consigliato predisporre spazi dedicati a ospitare bambini,
adolescenti e personale che manifestino sintomatologia sospetta,
attivando le procedure previste nella sezione 2.4 del presente
documento. Rimane comunque ferma la responsabilita' di ciascuno di
non lasciare la propria abitazione in presenza di sintomi suggestivi
di infezione da SARS-COV-2.
E' preferibile che gli accompagnatori dei bambini e degli
adolescenti abbiano un'eta' inferiore a 60 anni, a tutela della loro
salute.

SEZIONE 2.2

(Standard per il rapporto fra bambini e adolescenti accolti e spazio
disponibile)

In considerazione della necessita' di garantire il distanziamento
fisico e l'utilizzo dei DPI, cosi' come previsto dalla normativa
vigente, e' fondamentale l'organizzazione in piccoli gruppi e
l'organizzazione di una pluralita' di diversi spazi o aree per lo
svolgimento delle attivita' programmate.
E' altresi' opportuno privilegiare il piu' possibile le attivita'
in spazi aperti all'esterno, anche se non in via esclusiva, e tenendo
conto di adeguate zone d'ombra.
Le verifiche sulla funzionalita' dell'organizzazione dello spazio
ad accogliere le diverse attivita' programmate non possono
prescindere dalla valutazione dell'adeguatezza di ogni spazio o area
dal punto di vista della sicurezza.
Inoltre, vista l'organizzazione in piccoli gruppi, e' necessario
uno sforzo volto a individuare una pluralita' di diversi spazi o aree
per lo svolgimento delle attivita' ludico-ricreative, di educazione
non formale e di educazione all'aperto (outdoor education)
nell'ambito del territorio di riferimento.
In caso di attivita' in spazi chiusi, e' raccomandata l'aerazione
abbondante dei locali, con il ricambio di aria che deve essere
frequente, tenendo le finestre aperte per la maggior parte del tempo.

SEZIONE 2.3

(Standard per il rapporto numerico fra gli operatori, educatori e
animatori e i bambini e gli adolescenti, e le strategie generali per
il distanziamento fisico e per l'utilizzo dei DPI)

Con riferimento al rapporto numerico minimo consigliato tra
operatori, educatori o animatori e bambini e adolescenti, si
ritengono valide le indicazioni ordinarie stabilite su base
regionale, salvo eventuali diverse disposizioni adottate dalle
singole regioni.
Oltre alla definizione organizzativa del rapporto numerico, occorre
operare per garantire il suo rispetto per l'intera durata delle
attivita', tenendo conto delle prescrizioni sul distanziamento fisico
e sull'utilizzo dei DPI, cosi' come previsto dalla normativa vigente.
Per i bambini in eta' da 0 a 6 anni, nel rispetto dei criteri
pedagogici consolidati, secondo i quali e' necessario prevedere un
periodo di ambientamento accompagnato da un genitore o un altro
adulto accompagnatore, si suggerisce un ambientamento che potrebbe
realizzarsi sempre in piccoli gruppi, comprendendo chi esercita la
responsabilita' genitoriale. In particolare, tale ambientamento e'
suggerito per i bambini gia' socializzati al nido o scuola
dell'infanzia ma che non hanno ripreso tali attivita' a settembre,
successivamente al periodo in cui sono rimasti a casa esclusivamente
con i propri genitori o tutori, durante la fase 1 dell'emergenza. Ove
possibile, occorre preferire spazi esterni o diversi da quelli
frequentati dai bambini, sempre nel rispetto delle misure adottate
per il contenimento del contagio, considerata la presenza di adulti
che normalmente non parteciperebbero alle attivita'.
Anche in questo caso, si ritengono valide le indicazioni ordinarie
stabilite su base regionale, salvo eventuali diverse disposizioni
adottate dalle singole regioni.
Tali indicazioni si ritengono valide anche per le attivita' che
prevedono la costante presenza dei genitori o tutori insieme ai
bambini in eta' da 0 a 6 anni (es. corsi per neogenitori, corsi di
massaggio infantile). Deve sempre essere garantito il rispetto delle
disposizioni vigenti in materia di distanziamento fisico e utilizzo
dei DPI da parte dei soggetti con eta' superiore a 6 anni.

SEZIONE 2.4

(Principi generali d'igiene e pulizia)

Considerato che il contagio si realizza per droplets (goccioline di
saliva emesse tossendo, starnutendo o parlando), o per contatto (es.
toccare, abbracciare, dare la mano o anche toccando bocca, naso e
occhi con le mani precedentemente contaminate), le misure di
prevenzione da applicare sempre sono le seguenti:
1. igienizzarsi frequentemente le mani, in modo non frettoloso,
utilizzando acqua e sapone o soluzioni o gel a base alcolica in tutti
i momenti raccomandati;
2. non tossire o starnutire senza protezione;
3. mantenere quanto piu' possibile il distanziamento fisico di
almeno un metro dalle altre persone, seppur con i limiti di
applicabilita' per le caratteristiche evolutive degli utenti e le
metodologie educative di un contesto estremamente dinamico;
4. non toccarsi il viso con le mani;
5. pulire frequentemente le superfici con le quali si viene a
contatto;
6. arieggiare frequentemente i locali.
Tutto questo si realizza in modo piu' agevole nel caso di
permanenza in spazi aperti, come nel caso di educazione all'aperto
(outdoor education).
Nel caso di attivita' con neonati o bambini in eta' da 0 a 3 anni
(es. bambini in culla o bambini deambulanti), il gestore deve
prevedere protocolli che seguano queste indicazioni:
1. gli operatori, educatori e animatori, non essendo sempre
possibile garantire il distanziamento fisico dal bambino, possono
utilizzare ulteriori dispositivi (es. guanti in nitrile e dispositivi
per gli occhi, viso e mucose) oltre alla consueta mascherina
chirurgica;
2. qualora vengano utilizzati prodotti disinfettanti, si raccomanda
di fare seguire alla disinfezione anche la fase di risciacquo,
soprattutto per gli oggetti, come i giocattoli, che potrebbero essere
portati in bocca dai bambini.
I gestori delle attivita' devono impiegare diverse strategie per
informare e incoraggiare rispetto a comportamenti che riducano il
rischio di diffusione del contagio dal virus SARS-COV-2. A seguire si
elencano alcune attivita', a titolo di esempio.
Prevedere una segnaletica e messaggi educativi per la prevenzione
del contagio
1. Affiggere una segnaletica nei luoghi con una visibilita'
significativa (es. presso le entrate in struttura, le aree destinate
al consumo dei pasti, le aree destinate al riposo notturno) che
promuova misure protettive giornaliere e descriva come ostacolare la
diffusione dei germi (es. attraverso il corretto lavaggio delle mani
e il corretto utilizzo delle mascherine, evitando di toccarsi gli
occhi, il naso e la bocca con le mani, tossendo o starnutendo
all'interno del gomito con il braccio piegato o di un fazzoletto,
preferibilmente monouso);
2. includere messaggi (es. video esplicativi) sui comportamenti
corretti da tenere al fine di prevenire la diffusione del contagio,
quando vengono inviate comunicazioni al personale o alle famiglie
(es. il sito web della struttura, nelle e-mail, tramite gli account
ufficiali sui social media);
3. utilizzare i manifesti e le grafiche realizzate dal Ministero
della salute disponibili sul sito web istituzionale.
Sensibilizzare al corretto utilizzo delle mascherine
1. Le mascherine devono essere indossate da tutto il personale, e
da tutti gli iscritti con piu' di 6 anni di eta'. Le mascherine sono
essenziali quando il distanziamento fisico e' piu' difficile da
rispettare;
2. le mascherine non dovrebbero essere utilizzate nel caso di
bambini con meno di 6 anni di eta', di persone con difficolta'
respiratorie o in stato di momentanea incoscienza o di persone con
disabilita' tale da rendergli impossibile la rimozione della
mascherina senza aiuto da parte di un'altra persona;
3. le mascherine devono essere utilizzate in base alle indicazioni
del Ministero della salute e delle autorita' competenti;
4. l'utilizzo delle mascherine ha lo scopo di proteggere le altre
persone, nel caso in cui chi le indossa sia inconsapevolmente
infetto, ma non mostri sintomi. Per prevenire la diffusione del
contagio, e' fondamentale che ne facciano uso tutti coloro che sono
nelle condizioni di indossarle.
Garantire la sicurezza del pernottamento
Se e' previsto un pernottamento, il gestore deve prevedere
procedure specifiche, che rispettino queste indicazioni:
1. occorre prevenire la condivisione di spazi comuni per i
pernottamenti;
2. giornalmente deve essere misurata la temperatura corporea, in
base alla procedura indicata nella sezione 2.8 Protocollo di
accoglienza;
3. devono essere seguite tutte le procedure indicate nella sezione
2.8 Protocollo di accoglienza;
4. mantenere sempre distinta la biancheria di ogni persona, l'una
dall'altra;
5. la biancheria deve essere pulita almeno una volta alla
settimana, o comunque prima dell'utilizzo da parte di un'altra
persona;
6. e' consigliato prevedere un erogatore di gel idroalcolico per le
mani all'ingresso di ogni camera o tenda, se possibile, altrimenti in
aree predisposte e di facile accesso.
Garantire la sicurezza dei pasti
Se sono previsti pasti, il gestore deve prevedere procedure
specifiche, che rispettino queste indicazioni:
1. gli operatori, educatori o animatori devono lavarsi le mani
prima di preparare il pasto e dopo aver aiutato eventualmente i
bambini;
2. e' preferibile usare posate, bicchieri e stoviglie personali o
monouso e biodegradabili. Altrimenti, il gestore deve prevedere che
le stoviglie siano pulite con sapone e acqua calda, o tramite una
lavastoviglie;
3. e' possibile ricorrere a un servizio di ristorazione esterno,
purche' i pasti siano realizzati secondo la normativa vigente (per
approfondimenti, si rimanda all'allegato 17 del decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri 17 maggio 2020, alla sezione
"Ristorazione", e successivi aggiornamenti).
In generale, i gestori devono rispettare tutte le altre indicazioni
e regolamentazioni statali, regionali e locali in materia di
preparazione dei pasti, anche in riferimento alle indicazioni
contenute nel rapporto dell'Istituto superiore di sanita' COVID-19 n.
32/2020, concernente indicazioni ad interim sul contenimento del
contagio da SARS-COV-2 e sull'igiene degli alimenti nell'ambito della
ristorazione e somministrazione di alimenti. Versione del 27 maggio
2020.
Pulire e igienizzare gli ambienti
Il gestore deve assicurare, almeno una volta al giorno, la adeguata
pulizia di tutti gli ambienti e dei servizi igienici, nonche' una
igienizzazione periodica.
E' consigliato che il gestore esegua le procedure previste dal
rapporto dell'Istituto superiore di sanita' COVID-19 n. 25/2020,
concernente le raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di
strutture non sanitarie nell'attuale emergenza COVID-19: superfici,
ambienti interni e abbigliamento, e successivi aggiornamenti.
Prevedere scorte adeguate
Il gestore deve garantire l'igiene e la salute durante le
attivita'. Il gestore deve prevedere sufficienti scorte di mascherine
di tipo chirurgico, sapone, gel idroalcolico per le mani, salviette
asciugamani in carta monouso, salviette disinfettanti e cestini per i
rifiuti provvisti di pedale per l'apertura, o comunque che non
prevedano contatto con le mani.
Risposta a eventuali casi e focolai da COVID-19
Nell'eventualita' che compaiano casi o focolai da COVID-19, e'
consigliato che il gestore esegua le procedure previste dal rapporto
dell'Istituto superiore di sanita' COVID-19 n. 58/2020, concernente
le indicazioni operative per la gestione di casi di focolai di
SARS-COV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell'infanzia, e
successivi aggiornamenti.
In ogni caso, la presenza di un caso confermato necessitera'
l'attivazione da parte della struttura di un monitoraggio attento da
avviare in stretto raccordo con il Dipartimento di prevenzione
locale, al fine di identificare precocemente la comparsa di possibili
altri casi che possano prefigurare l'insorgenza di un focolaio
epidemico. In tale situazione, l'autorita' sanitaria potra' valutare
tutte le misure ritenute idonee.

SEZIONE 2.5

(Criteri di selezione degli operatori, educatori e animatori e per la
loro formazione)

E' consentita la possibilita' di coinvolgimento di operatori,
educatori o animatori volontari, opportunamente informati e formati.
Il gestore puo' impiegare personale ausiliario o di supporto per
specifiche attivita' (es. maestri di musica, educatori professionali)
o in sostituzione temporanea di altri operatori, educatori o
animatori responsabili dei piccoli gruppi.
Tutto il personale, retribuito e volontario, deve essere informato
e formato sui temi della prevenzione di COVID-19, nonche' per gli
aspetti di utilizzo dei DPI e delle misure di igiene e pulizia.
I gestori e gli operatori, educatori o animatori possono fruire dei
corsi online erogati dall'Istituto superiore di sanita' sulla propria
piattaforma istituzionale di formazione online a distanza
(http://eduiss.it), salvo specifiche attivita' formative richieste o
promosse dalle autorita' competenti.
Per periodi d'attivita' superiori a 15 giorni, e' possibile
prevedere un cambio degli operatori, educatori o animatori
responsabili per ogni piccolo gruppo. Si raccomanda inoltre che venga
predisposta un'attivita' di affiancamento con un altro operatore,
educatore o animatore, qualora sia previsto tale cambio, cosi' da
favorire una familiarita' fra i bambini e gli adolescenti con il
nuovo operatore, educatore o animatore responsabile del piccolo
gruppo.
Al fine di assicurare un'adeguata presenza di personale, sempre in
coerenza con quanto sopra esplicitato, potranno essere promosse forme
di collaborazione con enti e progetti di servizio civile, per
l'utilizzo dei volontari a supporto delle attivita'.

SEZIONE 2.6

(Orientamenti generali per la programmazione delle attivita' e di
stabilita' nel tempo della relazione fra operatori, educatori o
animatori e i gruppi di bambini e adolescenti)

Il gestore deve favorire l'organizzazione di piccoli gruppi di
bambini e adolescenti, garantendo la condizione della loro stabilita'
per tutto il tempo di svolgimento delle attivita'. Anche la relazione
tra il piccolo gruppo di bambini e adolescenti e gli operatori,
educatori o animatori attribuiti deve essere garantita con
continuita' nel tempo.
Le due condizioni di cui sopra proteggono dalla possibilita' di
diffusione allargata del contagio, nel caso tale evenienza si venga a
determinare, garantendo altresi' la possibilita' di puntuale
tracciamento del medesimo.
La realizzazione delle diverse attivita' programmate deve
realizzarsi inoltre nel rispetto delle seguenti principali
condizioni:
1. continuita' di relazione fra ogni operatore, educatore o
animatore e i piccoli gruppi di bambini e adolescenti, anche al fine
di consentire l'eventuale tracciamento di potenziali casi di
contagio. In caso di attivita' che prevedono piu' turni, un
operatore, educatore o animatore puo' essere assegnato a un gruppo
per ogni turno;
2. quanto previsto dalla precedente sezione 2.4 Principi d'igiene e
pulizia;
3. non prevedere attivita' che comprendano assembramenti di piu'
persone, come le feste periodiche con le famiglie, privilegiando
forme audiovisuali di documentazione ai fini della comunicazione ai
genitori o tutori.
Si consiglia infine di prestare particolare attenzione alle
condizioni di fragilita' fra i bambini, gli adolescenti, gli
operatori, gli educatori e gli animatori che potrebbero necessitare
di specifico supporto psicologico.

SEZIONE 2.7

(Accesso quotidiano e modalita' di accompagnamento e ritiro dei
bambini e degli adolescenti)

I gestori devono prevedere punti di accoglienza per l'entrata e
l'uscita dall'area dedicata alle attivita'. Quando possibile, i punti
di ingresso devono essere differenziati dai punti di uscita, con
individuazione di percorsi separati.
E' importante infatti che la situazione di arrivo e rientro dei
bambini e degli adolescenti presso la propria abitazione si svolga
senza comportare assembramenti presso gli ingressi delle aree
interessate.
I punti di accoglienza devono essere all'esterno, o in un opportuno
ingresso separato dell'area o struttura, per evitare che gli adulti
accompagnatori entrino nei luoghi adibiti allo svolgimento delle
attivita'.
E' consigliato segnalare con appositi riferimenti le distanze da
rispettare.
Gli ingressi e le uscite devono essere scaglionati.
Nel punto di accoglienza deve essere disponibile una fontana o un
lavandino con acqua e sapone o, in assenza di questa, gel
idroalcolico per l'igienizzazione delle mani del bambino o
adolescente prima che entri nella struttura. Similmente, il bambino o
adolescente deve igienizzarsi le mani una volta uscito dalla
struttura, prima di essere riconsegnato all'accompagnatore. Il gel
idroalcolico deve ovviamente essere conservato fuori dalla portata
dei bambini per evitare ingestioni accidentali.
L'igienizzazione delle mani deve essere realizzata anche nel caso
degli operatori, educatori o animatori che entrano in turno, o di
eventuali accompagnatori che partecipano anch'essi alle attivita'
(es. corsi per neogenitori).
E' opportuno limitare per quanto possibile l'accesso di eventuali
figure o fornitori esterni. In caso di consegna merce, occorre
evitare di depositarla negli spazi dedicati alle attivita' con i
bambini e gli adolescenti.

SEZIONE 2.8

(Protocollo di accoglienza)

Sono previsti 3 protocolli di accoglienza:
1. per la prima accoglienza, da applicare il primo giorno di inizio
delle attivita';
2. per l'accoglienza giornaliera, per i giorni successivi e che
prevedono l'ingresso nell'area dedicata alle attivita';
3. per le verifiche giornaliere, nel caso di pernotto e frequenza
delle attivita' per piu' di 24 ore.
Protocollo per la prima accoglienza
1. Chi esercita la responsabilita' genitoriale deve autocertificare
che il bambino o adolescente:
a) non ha avuto una temperatura corporea superiore ai 37,5°C o
alcuna sintomatologia respiratoria, anche nei 3 giorni precedenti;
b) non e' stato in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi
14 giorni;
c) non e' stato a contatto con una persona positiva COVID-19 o con
una persona con temperatura corporea superiore ai 37,5°C o con
sintomatologia respiratoria, per quanto di propria conoscenza, negli
ultimi 14 giorni.
2. Anche gli operatori, educatori o animatori, o eventuali
accompagnatori, devono produrre un'autocertificazione per l'ingresso
nell'area dedicata alle attivita'.
3. All'ingresso nell'area dedicata alle attivita' e' raccomandata,
ma non necessaria, la rilevazione della temperatura corporea. Nel
caso di rilevazione della temperatura all'entrata, l'operatore,
educatore o animatore addetto all'accoglienza deve misurare la
temperatura dell'iscritto o del membro del personale, dopo aver
igienizzato le mani, con rilevatore di temperatura corporea o
termometro senza contatto. Il termometro o rilevatore deve essere
pulito con una salvietta igienizzante o cotone imbevuto di alcool
prima del primo utilizzo, in caso di contatto, alla fine
dell'accoglienza e in caso di possibile contaminazione, ad esempio se
il bambino inavvertitamente entra in contatto con lo strumento o si
mette a tossire durante la misurazione.
4. Nel caso in cui un minore o una persona che partecipa alle
attivita' presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra
di 37,5°C, o un sintomo compatibile con COVID-19, si rimanda a quanto
previsto dal rapporto dell'Istituto superiore di sanita' COVID-19 n.
58/2020, concernente indicazioni operative per la gestione di casi e
focolai di SARS-COV-2 nelle scuole e nei servizi educativi
dell'infanzia. Gli esercenti la responsabilita' genitoriale e gli
adulti, nel caso di operatori, educatori e animatori, si
raccorderanno con il pediatra di libera scelta o il medico di
medicina generale per quanto di competenza.
Protocollo per l'accoglienza giornaliera, successiva al primo
ingresso
1. Per accedere alle attivita', il bambino o l'adolescente:
a) non deve aver avuto, nel periodo di assenza dalle attivita', una
temperatura corporea superiore ai 37,5°C o alcuna sintomatologia
respiratoria;
b) non deve essere stato a contatto, nel periodo di assenza dalle
attivita', con una persona positiva COVID-19 o con una persona con
temperatura corporea superiore ai 37,5°C o con sintomatologia
respiratoria, per quanto di propria conoscenza.
2. All'ingresso nell'area dedicata alle attivita' e' raccomandata,
ma non necessaria, la rilevazione della temperatura corporea. Nel
caso di rilevazione della temperatura all'entrata, l'operatore,
educatore o animatore addetto all'accoglienza deve misurare la
temperatura dell'iscritto o del membro del personale, dopo aver
igienizzato le mani, con rilevatore di temperatura corporea o
termometro senza contatto. Il termometro o rilevatore deve essere
pulito con una salvietta igienizzante o cotone imbevuto di alcool
prima del primo utilizzo, in caso di contatto, alla fine
dell'accoglienza e in caso di possibile contaminazione, ad esempio se
il bambino inavvertitamente entra in contatto con lo strumento o si
mette a tossire durante la misurazione.
3. Nel caso in cui un minore o una persona che partecipa alle
attivita' presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra
di 37,5°C, o un sintomo compatibile con COVID-19, si rimanda a quanto
previsto dal rapporto dell'Istituto superiore di sanita' COVID-19 n.
58/2020, concernente indicazioni operative per la gestione di casi e
focolai di SARS-COV-2 nelle scuole e nei servizi educativi
dell'infanzia. Gli esercenti la responsabilita' genitoriale e gli
adulti, nel caso di operatori, educatori e animatori, si
raccorderanno con il pediatra di libera scelta o il medico di
medicina generale per quanto di competenza.
Nel caso in cui una persona non partecipi alle attivita' per piu'
di 3 giorni, e' opportuno rieseguire il protocollo per la prima
accoglienza.
Protocollo per le verifiche giornaliere in caso di pernotto,
successive al primo ingresso
1. L'operatore, educatore o animatore addetto all'accoglienza deve
misurare la temperatura dell'iscritto o del membro del personale,
dopo aver igienizzato le mani, con rilevatore di temperatura corporea
o termometro senza contatto. Il termometro o rilevatore deve essere
pulito con una salvietta igienizzante o cotone imbevuto di alcool
prima del primo utilizzo, in caso di contatto, alla fine
dell'accoglienza e in caso di possibile contaminazione, ad esempio se
il bambino inavvertitamente entra in contatto con lo strumento o si
mette a tossire durante la misurazione.
2. Nel caso in cui un minore o una persona che partecipa alle
attivita' presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra
di 37,5°C, o un sintomo compatibile con COVID-19, si rimanda a quanto
previsto dal rapporto dell'Istituto superiore di sanita' COVID-19 n.
58/2020, concernente indicazioni operative per la gestione di casi e
focolai di SARS-COV-2 nelle scuole e nei servizi educativi
dell'infanzia. Gli esercenti la responsabilita' genitoriale e gli
adulti, nel caso di operatori, educatori e animatori, si
raccorderanno con il pediatra di libera scelta o il medico di
medicina generale per quanto di competenza.
Il gestore deve prevedere un registro di presenza di chiunque sia
presente alle attivita', per favorire le attivita' di tracciamento di
un eventuale contagio da parte delle autorita' competenti.
Come detto, i protocolli devono essere eseguiti all'entrata per gli
operatori, educatori o animatori. Se malati, questi devono rimanere
presso la propria abitazione e allertare immediatamente il loro
medico di medicina generale e il gestore.

SEZIONE 2.9

(Attenzioni speciali per i bambini, gli adolescenti, gli operatori,
educatori e animatori con disabilita', vulnerabili o appartenenti a
minoranze)

Nella consapevolezza delle particolari difficolta' che le misure
restrittive di contenimento del contagio hanno comportato per bambini
e adolescenti con disabilita', con disturbi di comportamento o di
apprendimento, e della necessita' di includerli in una graduale
ripresa della socialita', particolare attenzione e cura vanno rivolte
alla definizione di modalita' di attivita' e misure di sicurezza
specifiche per coinvolgerli nelle attivita' ludico-ricreative
integrative rispetto alle attivita' scolastiche.
Il rapporto numerico, nel caso di bambini e adolescenti con
disabilita', deve essere potenziato integrando la dotazione di
operatori, educatori o animatori nel gruppo dove viene accolto il
bambino o l'adolescente, portando il rapporto numerico a un
operatore, educatore o animatore per ogni bambino o adolescente.
Il personale coinvolto deve essere adeguatamente formato anche a
fronte delle diverse modalita' di organizzazione delle attivita',
tenendo anche conto delle difficolta' di mantenere il distanziamento
e l'utilizzo dei DPI, cosi' come della necessita' di accompagnare
bambini e adolescenti con fragilita' nel comprendere il senso delle
misure di precauzione.
Nel caso in cui siano presenti bambini o adolescenti sordi alle
attivita', ricordando che non sono soggetti all'obbligo di uso di
mascherine i soggetti con forme di disabilita' non compatibili con
l'uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che
interagiscono con i predetti, puo' essere previsto l'uso di
mascherine trasparenti per garantire la comunicazione con gli altri
bambini e adolescenti e gli operatori, educatori e animatori,
favorendo in particolare la lettura labiale.
In alcuni casi, e' opportuno prevedere, se possibile, un educatore
professionale o un mediatore culturale, specialmente nei casi di
minori che vivono fuori dalla famiglia d'origine, minori stranieri,
con famiglie in difficolta' economica, non accompagnati che vivono in
carcere o che vivono in comunita'.

Allegato 9

Linee guida per la riapertura delle attivita' economiche, produttive
e ricreative della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
dell'8 ottobre 2020

20/178/CR05a/COV19

Nuovo coronavirus SARS-CoV-2

Linee guida per la riapertura delle Attivita' Economiche, Produttive
e Ricreative

Roma, 8 ottobre 2020

SCOPO E PRINCIPI GENERALI

Le presenti schede tecniche contengono indirizzi operativi
specifici validi per i singoli settori di attivita', finalizzati a
fornire uno strumento sintetico e immediato di applicazione delle
misure di prevenzione e contenimento di carattere generale, per
sostenere un modello di ripresa delle attivita' economiche e
produttive compatibile con la tutela della salute di utenti e
lavoratori.
In particolare, in ogni scheda sono integrate le diverse misure di
prevenzione e contenimento riconosciute a livello scientifico per
contrastare la diffusione del contagio, tra le quali: norme
comportamentali, distanziamento sociale e contact tracing.
Le indicazioni in esse contenute si pongono inoltre in continuita'
con le indicazioni di livello nazionale, in particolare con il
protocollo condiviso tra le parti sociali approvato dal decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020, nonche' con
i criteri guida generali di cui ai documenti tecnici prodotti da
INAIL e Istituto Superiore di Sanita' con il principale obiettivo di
ridurre il rischio di contagio per i singoli e per la collettivita'
in tutti i settori produttivi ed economici.
In tale contesto, il sistema aziendale della prevenzione
consolidatosi nel tempo secondo l'architettura prevista dal decreto
legislativo 9 aprile 2008, n. 81 costituisce la cornice naturale per
supportare la gestione integrata del rischio connesso all'attuale
pandemia. In ogni caso, solo la partecipazione consapevole e attiva
di ogni singolo utente e lavoratore, con pieno senso di
responsabilita', potra' risultare determinante, non solo per lo
specifico contesto aziendale, ma anche per la collettivita'.
Infine, e' opportuno che le indicazioni operative di cui al
presente documento, eventualmente integrate con soluzioni di
efficacia superiore, siano adattate ad ogni singola organizzazione,
individuando le misure piu' efficaci in relazione ad ogni singolo
contesto locale e le procedure/istruzioni operative per mettere in
atto dette misure. Tali procedure/istruzioni operative possono
coincidere con procedure/istruzioni operative gia' adottate, purche'
opportunamente integrate, cosi' come possono costituire un addendum
connesso al contesto emergenziale del documento di valutazione dei
rischi redatto ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.
Resta inteso che in base all'evoluzione dello scenario
epidemiologico le misure indicate potranno essere rimodulate, anche
in senso piu' restrittivo.
Le schede attualmente pubblicate saranno eventualmente integrate
con le schede relative a ulteriori settori di attivita'.

SCHEDE TECNICHE

• RISTORAZIONE
• ATTIVITA' TURISTICHE (stabilimenti balneari e spiagge)
• ATTIVITA' RICETTIVE
• SERVIZI ALLA PERSONA (acconciatori, estetisti e tatuatori)
• COMMERCIO AL DETTAGLIO
• COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PUBBLICHE (mercati e mercatini
degli hobbisti)
• UFFICI APERTI AL PUBBLICO
• PISCINE
• PALESTRE
• MANUTENZIONE DEL VERDE
• MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE
• ATTIVITA' FISICA ALL'APERTO
• NOLEGGIO VEICOLI E ALTRE ATTREZZATURE
• INFORMATORI SCIENTIFICI DEL FARMACO
• AREE GIOCHI PER BAMBINI
• CIRCOLI CULTURALI E RICREATIVI
• FORMAZIONE PROFESSIONALE
• CINEMA E SPETTACOLI DAL VIVO
• PARCHI TEMATICI E DI DIVERTIMENTO
• SAGRE E FIERE LOCALI
• STRUTTURE TERMALI E CENTRI BENESSERE
• PROFESSIONI DELLA MONTAGNA (guide alpine e maestri di sci) e
GUIDE TURISTICHE
• CONGRESSI E GRANDI EVENTI FIERISTICI
• SALE SLOT, SALE GIOCHI, SALE BINGO E SALE SCOMMESSE
• DISCOTECHE
Tutte le indicazioni riportate nelle singole schede tematiche
devono intendersi come integrazioni alle raccomandazioni di
distanziamento sociale e igienico-comportamentali finalizzate a
contrastare la diffusione di SARS-CoV-2 in tutti i contesti di vita
sociale. A tal proposito, relativamente all'utilizzo dei guanti
monouso, in considerazione del rischio aggiuntivo derivante da un
loro errato impiego, si ritiene di privilegiare la rigorosa e
frequente igiene delle mani con acqua e sapone, soluzione
idro-alcolica o altri prodotti igienizzanti, sia per
clienti/visitatori/utenti, sia per i lavoratori (fatti salvi, per
questi ultimi, tutti i casi di rischio specifico associato alla
mansione).
Per tutte le procedure di pulizia e disinfezione, di aerazione
degli ambienti e di gestione dei rifiuti si rimanda alle indicazioni
contenute nei seguenti rapporti (dei quali resta inteso che va
considerata l'ultima versione disponibile): Rapporto ISS COVID-19 n.
19/2020 "Raccomandazioni ad interim sui disinfettanti nell'attuale
emergenza COVID-19: presidi medico chirurgici e biocidi"; Rapporto
ISS COVID-19 n. 5/2020 "Indicazioni ad interim per la prevenzione e
gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione
dell'infezione da virus SARS-CoV-2"; Rapporto ISS COVID-19 n. 3/2020
"Indicazione ad interim per la gestione dei rifiuti urbani in
relazione alla trasmissione dell'infezione da virus SARS-CoV-2";
Rapporto ISS COVID-19 n. 21/2020 "Guida per la prevenzione della
contaminazione da Legionella negli impianti idrici di strutture
turistico-ricettive e altri edifici ad uso civile e industriale non
utilizzato durante la pandemia COVID-19".

RISTORAZIONE*
______
* La Regione Campania ritiene che la distanza di un metro vada
calcolata dal tavolo.

Le presenti indicazioni si applicano per ogni tipo di esercizio di
somministrazione di pasti e bevande, quali ristoranti, trattorie,
pizzerie, self-service, bar, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie
(anche se collocati nell'ambito delle attivita' ricettive,
all'interno di stabilimenti balneari e nei centri commerciali),
nonche' per l'attivita' di catering (in tal caso, se la
somministrazione di alimenti avviene all'interno di una
organizzazione aziendale terza, sara' necessario inoltre rispettare
le misure di prevenzione disposte da tale organizzazione).
• Predisporre una adeguata informazione sulle misure di
prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalita'.
• Potra' essere rilevata la temperatura corporea, impedendo
l'accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.
• E' necessario rendere disponibili prodotti per l'igienizzazione
delle mani per i clienti e per il personale anche in piu' punti del
locale, in particolare all'entrata e in prossimita' dei servizi
igienici, che dovranno essere puliti piu' volte al giorno.
• E' consentita la messa a disposizione, possibilmente in piu'
copie, di riviste, quotidiani e materiale informativo a favore
dell'utenza per un uso comune, da consultare previa igienizzazione
delle mani.
• Sono consentite le attivita' ludiche che prevedono l'utilizzo di
materiali di cui non sia possibile garantire una puntuale e accurata
disinfezione (quali ad esempio carte da gioco), purche' siano
rigorosamente rispettate le seguenti indicazioni: obbligo di utilizzo
di mascherina; igienizzazione frequente delle mani e della superficie
di gioco; rispetto della distanza di sicurezza di almeno 1 metro sia
tra giocatori dello stesso tavolo sia tra tavoli adiacenti. Nel caso
di utilizzo di carte da gioco e' consigliata inoltre una frequente
sostituzione dei mazzi di carte usati con nuovi mazzi.
• Negli esercizi che dispongono di posti a sedere privilegiare
l'accesso tramite prenotazione, mantenere l'elenco dei soggetti che
hanno prenotato, per un periodo di 14 giorni. In tali attivita' non
possono essere presenti all'interno del locale piu' clienti di quanti
siano i posti a sedere.
• Negli esercizi che non dispongono di posti a sedere, consentire
l'ingresso ad un numero limitato di clienti per volta, in base alle
caratteristiche dei singoli locali, in modo da assicurare il
mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra le sedute.
• Laddove possibile, privilegiare l'utilizzo degli spazi esterni
(giardini, terrazze, plateatici), sempre nel rispetto del
distanziamento di almeno 1 metro.
• I tavoli devono essere disposti in modo da assicurare il
mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti, ad
eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non
siano soggetti al distanziamento interpersonale. Detto ultimo aspetto
afferisce alla responsabilita' individuale. Tale distanza puo' essere
ridotta solo ricorrendo a barriere fisiche tra i diversi tavoli
adeguate a prevenire il contagio tramite droplet.
• La consumazione al banco e' consentita solo se puo' essere
assicurata la distanza interpersonale di almeno 1 metro tra i
clienti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni
vigenti non siano soggetti al distanziamento interpersonale. Detto
ultimo aspetto afferisce alla responsabilita' individuale.
• E' possibile organizzare una modalita' a buffet mediante
somministrazione da parte di personale incaricato, escludendo la
possibilita' per i clienti di toccare quanto esposto e prevedendo in
ogni caso, per clienti e personale, l'obbligo del mantenimento della
distanza e l'obbligo dell'utilizzo della mascherina a protezione
delle vie respiratorie. La modalita' self-service puo' essere
eventualmente consentita per buffet realizzati esclusivamente con
prodotti confezionati in monodose. In particolare, la distribuzione
degli alimenti dovra' avvenire con modalita' organizzative che
evitino la formazione di assembramenti anche attraverso una
riorganizzazione degli spazi in relazione alla dimensione dei locali;
dovranno essere altresi' valutate idonee misure (es. segnaletica a
terra, barriere, ecc.) per garantire il distanziamento interpersonale
di almeno un metro durante la fila per l'accesso al buffet.
• Il personale di servizio a contatto con i clienti deve utilizzare
la mascherina e deve procedere ad una frequente igiene delle mani con
prodotti igienizzanti (prima di ogni servizio al tavolo).
• Favorire il ricambio d'aria negli ambienti interni. In ragione
dell'affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovra'
essere verificata l'efficacia degli impianti al fine di garantire
l'adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative
vigenti. In ogni caso, l'affollamento deve essere correlato alle
portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di
condizionamento, e' obbligatorio, se tecnicamente possibile,
escludere totalmente la funzione di ricircolo dell'aria. In ogni caso
vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d'aria
naturale e/o attraverso l'impianto, e va garantita la pulizia, ad
impianto fermo, dei filtri dell'aria di ricircolo per mantenere i
livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile,
va aumentata la capacita' filtrante del ricircolo, sostituendo i
filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il
mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in
funzione continuata l'estrattore d'aria.
• La postazione dedicata alla cassa puo' essere dotata di barriere
fisiche (es. schermi); in alternativa il personale deve indossare la
mascherina e avere a disposizione gel igienizzante per le mani. In
ogni caso, favorire modalita' di pagamento elettroniche,
possibilmente al tavolo.
• I clienti dovranno indossare la mascherina tutte le volte che non
sono seduti al tavolo.
• Al termine di ogni servizio al tavolo andranno previste tutte le
consuete misure di pulizia e disinfezione delle superfici, evitando
il piu' possibile utensili e contenitori riutilizzabili se non
disinfettabili (saliere, oliere, ecc). Per i menu' favorire la
consultazione online sul proprio cellulare, o predisporre menu' in
stampa plastificata, e quindi disinfettabile dopo l'uso, oppure
cartacei a perdere.
CERIMONIE
Nel rispetto delle misure di carattere generale sopra riportate e
dei protocolli adottati per lo svolgimento dei riti (religiosi e
civili), le seguenti indicazioni integrative costituiscono indirizzi
specifici per i banchetti nell'ambito delle cerimonie (es. matrimoni)
ed eventi analoghi (es. congressi).
• Predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione
da rispettare durante l'evento.
• Mantenere l'elenco dei partecipanti per un periodo di 14 giorni.
• Riorganizzare gli spazi, per garantire l'accesso alla sede
dell'evento in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti di
persone e di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di
separazione tra gli utenti. Se possibile organizzare percorsi
separati per l'entrata e per l'uscita.
• I tavoli devono essere disposti in modo da assicurare il
mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli ospiti, ad
eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non
siano soggetti al distanziamento interpersonale. Detto ultimo aspetto
afferisce alla responsabilita' individuale.
• Laddove possibile, privilegiare l'utilizzo degli spazi esterni
(es. giardini, terrazze), sempre nel rispetto del distanziamento di
almeno 1 metro.
• Assicurare adeguata pulizia e disinfezione degli ambienti interni
e delle eventuali attrezzature prima di ogni utilizzo.
• Gli ospiti dovranno indossare la mascherina negli ambienti
interni (quando non sono seduti al tavolo) e negli ambienti esterni
(qualora non sia possibile rispettare la distanza di almeno 1 metro).
Il personale di servizio a contatto con gli ospiti deve utilizzare la
mascherina e deve procedere ad una frequente igiene delle mani con
prodotti igienizzanti.
• E' possibile organizzare una modalita' a buffet mediante
somministrazione da parte di personale incaricato, escludendo la
possibilita' per gli ospiti di toccare quanto esposto e prevedendo in
ogni caso, per ospiti e personale, l'obbligo del mantenimento della
distanza e l'obbligo dell'utilizzo della mascherina a protezione
delle vie respiratorie. La modalita' self-service puo' essere
eventualmente consentita per buffet realizzati esclusivamente con
prodotti confezionati in monodose. In particolare, la distribuzione
degli alimenti dovra' avvenire con modalita' organizzative che
evitino la formazione di assembramenti anche attraverso una
riorganizzazione degli spazi in relazione alla dimensione dei locali;
dovranno essere altresi' valutate idonee misure (es. segnaletica a
terra, barriere, ecc.) per garantire il distanziamento interpersonale
di almeno un metro durante la fila per l'accesso al buffet.
• Per eventuali esibizioni musicali da parte di professionisti, si
rimanda alle indicazioni contenute nella scheda specifica. In ogni
caso devono essere evitate attivita' e occasioni di aggregazione che
non consentano il mantenimento della distanza interpersonale di
almeno 1 metro.

ATTIVITA' TURISTICHE (stabilimenti balneari e spiagge)
Le presenti indicazioni si applicano agli stabilimenti balneari,
alle spiagge attrezzate e alle spiagge libere.
• Predisporre una adeguata informazione sulle misure di
prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalita'.
Si promuove, a tal proposito, l'accompagnamento all'ombrellone da
parte di personale dello stabilimento adeguatamente preparato
(steward di spiaggia) che illustri ai clienti le misure di
prevenzione da rispettare.
• E' necessario rendere disponibili prodotti per l'igiene delle
mani per i clienti e per il personale in piu' punti dell'impianto
• Privilegiare l'accesso agli stabilimenti tramite prenotazione e
mantenere l'elenco delle presenze per un periodo di 14 gg.
• Potra' essere rilevata la temperatura corporea, impedendo
l'accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.
• La postazione dedicata alla cassa puo' essere dotata di barriere
fisiche (es. schermi); in alternativa il personale deve indossare la
mascherina e avere a disposizione prodotti igienizzanti per l'igiene
delle mani. In ogni caso, favorire modalita' di pagamento
elettroniche, eventualmente in fase di prenotazione.
• Riorganizzare gli spazi, per garantire l'accesso allo
stabilimento in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti di
persone e di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di
separazione tra gli utenti, ad eccezione delle persone che in base
alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento
interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilita'
individuale. Se possibile organizzare percorsi separati per l'entrata
e per l'uscita.
• Favorire, per quanto possibile, l'ampliamento delle zone d'ombra
per prevenire gli assembramenti, soprattutto durante le ore piu'
calde.
• Assicurare un distanziamento tra gli ombrelloni (o altri sistemi
di ombreggio) in modo da garantire una superficie di almeno 10 m2 per
ogni ombrellone, indipendentemente dalla modalita' di allestimento
della spiaggia (per file orizzontali o a rombo).
• Tra le attrezzature di spiaggia (lettini, sedie a sdraio), quando
non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una
distanza di almeno 1,5 m.
• Regolare e frequente pulizia e disinfezione delle aree comuni,
spogliatoi, cabine, docce, servizi igienici, etc., comunque
assicurata dopo la chiusura dell'impianto.
• Le attrezzature come ad es. lettini, sedie a sdraio, ombrelloni
etc. vanno disinfettati ad ogni cambio di persona o nucleo
famigliare, e in ogni caso ad ogni fine giornata.
• Per quanto riguarda le spiagge libere, si ribadisce l'importanza
dell'informazione e della responsabilizzazione individuale da parte
degli avventori nell'adozione di comportamenti rispettosi delle
misure di prevenzione. Al fine di assicurare il rispetto della
distanza di sicurezza di almeno 1 metro tra le persone e gli
interventi di pulizia e disinfezione dei servizi eventualmente
presenti si suggerisce la presenza di un addetto alla sorveglianza.
Anche il posizionamento degli ombrelloni dovra' rispettare le
indicazioni sopra riportate.
• E' da vietare la pratica di attivita' ludico-sportive di gruppo
che possono dar luogo ad assembramenti.
• Gli sport individuali che si svolgono abitualmente in spiaggia
(es. racchettoni) o in acqua (es. nuoto, surf, windsurf, kitesurf)
possono essere regolarmente praticati, nel rispetto delle misure di
distanziamento interpersonale. Diversamente, per gli sport di squadra
(es. beach-volley, beach-soccer) sara' necessario rispettare le
disposizioni delle istituzioni competenti.

ATTIVITA' RICETTIVE
Le presenti indicazioni si applicano alle strutture ricettive
alberghiere ed extralberghiere, agli alloggi in agriturismo, alle
locazioni brevi, alle strutture turistico-ricettive all'aria aperta,
ai rifugi alpini ed escursionistici e agli ostelli della gioventu'.
Tali indicazioni inoltre vanno integrate, in funzione dello specifico
contesto, con quelle relative a ristorazione, balneazione, piscine,
palestre, strutture termali e centri benessere.
INDICAZIONI DI CARATTERE GENERALE
Le seguenti indicazioni generali sono valide per tutte le strutture
ricettive; eventuali indirizzi specifici sono riportati nelle
rispettive sezioni.
• Predisporre una adeguata informazione sulle misure di
prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalita',
sia mediante l'ausilio di apposita segnaletica e cartellonistica e/o
sistemi audio-video, sia ricorrendo a eventuale personale addetto,
incaricato di monitorare e promuovere il rispetto delle misure di
prevenzione facendo anche riferimento al senso di responsabilita' del
visitatore stesso.
• Potra' essere rilevata la temperatura corporea, impedendo
l'accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.
• Promuovere e facilitare il rispetto della distanza interpersonale
di almeno 1 metro e favorire la differenziazione dei percorsi
all'interno delle strutture, con particolare attenzione alle zone di
ingresso e uscita. Si suggerisce, a tal proposito, di affiggere dei
cartelli informativi e/o di delimitare gli spazi (ad esempio, con
adesivi da attaccare sul pavimento, palline, nastri segnapercorso,
ecc.).
• Il distanziamento interpersonale non si applica ai membri dello
stesso gruppo familiare o di conviventi, ne' alle persone che
occupano la medesima camera o lo stesso ambiente per il
pernottamento, ne' alle persone che in base alle disposizioni vigenti
non sono soggetti al distanziamento interpersonale (detto ultimo
aspetto afferisce alla responsabilita' individuale).
• La postazione dedicata alla reception e alla cassa puo' essere
dotata di barriere fisiche (es. schermi); in alternativa, il
personale dovra' indossare la mascherina in tutte le occasioni di
contatto con gli utenti. In ogni caso, favorire modalita' di
pagamento elettroniche e gestione delle prenotazioni online, con
sistemi automatizzati di check-in e check-out ove possibile. Resta
fermo l'obbligo di provvedere al riconoscimento dell'ospite in
presenza, prima di effettuare la comunicazione all'autorita' di
pubblica sicurezza.
• Mantenere l'elenco dei soggetti alloggiati per un periodo di 14
giorni: tale adempimento si considera assolto con la notifica
alloggiati all'autorita' di pubblica sicurezza. In caso di utilizzo
da parte dei soggetti alloggiati di servizi accessori (es. piscina,
ristorante, centro benessere, etc.) non e' necessario ripetere la
registrazione.
• L'addetto al servizio di ricevimento deve provvedere, alla fine
di ogni turno di lavoro, a pulizia e disinfezione del piano di lavoro
e delle attrezzature utilizzate.
• Gli ospiti devono sempre indossare la mascherina nelle aree
comuni chiuse. Negli ambienti comuni all'aperto, la mascherina deve
essere indossata quando non sia possibile rispettare la distanza di
almeno 1 metro, mentre il personale dipendente e' tenuto sempre
all'utilizzo della mascherina in presenza dei clienti e comunque in
ogni circostanza in cui non sia possibile garantire la distanza
interpersonale di almeno un metro.
• E' necessario rendere disponibili prodotti per l'igienizzazione
delle mani in varie postazioni all'interno della struttura,
promuovendone l'utilizzo frequente da parte dei clienti e del
personale. E' consentita la messa a disposizione, possibilmente in
piu' copie, di riviste, quotidiani e materiale informativo a favore
dell'utenza per un uso comune, da consultare previa igienizzazione
delle mani.
• Ogni oggetto fornito in uso dalla struttura all'ospite, dovra'
essere disinfettato prima della consegna all'ospite.
• L'utilizzo degli ascensori dev'essere tale da consentire il
rispetto della distanza interpersonale, pur con la mascherina,
prevedendo eventuali deroghe in caso di componenti dello stesso
nucleo familiare, conviventi e persone che occupano la stessa camera
o lo stesso ambiente per il pernottamento, e per le persone che in
base alle disposizioni vigenti non sono soggetti al distanziamento
interpersonale (detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilita'
individuale).
• Garantire la frequente pulizia e disinfezione di tutti gli
ambienti e locali, con particolare attenzione alle aree comuni e alle
superfici toccate con maggiore frequenza (corrimano, interruttori
della luce, pulsanti degli ascensori, maniglie di porte e finestre,
ecc.).
• Favorire il ricambio d'aria negli ambienti interni. In ragione
dell'affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovra'
essere verificata l'efficacia degli impianti al fine di garantire
l'adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative
vigenti. In ogni caso, l'affollamento deve essere correlato alle
portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di
condizionamento, e' obbligatorio, se tecnicamente possibile,
escludere totalmente la funzione di ricircolo dell'aria. In ogni caso
vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d'aria
naturale e/o attraverso l'impianto, e va garantita la pulizia, ad
impianto fermo, dei filtri dell'aria di ricircolo per mantenere i
livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile,
va aumentata la capacita' filtrante del ricircolo, sostituendo i
filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il
mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in
funzione continuata l'estrattore d'aria.
• Inibire l'accesso ad ambienti altamente caldo-umidi (es. bagno
turco). Potra' essere consentito l'accesso a tali strutture solo se
inserite come servizio nelle camere per gli ospiti o mediante
prenotazione con uso esclusivo, purche' sia garantita aerazione,
pulizia e disinfezione prima di ogni ulteriore utilizzo.
Diversamente, e' consentito l'utilizzo della sauna con caldo a secco
e temperatura regolata in modo da essere sempre compresa tra 80 e 90
°C; dovra' essere previsto un accesso alla sauna con una numerosita'
proporzionata alla superficie, assicurando il distanziamento
interpersonale di almeno un metro; la sauna dovra' essere sottoposta
a ricambio d'aria naturale prima di ogni turno evitando il ricircolo
dell'aria; la sauna inoltre dovra' essere soggetta a pulizia e
disinfezione prima di ogni turno.
STRUTTURE TURISTICO-RICETTIVE ALL'ARIA APERTA
• Gli ospiti devono sempre utilizzare la mascherina nelle aree
comuni chiuse (es. attivita' commerciali, spazi comuni, servizi
igienici), e comunque sempre quando non sia possibile rispettare la
distanza interpersonale di almeno un metro (ad eccezione degli
appartenenti allo stesso nucleo familiare o dei soggetti che in ogni
caso condividano gli ambienti per i pernottamenti). Durante
l'attivita' fisica non e' obbligatorio l'uso della mascherina.
• I mezzi mobili di pernottamento degli ospiti (es. tende,
roulotte, camper) dovranno essere posizionati all'interno di piazzole
delimitate, in modo tale da garantire il rispetto delle misure di
distanziamento tra i vari equipaggi, comunque non inferiore a 3 metri
tra i 2 ingressi delle unita' abitative, qualora frontali. Il
distanziamento di almeno 1,5 metri dovra' essere mantenuto anche nel
caso di utilizzo di accessori o pertinenze (es. tavoli, sedie,
lettini, sedie a sdraio).
• Raccomandazione agli occupanti della piazzola di pulire e
disinfettare gli arredi esterni oltre a quelli interni.
• Per i servizi igienici ad uso comune, considerata la peculiarita'
degli stessi nel contesto di queste strutture, sono introdotti
interventi di pulizia da effettuare almeno 2 volte al giorno. In
ragione di una maggiore affluenza degli ospiti, nel caso di
occupazione superiore al 70% delle piazzole sprovviste di servizi
igienici presenti nella struttura (escludendo quindi case mobili,
bungalow e piazzole con servizi privati), la pulizia e la
disinfezione sara' effettuata almeno 3 volte al giorno.
• L'intervento di manutentori/dipendenti negli appartamenti in
presenza degli ospiti dovra' essere effettuato in modo da garantire
il distanziamento sociale di almeno un metro.
RIFUGI ALPINI ED ESCURSIONISTICI
• Quando possibile, l'area esterna al rifugio deve essere
delimitata, consentendo un accesso regolamentato. In presenza di
plateatico (tavoli, panche...) e' necessario inserire un cartello che
richiami le norme igieniche e le distanze di sicurezza e prevedere
percorsi che non permettano l'incrocio delle persone. Per quanto
concerne i rifugi d'alta quota (situati oltre i 3000 metri di
altitudine), l'area esterna non puo' essere considerata usufruibile
in alcun modo. Pertanto, il rifugista potra' utilizzare come spazi
utili soltanto quelli interni al rifugio.
• All'ingresso dell'area deve essere appostato un dispenser con
disinfettante per le mani.
• Il gestore all'interno dell'area dovra' invitare gli ospiti al
rispetto della distanza sociale di almeno 1 metro e all'utilizzo dei
presidi personali, quali mascherine. Il distanziamento non viene
applicato per i nuclei familiari, conviventi, persone che condividono
la stessa camera, persone che in base alle disposizioni vigenti non
sono soggetti al distanziamento interpersonale (detto ultimo aspetto
afferisce alla responsabilita' individuale).
• E' d'obbligo usare tovaglie/tovagliette monouso e procedere alla
disinfezione del tavolo e delle sedute prima del riutilizzo dei
posti.
• Viene effettuato solo servizio al tavolo o per asporto.
• Una parte dei posti a sedere esterni e' riservata alla
ristorazione prenotata.
• Nelle aree esterne, quando e' prevista una zona dedicata al
pranzo al sacco, la medesima deve essere ad accesso limitato. E'
opportuno, ove possibile, provvedere alla copertura esterna con
gazebi, tende, pensiline, limitando cosi' l'eccessiva pressione
all'entrata del rifugio.
Accoglienza in rifugio
• L'entrata in rifugio e' contingentata in base al numero di
persone previsto e si potra' accedere solo utilizzando i dispositivi
di sicurezza previsti (mascherina).
• Non puo' essere effettuato servizio al banco, ma solo al tavolo.
• Ove possibile, e' necessario individuare dei percorsi all'interno
del rifugio che non consentano l'incrocio tra persone.
• Il pernottamento ed erogazione pasti possono essere forniti
preferibilmente su prenotazione e comunque deve essere tenuta
registrazione per almeno 14 giorni delle presenze.
Accesso alle aree interne del rifugio
• La movimentazione tra le stanze del rifugio avviene solo
utilizzando i dispositivi di sicurezza. E' fatto divieto di muoversi
nella zona notte dei rifugi con gli scarponi: gli ospiti dovranno
indossare ciabatte proprie.
• Nel caso in cui si raggiunga l'occupazione massima prevista dei
posti a sedere per la ristorazione all'interno del rifugio, nel
rispetto delle distanze di sicurezza, il gestore deve predisporre un
cartello in entrata che blocchi l'accesso.
• La pulizia accurata e la disinfezione verra' realizzata almeno 2
volte al giorno. Particolare attenzione andra' dedicata alla pulizia
e disinfezione dei servizi igienici, docce e lavabi in comune. In
ogni caso dovranno essere consegnati o messi a disposizione dei
clienti kit di pulizia e disinfezione per un uso in autonomia
preliminare all'utilizzo del servizio.
Camere da letto
• All'ingresso di ogni camera deve essere previsto un dispenser di
gel disinfettante.
• Il posto letto deve essere comprensivo di materasso con
coprimaterasso in tessuto lavabile, set monouso composto da copri
materasso e copri federa monouso, o eventualmente biancheria in
tessuto lavabile a 90 °C. Rimane comunque obbligatorio l'utilizzo del
sacco a pelo personale.
• Nel caso si vogliano utilizzare le lenzuola monouso, queste
dovranno essere aggiuntive rispetto al coprimaterasso e al
coprifedera monouso.
• Nelle camere con posti letto destinati ad uso promiscuo, ovvero
clienti soggetti al rispetto del distanziamento interpersonale, si
dovranno adottare specifiche e piu' cautelative misure: garantire il
distanziamento interpersonale di almeno un metro, con una distanza
tra letti di 1,5 metri.
OSTELLI DELLA GIOVENTU'
• Quando possibile, l'area esterna all'ostello deve essere
delimitata, consentendo un accesso regolamentato. In presenza di
plateatico (tavoli, panche...) e' necessario inserire un cartello che
richiami le norme igieniche e le distanze di sicurezza e prevedere
percorsi che non permettano l'incrocio delle persone.
• All'ingresso dell'area deve essere appostato un dispenser con
disinfettante per le mani.
• Nelle aree esterne, quando e' prevista una zona dedicata al
pranzo al sacco, la medesima deve essere ad accesso limitato. E'
opportuno, ove possibile, provvedere alla copertura esterna con
gazebi, tende, pensiline, limitando cosi' l'eccessiva pressione
all'entrata dell'ostello.
Accoglienza in ostello
• Il pernottamento ed eventuale erogazione pasti possono essere
forniti solo su prenotazione obbligatoria; deve essere tenuta
registrazione per almeno 14 giorni delle presenze.
Accesso alle aree/servizi comuni
• La movimentazione tra le stanze dell'ostello avviene solo
utilizzando i dispositivi di sicurezza. E' fatto divieto di muoversi
nella zona notte con le proprie scarpe: gli ospiti dovranno indossare
ciabatte proprie.
• Nel caso in cui si raggiunga l'occupazione massima prevista dei
posti a sedere per la ristorazione all'interno dell'ostello, nel
rispetto delle distanze di sicurezza, il gestore deve predisporre un
cartello in entrata che blocchi l'accesso.
• Per l'accesso ai servizi igienici e docce della struttura, che
dovranno essere puliti piu' volte al giorno, e' necessario rendere
disponibili prodotti per l'igienizzazione delle mani.
• Le strutture comuni (bagni, wc, docce, lavandini, lavelli), ove
presenti, dovranno essere gestite per rendere possibile l'utilizzo
rispettando il distanziamento interpersonale di almeno un metro ed
evitare assembramenti.
• La pulizia accurata e la disinfezione verra' realizzata almeno 2
volte al giorno. Particolare attenzione andra' dedicata alla pulizia
e disinfezione dei servizi igienici, docce e lavabi in comune. In
ogni caso dovranno essere consegnati o messi a disposizione dei
clienti kit di pulizia e disinfezione per un uso in autonomia
preliminare all'utilizzo del servizio.
Camere da letto
• All'ingresso di ogni camera ad uso promiscuo e priva di servizi
igienici deve essere previsto un dispenser di gel disinfettante.
• Il posto letto deve essere comprensivo di materasso con
coprimaterasso in tessuto lavabile, set monouso composto da copri
materasso e copri federa monouso, o eventualmente biancheria in
tessuto lavabile a 90 °C.
• Nel caso si vogliano utilizzare le lenzuola monouso, queste
dovranno essere aggiuntive rispetto al coprimaterasso e al
coprifedera monouso.
• Nelle camere con posti letto destinati ad uso promiscuo, ovvero
clienti soggetti al rispetto del distanziamento interpersonale, si
dovranno adottare specifiche e piu' cautelative misure: garantire il
distanziamento interpersonale di almeno un metro, con una distanza
tra letti di 1,5 metri.
LOCAZIONI BREVI
• Oltre al rispetto delle indicazioni di carattere generale, si
raccomanda, al cambio ospite, l'accurata pulizia e disinfezione di
ambienti, arredi, utensili e, laddove fornita, biancheria. Inoltre, a
tutela di eventuali persone residenti o soggiornanti nel medesimo
stabile nel quale si svolge l'attivita' di locazione breve, si
suggerisce di provvedere con maggiore frequenza ad un'accurata
pulizia e disinfezione anche di spazi comuni (es. ascensori, androni,
scale, porte, etc). Tale ultima raccomandazione dovra' esser presa in
accordo tra i condomini o, laddove presente, dall'Amministratore
condominiale.

SERVIZI ALLA PERSONA (acconciatori, estetisti e tatuatori)
Le presenti indicazioni si applicano al settore della cura della
persona: servizi degli acconciatori, barbieri, estetisti e tatuatori.
• Predisporre una adeguata informazione sulle misure di
prevenzione.
• Consentire l'accesso dei clienti solo tramite prenotazione,
mantenere l'elenco delle presenze per un periodo di 14 gg.
• Potra' essere rilevata la temperatura corporea, impedendo
l'accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.
• La permanenza dei clienti all'interno dei locali e' consentita
limitatamente al tempo indispensabile all'erogazione del servizio o
trattamento. Consentire la presenza contemporanea di un numero
limitato di clienti in base alla capienza del locale (vd. punto
successivo).
• Riorganizzare gli spazi, per quanto possibile in ragione delle
condizioni logistiche e strutturali, per assicurare il mantenimento
di almeno 1 metro di separazione sia tra le singole postazioni di
lavoro, sia tra i clienti.
• L'area di lavoro, laddove possibile, puo' essere delimitata da
barriere fisiche adeguate a prevenire il contagio tramite droplet.
• Nelle aree del locale, mettere a disposizione prodotti
igienizzanti per l'igiene delle mani dei clienti e degli operatori,
con la raccomandazione di procedere ad una frequente igiene delle
mani. E' consentita la messa a disposizione, possibilmente in piu'
copie, di riviste, quotidiani e materiale informativo a favore
dell'utenza per un uso comune, da consultare previa igienizzazione
delle mani.
• L'operatore e il cliente, per tutto il tempo in cui, per
l'espletamento della prestazione, devono mantenere una distanza
inferiore a 1 metro devono indossare, compatibilmente con lo
specifico servizio, una mascherina a protezione delle vie aeree
(fatti salvi, per l'operatore, eventuali dispositivi di protezione
individuale ad hoc come la mascherina FFP2 o la visiera protettiva, i
guanti, il grembiule monouso, etc., associati a rischi specifici
propri della mansione).
• In particolare per i servizi di estetica e per i tatuatori,
nell'erogazione della prestazione che richiede una distanza
ravvicinata, l'operatore deve indossare la visiera protettiva e
mascherina FFP2 senza valvola.
• L'operatore deve procedere ad una frequente igiene delle mani con
prodotti igienizzanti (prima e dopo ogni servizio reso al cliente) e
utilizzare camici/grembiuli possibilmente monouso per gli estetisti.
I guanti devono essere diversificati fra quelli utilizzati nel
trattamento da quelli usualmente utilizzati nel contesto ambientale.
• Assicurare una adeguata pulizia e disinfezione delle superfici di
lavoro prima di servire un nuovo cliente e una adeguata disinfezione
delle attrezzature e accessori. Disinfezione delle postazioni di
lavoro dopo ogni cliente. Assicurare regolare pulizia e disinfezione
dei servizi igienici.
• Favorire il ricambio d'aria negli ambienti interni. In ragione
dell'affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovra'
essere verificata l'efficacia degli impianti al fine di garantire
l'adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative
vigenti. In ogni caso, l'affollamento deve essere correlato alle
portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di
condizionamento, e' obbligatorio, se tecnicamente possibile,
escludere totalmente la funzione di ricircolo dell'aria. In ogni caso
vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d'aria
naturale e/o attraverso l'impianto, e va garantita la pulizia, ad
impianto fermo, dei filtri dell'aria di ricircolo per mantenere i
livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile,
va aumentata la capacita' filtrante del ricircolo, sostituendo i
filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il
mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in
funzione continuata l'estrattore d'aria.
• Inibire l'accesso ad ambienti altamente caldo-umidi (es. bagno
turco). Potra' essere consentito l'accesso a tali strutture solo
mediante prenotazione con uso esclusivo, purche' sia garantita
aerazione, pulizia e disinfezione prima di ogni ulteriore utilizzo.
Diversamente, e' consentito l'utilizzo della sauna con caldo a secco
e temperatura regolata in modo da essere sempre compresa tra 80 e 90
°C; dovra' essere previsto un accesso alla sauna con una numerosita'
proporzionata alla superficie, assicurando il distanziamento
interpersonale di almeno un metro; la sauna dovra' essere sottoposta
a ricambio d'aria naturale prima di ogni turno evitando il ricircolo
dell'aria; la sauna inoltre dovra' essere soggetta a pulizia e
disinfezione prima di ogni turno.
• La postazione dedicata alla cassa puo' essere dotata di barriere
fisiche (es. schermi); in alternativa il personale deve indossare la
mascherina e avere a disposizione prodotti igienizzanti per le mani.
In ogni caso, favorire modalita' di pagamento elettroniche,
eventualmente in fase di prenotazione.
• Nei centri massaggi e centri abbronzatura, organizzare gli spazi
e le attivita' nelle aree spogliatoi e docce in modo da assicurare le
distanze di almeno 1 metro (ad esempio prevedere postazioni d'uso
alternate o separate da apposite barriere). In tutti gli spogliatoi o
negli spazi dedicati al cambio, gli indumenti e oggetti personali
devono essere riposti dentro la borsa personale, anche qualora
depositati negli appositi armadietti; si raccomanda di non consentire
l'uso promiscuo degli armadietti e di mettere a disposizione
sacchetti per riporre i propri effetti personali.
• E' consentito praticare massaggi senza guanti, purche'
l'operatore prima e dopo ogni cliente proceda al lavaggio e alla
disinfezione delle mani e dell'avambraccio e comunque, durante il
massaggio, non si tocchi mai viso, naso, bocca e occhi. Tale
raccomandazione vale anche in caso di utilizzo di guanti monouso.
• Il cliente deve utilizzare mascherina a protezione delle vie
aeree durante il massaggio.
• Il cliente accede alla doccia abbronzante munito di calzari
adeguati al contesto.
• La doccia abbronzante tra un cliente ed il successivo deve essere
adeguatamente aerata ed essere altresi' pulita e disinfettata la
tastiera di comando.
• Sui lettini, abbronzanti e per il massaggio, evitare l'uso
promiscuo di oggetti e biancheria: la struttura fornisce al cliente
tutto l'occorrente al servizio. Anche tali lettini devono essere
puliti e disinfettati tra un cliente e il successivo.
• La biancheria deve essere lavata con acqua calda (70-90 °C) e
normale detersivo per bucato; in alternativa, lavaggio a bassa
temperatura con candeggina o altri prodotti disinfettanti.

COMMERCIO AL DETTAGLIO
Le presenti indicazioni si applicano al settore del commercio al
dettaglio.
• Predisporre una adeguata informazione sulle misure di
prevenzione.
• In particolar modo per supermercati e centri commerciali, potra'
essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l'accesso in caso
di temperatura > 37,5 °C.
• Prevedere regole di accesso, in base alle caratteristiche dei
singoli esercizi, in modo da evitare assembramenti e assicurare il
mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti.
• Garantire un'ampia disponibilita' e accessibilita' a sistemi per
l'igiene delle mani con prodotti igienizzanti, promuovendone
l'utilizzo frequente da parte dei clienti e degli operatori.
• Nel caso di acquisti con scelta in autonomia e manipolazione del
prodotto da parte del cliente, dovra' essere resa obbligatoria la
disinfezione delle mani prima della manipolazione della merce. In
alternativa, dovranno essere messi a disposizione della clientela
guanti monouso da utilizzare obbligatoriamente.
• I clienti devono sempre indossare la mascherina, cosi' come i
lavoratori in tutte le occasioni di interazione con i clienti.
• L'addetto alla vendita deve procedere ad una frequente igiene
delle mani con prodotti igienizzanti (prima e dopo ogni servizio reso
al cliente).
• Assicurare la pulizia e la disinfezione quotidiana delle aree
comuni.
• Favorire il ricambio d'aria negli ambienti interni. In ragione
dell'affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovra'
essere verificata l'efficacia degli impianti al fine di garantire
l'adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative
vigenti. In ogni caso, l'affollamento deve essere correlato alle
portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di
condizionamento, e' obbligatorio, se tecnicamente possibile,
escludere totalmente la funzione di ricircolo dell'aria. In ogni caso
vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d'aria
naturale e/o attraverso l'impianto, e va garantita la pulizia, ad
impianto fermo, dei filtri dell'aria di ricircolo per mantenere i
livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile,
va aumentata la capacita' filtrante del ricircolo, sostituendo i
filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il
mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in
funzione continuata l'estrattore d'aria.
• La postazione dedicata alla cassa puo' essere dotata di barriere
fisiche (es. schermi); in alternativa il personale deve indossare la
mascherina e avere a disposizione prodotti igienizzanti per l'igiene
delle mani. In ogni caso, favorire modalita' di pagamento
elettroniche.

COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PUBBLICHE
(mercati e mercatini degli hobbisti)
Le presenti indicazioni si applicano alle attivita' di commercio al
dettaglio su aree pubbliche che si possono considerare ordinarie per
la loro frequenza di svolgimento, la cui regolamentazione e'
competenza dei Comuni, che devono:
• assicurare, tenendo in considerazione la localizzazione, le
caratteristiche degli specifici contesti urbani, logistici e
ambientali, la maggiore o minore frequentazione dell'area mercatale,
la riorganizzazione degli spazi, anche mediante segnaletica a terra,
per consentire l'accesso in modo ordinato e, se del caso,
contingentato, al fine di evitare assembramenti di persone e di
assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli
utenti, ad eccezione dei componenti dello stesso nucleo familiare o
conviventi o per le persone che in base alle disposizioni vigenti non
siano soggette al distanziamento interpersonale. Detto aspetto
afferisce alla responsabilita' individuale;
• verificare, mediante adeguati controlli, l'utilizzo di mascherine
sia da parte degli operatori che da parte dei clienti, e la messa a
disposizione, da parte degli operatori, di prodotti igienizzanti per
le mani, in particolare accanto ai sistemi di pagamento;
• assicurare un'adeguata informazione per garantire il
distanziamento dei clienti in attesa di entrata: posizionamento
all'accesso dei mercati di cartelli almeno in lingua italiana e
inglese per informare la clientela sui corretti comportamenti.
• assicurare maggiore distanziamento dei posteggi ed a tal fine,
ove necessario e possibile, ampliamento dell'area mercatale;
• individuare un'area di rispetto per ogni posteggio in cui
limitare la concentrazione massima di clienti compresenti, nel
rispetto della distanza interpersonale di un metro.
Qualora, per ragioni di indisponibilita' di ulteriori spazi da
destinare all'area mercatale, non sia possibile garantire le
prescrizioni di cui agli ultimi due punti, i Comuni potranno
contingentare l'ingresso all'area stessa al fine del rispetto della
distanza interpersonale di un metro.
Ove ne ricorra l'opportunita', i Comuni potranno altresi' valutare
di sospendere la vendita di beni usati.

MISURE A CARICO DEL TITOLARE DI POSTEGGIO
• pulizia e disinfezione quotidiana delle attrezzature prima
dell'avvio delle operazioni di mercato di vendita;
• e' obbligatorio l'uso delle mascherine, mentre l'uso dei guanti
puo' essere sostituito da una igienizzazione frequente delle mani
• messa a disposizione della clientela di prodotti igienizzanti per
le mani in ogni banco;
• rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro.
• Rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro
dagli altri operatori anche nelle operazioni di carico e scarico;
• Nel caso di acquisti con scelta in autonomia e manipolazione del
prodotto da parte del cliente, dovra' essere resa obbligatoria la
disinfezione delle mani prima della manipolazione della merce. In
alternativa, dovranno essere messi a disposizione della clientela
guanti monouso da utilizzare obbligatoriamente.
• in caso di vendita di beni usati: pulizia e disinfezione dei capi
di abbigliamento e delle calzature prima che siano poste in vendita.

UFFICI APERTI AL PUBBLICO
Le presenti indicazioni si applicano al settore degli uffici,
pubblici e privati, degli studi professionali e dei servizi
amministrativi che prevedono accesso del pubblico.
• Predisporre una adeguata informazione sulle misure di
prevenzione.
• Potra' essere rilevata la temperatura corporea, impedendo
l'accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.
• Promuovere il contatto con i clienti, laddove possibile, tramite
modalita' di collegamento a distanza e soluzioni innovative
tecnologiche.
• Favorire l'accesso dei clienti solo tramite prenotazione,
consentendo la presenza contemporanea di un numero limitato di
clienti in base alla capienza del locale (vd. punto successivo).
• Riorganizzare gli spazi, per quanto possibile in ragione delle
condizioni logistiche e strutturali, per assicurare il mantenimento
di almeno 1 metro di separazione sia tra le singole postazioni di
lavoro, sia tra i clienti (ed eventuali accompagnatori) in attesa.
Dove questo non puo' essere garantito dovra' essere utilizzata la
mascherina a protezione delle vie aeree.
• L'area di lavoro, laddove possibile, puo' essere delimitata da
barriere fisiche adeguate a prevenire il contagio tramite droplet.
• Nelle aree di attesa, mettere a disposizione prodotti
igienizzanti per l'igiene delle mani dei clienti, con la
raccomandazione di procedere ad una frequente igiene delle mani. E'
consentita la messa a disposizione, possibilmente in piu' copie, di
riviste, quotidiani e materiale informativo a favore dell'utenza per
un uso comune, da consultare previa igienizzazione delle mani.
• L'attivita' di front office per gli uffici ad alto afflusso di
clienti esterni puo' essere svolta esclusivamente nelle postazioni
dedicate e dotate di vetri o pareti di protezione.
• L'operatore deve procedere ad una frequente igiene delle mani con
prodotti igienizzanti (prima e dopo ogni servizio reso al cliente).
• Per le riunioni (con utenti interni o esterni) vengono
prioritariamente favorite le modalita' a distanza; in alternativa,
dovra' essere garantito il rispetto del mantenimento della distanza
interpersonale di almeno 1 metro e, in caso sia prevista una durata
prolungata, anche l'uso della mascherina.
• Assicurare una adeguata pulizia delle superfici di lavoro prima
di servire un nuovo cliente e una adeguata disinfezione delle
attrezzature.
• Favorire il ricambio d'aria negli ambienti interni. In ragione
dell'affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovra'
essere verificata l'efficacia degli impianti al fine di garantire
l'adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative
vigenti. In ogni caso, l'affollamento deve essere correlato alle
portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di
condizionamento, e' obbligatorio, se tecnicamente possibile,
escludere totalmente la funzione di ricircolo dell'aria. In ogni caso
vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d'aria
naturale e/o attraverso l'impianto, e va garantita la pulizia, ad
impianto fermo, dei filtri dell'aria di ricircolo per mantenere i
livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile,
va aumentata la capacita' filtrante del ricircolo, sostituendo i
filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il
mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in
funzione continuata l'estrattore d'aria.

PISCINE
Le presenti indicazioni si applicano alle piscine pubbliche e alle
piscine finalizzate ad uso collettivo inserite in strutture gia'
adibite in via principale ad altre attivita' ricettive (es. pubblici
esercizi, agrituristiche, camping, etc.) ove sia consentito l'uso
natatorio. Sono escluse le piscine ad usi speciali di cura, di
riabilitazione e termale, nonche' le piscine inserite in parchi
tematici o strutture ricettive, balneari o di ristorazione ove non
sia consentita l'attivita' natatoria, alle quali trova applicazione,
limitatamente all'indice di affollamento, quanto previsto per le
piscine termali nella specifica scheda.
• Predisporre una adeguata informazione sulle misure di
prevenzione. I frequentatori devono rispettare rigorosamente le
indicazioni impartite dagli istruttori e assistenti ai bagnanti. Il
gestore dovra' prevedere opportuna segnaletica, incentivando la
divulgazione dei messaggi attraverso monitor e/o maxi-schermi, per
facilitare la gestione dei flussi e la sensibilizzazione riguardo i
comportamenti, mediante adeguata segnaletica.
• Potra' essere rilevata la temperatura corporea, impedendo
l'accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.
• Divieto di accesso del pubblico alle tribune. Divieto di
manifestazioni, eventi, feste e intrattenimenti.
• Redigere un programma delle attivita' il piu' possibile
pianificato in modo da dissuadere eventuali condizioni di
aggregazioni e da regolamentare i flussi degli spazi di attesa e
nelle varie aree per favorire il rispetto del distanziamento sociale
di almeno 1 metro, ad eccezione delle persone che in base alle
disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento
interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilita'
individuale. Se possibile prevedere percorsi divisi per l'ingresso e
l'uscita.
• Privilegiare l'accesso agli impianti tramite prenotazione e
mantenere l'elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni.
• Organizzare gli spazi e le attivita' nelle aree spogliatoi e
docce in modo da assicurare le distanze di almeno 1 metro (ad esempio
prevedere postazioni d'uso alternate o separate da apposite
barriere).
• Tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti
dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi
armadietti; si raccomanda di non consentire l'uso promiscuo degli
armadietti e di mettere a disposizione sacchetti per riporre i propri
effetti personali.
• Dotare l'impianto/struttura di dispenser con prodotti
igienizzanti per l'igiene delle mani dei frequentatori/clienti/ospiti
in punti ben visibili all'entrata, prevedendo l'obbligo di
frizionarsi le mani gia' in entrata. Altresi' prevedere i dispenser
nelle aree di frequente transito, nell'area solarium o in aree
strategiche in modo da favorire da parte dei frequentatori l'igiene
delle mani
• La densita' di affollamento in vasca e' calcolata con un indice
di 7 mq di superficie di acqua a persona. Per le aree solarium e
verdi, assicurare un distanziamento tra gli ombrelloni (o altri
sistemi di ombreggio) in modo da garantire una superficie di almeno
10 m2 per ogni ombrellone; tra le attrezzature (lettini, sedie a
sdraio), quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere
garantita una distanza di almeno 1,5 m. Il gestore pertanto e'
tenuto, in ragione delle aree a disposizione, a calcolare e a gestire
le entrate dei frequentatori nell'impianto in base agli indici sopra
riportati.
• Al fine di assicurare un livello di protezione dall'infezione
assicurare l'efficacia della filiera dei trattamenti dell'acqua e il
limite del parametro cloro attivo libero in vasca compreso tra 1,0 -
1,5 mg/l; cloro combinato = 0,40 mg/l; pH 6.5 - 7.5. Si fa presente
che detti limiti devono rigorosamente essere assicurati in presenza
di bagnanti. La frequenza dei controlli sul posto dei parametri di
cui sopra e' non meno di due ore. Dovranno tempestivamente essere
adottate tutte le misure di correzione in caso di non conformita',
come pure nell'approssimarsi del valore al limite tabellare.
• Prima dell'apertura della vasca dovra' essere confermata
l'idoneita' dell'acqua alla balneazione a seguito dell'effettuazione
delle analisi di tipo chimico e microbiologico dei parametri di cui
alla tabella A dell'allegato 1 all'Accordo Stato Regioni e PP.AA.
16.01.2003, effettuate da apposito laboratorio. Le analisi di
laboratorio dovranno essere ripetute durante tutta l'apertura della
piscina al pubblico a cadenza mensile, salvo necessita' sopraggiunte,
anche a seguito di eventi occorsi in piscina, che possono prevedere
una frequenza piu' ravvicinata.
• Si rammentano le consuete norme di sicurezza igienica in acqua di
piscina: prima di entrare nell'acqua di vasca provvedere ad una
accurata doccia saponata su tutto il corpo; e' obbligatorio l'uso
della cuffia; e' vietato sputare, soffiarsi il naso, urinare in
acqua; ai bambini molto piccoli far indossare i pannolini
contenitivi.
• Regolare e frequente pulizia e disinfezione delle aree comuni,
spogliatoi, cabine, docce, servizi igienici, cabine, attrezzature
(sdraio, sedie, lettini, incluse attrezzature galleggianti, natanti
etc.).
• Favorire il ricambio d'aria negli ambienti interni. In ragione
dell'affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovra'
essere verificata l'efficacia degli impianti al fine di garantire
l'adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative
vigenti. In ogni caso, l'affollamento deve essere correlato alle
portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di
condizionamento, e' obbligatorio, se tecnicamente possibile,
escludere totalmente la funzione di ricircolo dell'aria. In ogni caso
vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d'aria
naturale e/o attraverso l'impianto, e va garantita la pulizia, ad
impianto fermo, dei filtri dell'aria di ricircolo per mantenere i
livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile,
va aumentata la capacita' filtrante del ricircolo, sostituendo i
filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il
mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in
funzione continuata l'estrattore d'aria.
• Le attrezzature come ad es. lettini, sedie a sdraio, ombrelloni
etc. vanno disinfettati ad ogni cambio di persona o nucleo
famigliare. Diversamente la disinfezione deve essere garantita ad
ogni fine giornata. Evitare l'uso promiscuo di oggetti e biancheria:
l'utente dovra' accedere alla piscina munito di tutto l'occorrente.
• Le piscine finalizzate a gioco acquatico in virtu' della
necessita' di contrastare la diffusione del virus, vengano convertite
in vasche per la balneazione. Qualora il gestore sia in grado di
assicurare i requisiti nei termini e nei modi del presente documento,
attenzionando il distanziamento sociale, l'indicatore di affollamento
in vasca, i limiti dei parametri nell'acqua, sono consentite le
vasche torrente, toboga, scivoli morbidi.
• Per piscine ad uso collettivo inserite in strutture gia' adibite
in via principale ad altre attivita' ricettive (es. pubblici
esercizi, agrituristiche, camping, etc.) valgono le disposizioni del
presente documento, opportunamente vagliate e modulate in relazione
al contesto, alla tipologia di piscine, all'afflusso clienti, alle
altre attivita' presenti etc.
• Si raccomanda ai genitori/accompagnatori di avere cura di
sorvegliare i bambini per il rispetto del distanziamento e delle
norme igienico-comportamentali compatibilmente con il loro grado di
autonomia e l'eta' degli stessi.
• Le vasche che non consentono il rispetto delle indicazioni
suesposte per inefficacia dei trattamenti (es, piscine gonfiabili),
mantenimento del disinfettante cloro attivo libero, o le distanze
devono essere interdette all'uso. Pertanto si suggerisce particolare
rigoroso monitoraggio nei confronti delle vasche per bambini.
• Tutte le misure dovranno essere integrate nel documento di
autocontrollo in un apposito allegato aggiuntivo dedicato al
contrasto dell'infezione da SARS-CoV-2.
• Per quanto riguarda le piscine alimentate ad acqua di mare, ove
previsto, mantenere la concentrazione di disinfettante nell'acqua,
nei limiti raccomandati e nel rispetto delle norme e degli standard
internazionali, preferibilmente nei limiti superiori della portata.
In alternativa, attivare i trattamenti fisici ai limiti superiori
della portata o il massimo ricambio dell'acqua in vasca sulla base
della portata massima della captazione.

PALESTRE
Le presenti indicazioni si applicano a enti locali e soggetti
pubblici e privati titolari di palestre, comprese le attivita'
fisiche con modalita' a corsi (senza contatto fisico interpersonale).
• Predisporre una adeguata informazione sulle tutte le misure di
prevenzione da adottare.
• Redigere un programma delle attivita' il piu' possibile
pianificato (es. con prenotazione) e regolamentare gli accessi in
modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazioni; mantenere
l'elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni.
• Potra' essere rilevata la temperatura corporea, impedendo
l'accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.
• Organizzare gli spazi negli spogliatoi e docce in modo da
assicurare le distanze di almeno 1 metro (ad esempio prevedere
postazioni d'uso alternate o separate da apposite barriere), anche
regolamentando l'accesso agli stessi.
• Regolamentare i flussi, gli spazi di attesa, l'accesso alle
diverse aree, il posizionamento di attrezzi e macchine, anche
delimitando le zone, al fine di garantire la distanza di sicurezza:
• almeno 1 metro per le persone mentre non svolgono attivita'
fisica,
• almeno 2 metri durante l'attivita' fisica (con particolare
attenzione a quella intensa).
• Dotare l'impianto/struttura di dispenser con prodotti
igienizzanti per l'igiene delle mani dei frequentatori/clienti/ospiti
in punti ben visibili, prevedendo l'obbligo dell'igiene delle mani
all'ingresso e in uscita.
• Dopo l'utilizzo da parte di ogni singolo soggetto, il
responsabile della struttura assicura la disinfezione della macchina
o degli attrezzi usati.
• Gli attrezzi e le macchine che non possono essere disinfettati
non devono essere usati.
• Garantire la frequente pulizia e disinfezione dell'ambiente, di
attrezzi e macchine (anche piu' volte al giorno ad esempio atra un
turno di accesso e l'altro), e comunque la disinfezione di spogliatoi
(compresi armadietti) a fine giornata.
• Non condividere borracce, bicchieri e bottiglie e non scambiare
con altri utenti oggetti quali asciugamani, accappatoi o altro.
• Utilizzare in palestra apposite calzature previste esclusivamente
a questo scopo.
• Tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti
dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi
armadietti; si raccomanda di non consentire l'uso promiscuo degli
armadietti e di mettere a disposizione sacchetti per riporre i propri
effetti personali.
• Favorire il ricambio d'aria negli ambienti interni. In ragione
dell'affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovra'
essere verificata l'efficacia degli impianti al fine di garantire
l'adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative
vigenti. In ogni caso, l'affollamento deve essere correlato alle
portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di
condizionamento, e' obbligatorio, se tecnicamente possibile,
escludere totalmente la funzione di ricircolo dell'aria. In ogni caso
vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d'aria
naturale e/o attraverso l'impianto, e va garantita la pulizia, ad
impianto fermo, dei filtri dell'aria di ricircolo per mantenere i
livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile,
va aumentata la capacita' filtrante del ricircolo, sostituendo i
filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il
mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in
funzione continuata l'estrattore d'aria.
• Tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti
dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi
armadietti; si raccomanda di non consentire l'uso promiscuo degli
armadietti e di mettere a disposizione sacchetti per riporre i propri
effetti personali.

MANUTENZIONE DEL VERDE
• La consegna a domicilio del cliente di piante e fiori per
piantumazioni deve avvenire nel rispetto delle indicazioni fornite in
relazione al trasporto dei prodotti. Se il personale effettua la
consegna del prodotto, vige l'obbligo di mascherina (se non e'
possibile rispettare la distanza di almeno 1 metro) e di guanti.
• Tutte le operazioni di pulizia devono essere effettuate
indossando dispositivi di protezione (mascherina, guanti, occhiali) e
aerando i locali chiusi, individuando il personale dedicato
(lavoratori della stessa azienda o personale esterno).
• Le operazioni di pulizia di tutte le superfici (in particolare
all'interno dei locali spogliatoi, dei servizi igienici e negli altri
luoghi o spazi comuni) dovranno avere cadenza giornaliera utilizzando
comuni detergenti; mezzi di trasporto, macchine (trattori con uomo a
bordo o senza uomo a bordo, PLE) e attrezzature dovranno avere
cadenza giornaliera utilizzando comuni detergenti.
• Le operazioni di disinfezione periodica devono interessare
spogliatoi, servizi igienici e spazi comuni, comprese le macchine e
le attrezzature (PLE, motoseghe, decespugliatori, rasaerba, scale,
forbici) con particolare attenzione se a noleggio.
• L'azienda dovra' mettere a disposizione idonei mezzi detergenti,
dovra' inoltre rendere disponibile all'interno dei locali e degli
automezzi utilizzati per raggiungere i cantieri i dispenser di
prodotti igienizzanti per le mani.
• Deve essere regolamentato l'accesso agli spazi comuni (quali, ad
esempio, spogliatoi, zona pausa caffe') limitando il numero delle
presenze contemporanee ed il tempo di permanenza, con il rispetto in
ogni caso del criterio della distanza di almeno 1 metro fra le
persone.
• Relativamente alla protezione delle mani, in considerazione del
rischio aggiuntivo derivante da un errato impiego di tali
dispositivi, si ritiene piu' protettivo consentire di lavorare senza
guanti monouso e disporre il lavaggio frequente delle mani con
prodotti igienizzanti secondo opportune procedure aziendali (fatti
salvi i casi di rischio specifico associati alla mansione specifica o
di probabile contaminazione delle superfici).
• Allestimento del cantiere: i lavoratori in tutte le fasi di
delimitazione del cantiere, apposizione segnaletica, scarico
materiali e attrezzature devono mantenere le distanze di sicurezza.
Il distanziamento attraverso l'apposizione di idonea segnaletica e/o
recinzione di cantiere deve essere garantito anche nei confronti di
committenti e/o cittadini.
• Operazioni di potatura o abbattimento alberi: l'operatore alla
guida del trattore o macchine semoventi cabinate deve trovarsi da
solo, sia durante le fasi di spostamento sia durante le fasi di
lavorazione. Evitare se possibile l'uso promiscuo di macchine
semoventi cabinate o, preliminarmente, effettuare la pulizia e
disinfezione della cabina e delle superfici della macchina. Anche nel
caso di uso promiscuo delle attrezzature, ad esempio motoseghe, si
consiglia, preliminarmente, la disinfezione delle parti che possono
veicolare il contagio.
• Attivita' di sfalcio, piantumazione, creazione e cura di aree
verdi: evitare se possibile l'uso promiscuo di trattorini o macchine
semoventi quali escavatori, preliminarmente effettuare la pulizia e
la disinfezione delle superfici delle attrezzature.

MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE
Le presenti indicazioni si applicano per enti locali e soggetti
pubblici e privati titolari di musei, archivi e biblioteche e altri
luoghi della cultura.
• Predisporre una adeguata informazione sulle tutte le misure di
prevenzione da adottare.
• Definire uno specifico piano di accesso per i visitatori (giorni
di apertura, orari, numero massimo visitatori, sistema di
prenotazione, etc.) che dovra' essere esposto e comunque comunicato
ampiamente (es. canali sociali, sito web, comunicati stampa).
• Potra' essere rilevata la temperatura corporea, impedendo
l'accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.
• I visitatori devono sempre indossare la mascherina.
• Il personale lavoratore deve indossare la mascherina a protezione
delle vie aeree sempre quando in presenza di visitatori e comunque
quando non e' possibile garantire un distanziamento interpersonale di
almeno 1 metro.
• L'area di contatto tra personale e utenza all'ingresso, laddove
possibile, puo' essere delimitata da barriere fisiche adeguate a
prevenire il contagio tramite droplet.
• In tutti i locali mettere a disposizione prodotti igienizzanti
per l'igiene delle mani.
• Redigere un programma degli accessi pianificato (es. con
prenotazione online o telefonica) che preveda il numero massimo di
visitatori presenti e regolamentare gli accessi in modo da evitare
condizioni di assembramento e aggregazione.
• Quando opportuno, predisporre percorsi ed evidenziare le aree,
anche con segnaletica sul pavimento, per favorire il distanziamento
interpersonale e che prevedano una separazione tra ingresso e uscito.
• Assicurare una adeguata pulizia e disinfezione delle superfici e
degli ambienti, con particolare attenzione a quelle toccate con
maggiore frequenza (es. maniglie, interruttori, corrimano, etc.).
Assicurare regolare pulizia e disinfezione dei servizi igienici. La
pulizia di ambienti ove siano esposti, conservati o stoccati beni
culturali, devono essere garantiti con idonee procedure e prodotti
• Favorire il ricambio d'aria negli ambienti interni. In ragione
dell'affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovra'
essere verificata l'efficacia degli impianti al fine di garantire
l'adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative
vigenti. In ogni caso, l'affollamento deve essere correlato alle
portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di
condizionamento, e' obbligatorio, se tecnicamente possibile,
escludere totalmente la funzione di ricircolo dell'aria. In ogni caso
vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d'aria
naturale e/o attraverso l'impianto, e va garantita la pulizia, ad
impianto fermo, dei filtri dell'aria di ricircolo per mantenere i
livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile,
va aumentata la capacita' filtrante del ricircolo, sostituendo i
filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il
mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in
funzione continuata l'estrattore d'aria.
• L'utilizzo di ascensori, dove possibile, va limitato e riservato
a persone con disabilita' motoria.
• Nei guardaroba, gli indumenti e oggetti personali devono essere
riposti in appositi sacchetti porta abiti e simili.
• Eventuali audioguide o supporti informativi potranno essere
utilizzati solo se adeguatamente disinfettati al termine di ogni
utilizzo. Favorire l'utilizzo di dispositivi personali per la
fruizione delle informazioni.
• Eventuali attivita' divulgative dovranno tenere conto delle
regole di distanziamento sociale e si suggerisce di organizzare le
stesse attraverso turni, preventivamente programmati e privilegiando
gli spazi aperti.
• Per quanto concerne il trattamento di fondi documentari e
collezioni librarie, non potendo essere sottoposti a procedure di
disinfezione poiche' dannosi per gli stessi, si rimanda alle
procedure di stoccaggio in isolamento degli stessi dopo il loro
utilizzo. Si precisa che l'isolamento preventivo delle collezioni
delle biblioteche e degli archivi si intende limitato ai materiali
che provengono dal prestito agli utenti e quindi da un flusso esterno
non controllato, e che pertanto non si applica alla consultazione
interna, che deve avvenire sempre previa igienizzazione delle mani.

ATTIVITA' FISICA ALL'APERTO
Le presenti indicazioni si applicano a tutti gli impianti sportivi
dove si pratica attivita' all'aperto che hanno strutture di servizio
al chiuso (reception, deposito attrezzi, sala ricezione, spogliatoi,
direzione gara, etc).
• Predisporre una adeguata informazione sulle misure di
prevenzione.
• Redigere un programma delle attivita' il piu' possibile
pianificato in modo da dissuadere eventuali condizioni di
aggregazioni regolamentare i flussi degli spazi di attesa e nelle
varie aree in modo da evitare assembramenti e garantire il
distanziamento interpersonale.
• Potra' essere rilevata la temperatura corporea, impedendo
l'accesso in caso di temperatura > 37,5°C.
• Distanziare attrezzi e macchine per garantire gli spazi necessari
per il rispetto della distanza di sicurezza delimitando le zone di
rispetto e i percorsi con distanza minima fra le persone non
inferiore a 1 metro mentre non si svolge attivita' fisica, se non
puo' essere rispettata bisogna indossare la mascherina. Durante
l'attivita' fisica (con particolare attenzione a quella intensa) e'
necessario mantenere una separazione di almeno 2 metri.
• Presenza di personale formato per verificare e indirizzare gli
utenti al rispetto di tutte le norme igieniche e distanziamento
sociale.
• Pulizia e disinfezione dell'ambiente e di attrezzi e macchine al
termine di ogni seduta di allenamento individuale
• Gli attrezzi e le macchine che non possono essere disinfettati
non devono essere usati.
• Per gli utenti e' obbligatoria l'igiene delle mani prima e dopo
l'accesso.
• Non condividere borracce, bicchieri e bottiglie e non scambiare
con altri utenti oggetti quali asciugamani, accappatoi o altro.
• Fare in modo che ogni praticante possa disporre di prodotti per
la disinfezione e in quantita' adeguata (in prossimita' di ciascuna
macchina o set di attrezzi) affinche', prima e dopo ogni esercizio,
possa effettuare in autonomia la disinfezione della macchina o degli
attrezzi usati.

NOLEGGIO VEICOLI E ALTRE ATTREZZATURE
Le presenti indicazioni si applicano ai servizi di noleggio,
pubblici e privati.
• Garantire un'adeguata informazione e sensibilizzazione degli
utenti sulle misure igieniche e comportamentali utili a contenere la
trasmissione del SARS-CoV-2, anche facendo appello al senso di
responsabilita' individuale. I messaggi devono essere comprensibili
ad eventuali utenti di altra nazionalita' e possono essere veicolati
attraverso apposita segnaletica e cartellonistica, consegna di
informative, promozione e rinforzo del rispetto delle misure
igieniche da parte del personale addetto.
• Consentire l'accesso al servizio solo tramite prenotazione,
tramite modalita' di collegamento a distanza e app dedicate; favorire
modalita' di pagamento elettronico.
• E' raccomandata la rilevazione della temperatura corporea al
momento dell'accesso presso la struttura commerciale ove avviene il
servizio di noleggio.
• Negli uffici/locali/aree all'aperto, mettere a disposizione
prodotti igienizzanti per l'igiene delle mani degli utenti.
• Negli uffici/locali/aree all'aperto evitare assembramenti degli
utenti, predisponendo percorsi guidati di distanziamento per
assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di distanza tra
noleggiatore ed utente.
• L'utilizzo di mascherine a protezione delle vie respiratorie e'
obbligatorio in tutti i locali chiusi accessibili al pubblico e
comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire
continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza
interpersonale, fatte salve le eccezioni previste dalle disposizioni
vigenti (bambini di eta' inferiore a 6 anni, soggetti con disabilita'
non compatibili con l'uso continuativo della mascherina e soggetti
che interagiscono con i predetti).
• Le postazioni di lavoro del personale addetto possono essere
delimitate da barriere fisiche adeguate a prevenire il contagio
tramite droplet.
• Per quanto riguarda il microclima degli uffici/locali, e'
fondamentale garantire condizioni di adeguato ricambio dell'aria
indoor:
o Garantire una frequente manutenzione/sostituzione dei pacchi
filtranti dell'aria in ingresso (eventualmente anche adottando pacchi
filtranti piu' efficienti)
o Relativamente agli impianti di riscaldamento/raffrescamento che
fanno uso di pompe di calore, fancoil o termoconvettori, qualora non
sia possibile garantire la corretta climatizzazione degli ambienti
tenendo fermi gli impianti, pulire in base alle indicazioni fornite
dal produttore, ad impianto fermo, i filtri dell'aria di ricircolo
per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati.
• Garantire la frequente pulizia di tutti gli ambienti, con
regolare disinfezione delle superfici toccate con maggiore frequenza
(es. banchi, piani di lavoro, piani d'appoggio, corrimano,
interruttori della luce, pulsanti, maniglie ecc.).
NOLEGGIO E LOCAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO
• I gestori assicurano la pulizia dei veicoli e mezzi
noleggiati/locati prima di ogni nuova consegna, utilizzando prodotti
disinfettanti per le superfici toccate piu' di frequente (es.
volante, leva del cambio, ruota/barra del timone, display, manopole,
pulsanti, manubri, ecc.).
• Per il servizio di bike sharing e di car sharing dovra' essere
sempre raccomandata l'igienizzazione frequente delle mani da parte
dei clienti.
• Per le attivita' di noleggio delle unita' da diporto, si
applicano in analogia le disposizioni previste per i servizi non di
linea di navigazione di passeggeri.
NOLEGGIO DI ALTRE ATTREZZATURE
• Tutte le attrezzature devono essere pulite e disinfettate dopo
ogni restituzione da parte del noleggiatore.
• Si avra' cura di porre particolare attenzione a tutte le
superfici che prevedono nell'utilizzo il contatto con le mani (es
tastiere, maniglie ecc) o che possono essere a rischio di
contaminazione da droplet nel caso in cui l'utente abbia utilizzato
lo strumento senza mascherina.
• Se lo strumento noleggiato non puo' essere pulito e disinfettato
senza danneggiarlo, l'utente dovra' essere informato che l'utilizzo
e' possibile solo indossando guanti e mascherina.

INFORMATORI SCIENTIFICI DEL FARMACO
• Per tutti gli informatori, si applicano le
disposizioni/protocolli della struttura/azienda presso cui si recano
per la loro attivita'.
• Il professionista informatore dovra' sempre provvedere ad
adeguata igiene delle mani e all'utilizzo della mascherina a
protezione delle vie aeree.
• Favorire il ricambio d'aria negli ambienti interni al termine
dell'incontro.
• Dovranno essere privilegiate le attivita' da remoto e di contatto
a distanza.
• L'eventuale attivita' di persona dovra' avvenire sempre previo
appuntamento preventivamente concordato, individuando specifici orari
per evitare, dove possibile, intersezioni con altri utenti o pazienti
anche negli spazi d'attesa.
• Dovra' sempre essere rispettata la distanza interpersonale tra
informatore e operatore sanitario.
• Evitare l'utilizzo promiscuo di oggetti nell'attivita'
informativa.

AREE GIOCHI PER BAMBINI
Le presenti indicazioni si applicano a zone attrezzate con giochi
per bambini, presenti all'interno di aree pubbliche e private,
comprese quelle all'interno di strutture ricettive e commerciali.
• Predisporre per genitori, bambini, accompagnatori ed eventuale
personale una adeguata informazione su tutte le misure di prevenzione
da adottare. Prevedere segnaletica, con pittogrammi e affini, idonea
ai minori, comprensibile anche ad utenti stranieri, in particolar
modo per aree a vocazione turistica.
• Invitare il personale e i genitori all'auto-monitoraggio delle
condizioni di salute proprie e del proprio nucleo familiare, ed
informarli circa i comportamenti da adottare in caso di comparsa di
sintomi sospetti per COVID-19.
• Per bambini e ragazzi devono essere promosse le misure
igienico-comportamentali con modalita' anche ludiche, compatibilmente
con l'eta' e con il loro grado di autonomia e consapevolezza.
• Riorganizzare gli spazi e la dislocazione delle apparecchiature,
per garantire l'accesso in modo ordinato, al fine di evitare
assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno 1
metro di separazione tra gli utenti, ad eccezione delle persone che,
in base alle disposizioni vigenti, non siano soggette al
distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla
responsabilita' individuale. In caso di presenza di minori che
necessitano di accompagnamento consentire l'accesso a un solo
accompagnatore per bambino. Se possibile organizzare percorsi
separati per l'entrata e per l'uscita.
• La mascherina di protezione delle vie aeree deve essere
utilizzata da genitori, accompagnatori ed eventuale personale, e dai
bambini e ragazzi sopra i 6 anni di eta'. Privilegiare mascherine
colorate e/o con stampe.
• Mettere a disposizione idonei dispenser di prodotti igienizzanti
per la frequente igiene delle mani in tutti gli ambienti, in
particolare nei punti di ingresso e di uscita. Questa misura non e'
obbligatoria per le aree gioco presenti nei parchi pubblici.
• Garantire una approfondita pulizia delle aree e delle
attrezzature, preferibilmente giornaliera o con una frequenza
adeguata rispetto all'intensita' di utilizzo; qualora non sia
possibile una adeguata pulizia delle attrezzature, non ne potra'
essere consentito l'utilizzo.
SALE GIOCHI
• Riorganizzare gli spazi e la dislocazione delle apparecchiature
per garantire l'accesso in modo ordinato, al fine di evitare
assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno 1
metro di separazione tra gli utenti, ad eccezione delle persone che,
in base alle disposizioni vigenti, non siano soggette al
distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla
responsabilita' individuale. In caso di presenza di minori che
necessitano di accompagnamento consentire l'accesso a un solo
accompagnatore per bambino.
• Il gestore e' tenuto, in ragione delle aree a disposizione, a
calcolare e a gestire le entrate dei clienti in tutte le aree
(comprese le aree distributori di bevande e/o snack, ecc.) per
evitare assembramenti, come indicato al punto precedente.
• Il personale di servizio deve utilizzare la mascherina e deve
procedere ad una frequente igienizzazione delle mani.
• La postazione dedicata alla cassa puo' essere dotata di barriere
fisiche (es. schermi); in alternativa il personale deve indossare la
mascherina e avere a disposizione gel igienizzante per le mani. In
ogni caso, favorire modalita' di pagamento elettroniche.
• Dotare il locale di dispenser con soluzioni igienizzanti per
l'igiene delle mani dei clienti in punti ben visibili all'entrata,
prevedendo l'obbligo di frizionarsi le mani gia' in entrata. Altresi'
prevedere la collocazione di dispenser in vari punti del locale in
modo da favorire da parte dei frequentatori l'igiene delle mani prima
dell'utilizzo di ogni gioco/attrezzatura.
• I clienti dovranno indossare la mascherina.
• Periodicamente (almeno ogni ora), e' necessario assicurare
pulizia e disinfezione delle superfici dei giochi a contatto con le
mani (pulsantiere, maniglie, ecc).
• Le apparecchiature che non possono essere pulite e disinfettate
non devono essere usate. Non possono altresi' essere usati i giochi a
uso collettivo in cui non sia possibile il distanziamento
interpersonale di almeno 1 metro.
• Favorire il ricambio d'aria negli ambienti interni. In ragione
dell'affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovra'
essere verificata l'efficacia degli impianti al fine di garantire
l'adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative
vigenti. In ogni caso, l'affollamento deve essere correlato alle
portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di
condizionamento, e' obbligatorio, se tecnicamente possibile,
escludere totalmente la funzione di ricircolo dell'aria. In ogni caso
vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d'aria
naturale e/o attraverso l'impianto, e va garantita la pulizia, ad
impianto fermo, dei filtri dell'aria di ricircolo per mantenere i
livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile,
va aumentata la capacita' filtrante del ricircolo, sostituendo i
filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il
mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in
funzione continuata l'estrattore d'aria.

CIRCOLI CULTURALI E RICREATIVI
Le presenti indicazioni si applicano ai luoghi di ritrovo di
associazioni culturali, circoli ricreativi, club, centri di
aggregazione sociale, universita' del tempo libero e della terza
eta'.
• Garantire un'adeguata informazione e sensibilizzazione degli
utenti sulle misure igieniche e comportamentali utili a contenere la
trasmissione del SARS-CoV-2, anche facendo appello al senso di
responsabilita' individuale. I messaggi devono essere comprensibili
ad eventuali utenti di altra nazionalita' e possono essere veicolati
attraverso apposita segnaletica e cartellonistica, invio di
informative agli iscritti, promozione e rinforzo del rispetto delle
misure igieniche da parte del personale addetto.
• Riorganizzare gli spazi, i percorsi e il programma di attivita'
in modo da assicurare il mantenimento della distanza interpersonale
di almeno 1 metro (2 metri in caso di attivita' fisica). Sono fatte
salve le eccezioni previste dalle normative vigenti, la cui
applicazione afferisce alla responsabilita' dei singoli. Potra'
essere valutata una diminuzione della capienza massima dei locali.
• Privilegiare, laddove possibile, lo svolgimento di attivita'
all'aria aperta, garantendo comunque il rispetto della distanza di
sicurezza interpersonale.
• Privilegiare attivita' a piccoli gruppi di persone, garantendo
sempre il rispetto della distanza interpersonale anche durante le
attivita' di tipo ludico. Per le attivita' che prevedono la
condivisione di oggetti (es. giochi da tavolo, biliardo, bocce),
adottare modalita' organizzative tali da ridurre il numero di persone
che manipolano gli stessi oggetti, ad esempio predisponendo turni di
gioco e squadre a composizione fissa, e obbligare comunque all'uso
della mascherina e alla disinfezione delle mani prima di ogni nuovo
gioco. In ogni caso, i piani di lavoro, i tavoli da gioco e ogni
oggetto fornito in uso agli utenti devono essere disinfettati prima e
dopo ciascun turno di utilizzo. Sono consentite le attivita' ludiche
che prevedono l'utilizzo di materiali di cui non sia possibile
garantire una puntuale e accurata disinfezione (quali ad esempio
carte da gioco), purche' siano rigorosamente rispettate le seguenti
indicazioni: obbligo di utilizzo di mascherina; igienizzazione
frequente delle mani e della superficie di gioco; rispetto della
distanza di sicurezza di almeno 1 metro sia tra giocatori dello
stesso tavolo sia tra tavoli adiacenti. Nel caso di utilizzo di carte
da gioco e' consigliata inoltre una frequente sostituzione dei mazzi
di carte usati con nuovi mazzi.
• E' consentita la messa a disposizione, possibilmente in piu'
copie, di riviste, quotidiani e materiale informativo a favore
dell'utenza per un uso comune, da consultare previa igienizzazione
delle mani.
• L'utilizzo di mascherine a protezione delle vie respiratorie e'
obbligatorio in tutti i locali chiusi accessibili al pubblico e
comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire
continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza
interpersonale, fatte salve le eccezioni previste dalle disposizioni
vigenti (bambini di eta' inferiore a 6 anni, soggetti con disabilita'
non compatibili con l'uso continuativo della mascherina e soggetti
che interagiscono con i predetti).
• E' necessario mettere a disposizione degli utenti e degli addetti
distributori di soluzioni disinfettanti per le mani da dislocare in
piu' punti, in particolare vicino agli ingressi delle stanze. Si
ricorda che i guanti non sostituiscono la corretta igiene delle mani
e devono essere cambiati frequentemente e comunque ogni volta che si
sporcano o si danneggiano. I guanti gia' utilizzati, una volta
rimossi, non devono essere riutilizzati e devono essere smaltiti nei
rifiuti indifferenziati.
• Potra' essere rilevata la temperatura corporea all'ingresso,
impedendo l'accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.
• Mantenere un registro delle presenze giornaliere da conservare
per una durata di 14 giorni, garantendo il rispetto della normativa
in materia di protezione dei dati personali.
• Le postazioni dedicate al ricevimento degli utenti possono essere
dotate di barriere fisiche (es. schermi).
• La disposizione dei posti a sedere dovra' garantire il rispetto
della distanza interpersonale di almeno 1 metro, sia frontalmente che
lateralmente.
• Garantire la frequente pulizia di tutti gli ambienti e con
regolare disinfezione delle superfici toccate con maggiore frequenza
(es. banchi, tavoli, piani d'appoggio, corrimano, interruttori della
luce, pulsanti, maniglie di porte e finestre, attrezzature, giochi,
servizi igienici, docce, spogliatoi ecc.).
• Favorire il ricambio d'aria negli ambienti interni. In ragione
dell'affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovra'
essere verificata l'efficacia degli impianti al fine di garantire
l'adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative
vigenti. In ogni caso, l'affollamento deve essere correlato alle
portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di
condizionamento, e' obbligatorio, se tecnicamente possibile,
escludere totalmente la funzione di ricircolo dell'aria. In ogni caso
vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d'aria
naturale e/o attraverso l'impianto, e va garantita la pulizia, ad
impianto fermo, dei filtri dell'aria di ricircolo per mantenere i
livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile,
va aumentata la capacita' filtrante del ricircolo, sostituendo i
filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il
mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in
funzione continuata l'estrattore d'aria.
• Per quanto riguarda le misure organizzative e di prevenzione
specifiche per le varie tipologie di attivita' (es. somministrazione
di alimenti e bevande, attivita' motoria e sportiva, attivita'
formative, conferenze, dibattiti, spettacoli) si rimanda alle schede
tematiche pertinenti.

FORMAZIONE PROFESSIONALE
Le presenti indicazioni si applicano alle attivita' formative da
realizzare nei diversi contesti (aula, laboratori e imprese) compresi
gli esami finali (teorici e/o pratici), le attivita' di verifica, di
accompagnamento, tutoraggio e orientamento in gruppo e individuali
tra i quali, a mero titolo esemplificativo e non esaustivo:
o percorsi di istruzione e formazione professionale anche in
modalita' duale, finalizzati al conseguimento di qualifica e diploma
professionale, sia presso le Scuole della formazione professionale
che presso gli Istituti Professionali Statali in regime di
sussidiarieta';
o percorsi di formazione superiore nell'ambito del sistema
educativo regionale (ITS, Ifts ecc.);
o percorsi di formazione e attivita' di orientamento per gli
inserimenti e il reinserimento lavorativo degli adulti;
o percorsi di educazione degli adulti e formazione permanente;
o percorsi di formazione regolamentata erogati nell'ambito del
sistema educativo regionale;
o percorsi di formazione continua erogati nell'ambito del sistema
educativo regionale;
o percorsi formativi in materia di tutela della salute e sicurezza
nei luoghi di lavoro ai sensi del D.Lgs. 81/2008;
o percorsi di formazione linguistica e musicale.
Si precisa che per sistema educativo regionale si intende l'insieme
delle attivita' nelle quali si articola l'offerta formativa
regionale, i cui progetti sono stati approvati con decreto
direttoriale.
• Predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione
adottate dalla singola organizzazione, comprensibile anche per gli
utenti di altra nazionalita'.
• Potra' essere rilevata la temperatura corporea, impedendo
l'accesso in aula o alla sede dell'attivita' formativa in caso di
temperatura > 37,5 °C.
• Rendere disponibili prodotti igienizzanti per l'igiene delle mani
per utenti e personale anche in piu' punti degli spazi dedicati
all'attivita', in particolare all'entrata e in prossimita' dei
servizi igienici, e promuoverne l'utilizzo frequente.
• Mantenere l'elenco dei soggetti che hanno partecipato alle
attivita' per un periodo di 14 giorni, al fine di consentire alle
strutture sanitarie competenti di individuare eventuali contatti.
• Privilegiare, laddove possibile, l'organizzazione delle attivita'
in gruppi il piu' possibile omogenei (es. utenti frequentanti il
medesimo intervento; utenti della stessa azienda) e solo in subordine
organizzare attivita' per gruppo promiscui.
• Laddove possibile, con particolare riferimento alle esercitazioni
pratiche, privilegiare l'utilizzo degli spazi esterni.
• Gli spazi destinati all'attivita' devono essere organizzati in
modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione
tra gli utenti; tale distanza puo' essere ridotta solo ricorrendo a
barriere fisiche adeguate a prevenire il contagio tramite droplet o
indossando la mascherina.
• Presso gli Istituti e gli Organismi Formativi titolari dei
percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP):
• al pari delle scuole secondarie statali, anche considerando una
trasmissibilita' analoga a quella degli adulti, la mascherina potra'
essere rimossa se sussistono le seguenti condizioni: rispetto della
distanza di almeno 1 metro in condizioni di staticita'; assenza di
situazioni che prevedano la possibilita' di aerosolizzazione (es.
canto) e situazione epidemiologica di bassa circolazione virale come
definita dalla autorita' sanitaria;
• nel caso in cui non sia possibile garantire il distanziamento
fisico prescritto nello svolgimento delle attivita' in condizione di
staticita' e in tutte le situazioni in movimento sara' necessario
assicurare l'uso della mascherina a protezione delle vie respiratorie
per tutta la durata delle attivita' e procedere ad una frequente
igiene delle mani con prodotti igienizzanti. Nel caso dei docenti, e'
possibile fare ricorso ad una visiera trasparente. Resta inteso che
nelle attivita' pratiche dovranno essere utilizzati, se previsti, gli
ordinari dispositivi di protezione individuale associati ai rischi
della singola attivita';
• la postazione del docente deve essere situata ad almeno 2 metri
dalla prima fila dei discenti.
• Le medesime disposizioni sull'uso della mascherina indicate per i
percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) sono estese
anche agli adulti frequentanti i diversi percorsi di formazione
professionale (IFTS, ITS, formazione permanente e continua).
• Dovra' essere garantita la regolare pulizia e disinfezione degli
ambienti, in ogni caso al termine di ogni attivita' di un gruppo di
utenti, con particolare attenzione alle superfici piu' frequentemente
toccate, ai servizi igienici e alle parti comuni (es. aree ristoro,
tastiere dei distributori automatici di bevande e snack).
• Eventuali strumenti e attrezzature dovranno essere puliti e
disinfettati ad ogni cambio di utente; in ogni caso andra' garantita
una adeguata disinfezione ad ogni fine giornata. Qualora la specifica
attivita' o attrezzatura preveda l'utilizzo frequente e condiviso da
parte di piu' soggetti (a titolo esemplificativo nel caso di cucine
industriali e relative attrezzature specifiche), sara' necessario
procedere alla pulizia e disinfezione frequente delle mani o dei
guanti.
• Favorire il ricambio d'aria negli ambienti interni. In ragione
dell'affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovra'
essere verificata l'efficacia degli impianti al fine di garantire
l'adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative
vigenti. In ogni caso, l'affollamento deve essere correlato alle
portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di
condizionamento, e' obbligatorio, se tecnicamente possibile,
escludere totalmente la funzione di ricircolo dell'aria. In ogni caso
vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d'aria
naturale e/o attraverso l'impianto, e va garantita la pulizia, ad
impianto fermo, dei filtri dell'aria di ricircolo per mantenere i
livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile,
va aumentata la capacita' filtrante del ricircolo, sostituendo i
filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il
mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in
funzione continuata l'estrattore d'aria.
• Per gli allievi in stage presso terzi, si applicano le
disposizioni/protocolli della struttura/azienda ospitante. In
presenza di piu' stagisti presso la medesima struttura/azienda e in
attuazione di detti protocolli potra' essere necessario articolare le
attivita' di stage secondo turni da concordare con l'allievo, il
responsabile dell'azienda/struttura ospitante e/o tutor aziendale.

CINEMA E SPETTACOLI DAL VIVO
Le presenti indicazioni si applicano a sale cinematografiche,
teatri, circhi, teatri tenda, arene e spettacoli in genere, anche
viaggianti.
• Predisporre una adeguata informazione sulle misure di
prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalita',
sia mediante l'ausilio di apposita segnaletica e cartellonistica e/o
sistemi audio-video, sia ricorrendo a eventuale personale addetto,
incaricato di monitorare e promuovere il rispetto delle misure di
prevenzione facendo anche riferimento al senso di responsabilita' del
visitatore stesso.
• Riorganizzare gli spazi, per garantire l'accesso in modo
ordinato, al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare
il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti, ad
eccezione dei componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi o
per le persone che in base alle disposizioni vigenti non siano
soggette al distanziamento interpersonale. Detto aspetto afferisce
alla responsabilita' individuale. Se possibile organizzare percorsi
separati per l'entrata e per l'uscita.
• Non sono tenuti all'obbligo del distanziamento interpersonale i
componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi o le persone
che in base alle disposizioni vigenti non sono soggette a tali
disposizioni.
• Privilegiare, se possibile, l'accesso tramite prenotazione e
mantenere l'elenco delle presenze per un periodo di 14 gg.
• Potra' essere rilevata la temperatura corporea, impedendo
l'accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.
• La postazione dedicata alla reception e alla cassa puo' essere
dotata di barriere fisiche (es. schermi); in ogni caso, favorire
modalita' di pagamento elettroniche.
• E' necessario rendere disponibili prodotti per l'igiene delle
mani per i clienti e per il personale in piu' punti dell'impianto in
particolare nei punti di ingresso.
• I posti a sedere (comprese, se consentite, postazioni prive di
una seduta fisica vera e propria) dovranno prevedere un
distanziamento minimo, tra uno spettatore e l'altro, sia frontalmente
che lateralmente, di almeno 1 metro. Questa misura non viene
applicata per i nuclei familiari, i conviventi e le persone che in
base alle disposizioni vigenti non sono soggette al distanziamento
interpersonale (detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilita'
individuale). Per questi soggetti vi e' la possibilita' di sedere
accanto, garantendo la distanza fra loro e gli altri spettatori di 1
m, nonche' possibilita' di ridurre il distanziamento sociale di un
metro in presenza di divisori in plexiglass, anche rimovibili, da
installare tra un nucleo di spettatori ed un altro.
• L'eventuale interazione tra artisti e pubblico deve garantire il
rispetto delle raccomandazioni igienico-comportamentali ed in
particolare il distanziamento tra artisti e pubblico di almeno 2
metri.
• Per il personale devono essere utilizzati idonei dispositivi di
protezione delle vie aeree negli spazi condivisi e/o a contatto con
il pubblico.
• Tutti gli spettatori devono indossare la mascherina dall'ingresso
fino al raggiungimento del posto (per i bambini valgono le norme
generali) e comunque ogni qualvolta ci si allontani dallo stesso,
incluso il momento del deflusso.
• Per spettacoli al chiuso, il numero massimo di spettatori e' 200,
per quelli all'aperto il numero massimo di spettatori e' 1000,
installando le strutture per lo stazionamento del pubblico nella loro
piu' ampia modulazione. Le Regioni e le Province Autonome possono
stabilire un diverso numero massimo di spettatori in considerazione
delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi.
• Garantire la frequente pulizia e disinfezione di tutti gli
ambienti, locali e attrazioni, con particolare attenzione alle aree
comuni e alle superfici toccate con maggiore frequenza (corrimano,
interruttori della luce, pulsanti degli ascensori, maniglie di porte
e finestre, ecc.).
• Favorire il ricambio d'aria negli ambienti interni. In ragione
dell'affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovra'
essere verificata l'efficacia degli impianti al fine di garantire
l'adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative
vigenti. In ogni caso, l'affollamento deve essere correlato alle
portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di
condizionamento, e' obbligatorio, se tecnicamente possibile,
escludere totalmente la funzione di ricircolo dell'aria. In ogni caso
vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d'aria
naturale e/o attraverso l'impianto, e va garantita la pulizia, ad
impianto fermo, dei filtri dell'aria di ricircolo per mantenere i
livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile,
va aumentata la capacita' filtrante del ricircolo, sostituendo i
filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il
mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in
funzione continuata l'estrattore d'aria.
• Nei guardaroba, gli indumenti e oggetti personali devono essere
riposti in appositi sacchetti porta abiti.
• Per eventuale servizio di ristorazione, attenersi alla specifica
scheda tematica.

PRODUZIONI LIRICHE, SINFONICHE ED ORCHESTRALI E SPETTACOLI MUSICALI
Nel rispetto delle misure di carattere generale sopra riportate, le
seguenti indicazioni integrative costituiscono indirizzi specifici
per le produzioni liriche e sinfoniche e per gli spettacoli musicali.
Si precisa che, nella fase di sospensione degli spettacoli, le
presenti indicazioni valgono per le rispettive prove.
• L'entrata e l'uscita dal palco dovra' avvenire indossando la
mascherina, che potra' essere tolta durante l'esecuzione della
prestazione artistica se sono mantenute le distanze interpersonali, e
in maniera ordinata, mantenendo il distanziamento interpersonale,
dando precedenza a coloro che dovranno posizionarsi nelle postazioni
piu' lontane dall'accesso (in fase di uscita dal palco, si procedera'
con l'ordine inverso).
• I Professori d'orchestra dovranno mantenere la distanza
interpersonale di almeno 1 metro; per gli strumenti a fiato, la
distanza interpersonale minima sara' di 1,5 metri; per il Direttore
d'orchestra, la distanza minima con la prima fila dell'orchestra
dovra' essere di 2 metri. Tali distanze possono essere ridotte solo
ricorrendo a barriere fisiche, anche mobili, adeguate a prevenire il
contagio tramite droplet.
• Per gli ottoni, ogni postazione dovra' essere provvista di una
vaschetta per la raccolta della condensa, contenente liquido
disinfettante.
• I componenti del coro dovranno mantenere una distanza
interpersonale laterale di almeno 1 metro e almeno 2 metri tra le
eventuali file del coro e dagli altri soggetti presenti sul palco.
Tali distanze possono essere ridotte solo ricorrendo a barriere
fisiche, anche mobili, adeguate a prevenire il contagio tramite
droplet.
• Si dovra' evitare l'uso di spogliatoi promiscui e privilegiare
l'arrivo in teatro degli orchestrali gia' in abito da esecuzione.

PRODUZIONI TEATRALI
Nel rispetto delle misure di carattere generale sopra riportate, le
seguenti indicazioni integrative costituiscono indirizzi specifici
per il personale impegnato nelle produzioni teatrali e coreutiche
(artisti, costumisti, truccatori, regista, assistenti, produttori,
tecnici, etc.). Si precisa che, nella fase di sospensione degli
spettacoli, le presenti indicazioni valgono per le rispettive prove.
• L'accesso alla struttura che ospita le prove deve avvenire in
maniera ordinata, mantenendo il distanziamento interpersonale; lo
stesso distanziamento va garantito al termine delle prove in uscita
dalla struttura.
• Negli spazi comuni che consentono di accedere ai camerini degli
artisti, al laboratorio sartoriale, alla sala/area trucco ed ai
locali/aree che ospitano i sistemi di gestione delle luci e dei
suoni, all'ufficio di produzione, etc. deve essere mantenuto il
distanziamento interpersonale e individuati passaggi che consentano
di escludere interferenze.
• L'uso promiscuo dei camerini e' da evitare salvo assicurare un
adeguato distanziamento interpersonale unito ad una adeguata pulizia
delle superfici.
• Il personale (artisti, addetti a lavorazioni presso i laboratori
di scenotecnica e sartoria, addetti allestimento e disallestimento
della scenografia, etc.) deve indossare la mascherina quando
l'attivita' non consente il rispetto del distanziamento
interpersonale. Questa misura non viene applicata per i nuclei
familiari, i conviventi e le persone che in base alle disposizioni
vigenti non sono soggette al distanziamento interpersonale (detto
ultimo aspetto afferisce alla responsabilita' individuale).
• Per la preparazione degli artisti, trucco e acconciatura, si
applicano le indicazioni previste per i settori di riferimento; per
la vestizione, l'operatore e l'attore per il periodo in cui devono
mantenere la distanza inferiore a 1 metro devono indossare una
mascherina a protezione delle vie aeree, l'operatore deve indossare
anche i guanti.
• Gli oggetti eventualmente utilizzati per la scena devono essere
manipolati dagli attori muniti di guanti.
• I costumi di scena dovranno essere individuali; non potranno
essere condivisi dai singoli artisti prima di essere stati
igienizzati.

PRODUZIONI DI DANZA
Oltre alle misure di carattere generale e a quelle previste per le
produzioni teatrali, data la specificita' delle attivita' di danza,
si ritiene di precisare ulteriori misure per questa disciplina.
Premesso che le principali misure di prevenzione del contagio
(distanziamento, l'igiene delle mani e delle superfici e la
prevenzione della dispersione di droplets tramite l'utilizzo di
mascherine e visiere) sono di difficile attuazione nella pratica
della danza, devono essere prese in considerazione anche altre misure
di mitigazione, definite dalle singole compagnie e mutuate dai
protocolli per gli allenamenti sportivi messi a punto per lo sportivo
professionista di squadra, a cui la categoria "danzatori" puo'
considerarsi assimilabile.
In generale, gli allenamenti/spettacoli di una compagnia di danza
si svolgono solitamente in una struttura apposita (la sala prove o il
palcoscenico) assimilabile ad una palestra.
In particolare, vanno attuate:
• la riduzione del numero totale delle persone (compresi eventuali
accompagnatori) presenti nel sito, anche tramite turni;
• la riorganizzazione delle attivita' e la formazione sulle stesse,
ricorrendo anche a strumenti di collegamento a distanza;
• l'obbligo, per i danzatori, quando non direttamente impegnati in
allenamento/spettacolo, di mantenere la distanza di almeno 1 metro
tra loro e gli altri operatori presenti e di indossare la mascherina.

PARCHI TEMATICI E DI DIVERTIMENTO
Le presenti indicazioni si applicano a parchi divertimenti
permanenti (giostre) e spettacoli viaggianti (luna park), parchi
tematici, parchi acquatici, parchi avventura, parchi zoologici
(faunistici, acquatici ecc.) e ad altri eventuali contesti di
intrattenimento in cui sia previsto un ruolo interattivo dell'utente
con attrezzature e spazi.
• Predisporre una adeguata informazione sulle misure di
prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalita',
sia mediante l'ausilio di apposita segnaletica e cartellonistica e/o
sistemi audio-video, sia ricorrendo a eventuale personale addetto,
incaricato di monitorare e promuovere il rispetto delle misure di
prevenzione facendo anche riferimento al senso di responsabilita' del
visitatore stesso.
• Garantire, se possibile, un sistema di prenotazione, pagamento
tickets e compilazione di modulistica preferibilmente on line al fine
di evitare prevedibili assembramenti, e nel rispetto della privacy
mantenere se possibile un registro delle presenze per una durata di
14 giorni. Potranno essere valutate l'apertura anticipata della
biglietteria ed una diminuzione della capienza massima per garantire
un minore affollamento in funzione dell'obbligo di assicurare il
distanziamento interpersonale. La postazione dedicata alla cassa,
laddove non gia' dotata di barriere fisiche (es. schermi), dovra'
essere eventualmente adeguata. Prevedere percorsi obbligati di
accesso e uscita dalle aree/attrazioni e, ove possibile, modificare i
tornelli o sbarre di ingresso ed uscita per permetterne l'apertura
senza l'uso delle mani.
• Potra' essere rilevata la temperatura corporea, soprattutto nei
parchi dove e' previsto l'afflusso contemporaneo di molte persone,
impedendo l'accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.
• E' necessario rendere disponibili prodotti per l'igiene delle
mani per gli utenti e per il personale in piu' punti delle aree,
prevedendo l'obbligo di utilizzo da parte degli utenti prima
dell'accesso ed all'uscita di ogni area, attrazione, biglietteria,
servizi igienici, ecc. Per i parchi acquatici si ribadiscono le
disposizioni gia' rese obbligatorie dalle norme igienico-sanitarie
delle piscine.
• Riorganizzare gli spazi per garantire l'accesso in modo ordinato,
al fine di evitare assembramenti di persone (anche nelle code di
accesso alle singole aree/attrazioni) e di assicurare il mantenimento
di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti, ad eccezione dei
componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi o per le
persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al
distanziamento interpersonale. Detto aspetto afferisce alla
responsabilita' individuale. Potra' essere valutata la fornitura di
braccialetti con colori/numerazioni distinti in base al nucleo
familiare, o altre misure di pari efficacia. Qualora venga praticata
attivita' fisica (es. nei parchi avventura) la distanza
interpersonale durante l'attivita' dovra' essere di almeno 2 metri.
• Garantire l'occupazione di eventuali posti a sedere delle
attrazioni in modo da favorire il distanziamento minimo di almeno 1
metro, salvo nuclei familiari. Con particolare riferimento alle
attrezzature dei parchi acquatici, utilizzare gommoni/mezzi
galleggianti singoli ove possibile; per i gommoni multipli
consentirne l'utilizzo a nuclei familiari o conviventi.
• In considerazione del contesto, tutti i visitatori devono
indossare la mascherina a protezione delle vie aeree (per i bambini
valgono le norme generali); tale obbligo si applica anche agli
operatori addetti alle attivita' a contatto con il pubblico (in base
al tipo di mansione svolta, sara' cura del datore di lavoro dotare i
lavoratori di specifici dispositivi di protezione individuale). Le
indicazioni per i visitatori di cui al presente punto non si
applicano ai parchi acquatici. Si ricorda che i guanti non
sostituiscono la corretta igiene delle mani e devono essere
ricambiati ogni volta che si sporcano ed eliminati correttamente nei
rifiuti indifferenziati. Non devono essere riutilizzati.
• Garantire la regolare e frequente pulizia e disinfezione delle
aree comuni, spogliatoi, cabine, docce, servizi igienici, e
attrazioni etc., comunque associata a disinfezione dopo la chiusura
al pubblico.
• Favorire il ricambio d'aria negli ambienti interni. In ragione
dell'affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovra'
essere verificata l'efficacia degli impianti al fine di garantire
l'adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative
vigenti. In ogni caso, l'affollamento deve essere correlato alle
portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di
condizionamento, e' obbligatorio, se tecnicamente possibile,
escludere totalmente la funzione di ricircolo dell'aria. In ogni caso
vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d'aria
naturale e/o attraverso l'impianto, e va garantita la pulizia, ad
impianto fermo, dei filtri dell'aria di ricircolo per mantenere i
livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile,
va aumentata la capacita' filtrante del ricircolo, sostituendo i
filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il
mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in
funzione continuata l'estrattore d'aria.
• Le attrezzature (es. lettini, sedie a sdraio, gonfiabili, mute,
audioguide etc.), gli armadietti, ecc. vanno disinfettati ad ogni
cambio di persona o nucleo familiare, e comunque ad ogni fine
giornata.
• Con particolare riferimento ai parchi avventura si applicano le
linee guida generali secondo le disposizioni di legge in materia di
impianti sportivi. Prima di indossare i dispositivi di sicurezza
(cinghie, caschi, ecc.) il cliente deve disinfettare accuratamente le
mani. Le imbragature di sicurezza vanno indossate evitando contatto
con la cute scoperta, quindi il cliente deve avere un abbigliamento
idoneo. Particolare attenzione andra' dedicata alla pulizia e
disinfezione dei caschetti di protezione a noleggio: dopo ogni
utilizzo il caschetto, prima di essere reso disponibile per un nuovo
noleggio, deve essere oggetto di detersione (con sapone neutro e
risciacquo) e successiva disinfezione con disinfettante PT1 adatto al
contatto con la cute (sono indicati prodotti a base di ipoclorito di
sodio 0,05% o alcool etilico 70%). Il disinfettante deve essere
lasciato agire per un periodo di almeno 10 minuti.
• Per i servizi di ristorazione, di vendita di oggetti (es.
merchandising/souvenir, bookshop), per eventuali spettacoli nonche'
per le piscine, aree solarium attenersi alle specifiche schede
tematiche.

SAGRE E FIERE LOCALI
Le presenti indicazioni si applicano a sagre, fiere e altri eventi
e manifestazioni locali assimilabili.
• Predisporre una adeguata informazione sulle misure di
prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalita',
sia mediante l'ausilio di apposita segnaletica e cartellonistica e/o
sistemi audio-video, sia ricorrendo a eventuale personale addetto,
incaricato di monitorare e promuovere il rispetto delle misure di
prevenzione facendo anche riferimento al senso di responsabilita' del
visitatore stesso.
• Riorganizzare gli spazi, anche mediante segnaletica a terra, per
consentire l'accesso in modo ordinato e, se del caso, contingentato,
al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare il
mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti, ad
eccezione dei componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi o
per le persone che in base alle disposizioni vigenti non siano
soggette al distanziamento interpersonale. Detto aspetto afferisce
alla responsabilita' individuale. Se possibile organizzare percorsi
separati per l'entrata e per l'uscita.
• Potra' essere rilevata la temperatura corporea, impedendo
l'accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.
• Negli spazi espositivi specificatamente dedicati alle
manifestazioni fieristiche (sia ambienti chiusi, sia aperti), la
postazione dedicata alla reception e alla cassa puo' essere dotata di
barriere fisiche (es. schermi); in ogni caso, favorire modalita' di
pagamento elettronico e gestione delle prenotazioni online, e se
possibile mantenere un registro delle presenze per una durata di 14
giorni.
• E' necessario rendere disponibili prodotti disinfettanti per i
clienti e per il personale in piu' punti dell'impianto, in
particolare nei punti di ingresso e di pagamento.
• Nel caso di acquisti con scelta in autonomia e manipolazione del
prodotto da parte del cliente, dovra' essere resa obbligatoria la
disinfezione delle mani prima della manipolazione della merce. In
alternativa, dovranno essere messi a disposizione della clientela
guanti monouso da utilizzare obbligatoriamente.
• Se presenti, eventuali posti a sedere dovranno prevedere un
distanziamento minimo tra le sedute di almeno un metro o tale da
garantire il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un
metro.
• In considerazione del contesto, tutti i visitatori devono
indossare la mascherina a protezione delle vie aeree (per i bambini
valgono le norme generali); tale obbligo si applica anche agli
operatori addetti alle attivita' a contatto con il pubblico.
• Garantire la frequente pulizia e disinfezione di tutti gli
ambienti, attrezzature e locali, con particolare attenzione alle aree
comuni e alle superfici toccate con maggiore frequenza (corrimano,
interruttori della luce, pulsanti degli ascensori, maniglie di porte
e finestre, ecc.).
• Favorire il ricambio d'aria negli ambienti interni. In ragione
dell'affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovra'
essere verificata l'efficacia degli impianti al fine di garantire
l'adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative
vigenti. In ogni caso, l'affollamento deve essere correlato alle
portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di
condizionamento, e' obbligatorio, se tecnicamente possibile,
escludere totalmente la funzione di ricircolo dell'aria. In ogni caso
vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d'aria
naturale e/o attraverso l'impianto, e va garantita la pulizia, ad
impianto fermo, dei filtri dell'aria di ricircolo per mantenere i
livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile,
va aumentata la capacita' filtrante del ricircolo, sostituendo i
filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il
mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in
funzione continuata l'estrattore d'aria.
• Per eventuali ulteriori servizi erogati all'interno di tali
contesti (es. bar, ristorazione) attenersi alla relativa scheda
tematica specifica.

STRUTTURE TERMALI E CENTRI BENESSERE
Le presenti indicazioni si applicano alle strutture termali e ai
centri benessere, anche inseriti all'interno di strutture ricettive,
e alle diverse attivita' praticabili in tali strutture (collettive e
individuali) quali: fangoterapia, fango-balneoterapia, balneoterapia
(vasca singola o piscina), irrigazioni vaginali, cicli di cura della
sordita' rinogena (insufflazioni), prestazioni idrotermali rivolte a
pazienti affetti da vasculopatie periferiche, cure inalatorie
(inalazioni, nebulizzazioni, aerosol, humages), terapia idropinica,
cicli di cura della riabilitazione neuromotoria e della rieducazione
motoria del motuleso e della riabilitazione della funzione
respiratoria, prestazioni di antroterapia (grotte e stufe),
trattamenti accessori (massoterapia, idromassaggio, sauna, bagno
turco).
Prima della riapertura dei centri e dell'erogazione delle
prestazioni termali, e' necessario eseguire adeguate opere di
prevenzione e controllo del rischio di contaminazione del sistema
idrico (es. contaminazione da Legionella).
Le presenti indicazioni vanno integrate, in funzione dello
specifico contesto, con quelle relative alle piscine, alle strutture
ricettive e ai servizi alla persona.
INDICAZIONI DI CARATTERE GENERALE
• Garantire un'adeguata informazione e sensibilizzazione degli
utenti sulle misure igieniche e comportamentali utili a contenere la
trasmissione del SARS-CoV-2, anche facendo appello al senso di
responsabilita' individuale, e coinvolgendo, se presenti, il
Direttore Sanitario e/o il Medico Termalista. I messaggi devono
essere comprensibili ad eventuali utenti di altra nazionalita' e
possono essere veicolati attraverso apposita segnaletica e
cartellonistica, consegna di informative, promozione e rinforzo del
rispetto delle misure igieniche da parte del personale addetto.
• Prima dell'accesso alle strutture termali o centri benessere,
potra' essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l'accesso
in caso di temperatura > 37,5 °C. Per i pazienti, la misurazione
viene effettuata nel corso della visita medica di accettazione.
• Redigere un programma il piu' possibile pianificato delle
attivita' per prevenire eventuali condizioni di aggregazioni e
regolamentare i flussi negli spazi comuni, di attesa e nelle varie
aree del centro per favorire il rispetto del distanziamento
interpersonale di almeno 1 metro (ad eccezione delle persone che in
base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento
interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilita'
individuale). Se possibile prevedere percorsi divisi per l'ingresso e
l'uscita.
• Privilegiare l'accesso alle strutture e ai singoli servizi
tramite prenotazione e mantenere l'elenco delle presenze per un
periodo di 14 giorni.
• Dotare l'impianto/struttura di dispenser con prodotti
igienizzanti per l'igiene delle mani dei frequentatori/clienti/ospiti
in punti ben visibili all'entrata e in aree strategiche per favorirne
l'utilizzo, prevedendo l'obbligo di frizionarsi le mani all'ingresso.
E' consentita la messa a disposizione, possibilmente in piu' copie,
di riviste, quotidiani e materiale informativo a favore dell'utenza
per un uso comune, da consultare previa igienizzazione delle mani.
• La postazione dedicata alla cassa e alla reception puo' essere
dotata di barriere fisiche (es. schermi); in alternativa il personale
deve indossare la mascherina e avere a disposizione prodotti
igienizzanti per le mani. In ogni caso, favorire modalita' di
pagamento elettroniche, eventualmente in fase di prenotazione.
L'addetto al servizio di ricevimento deve provvedere, alla fine di
ogni turno di lavoro, alla pulizia del piano di lavoro e delle
attrezzature check-in e check-out ove possibile.
• Gli ospiti devono sempre indossare la mascherina nelle aree
comuni al chiuso, mentre il personale e' tenuto all'utilizzo della
mascherina sempre in presenza dei clienti e comunque in ogni
circostanza in cui non sia possibile garantire la distanza
interpersonale di almeno un metro.
• Organizzare gli spazi e le attivita' nelle aree spogliatoi e
docce in modo da assicurare le distanze di almeno 1 metro (ad esempio
prevedere postazioni d'uso alternate o separate da apposite
barriere). In tutti gli spogliatoi o negli spazi dedicati al cambio,
gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la
borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti;
si raccomanda di non consentire l'uso promiscuo degli armadietti e di
mettere a disposizione sacchetti per riporre i propri effetti
personali.
• Per i servizi termali che lo richiedono in base alle normative
vigenti, in sede di visita medica di ammissione alle cure, porre
particolare attenzione ad eventuale sintomatologia sospetta per
COVID-19. Per le visite mediche e le visite specialistiche
eventualmente effettuate all'interno delle strutture termali si
rimanda alle indicazioni per l'erogazione in sicurezza delle
prestazioni sanitarie.
• Regolamentare la disposizione delle attrezzature (sedie a sdraio,
lettino) attraverso percorsi dedicati in modo da garantire la
distanza di almeno 1,5 metri tra le attrezzature e favorire un
distanziamento interpersonale di almeno 1 metro tra persone non
appartenenti allo stesso nucleo familiare o conviventi. Le
attrezzature vanno disinfettate ad ogni cambio di persona o nucleo
familiare. In ogni caso, la disinfezione deve essere garantita ad
ogni fine giornata.
• Evitare l'uso promiscuo di oggetti e biancheria: l'utente dovra'
accedere al servizio munito di tutto l'occorrente, preferibilmente
fornito dalla stessa struttura. Per tutte le attivita' nei diversi
contesti prevedere sempre l'utilizzo del telo personale per le
sedute.
• Dovra' essere perseguito il maggiore distanziamento possibile tra
eventuali ombrelloni previsti per il solarium e per le distese
dedicate e, comunque, nel rispetto del limite minimo di distanza tra
ombrelloni della stessa fila e tra file che garantisca una superficie
minima ad ombrellone di 10 mq a paletto. In caso di utilizzo di altri
sistemi di ombreggio andranno comunque garantite aree di
distanziamento equivalenti a quelle garantite dal posizionamento
degli ombrelloni.
• Si rammentano le consuete norme di sicurezza igienica in acqua di
piscina e nel centro benessere, cosi come prima di ogni trattamento
alla persona: prima di entrare provvedere ad una accurata doccia
saponata su tutto il corpo.
• Regolare e frequente pulizia e disinfezione delle aree comuni,
spogliatoi, cabine, docce, servizi igienici, attrezzature (sdraio,
sedie, lettini, incluse attrezzature galleggianti), con particolare
attenzione ad oggetti e superfici toccate con piu' frequenza (es.
maniglie, interruttori, corrimano, etc.).
• Provvedere ad adeguata formazione del personale della struttura.
• Per le attivita' di ristorazione si rimanda alla scheda tematica
specifica. Non e' consentito comunque il consumo di alimenti negli
ambienti termali o del centro benessere che non consentano un
servizio corrispondente a quello previsto per le attivita' di
ristorazione.
• Favorire il ricambio d'aria negli ambienti interni. In ragione
dell'affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovra'
essere verificata l'efficacia degli impianti al fine di garantire
l'adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative
vigenti. In ogni caso, l'affollamento deve essere correlato alle
portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di
condizionamento, e' obbligatorio, se tecnicamente possibile,
escludere totalmente la funzione di ricircolo dell'aria. In ogni caso
vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d'aria
naturale e/o attraverso l'impianto, e va garantita la pulizia, ad
impianto fermo, dei filtri dell'aria di ricircolo per mantenere i
livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile,
va aumentata la capacita' filtrante del ricircolo, sostituendo i
filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il
mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in
funzione continuata l'estrattore d'aria.
TRATTAMENTI ALLA PERSONA (es. fango-balneoterapia, massoterapia)
• L'operatore e il cliente, per tutto il tempo in cui, per
l'espletamento della prestazione, devono mantenere una distanza
inferiore a 1 metro devono indossare, compatibilmente con lo
specifico servizio, una mascherina a protezione delle vie aeree
(fatti salvi, per l'operatore, eventuali dispositivi di protezione
individuale aggiuntivi associati a rischi specifici propri della
mansione). In particolare per i servizi che richiedono una distanza
ravvicinata, l'operatore deve indossare la visiera protettiva e
mascherina FFP2 senza valvola.
• L'operatore deve procedere ad una frequente igiene delle mani e
comunque sempre prima e dopo ogni servizio reso al cliente; per ogni
servizio deve utilizzare camici/grembiuli possibilmente monouso. I
guanti devono essere diversificati fra quelli utilizzati nel
trattamento da quelli usualmente utilizzati nel contesto ambientale.
• E' consentito praticare massaggi senza guanti, purche'
l'operatore prima e dopo ogni cliente proceda al lavaggio e alla
disinfezione delle mani e dell'avambraccio e comunque, durante il
massaggio, non si tocchi mai viso, naso, bocca e occhi. Tale
raccomandazione vale anche in caso di utilizzo di guanti monouso.
• Per tutti i trattamenti personali e comunque per la fangoterapia
e' raccomandato l'uso di teli monouso. I lettini, cosi' come le
superfici ed eventuali oggetti non monouso, devono essere puliti e
disinfettati al termine del trattamento.
• La stanza/ambiente adibito al trattamento deve essere ad uso
singolo o comunque del nucleo familiare o di conviventi che accedono
al servizio (ad eccezione dei trattamenti inalatori, di cui ai punti
seguenti). Le stanze/ambienti ad uso collettivo devono comunque
essere di dimensioni tali da garantire il mantenimento costante della
distanza interpersonale di almeno 1 metro sia tra i clienti che tra
il personale durante tutte le attivita' erogate.
• Tra un trattamento e l'altro, areare i locali, garantire pulizia
e disinfezione di superfici e ambienti, con particolare attenzione a
quelle toccate con maggiore frequenza (es. maniglie, interruttori,
corrimano, etc.).
• Il cliente deve utilizzare mascherina a protezione delle vie
aeree durante il trattamento (tranne nella doccia di annettamento e
nel caso di applicazione del fango sul viso) e provvedere a corretta
igiene delle mani prima di accedere e al termine del trattamento.

PISCINE TERMALI
• Prevedere piano di contingentamento degli accessi alle piscine
con particolare attenzione agli ambienti interni e agli spazi chiusi.
Prevedere, dove possibile, percorsi obbligati di accesso e uscita
dalle piscine e dalle aree verdi per favorire il distanziamento.
• La densita' di affollamento in vasca e' calcolata con un indice
di 7 mq di superficie di acqua a persona per le piscine dove le
dimensioni e le regole dell'impianto consentono l'attivita'
natatoria; qualora non sia consentita l'attivita' natatoria, e'
sufficiente calcolare un indice di 4 mq di superficie di acqua a
persona. Il gestore pertanto e' tenuto, in ragione delle aree a
disposizione, a calcolare e a gestire le entrate dei frequentatori
nell'impianto.
• Favorire le piscine esterne per le attivita' collettive (es.
acquabike, acquagym) e limitare l'utilizzo di spazi interni. Durante
le attivita' collettive, limitare il numero di partecipanti al fine
di garantire il distanziamento interpersonale di almeno 2 metri, con
particolare attenzione a quelle che prevedono attivita' fisica piu'
intensa. Negli ambienti interni, attendere almeno 1 ora tra
un'attivita' collettiva e la seguente, arieggiando adeguatamente il
locale.
• Le vasche o le zone idromassaggio che non possono rispettare le
superfici di acqua per persona come al punto precedente dovranno
essere utilizzate da un solo bagnante, fatta eccezione per
appartenenti allo stesso nucleo familiare o conviventi, persone che
occupano la stessa camera o che in base alle disposizioni vigenti non
siano soggetti al distanziamento interpersonale. Detto ultimo aspetto
afferisce alla responsabilita' individuale.
• L'attivita' di idrokinesiterapia deve essere effettuata quanto
piu' possibile in vasche dedicate, che permettano all'operatore di
indicare i movimenti al paziente rimanendo fuori dall'acqua, ad
eccezione dei casi in cui la presenza dell'operatore in acqua sia
indispensabile (es. assistenza ad un paziente disabile). In tal caso,
se possibile, l'operatore e il cliente devono indossare la mascherina
per la protezione delle vie respiratorie. Al termine di ogni seduta,
eventuali strumenti devono essere disinfettati.
• Ove previsto, mantenere la concentrazione di disinfettante
nell'acqua, nei limiti raccomandati e nel rispetto delle norme e
degli standard internazionali, preferibilmente nei limiti superiori
della portata. In alternativa, attivare i trattamenti fisici ai
limiti superiori della portata o il massimo ricambio dell'acqua in
vasca sulla base della portata massima della captazione.
CENTRI BENESSERE
• Prevedere il contingentamento degli accessi nei locali per
mantenere il distanziamento interpersonale di almeno 2 metri in tutti
gli ambienti chiusi, salvo gli appartenenti allo stesso nucleo
familiare, conviventi, persone che occupano la stessa camera o che in
base alle disposizioni vigenti non siano soggetti al distanziamento
interpersonale. Detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilita'
individuale.
• Inibire l'accesso ad ambienti altamente caldo-umidi (es. bagno
turco). Potra' essere consentito l'accesso a tali strutture solo
mediante prenotazione con uso esclusivo, purche' sia garantita
aerazione, pulizia e disinfezione prima di ogni ulteriore utilizzo.
Diversamente, e' consentito l'utilizzo della sauna con caldo a secco
e temperatura regolata in modo da essere sempre compresa tra 80 e 90
°C; dovra' essere previsto un accesso alla sauna con una numerosita'
proporzionata alla superficie, assicurando il distanziamento
interpersonale di almeno un metro; la sauna dovra' essere sottoposta
a ricambio d'aria naturale prima di ogni turno evitando il ricircolo
dell'aria; la sauna inoltre dovra' essere soggetta a pulizia e
disinfezione prima di ogni turno.
• Per i clienti, uso della mascherina obbligatorio nelle zone
interne di attesa e comunque secondo le indicazioni esposte dalla
struttura.

TRATTAMENTI INALATORI
• Relativamente alle terapie inalatorie ricomprese nei LEA,
finalizzate al trattamento di patologie otorinolaringoiatriche e
respiratorie e che siano individuali, gli stabilimenti dovranno
garantire, oltre ad un'anamnesi molto accurata e specifica
relativamente alla presenza di sintomi COVID-19 correlati ed
eventuali contatti noti con casi di COVID-19, le seguenti misure:
o tutte le terapie siano effettuate nel rispetto delle distanze
interpersonali (da garantire anche con l'occupazione alterna delle
postazioni).
o le postazioni vengano sanificate accuratamente tra l'erogazione
della prestazione a un paziente e il successivo, definendo protocolli
di verifica dell'efficacia della sanificazione.
o i locali devono essere dotati di efficiente ricambio d'aria, come
previsto dalla vigente normativa e dalle indicazioni in materia
dell'ISS, al fine di garantire sia la circolazione dell'aria che gli
opportuni ricambi.
• Sono inibiti i trattamenti inalatori in forma collettiva,
l'antroterapia in stufa o grotta, le inalazioni a getto di vapore, a
meno che lo stabilimento disponga di postazioni singole isolate e si
provveda alla sanificazione completa dell'ambiente fra un paziente e
il successivo.

PROFESSIONI DELLA MONTAGNA (guide alpine e maestri di sci) e GUIDE
TURISTICHE
PROFESSIONI DELLA MONTAGNA (guide alpine e maestri di sci)
• Prima dell'inizio delle attivita' giornaliere i partecipanti ai
corsi di abilitazione tecnica all'esercizio della professione ed
aggiornamento professionale potra' essere rilevata la temperatura.
• Predisporre una adeguata informazione sulle misure di
prevenzione, comprensibile anche per gli utenti di altra
nazionalita'.
• Svolgimento dell'attivita' con piccoli gruppi di partecipanti.
• Lavaggio o disinfezione frequente delle mani.
• Divieto di scambio di cibo e bevande.
• Redigere un programma delle attivita' il piu' possibile
pianificato ovvero con prenotazione; mantenere l'elenco delle
presenze per un periodo di 14 giorni.
• Divieto di scambio di abbigliamento ed attrezzature (es.
imbragatura, casco, picozza, maschera, occhiali, sci, bastoncini).
• Divieto di scambio di dispositivi accessori di sicurezza
utilizzati (radio, attrezzatura ARVA, sciolina).
• Uso di magnesite liquida a base alcoolica nelle arrampicate.
• Disinfezione delle attrezzature secondo le indicazioni dei
costruttori.
• Rispetto del distanziamento interpersonale di almeno due metri e
del divieto di assembramento.
GUIDE TURISTICHE
Nel rispetto delle misure di carattere generale per Musei, archivi
e biblioteche, si riportano le seguenti indicazioni integrative
specifiche.
• Uso mascherina per guida e per i partecipanti.
• Ricorso frequente all'igiene delle mani.
• Rispetto delle regole di distanziamento e del divieto di
assembramento.
• Predisporre una adeguata informazione sulle tutte le misure di
prevenzione da adottare.
• Redigere un programma delle attivita' il piu' possibile
pianificato ovvero con prenotazione; mantenere l'elenco delle
presenze per un periodo di 14 giorni.
• Organizzare l'attivita' con piccoli gruppi di partecipanti.
• Eventuali audioguide o supporti informativi potranno essere
utilizzati solo se adeguatamente disinfettati al termine di ogni
utilizzo.
• Favorire l'utilizzo di dispositivi personali per la fruizione
delle informazioni.
• La disponibilita' di depliant e altro informativo cartaceo e'
subordinato all'invio on line ai partecipanti prima dell'avvio
dell'iniziativa turistica.

CONGRESSI E GRANDI EVENTI FIERISTICI
Le presenti indicazioni si applicano a: convegni, congressi, grandi
eventi fieristici, convention aziendali ed eventi ad essi
assimilabili.
Tali indicazioni vanno integrate, in funzione dello specifico
contesto, con quelle relative alla ristorazione (con particolare
riferimento alle modalita' di somministrazione a buffet).
• Il numero massimo dei partecipanti all'evento dovra' essere
valutato dagli organizzatori in base alla capienza degli spazi
individuati, per poter ridurre l'affollamento e assicurare il
distanziamento interpersonale.
• Riorganizzare gli spazi, per garantire l'accesso in modo
ordinato, al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare
il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti, ad
eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non
siano soggette al distanziamento interpersonale. Detto aspetto
afferisce alla responsabilita' individuale. Se possibile organizzare
percorsi separati per l'entrata e per l'uscita.
• Predisporre una adeguata informazione sulle misure di
prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalita',
sia mediante l'ausilio di apposita segnaletica e cartellonistica e/o
sistemi audio-video, sia ricorrendo a eventuale personale addetto,
incaricato di monitorare e promuovere il rispetto delle misure di
prevenzione facendo anche riferimento al senso di responsabilita' del
visitatore stesso.
• Promuovere l'utilizzo di tecnologie digitali al fine di
automatizzare i processi organizzativi e partecipativi (es. sistema
di prenotazione, pagamento tickets, compilazione di modulistica,
stampa di sistemi di riconoscimento, sistema di registrazione degli
ingressi, effettuazione di test valutativi e di gradimento, consegna
attestati di partecipazione) al fine di evitare prevedibili
assembramenti, e nel rispetto della privacy mantenere un registro
delle presenze per una durata di 14 giorni. La postazione dedicata
alla segreteria e accoglienza, laddove non gia' dotata di barriere
fisiche (es. schermi), dovra' essere eventualmente adeguata.
Consentire l'accesso solo agli utenti correttamente registrati.
• Potra' essere rilevata la temperatura corporea, impedendo
l'accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.
• Nei guardaroba, gli indumenti e oggetti personali devono essere
riposti in appositi sacchetti porta abiti.
• E' necessario rendere disponibili prodotti per l'igiene delle
mani per gli utenti e per il personale in piu' punti delle aree (es.
biglietteria, sale, aule, servizi igienici, etc.), e promuoverne
l'utilizzo frequente.
• Nelle sale convegno, garantire l'occupazione dei posti a sedere
in modo da favorire il distanziamento minimo di almeno 1 metro; tale
distanza puo' essere ridotta solo ricorrendo a barriere fisiche
adeguate a prevenire il contagio tramite droplet. Il tavolo dei
relatori e il podio per le presentazioni dovranno essere
riorganizzati in modo da consentire una distanza di sicurezza che
consenta a relatori/moderatori di intervenire senza l'uso della
mascherina.
• I dispositivi e le attrezzature a disposizione di relatori,
moderatori e uditori (es. microfoni, tastiere, mouse, puntatori
laser, etc) devono essere disinfettati prima dell'utilizzo iniziale
verificando che siano disconnessi dal collegamento elettrico.
Successivamente devono essere protetti da possibili contaminazioni da
una pellicola per uso alimentare o clinico da sostituire
possibilmente ad ogni utilizzatore.
• Tutti gli uditori e il personale addetto all'assistenza (es.
personale dedicato all'accettazione, personale tecnico, tutor
d'aula), considerata la condivisione prolungata del medesimo
ambiente, dovranno indossare la mascherina a protezione delle vie
respiratorie per tutta la durata delle attivita' e procedere ad una
frequente igiene delle mani con soluzioni igienizzanti.
• Nelle aree poster, riorganizzare gli spazi in modo da favorire il
rispetto del distanziamento interpersonale, valutando il
contingentamento degli accessi, e promuovere la fruizione in remoto
del materiale da parte dei partecipanti. Eventuali materiali
informativi e scientifici potranno essere resi disponibili
preferibilmente in espositori con modalita' self-service (cui il
visitatore accede previa igienizzazione delle mani) o ricorrendo a
sistemi digitali.
• Nelle aree espositive, riorganizzare gli spazi tra le aree dei
singoli espositori in modo da favorire il rispetto del distanziamento
interpersonale, valutando il contingentamento degli accessi ai
singoli stand. Eventuali materiali informativi, promozionali, gadget
potranno essere resi disponibili preferibilmente in espositori con
modalita' self-service (cui il visitatore accede previa
igienizzazione delle mani) o ricorrendo a sistemi digitali.
• Dovra' essere garantita la regolare pulizia e disinfezione degli
ambienti, in ogni caso al termine di ogni attivita' di un gruppo di
utenti, con particolare attenzione alle superfici piu' frequentemente
toccate, ai servizi igienici e alle parti comuni (es. aree ristoro,
tastiere dei distributori automatici di bevande e snack).
• Favorire il ricambio d'aria negli ambienti interni. In ragione
dell'affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovra'
essere verificata l'efficacia degli impianti al fine di garantire
l'adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative
vigenti. In ogni caso, l'affollamento deve essere correlato alle
portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di
condizionamento, e' obbligatorio, se tecnicamente possibile,
escludere totalmente la funzione di ricircolo dell'aria. In ogni caso
vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d'aria
naturale e/o attraverso l'impianto, e va garantita la pulizia, ad
impianto fermo, dei filtri dell'aria di ricircolo per mantenere i
livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile,
va aumentata la capacita' filtrante del ricircolo, sostituendo i
filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il
mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in
funzione continuata l'estrattore d'aria.

SALE SLOT, SALE GIOCHI, SALE BINGO E SALE SCOMMESSE
Le presenti indicazioni si applicano a sale slot, sale giochi, sale
bingo e sale scommesse; per quanto riguarda attivita' complementari
(e. ristorazione) si fa riferimento ai protocolli specifici.
• Predisporre una adeguata informazione sulle misure di
prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalita',
sia mediante l'ausilio di apposita segnaletica e cartellonistica e/o
sistemi audio-video, sia ricorrendo a eventuale personale addetto,
incaricato di monitorare e promuovere il rispetto delle misure di
prevenzione facendo anche riferimento al senso di responsabilita' del
visitatore stesso.
• Potra' essere rilevata la temperatura corporea, impedendo
l'accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.
• Riorganizzare gli spazi e la dislocazione delle apparecchiature
(giochi, terminali ed apparecchi VLT/AWP, tavoli del bingo, ecc.) per
garantire l'accesso in modo ordinato, al fine di evitare
assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno 1
metro di separazione tra gli utenti, ad eccezione delle persone che,
in base alle disposizioni vigenti, non siano soggette al
distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla
responsabilita' individuale. In caso di presenza di minori che
necessitano di accompagnamento consentire l'accesso a un solo
accompagnatore per bambino. Se possibile organizzare percorsi
separati per l'entrata e per l'uscita.
• Il gestore e' tenuto, in ragione delle aree a disposizione, a
calcolare e a gestire le entrate dei clienti in tutte le aree
(comprese le aree distributori di bevande e/o snack, aree fumatori,
ecc.) per evitare assembramenti, come indicato al punto precedente.
• Laddove possibile, privilegiare l'utilizzo degli spazi esterni
(giardini, terrazze, plateatici), sempre nel rispetto del
distanziamento di almeno 1 metro.
• Il personale di servizio deve utilizzare la mascherina e deve
procedere ad una frequente igienizzazione delle mani.
• La postazione dedicata alla cassa puo' essere dotata di barriere
fisiche (es. schermi); in alternativa il personale deve indossare la
mascherina e avere a disposizione gel igienizzante per le mani. In
ogni caso, favorire modalita' di pagamento elettroniche.
• Dotare il locale di dispenser con soluzioni igienizzanti per
l'igiene delle mani dei clienti in punti ben visibili all'entrata,
prevedendo l'obbligo di frizionarsi le mani gia' in entrata. Altresi'
prevedere la collocazione di dispenser in vari punti del locale in
modo da favorire da parte dei frequentatori l'igiene delle mani prima
dell'utilizzo di ogni gioco/attrezzatura.
• I clienti dovranno indossare la mascherina negli ambienti al
chiuso e all'esterno tutte le volte che non e' possibile rispettare
la distanza interpersonale di 1 metro.
• Periodicamente (almeno ogni ora), e' necessario assicurare
pulizia e disinfezione delle superfici dei giochi a contatto con le
mani (pulsantiere, maniglie, ecc).
• Le apparecchiature che non possono essere pulite e disinfettate
non devono essere usate. Non possono altresi' essere usati i giochi a
uso collettivo in cui non sia possibile il distanziamento
interpersonale di almeno 1 metro.
• Favorire il ricambio d'aria negli ambienti interni. In ragione
dell'affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovra'
essere verificata l'efficacia degli impianti al fine di garantire
l'adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative
vigenti. In ogni caso, l'affollamento deve essere correlato alle
portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di
condizionamento, e' obbligatorio, se tecnicamente possibile,
escludere totalmente la funzione di ricircolo dell'aria. In ogni caso
vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d'aria
naturale e/o attraverso l'impianto, e va garantita la pulizia, ad
impianto fermo, dei filtri dell'aria di ricircolo per mantenere i
livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile,
va aumentata la capacita' filtrante del ricircolo, sostituendo i
filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il
mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in
funzione continuata l'estrattore d'aria.

DISCOTECHE
Le presenti indicazioni si applicano alle discoteche e ad altri
locali assimilabili destinati all'intrattenimento (in particolar modo
serale e notturno). Per eventuali servizi complementari (es.
ristorazione, produzioni musicali, spettacoli, etc.) attenersi alle
specifiche schede tematiche.
• Predisporre una adeguata informazione sulle misure di
prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalita',
sia mediante l'ausilio di apposita segnaletica e cartellonistica e/o
sistemi audio-video, sia ricorrendo a eventuale personale addetto,
incaricato di monitorare e promuovere il rispetto delle misure di
prevenzione facendo anche riferimento al senso di responsabilita' del
visitatore stesso.
• Riorganizzare gli spazi, per garantire l'accesso in modo
ordinato, al fine di evitare assembramenti di persone. Al solo fine
di definire la capienza massima del locale, garantire almeno 1 metro
tra gli utenti e almeno 2 metri tra gli utenti che accedono alla
pista da ballo. Se possibile organizzare percorsi separati per
l'entrata e per l'uscita.
• Prevedere un numero di addetti alla sorveglianza del rispetto del
distanziamento interpersonale adeguato rispetto alla capienza del
locale, come sopra stabilita. A tal fine si promuove l'utilizzo di
contapersone per monitorare gli accessi.
• Garantire, se possibile, un sistema di prenotazione, pagamento
tickets e compilazione di modulistica preferibilmente on line al fine
di evitare prevedibili assembramenti, e nel rispetto della privacy
mantenere se possibile un registro delle presenze per una durata di
14 giorni.
• Potra' essere rilevata la temperatura corporea, impedendo
l'accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.
• La postazione dedicata alla cassa, laddove non gia' dotata di
barriere fisiche (es. schermi), dovra' essere eventualmente adeguata.
In ogni caso, favorire modalita' di pagamento elettroniche.
• Nei guardaroba, gli indumenti e oggetti personali devono essere
riposti in appositi sacchetti porta abiti.
• E' necessario rendere disponibili prodotti per l'igiene delle
mani per gli utenti e per il personale in piu' punti delle aree,
prevedendo l'obbligo di utilizzo da parte degli utenti prima
dell'accesso ed all'uscita di ogni area dedicata al ballo, alla
ristorazione, ai servizi igienici, ecc.
• Con riferimento all'attivita' del ballo, tale attivita' in questa
fase puo' essere consentita esclusivamente negli spazi esterni (es.
giardini, terrazze, etc.).
• Gli utenti dovranno indossare la mascherina negli ambienti al
chiuso e all'esterno tutte le volte che non e' possibile rispettare
la distanza interpersonale di 1 metro. Il personale di servizio deve
utilizzare la mascherina e deve procedere ad una frequente
igienizzazione delle mani.
• Nel rispetto delle indicazioni generali contenute nella scheda
dedicata alla ristorazione, nel caso delle discoteche non e'
consentita la consumazione di bevande al banco. Inoltre, la
somministrazione delle bevande puo' avvenire esclusivamente qualora
sia possibile assicurare il mantenimento rigoroso della distanza
interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti, che dovranno accedere
al banco in modalita' ordinata e, se del caso, contingentata.
• I tavoli e le sedute devono essere disposti in modo da assicurare
il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti, ad
eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non
siano soggetti al distanziamento interpersonale. Detto ultimo aspetto
afferisce alla responsabilita' individuale. Tale distanza puo' essere
ridotta solo ricorrendo a barriere fisiche tra i diversi tavoli
adeguate a prevenire il contagio tramite droplet.
• Ogni oggetto fornito agli utenti (es. apribottiglie, secchielli
per il ghiaccio, etc.), dovra' essere disinfettato prima della
consegna.
• Favorire il ricambio d'aria negli ambienti interni. In ragione
dell'affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovra'
essere verificata l'efficacia degli impianti al fine di garantire
l'adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative
vigenti. In ogni caso, l'affollamento deve essere correlato alle
portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di
condizionamento, e' obbligatorio, se tecnicamente possibile,
escludere totalmente la funzione di ricircolo dell'aria. In ogni caso
vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d'aria
naturale e/o attraverso l'impianto, e va garantita la pulizia, ad
impianto fermo, dei filtri dell'aria di ricircolo per mantenere i
livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile,
va aumentata la capacita' filtrante del ricircolo, sostituendo i
filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il
mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in
funzione continuata l'estrattore d'aria.
• Nel caso di attivita' complementari che prevedono la condivisione
di oggetti (es. giochi da tavolo, biliardo), adottare modalita'
organizzative tali da ridurre il numero di persone che manipolano gli
stessi oggetti e obbligare comunque all'uso della mascherina e alla
disinfezione delle mani prima di ogni nuovo gioco. In ogni caso, i
piani di lavoro, i tavoli da gioco e ogni oggetto fornito in uso agli
utenti devono essere disinfettati prima e dopo ciascun turno di
utilizzo. E' vietato l'utilizzo di strumenti di gioco per i quali non
e' possibile il mantenimento della distanza personale di almeno 1
metro (es. calciobalilla). Sono consentite le attivita' ludiche che
prevedono l'utilizzo di materiali di cui non sia possibile garantire
una puntuale e accurata disinfezione (quali ad esempio carte da
gioco), purche' siano rigorosamente rispettate le seguenti
indicazioni: obbligo di utilizzo di mascherina; igienizzazione
frequente delle mani e della superficie di gioco; rispetto della
distanza di sicurezza di almeno 1 metro sia tra giocatori dello
stesso tavolo sia tra tavoli adiacenti. Nel caso di utilizzo di carte
da gioco e' consigliata inoltre una frequente sostituzione dei mazzi
di carte usati con nuovi mazzi.
• Garantire la regolare e frequente pulizia e disinfezione delle
superfici, con particolare riguardo per le superfici maggiormente
toccate dagli utenti e i servizi igienici.

 

Allegato 10

Criteri per Protocolli di settore elaborati dal Comitato
tecnico-scientifico in data 15 maggio 2020

 

Nel premettere che le raccomandazioni di carattere sanitario del
Comitato tecnico-scientifico (CTS) sono basate sullo stato attuale
delle evidenze epidemiologiche e scientifiche e sono passibili di
aggiornamento in base all'evoluzione del quadro epidemiologico e
delle conoscenze, le stesse hanno la finalita' di fornire al decisore
politico indicazioni utili al contenimento dell'epidemia da
SARS-CoV-2.
La realta' epidemiologica, produttiva, sociale ed organizzativa del
Paese nonche' i fattori rilevanti nel determinare la dinamica
dell'epidemia da SARS-CoV-2 (es. trasporti, densita' abitativa,
servizi sanitari e sociali) differiscono e potranno differire
significativamente nel corso dell'epidemia nelle diverse aree del
paese, sia su base regionale che provinciale.
In questa prospettiva e considerata la specificita' tecnico
organizzativa delle richieste e dei documenti provenienti dai diversi
ministeri, il CTS individua il proprio compito specifico nella
espressione di raccomandazioni generali di tipo sanitario sulle
misure di prevenzione e contenimento rimandando ai diversi proponenti
ed alle autorita' locali competenti la scelta piu' appropriata della
declinazione di indirizzo ed operativa sulla base della piu' puntuale
conoscenza degli aspetti tecnico organizzativi negli specifici
contesti.
In ogni caso e' essenziale che a livello nazionale, regionale e
locale vi sia una valutazione puntuale del possibile impatto in
termini di circolazione del virus SARS-CoV-2 delle diverse azioni,
cosi' da contenere la circolazione del virus al livello piu' basso
possibile.
In tale contesto, relativamente alle ipotesi di rimodulazione delle
misure contenitive in vista della graduale riapertura, sono stati
predisposti su richiesta dei ministeri competenti documenti tecnici e
pareri per alcuni settori di maggiore complessita', finalizzati a
supportare il processo decisionale con elementi di analisi e proposte
di soluzioni tecnico-organizzative che necessariamente devono trovare
poi una modulazione contestualizzata a livello regionale e locale con
il coinvolgimento delle autorita' competenti.
Al fine di garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori e
dell'utenza coinvolta nelle attivita' produttive e' necessario che i
principi di declinazione di protocolli condivisi di settore tengano
conto della coerenza con la normativa vigente, incluso il "Protocollo
condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il
contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di
lavoro" aggiornato al 24 aprile 2020.
I principi cardine che hanno informato ed informano le scelte e gli
indirizzi tecnici sono:
1. il distanziamento sociale: mantenendo una distanza
interpersonale non inferiore al metro;
2. la rigorosa igiene delle mani, personale e degli ambienti;
3. la capacita' di controllo e risposta dei servizi sanitari
della sanita' pubblica territoriale ed ospedaliera.
Per garantire a tutti la possibilita' del rispetto di tali principi
e' necessario prevedere specifiche misure di sistema, organizzative,
di prevenzione e protezione, igieniche e comunicative declinate sullo
specifico contesto produttivo e di vita sociale, tenendo presente i
seguenti criteri anche facendo riferimento ai documenti di indirizzo
prodotti da ISS e INAIL:
1. Il rischio di aggregazione e affollamento e la possibilita' di
prevenirlo in maniera efficace nelle singole realta' e nell'accesso a
queste;
2. La prossimita' delle persone (es. lavoratori, utenti, ecc.)
rispetto a contesti statici (es. persone tutte ferme in postazioni
fisse), dinamici (persone in movimento) o misti (contemporanea
presenza di persone in posizioni fisse e di altre in movimento);
3. L'effettiva possibilita' di mantenere la appropriata
mascherina da parte di tutti nei contesti raccomandati;
4. Il rischio connesso alle principali vie di trasmissione
(droplet e contatto) in particolare alle contaminazioni da droplet in
relazione alle superfici di contatto;
5. La concreta possibilita' di accedere alla frequente ed
efficace igiene delle mani;
6. L'adeguata aereazione negli ambienti al chiuso;
7. L'adeguata pulizia ed igienizzazione degli ambienti e delle
superfici;
8. La disponibilita' di una efficace informazione e
comunicazione.
La capacita' di promuovere, monitorare e controllare l'adozione
delle misure definendo i conseguenti ruoli.

Allegato 11

Misure per gli esercizi commerciali

 

1. Mantenimento in tutte le attivita' e le loro fasi del
distanziamento interpersonale.
2. Garanzia di pulizia e igiene ambientale con frequenza almeno due
volte giorno ed in funzione dell'orario di apertura.
3. Garanzia di adeguata aereazione naturale e ricambio d'aria.
4. Ampia disponibilita' e accessibilita' a sistemi per la
disinfezione delle mani. In particolare, detti sistemi devono essere
disponibili accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento.
5. Utilizzo di mascherine nei luoghi o ambienti chiusi e comunque
in tutte le possibili fasi lavorative laddove non sia possibile
garantire il distanziamento interpersonale.
6. Uso dei guanti "usa e getta" nelle attivita' di acquisto,
particolarmente per l'acquisto di alimenti e bevande.
7. Accessi regolamentati e scaglionati secondo le seguenti
modalita':
a) attraverso ampliamenti delle fasce orarie;
b) per locali fino a quaranta metri quadrati puo' accedere una
persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori;
c) per locali di dimensioni superiori a quelle di cui alla lettera
b), l'accesso e' regolamentato in funzione degli spazi disponibili,
differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita.
8. Informazione per garantire il distanziamento dei clienti in
attesa di entrata.

 

Allegato 12

Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il
contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli
ambienti di lavoro fra il Governo e le parti sociali

 

24 aprile 2020
Oggi, venerdi 24 aprile 2020, e' stato integrato il "Protocollo
condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il
contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di
lavoro" sottoscritto il 14 marzo 2020 su invito del Presidente del
Consiglio dei ministri, del Ministro dell'economia, del Ministro del
lavoro e delle politiche sociali, del Ministro dello sviluppo
economico e del Ministro della salute, che avevano promosso
l'incontro tra le parti sociali, in attuazione della misura,
contenuta all'articolo 1, comma primo, numero 9), del decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri 11 marzo 2020, che - in
relazione alle attivita' professionali e alle attivita' produttive -
raccomanda intese tra organizzazioni datoriali e sindacali.
Il Governo favorisce, per quanto di sua competenza, la piena
attuazione del Protocollo.
Premessa
Il documento, tenuto conto dei vari provvedimenti del Governo e, da
ultimo, del DPCM 10 aprile 2020, nonche' di quanto emanato dal
Ministero della Salute, contiene linee guida condivise tra le Parti
per agevolare le imprese nell'adozione di protocolli di sicurezza
anti-contagio, ovverosia Protocollo di regolamentazione per il
contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID 19 negli
ambienti di lavoro.
La prosecuzione delle attivita' produttive puo' infatti avvenire
solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che
lavorano adeguati livelli di protezione. La mancata attuazione del
Protocollo che non assicuri adeguati livelli di protezione determina
la sospensione dell'attivita' fino al ripristino delle condizioni di
sicurezza.
Pertanto le Parti convengono sin da ora il possibile ricorso agli
ammortizzatori sociali, con la conseguente riduzione o sospensione
dell'attivita' lavorativa, al fine di permettere alle imprese di
tutti i settori di applicare tali misure e la conseguente messa in
sicurezza del luogo di lavoro.
Unitamente alla possibilita' per l'azienda di ricorrere al lavoro
agile e gli ammortizzatori sociali, soluzioni organizzative
straordinarie, le parti intendono favorire il contrasto e il
contenimento della diffusione del virus.
E' obiettivo prioritario coniugare la prosecuzione delle attivita'
produttive con la garanzia di condizioni di salubrita' e sicurezza
degli ambienti di lavoro e delle modalita' lavorative. Nell'ambito di
tale obiettivo, si puo' prevedere anche la riduzione o la sospensione
temporanea delle attivita'.
In questa prospettiva potranno risultare utili, per la rarefazione
delle presenze dentro i luoghi di lavoro, le misure urgenti che il
Governo intende adottare, in particolare in tema di ammortizzatori
sociali per tutto il territorio nazionale.
Ferma la necessita' di dover adottare rapidamente un Protocollo di
regolamentazione per il contrasto e il contenimento della diffusione
del virus che preveda procedure e regole di condotta, va favorito il
confronto preventivo con le rappresentanze sindacali presenti nei
luoghi di lavoro, e per le piccole imprese le rappresentanze
territoriali come previsto dagli accordi interconfederali, affinche'
ogni misura adottata possa essere condivisa e resa piu' efficace dal
contributo di esperienza delle persone che lavorano, in particolare
degli RLS e degli RLST, tenendo conto della specificita' di ogni
singola realta' produttiva e delle situazioni territoriali.
PROTOCOLLO CONDIVISO DI REGOLAMENTAZIONE PER IL CONTENIMENTO DELLA
DIFFUSIONE DEL COVID - 19
L'obiettivo del presente protocollo condiviso di regolamentazione
e' fornire indicazioni operative finalizzate a incrementare, negli
ambienti di lavoro non sanitari, l'efficacia delle misure
precauzionali di contenimento adottate per contrastare l'epidemia di
COVID-19.
Il COVID-19 rappresenta un rischio biologico generico, per il quale
occorre adottare misure uguali per tutta la popolazione. Il presente
protocollo contiene, quindi, misure che seguono la logica della
precauzione e seguono e attuano le prescrizioni del legislatore e le
indicazioni dell'Autorita' sanitaria.
Fatti salvi tutti gli obblighi previsti dalle disposizioni emanate
per il contenimento del COVID-19 e premesso che
il DPCM dell'11 marzo 2020 prevede l'osservanza fino al 25 marzo
2020 di misure restrittive nell'intero territorio nazionale,
specifiche per il contenimento del COVID - 19 e che per le attivita'
di produzione tali misure raccomandano:
• sia attuato il massimo utilizzo da parte delle imprese di
modalita' di lavoro agile per le attivita' che possono essere svolte
al proprio domicilio o in modalita' a distanza;
• siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i
dipendenti nonche' gli altri strumenti previsti dalla contrattazione
collettiva;
• siano sospese le attivita' dei reparti aziendali non
indispensabili alla produzione;
• assumano protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non
fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro
come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di
protezione individuale;
• siano incentivate le operazioni di sanificazione nei luoghi di
lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali;
• per le sole attivita' produttive si raccomanda altresi' che
siano limitati al massimo gli spostamenti all'interno dei siti e
contingentato l'accesso agli spazi comuni;
• si favoriscono, limitatamente alle attivita' produttive, intese
tra organizzazioni datoriali e sindacali;
• per tutte le attivita' non sospese si invita al massimo
utilizzo delle modalita' di lavoro agile si stabilisce che
le imprese adottano il presente protocollo di regolamentazione
all'interno dei propri luoghi di lavoro, oltre a quanto previsto dal
suddetto decreto, applicano le ulteriori misure di precauzione di
seguito elencate - da integrare con altre equivalenti o piu' incisive
secondo le peculiarita' della propria organizzazione, previa
consultazione delle rappresentanze sindacali aziendali - per tutelare
la salute delle persone presenti all'interno dell'azienda e garantire
la salubrita' dell'ambiente di lavoro.
1- INFORMAZIONE
• L'azienda, attraverso le modalita' piu' idonee ed efficaci,
informa tutti i lavoratori e chiunque entri in azienda circa le
disposizioni delle Autorita', consegnando e/o affiggendo all'ingresso
e nei luoghi maggiormente visibili dei locali aziendali, appositi
depliants informativi
• In particolare, le informazioni riguardano
o l'obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza di
febbre (oltre 37.5°) o altri sintomi influenzali e di chiamare il
proprio medico di famiglia e l'autorita' sanitaria
o la consapevolezza e l'accettazione del fatto di non poter
fare ingresso o di poter permanere in azienda e di doverlo dichiarare
tempestivamente laddove, anche successivamente all'ingresso,
sussistano le condizioni di pericolo (sintomi di influenza,
temperatura, provenienza da zone a rischio o contatto con persone
positive al virus nei 14 giorni precedenti, etc) in cui i
provvedimenti dell'Autorita' impongono di informare il medico di
famiglia e l'Autorita' sanitaria e di rimanere al proprio domicilio
o l'impegno a rispettare tutte le disposizioni delle Autorita'
e del datore di lavoro nel fare accesso in azienda (in particolare,
mantenere la distanza di sicurezza, osservare le regole di igiene
delle mani e tenere comportamenti corretti sul piano dell'igiene)
o l'impegno a informare tempestivamente e responsabilmente il
datore di lavoro della presenza di qualsiasi sintomo influenzale
durante l'espletamento della prestazione lavorativa, avendo cura di
rimanere ad adeguata distanza dalle persone presenti
L'azienda fornisce una informazione adeguata sulla base delle
mansioni e dei contesti lavorativi, con particolare riferimento al
complesso delle misure adottate cui il personale deve attenersi in
particolare sul corretto utilizzo dei DPI per contribuire a prevenire
ogni possibile forma di diffusione di contagio.
2- MODALITA' DI INGRESSO IN AZIENDA
• Il personale, prima dell'accesso al luogo di lavoro potra' essere
sottoposto al controllo della temperatura corporea1 . Se tale
temperatura risultera' superiore ai 37,5°, non sara' consentito
l'accesso ai luoghi di lavoro. Le persone in tale condizione - nel
rispetto delle indicazioni riportate in nota - saranno
momentaneamente isolate e fornite di mascherine non dovranno recarsi
al Pronto Soccorso e/o nelle infermerie di sede, ma dovranno
contattare nel piu' breve tempo possibile il proprio medico curante e
seguire le sue indicazioni
______
1 La rilevazione in tempo reale della temperatura corporea
costituisce un trattamento di dati personali e, pertanto, deve
avvenire ai sensi della disciplina privacy vigente. A tal fine si
suggerisce di: 1) rilevare a temperatura e non registrare il dato
acquisto. E' possibile identificare l'interessato e registrare il
superamento della soglia di temperatura solo qualora sia necessario a
documentare le ragioni che hanno impedito l'accesso ai locali
aziendali; 2) fornire l'informativa sul trattamento dei dati
personali. Si ricorda che l'informativa puo' omettere le informazioni
di cui l'interessato e' gia' in possesso e puo' essere fornita anche
oralmente. Quanto ai contenuti dell'informativa, con riferimento alla
finalita' del trattamento potra' essere indicata la prevenzione dal
contagio da COVID-19 e con riferimento alla base giuridica puo'
essere indicata l'implementazione dei protocolli di sicurezza
anti-contagio ai sensi dell'art. art. 1, n. 7, lett. d) del DPCM 11
marzo 2020 e con riferimento alla durata dell'eventuale conservazione
dei dati si puo' far riferimento al termine dello stato d'emergenza;
3) definire le misure di sicurezza e organizzative adeguate a
proteggere i dati. In particolare, sotto il profilo organizzativo,
occorre individuare i soggetti preposti al trattamento e fornire loro
le istruzioni necessarie. A tal fine, si ricorda che i dati possono
essere trattati esclusivamente per finalita' di prevenzione dal
contagio da COVID-19 e non devono essere diffusi o comunicati a terzi
al di fuori delle specifiche previsioni normative (es. in caso di
richiesta da parte dell'Autorita' sanitaria per la ricostruzione
della filiera degli eventuali "contatti stretti di un lavoratore
risultato positivo al COVID-19); 4) in caso di isolamento momentaneo
dovuto al superamento della soglia di temperatura, assicurare
modalita' tali da garantire la riservatezza e la dignita' del
lavoratore. Tali garanzie devono essere assicurate anche nel caso in
cui il lavoratore comunichi all'ufficio responsabile del personale di
aver avuto, al di fuori del contesto aziendale, contatti con soggetti
risultati positivi al COVID-19 e nel caso di allontanamento del
lavoratore che durante l'attivita' lavorativa sviluppi febbre e
sintomi di infezione respiratoria e dei suoi colleghi (v. infra).

□ Il datore di lavoro informa preventivamente il personale, e chi
intende fare ingresso in azienda, della preclusione dell'accesso a
chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto contatti con soggetti
risultati positivi al COVID-19 o provenga da zone a rischio secondo
le indicazioni dell'OMS
______
2 Qualora si richieda il rilascio di una dichiarazione attestante
la non provenienza dalle zone a rischio epidemiologico e l'assenza di
contatti, negli ultimi 14 giorni, con soggetti risultati positivi al
COVID-19, si ricorda di prestare attenzione alla disciplina sul
trattamento dei dati personali, poiche' l'acquisizione della
dichiarazione costituisce un trattamento dati. A tal fine, si
applicano le indicazioni di cui alla precedente nota n. 1 e, nello
specifico, si suggerisce di raccogliere solo i dati necessari,
adeguati e pertinenti rispetto alla prevenzione del contagio da
COVID-19. Ad esempio, se si richiede una dichiarazione sui contatti
con persone risultate positive al COVID-19, occorre astenersi dal
richiedere informazioni aggiuntive in merito alla persona risultata
positiva. Oppure, se si richiede una dichiarazione sulla provenienza
da zone a rischio epidemiologico, e' necessario astenersi dal
richiedere informazioni aggiuntive in merito alle specificita' dei
luoghi.

□ Per questi casi si fa riferimento al Decreto legge n. 6 del
23/02/2020, art. 1, lett. h) e i)
□ L' ingresso in azienda di lavoratori gia' risultati positivi
all'infezione da COVID 19 dovra' essere preceduto da una preventiva
comunicazione avente ad oggetto la certificazione medica da cui
risulti la "avvenuta negativizzazione" del tampone secondo le
modalita' previste e rilasciata dal dipartimento di prevenzione
territoriale di competenza.
□ Qualora, per prevenire l'attivazione di focolai epidemici, nelle
aree maggiormente colpite dal virus, l'autorita' sanitaria competente
disponga misure aggiuntive specifiche, come ad esempio, l'esecuzione
del tampone per i lavoratori, il datore di lavoro fornira' la massima
collaborazione.
3- MODALITA' DI ACCESSO DEI FORNITORI ESTERNI
• Per l'accesso di fornitori esterni individuare procedure di
ingresso, transito e uscita, mediante modalita', percorsi e
tempistiche predefinite, al fine di ridurre le occasioni di contatto
con il personale in forza nei reparti/uffici coinvolti
• Se possibile, gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere
a bordo dei propri mezzi: non e' consentito l'accesso agli uffici per
nessun motivo. Per le necessarie attivita' di approntamento delle
attivita' di carico e scarico, il trasportatore dovra' attenersi alla
rigorosa distanza di un metro
• Per fornitori/trasportatori e/o altro personale esterno
individuare/installare servizi igienici dedicati, prevedere il
divieto di utilizzo di quelli del personale dipendente e garantire
una adeguata pulizia giornaliera
• Va ridotto, per quanto possibile, l'accesso ai visitatori;
qualora fosse necessario l'ingresso di visitatori esterni (impresa di
pulizie, manutenzione...), gli stessi dovranno sottostare a tutte le
regole aziendali, ivi comprese quelle per l'accesso ai locali
aziendali di cui al precedente paragrafo 2
• Ove presente un servizio di trasporto organizzato dall'azienda va
garantita e rispettata la sicurezza dei lavoratori lungo ogni
spostamento.
• le norme del presente Protocollo si estendono alle aziende in
appalto che possono organizzare sedi e cantieri permanenti e
provvisori all'interno dei siti e delle aree produttive
• in caso di lavoratori dipendenti da aziende terze che operano
nello stesso sito produttivo (es. manutentori, fornitori, addetti
alle pulizie o vigilanza) che risultassero positivi al tampone
COVID-19, l'appaltatore dovra' informare immediatamente il
committente ed entrambi dovranno collaborare con l'autorita'
sanitaria fornendo elementi utili all'individuazione di eventuali
contatti stretti.
• L'azienda committente e' tenuta a dare, all'impresa appaltatrice,
completa informativa dei contenuti del Protocollo aziendale e deve
vigilare affinche' i lavoratori della stessa o delle aziende terze
che operano a qualunque titolo nel perimetro aziendale, ne rispettino
integralmente le disposizioni.
4- PULIZIA E SANIFICAZIONE IN AZIENDA
• l'azienda assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione
periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e
delle aree comuni e di svago
• nel caso di presenza di una persona con COVID-19 all'interno dei
locali aziendali, si procede alla pulizia e sanificazione dei
suddetti secondo le disposizioni della circolare n. 5443 del 22
febbraio 2020 del Ministero della Salute nonche' alla loro
ventilazione
• occorre garantire la pulizia a fine turno e la sanificazione
periodica di tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti,
sia negli uffici, sia nei reparti produttivi
• l'azienda in ottemperanza alle indicazioni del Ministero della
Salute secondo le modalita' ritenute piu' opportune, puo' organizzare
interventi particolari/periodici di pulizia ricorrendo agli
ammortizzatori sociali (anche in deroga)
• nelle aree geografiche a maggiore endemia o nelle aziende in cui
si sono registrati casi sospetti di COVID-19, in aggiunta alle
normali attivita' di pulizia, e' necessario prevedere, alla
riapertura, una sanificazione straordinaria degli ambienti, delle
postazioni di lavoro e delle aree comuni, ai sensi della circolare
5443 del 22 febbraio 2020.
5- PRECAUZIONI IGIENICHE PERSONALI
• e' obbligatorio che le persone presenti in azienda adottino tutte
le precauzioni igieniche, in particolare per le mani
• l'azienda mette a disposizione idonei mezzi detergenti per le
mani
• e' raccomandata la frequente pulizia delle mani con acqua e
sapone
• I detergenti per le mani di cui sopra devono essere accessibili a
tutti i lavoratori anche grazie a specifici dispenser collocati in
punti facilmente individuabili.
6- DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• l'adozione delle misure di igiene e dei dispositivi di protezione
individuale indicati nel presente Protocollo di Regolamentazione e'
fondamentale e, vista l'attuale situazione di emergenza, e'
evidentemente legata alla disponibilita' in commercio. Per questi
motivi:
a. le mascherine dovranno essere utilizzate in conformita' a
quanto previsto dalle indicazioni dell'Organizzazione mondiale della
sanita'.
b. data la situazione di emergenza, in caso di difficolta' di
approvvigionamento e alla sola finalita' di evitare la diffusione del
virus, potranno essere utilizzate mascherine la cui tipologia
corrisponda alle indicazioni dall'autorita' sanitaria
c. e' favorita la preparazione da parte dell'azienda del liquido
detergente secondo le indicazioni dell'OMS
(https://www.who.int/gpsc/5may/Guide_to_Local_Production.pdf)
• qualora il lavoro imponga di lavorare a distanza interpersonale
minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni
organizzative e' comunque necessario l'uso delle mascherine, e altri
dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici,
ecc...) conformi alle disposizioni delle autorita' scientifiche e
sanitarie.
• nella declinazione delle misure del Protocollo all'interno dei
luoghi di lavoro sulla base del complesso dei rischi valutati e, a
partire dalla mappatura delle diverse attivita' dell'azienda, si
adotteranno i DPI idonei. E' previsto, per tutti i lavoratori che
condividono spazi comuni, l'utilizzo di una mascherina chirurgica,
come del resto normato dal DL n. 9 (art. 34) in combinato con il DL
n. 18 (art 16 c. 1)
7. GESTIONE SPAZI COMUNI (MENSA, SPOGLIATOI, AREE FUMATORI,
DISTRIBUTORI DI BEVANDE E/O SNACK...)
• l'accesso agli spazi comuni, comprese le mense aziendali, le aree
fumatori e gli spogliatoi e' contingentato, con la previsione di una
ventilazione continua dei locali, di un tempo ridotto di sosta
all'interno di tali spazi e con il mantenimento della distanza di
sicurezza di 1 metro tra le persone che li occupano.
• occorre provvedere alla organizzazione degli spazi e alla
sanificazione degli spogliatoi per lasciare nella disponibilita' dei
lavoratori luoghi per il deposito degli indumenti da lavoro e
garantire loro idonee condizioni igieniche sanitarie.
• occorre garantire la sanificazione periodica e la pulizia
giornaliera, con appositi detergenti dei locali mensa, delle tastiere
dei distributori di bevande e snack.
8- ORGANIZZAZIONE AZIENDALE (TURNAZIONE, TRASFERTE E SMART WORK,
RIMODULAZIONE DEI LIVELLI PRODUTTIVI)
In riferimento al DPCM 11 marzo 2020, punto 7, limitatamente al
periodo della emergenza dovuta al COVID-19, le imprese potranno,
avendo a riferimento quanto previsto dai CCNL e favorendo cosi' le
intese con le rappresentanze sindacali aziendali:
• disporre la chiusura di tutti i reparti diversi dalla produzione
o, comunque, di quelli dei quali e' possibile il funzionamento
mediante il ricorso allo smart work, o comunque a distanza
• Si puo' procedere ad una rimodulazione dei livelli produttivi
• assicurare un piano di turnazione dei dipendenti dedicati alla
produzione con l'obiettivo di diminuire al massimo i contatti e di
creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili
• utilizzare lo smart working per tutte quelle attivita' che
possono essere svolte presso il domicilio o a distanza nel caso
vengano utilizzati ammortizzatori sociali, anche in deroga, valutare
sempre la possibilita' di assicurare che gli stessi riguardino
l'intera compagine aziendale, se del caso anche con opportune
rotazioni
a. utilizzare in via prioritaria gli ammortizzatori sociali
disponibili nel rispetto degli istituti contrattuali (par, rol, banca
ore) generalmente finalizzati a consentire l'astensione dal lavoro
senza perdita della retribuzione
• nel caso l'utilizzo degli istituti di cui al punto c) non
risulti sufficiente, si utilizzeranno i periodi di ferie arretrati e
non ancora fruiti
• sono sospese e annullate tutte le trasferte/viaggi di lavoro
nazionali e internazionali, anche se gia' concordate o organizzate
Il lavoro a distanza continua ad essere favorito anche nella fase
di progressiva riattivazione del lavoro in quanto utile e modulabile
strumento di prevenzione, ferma la necessita' che il datore di lavoro
garantisca adeguate condizioni di supporto al lavoratore e alla sua
attivita' (assistenza nell'uso delle apparecchiature, modulazione dei
tempi di lavoro e delle pause).
E' necessario il rispetto del distanziamento sociale, anche
attraverso una rimodulazione degli spazi di lavoro, compatibilmente
con la natura dei processi produttivi e degli spazi aziendali. Nel
caso di lavoratori che non necessitano di particolari strumenti e/o
attrezzature di lavoro e che possono lavorare da soli, gli stessi
potrebbero, per il periodo transitorio, essere posizionati in spazi
ricavati ad esempio da uffici inutilizzati, sale riunioni.
Per gli ambienti dove operano piu' lavoratori contemporaneamente
potranno essere trovate soluzioni innovative come, ad esempio, il
riposizionamento delle postazioni di lavoro adeguatamente distanziate
tra loro ovvero, analoghe soluzioni.
L'articolazione del lavoro potra' essere ridefinita con orari
differenziati che favoriscano il distanziamento sociale riducendo il
numero di presenze in contemporanea nel luogo di lavoro e prevenendo
assembramenti all'entrata e all'uscita con flessibilita' di orari.
E' essenziale evitare aggregazioni sociali anche in relazione agli
spostamenti per raggiungere il posto di lavoro e rientrare a casa
(commuting), con particolare riferimento all'utilizzo del trasporto
pubblico. Per tale motivo andrebbero incentivate forme di trasporto
verso il luogo di lavoro con adeguato distanziamento fra i
viaggiatori e favorendo l'uso del mezzo privato o di navette.
9- GESTIONE ENTRATA E USCITA DEI DIPENDENTI
• Si favoriscono orari di ingresso/uscita scaglionati in modo da
evitare il piu' possibile contatti nelle zone comuni (ingressi,
spogliatoi, sala mensa)
• dove e' possibile, occorre dedicare una porta di entrata e una
porta di uscita da questi locali e garantire la presenza di
detergenti segnalati da apposite indicazioni
10- SPOSTAMENTI INTERNI, RIUNIONI, EVENTI INTERNI E FORMAZIONE
• Gli spostamenti all'interno del sito aziendale devono essere
limitati al minimo indispensabile e nel rispetto delle indicazioni
aziendali
• non sono consentite le riunioni in presenza. Laddove le stesse
fossero connotate dal carattere della necessita' e urgenza,
nell'impossibilita' di collegamento a distanza, dovra' essere ridotta
al minimo la partecipazione necessaria e, comunque, dovranno essere
garantiti il distanziamento interpersonale e un'adeguata
pulizia/areazione dei locali
• sono sospesi e annullati tutti gli eventi interni e ogni
attivita' di formazione in modalita' in aula, anche obbligatoria,
anche se gia' organizzati; e' comunque possibile, qualora
l'organizzazione aziendale lo permetta, effettuare la formazione a
distanza, anche per i lavoratori in smart work
• Il mancato completamento dell'aggiornamento della formazione
professionale e/o abilitante entro i termini previsti per tutti i
ruoli/funzioni aziendali in materia di salute e sicurezza nei luoghi
di lavoro, dovuto all'emergenza in corso e quindi per causa di forza
maggiore, non comporta l'impossibilita' a continuare lo svolgimento
dello specifico ruolo/funzione (a titolo esemplificativo: l'addetto
all'emergenza, sia antincendio, sia primo soccorso, puo' continuare
ad intervenire in caso di necessita'; il carrellista puo' continuare
ad operare come carrellista)
11- GESTIONE DI UNA PERSONA SINTOMATICA IN AZIENDA
• nel caso in cui una persona presente in azienda sviluppi febbre e
sintomi di infezione respiratoria quali la tosse, lo deve dichiarare
immediatamente all'ufficio del personale, si dovra' procedere al suo
isolamento in base alle disposizioni dell'autorita' sanitaria e a
quello degli altri presenti dai locali, l'azienda procede
immediatamente ad avvertire le autorita' sanitarie competenti e i
numeri di emergenza per il COVID-19 forniti dalla Regione o dal
Ministero della Salute
• l'azienda collabora con le Autorita' sanitarie per la definizione
degli eventuali "contatti stretti" di una persona presente in azienda
che sia stata riscontrata positiva al tampone COVID-19. Cio' al fine
di permettere alle autorita' di applicare le necessarie e opportune
misure di quarantena. Nel periodo dell'indagine, l'azienda potra'
chiedere agli eventuali possibili contatti stretti di lasciare
cautelativamente lo stabilimento, secondo le indicazioni
dell'Autorita' sanitaria
• Il lavoratore al momento dell'isolamento, deve essere subito
dotato ove gia' non lo fosse, di mascherina chirurgica.
12- SORVEGLIANZA SANITARIA/MEDICO COMPETENTE/RLS
• La sorveglianza sanitaria deve proseguire rispettando le misure
igieniche contenute nelle indicazioni del Ministero della Salute (cd.
decalogo)
• vanno privilegiate, in questo periodo, le visite preventive, le
visite a richiesta e le visite da rientro da malattia
• la sorveglianza sanitaria periodica non va interrotta, perche'
rappresenta una ulteriore misura di prevenzione di carattere
generale: sia perche' puo' intercettare possibili casi e sintomi
sospetti del contagio, sia per l'informazione e la formazione che il
medico competente puo' fornire ai lavoratori per evitare la
diffusione del contagio
• nell'integrare e proporre tutte le misure di regolamentazione
legate al COVID-19 il medico competente collabora con il datore di
lavoro e le RLS/RLST.
• Il medico competente segnala all'azienda situazioni di
particolare fragilita' e patologie attuali o pregresse dei dipendenti
e l'azienda provvede alla loro tutela nel rispetto della privacy.
• Il medico competente applichera' le indicazioni delle Autorita'
Sanitarie. Il medico competente, in considerazione del suo ruolo
nella valutazione dei rischi e nella sorveglia sanitaria, potra'
suggerire l'adozione di eventuali mezzi diagnostici qualora ritenuti
utili al fine del contenimento della diffusione del virus e della
salute dei lavoratori.
• Alla ripresa delle attivita', e' opportuno che sia coinvolto il
medico competente per le identificazioni dei soggetti con particolari
situazioni di fragilita' e per il reinserimento lavorativo di
soggetti con pregressa infezione da COVID 19.
E' raccomandabile che la sorveglianza sanitaria ponga particolare
attenzione ai soggetti fragili anche in relazione all'eta'
Per il reintegro progressivo di lavoratori dopo l'infezione da
COVID19, il medico competente, previa presentazione di certificazione
di avvenuta negativizzazione del tampone secondo le modalita'
previste e rilasciata dal dipartimento di prevenzione territoriale di
competenza, effettua la visita medica precedente alla ripresa del
lavoro, a seguito di assenza per motivi di salute di durata superiore
ai sessanta giorni continuativi, al fine di verificare l'idoneita'
alla mansione". (D.Lgs 81/08 e s.m.i, art. 41, c. 2 lett. e-ter),
anche per valutare profili specifici di rischiosita' e comunque
indipendentemente dalla durata dell'assenza per malattia.
13- AGGIORNAMENTO DEL PROTOCOLLO DI REGOLAMENTAZIONE
• E' costituito in azienda un Comitato per l'applicazione e la
verifica delle regole del protocollo di regolamentazione con la
partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e del RLS.
• Laddove, per la particolare tipologia di impresa e per il sistema
delle relazioni sindacali, non si desse luogo alla costituzione di
comitati aziendali, verra' istituito, un Comitato Territoriale
composto dagli Organismi Paritetici per la salute e la sicurezza,
laddove costituiti, con il coinvolgimento degli RLST e dei
rappresentanti delle parti sociali.
• Potranno essere costituiti, a livello territoriale o settoriale,
ad iniziativa dei soggetti firmatari del presente Protocollo,
comitati per le finalita' del Protocollo, anche con il coinvolgimento
delle autorita' sanitaria locali e degli altri soggetti istituzionali
coinvolti nelle iniziative per il contrasto della diffusione del
COVID19.

 

Allegato 13

Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della
diffusione del COVID-19 nei cantieri

 

Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ed il Ministero
del lavoro e delle politiche sociali condividono con ANCI, UPI, Anas
S.p.A., RFI, ANCE, Alleanza delle Cooperative, Feneal Uil, Filca -
CISL e Fillea CGIL, ANAEPA-Confartigianato, CNA Costruzioni,
Casartigiani, CLAAI il seguente:
PROTOCOLLO CONDIVISO DI REGOLAMENTAZIONE PER IL CONTENIMENTO DELLA
DIFFUSIONE DEL COVID - 19 NEI CANTIERI
Il 14 marzo 2020 e' stato adottato il Protocollo di
regolamentazione per il contrasto e il contenimento della diffusione
del virus COVID 19 negli ambienti di lavoro (d'ora in poi
Protocollo), relativo a tutti i settori produttivi", il cui contenuto
e' stato integrato in data 24 aprile 2020, e alle cui previsioni il
presente protocollo fa integralmente rinvio. Inoltre, le previsioni
del presente protocollo rappresentano specificazione di settore
rispetto alle previsioni generali contenute nel Protocollo del 14
marzo 2020, come integrato il successivo 24 aprile 2020.
Stante la validita' delle disposizioni contenute nel citato
Protocollo previste a carattere generale per tutte le categorie, e in
particolare per i settori delle opere pubbliche e dell'edilizia,, si
e' ritenuto definire ulteriori misure.
L'obiettivo del presente protocollo condiviso di regolamentazione
e' fornire indicazioni operative finalizzate a incrementare nei
cantieri l'efficacia delle misure precauzionali di contenimento
adottate per contrastare l'epidemia di COVID-19. Il COVID-19
rappresenta, infatti, un rischio biologico generico, per il quale
occorre adottare misure uguali per tutta la popolazione.
Il presente protocollo contiene, quindi, misure che seguono la
logica della precauzione e seguono e attuano le prescrizioni del
legislatore e le indicazioni dell'Autorita' sanitaria. Tali misure si
estendono ai titolari del cantiere e a tutti i subappaltatori e
subfornitori presenti nel medesimo cantiere
In riferimento al DPCM 11 marzo 2020, punto 7, limitatamente al
periodo della emergenza dovuta al COVID-19, i datori di lavoro
potranno, avendo a riferimento quanto previsto dai CCNL e favorendo
cosi' le intese con le rappresentanze sindacali:
• attuare il massimo utilizzo da parte delle imprese di modalita'
di lavoro agile per le attivita' di supporto al cantiere che possono
essere svolte dal proprio domicilio o in modalita' a distanza;
• sospendere quelle lavorazioni che possono essere svolte
attraverso una riorganizzazione delle fasi eseguite in tempi
successivi senza compromettere le opere realizzate;
• assicurare un piano di turnazione dei dipendenti dedicati alla
produzione con l'obiettivo di diminuire al massimo i contatti e di
creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili;
• utilizzare in via prioritaria gli ammortizzatori sociali
disponibili nel rispetto degli istituti contrattuali generalmente
finalizzati a consentire l'astensione dal lavoro senza perdita della
retribuzione;
• sono incentivate le ferie maturate e i congedi retribuiti per i
dipendenti nonche' gli altri strumenti previsti dalla normativa
vigente e dalla contrattazione collettiva per le attivita' di
supporto al cantiere;
• sono sospese e annullate tutte le trasferte/viaggi di lavoro
nazionali e internazionali, anche se gia' concordate o organizzate
• sono limitati al massimo gli spostamenti all'interno e
all'esterno del cantiere, contingentando l'accesso agli spazi comuni
anche attraverso la riorganizzazione delle lavorazioni e degli orari
del cantiere;
Il lavoro a distanza continua ad essere favorito anche nella fase
di progressiva riattivazione del lavoro in quanto utile e modulabile
strumento di prevenzione, ferma la necessita' che il datore di lavoro
garantisca adeguate condizioni di supporto al lavoratore e alla sua
attivita' (assistenza nell'uso delle apparecchiature, modulazione dei
tempi di lavoro e delle pause).
E' necessario il rispetto del distanziamento sociale, anche
attraverso una rimodulazione degli spazi di lavoro, compatibilmente
con la natura dei processi produttivi e con le dimensioni del
cantiere. Nel caso di lavoratori che non necessitano di particolari
strumenti e/o attrezzature di lavoro e che possono lavorare da soli,
gli stessi potrebbero, per il periodo transitorio, essere posizionati
in spazi ricavati. Per gli ambienti dove operano piu' lavoratori
contemporaneamente potranno essere assunti protocolli di sicurezza
anti- contagio e, laddove non fosse possibile in relazione alle
lavorazioni da eseguire rispettare la distanza interpersonale di un
metro come principale misura di contenimento, siano adottati
strumenti di protezione individuale. Il coordinatore per la sicurezza
nell'esecuzione dei lavori, ove nominato ai sensi del Decreto
legislativo 9 aprile 2008 , n. 81, provvede ad integrare il Piano di
sicurezza e di coordinamento e la relativa stima dei costi. I
committenti,attraverso i coordinatori per la sicurezza,vigilano
affinche' nei cantieri siano adottate le misure di sicurezza anti-
contagio;
L'articolazione del lavoro potra' essere ridefinita con orari
differenziati che favoriscano il distanziamento sociale riducendo il
numero di presenze in contemporanea nel luogo di lavoro e prevenendo
assembramenti all'entrata e all'uscita con flessibilita' di orari.
E' essenziale evitare aggregazioni sociali anche in relazione agli
spostamenti per raggiungere il posto di lavoro e rientrare a casa
(commuting), con particolare riferimento all'utilizzo del trasporto
pubblico. Per tale motivo andrebbero incentivate forme di trasporto
verso il luogo di lavoro con adeguato distanziamento fra i
viaggiatori e favorendo l'uso del mezzo privato o di navette.
Oltre a quanto previsto dal il DPCM dell'11 marzo 2020, i datori di
lavoro adottano il presente protocollo di regolamentazione
all'interno del cantiere, applicando, per tutelare la salute delle
persone presenti all'interno del cantiere e garantire la salubrita'
dell'ambiente di lavoro, le ulteriori misure di precauzione di
seguito elencate - da integrare eventualmente con altre equivalenti o
piu' incisive secondo la tipologia, la localizzazione e le
caratteristiche del cantiere, previa consultazione del coordinatore
per l'esecuzione dei lavori ove nominato, delle rappresentanze
sindacali aziendali/organizzazioni sindacali di categoria e del RLST
territorialmente competente.
1 INFORMAZIONE
Il datore di lavoro, anche con l'ausilio dell'Ente Unificato
Bilaterale formazione/sicurezza delle costruzioni, quindi attraverso
le modalita' piu' idonee ed efficaci, informa tutti i lavoratori e
chiunque entri nel cantiere circa le disposizioni delle Autorita',
consegnando e/o affiggendo all'ingresso del cantiere e nei luoghi
maggiormente frequentati appositi cartelli visibili che segnalino le
corrette modalita' di comportamento.
In particolare, le informazioni riguardano i seguenti obblighi:
il personale, prima dell'accesso al cantiere dovra' essere
sottoposto al controllo della temperatura corporea. Se tale
temperatura risultera' superiore ai 37,5°, non sara' consentito
l'accesso al cantiere. Le persone in tale condizione - nel rispetto
delle indicazioni riportate in nota1 - saranno momentaneamente
isolate e fornite di mascherine, non dovranno recarsi al Pronto
Soccorso e/o nelle infermerie di sede, ma dovranno contattare nel
piu' breve tempo possibile il proprio medico curante e seguire le sue
indicazioni o, comunque, l'autorita' sanitaria;
______
1 La rilevazione in tempo reale della temperatura corporea
costituisce un trattamento di dati personali e, pertanto, deve
avvenire ai sensi della disciplina privacy vigente. A tal fine si
suggerisce di: 1) rilevare a temperatura e non registrare il dato
acquisto. E' possibile identificare l'interessato e registrare il
superamento della soglia di temperatura solo qualora sia necessario a
documentare le ragioni che hanno impedito l'accesso ai locali
aziendali; 2) fornire l'informativa sul trattamento dei dati
personali. Si ricorda che l'informativa puo' omettere le informazioni
di cui l'interessato e' gia' in possesso e puo' essere fornita anche
oralmente. Quanto ai contenuti dell'informativa, con riferimento alla
finalita' del trattamento potra' essere indicata la prevenzione dal
contagio da COYID-19 e con riferimento alla base giuridica puo'
essere indicata l'implementazione dei protocolli di sicurezza
anti-contagio ai sensi dell'art. art. 1, n. 7, lett. d), del DPCM 11
marzo 2020 e con riferimento alla durata dell'eventuale conservazione
dei dati si puo' far riferimento al termine dello stato d'emergenza;
3) definire le misure di sicurezza e organizzative adeguate a
proteggere i dati. In particolare, sotto il profilo organizzativo,
occorre individuare i soggetti preposti al trattamento e fornire loro
le istruzioni necessarie. A tal fine, si ricorda che i dati possono
essere trattati esclusivamente per finalita' di prevenzione dal
contagio da COVID-19 e non devono essere diffusi o comunicati a terzi
al di fuori delle specifiche previsioni normative (es. in caso di
richiesta da parte dell'Autorita' sanitaria per la ricostruzione
della filiera degli eventuali "contatti stretti di un lavoratore
risultato positivo al COVID-19); 4) in caso di isolamento momentaneo
dovuto al superamento della soglia di temperatura, assicurare
modalita' tali da garantire la riservatezza e la dignita' del
lavoratore. Tali garanzie devono essere assicurate anche nel caso in
cui il lavoratore comunichi all'ufficio responsabile del personale di
aver avuto, al di fuori del contesto aziendale, contatti con soggetti
risultati positivi al COVID-19 e nel caso di allontanamento del
lavoratore che durante Fattivita' lavorativa sviluppi febbre e
sintomi di infezione respiratoria e dei suoi colleghi.

la consapevolezza e l'accettazione del fatto di non poter fare
ingresso o di poter permanere in cantiere e di doverlo dichiarare
tempestivamente laddove, anche successivamente all'ingresso,
sussistano le condizioni di pericolo (sintomi di influenza,
temperatura, provenienza da zone a rischio o contatto con persone
positive al virus nei 14 giorni precedenti, etc) in cui i
provvedimenti dell'Autorita' impongono di informare il medico di
famiglia e l'Autorita' sanitaria e di rimanere al proprio domicilio;
l'impegno a rispettare tutte le disposizioni delle Autorita' e del
datore di lavoro nel fare accesso in cantiere (in particolare:
mantenere la distanza di sicurezza, utilizzare gli strumenti di
protezione individuale messi a disposizione durante le lavorazioni
che non consentano di rispettare la distanza interpersonale di un
metro e tenere comportamenti corretti sul piano dell'igiene);
l'impegno a informare tempestivamente e responsabilmente il datore
di lavoro della presenza di qualsiasi sintomo influenzale durante
l'espletamento della prestazione lavorativa, avendo cura di rimanere
ad adeguata distanza dalle persone presenti;
l'obbligo del datore di lavoro di informare preventivamente il
personale, e chi intende fare ingresso nel cantiere, della
preclusione dell'accesso a chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto
contatti con soggetti risultati positivi al COVID-19 o provenga da
zone a rischio secondo le indicazioni dell'OMS;
• Per questi casi si fa riferimento al Decreto legge n. 6 del
23/02/2020, art. 1, lett. h) e i)
2. MODALITA' DI ACCESSO DEI FORNITORI ESTERNI AI CANTIERI
Per l'accesso di fornitori esterni devono essere individuate
procedure di ingresso, transito e uscita, mediante modalita',
percorsi e tempistiche predefinite, al fine di ridurre le occasioni
di contatto con il personale presente nel cantiere, con integrazione
in appendice nel Piano di sicurezza e coordinamento;
Se possibile, gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a
bordo dei propri mezzi: non e' consentito l'accesso ai locali chiusi
comuni del cantiere per nessun motivo. Per le necessarie attivita' di
approntamento delle attivita' di carico e scarico, il trasportatore
dovra' attenersi alla rigorosa distanza minima di un metro;
Per fornitori/trasportatori e/o altro personale esterno
individuare/installare servizi igienici dedicati, prevedere il
divieto di utilizzo di quelli del personale dipendente e garantire
una adeguata pulizia giornaliera;
Ove sia presente un servizio di trasporto organizzato dal datore di
lavoro per raggiungere il cantiere, va garantita e rispettata la
sicurezza dei lavoratori lungo ogni spostamento, se del caso facendo
ricorso a un numero maggiore di mezzi e/o prevedendo ingressi ed
uscite dal cantiere con orari flessibili e scaglionati oppure
riconoscendo aumenti temporanei delle indennita' specifiche, come da
contrattazione collettiva, per l'uso del mezzo proprio. In ogni caso,
occorre assicurare la pulizia con specifici detergenti delle maniglie
di portiere e finestrini, volante, cambio, etc. mantenendo una
corretta areazione all'interno del veicolo.
3. PULIZIA E SANIFICAZIONE NEL CANTIERE
• Il datore di lavoro assicura la pulizia giornaliera e la
sanificazione periodica degli spogliatoi e delle aree comuni
limitando l'accesso contemporaneo a tali luoghi; ai fini della
sanificazione e della igienizzazione vanno inclusi anche i mezzi
d'opera con le relative cabine di guida o di pilotaggio. Lo stesso
dicasi per le auto di servizio e le auto a noleggio e per i mezzi di
lavoro quali gru e mezzi operanti in cantiere;
• Il datore di lavoro verifica la corretta pulizia degli strumenti
individuali di lavoro impedendone l'uso promiscuo, fornendo anche
specifico detergente e rendendolo disponibile in cantiere sia prima
che durante che al termine della prestazione di lavoro;
• Il datore di lavoro deve verificare l'avvenuta sanificazione di
tutti gli alloggiamenti e di tutti i locali, compresi quelli
all'esterno del cantiere ma utilizzati per tale finalita', nonche'
dei mezzi d'opera dopo ciascun utilizzo, presenti nel cantiere e
nelle strutture esterne private utilizzate sempre per le finalita'
del cantiere;
• nel caso di presenza di una persona con COVID-19 all'interno del
cantiere si procede alla pulizia e sanificazione dei locali,
alloggiamenti e mezzi secondo le disposizioni della circolare n. 5443
del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute nonche', laddove
necessario, alla loro ventilazione
• La periodicita' della sanificazione verra' stabilita dal datore
di lavoro in relazione alle caratteristiche ed agli utilizzi dei
locali e mezzi di trasporto, previa consultazione del medico
competente aziendale e del Responsabile di servizio di prevenzione e
protezione, dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS o
RSLT territorialmente competente);
• Nelle aziende che effettuano le operazioni di pulizia e
sanificazione vanno definiti i protocolli di intervento specifici in
comune accordo con i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza
(RLS o RSLT territorialmente competente);
• Gli operatori che eseguono i lavori di pulizia e sanificazione
debbono inderogabilmente essere dotati di tutti gli indumenti e i
dispositivi di protezione individuale;
• Le azioni di sanificazione devono prevedere attivita' eseguite
utilizzando prodotti aventi le caratteristiche indicate nella
circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute;
4. PRECAUZIONI IGIENICHE PERSONALI
e' obbligatorio che le persone presenti in azienda adottino tutte
le precauzioni igieniche, in particolare assicurino il frequente e
minuzioso lavaggio delle mani, anche durante l'esecuzione delle
lavorazioni;
• il datore di lavoro, a tal fine, mette a disposizione idonei
mezzi detergenti per le mani;
5. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• l'adozione delle misure di igiene e dei dispositivi di protezione
individuale indicati nel presente Protocollo di Regolamentazione e'
di fondamentale importanza ma, vista la fattuale situazione di
emergenza, e' evidentemente legata alla disponibilita' in commercio
dei predetti dispositivi;
• le mascherine dovranno essere utilizzate in conformita' a quanto
previsto dalle indicazioni dell'Organizzazione mondiale della
sanita';
• data la situazione di emergenza, in caso di difficolta' di
approvvigionamento e alla sola finalita' di evitare la diffusione del
virus, potranno essere utilizzate mascherine la cui tipologia
corrisponda alle indicazioni dall'autorita' sanitaria e del
coordinatore per l'esecuzione dei lavori ove nominato ai sensi del
Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81;
• e' favorita la predisposizione da parte dell'azienda del liquido
detergente secondo le indicazioni dell'OMS
(https://www.who.int/gpsc/5may/Guide to Local Production.pdf);
• qualora la lavorazione da eseguire in cantiere imponga di
lavorare a distanza interpersonale minore di un metro e non siano
possibili altre soluzioni organizzative e' comunque necessario l'uso
delle mascherine e altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali,
tute, cuffie, ecc...) conformi alle disposizioni delle autorita'
scientifiche e sanitarie; in tali evenienze, in mancanza di idonei
D.P.I., le lavorazioni dovranno essere sospese con il ricorso se
necessario alla Cassa Integrazione Ordinaria (CIGO) ai sensi del
Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020, per il tempo strettamente
necessario al reperimento degli idonei DPI;
• il coordinatore per l'esecuzione dei lavori ove nominato ai sensi
del Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 provvede al riguardo ad
integrare il Piano di sicurezza e di coordinamento e la relativa
stima dei costi con tutti i dispositivi ritenuti necessari; il
coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione, con il
coinvolgimento del RLS o, ove non presente, del RLST, adegua la
progettazione del cantiere alle misure contenute nel presente
protocollo, assicurandone la concreta attuazione;
• il datore di lavoro provvede a rinnovare a tutti i lavoratori gli
indumenti da lavoro prevedendo la distribuzione a tutte le maestranze
impegnate nelle lavorazioni di tutti i dispositivi individuale di
protezione anche con tute usa e getta;
• il datore di lavoro si assicura che in ogni cantiere di grandi
dimensioni per numero di occupati (superiore a 250 unita') sia attivo
il presidio sanitario e, laddove obbligatorio, l'apposito servizio
medico e apposito pronto intervento; per tutti gli altri cantieri,
tali attivita' sono svolte dagli addetti al primo soccorso, gia'
nominati, previa adeguata formazione e fornitura delle dotazioni
necessarie con riferimento alle misure di contenimento della
diffusione del virus COVID-19;
6. GESTIONE SPAZI COMUNI (MENSA, SPOGLIATOI)
• L'accesso agli spazi comuni, comprese le mense e gli spogliatoi
e' contingentato, con la previsione di una ventilazione continua dei
locali, di un tempo ridotto di sosta all'interno di tali spazi e con
il mantenimento della distanza di sicurezza di 1 metro tra le persone
che li occupano; nel caso di attivita' che non prevedono
obbligatoriamente l'uso degli spogliatoi, e' preferibile non
utilizzare gli stessi al fine di evitare il contatto tra i
lavoratori; nel caso in cui sia obbligatorio l'uso, il coordinatore
per l'esecuzione dei lavori, ove nominato ai sensi del Decreto
legislativo 9 aprile 2008 , n. 81, provvede al riguardo ad integrare
il Piano di sicurezza e di coordinamento anche attraverso una
turnazione dei lavoratori compatibilmente con le lavorazioni previste
in cantiere;
• il datore di lavoro provvede alla sanificazione almeno
giornaliera ed alla organizzazione degli spazi per la mensa e degli
spogliatoi per lasciare nella disponibilita' dei lavoratori luoghi
per il deposito degli indumenti da lavoro e garantire loro idonee
condizioni igieniche sanitarie.
• Occorre garantire la sanificazione periodica e la pulizia
giornaliera con appositi detergenti anche delle tastiere dei
distributori di bevande;
7. ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE (TURNAZIONE, RIMODULAZIONE DEI
CRONOPROGRAMMA DELLE LAVORAZIONI)
In riferimento al DPCM 11 marzo 2020, punto 7, limitatamente al
periodo della emergenza dovuta al COVID-19, le imprese potranno,
avendo a riferimento quanto previsto dai CCNL e favorendo cosi' le
intese con le rappresentanze sindacali aziendali, o territoriali di
categoria, disporre la riorganizzazione del cantiere e del
cronoprogramma delle lavorazioni anche attraverso la turnazione dei
lavoratori con l'obiettivo di diminuire i contatti, di creare gruppi
autonomi, distinti e riconoscibili e di consentire una diversa
articolazione degli orari del cantiere sia per quanto attiene
all'apertura, alla sosta e all'uscita.
8. GESTIONE DI UNA PERSONA SINTOMATICA IN CANTIERE
• Nel caso in cui una persona presente in cantiere sviluppi febbre
con temperatura superiore ai 37,5° e sintomi di infezione
respiratoria quali la tosse, lo deve dichiarare immediatamente al
datore di lavoro
o al direttore di cantiere che dovra' procedere al suo isolamento
in base alle disposizioni dell'autorita' sanitaria e del coordinatore
per l'esecuzione dei lavori ove nominato ai sensi del Decreto
legislativo 9 aprile 2008 , n. 81 e procedere immediatamente ad
avvertire le autorita' sanitarie competenti e i numeri di emergenza
per il COVID-19 forniti dalla Regione o dal Ministero della Salute;
• Il datore di lavoro collabora con le Autorita' sanitarie per
l'individuazione degli eventuali "contatti stretti" di una persona
presente in cantiere che sia stata riscontrata positiva al tampone
COVID-19. Cio' al fine di permettere alle autorita' di applicare le
necessarie e opportune misure di quarantena. Nel periodo
dell'indagine, il datore di lavoro potra' chiedere agli eventuali
possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente il cantiere
secondo le indicazioni dell'Autorita' sanitaria
9. SORVEGLIANZA SANITARIA/MEDICO COMPETENTE/RLS o RLST
• La sorveglianza sanitaria deve proseguire rispettando le misure
igieniche contenute nelle indicazioni del Ministero della Salute (cd.
decalogo):
• vanno privilegiate, in questo periodo, le visite preventive, le
visite a richiesta e le visite da rientro da malattia;
• la sorveglianza sanitaria periodica non va interrotta, perche'
rappresenta una ulteriore misura di prevenzione di carattere
generale: sia perche' puo' intercettare possibili casi e sintomi
sospetti del contagio, sia per l'informazione e la formazione che il
medico competente puo' fornire ai lavoratori per evitare la
diffusione del contagio;
• nell'integrare e proporre tutte le misure di regolamentazione
legate al COVID-19 il medico competente collabora con il datore di
lavoro e le RLS/RLST nonche' con il direttore di cantiere e il
coordinatore per l'esecuzione dei lavori ove nominato ai sensi del
Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81;
• Il medico competente segnala al datore di lavoro situazioni di
particolare fragilita' e patologie attuali o pregresse dei dipendenti
e il datore di lavoro provvede alla loro tutela nel rispetto della
privacy il medico competente applichera' le indicazioni delle
Autorita' Sanitarie;
10. AGGIORNAMENTO DEL PROTOCOLLO DI REGOLAMENTAZIONE
• E' costituito in cantiere un Comitato per l'applicazione e la
verifica delle regole del protocollo di regolamentazione con la
partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e del RLS.
• Laddove, per la particolare tipologia di cantiere e per il
sistema delle relazioni sindacali, non si desse luogo alla
costituzione di comitati per i singoli cantieri, verra' istituito, un
Comitato Territoriale composto dagli Organismi Paritetici per la
salute e la sicurezza, laddove costituiti, con il coinvolgimento
degli RLST e dei rappresentanti delle parti sociali.
• Potranno essere costituiti, a livello territoriale o settoriale,
ad iniziativa dei soggetti firmatari del presente Protocollo,
comitati per le finalita' del Protocollo, anche con il coinvolgimento
delle autorita' sanitaria locali e degli altri soggetti istituzionali
coinvolti nelle iniziative per il contrasto della diffusione del
COVID19.
Si evidenzia che rimangono, comunque, ferme le funzioni ispettive
dell'INAIL e dell'Agenzia unica per le ispezioni del lavoro,
"Ispettorato Nazionale del Lavoro", e che, in casi eccezionali,
potra' essere richiesto l'intervento degli agenti di Polizia Locale.
TIPIZZAZIONE, RELATIVAMENTE ALLE ATTIVITA' DI CANTIERE, DELLE
IPOTESI DI ESCLUSIONE DELLA RESPONSABILITA' DEL DEBITORE, ANCHE
RELATIVAMENTE ALL'APPLICAZIONE DI EVENTUALI DECADENZE O PENALI
CONNESSE A RITARDATI O OMESSI ADEMPIMENTI
Le ipotesi che seguono, costituiscono una tipizzazione pattizia,
relativamente alle attivita' di cantiere, della disposizione, di
carattere generale, contenuta nell'articolo 91 del decreto legge 17
marzo 2020, 3 18, a tenore della quale il rispetto delle misure di
contenimento adottate per contrastare l'epidemia di COVID-19 e'
sempre valutata ai fini dell'esclusione, ai sensi e per gli effetti
degli articoli 1218 e 1223 c.c., della responsabilita' del debitore,
anche relativamente all'applicazione di eventuali decadenze o penali
connesse a ritardati o omessi adempimenti.
3.1 la lavorazione da eseguire in cantiere impone di lavorare a
distanza interpersonale minore di un metro, non sono possibili altre
soluzioni organizzative e non sono disponibili, in numero
sufficiente, mascherine e altri dispositivi di protezione individuale
(guanti, occhiali, tute, cuffie, ecc..) conformi alle disposizioni
delle autorita' scientifiche e sanitarie (risulta documentato
l'avvenuto ordine del materiale di protezione individuale e la sua
mancata consegna nei termini): conseguente sospensione delle
lavorazioni;
3.2 l'accesso agli spazi comuni, per esempio le mense, non puo'
essere contingentato, con la previsione di una ventilazione continua
dei locali, di un tempo ridotto di sosta all'interno di tali spazi e
con il mantenimento della distanza di sicurezza di 1 metro tra le
persone che li occupano; non e' possibile assicurare il servizio di
mensa in altro modo per assenza, nelle adiacenze del cantiere, di
esercizi commerciali, in cui consumare il pasto, non e' possibile
ricorrere ad un pasto caldo anche al sacco, da consumarsi mantenendo
le specifiche distanze: conseguente sospensione delle lavorazioni;
3.3 caso di un lavoratore che si accerti affetto da COVID-19;
necessita' di porre in quarantena tutti i lavoratori che siano venuti
a contatto con il collega contagiato; non e' possibile la
riorganizzazione del cantiere e del cronoprogramma delle lavorazioni:
conseguente sospensione delle lavorazioni;
3.4 laddove vi sia il pernotto degli operai ed il dormitorio non
abbia le caratteristiche minime di sicurezza richieste e/o non siano
possibili altre soluzioni organizzative, per mancanza di strutture
ricettive disponibili: conseguente sospensione delle lavorazioni.
3.5 indisponibilita' di approvvigionamento di materiali, mezzi,
attrezzature e maestranze funzionali alle specifiche attivita' del
cantiere: conseguente sospensione delle lavorazioni
La ricorrenza delle predette ipotesi deve essere attestata dal
coordinatore per la sicurezza nell'esecuzione dei lavori che ha
redatto l'integrazione del Piano di sicurezza e di coordinamento.
Roma, 24 aprile 2020.

 

Allegato 14

Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della
diffusione del COVID-19 nel settore del trasporto e della logistica

 

Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti condivide con le
associazioni datoriali Confindustria, Confetra, Confcoooperative,
Conftrasporto, Confartigianato, Assoporti, Assaeroporti, CNA-FITA,
AICAI, ANITA, ASSTRA, ANAV, AGENS, Confitarma, Assarmatori, Legacoop
Produzione Servizi e con le OO.SS. Filt-Cgil, Fit-Cisl e UilTrasporti
il seguente:
PROTOCOLLO CONDIVISO DI REGOLAMENTAZIONE PER IL CONTENIMENTO DELLA
DIFFUSIONE DEL COVID - 19 NEL SETTORE DEL TRASPORTO E DELLA LOGISTICA
Il 14 marzo 2020 e' stato adottato il Protocollo di
regolamentazione per il contrasto e il contenimento della diffusione
del virus COVID 19 negli ambienti di lavoro (d'ora in poi
Protocollo), relativo a tutti i settori produttivi.
Stante la validita' delle disposizioni contenute nel citato
Protocollo previste a carattere generale per tutte le categorie, e in
particolare per i settori dei trasporti e della logistica, si e'
ritenuto necessario definire ulteriori misure.
Il documento allegato prevede adempimenti per ogni specifico
settore nell'ambito trasportistico, ivi compresa la filiera degli
appalti funzionali al servizio ed alle attivita' accessorie e di
supporto correlate. Fermo restando le misure per le diverse modalita'
di trasporto, si richiama l'attenzione sui seguenti adempimenti
comuni:
• prevedere l'obbligo da parte dei responsabili dell'informazione
relativamente al corretto uso e gestione dei dispositivi di
protezione individuale, dove previsti (mascherine, guanti, tute,
etc.);
• La sanificazione e l'igienizzazione dei locali, dei mezzi di
trasporto e dei mezzi di lavoro deve essere appropriata e frequente
(quindi deve riguardare tutte le parti frequentate da viaggiatori e/o
lavoratori ed effettuata con le modalita' definite dalle specifiche
circolari del Ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di
Sanita').
• Ove possibile, installare dispenser di idroalcolica ad uso dei
passeggeri.
• Per quanto riguarda il trasporto viaggiatori laddove sia
possibile e' necessario contingentare la vendita dei biglietti in
modo da osservare tra i passeggeri la distanza di almeno un metro.
Laddove non fosse possibile i passeggeri dovranno dotarsi di apposite
protezioni (mascherine e guanti).
• Nei luoghi di lavoro laddove non sia possibile mantenere le
distanze tra lavoratori previste dalle disposizioni del Protocollo
vanno utilizzati i dispositivi di protezione individuale. In
subordine dovranno essere usati separatori di posizione. I luoghi
strategici per la funzionalita' del sistema (sale operative, sale
ACC, sale di controllo ecc) devono preferibilmente essere dotati di
rilevatori di temperatura attraverso dispositivi automatizzati.
• Per tutto il personale viaggiante cosi come per coloro che hanno
rapporti con il pubblico e per i quali le distanze di 1 mt
dall'utenza non siano possibili, va previsto l'utilizzo degli
appositi dispositivi di protezione individuali previsti dal
Protocollo. Analogamente per il personale viaggiante ( a titolo di
esempio macchinisti, piloti ecc..) per i quali la distanza di 1 m dal
collega non sia possibile.
• Per quanto riguarda il divieto di trasferta (di cui al punto 8
del Protocollo), si deve fare eccezione per le attivita' che
richiedono necessariamente tale modalita'.
• Sono sospesi tutti i corsi di formazione se non effettuabili da
remoto.
• Predisposizione delle necessarie comunicazioni a bordo dei mezzi
anche mediante apposizione di cartelli che indichino le corrette
modalita' di comportamento dell'utenza con la prescrizione che il
mancato rispetto potra' contemplare l'interruzione del servizio.
• Nel caso di attivita' che non prevedono obbligatoriamente l'uso
degli spogliatoi, e' preferibile non utilizzare gli stessi al fine di
evitare il contatto tra i lavoratori, nel caso in cui sia
obbligatorio l'uso, saranno individuate dal Comitato per
l'applicazione del Protocollo le modalita' organizzative per
garantire il rispetto delle misure sanitarie per evitare il pericolo
di contagio.

ALLEGATO

SETTORE AEREO
• Gli addetti che dovessero necessariamente entrare a piu' stretto
contatto, anche fisico, con il passeggero, nei casi in cui fosse
impossibile mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro,
dovranno indossare mascherine, guanti monouso e su indicazione del
Medico Competente ulteriori dispositivi di protezione come occhiali
protettivi, condividendo tali misure con il Comitato per
l'applicazione del Protocollo di cui in premessa.
• Per gli autisti dei camion per il cargo aereo valgono le stesse
regole degli autisti del trasporto merci.
SETTORE AUTOTRASPORTO MERCI
• Se possibile, gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere
a bordo dei propri mezzi se sprovvisti di guanti e mascherine. In
ogni caso, il veicolo puo' accedere al luogo di carico/scarico anche
se l'autista e' sprovvisto di DPI, purche' non scenda dal veicolo o
mantenga la distanza di un metro dagli altri operatori. Nei luoghi di
carico/scarico dovra' essere assicurato che le necessarie operazioni
propedeutiche e conclusive del carico/scarico delle merci e la
presa/consegna dei documenti, avvengano con modalita' che non
prevedano contatti diretti tra operatori ed autisti o nel rispetto
della rigorosa distanza di un metro. Non e' consentito l'accesso agli
uffici delle aziende diverse dalla propria per nessun motivo, salvo
l'utilizzo dei servizi igienici dedicati e di cui i responsabili dei
luoghi di carico/scarico delle merci dovranno garantire la presenza
ed una adeguata pulizia giornaliera e la presenza di idoneo gel
igienizzante lavamani.
• Le consegne di pacchi, documenti e altre tipologie di merci
espresse possono avvenire, previa nota informativa alla clientela da
effettuarsi, anche via web, senza contatto con i riceventi. Nel caso
di consegne a domicilio, anche effettuate da Riders, le merci possono
essere consegnate senza contatto con il destinatario e senza la firma
di avvenuta consegna. Ove cio' non sia possibile, sara' necessario
l'utilizzo di mascherine e guanti.
• Qualora sia necessario lavorare a distanza interpersonale minore
di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative - in
analogia a quanto previsto per gli ambienti chiusi -, laddove la
suddetta circostanza si verifichi nel corso di attivita' lavorative
che si svolgono in ambienti all'aperto, e' comunque necessario l'uso
delle mascherine.
• Assicurare, laddove possibile e compatibile con l'organizzazione
aziendale, un piano di turnazione dei dipendenti dedicati alla
predisposizione e alla ricezione delle spedizioni e al carico/scarico
delle merci e con l'obiettivo di diminuire al massimo i contatti e di
creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili individuando
priorita' nella lavorazione delle merci.
SETTORE TRASPORTO PUBBLICO LOCALE STRADALE E FERROVIE CONCESSE
In adesione a quanto previsto nell'Avviso comune siglato dalle
Associazioni Asstra, Anav ed Agens con le OOSSLLL il 13 marzo 2020,
per il settore considerato trovano applicazione le seguenti misure
specifiche:
• L'azienda procede all'igienizzazione, sanificazione e
disinfezione dei treni e dei mezzi pubblici, effettuando
l'igienizzazione e la disinfezione almeno una volta al giorno e la
sanificazione in relazione alle specifiche realta' aziendali.
• Occorre adottare possibili accorgimenti atti alla separazione del
posto di guida con distanziamenti di almeno un metro dai passeggeri;
consentire la salita e la discesa dei passeggeri dalla porta centrale
e dalla porta posteriore utilizzando idonei tempi di attesa al fine
di evitare contatto tra chi scende e chi sale.
• Sospensione, previa autorizzazione dell'Agenzia per la mobilita'
territoriale competente e degli Enti titolari, della vendita e del
controllo dei titoli di viaggio a bordo.
• Sospendere l'attivita' di bigliettazione a bordo da parte degli
autisti.
SETTORE FERROVIARIO
• Informazione alla clientela attraverso i canali aziendali di
comunicazione (call center, sito web, app) sia in merito alle misure
di prevenzione adottate in conformita' a quanto disposto dalle
Autorita' sanitarie sia in ordine alle informazioni relative alle
percorrenze attive in modo da evitare l'accesso delle persone agli
uffici informazioni/biglietterie delle stazioni.
• Nei Grandi Hub ove insistono gate di accesso all'area di
esercizio ferroviario (Milano C.le, Firenze S.M.N., Roma Termini) ed
in ogni caso in tutte le stazioni compatibilmente alle rispettive
capacita' organizzative ed ai flussi di traffico movimentati:
o disponibilita' per il personale di dispositivi di protezione
individuale (mascherine, guanti monouso, gel igienizzante lavamani);
o divieto di ogni contatto ravvicinato con la clientela ad
eccezione di quelli indispensabili in ragione di circostanze
emergenziali e comunque con le previste precauzioni di cui alle
vigenti disposizioni governative;
o proseguimento delle attivita' di monitoraggio di security delle
stazioni e dei flussi dei passeggeri, nel rispetto della distanza di
sicurezza prescritta dalle vigenti disposizioni.
o restrizioni al numero massimo dei passeggeri ammessi nelle aree
di attesa comuni e comunque nel rispetto delle disposizioni di
distanziamento fra le persone di almeno un metro. Prevedere per le
aree di attesa comuni senza possibilita' di aereazione naturale,
ulteriori misure per evitare il pericolo di contagio;
o disponibilita' nelle sale comuni di attesa e a bordo treno di
gel igienizzante lavamani anche eventualmente preparato secondo le
disposizioni dell'OMS. Sino al 3 aprile p.v. e' sospeso il servizio
di accoglienza viaggiatori a bordo treno.
• In caso di passeggeri che a bordo treno presentino sintomi
riconducibili all'affezione da Covid-19, la Polizia Ferroviaria e le
Autorita' sanitarie devono essere prontamente informate: all'esito
della relativa valutazione sulle condizioni di salute del passeggero,
a queste spetta la decisione in merito all'opportunita' di fermare il
treno per procedere ad un intervento.
• Al passeggero che presenti, a bordo treno, sintomi riconducibili
all'affezione da Covid-19 (tosse, rinite, febbre, congiuntivite), e'
richiesto di indossare una mascherina protettiva e sedere isolato
rispetto agli altri passeggeri, i quali sono ricollocati in altra
carrozza opportunamente sgomberata e dovranno quindi essere
attrezzati idonei spazi per l'isolamento di passeggeri o di personale
di bordo.
• L'impresa ferroviaria procedera' successivamente alla
sanificazione specifica del convoglio interessato dall'emergenza
prima di rimetterlo nella disponibilita' di esercizio.
SETTORE MARITTIMO E PORTUALE
• Evitare per quanto possibile i contatti fra personale di terra e
personale di bordo e comunque mantenere la distanza interpersonale di
almeno un metro. Qualora cio' non fosse possibile, il personale
dovra' presentarsi con guanti e mascherina ed ogni altro ulteriore
dispositivo di sicurezza ritenuto necessario.
• Al fine di assicurare la corretta e costante igiene e pulizia
delle mani, le imprese forniscono al proprio personale sia a bordo
sia presso le unita' aziendali (uffici, biglietterie e magazzini)
appositi distributori di disinfettante con relative ricariche.
• Sono rafforzati i servizi di pulizia, ove necessario anche
mediante l'utilizzo di macchinari specifici che permettono di
realizzare la disinfezione dei locali di bordo e degli altri siti
aziendali, quali uffici, biglietterie e magazzini.
• L'attivita' di disinfezione viene eseguita in modo appropriato e
frequente sia a bordo (con modalita' e frequenza dipendenti dalla
tipologia del locale) che presso gli altri siti aziendali ad opera di
personale a tale scopo destinato. In particolare, a bordo delle navi
la disinfezione avra' luogo durante la sosta in porto, anche in
presenza di operazioni commerciali sempre che queste non
interferiscano con dette operazioni. Nelle unita' da passeggeri e nei
locali pubblici questa riguardera' in modo specifico le superfici
toccate frequentemente come pulsanti, maniglie, o tavolini e potra'
essere effettuata con acqua e detergente seguita dall'applicazione di
disinfettanti d'uso comune, come alcol etilico o ipoclorito di sodio
opportunamente dosati. Alle navi da carico impiegate su rotte in cui
la navigazione avviene per diversi giorni consecutivi, tale procedura
si applichera' secondo le modalita' e la frequenza necessarie da
parte del personale di bordo opportunamente istruito ed in
considerazione delle differenti tipologie di navi, delle differenti
composizioni degli equipaggi e delle specificita' dei traffici. Le
normali attivita' di igienizzazione delle attrezzature e dei mezzi di
lavoro devono avvenire, con modalita' appropriate alla tipologia
degli stessi, ad ogni cambio di operatore ed a cura dello stesso con
l'uso di prodotti messi a disposizione dall'azienda osservando le
dovute prescrizioni eventualmente previste (aereazione, etc.)
• Le imprese forniranno indicazioni ed opportuna informativa al
proprio personale:
• per evitare contatti ravvicinati con la clientela ad eccezione
di quelli indispensabili in ragione di circostanze emergenziali e
comunque con le previste precauzioni di cui alle vigenti disposizioni
governative;
• per mantenere il distanziamento di almeno un metro tra i
passeggeri;
• per il TPL marittimo con istruzioni circa gli accorgimenti da
adottare per garantire una distanza adeguata tra le persone nel corso
della navigazione e durante le operazioni di imbarco e sbarco;
• per informare immediatamente le Autorita' sanitarie e marittime
qualora a bordo siano presenti passeggeri con sintomi riconducibili
all'affezione da Covid-19;
• per richiedere al passeggero a bordo che presenti sintomi
riconducibili all'affezione da Covid- 19 di indossare una mascherina
protettiva e sedere isolato rispetto agli altri passeggeri;
• per procedere, successivamente allo sbarco di qualsiasi
passeggero presumibilmente positivo all'affezione da Covid-19, alla
sanificazione specifica dell'unita' interessata dall'emergenza prima
di rimetterla nella disponibilita' d'esercizio.
• Per quanto possibile saranno organizzati sistemi di ricezione
dell'autotrasporto, degli utenti esterni e dei passeggeri che evitino
congestionamenti e affollamenti di persone. Per quanto praticabile
sara' favorito l'utilizzo di sistemi telematici per lo scambio
documentale con l'autotrasporto e l'utenza in genere.
• le imprese favoriranno per quanto possibile lo scambio
documentale tra la nave e il terminal con modalita' tali da ridurre
il contatto tra il personale marittimo e quello terrestre,
privilegiando per quanto possibile lo scambio di documentazione con
sistemi informatici.
• considerata la situazione emergenziale, limitatamente ai porti
nazionali, con riferimento a figure professionali quali il personale
dipendente degli operatori portuali, gli agenti marittimi, i chimici
di porto, le guardie ai fuochi, gli ormeggiatori, i piloti, il
personale addetto al ritiro dei rifiuti solidi e liquidi, sono
sospese le attivita' di registrazione e di consegna dei PASS per
l'accesso a bordo della nave ai fini di security.
• Nei casi in cui in un terminal operino, oltre all'impresa, anche
altre ditte subappaltatrici il governo dei processi deve essere
assunto dal terminalista.
• Risolvere con possibile interpretazione o integrazione del DPCM
11 marzo 2020 che nelle aree demaniali di competenza dell'ADSP e/o
interporti i punti di ristoro vengano considerati alla stregua delle
aree di sosta e/o mense. Nelle more dei chiarimenti da parte della
Presidenza dovranno essere previsti i servizi sanitari chimici.
Servizi di trasporto non di linea
• Per quanto riguarda i servizi di trasporto non di linea risulta
opportuno evitare che il passeggero occupi il posto disponibile
vicino al conducente.
Sui sedili posteriori al fine di rispettare le distanze di
sicurezza non potranno essere trasportati, distanziati il piu'
possibile, piu' di due passeggeri.
Il conducente dovra' indossare dispositivi di protezione.
Le presenti disposizioni per quanto applicabili vanno estese anche
ai natanti che svolgono servizi di trasporto non di linea.
Le presenti linee guida sono automaticamente integrate o modificate
in materia di tutela sanitaria sulla base delle indicazioni o
determinazioni assunte dal Ministero della Sanita e dall'
Organizzazione mondiale della sanita' (OMS) in relazione alle
modalita' di contagio del COVID-19

Allegato 15

 

Linee guida per l'informazione agli utenti e le modalita'
organizzative per il contenimento della diffusione del covid-19 in
materia di trasporto pubblico

Il 14 marzo 2020 e' stato adottato il Protocollo di
regolamentazione per il contrasto e il contenimento della diffusione
del virus COVID 19 negli ambienti di lavoro (d'ora in poi
Protocollo), relativo a tutti i settori produttivi e successivamente
in data 20 marzo 2020 il protocollo condiviso di regolamentazione per
il contenimento della diffusione del Covid 19 negli ambienti nel
settore dei trasporti e della logistica.
Le presenti linee guida stabiliscono le modalita' di informazione
agli utenti nonche' le misure organizzative da attuare nelle
stazioni, negli aeroporti e nei porti, al fine di consentire lo
svolgimento del servizio di trasporto pubblico, indispensabile per
l'esercizio delle funzioni pubbliche e delle attivita' private, nella
consapevolezza della necessita' di contemperare in maniera
appropriata il contenimento e il contrasto del rischio sanitario con
le attivita' di istruzione, di formazione, di lavoro, culturali e
produttive del Paese quali valori essenziali per l'interesse generale
e tutelati dalla Costituzione.
Si premette che la tutela dei passeggeri che ne beneficiano non e'
indipendente dall'adozione di altre misure di carattere generale,
definibili quali "misure di sistema".
Si richiamano, di seguito, le principali misure, fatta salva la
possibilita' per le Regioni e Province autonome di introdurre
prescrizioni in ragione delle diverse condizioni territoriali e
logistiche, nonche' delle rispettive dotazioni di parco mezzi.

Misure "di sistema"

L'articolazione dell'orario di lavoro differenziato con ampie
finestre di inizio e fine di attivita' lavorativa e' importante per
modulare la mobilita' dei lavoratori e prevenire conseguentemente i
rischi di aggregazione connessi alla mobilita' dei cittadini. Anche
la differenziazione e il prolungamento degli orari di apertura degli
uffici, degli esercizi commerciali, dei servizi pubblici e delle
scuole di ogni ordine e grado - queste ultime mediante intese, a
livello territoriale con gli enti locali, nell'ambito di un
coordinamento tra le Direzioni generali regionali del Ministero
Istruzione e i competenti Assessorati Regionali all'Istruzione, per
consentire ingressi e uscite differenziati.
E' raccomandata, quando possibile, l'incentivazione della mobilita'
sostenibile (biciclette, e-bike, ecc.). Al riguardo, le conferenze di
servizi previste dalle Linee Guida del piano Scuola 2020-2021 emanate
dal ministero dell'istruzione prevedono specifici raccordi fra
autorita' locali.
Tale approccio e' alla base delle presenti linee guida. Tali misure
vanno modulate in relazione alle esigenze del territorio e al bacino
di utenza di riferimento, avendo come riferimento quantitativo la
necessita' di ridurre in modo consistente i picchi di utilizzo del
trasporto pubblico collettivo presenti nel periodo antecedente
l'emergenza sanitaria e il lockdown.
La responsabilita' individuale di tutti gli utenti dei servizi di
trasporto pubblico rimane un punto essenziale per garantire il
distanziamento interpersonale o comunque per la tenuta di
comportamenti corretti anche nei casi in cui sia consentita la deroga
al distanziamento di un metro sulla base di specifiche prescrizioni,
l'attuazione di corrette misure igieniche, nonche' per prevenire
comportamenti che possono aumentare il rischio di contagio. Una
chiara e semplice comunicazione in ogni contesto (stazioni
ferroviarie, metropolitane, aeroporti, stazioni autobus, mezzi di
trasporto, etc.), mediante pannelli ad informazione mobile, e' un
punto essenziale per comunicare le necessarie regole comportamentali
nell'utilizzo dei mezzi di trasporto.
Si richiamano infine, al fine di implementare i servizi, le
disposizioni di cui all'articolo 200 del decreto legge 19 maggio
2020, n.34, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020,
n.77, con particolare riferimento al comma 6 bis, ove prevede che in
deroga all'articolo 87, comma 2, del codice della strada, possono
essere destinate ai servizi di linea per trasporto di persone anche
le autovetture a uso di terzi ci cui all'articolo 82, comma 5,
lettera b, del medesimo codice, nonche' le disposizioni di cui
all'articolo 1 del decreto legge 16 luglio 2020, n.76 concernenti le
procedure di semplificazione per l'affidamento dei servizi.
L'Aumento delle corse dei mezzi di trasporto, soprattutto durante
le ore di punta, e' fortemente auspicabile anche mediante gli
strumenti previsti dalla recenti norme sopra richiamate.
Tali servizi aggiuntivi, ove dichiarati indispensabili dagli Enti
di governo del trasporto pubblico locale in ciascuna Regione per
assicurare il servizio con l'avvio dell'anno scolastico, sulla base
di un piano che tenga conto del numero di utenti e degli orari di
ingresso e di uscita dagli istituti scolastici, sono considerati come
essenziali anche ai fini del finanziamento a carico di un fondo
straordinario ovvero del fondo nazionale TPL di cui alla Legge
228/2012 e successive modificazioni, per le Regioni a Statuto
Ordinario, e di un fondo straordinario per le Regioni a Statuto
Speciale e le Province autonome. In tale contesto il Governo
provvedera' a stanziare nella legge di bilancio per l'anno 2021
risorse per 200 milioni di euro per le Regioni e per 150 milioni di
euro per le province e i comuni. Le risorse gia' stanziate a favore
delle Regioni per i mancati introiti delle aziende di trasporto
pubblico, conseguenti alla ridotta capacita' di riempimento prevista
dalle disposizioni vigenti, e per gli enti locali per la riduzione
delle entrate di cui al decreto legge n.104 del 2020 , potranno
essere a seguito di apposita modifica normativa utilizzate anche per
i servizi aggiuntivi. Il Governo, a consuntivo, al netto dell'aumento
delle entrate da bigliettazione per la maggiore capienza prevista
dalle presenti linee guida, verifichera' la necessita' di riconoscere
le eventuali ulteriori risorse.
Servizi aggiuntivi con l'utilizzazione delle disposizioni di cui al
citato articolo 200, comma 6 bis, di cui alla legge richiamata
possono essere previsti anche per il trasporto pubblico locale
ferroviario.
a) Misure di carattere generale per il contenimento del contagio da
COVID 19
Si richiama, altresi', il rispetto delle sotto elencate
disposizioni, valide per tutte le modalita' di trasporto:
• La sanificazione e l'igienizzazione dei locali, dei mezzi di
trasporto e dei mezzi di lavoro deve riguardare tutte le parti
frequentate da viaggiatori e/o lavoratori ed essere effettuata con le
modalita' definite dalle specifiche circolari del Ministero della
Salute e dell'Istituto Superiore di Sanita'.
• Nelle stazioni ferroviarie, nelle autostazioni, negli
aeroporti, nei porti e sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza e'
necessario installare dispenser contenenti soluzioni disinfettanti ad
uso dei passeggeri.
• Sulle metropolitane, sugli autobus e su tutti i mezzi di
trasporto pubblico locale devono essere installati, anche in modo
graduale, privilegiando i mezzi di trasporto maggiormente utilizzati
dagli utenti, appositi dispenser per la distribuzione di soluzioni
idroalcoliche per la frequente detersione delle mani;
• All'ingresso e nella permanenza nei luoghi di accesso al
sistema del trasporto pubblico (stazioni ferroviarie, autostazioni,
fermate bus ecc.) e all'interno dei mezzi, e' obbligatorio indossare
una mascherina di comunita', per la protezione del naso e della
bocca.
• E' necessario incentivare la vendita di biglietti con sistemi
telematici.
• Nelle stazioni o nei luoghi di acquisto dei biglietti e'
opportuno installare punti vendita e distributori di dispositivi di
sicurezza.
• Vanno previste misure per la gestione dei passeggeri e degli
operatori nel caso in cui sia accertata una temperatura corporea
superiore a 37,5° C.
• Vanno adottati sistemi di informazione e di divulgazione, nei
luoghi di transito dell'utenza, relativi al corretto uso dei
dispositivi di protezione individuale, nonche' sui comportamenti che
la stessa utenza e' obbligata a tenere all'interno delle stazioni e
autostazioni, degli aeroporti, dei porti e dei luoghi di attesa,
nella fase di salita e discesa dal mezzo di trasporto e durante il
trasporto medesimo.
• Vanno adottati interventi gestionali, ove necessari, di
regolamentazione degli accessi alle principali stazioni e
autostazioni, agli aeroporti, ai porti al fine di evitare
affollamenti e ogni possibile occasione di contatto, garantendo il
rispetto della distanza interpersonale minima di un metro.
• Vanno adottate misure organizzative, con predisposizione di
specifici piani operativi, finalizzate a limitare ogni possibile
occasione di contatto nella fase di salita e di discesa dal mezzo di
trasporto, negli spostamenti all'interno delle principali stazioni e
autostazioni, degli aeroporti e dei porti, nelle aree destinate alla
sosta dei passeggeri e durante l'attesa del mezzo di trasporto,
garantendo il rispetto della distanza interpersonale minima di un
metro, escludendo da tale limitazione i minori accompagnati e i non
vedenti se accompagnati da persona che vive nella stessa unita'
abitativa. Per i non vedenti non accompagnati da persona che vive
nella stessa unita' abitativa, dovra' essere predisposta un'adeguata
organizzazione del servizio per garantire la fruibilita' dello stesso
servizio, garantendo la sicurezza sanitaria.
• Vanno previsti dalle aziende di gestione del servizio forme di
comunicazione, su ogni mezzo di trasporto, sul corretto utilizzo dei
Dispositivi di Protezione Individuali.
• Il distanziamento di un metro non e' necessario nel caso si
tratti di persone che vivono nella stessa unita' abitativa, nonche'
tra i congiunti e le persone che intrattengono rapporti
interpersonali stabili, Nell' eventuale fase di accertamento della
violazione alla prescrizione del distanziamento interpersonale potra'
essere resa autodichiarazione della sussistenza della predetta
qualita', 🙁 si riportano alcuni esempi: coniuge, parenti e affini in
linea retta e collaterale non conviventi, ma con stabile
frequentazione; persone, non legate da vincolo di parentela, di
affinita' o di coniugio, che condividono abitualmente gli stessi
luoghi. Cio' anche a ragione della possibile tracciabilita' dei
contatti tra i predetti soggetti.
Al fine di aumentare l'indice di riempimento dei mezzi di trasporto
potranno essere installati separazioni removibili in materiale idoneo
tra i sedili che non comportino modifiche strutturali sulle
disposizioni inerenti la sicurezza, prevedendo, comunque, la
periodica sanificazione. Su tale aspetto e' in corso un accordo tra
MIT- INAIL e IIT volto ad individuare il materiale idoneo per
consentire la separazione tra una seduta e l'altra, al fine di
consentire l'ulteriore capacita' riempimento. La direzione Generale
della Motorizzazione del MIT provvede a disciplinare le modalita'
applicative ai fini della sicurezza dei predetti divisori sui veicoli
di categoria M2 ed M3, classe B, II e II, destinati al trasporto di
persone e scuolabus. Per quanto attiene ai separatori da installare
sui treni , le imprese e gli esercenti ferroviari, previa
certificazione sanitaria del CTS sulla idoneita' del materiale,
valutano le modifiche tecniche da apportare ai veicoli ferroviari con
gli strumenti e nel rispetto delle norme tecniche e delle procedure
previste dal vigente quadro normativo.
In tale contesto le aziende di trasporto, le imprese e gli
esercenti ferroviari, possono, comunque, autonomamente avviare ogni
utile attivita' per individuare idoneo materiale, per consentire la
separazione tra un utente e l'altro, da sottoporre alla
certificazione sanitaria del CTS.
Realizzare, ove strutturalmente possibile, anche con specifici
interventi tecnici, la massima areazione naturale dei mezzi di
trasporto.
b) Raccomandazioni per tutti gli utenti dei servizi di trasporto
pubblico
• Non usare il trasporto pubblico se hai sintomi di infezioni
respiratorie acute (febbre, tosse, raffreddore).
• Acquistare, ove possibile, i biglietti in formato elettronico,
on line o tramite app.
• Seguire la segnaletica e i percorsi indicati all'interno delle
stazioni o alle fermate mantenendo sempre la distanza di almeno un
metro dalle altre persone.
• Utilizzare le porte di accesso ai mezzi indicate per la salita
e la discesa, rispettando sempre la distanza interpersonale di
sicurezza di un metro.
• Sedersi solo nei posti consentiti mantenendo, ove prescritto,
il distanziamento dagli altri occupanti.
• Evitare di avvicinarsi o di chiedere informazioni al
conducente.
• Nel corso del viaggio, igienizzare frequentemente le mani ed
evitare di toccarsi il viso.
• Utilizzo dell'App IMMUNI ai fini del controllo della diffusione
del virus.

ALLEGATO TECNICO

SINGOLE MODALITA' DI TRASPORTO SETTORE AEREO

 

Per il settore del trasporto aereo vanno osservate specifiche
misure di contenimento per i passeggeri che riguardano sia il
corretto utilizzo delle aerostazioni che degli aeromobili. Si
richiede, pertanto, l'osservanza delle seguenti misure a carico,
rispettivamente, dei gestori, degli operatori aeroportuali, dei
vettori e dei passeggeri:
• gestione dell'accesso alle aerostazioni prevedendo, ove
possibile, una netta separazione delle porte di entrata e di uscita,
in modo da evitare l'incontro di flussi di utenti;
• interventi organizzativi e gestionali e di contingentamento degli
accessi al fine di favorire la distribuzione del pubblico in tutti
gli spazi comuni dell'aeroporto al fine di evitare affollamenti nelle
zone antistanti i controlli di sicurezza;
• previsione di percorsi a senso unico all'interno dell'aeroporto e
nei percorsi fino ai gate, in modo da mantenere separati i flussi di
utenti in entrata e uscita;
• obbligo di distanziamento interpersonale di un metro a bordo
degli aeromobili, all'interno dei terminal e di tutte le altre
facility aeroportuali (es. bus per trasporto passeggeri). E'
consentito derogare al distanziamento interpersonale di un metro, a
bordo degli aeromobili, nel caso in cui:
o l'aria a bordo sia rinnovata ogni tre minuti, i flussi siano
verticali e siano adottati i filtri HEPA, in quanto tali precauzioni
consentono una elevatissima purificazione dell'aria, nonche' in caso
in cui siano adottati specifici protocolli di sicurezza sanitaria,
prevedendo in particolare la misurazione della temperatura prima
dell'accesso all'aeromobile e vietando la salita a bordo in caso di
temperatura superiore a 37,5 °C;
o sia garantita la durata massima di utilizzo della mascherina
chirurgica non superiore alle quattro ore, prevedendone la
sostituzione per periodi superiori;
o siano disciplinate individualmente le salite e le discese
dall'aeromobile e la collocazione al posto assegnato al fine di
evitare contatti stretti tra i passeggeri nella fase di
movimentazione;
o sia acquisita dai viaggiatori, al momento del check-in online o
in aeroporto e comunque prima dell'imbarco, specifica
autocertificazione che attesti di non aver avuto contatti stretti con
persone affette da patologia COVID-19 negli ultimi due giorni prima
dell'insorgenza dei sintomi e fino a 14 giorni dopo l'insorgenza dei
medesimi;
o sia assunto l'impegno da parte dei viaggiatori, al fine di
definire la tracciabilita' dei contatti, di comunicare anche al
vettore ed all'Autorita' sanitaria territoriale competente
l'insorgenza di sintomatologia COVID-19 comparsa entro otto giorni
dallo sbarco dall'aeromobile;
o siano limitati al massimo gli spostamenti e i movimenti
nell'ambito dello stesso aeromobile. I vettori possono definire con i
gestori aeroportuali specifiche procedure che consentano l'imbarco di
bagaglio a mano di dimensioni consentite per la collocazione nelle
cappelliere, mettendo in atto idonee misure di imbarco e di discesa
selettive, in relazione ai posti assegnati a bordo dell'aeromobile,
garantendo i dovuti tempi tecnici operativi al fine di evitare
assembramenti nell'imbarco e nella discesa e riducendo al minimo le
fasi di movimentazione. (ad es. chiamata individuale dei passeggeri
al momento dell'imbarco e della discesa, in modo da evitare contatti
in prossimita' delle cappelliere);
o gli indumenti personali (giacca, cappotto, maglione ecc..) da
collocare nelle cappelliere, dovranno essere custoditi in un apposito
contenitore monouso, consegnato dal vettore al momento dell'imbarco,
per evitare il contatto tra gli indumenti personali dei viaggiatori
nelle stesse cappelliere.
• Nelle operazioni di sbarco e imbarco dei passeggeri va
utilizzato, ove possibile, il finger in via prioritaria e in caso di
trasporto tramite navetta bus, va evitato l'affollamento, prevedendo
una riduzione del 50% della capienza massima prevista per gli
automezzi e una durata della corsa comunque inferiore ai 15 minuti,
garantendo il piu' possibile l'areazione naturale del mezzo.
• Vanno assicurate anche tramite segnaletica le procedure
organizzative per ridurre i rischi di affollamento e mancato
distanziamento nella fase di ritiro bagagli presso i nastri dedicati
alla riconsegna.
• Con particolare riferimento ai gestori ed ai vettori nelle aree
ad essi riservate, questi ultimi predispongono specifici piani per
assicurare il massimo distanziamento delle persone nell'ambito degli
spazi interni e delle infrastrutture disponibili. In particolare,
nelle aree soggette a formazione di code sara' implementata idonea
segnaletica a terra e cartellonistica per invitare i passeggeri a
mantenere il distanziamento fisico;
• i passeggeri sull'aeromobile dovranno indossare necessariamente
una mascherina chirurgica, che andra' sostituita ogni quattro ore in
caso in cui sia ammessa la deroga al distanziamento interpersonale di
un metro;
• attivita' di igienizzazione e sanificazione di terminal ed
aeromobili, anche piu' volte al giorno in base al traffico
dell'aerostazione e sugli aeromobili, con specifica attenzione a
tutte le superfici che possono essere toccate dai passeggeri in
circostanze ordinarie. Tutti i gate di imbarco dovrebbero essere
dotati di erogatori di gel disinfettante. Gli impianti di
climatizzazione vanno gestiti con procedure e tecniche miranti alla
prevenzione della contaminazione batterica e virale;
• introduzione di termo-scanner per i passeggeri sia in arrivo che
in partenza, secondo modalita' da determinarsi di comune accordo tra
gestori e vettori nei grandi hub aeroportuali. In linea di massima,
potrebbero comunque prevedersi controlli della temperatura
all'ingresso dei filtri di sicurezza o al terminal d'imbarco, per le
partenze, ed alla discesa dall'aereo per gli arrivi in tutti gli
aeroporti.

SETTORE MARITTIMO E PORTUALE

Trasporto marittimo di passeggeri

 

Con riferimento al settore del trasporto marittimo, specifiche
previsioni vanno dettate in materia di prevenzione dei contatti tra
passeggeri e personale di bordo, di mantenimento di un adeguato
distanziamento sociale e di sanificazione degli ambienti della nave
che peraltro sono gia' sostanzialmente previste nel protocollo
condiviso del 20 marzo 2020. In particolare, si richiede l'adozione
delle sotto elencate misure:
• evitare, per quanto possibile, i contatti fra personale di terra
e personale di bordo e, comunque, mantenere la distanza
interpersonale di almeno un metro;
• i passeggeri dovranno indossare necessariamente una mascherina di
comunita', per la protezione del naso e della bocca. Vanno rafforzati
i servizi di pulizia, ove necessario anche mediante l'utilizzo di
macchinari specifici che permettono di realizzare la disinfezione dei
locali di bordo e degli altri siti aziendali, quali uffici,
biglietterie e magazzini;
• l'attivita' di disinfezione viene eseguita in modo appropriato e
frequente sia a bordo (con modalita' e frequenza dipendenti dalla
tipologia del locale) che presso gli altri siti aziendali ad opera di
personale a tale scopo destinato. In particolare, a bordo delle navi
la disinfezione avra' luogo durante la sosta in porto, avendo cura
che le operazioni di disinfezione non interferiscano o si
sovrappongano con l'attivita' commerciale dell'unita'. Nei locali
pubblici questa riguardera' in modo specifico le superfici toccate
frequentemente come pulsanti, maniglie o tavolini e potra' essere
effettuata con acqua e detergente seguita dall'applicazione di
disinfettanti d'uso comune, come alcol etilico o ipoclorito di sodio
opportunamente dosati. Le normali attivita' di igienizzazione delle
attrezzature e dei mezzi di lavoro devono avvenire, con modalita'
appropriate alla tipologia degli stessi, ad ogni cambio di operatore
ed a cura dello stesso con l'uso di prodotti messi a disposizione
dall'azienda osservando le dovute prescrizioni eventualmente previste
(aereazione, etc.);
• le imprese forniscono indicazioni ed opportuna informativa
tramite il proprio personale o mediante display:
• per evitare contatti ravvicinati del personale con la clientela
ad eccezione di quelli indispensabili in ragione di circostanze
emergenziali e comunque con le previste precauzioni dei dispositivi
individuali;
• per mantenere il distanziamento di almeno un metro tra i
passeggeri;
• per il TPL marittimo con istruzioni circa gli accorgimenti da
adottare per garantire una distanza adeguata tra le persone nel corso
della navigazione e durante le operazioni di imbarco e sbarco,
prevedendo appositi percorsi dedicati;
• per il TPL marittimo e' necessario l'utilizzo di dispositivi di
sicurezza come previsto anche per il trasporto pubblico locale di
terra e sono previste le stesse possibilita' di indici di riempimento
con gli accorgimenti previsti per il trasporto pubblico locale.
Gestione di terminal passeggeri, stazioni marittime e punti di
imbarco/sbarco passeggeri
Negli ambiti portuali e' richiesta particolare attenzione al fine
di evitare una concentrazione di persone in quei luoghi soggetti a
diffusa frequentazione, come le stazioni marittime, i terminal
crociere e le banchine di imbarco/sbarco di passeggeri. Sono
indicate, a tal fine, le seguenti misure organizzative e di
prevenzione, da attuarsi sia a cura dei terminalisti, nelle aree in
concessione, sia a cura dei vari enti di gestione delle aree portuali
in relazione al regime giuridico delle aree stesse:
1. Predisposizione di apposito piano di prevenzione e protezione,
contenente l'analisi del rischio e le misure necessarie alla sua
mitigazione, in coerenza con le vigenti disposizioni nazionali in
materia di emergenza da covid-19;
2. Corretta gestione delle infrastrutture
portuali/terminal/stazioni marittime adibite alla sosta/transito di
passeggeri avendo cura di:
a) informare l'utenza in merito ai rischi esistenti ed alle
necessarie misure di prevenzione, quali il corretto utilizzo dei
dispositivi individuali di protezione (mascherine, guanti), il
distanziamento sociale, l'igiene delle mani. A tale scopo, puo'
costituire utile strumento oltre a cartellonistica plurilingue, anche
la disponibilita' di immagini "QR Code" associati a tali informazioni
che consentono all'utente di visualizzare le stesse sul proprio
smartphone o altro dispositivo simile;
b) promuovere la piu' ampia diffusione di sistemi on-line di
prenotazione e di acquisto dei biglietti, limitando al minimo le
operazioni di bigliettazione in porto;
c) evitare ogni forma di assembramento delle persone in transito
attraverso il ricorso a forme di contingentamento e programmazione
degli accessi, l'utilizzo di percorsi obbligati per l'ingresso e
l'uscita;
d) far rispettare la distanza interpersonale di 1 (uno) metro tra
le persone;
e) installare un adeguato numero di distributori di disinfettante
per una costante igiene e pulizia delle mani;
f) programmare frequentemente un'appropriata sanificazione degli
ambienti nei quali transitano i passeggeri e delle superfici esposte
al contatto, con particolare riguardo ai locali igienici;
g) rinforzare la presenza di personale preposto ai servizi di
vigilanza, accoglienza e informazione dell'utenza all'interno delle
aree portuali/terminal crociere/stazioni marittime.

SETTORE TRASPORTO PUBBLICO LOCALE AUTOMOBILISTICO, METROPOLITANO,
TRANVIARIO, FILOVIARIO, FUNICOLARE, LAGUNARE, COSTIERO E FERROVIARIO
DI INTERESSE DELLE REGIONI E DELLE P.A.

 

Per il settore considerato trovano applicazione le seguenti misure
specifiche:

• l'azienda procede all'igienizzazione, sanificazione e
disinfezione dei treni e dei mezzi pubblici e delle infrastrutture
nel rispetto delle prescrizioni sanitarie in materia oltre che delle
ordinanze regionali e del Protocollo siglato dalle associazioni di
categoria, OO.SS. e MT in data 20 marzo 2020, effettuando
l'igienizzazione e la disinfezione almeno una volta al giorno e la
sanificazione in relazione alle specifiche realta' aziendali come
previsto dal medesimo protocollo condiviso;
• i passeggeri dovranno utilizzare necessariamente una mascherina
di comunita', per la protezione del naso e della bocca;
• la salita e la discesa dei passeggeri dal mezzo deve avvenire
secondo flussi separati:
• negli autobus e nei tram prevedere la salita da una porta e la
discesa dall'altra porta, ove possibile;
• vanno rispettati idonei tempi di attesa al fine di evitare
contatto tra chi scende e chi sale, anche eventualmente con
un'apertura differenziata delle porte;
• nei vaporetti la separazione dei flussi sara' attuata secondo
le specificita' delle unita' di navigazione lagunari, costiere e
lacuali;
• dovranno essere contrassegnati con marker i posti che
eventualmente non possono essere occupati. Per la gestione
dell'affollamento del veicolo, l'azienda puo' dettare disposizioni
organizzative al conducente tese anche a non effettuare alcune
fermate;
E' consentito, nel caso in cui le altre misure non siano
sufficienti ad assicurare il regolare servizio di trasporto pubblico,
anche extraurbano, ed in considerazione delle evidenze scientifiche
sull'assunto dei tempi di permanenza medi dei passeggeri indicati dai
dati disponibili, un coefficiente di riempimento dei mezzi non
superiore all' 80% dei posti consentiti dalla carta di circolazione
dei mezzi stessi, prevedendo una maggiore riduzione dei posti in
piedi rispetto a quelli seduti. Il ricambio dell'aria deve essere
costante, predisponendo in modo stabile l'apertura dei finestrini o
di altre prese di aria naturale.
Tale coefficiente di riempimento e' consentito anche in relazione
al ricambio dell'aria interna dei veicoli di superficie e dei treni
metropolitani, infatti la maggior parte degli impianti di
climatizzazione consente una percentuale di aria prelevata
dall'esterno e un ricambio ad ogni apertura delle porte in fermata.
Inoltre, per i tram di vecchia generazione e' possibile l'apertura
permanente dei finestrini. Pertanto, ove possibile, occorre mantenere
in esercizio gli impianti di aereazione senza ricircolo.
Ferme restando le precedenti prescrizioni, potra' essere aumentata
la capacita' di riempimento, oltre il limite previsto, esclusivamente
nel caso in cui sia garantito un ricambio di aria e un filtraggio
della stessa per mezzo di idonei strumenti di aereazione che siano
preventivamente autorizzati dal CTS.
Le misure in parola sono naturalmente applicabili, in quanto
compatibili, per le metropolitane.
• nelle stazioni della metropolitana:
o prevedere differenti flussi di entrata e di uscita, garantendo
ai passeggeri adeguata informazione per l'individuazione delle
banchine e dell'uscita e il corretto distanziamento sulle banchine e
sulle scale mobili anche prima del superamento dei varchi;
o predisporre idonei sistemi atti a segnalare il raggiungimento
dei livelli di saturazione stabiliti;
o prevedere l'utilizzo dei sistemi di videosorveglianza e/o
telecamere intelligenti per monitorare i flussi ed evitare
assembramenti, eventualmente con la possibilita' di diffusione di
messaggi sonori/vocali scritti;
• applicare marker sui sedili non utilizzabili a bordo dei mezzi di
superficie e dei treni metro;
• sospendere, previa autorizzazione dell'Agenzia per la mobilita'
territoriale competente e degli Enti titolari, la vendita e il
controllo dei titoli di viaggio a bordo;
• sospendere l'attivita' di bigliettazione a bordo da parte degli
autisti;
• installare apparati, ove possibile, per l'acquisto self-service
dei biglietti, che dovranno essere sanificate piu' volte al giorno,
contrassegnando con specifici adesivi le distanze di sicurezza;
• adeguare la frequenza dei mezzi nelle ore considerate ad alto
flusso di passeggeri, nei limiti delle risorse disponibili;
• per il TPL lagunare l'attivita' di controlleria potra' essere
effettuata anche sui pontili e pontoni galleggianti delle fermate.

SETTORE DEL TRASPORTO PUBBLICO FUNIVIARIO (FUNIVIE E SEGGIOVIE)

Fermo restando che la responsabilita' individuale degli utenti
costituisce elemento essenziale per dare efficacia alle generali
misure di prevenzione, per il settore funiviario, ossia funivie,
cabinovie e seggiovie, trovano applicazione le seguenti misure minime
di sicurezza:
A bordo di tutti i sistemi di trasporto o veicoli:
• obbligo di indossare una mascherina di comunita' per la
protezione del naso e della bocca;
• disinfezione sistematica dei mezzi.
Sui sistemi di trasporto o veicoli chiusi:
• limitazione della capienza massima di ogni mezzo, per garantire
il distanziamento di un metro.
Sono esclusi le persone che vivono nella stessa unita' abitativa
nonche' tra i congiunti e le persone che intrattengono rapporti
interpersonali stabili, ( si riportano alcuni esempi: coniuge,
parenti e affini in linea retta e collaterale non conviventi ma con
stabile frequentazione; persone, non legate da vincolo di parentela,
affinita' o di coniugio, che condividono abitualmente gli stessi
luoghi). Nell' eventuale fase di accertamento della violazione della
prescrizione del distanziamento interpersonale potra' essere
autocertificata la sussistenza delle predette qualita'.
• dalla predetta limitazione sono esclusi i nuclei familiari
viaggianti nella stessa cabina in assenza di altri passeggeri;
• distribuzione delle persone a bordo, anche mediante marker
segnaposti, in modo tale da garantire il distanziamento di un metro
nei mezzi;
• areazione continua tramite apertura dei finestrini e delle
boccole.
E' consentita la deroga al distanziamento di un metro purche' sia
misurata la temperatura ai passeggeri prima dell'accesso e gli stessi
rilascino autocertificazione al momento dell'acquisto dei biglietti
di non aver avuto contatti stretti con persone affette da patologia
COVID-19 nei 2 giorni prima dell'insorgenza dei sintomi e fino a 14
giorni dopo l'insorgenza dei sintomi medesimi, e il mezzo sia
costantemente areato tramite apertura dei finestrini e delle boccole,
purche' la durata della corsa sia inferiore a 15 minuti e comunque
evitando affollamenti all'interno del mezzo.
Nelle stazioni:
Disposizione di tutti i percorsi nonche' delle file d'attesa in
modo tale da garantire il distanziamento interpersonale di 1metro tra
le persone, esclusi le persone che vivono nella stessa unita'
abitativa nonche' tra i congiunti e le persone che intrattengono
rapporti interpersonali stabili( si riportano alcuni esempi:
coniuge, parenti e affini in linea retta e collaterale non
conviventi ma con stabile frequentazione; persone, non legate da
vincolo di parentela, affinita' o di coniugio, che condividono
abitualmente gli stessi luoghi ) Nell' eventuale fase di accertamento
della violazione della prescrizione del distanziamento interpersonale
potra' essere autocertificata la sussistenza delle predette qualita'.
• disinfezione sistematica delle stazioni;
• installazione di dispenser di facile accessibilita' per
consentire l'igienizzazione delle mani degli utenti e del personale.

SETTORE FERROVIARIO DI INTERESSE NAZIONALE E A LIBERO MERCATO

Per il settore considerato trovano applicazione le seguenti misure
specifiche:
• informazioni alla clientela attraverso i canali aziendali di
comunicazione (call center, sito web, app) in merito a:
• misure di prevenzione adottate in conformita' a quanto disposto
dalle Autorita' sanitarie;
• notizie circa le tratte ferroviarie attive, in modo da evitare
l'accesso degli utenti agli uffici informazioni/biglietterie delle
stazioni;
• incentivazioni degli acquisti di biglietti on line.
Nelle principali stazioni:
• gestione dell'accesso alle stazioni ferroviarie prevedendo, ove
possibile, una netta separazione delle porte di entrata e di uscita,
in modo da evitare l'incontro di flussi di utenti;
• garanzia della massima accessibilita' alle stazioni ed alle
banchine, per ridurre gli affollamenti sia in afflusso che in
deflusso;
• interventi gestionali al fine di favorire la distribuzione del
pubblico in tutti gli spazi della stazione onde di evitare
affollamenti nelle zone antistanti le banchine fronte binari;
• uso di mascherina, anche di comunita', per la protezione del
naso e della bocca, per chiunque si trovi all'interno della stazione
ferroviaria per qualsiasi motivo;
• previsione di percorsi a senso unico all'interno delle stazioni
e nei corridoi fino ai binari, in modo da mantenere separati i flussi
di utenti in entrata e uscita;
• attivita' di igienizzazione e disinfezione su base quotidiana e
sanificazione periodica degli spazi comuni delle stazioni;
• installazione di dispenser di facile accessibilita' per
permettere l'igiene delle mani dei passeggeri;
• regolamentazione dell'utilizzo di scale e tappeti mobili
favorendo sempre un adeguato distanziamento tra gli utenti;
• annunci di richiamo alle regole di distanziamento sociale sulle
piattaforme invitando gli utenti a mantenere la distanza di almeno un
metro;
• limitazione dell'utilizzo delle sale di attesa e rispetto al
loro interno delle regole di distanziamento;
• ai gate, dove presenti, raccomandabili controlli della
temperatura corporea;
• nelle attivita' commerciali:
o contingentamento delle presenze;
o mantenimento delle distanze interpersonali;
o separazione dei flussi di entrata/uscita;
o utilizzo dispositivi di sicurezza sanitaria;
o regolamentazione delle code di attesa;
o acquisti on line e consegna dei prodotti in un luogo
predefinito all'interno della stazione o
o ai margini del negozio senza necessita' di accedervi.
A bordo treno:
• distanziamento fisico di un metro a bordo con applicazione di
marker sui sedili non utilizzabili;
• posizionamento di dispenser di gel igienizzanti su ogni
veicolo, ove cio' sia possibile;
• eliminazione della temporizzazione di chiusura delle porte
esterne alle fermate, al fine di facilitare il ricambio dell'aria
all'interno delle carrozze ferroviarie;
• sanificazione sistematica dei treni;
• potenziamento del personale dedito ai servizi di igiene e
decoro;
• individuazione dei sistemi di regolamentazione di salita e
discesa in modo da evitare assembramenti in corrispondenza delle
porte, anche ricorrendo alla separazione dei flussi di salita e
discesa;
• i passeggeri dovranno indossare necessariamente una mascherina
di comunita', per la protezione del naso e della bocca.
Sui treni a lunga percorrenza (con prenotazione online):
• distanziamento interpersonale di un metro a bordo assicurato
anche attraverso un meccanismo di preventiva prenotazione;
• adozione del biglietto nominativo al fine di identificare tutti
i passeggeri e gestire eventuali casi di presenza a bordo di sospetti
o conclamati casi di positivita' al virus SARS-COV-2;
• e' possibile usufruire dei servizi di ristorazione/assistenza a
bordo treno per i viaggi a media lunga percorrenza con modalita'
semplificate che evitino il transito dei passeggeri per recarsi al
vagone bar. In particolare, il servizio e' assicurato con la consegna
"al posto" di alimenti e bevande in confezione sigillata e monodose,
da parte di personale dotato di mascherina e guanti;
• previsione obbligatoria, nelle stazioni di partenza dei treni
ad Alta Velocita' di ingressi dedicati per l'accesso ai treni AV e
agli IC al fine di procedere alla misurazione della temperatura
corporea da effettuarsi prima dell'accesso al treno. Nel caso in cui
sia rilevata una temperatura corporea superiore a 37,5 C non sara'
consentita la salita a bordo treno.
• sia garantito l'utilizzo di una mascherina chirurgica per la
protezione del naso e della bocca per una durata massima di utilizzo
non superiore alle quattro ore, prevedendone la sostituzione per
periodi superiori;
• siano disciplinate individualmente le salite e le discese dal
treno e la collocazione al posto assegnato, che in nessun caso potra'
essere cambiato nel corso del viaggio, al fine di evitare contatti
stretti tra i passeggeri nella fase di movimentazione;
• deve essere sempre esclusa la possibilita' di utilizzazione dei
sedili contrapposti vis a vis (c.d. faccia a faccia) nel caso in cui
non sia possibile garantire permanentemente la distanza
interpersonale di almeno un metro sotto la responsabilita' del
gestore; nel caso in cui vi sia la distanza prescritta nei sedili
contrapposti, dovra' essere, comunque, nel corso del viaggio
comunicato l'obbligo del rispetto di tale prescrizione;
• l'aria a bordo venga rinnovata sia mediante l'impianto di
climatizzazione sia mediante l'apertura delle porte esterne alle
fermate, i flussi siano verticali e siano adottate procedure al fine
di garantire che le porte di salita e discesa dei viaggiatori
permangano aperte durante le soste programmate nelle stazioni,
nonche' nel caso in cui siano adottati specifici protocolli di
sicurezza sanitaria, prevedendo in particolare la misurazione, a cura
del Gestore, della temperatura in stazione prima dell'accesso al
treno e vietando la salita a bordo in caso di temperatura superiore a
37,5 °C;
• dovranno essere limitati al massimo, se non strettamente
necessari, gli spostamenti e i movimenti nell'ambito del treno.
E' consentito derogare al distanziamento interpersonale di un
metro, a bordo dei treni a lunga percorrenza, nei soli casi in cui:
• siano previsti sedili singoli in verticale con schienale alto
da contenere il capo del passeggero;
• l'utilizzo di sedili attigui o contrapposti sia limitato
esclusivamente all'occupazione da parte di passeggeri che siano
congiunti e/o conviventi nella stessa unita' abitativa, nonche' alle
persone che abbiano una stabile frequentazione personale che, pur non
condividendo la stessa abitazione, non siano obbligate in altre
circostanze(es. luoghi di lavoro) al rispetto della distanza
interpersonale di un metro.
Ferme restando le precedenti prescrizioni aggiuntive potra' essere
aumentata la capacita' di riempimento con deroga al distanziamento di
un metro, oltre ai casi previsti, esclusivamente nel caso in cui sia
garantito a bordo treno un ricambio di aria almeno ogni 3 minuti e
l'utilizzo di filtri altamente efficienti come quelli HEPA e la
verticalizzazione del flusso dell'aria.

SERVIZI DI TRASPORTO NON DI LINEA

Per quanto riguarda i servizi di trasporto non di linea, oltre alle
previsioni di carattere generale per tutti i servizi di trasporto
pubblico, va innanzi tutto evitato che il passeggero occupi il posto
disponibile vicino al conducente.
Sui sedili posteriori nelle ordinarie vetture, al fine di
rispettare le distanze di sicurezza, non potranno essere trasportati,
distanziati il piu' possibile, piu' di due passeggeri qualora muniti
di idonei dispositivi di sicurezza.
L'utilizzo della mascherina non e' obbligatorio per il singolo
passeggero, che occupi i sedili posteriori, nel caso in cui la
vettura sia dotata di adeguata paratia divisoria tra le file di
sedili;
Nelle vetture omologate per il trasporto di sei o piu' passeggeri
dovranno essere replicati modelli che non prevedano la presenza di
piu' di due passeggeri per ogni fila di sedili, fermo restando l'uso
di mascherine. E' preferibile dotare le vetture di paratie divisorie.
Il conducente dovra' indossare dispositivi di protezione individuali.
I limiti precedentemente previsti non si applicano nel caso di
persone che vivono nella stessa unita' abitativa, nonche' tra i
congiunti e le persone che intrattengono rapporti interpersonali
stabili, Nell' eventuale fase di accertamento della violazione alla
prescrizione del distanziamento interpersonale potra' essere resa
autodichiarazione della sussistenza della predetta qualita', 🙁 si
riportano alcuni esempi:
coniuge, parenti e affini in linea retta e collaterale non
conviventi, ma con stabile frequentazione; persone, non legate da
vincolo di parentela, di affinita' o di coniugio, che condividono
abitualmente gli stessi luoghi
Le presenti disposizioni per quanto applicabili e comunque fino
all'adozione di specifiche linee guida, vanno estese anche ai natanti
che svolgono servizi di trasporto non di linea.
ALTRI SERVIZI
Per tutti gli altri servizi non di linea, effettuati con autobus o
unita' di navigazione, ovvero per servizi di linea svolti con veicoli
solitamente destinati a taxi o NCC con max 9 posti, si applicano le
prescrizioni relative alla stessa tipologia di mezzo di trasporto
utilizzato.
Per i servizi con autobus non di linea (NCC) e autorizzati (linee
commerciali) a media e lunga percorrenza, ferme restando le regole
gia' prevista circa la verticalizzazione delle sedute, il ricambio
dell'aria etc, e' possibile la deroga al distanziamento
interpersonale di un metro purche':
• siano previsti sedili singoli in verticale con schienale alto
da contenere il capo del passeggero;
• l'utilizzo di sedili attigui sia limitato esclusivamente
all'occupazione da parte di passeggeri che siano conviventi nella
stessa unita' abitativa, nonche' tra i congiunti e le persone che
intrattengono rapporti interpersonali stabili, previa
autodichiarazione della sussistenza del predetta qualita' al momento
dell'utilizzazione del mezzo di trasporto.( si riportano alcuni
esempi: coniuge, parenti e affini in linea retta e collaterale non
conviventi ma con stabile frequentazione; persone, non legate da
vincolo di parentela, di affinita' o di coniugio, che condividono
abitualmente gli stessi luoghi)
• deve essere sempre esclusa la possibilita' di utilizzazione dei
sedili contrapposti vis a vis (c.d. faccia a faccia) nel caso in cui
non sia possibile garantire permanentemente la distanza
interpersonale di almeno un metro sotto la responsabilita' del
gestore; nel caso in cui vi sia la distanza prescritta nei sedili
contrapposti, dovra' essere, comunque, nel corso del viaggio
comunicato l'obbligo del rispetto di tale prescrizione; resta,
comunque, ferma la possibilita' di derogare a tale regola nel caso in
cui sussistano le condizioni di cui al punto precedente;
• sia prevista la misurazione della temperatura per gli utenti
prima della salita a bordo del veicolo;
• non sia consentito viaggiare in piedi;
• per i viaggi di lunga percorrenza sia garantito l'utilizzo di
una mascherina chirurgica per la protezione del naso e della bocca
per una durata massima di utilizzo non superiore alle quattro ore,
prevedendone la sostituzione per periodi superiori;
• ciascun passeggero rilasci, al momento dell'acquisto del
biglietto, specifica autocertificazione in cui attesta:
(i) di non essere affetto da COVID-19 o di non essere stato
sottoposto a periodo di quarantena obbligatoria di almeno 14 giorni;
(ii) non accusare sintomi riconducibili al COVID-19 quali, a
titolo esemplificativo, temperatura corporea superiore a 37,5°C,
tosse, raffreddore e di non aver avuto contatti con persona affetta
da COVID-19 negli ultimi 14 giorni;
(iii) l'impegno a rinunciare al viaggio e a informare
l'Autorita' sanitaria competente nell'ipotesi in cui qualsiasi dei
predetti sintomi emergesse prima del viaggio o si verificasse entro
otto giorni dall'arrivo a destinazione de servizio utilizzato;
Siano evitati assembramenti in fase di salita e di discesa dai
mezzi, evitando peraltro il piu' possibile i movimenti all'interno
del mezzo stesso.

Allegato 16

LINEE GUIDA PER IL TRASPORTO SCOLASTICO DEDICATO

 

Per il nuovo anno scolastico sara' necessario adottare le opportune
misure per la ripresa dell'attivita' didattica in presenza adottando
su tutto il territorio nazionale misure di sicurezza omogenee per il
trasporto dedicato, cui ottemperare con cura, nel rispetto della
normativa sanitaria e delle misure di contenimento e gestione
dell'emergenza epidemiologica da SARS-CoV.
Pertanto ferma restando la responsabilita' genitoriale o del tutore
su alcune misure di prevenzione generale quali:
- La misurazione della febbre a casa degli studenti prima della
salita sul mezzo di trasporto;
- L'assoluto divieto di far salire sul mezzo di trasporto dedicato
per raggiungere la scuola gli studenti in caso di alterazione
febbrile o nel caso in cui gli stessi siano stati in diretto contatto
con persone affette da infezione Covid-19 nei quattordici giorni
precedenti la salita sul mezzo di trasporto dedicato per raggiungere
la scuola.
1) Per il settore del trasporto scolastico dedicato trovano
applicazione le seguenti misure specifiche:
- E' necessario procedere all'igienizzazione, sanificazione e
disinfezione del mezzo di trasporto almeno una volta al giorno.
- E' necessario assicurare un'areazione, possibilmente naturale,
continua del mezzo di trasporto e mettere a disposizione all'entrata
appositi detergenti per la sanificazione delle mani degli alunni.
- La salita degli alunni avverra' evitando alla fermata un
distanziamento inferiore al metro e avendo cura che gli alunni
salgano sul mezzo in maniera ordinata, facendo salire il secondo
passeggero dopo che il primo si sia seduto;
- Per la discesa dal mezzo dovranno essere seguite procedure
specifiche per cui dovranno scendere, uno per uno, evitando contatti
ravvicinati, prima i ragazzi vicino alle uscite, gli altri avranno
cura di non alzarsi dal proprio posto se non quando il passeggero
precedente sia sceso e cosi' via;
- L'alunno evitera' di occupare il posto disponibile vicino al
conducente (ove esistente). Il conducente dovra' indossare i
dispositivi di protezione individuale. Gli alunni trasportati
eviteranno di avvicinarsi o di chiedere informazioni al conducente.
- Al momento della salita sul mezzo di trasporto scolastico e
durante il viaggio gli alunni trasportati indosseranno una mascherina
di comunita', per la protezione del naso e della bocca. Tale
disposizione non si applica agli alunni di eta' inferiore ai sei
anni, nonche' agli studenti con forme di disabilita' non compatibili
con l'uso continuativo dei dispositivi di protezione delle vie aeree.
In questi casi si raccomanda agli operatori del trasporto scolastico
addetti all'assistenza degli alunni disabili l'utilizzo di ulteriori
dispositivi qualora non sia sempre possibile garantire il
distanziamento fisico dallo studente; in questi casi, l'operatore
potra' usare unitamente alla mascherina chirurgica, guanti in nitrile
e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose.
Nell'applicazione delle misure di prevenzione e protezione si dovra'
necessariamente tener conto delle diverse tipologie di disabilita'
presenti.
La distribuzione degli alunni a bordo sara' compiuta anche mediante
marker segnaposto, E' consentito, nel caso in cui le altre misure non
siano sufficienti ad assicurare il regolare servizio di trasporto
pubblico scolastico dedicato, ed in considerazione delle evidenze
scientifiche sull'assunto dei tempi di permanenza medi in relazione
alla percorrenza casa-scuola-casa, un coefficiente di riempimento dei
mezzi non superiore all' 80% dei posti consentiti dalla carta di
circolazione dei mezzi stessi.
- La precondizione per la presenza degli alunni e di tutto il
personale a vario titolo operante sui mezzi di trasporto scolastico
dedicato, come gia' richiamato, e':
o l'assenza di sintomatologia ( tosse, raffreddore, temperatura
corporea superiore a 37.5°C anche nei tre giorni precedenti);
o non essere stati a contatto con persone positive al Covid-19,
per quanto di propria conoscenza, negli ultimi 14 giorni.
Chiunque ha sintomatologia respiratoria o temperatura corporea
superiore a 37.5°C dovra' restare a casa. Pertanto si rimanda alla
responsabilita' genitoriale o del tutore la verifica dello stato di
salute dei minori affidati alla predetta responsabilita'.
2) Possibilita' di riempimento massimo per il Trasporto scolastico
dedicato
Fermo restando l'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale
e le misure di prevenzione connesse alla sanificazione dei mezzi,
alla costante areazione del mezzo e alla salita e discesa dai mezzi
di trasporto scolastico, nonche' la preventiva misurazione della
temperatura e le dichiarazioni dei genitori o del tutore in materia
di prevenzione sanitaria del contagio covid- 19, di cui alle
prescrizioni previste dal punto precedente: e' consentita la capienza
massima del mezzo di trasporto scolastico dedicato nel caso in cui la
permanenza degli alunni nel mezzo nella predetta modalita' di
riempimento non sia superiore ai 15 minuti. In questo caso dovra'
essere quotidianamente programmato l'itinerario del percorso
casa-scuola- casa, in relazione agli alunni iscritti al servizio di
trasporto scolastico dedicato, avendo cura che lo stesso itinerario
consenta la massima capacita' di riempimento del mezzo per un tempo
massimo di 15 minuti.
3) Ulteriori criteri per l'organizzazione del servizio
Il Comune, sentite le Istituzioni scolastiche, sulla base delle
indicazioni condivise con la Regione, in presenza di criticita'
rispetto al numero di mezzi destinati al trasporto scolastico
dedicato, in relazione a un elevato numero di studenti iscritti al
servizio, determinera' le fasce orarie del trasporto, non oltre le
due ore antecedenti l'ingresso usuale a scuola e un'ora successiva
all'orario di uscita previsto.
Per gli alunni in difficolta' come ad esempio sopravvenuto
malessere, ad esclusione di sintomatologia Covid-19) o presenza di
disabilita' o che manifestino necessita' di prossimita', sara'
possibile il non rispetto temporaneo del distanziamento.

Allegato 17

Misure per la gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 a
bordo delle navi da crociera.

 

Preambolo
In considerazione dell'attuale scenario globale determinato dalla
pandemia da Coronavirus, sono state adottate a livello
internazionale, cosi' come nell'ambito dei trasporti e della
logistica, stringenti limitazioni: tra di esse, anche il cosiddetto
distanziamento sociale.
Ai sensi del codice ISM, le Societa' di gestione sono tenute a
identificare e valutare i rischi associati alle proprie navi ed al
personale navigante allo scopo di progettare adeguate misure di
mitigazione.
Di conseguenza, le Societa' di gestione delle navi da crociera di
qualsiasi bandiera -meglio identificate nell'allegato Protocollo -
che scalano i porti nazionali, dovranno sviluppare piani e procedure
per fronteggiare i rischi associati all'emergenza in argomento,
secondo le indicazioni fornite nel Protocollo annesso alla presente
circolare condiviso, preliminarmente, con il Ministero della Salute,
le Associazioni di categoria e le Organizzazioni sindacali.
Il numero di passeggeri e di equipaggio a bordo deve essere
adeguatamente diminuito per assicurare il distanziamento sociale e
garantire le misure di isolamento temporaneo/quarantena contenute
nell'allegato Protocollo.
Le Societa' di gestione devono:
identificare una funzione a bordo che avra' la responsabilita' di
supervisionare ed implementare il Protocollo allegato fornendo il
necessario supporto e collaborazione allo stesso per l'espletamento
delle sue attivita'; e
assicurarsi che presso i porti di scalo i passeggeri e i membri
dell'equipaggio possano ricevere, se necessario, cure mediche cosi'
come possano essere organizzati rimpatri e cambi di equipaggio.
Il presente lavoro e' stato condotto allo scopo di raccogliere e
mettere a fattor comune le molteplici indicazioni fornite dall'lMO,
sulla tematica in discorso, attraverso la copiosa produzione di
Circolari 4204 (vds. griglia in allegato 1), organizzandole secondo
una struttura piu' armonica e ordinandole per specifico argomento.
In considerazione della continua evoluzione della normativa vigente
in materia di contrasto al COVID-19, la presente Circolare sara'
soggetta a periodico riesame e discendente, necessario,
aggiornamento.

Protocollo sulle misure per la gestione dell'emergenza epidemiologica
da COVID-19 a bordo delle navi da crociera.

MISURE PER LA GESTIONE DELL'EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DA COVID-19 A
BORDO DELLE NAVI DA CROCIERA

A. Premessa e campo di applicazione
Il presente Protocollo si applica alle navi di qualsiasi
nazionalita' - interessate dalla sospensione del servizio di cui alla
normativa in vigore - impiegate in servizi di crociera con piu' 36
(trentasei) passeggeri che scalano i porti nazionali ed ha lo scopo
di indirizzare, in modo adeguato, la corretta implementazione di
misure per affrontare i rischi da COVID-19 (o SARS-Cov-2) per tutte
le persone coinvolte sia a bordo che, necessario ed inevitabile,
nell'interfaccia nave/terra.
B. Informazioni sul coronavirus (COVID-19)
I coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare
malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie piu' gravi come
la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS, Middle East Respiratory
Syndrome) e la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS, Severe Acute
Respiratory Syndrome).
1. Sintomi e periodo di incubazione
I sintomi piu' comuni di una persona affetta da COVID-19 sono
rappresentati da febbre, stanchezza e tosse secca.
Alcuni pazienti possono presentare indolenzimento e dolori
muscolari, congestione nasale, naso che cola, mal di gola o diarrea.
Questi sintomi sono generalmente lievi e crescono gradualmente.
Recentemente sono state segnalati, come sintomi legati
all'infezione da COVID-19, anche l'anosmia/iposmia
(perdita/diminuzione dell'olfatto) e, in alcuni casi, l'ageusia
(perdita del gusto).
Nei casi piu' gravi, l'infezione puo' causare polmonite, sindrome
respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.
Alcune persone si infettano ma non sviluppano alcun sintomo mentre
nei bambini e nei giovani i sintomi sono lievi e ad inizio lento.
Circa 1 (una) persona su 5 (cinque) con COVID-19 si ammala gravemente
e presenta difficolta' respiratorie, richiedendo il ricovero in
ambiente ospedaliero. Le persone adulte a partire dai 65
(sessantacinque) anni di eta' nonche' quelle con malattie
preesistenti, come ipertensione, malattie cardiache o diabete e i
pazienti immunodepressi (per patologia congenita o acquisita o in
trattamento con farmaci immunosoppressori, trapiantati) hanno
maggiori probabilita' di sviluppare forme gravi di malattia.
Attualmente si stima che il periodo di incubazione vari fra 2 (due)
e 11 (undici) giorni, fino ad un massimo di 14 (quattordici) giorni.
2. Trasmissione
La trasmissione da uomo a uomo di COVID-19 si verifica
principalmente attraverso il Flügge di persona affetta da COVID-19
(come ad esempio tosse e starnuti o materiale che puo' cadere su
oggetti e superfici).
Altre persone quindi potrebbero essere contagiate COVID-19 che,
toccando questi oggetti o superfici, portano le mani agli occhi, al
naso o alla bocca. Le persone possono anche essere contagiate se
respirano il Flügge di persona affetta da COVID-19 che tossisce,
starnutisce o espira Flügge.
Le persone a bordo, siano essi marittimi (a bordo della nave o a
terra in franchigia), passeggeri, tecnici ecc., qualora abbiano/hanno
visitato zone dove il COVID-19 e' stato segnalato negli ultimi 14
(quattordici) giorni o siano stati a stretto contatto di soggetti con
sintomi respiratori, sono tenuti ad informare il personale medico di
bordo e, se in porto in Italia l'Ufficio di Sanita' Marittima Aerea e
di Frontiera (USMAF) locale.
Se tale personale ha febbre, tosse o difficolta' respiratorie, e'
importante rivolgersi immediatamente al medico e/o ad una struttura
sanitaria.
3. Protezione personale e prevenzione delle infezioni:
Le precauzioni standard di protezione e controllo delle infezioni
sottolineano l'importanza fondamentale dell'igiene delle mani e delle
vie respiratorie.
In particolare:
• lavaggio frequente delle mani (equipaggio e passeggeri) con
acqua calda e sapone o a base di alcol (almeno 60%)1 strofinando per
almeno 20 secondi;
______
1 Guidelines for the use of non-pharmaceutical measures to delay
and mitigate the impact of 2019-nCoV.

• evitare di toccare il viso - compresi bocca, naso e occhi - con
le mani non lavate (in particolare se le mani abbiano potuto toccare
superfici contaminate dal virus);
• i marittimi (e i passeggeri) devono essere incoraggiati a
coprire il naso e la bocca con un tessuto usa e getta - quando
starnutiscono, tossiscono, puliscono e soffiano il naso - da smaltire
immediatamente dopo averlo usato;
• se un tessuto usa e getta non e' disponibile, l'equipaggio deve
coprire il naso e la bocca e tossire o starnutire all'interno del
proprio gomito flesso;
• tutti i tessuti usati devono essere smaltiti prontamente, dopo
l'uso, in un apposito contenitore o cestino dedicato;
• il marittimo deve mantenere una distanza di almeno un metro
dalle altre persone;
• non stringere la mano ma limitarsi ad un cenno;
• coerentemente con le buone pratiche di sicurezza alimentare, la
carne, il latte o i prodotti di origine animale devono essere sempre
maneggiati con cura, per evitare contaminazioni incrociate di
alimenti crudi.
E' importante che i marittimi abbiano il tempo e l'opportunita' di
lavarsi le mani dopo aver tossito, starnutito, usato tessuti usa e
getta o dopo un possibile contatto con secrezioni respiratorie o
oggetti o superfici che potrebbero essere contaminati.
I poster riportati in allegato 2, scaricabili dal sito web
dell'International Chamber of Shipping (ICS) all'indirizzo
www.ics-shipping.org/free-resources, possono essere utilizzati a
bordo per fornire un promemoria delle migliori pratiche da adottare.
4. Test e trattamento
Per la conferma della diagnosi di infezione da nuovo coronavirus e'
necessario effettuare test di laboratorio (Real Time PCR) su campioni
respiratori e/o siero2 .
______
2 I test sierologici non possono, allo stato attuale
dell'evoluzione tecnologica, sostituire il test molecolare
nell'attivita' diagnostica, come peraltro ribadito dalla Circolare
del Ministero della Salute n.0016106 del 9/5/2020.

Con la circolare del 27 gennaio 2020, il Ministero della Salute ha
fornito le raccomandazioni per i test di laboratorio e la raccolta e
l'invio di campioni biologici.
La diagnosi di laboratorio del virus va effettuata, dove possibile,
su campioni biologici prelevati dalle alte vie respiratorie e, dove
possibile, anche dalle basse vie respiratorie (espettorato, aspirato
endotracheale o lavaggio bronco-alveolare), come indicato dalla
Circolare del Ministero della Salute n.0011715 del 03/04/2020.
Se i pazienti non presentano segni di malattia delle basse vie
respiratorie, o se la raccolta dei materiali dal tratto respiratorio
inferiore non e' possibile seppur clinicamente indicata, si
raccomanda la raccolta di campioni prelevati dalle alte vie
respiratorie (aspirato rinofaringeo, tamponi nasofaringei e
orofaringei combinati).
In caso di risultato negativo di un test condotto su un campione
biologico da paziente fortemente sospetto, si raccomanda di ripetere
il prelievo di campioni biologici in tempi successivi e da diversi
siti del tratto respiratorio (naso, espettorato, aspirato
endotracheale).
Campioni biologici aggiuntivi quali sangue, urine e feci possono
essere raccolti per monitorare la presenza di virus nelle diverse
parti del corpo. I campioni devono essere immediatamente trasportati
in laboratorio e impiegati nella diagnosi molecolare. La raccolta dei
campioni biologici deve avvenire adottando precauzioni e dispositivi
di protezione individuale utili a minimizzare la possibilita' di
esposizione a patogeni.
Per quanto attiene il trattamento, non ne esistono di specifici per
le infezioni causate dai coronavirus e non sono disponibili, al
momento, vaccini per proteggersi dal virus. Inoltre, non esistono, al
momento, terapie specifiche; vengono curati i sintomi della malattia
(cosiddetta terapia di supporto) in modo da favorire la guarigione,
ad esempio fornendo supporto respiratorio.
5. Consapevolezza e formazione
Le Societa' di gestione devono fornire, alle persone imbarcate, una
guida su come riconoscere i segni e i sintomi di COVID-19.
Si deve, altresi', richiamare l'equipaggio all'osservanza del piano
e delle procedure da seguire se un passeggero o un membro
dell'equipaggio a bordo mostra segni e sintomi di malattia
respiratoria acuta. Il personale medico di bordo, se presente, deve,
inoltre, essere informato e aggiornato sul COVID-19 e su qualsiasi
nuova guida disponibile. A tal fine, si consiglia - tra l'altro - di
consultare il sito web dell'Organizzazione Mondiale della Sanita'
(OMS) sul COVID-19.
Devono, comunque, essere tenuti in considerazione anche gli
orientamenti specifici per singolo Paese visitato in merito alle
misure di prevenzione.
C. Misure adottate a terra prima dell'imbarco
Prerequisito di imbarco per i passeggeri, visitatori ed ospiti
Per prerequisito di imbarco si intende la misurazione della
temperatura, la compilazione di un questionario ed, eventualmente,
test molecolari RT-PCR che saranno eseguiti, dal personale medico di
bordo, in percentuale del 100% sui passeggeri la cui temperatura, o
le evidenze anamnestiche e/o epidemiologiche o i contenuti del
questionario portino a considerarli passeggeri casi sospetti.
Inoltre, i test molecolari RT-PCR verranno effettuati all'imbarco a
quei passeggeri che nei 14 giorni antecedenti si siano recati o siano
transitati in uno dei paesi con trasmissione sostenuta del virus
SARS-Cov-2 (ad incidenza cumulativa superiore a quella nazionale,
attualmente stabilita in 16 casi per 100.000 abitanti).
I passeggeri che sono guariti recentemente dal COVID-19 e dimessi
secondo i criteri individuati da ECDC, possono evitare il test PCR.
Screening pre-imbarco
Prima di accedere all'imbarco, tutti i visitatori, ospiti ed
equipaggio saranno sottoposti ad un attento screening pre-imbarco:
a) primario: misurazione della temperatura, compilazione, non oltre
le 6 (sei) ore prima dell'imbarco, dello stampato in allegato 4
ovvero un questionario - predisposto dalla Societa' di gestione -
contenente, almeno, i dati di cui al facsimile in allegato 4 e
valutazione iniziale da parte di personale non medico che attraverso
le risposte al questionario individuera' eventuali condizioni di
rishio;
b) secondario: coloro che non supereranno il controllo della
temperatura o per i quali il questionario evidenziera' criticita',
che presentano segni o sintomi compatibili con il COVID-19 o che sono
stati potenzialmente esposti alla SARS-CoV-2, saranno sottoposti ad
un colloquio e screening condotto da un medico tramite anamnesi,
esame medico e di laboratorio con una seconda misurazione della
temperatura. L'accertamento sara' svolto in un'idonea area -
precedentemente identificata dalla Autorita' del porto di approdo in
collaborazione con l'Autorita' sanitaria locale - presidiata da
personale di bordo adeguatamente formato ed eventualmente supportato
dal personale sanitario della nave.
Non potra', pertanto, accedere all'imbarco chi:
1. mostri sintomi ascrivibili a COVID-19 (es. persone alle quali
verra' riscontrata temperatura corporea superiore a 37,5 °C, persone
che riportino o evidenzino tosse o difficolta' respiratorie);
2. abbia avuto contatti negli ultimi 14 giorni (o nei 2 giorni
precedenti l'esordio dei sintomi) con un caso confermato di COVID-19;
3. sia stato in "contatto stretto"3 con casi confermati di
COVID-19, per i quali sia stata fatta regolare denuncia alle
competenti Autorita' sanitarie.
______
3 Vds. paragrafo E.3

Qualora si riscontrassero persone ricadenti nella tipologia di cui
ai punti 1. e 2., il personale sanitario di bordo e/o quello
individuato dalla Societa' di gestione, provvedera' a separare i casi
sospetti indirizzandoli verso un'area "sicura" precedentemente
indicata dall'Autorita' del porto di approdo. I referenti della
Societa' di gestione daranno immediata comunicazione alle Autorita'
sanitarie locali dei casi sospetti a cui non e' stato consentito
l'imbarco.
Coloro i quali risulteranno ricadere nella tipologia di cui al
punto 3., anche se asintomatici, non potranno prendere imbarco. La
Societa' di gestione, in tal caso, consegnera' agli interessati una
comunicazione contenente la motivazione del mancato imbarco.
D. Misure di bordo per affrontare i rischi associati a COVID-19
1. Misure per proteggere la salute e prevenire le infezioni:
a) Monitoraggio e screening:
1. Equipaggio:
e' necessario che il monitoraggio di tutto l'equipaggio a bordo
sia effettuato giornalmente - attraverso la rilevazione della
temperatura corporea di ogni singola persona - con successiva
comunicazione allo staff medico di bordo; Inoltre, devono essere
effettuati test PCR, ad intervalli regolari di 15 (quindici) giorni,
al 50% del personale navigante, al fine di coprire l'intero
equipaggio ogni 30 (trenta) giorni. Eventuali casi positivi devono
essere trattati secondo le previsioni del punto E.
2. Passeggeri:
La misurazione della temperatura corporea dei passeggeri avverra'
attraverso l'utilizzo di termocamere in entrata ed in uscita dalla
nave; i passeggeri che soggiornino a bordo verranno incoraggiati ad
utilizzare le stazioni dedicate di misurazione presenti sulla nave.
Nel caso in cui non sia prevista l'installazione di termocamere a
bordo, la rilevazione della temperatura avverra' attraverso
termometri personali messi a disposizione dei passeggeri.
Qualora la temperatura corporea risultasse superiore a 37,5°C la
persona dovra' indossare la mascherina e presentarsi, per la
necessaria valutazione medica, presso l'ospedale di bordo oppure
recarsi o rimanere nella propria cabina informando il personale
medico di bordo. Nel caso in cui la nave si trovi in Italia dovra'
essere informato l'USMAF locale e la persona dovra' essere,
momentaneamente, isolata.
b) Dispositivi di protezione (DP)4 :
______
4 Advice on the use of masks in the context of COVID-19 dell'OMS
datato 5 giugno 2020.

L'uso di mascherine fa parte di un pacchetto completo di misure di
prevenzione e controllo che possono limitare la diffusione di alcune
malattie virali respiratorie, tra cui il COVID-19.
Le mascherine possono essere utilizzate sia da persone sane
(indossate per proteggersi quando si viene a contatto con un
individuo infetto) o da persone infette per impedire la successiva
trasmissione.
Tuttavia, l'uso di una mascherina da sola non e' sufficiente per
fornire un livello adeguato di protezione e, quindi, altre misure a
livello personale e di comunita' dovrebbero essere adottate per
evitare la trasmissione di virus respiratori.
Indipendentemente dal fatto che vengano utilizzate o meno le
mascherine, il rispetto dell'igiene delle mani, il distanziamento
fisico e altre misure di prevenzione dalle infezioni sono
fondamentali per prevenire la trasmissione umana da COVID- 19.
Per quanto attiene, invece, coloro che sono coinvolti nella
distribuzione e gestione dei dispositivi di protezione (DP), nonche'
il personale di bordo che presta assistenza sanitaria si dovra' fare
riferimento, tra l'altro, al documento dell'OMS5 che fornisce
informazioni sull'uso appropriato dei DP.
______
5 Rational use of personal protective equipment for coronavirus
disease (COVID-19) and considerations during severe shortages
dell'OMS datato 6 aprile 2020.

Infine, sull'uso e smaltimento delle mascherine nel contesto
COVID-19 sia fatto riferimento all'allegato 3 ed al rapporto ISS
COVID-19 n° 26/2020 del 18 maggio 2020 recante "Indicazioni ad
interim su gestione e smaltimento di mascherine e guanti monouso
provenienti da utilizzo domestico e non domestico."
c) Auto-distanziamento a bordo:
L'auto-distanziamento a bordo puo' essere messa in atto attraverso,
per esempio, le seguenti misure:
• mantenere la distanza sociale di almeno un metro;
• evitare qualsiasi contatto non essenziale o stretta vicinanza con
altre persone. Quando possibile, ma solo se le condizioni e le
circostanze lo consentono ed e' sicuro farlo, utilizzare scale
esterne/vie di fuga per spostarsi a bordo della nave. I passeggeri
devono essere sensibilizzati all'uso delle scale. Nel caso in cui si
consideri l'uso degli ascensori, lo stesso dovra' avvenire con
limitazione del numero massimo di persone nel rispetto del
distanziamento sociale e, comunque, con l'obbligo dell'uso della
mascherina. Soluzioni a base di alcool devono essere poste ad
entrambi i lati dei corridoi di accesso agli ascensori e l'equipaggio
deve essere istruito a sollecitare tutti i passeggeri, sia in uscita
che in entrata, ad usare tali apprestamenti sanitari.
L'ascensore deve essere lavato regolarmente e con particolare
attenzione per le aree/dotazioni soggette ad utilizzo frequente (es.
maniglie e tasti).
Per quanto attiene al personale navigante:
• disinfezione delle aree di lavoro, delle attrezzature e degli
strumenti dopo l'uso;
• porre la massima attenzione nell'utilizzo delle aree comuni a
bordo, come la sala mensa, la zona lavanderia o aree ricreative
quando utilizzate da altri.
Nel caso in cui non possa essere assicurato, per il personale
navigante, il distanziamento sociale o i DP:
• ritornare nella propria cabina immediatamente dopo aver
completato l'orario di lavoro;
• restare nella propria cabina durante le ore di riposo, tranne
quando sono in atto disposizioni o misure che permettano loro di
trascorrere ore di riposo sui ponti; e
• ricevere e consumare tutti i pasti nella propria cabina, purche'
sia sicuro farlo.
d) Coorti (numerosita' minima): distribuzione dei passeggeri ed
equipaggio in coorti chiuse cosi' da facilitare il 'Contact Tracing'.
Nell'ottica di ridurre l'interazione tra passeggeri, tra
l'equipaggio e tra passeggeri ed equipaggio si suggerisce, per quanto
possibile, di dividere l'equipaggio e i passeggeri in coorti.
Ogni interazione tra coorti diverse dovrebbe, per quanto possibile,
essere evitata; e' importante attenersi a questa misura in quanto
consentirebbe di gestire piu' efficacemente un potenziale caso di
COVID-19 ed i relativi contatti ed a diminuire il numero delle
persone esposte.
E' particolarmente importante che queste misure vengano applicate
dall'equipaggio quando sul luogo di lavoro il distanziamento non puo'
essere garantito.
I membri dell'equipaggio che lavorano a contatto di casi COVID-19,
probabili o confermati, dovrebbero avere la cabina posizionata in
modo tale che il loro accesso alle aree comuni della nave sia ridotto
al minimo.
Ogni specifico gruppo potrebbe avere orari comuni per l'accesso al
servizio di ristorazione, per l'imbarco e lo sbarco e per la
partecipazione a qualsiasi attivita' a bordo o a terra. Se non fosse
possibile attuare una separazione per coorti a bordo, questa deve
essere garantita almeno per ogni attivita' a terra.
In considerazione della tecnologia e dei sistemi presenti a bordo
delle navi da crociera e' considerato equivalente l'utilizzo dei
metodi alternativi per il "contact tracing" (vedasi anche lettera E.
punto 3).
e) Pulizia e disinfezione: Per quanto attiene:
• le procedure giornaliere di pulizia e sanificazione appropriate
(in aggiunta ai rigorosi regimi di pulizia e sanificazione gia'
esistenti) per le cabine, le aree di preparazione del servizio di
ristorazione e le aree comuni delle navi, con particolare attenzione
alle sale da pranzo, ai luoghi di intrattenimento e ad altre grandi
aree di ritrovo, nonche' alle superfici frequentemente toccate, come,
tra gli altri, i pulsanti degli ascensori e i telecomandi; e
• l'uso di disinfettanti per la pulizia delle superfici;
si dovra' fare riferimento alla vigente normativa nazionale,
unionale ed internazionale.
f) Misure igienico sanitarie:
i. lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione
in tutti i locali comuni, come salette, saloni, palestre, negozi,
farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per
il lavaggio delle mani;
ii. evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di
infezioni respiratorie acute;
iii. evitare abbracci e strette di mano;
iv. mantenere, nei contatti sociali, una distanza interpersonale di
almeno un metro;
v. praticare l'igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un
fazzoletto, evitando il contatto delle mani con le secrezioni
respiratorie ovvero all'interno del gomito flesso);
vi. evitare l'uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in
particolare durante l'attivita' sportiva;
vii. non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
viii. coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
ix. non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano
prescritti dal medico;
x. pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
xi. e' fortemente raccomandato, in tutti i contatti sociali, di
utilizzare protezioni delle vie respiratorie come misura aggiuntiva
alle altre misure di protezione individuale igienico-sanitarie.
g) Igiene degli alimenti
Fare riferimento alla vigente normativa nazionale, unionale ed
internazionale.
h) Riscaldamento, ventilazione e area condizionata (HVAC)
Organizzare il funzionamento dei sistemi HVAC allo scopo di
massimizzare la circolazione dell'aria fresca nel sistema, in linea
con le raccomandazioni del produttore del sistema, le capacita' di
bordo e le considerazioni operative. Il ricircolo dovra' essere
chiuso in tutte le cabine passeggeri e, laddove non tecnicamente
possibile, deve essere previsto, per quanto possibile, l'utilizzo di
filtri HEPA o UVGI. Se nelle strutture mediche della nave vengono
svolte procedure che generano aerosol, tali aree devono essere a
pressione negativa ed ottenere
10 ricambi d'aria all'ora; l'aria di ritorno da tali strutture deve
essere filtrata in HEPA o scaricata all'esterno.
Fare riferimento alla normativa vigente nazionale, unionale ed
internazionale. Inoltre, al fine di garantire un adeguato e completo
isolamento, le Societa' di gestione di navi da crociera avranno cura
di riservare - in via esclusiva un numero di cabine dotate di
impianto di ventilazione dedicato (vds. anche lettera E. punto 4). Le
stesse devono essere destinate a ricevere le persone da isolare,
garantire alle stesse ogni necessaria assistenza nonche' tutelare,
contestualmente, il restante personale presente a bordo.
i) Utilizzo di ristoranti, bar, discoteche, SPA, teatri, negozi di
bordo, cinema, sale giochi, casino', palestre ecc.
Fare riferimento alla "Interim guidance for preparedness and
response to cases of COVID-19 at points of entry in the European
Union (EU)/ EEA Member States (MS). Interim advice for restarting
cruise ship operations after lifting restrictive measures in response
to the COVID-19 pandemic"
Per quanto attiene, invece la nursey e le aree di gioco dei
bambinbi fare riferimento al "European Manual for Hygiene Standards
and Communicable Disease Surveillance on Passenger Ships" reperibile
al link http://www.shipsan.eu/Home/EuropeanManual.aspx
j) Gestione dei fluidi biologici e delle acque (potabili e
ricreative)
La gestione dei fluidi biologici assieme alla sorveglianza
sanitaria delle acque (potabili e ricreative) deve avvenire
rispettando standard e procedure basati su linee guida specifiche
internazionalmente riconosciute (es. VSP operational guideline -
European Manual for Hygiene Standards and communicable disease
surveillance on Passenger Ship).
k) Segnaletica e cartellonistica
Le aree ed i posti a sedere disponibili per i passeggeri devono
essere opportunamente contrassegnati. In assenza di norme che
stabiliscano la simbologia da utilizzarsi, se ne rimette - al momento
- la scelta alla singola Societa' di gestione che avra' l'obbligo di
apporla e di esporre, in luoghi ben visibili, adeguata
cartellonistica esplicativa.
2. Misure per la gestione dei rischi durante l'imbarco:
L'imbarco dell'equipaggio e dei passeggeri sulle navi deve essere
gestito con cura al fine di ridurre il rischio che una persona
infetta da COVID-19 che sale a bordo della nave possa trasmettere lo
stesso ad altre persone.
Misure per ridurre il rischio che l'equipaggio, cosi' come i
passeggeri, diffondano a bordo l'infezione COVID-19 include la
compilazione di questionari di screening cosi' come la scansione o
misurazione della temperatura. In caso di rilevate criticita', la
persona sara' condotta in un'apposita area del terminal dove
ricevera' ulteriori test e valutazione medica. In base all'esito di
questa valutazione, l'imbarco sara' autorizzato o negato (con
relativa gestione della casistica).
Le Societa' di gestione devono, quindi, come indicato sopra,
introdurre procedure per lo screening dell'equipaggio e dei
passeggeri che salgono a bordo della nave richiedendo loro di
compilare un questionario di screening (autocertificazione sanitaria)
e sottoporre gli stessi a scansione o misurazione della temperatura
corporea al momento dell'imbarco. Un esempio di modulo di
autodichiarazione relativa alla salute dei passeggeri e
dell'equipaggio e' riportato in allegato 4.
L'imbarco non dove essere consentito per coloro che registrano una
temperatura superiore a 37,5°C. Deve essere altresi' considerato che
la misurazione della temperatura corporea e' una misura utile da
mettere in atto, ma che la stessa, al contempo, non e' totalmente
efficace atteso che prove scientifiche hanno dimostrato che alcune
persone infette potrebbero non presentare tale sintomo mentre altre
potrebbero non sviluppare alcun sintomo fino ad un massimo di 10
(dieci) giorni.
L'esperienza maturata suggerisce, inoltre, che le persone
asintomatiche possano trasmettere il virus ad altri, quindi il test
di reazione a catena della polimerasi (PCR), da eseguirsi prima
dell'imbarco, puo' aiutare a identificare tali persone che non sono
state individuate con altre misure di screening.
Un test PCR comporta un tampone del naso o gola per
l'identificazione della presenza del virus come meglio
successivamente specificato.
Il test PCR dovra' essere eseguito, per i passeggeri, ogni
qualvolta sia identificato un caso sospetto o si verifichino
condizioni particolari come, ad esempio, passeggeri che sono stati a
contatto con casi positivi o provenienti da aree a rischio.
Le Societa' di gestione dovranno sottoporre a tampone l'equipaggio
prima dell'imbarco. Tale tampone deve essere poi ripetuto ad
intervalli regolari di 15 giorni al 50% del personale navigante al
fine di coprire l'intero equipaggio ogni 30 giorni.
Ai membri dell'equipaggio risultati positivi non deve essere
permesso di salire a bordo della nave. Gli stessi dovranno essere
sottoposti a ulteriori valutazioni o test medici.
Poiche' un test PCR negativo non garantisce che le persone siano
immuni da COVID- 19 e le stesse potrebbero, comunque, potenzialmente
trasportare il virus a bordo della nave, chiunque sviluppi un sintomo
di infezione del tratto respiratorio (tosse, febbre, mal di gola,
ecc.) deve essere sottoposto a ulteriori valutazioni o test medici
prima di essere imbarcato.
3. Informazioni per i passeggeri e per l'equipaggio:
Un poster intitolato "Informazioni sul COVID 19" - tradotto in una
o piu' lingue comprese dall'equipaggio e dai passeggeri ospitati e,
comunque, almeno in inglese, francese, tedesco e spagnolo - deve
essere esposto nelle cabine quale informativa delle azioni aggiuntive
intraprese a bordo.
Fermo restando le comunicazioni inerenti la sicurezza della
navigazione, dovranno essere previsti messaggi, da diffondere
attraverso gli schermi TV della nave, nonche' video con le istruzioni
per il lavaggio delle mani.
Gli stessi dovranno essere trasmessi almeno ogni ora sui canali
video di entertainment e revenue e sugli schermi nelle aree pubbliche
(es. schermi di servizio e mense equipaggio).
Durante tutti gli annunci giornalieri il Comandante provvedera'
affinche' sia incoraggiato il lavaggio delle mani e contattato il
centro medico di bordo per una consulenza medica gratuita in caso di
insorgenza di ogni problema respiratorio.
Il Comandante provvedera' affinche', almeno una volta al giorno,
gli annunci periodici sia agli ospiti che all'equipaggio includano il
seguente esempio di testo, tradotto in una o piu' lingue da essi
comprese:
"Considerata l'attenzione mondiale per il Coronavirus, questa
compagnia sta seguendo tutte le indicazioni dell'Organizzazione
Mondiale della Sanita', delle Autorita' sanitarie locali e
dell'Amministrazione di bandiera. Desideriamo informarvi di avere
aumentato la sanificazione delle aree pubbliche e delle superfici di
maggior contatto in tutta la nave. Il migliore modo per rimanere in
salute e' lavarsi le mani spesso, almeno per 20 secondi, evitando di
toccare il proprio viso, gli occhi, la bocca e il naso. Se avete
febbre o sintomi di difficolta' respiratoria, siete invitati a
contattare il Centro Medico di bordo al piu' presto. La vostra
collaborazione e' piu' che gradita. Contattate la reception in caso
di ogni necessita'."
4. Misure per la gestione dei rischi durante lo sbarco:
Lo sbarco del personale navigante e dei passeggeri dalle navi deve
essere gestito con cura al fine di ridurre il rischio di infezione
dal COVID-19 durante lo sbarco dalla nave (compresa l'interazione con
qualsiasi persona o infrastrutture nel porto/terminal).
La salute degli stessi deve essere monitorata prima dello sbarco
per garantire che, per quanto ragionevole e praticabile, siano
sufficientemente sani da poter sbarcare e viaggiare ai fini del
rimpatrio. Quanto sopra attraverso: scansione o misurazione della
temperatura. Ulteriori indicazioni per le Societa' di gestione sullo
sbarco dei marittimi sono fornite in P7 e P8 della lettera Circolare
IMO n. 4204/Add.14 del 5 maggio 2020.
In allegato 6, invece, il poster che puo' essere utilizzato per
consigliare all'equipaggio come tutelare la salute durante il viaggio
da e verso la propria nave.
5. Misure per gestire i rischi associati all'interfaccia
nave/terra:
La pandemia COVID-19 ha creato criticita' anche nel l'interfaccia
tra persone a bordo e personale di terra durante le soste in porto.
Le Societa' di gestione devono istruire le loro navi affinche' -
prima dell'arrivo in porto - siano comunicate - a tutte le entities
con le quali esse si interfacceranno ed a tutto il personale di terra
che potrebbe salire a bordo- anche attraverso la figura dell'Agente
raccomandatario, le loro esigenze ed aspettative.
A tal proposito si faccia riferimento alla "Guida per garantire
un'interfaccia di bordo sicura tra nave e personale a terra"6 edita
da ICS ed alla Circolare IMO 4204/Add. 16 del 6 maggio 2020 della
quale si riporta, in allegato 7, una gerarchia di attivita' da
compiersi come guida per stabilire misure efficaci di controllo e
ridurre il rischio.
______
6 Guidance for Ensuring a Safe Shipboard Interface Between Ship
and Shore-Based Personnel dell'11 maggio 2020.

Inoltre, rispettivamente in allegato 8 e 9, sono presenti esempi di
poster che possono essere utilizzati a bordo per consigliare
all'equipaggio come salutare i visitatori in sicurezza e come
proteggere tutti durante le visite a bordo.
E. Gestire un focolaio di COVID-19 a bordo della nave
Si premette che chiunque presta servizio a bordo debba essere
formato sul COVID-
19. Tale formazione deve essere verificata, ogni 30 giorni, almeno
sui seguenti argomenti:
- Segni e sintomi driferibili a COVID-19;
- Misure di distanziamento fisico;
- Gestione delle folle;
- Uso dei DPI;
- Protocolli per pulizia e disinfezione;
- Procedure relative alla prevenzione, alla sorveglianza e alla
risposta a eventuali focolai a bordo.
1. Azioni necessarie se una persona a bordo mostra sintomi di
COVID-19:
Quando una persona mostra i sintomi riconducibili ad infezione da
COViD-19, la stessa deve essere segnalata immediatamente ed il piano
di gestione dell'epidemia attivato. La persona deve essere
considerata come un caso sospetto di COVID-19 ed isolata nella
propria cabina, nell'ospedale della nave o nelle cabine appositamente
riservate in attesa di ulteriori accertamenti. Questa valutazione
deve, tra l'altro, accertare se esiste un'altra causa probabile, come
ad esempio allergia, tonsillite.
Le navi devono essere dotate di apparecchiature per l'esecuzione di
test molecolari (PCR) da utilizzare quando si sospetta che un
passeggero o un membro dell'equipaggio sia infetto.
Deve essere istituito un protocollo rigoroso per i pasti, il
contatto con altre persone che dovra' garantire l'accesso a una
toilette separata. Il Comandante o il personale medico di bordo
possono consultare, per la gestione del caso, il Centro
Internazionale Radio Medico (CIRM) (in navigazione o in porto estero)
e l'USMAF locale (in porto in Italia).
2. Definizione di un caso sospetto di COVID-19: Un caso sospetto7
e':
______
7 Fare riferimento alla Circolare del Ministero n.0007922 del
9/3/2020.

A. un soggetto:
- con grave infezione respiratoria acuta (cioe' febbre e tosse che
richiedono ricovero in ospedale);
- febbre di origine non identificata (maggiore di 37,5°C)
- senza altra eziologia8 che possa spiegare il quadro clinico;
______
8 Parte di una scienza che studia le cause di un fenomeno

- che ha effettuato un viaggio o ha avuto residenza/dimora in un
Paese con trasmissione diffusa della malattia COVID-19 durante i 14
(quattordici) giorni prima dell'inizio dei sintomi; ovvero
B. un paziente con qualsiasi malattia respiratoria acuta e, almeno,
una delle seguenti ipotesi avvenute durante i 14 (quattordici) giorni
prima dell'insorgenza dei sintomi:
a. contatto con un caso confermato o probabile di malattia
COVID-19; o
b. che lavora o ha visitato una struttura sanitaria dove sono
ricoverati pazienti con la malattia COVID-19 confermata o probabile e
che erano/sono in trattamento.
3. Identificazione di contatti stretti e tracciamento dei contatti:
Al fine di evitare ritardi nell'attuazione delle misure sanitarie,
dopo che un caso sospetto e' stato identificato a bordo dovrebbe
iniziare immediatamente la ricerca dei contatti senza attendere i
risultati di laboratorio. Ogni sforzo dovrebbe essere fatto per
ridurre al minimo il rischio che altre persone - equipaggio o
passeggeri - siano soggetti ad esposizioni ambientali in luoghi della
nave nei quali era presente il caso sospetto. I soggetti che hanno
avuto, con esso, contatti stretti devono essere separati dagli altri
viaggiatori il piu' presto possibile.
Tutte le persone a bordo devono essere valutate in relazione al
loro rischio di esposizione e classificate come a "stretto contatto
con un alto rischio di esposizione" o con un "basso rischio di
esposizione".
Una persona che abbia avuto un'esposizione ad alto rischio e'
quella che rientra in una delle seguenti condizioni/criteri:
• sia rimasta nella stessa cabina di un caso sospetto o confermato
COVID-19;
• aveva uno stretto contatto o era chiusa in un ambiente con un
caso sospetto o confermato COVID-19 (ovvero erano entro 1 metro di
distanza e per almeno 15 minuti):
- per i passeggeri, cio' puo' comprendere la partecipazione ad
attivita' comuni sulla nave o a terra dove il distanziamento sociale
non puo' essere sempre assicurato;
- per i membri dell'equipaggio, questo include le attivita' sopra
descritte, come applicabile, oltre alla interazione diretta con il
caso COVID-19 sospetto o confermato (es. steward di cabina che ha
pulito la camera o il personale del ristorante che ha consegnato cibo
in cabina, cosi' come istruttori di palestra che hanno fornito
assistenza ravvicinata);
• operatore sanitario o un'altra persona che ha prestato assistenza
ad un caso COVID-19 sospetto o confermato.
Qualora si verificasse una estesa trasmissione COVID-19 a bordo di
una nave, i membri dell'equipaggio ed i passeggeri dovrebbero essere
valutati al fine di determinare se sono stati esposti al caso
sospetto o confermato. In caso di difficolta' nell'identificare i
contatti stretti o se viene identificata una trasmissione diffusa,
tutti i viaggiatori (ovvero passeggeri, equipaggio ed altro
personale) a bordo della nave devono essere considerati alla stregua
di "contatti stretti che hanno avuto un'esposizione ad alto rischio".
A supporto dell'identificazione dei contatti, ci sara' l'utilizzo
delle registrazioni video, i sistemi di prenotazione dei servizi di
bordo, l'utilizzo della carta di bordo e le interviste individuali.
Fino a quando non saranno disponibili i risultati di laboratorio
per il caso sospetto, a tutte le persone a bordo che rientrano nella
definizione di "contatto stretto" - come appena sopra definito -
dovra' essere richiesto di completare lo stampato in allegato 5
ovvero un questionario, predisposto dalla Societa' di gestione,
contenente almeno i dati di cui al facsimile in allegato 5 - di
rimanere nelle proprie cabine o in una struttura a terra
appositamente designata secondo le istruzioni ricevute dalle
Autorita' sanitarie del porto in cui la nave si trova. Se il
risultato di laboratorio e' positivo, tutti i contatti stretti devono
essere messi in quarantena. Le persone in quarantena che hanno avuto
stretti contatti con un caso confermato dovrebbero, immediatamente,
informare i servizi sanitari se sviluppano sintomi entro 14
(quattordici) giorni dal loro ultimo contatto con il caso confermato.
Se entro 14 (quattordici) giorni dall'ultima esposizione non
compaiono sintomi, il contatto non e' piu' considerato a rischio di
sviluppare la malattia COVID-19. L'implementazione di queste
precauzioni specifiche puo' essere modificata in base alle
valutazioni del rischio dei singoli casi e dei loro contatti condotti
dalle Autorita' sanitarie pubbliche.
Se il risultato di laboratorio e' positivo, tutti gli altri
viaggiatori che non soddisfano la definizione di contatto stretto
sono considerati quali soggetti con esposizione a basso rischio; deve
essere loro richiesto di completare lo stampato in allegato 5 ovvero
uno stampato, predisposto dalla Societa' di gestione contenente,
almeno, i dati di cui al facsimile in allegato 5 con i propri dati di
contatto e i luoghi in cui alloggeranno per i successivi 14
(quattordici) giorni. L'implementazione di queste precauzioni puo'
essere modificata a seconda della valutazione dei rischi condotta
dalle Autorita' sanitarie pubbliche che possono fornire ulteriori e
specifiche istruzioni.
4. Isolamento di casi sospetti e confermati da COVID-19:
Il numero di cabine necessarie all'isolamento/quarantena viene
calcolato come segue. Se non e' possibile far sbarcare i casi
confermati entro 24 (ventiquattro) ore dall'individuazione del primo
potenziale caso di COVID 19, in accordo con quanto scritto nel
"contingency plan", il numero massimo di cabine riservate a
passeggeri ed equipaggio che devono osservare la quarantena o
l'isolamento e' stabilito intorno al 5% del numero di passeggeri ed
al 5% del numero dell'equipaggio. In caso di possibilita' di sbarco
le percentuali di cui sopra sono ridotte all'1%. Tale meccanismo di
calcolo delle cabine di isolamento/quarantena si applica solo nelle
fasi iniziali di riavvio delle operazioni (ovvero fino al 31 agosto
2020) e andranno riconsiderate ed eventualmente revisionate sulla
base degli sviluppi della situazione epidemiologica.
Isolare il paziente in infermeria o in aree appositamente destinate
per l'isolamento e assicurarsi di indossare una maschera chirurgica
quando si e' in contatto con altre persone. Il paziente deve avere
accesso ad un servizio igienico privato.
Chiunque entri nella stessa cabina di un sospetto caso di COVID-19
deve indossare DP che includano una maschera facciale, un grembiule o
un abito impermeabile (se disponibile), guanti e occhiali o una
visiera. Il contatto con il caso sospetto deve essere limitato ad un
massimo di altri 2 (due) membri dell'equipaggio. Lavarsi
accuratamente le mani immediatamente prima e dopo aver lasciato la
cabina del paziente.
In conformita' al Regolamento Sanitario Internazionale (2005),
l'ufficiale responsabile della nave contattera' immediatamente
l'Autorita' competente del porto di scalo successivo, per concordare
le azioni piu' adeguate da adottare e ricevere le relative
istruzioni. E' importante che tutti gli accordi siano condotti il
piu' rapidamente possibile per ridurre al minimo la permanenza a
bordo della nave di eventuali casi sintomatici gravi.
In relazione al numero, alla tipologia di casi positivi da COVID-19
a bordo ed alle misure di contenimento che sono attuate dalla
Societa' di gestione, potrebbe rendersi necessario - sentito il
personale medico di bordo e la Societa' di gestione per quanto
attiene i luoghi da scalare - valutare l'opportunita' di interrompere
la crociera.
5. Cura dei casi sospetti e confermati da COVID-19:
Il trattamento di supporto puo' includere il sollievo dal dolore e
dalla febbre, garantendo l'assunzione di liquidi sufficienti e
ossigeno e altri trattamenti se necessario e come consigliato dal
CIRM.
Il paracetamolo deve essere somministrato per alleviare il dolore e
la febbre. L'ibuprofene dovrebbe essere usato solo dopo aver
consultato il personale medico di bordo e, in porto in Italia,
l'USMAF locale. La prescrizione a bordo di un qualsiasi farmaco
aggiuntivo dovrebbe anche essere, preliminarmente, discussa con un
medico a terra.
Le condizioni del paziente devono essere valutate regolarmente -
due o tre volte al giorno - di persona o tramite telefono. In caso di
peggioramento delle condizioni del paziente, contattare il CIRM. Il
paziente deve essere messo in grado di contattare gli altri in caso
di necessita'.
Una registrazione della valutazione medica, delle cure e di quanto
emerso dal colloquio con il paziente deve essere effettuata nel
registro medico che deve riportare:
• chiunque a bordo sia stato nella struttura medica come caso
sospetto ed isolato e le misure di igiene adottate;
• qualsiasi contatto ravvicinato o contatto occasionale con
esposizione a basso rischio; e,
• i dati della persona che ha avuto contatti occasionali con
individui a basso rischio che sbarcheranno e le posizioni in cui
rimarranno nei successivi 14 (quattordici) giorni.
I contatti stretti dovrebbero essere invitati a:
• monitorare i sintomi da COVID-19, inclusa febbre, tosse o
difficolta' respiratoria, per 14 (quattordici) giorni dalla loro
ultima esposizione; e
• isolarsi immediatamente e contattare i servizi sanitari in caso
di comparsa di sintomi nei 14 (quattordici) giorni. Se entro 14
(quattordici) giorni dall'ultima esposizione non compaiono sintomi,
si ritiene che la persona che ha avuto il contatto non sviluppi il
COVID-19.
Le Autorita' sanitarie dello Stato di approdo devono essere
informate di eventuali casi sospetti che possano anche condurre
all'individuazione delle persone con cui hanno avuto contatti da
gestire in linea con le norme nazionali del luogo di approdo.
Le misure di quarantena nel contesto di COVID-19, come da linee
guida dell'OMS, dovranno includere anche:
• monitoraggio attivo da parte delle autorita' sanitarie per 14
(quattordici) giorni dall'ultima esposizione;
• monitoraggio quotidiano (inclusa febbre di qualsiasi grado,
tosse o difficolta' respiratoria);
• evitare i contatti sociali e i viaggi; e
• essere raggiungibile per l'esecuzione del monitoraggio attivo.
L'attuazione di precauzioni specifiche puo' essere modificata in
seguito alla valutazione del rischio di singoli casi ed alla
consulenza ricevuta dalle Autorita' sanitarie.
L'allegato 10 fornisce un poster che contiene avvisi sulle cure a
bordo di persone con caso sospetto o confermato di COVID-19.
Se un caso positivo grave viene rilevato a bordo, lo stesso dovra'
essere sbarcato al primo porto di scalo in accordo con le Autorita'
sanitarie locali.
6. Segnalazione al prossimo porto di scalo
Informare sempre l'Autorita' competente del prossimo scalo se vi e'
un caso sospetto a bordo. La gestione dei contatti avverra' secondo
le politiche nazionali del porto di sbarco e secondo il "contingency
plan" per la gestione delle emergenze della nave da crociera e del
porto.
Per le navi impiegate in viaggi internazionali, il Regolamento
sanitario internazionale (IHR) stabilisce che la dichiarazione
dovrebbe essere completata e inviata all'Autorita' competente in
conformita' con i requisiti locali sia per l'equipaggio che per
membri dell'equipaggio deceduti.
Per le navi che approdano in porti italiani e' richiesta
l'informativa all'USMAF, competente a ricevere la dichiarazione di
sanita' per il rilascio della "libera pratica sanitaria", circa
l'evoluzione della situazione sanitaria a bordo e di ogni suo
cambiamento.
Il Comandante deve immediatamente informare l'Autorita' sanitaria
competente del successivo scalo anche di qualsiasi caso sospetto, al
fine di verificare se e' disponibile il trasporto, l'isolamento e la
cura dell'individuo; tale Autorita' sanitaria, anche sulla base di
pianificazioni locali, provvede a fornire indicazioni sulla
possibilita' di effettuare lo scalo pianificato ovvero sulla
necessita' che la nave prosegua verso un porto piu' attrezzato per
affrontare l'emergenza sanitaria a bordo.
Le Autorita' sanitarie locali potranno consentire al resto dei
passeggeri della nave - sulla base del numero, della tipologia di
casi positivi da COVID-19 a bordo e delle misure di contenimento che
sono attuate dalla Societa' di gestione - di continuare la crociera
rilasciando alla nave la libera pratica sanitaria.
7. Sbarco di casi sospetti e confermati da COVID-19:
Quando si sbarca un caso sospetto o confermato da COVID-19, secondo
quanto richiesto o suggerito dalle autorita' sanitarie locali, devono
essere prese le seguenti precauzioni:
• lo sbarco deve essere controllato per evitare qualsiasi
contatto con altre persone a bordo;
• il paziente (caso sospetto o confermato da COVID-19) deve
indossare una maschera chirurgica durante lo sbarco; e
• il personale di bordo che accompagna il paziente (caso sospetto
o confermato da COVID-19) durante lo sbarco deve indossare DP
adeguati, che possono includere una maschera facciale, un grembiule o
impermeabile (se disponibile), guanti e protezione per gli occhi
(occhiali o visiera).
La Societa' di gestione deve garantire ogni utile supporto a tutte
le persone presenti a bordo (passeggeri ed equipaggio), in caso di
sbarco, attraverso la predisposizione di:
• adeguati servizi di accoglienza nel porto o in localita'
limitrofe ritenute idonee;
• adeguati servizi di assistenza e trasporto, ai fini del
trasferimento nei rispettivi luoghi di provenienza, sulla base delle
valutazioni ed indicazioni fornite dal Ministero della Salute;
• eventuali alloggi o sistemazioni, ritenute idonee dall'Unita'
di Crisi regionale, per le persone destinatarie dei provvedimenti di
quarantena.
8. Pulizia e disinfezione della nave:
Le cabine e gli alloggi dei pazienti e dei contatti stretti devono
essere puliti utilizzando protocolli di pulizia e disinfezione per
cabine infette (come per Norovirus o altre malattie trasmissibili).
Le superfici devono essere pulite accuratamente con acqua calda,
detergente e applicazione di comuni disinfettanti (ad es. ipoclorito
di sodio). Una disinfettazione di routine deve essere eseguita sulle
superfici che molte persone possono toccare, ad es. aree mensa,
maniglie delle porte, ringhiere, pulsanti per ascensori/sciacquone,
telefoni, pannelli di navigazione.
Una volta che un paziente ha lasciato la nave, la cabina o le zone
di isolamento devono essere accuratamente puliti e disinfettati da
parte del personale addestrato e dotato di DP.
Lavanderia, utensili per la ristorazione e rifiuti delle cabine di
casi sospetti e contatti stretti devono essere trattati come infetti,
in conformita' con le procedure per la manipolazione dei materiali
infetto a bordo. Devono essere usati i guanti quando si maneggiano
questi oggetti che devono, altresi', rimanere coperti durante il
trasporto verso la lavatrice/lavastoviglie/contenitore appropriato.
In allegato 11 un poster che indica come trattare la biancheria.
Per maggiori dettagli si dovra' fare riferimento alla vigente
normativa nazionale, unionale ed internazionale.
F. Altri problemi medici a bordo per il personale navigante
Le circostanze associate all'attuale epidemia di COVID-19 possono
rappresentare sfide uniche per il personale navigante e per le loro
famiglie. I marittimi possono annoiarsi, sentirsi frustrati o
sentirsi soli, cosi' come le loro famiglie. Ognuno reagisce in modo
diverso agli eventi e ai cambiamenti con possibili ripercussioni -
che possono anche variare nel tempo - nei pensieri, nei sentimenti e
nel comportamento. I marittimi devono nutrire la propria mente e il
proprio corpo e cercare un supporto se richiesto. Diverse strategie
per migliorare la salute mentale e il benessere del personale
navigante sono riportate in allegato 12.
1. Gestione dei sintomi fisici innescati da stress e ansia:
I seguenti sintomi di breve durata possono insorgere nelle persone
di cattivo umore o con ansia:
• battito cardiaco piu' veloce, irregolare o piu' evidente;
• sensazione di capogiro/stordimento e vertigini/nausea;
• mal di testa; e
• dolori al petto o perdita di appetito.
Puo' essere difficile riconoscere quali sono le cause di questi
sintomi; spesso si verificano a causa di stress, ansia o malumore e
possono peggiorare quando le persone si concentrano sul loro stato di
salute.
I marittimi che sono preoccupati per i loro sintomi fisici devono
parlare con le persone responsabili dell'assistenza medica a bordo e,
se necessario, chiedere consiglio al medico di bordo e laddove non
presente al CIRM.
Nel caso in cui personale dell'equipaggio, a causa del COVID-19,
non possa essere sostituito e resti a bordo - con suo consenso e
previa stipula di nuovo contratto - oltre i limiti previsti dal
contratto (MLC,2006 o CCNL), le Societa' di gestione devono mettere
gratuitamente a disposizione del personale navigante:
• schede telefoniche o accesso a Internet per i collegamenti con
la famiglia;
• videoconferenza o contatti telefonici con psicologi.
In allegato 13 il poster che rispettivamente riportano come
affrontare lo stress durante l'emergenza COVID-19.
2. Gestione di una crisi di salute mentale e di un'emergenza:
Lo stress aggiuntivo dovuto al COVID-19 puo' avere un impatto sulla
salute mentale e, pertanto, le Societa' di gestione devono
occuparsene come se fosse un'emergenza fisica. Il personale navigante
potrebbe non sentirsi piu' in grado di far fronte o controllare la
propria situazione o lo stato emotivo e quindi:
• provare grande stress emotivo o ansia;
• essere incapace di far fronte alla vita quotidiana o al lavoro;
• considerare l'autolesionismo o persino il suicidio; e
• sentire voci (allucinazioni).
In questo caso, bisogna consultare immediatamente un esperto di
salute mentale per la valutazione del caso. Se la persona e' gia'
sotto la cura di un centro di salute mentale, si rende necessario
contattare il consulente specifico.
3. Prescrizioni sanitarie:
In considerazione dell'attuale incertezza e del tempo necessario
per effettuare i cambi di equipaggio, il personale navigante deve
richiedere, senza indugio, l'accesso a farmaci personali a lungo
termine su prescrizione medica che si stanno esaurendo in modo tale
che possano essere acquistati e consegnati come articoli essenziali.
A tal proposito la persona deve:
a. informare il comandante della nave della necessita' di
ottenere una prescrizione, fornendo dettagli precisi sulle cure
necessarie, compreso il dosaggio corretto al fine di ottenere il
farmaco;
b. ove possibile, ottenere una prescrizione elettronica dal
proprio medico prima di arrivare in un porto o fornire una copia
cartacea della prescrizione (se disponibile) per consentire la
verifica e l'acquisto;
c. se e' richiesta la riservatezza e i marittimi non desiderano
informare il comando nave, essi devono contattare il servizio welfare
della gente di mare per ottenere informazioni sulla consegna e
l'acquisto di medicinali tenendo in considerazione che -a motivo
delle attuali restrizioni - l'attivita' dei servizi welfare e' stato
fortemente limitato;
d. se possibile, richiedere l'invio di forniture dal loro Paese
di residenza.
Nell'allegato 14 una tabella che delinea i requisiti per la
richiesta di prescrizioni ripetute per i marittimi i cui farmaci
personali si stanno esaurendo. L'elenco non e' esaustivo ed e'
importante contattare le Autorita' locali o gli assistenti sociali
locali prima dell'arrivo in porto per definire il modo migliore per
conseguire, tempestivamente, tale obiettivo.

Allegato 1
Annex 1

Parte di provvedimento in formato grafico

Allegato 2
Annex 2

Parte di provvedimento in formato grafico

Allegato 3
Annex 3

Parte di provvedimento in formato grafico

Allegato 4
Annex 4

Parte di provvedimento in formato grafico

Allegato 5
Annex 5

Parte di provvedimento in formato grafico

Allegato 6
Annex 6

Parte di provvedimento in formato grafico

Allegato 7
Annex 7

Parte di provvedimento in formato grafico

Allegato 8
Annex 8

Parte di provvedimento in formato grafico

Allegato 9
Annex 9

Parte di provvedimento in formato grafico

Allegato 10
Annex 10

Parte di provvedimento in formato grafico

Allegato 11
Annex 11

Parte di provvedimento in formato grafico

Allegato 12
Annex 12

Parte di provvedimento in formato grafico

Allegato 13
Annex 13

Parte di provvedimento in formato grafico

Allegato 14
Annex 14

Parte di provvedimento in formato grafico

 

Allegato 18

Linee guida concernenti la completa ripresa delle ordinarie
attivita' nelle istituzioni della formazione superiore per l'anno
accademico 2020/21

 

Le presenti linee guida, predisposte sulla base delle prime
indicazioni fornite con nota ministeriale del 4 maggio 2020 e delle
proposte della CRUI del 26 giugno 2020 e del 22 luglio 2020 sulle
modalita' di erogazione della didattica, accolte dal Comitato tecnico
scientifico del Dipartimento della protezione civile il 24 luglio
2020, riguardano le modalita' di svolgimento delle attivita' nel
sistema universitario, per il primo semestre dell'anno accademico
2020/2021, individuando le principali misure per l'erogazione della
didattica nelle aule universitarie in condizioni di sicurezza.
Le azioni delineate nelle presenti linee guida si basano su uno
scenario plausibile per il primo semestre del prossimo anno
accademico, presupponendo il protrarsi della pandemia a livello
globale e nuovi episodi di contagio a livello locale in
autunno-inverno. Si escludono quindi sia scenari piu' positivi, con
la scomparsa della pandemia a livello globale, per i quali sarebbe
agevole ripristinare le prassi finora in uso, sia scenari piu'
negativi, con la riproposizione del lockdown di marzo-maggio, che
implicherebbero il blocco dei flussi in ingresso, rendendo vana
qualsiasi azione da parte degli attori coinvolti nelle procedure di
accoglienza.
Premessa
Il periodo di emergenza sanitaria connessa alla pandemia da
SARS-CoV-2 ha portato alla necessita' di adottare importanti azioni
contenitive che hanno richiesto la sospensione temporanea di numerose
attivita'. Tra i primi interventi adottati, con il d.P.C.M. del 4
marzo 2020, recante ulteriori disposizioni attuative del
decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6 "Misure urgenti in materia di
contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19",
applicabili sull'intero territorio nazionale, sono stati sospesi i
servizi educativi per l'infanzia di cui all'art. 2 del d.l.gs. 13
aprile 2017, n. 65, e le attivita' didattiche nelle scuole di ogni
ordine e grado, nonche' la frequenza delle attivita' scolastiche e di
formazione superiore, ferma in ogni caso la possibilita' di
svolgimento di attivita' formative a distanza.
Le universita' hanno prontamente reagito con forza straordinaria al
periodo di lockdown attivandosi tempestivamente a erogare lezioni,
esami e sessioni di laurea in modalita' telematica. Si e' trattato di
una risposta immediata che ha richiesto agli atenei uno sforzo
incredibile di riorganizzazione dell'intera didattica. In tutto il
territorio nazionale migliaia di insegnamenti del secondo semestre
sono stati erogati in modalita' telematica, permettendo agli studenti
di procedere con i propri studi e di non rallentare le loro carriere.
L'universita' non si e', di fatto, mai fermata: non solo le lezioni
online, ma anche gli esami sono stati erogati in modalita'
telematica, cosi' come le sessioni di laurea. Dal computer di casa in
questi mesi, gli studenti hanno "frequentato le lezioni", sostenuto
esami e si sono laureati.
Dal 23 marzo 2020 il sistema di sorveglianza integrato COVID-19
coordinato dall'Istituto superiore di sanita' (ISS) ha iniziato a
registrare dapprima una stabilizzazione e in seguito una diminuzione
dei nuovi casi di COVID-19 diagnosticati in coerenza con quanto
registrato dal sistema di sorveglianza aggregato coordinato dal
Ministero della salute e dalla Protezione civile.
In vista della completa ripresa delle ordinarie attivita', che deve
connotare la c.d. fase 3, le istituzioni della formazione superiore
sono ora chiamate ad adeguare la propria programmazione, al fine di
coniugare lo svolgimento delle attivita' di ricerca e di didattica,
garantendo tutti i servizi agli studenti, con la sicurezza delle
persone, nel rispetto delle disposizioni dei protocolli approvati.
Ove possibile, la didattica verra' erogata contemporaneamente sia
in presenza sia online, delineando una didattica mista che possa
essere fruita nelle aule universitarie ma al contempo anche a
distanza. E' una scelta che non solo denota l'impegno alla riapertura
volta a sottolineare l'importanza dell'universita' come luogo di
ricerca, di scambio e di arricchimento culturale, ma al contempo ne
salvaguarda l'inclusione. Tutti gli studenti e le studentesse avranno
la possibilita' di seguire le lezioni anche se non potranno essere
presenti fisicamente negli atenei, ad esempio i numerosi studenti
internazionali che per motivi di mobilita' non riusciranno ad
arrivare per l'inizio del semestre, cosi' come i tanti studenti
extraregionali e gli studenti con particolari patologie per i quali
si sconsiglia la ripresa delle attivita' in presenza. La modalita'
online permettera' inoltre di ridurre la numerosita' degli studenti e
delle studentesse presenti nelle aule in modo da salvaguardare il
distanziamento di sicurezza imposto dalle norme sanitarie. Gli
studenti potranno seguire i corsi interamente online o in presenza, e
nel caso di classi numerose in modalita' mista si potranno
organizzare sistemi di turnazione.
Le universita' potranno organizzarsi al fine di garantire in
presenza tutte le attivita' laboratoriali, le esercitazioni e le
attivita' esperienziali, parte integrante e imprescindibile di una
formazione di qualita', nel pieno rispetto delle norme di sicurezza.
Le universita' potranno provvedere all'adeguamento di tutte le
strutture tecnologiche delle aule al fine di permettere una didattica
online di qualita', utilizzando le risorse assegnate dal Ministero a
valere sul Fondo per le esigenze emergenziali del sistema
dell'universita', delle istituzioni di alta formazione artistica,
musicale e coreutica e degli enti di ricerca.
Rimodulazione delle misure contenitive nell'universita'
Anche per le attivita' universitarie, pur in presenza di
specificita' di contesto, restano validi i principi cardine che hanno
caratterizzato le scelte e gli indirizzi tecnici quali:
1. distanziamento sociale;
2. rigorosa igiene delle mani, personale e degli ambienti;
3. capacita' di controllo e risposta dei servizi sanitari della
sanita' pubblica territoriale e ospedaliera.
E' necessario quindi prevedere specifiche misure di sistema,
organizzative, di prevenzione e protezione, igieniche e comunicative
declinate nello specifico contesto delle universita', tenendo
presente i criteri gia' individuati dal CTS per i protocolli di
settore, anche facendo riferimento ai documenti di indirizzo prodotti
da ISS e INAIL, ovvero:
1. Il rischio di aggregazione e affollamento e la possibilita' di
prevenirlo in maniera efficace nelle singole realta' e nell'accesso a
queste;
2. La prossimita' delle persone (es. studenti, docenti, personale
ecc.) rispetto a contesti statici (es. persone tutte ferme in
postazioni fisse), dinamici (persone in movimento) o misti
(contemporanea presenza di persone in posizioni fisse e di altre in
movimento);
3. Raccomandazione di mantenere l'uso della mascherina
4. Il rischio connesso alle principali vie di trasmissione (droplet
e contatto) in particolare alle contaminazioni da droplet in
relazione alle superfici di contatto;
5. La concreta possibilita' di accedere alla frequente ed efficace
igiene delle mani;
6. L'adeguata aerazione negli ambienti al chiuso;
7. L'adeguata pulizia ed igienizzazione degli ambienti e delle
superfici;
8. La disponibilita' di una efficace informazione e comunicazione;
9. La capacita' di promuovere, monitorare e controllare l'adozione
delle misure definendo i conseguenti ruoli.
Misure organizzative di prevenzione e di protezione per l'esercizio
dell'attivita' didattica in presenza
1. AULE. Le aule universitarie, di molteplici tipologie, sono in
molti casi a postazioni fisse, organizzate in file distanziate di
75-85 cm.
Fermo restando l'uso obbligatorio delle mascherine per tutto il
tempo di permanenza nelle strutture didattiche, nelle aule con
posizionamento libero delle sedute degli studenti, le postazioni
devono essere collocate alla distanza minima di 1 m. Nelle aule con
postazioni fisse e' opportuno prevedere l'occupazione di postazioni
alternate "a scacchiera", nel rispetto del distanziamento minimo di 1
metro, con un margine della misura di +/- 10%, in considerazione
delle caratteristiche antropometriche degli studenti, nonche' della
dinamicita' della postura.
Alle aule e agli spazi universitari aperti agli studenti devono
essere applicate procedure di sanificazione quotidiane, secondo le
indicazioni dell'ISS previste nella Circolare del Ministero della
salute "Indicazioni per l'attuazione di misure contenitive del
contagio da SARS-CoV-2 attraverso procedure di sanificazione di
strutture non sanitarie (superfici, ambienti interni) e
abbigliamento", in particolare nella sezione Attivita' di
sanificazione in ambiente chiuso. Nelle aule deve essere inoltre
previsto frequente ricambio d'aria (ad esempio prevendendo apertura
delle finestre ad ogni cambio di lezione e comunque non meno di 2
volte al giorno). In ogni aula, e negli spazi comuni, deve essere
disponibile un dispensatore di soluzione igienizzante idroalcolica
per permettere l'igiene delle mani all'ingresso in aula, favorendo
comunque in via prioritaria il lavaggio delle mani con acqua e sapone
neutro.
Spazi comuni e flussi. Per ogni complesso didattico devono essere
valutati i flussi di entrata e di uscita, gli spostamenti interni, le
caratteristiche degli spazi comuni, ecc. e devono essere messe in
atto le misure piu' efficaci per prevenire assembramenti al di fuori
delle lezioni in aula. In particolare, e' necessario programmare
flussi ordinati di studenti, attraverso la predisposizione di vie di
ingresso e di uscita definite e indicate attraverso esplicita
cartellonistica, definire capienza e modalita' di utilizzo di aree e
servizi comuni e, qualora necessario, predisporre orari di inizio
delle lezioni non simultanei per permettere flussi di studenti
sfalsati temporalmente.
Misure specifiche per i lavoratori (docenti, personale tecnico,
amministrativo e di ricerca)
Per quanto concerne il personale, a seguito dell'approvazione della
legge 17 luglio 2020, n. 77, di conversione, con modificazioni, del
decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, con circolare del Ministro della
pubblica amministrazione n. 3 del 24 luglio 2020, recante il
"Protocollo quadro per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti
pubblici sui luoghi di lavoro in ordine all'emergenza sanitaria da
"Covid-19", sono state fornite indicazioni per il rientro in
sicurezza dei dipendenti pubblici, ponendo l'accento sugli elementi
di maggior rilievo della norma, quali la presenza del personale nei
luoghi di lavoro non piu' correlata alle attivita' ritenute
indifferibili e urgenti; la disposizione in esame consente quindi
alle amministrazioni di prevedere il rientro in servizio anche del
personale fino a oggi non adibito a queste ultime. Le universita'
definiranno le modalita' per garantire al meglio la piena ripresa di
tutte le attivita' coinvolgendo, nell'ambito delle ordinarie
relazioni, le Organizzazioni sindacali per l'ambito di competenza,
come gia' anticipato con nota del Ministro dell'universita' e della
ricerca del 30 luglio u.s., prot. n. 2833.
Si fa quindi rinvio, per le misure di sorveglianza sanitaria e
l'organizzazione del lavoro, alle disposizioni di cui agli artt. 83 e
263 del citato d.l. 34/2020 e alla predetta circolare del Ministro
della pubblica amministrazione n. 3/2020.
Indicazioni di informazione e comunicazione
E' necessario predisporre iniziative di informazione sulle misure
di prevenzione e protezione adottate: le universita' assicureranno
adeguata comunicazione agli studenti, al personale docente e al
personale tecnico amministrativo in modalita' telematica (siti web,
comunicazioni via mail, webinar dedicati, ecc.), anche attraverso una
cartellonistica, chiara e ben visibile che aiuti nella gestione dei
flussi in entrata e in uscita e renda evidenti le misura di sicurezza
necessarie.
Le cinque regole per il rientro nelle aule universitarie in
sicurezza
1. Se hai sintomi di infezioni respiratorie acute (febbre, tosse,
raffreddore), NON venire all'universita'. All'ingresso
dell'universita' NON e' necessaria la rilevazione della temperatura
corporea. Pertanto, si rimanda alla responsabilita' individuale
rispetto al proprio stato di salute.
2. Quando sei negli spazi comuni universitari (aule, laboratori,
spazi comuni ecc.) indossa sempre una mascherina per la protezione
del naso e della bocca.
3. Segui le indicazioni riportate sulla cartellonistica.
4. Nelle aule siediti solo nelle sedute permesse (saranno
evidenziate da appositi segnali), evita gli assembramenti
(soprattutto in entrata e uscita) e il contatto fisico.
5. Lava frequentemente le mani o usa gli appositi dispenser di
soluzioni igienizzanti per tenerle pulite; evita di toccarti il viso
e la mascherina.

Allegato 19

Misure igienico-sanitarie

 

1. lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione
in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri
luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle
mani;
2. evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di
infezioni respiratorie acute;
3. evitare abbracci e strette di mano;
4. mantenere, nei contatti sociali, una distanza interpersonale di
almeno un metro;
5. praticare l'igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un
fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni
respiratorie);
6. evitare l'uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare
durante l'attivita' sportiva;
7. non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
8. coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
9. non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano
prescritti dal medico;
10. pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
11. e' fortemente raccomandato in tutti i contatti sociali,
utilizzare protezioni delle vie respiratorie come misura aggiuntiva
alle altre misure di protezione individuale igienico-sanitarie.

Allegato 20

Spostamenti da e per l'estero

Elenco A
Repubblica di San Marino, Stato della Citta' del Vaticano
Elenco B
Austria, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer
Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Germania, Grecia, Irlanda,
Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Polonia, Portogallo (incluse
Azzorre e Madeira), Slovacchia, Slovenia, Svezia, Ungheria, Islanda,
Liechtenstein, Norvegia (incluse isole Svalbard e Jan Mayen),
Svizzera, Andorra, Principato di Monaco
Elenco C
Belgio, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione,
Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente
europeo), Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del
continente europeo), Repubblica Ceca, Spagna (inclusi territori nel
continente africano), Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord
(inclusi isole del Canale, Gibilterra, isola di Man e basi
britanniche nell'isola di Cipro ed esclusi i territori al di fuori
del continente europeo).
Elenco D
Australia, Canada, Georgia, Giappone, Nuova Zelanda, Romania,
Ruanda, Repubblica di Corea, Tailandia, Tunisia, Uruguay
Elenco E
Tutti gli Stati e territori non espressamente indicati in altro
elenco
Elenco F
A decorrere dal 9 luglio 2020: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia
Erzegovina, Brasile, Cile, Kuwait, Macedonia del nord, Moldova, Oman,
Panama, Peru', Repubblica dominicana
A decorrere dal 16 luglio 2020: Kosovo, Montenegro
A decorrere dal 13 agosto 2020: Colombia

Allegato 21

INDICAZIONI OPERATIVE PER LA GESTIONE DI CASI E FOCOLAI DI SARS-CoV-2
NELLE SCUOLE E NEI SERVIZI EDUCATIVI DELL'INFANZIA

Parte di provvedimento in formato grafico

Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di
SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell'infanzia
Versione del 28 agosto 2020

Gruppo di Lavoro ISS, Ministero della Salute, Ministero
dell'Istruzione, INAIL, Fondazione Bruno Kessler, Regione
Emilia-Romagna, Regione Veneto
Istituto Superiore di Sanita'
Fortunato "Paolo" D'ANCONA, Annalisa PANTOSTI, Patrizio PEZZOTTI,
Flavia RICCARDO
Dipartimento Malattie Infettive
Aurora ANGELOZZI, Luigi BERTINATO, Gianfranco BRAMBILLA, Susanna
CAMINADA
Segreteria Scientifica di Presidenza
Donatella BARBINA, Debora GUERRERA, Alfonso MAZZACCARA
Servizio Formazione
Daniela D'ANGELO, Primiano IANNONE, Roberto LATINA
Centro Nazionale Eccellenza Clinica, Qualita' e Sicurezza delle
Cure
Angela SPINELLI
Centro Nazionale Prevenzione delle Malattie e Promozione della
Salute
Anna Mirella TARANTO
Ufficio Stampa
Silvio BRUSAFERRO
Presidente ISS
Ministero della Salute
Anna CARAGLIA, Alessia D'ALISERA. Michela GUIDUCCI, Jessica IERA,
Francesco MARAGLINO, Patrizia PARODI, Giovanni REZZA
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Mariadonata BELLENTANI, Simona CARBONE, Andrea URBANI
Direzione Generale della Programmazione Sanitaria
Ministero dell'Istruzione
Laura PAZIENTI, Dipartimento per il Sistema Educativo di
Istruzione e di Formazione
INAIL
Benedetta PERSECHINO, Marta PETYX, Sergio IAVICOLI
Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro e
Ambientale
Fondazione Bruno Kessler
Stefano MERLER, Unita' DPCS
Regione Emilia-Romagna
Kyriakoula PETROPULACOS, Direzione Generale Cura della Persona,
Salute e Welfare
Regione Veneto
Michele MONGILLO, Francesca RUSSO, Michele TONON
Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria
Istituto Superiore di Sanita'
Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di
SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell'infanzia.
Versione del 28 agosto 2020.
Gruppo di Lavoro ISS, Ministero della Salute, Ministero
dell'Istruzione, INAIL, Fondazione Bruno Kessler, Regione
Emilia-Romagna, Regione Veneto
2020, ii, 21 p. Rapporto ISS COVID-19 n. 58/2020 Rev.
Questo documento, in previsione della prossima riapertura delle
scuole (settembre 2020), vuole fornire un supporto operativo ai
decisori e agli operatori nel settore scolastico e nei Dipartimenti
di Prevenzione che sono a pieno titolo coinvolti nel monitoraggio e
nella risposta a casi sospetti/probabili e confermati di COVID-19
nonche' nell'attuare strategie di prevenzione a livello comunitario.
Al suo interno si forniscono indicazioni pratiche per la gestione di
eventuali casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi
educativi dell'infanzia tramite l'utilizzo di scenari ipotetici, in
assenza, per il momento, di modelli previsionali solidi.
Istituto Superiore di Sanita'
La seguente versione sostituisce la precedente, con le modifiche e
integrazioni richieste dalla Conferenza delle Regioni e delle
Province autonome e la relativa approvazione del documento in
Conferenza Unificata, il 28 agosto 2020.
Per informazioni su questo documento scrivere a:
paolo.dancona@iss.it
Citare questo documento come segue:
Gruppo di Lavoro ISS, Ministero della Salute, Ministero
dell'Istruzione, INAIL, Fondazione Bruno Kessler, Regione
Emilia-Romagna, Regione Veneto. Indicazioni operative per la gestione
di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi
dell'infanzia. Versione del 28 agosto 2020. Roma: Istituto Superiore
di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 58/2020 Rev.)
________________
La responsabilita' dei dati scientifici e tecnici e' dei singoli
autori, che dichiarano di non avere conflitti di interesse. Redazione
e grafica a cura del Servizio Comunicazione Scientifica (Sandra
Salinetti e Paola De Castro)
© Istituto Superiore di Sanita' 2020
viale Regina Elena, 299 -00161 Rom

Parte di provvedimento in formato grafico

Indice
Destinatari del rapporto Scopo del documento Glossario
Introduzione
1. Preparazione alla riapertura delle scuole in relazione alla
risposta ad eventuali casi/focolai di COVID-19
1.1. Peculiarita' dei servizi educativi dell'infanzia (bambini
0-6 anni)
1.2. Bambini e studenti con fragilita'
1.3. Interfacce e rispettivi compiti dell'SSN e del Sistema
educativo ai vari livelli
1.3.1. Interfaccia nell'SSN
1.3.2. Interfaccia nel sistema educativo
1.4. La tutela della salute e sicurezza dei lavoratori della
scuola
1.5. I test diagnostici a disposizione
2. Risposta a eventuali casi e focolai da COVID-19
2.1. Gli scenari
2.1.1. Nel caso in cui un alunno presenti un aumento della
temperatura corporea al di sopra di 37,5°C o un sintomo compatibile
con COVID-19, in ambito scolastico
2.1.2. Nel caso in cui un alunno presenti un aumento della
temperatura corporea al di sopra di 37,5°C o un sintomo compatibile
con COVID-19, presso il proprio domicilio
2.1.3. Nel caso in cui un operatore scolastico presenti un
aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5°C o un sintomo
compatibile con COVID-19, in ambito scolastico
2.1.4. Nel caso in cui un operatore scolastico presenti un
aumento della temperatura corporea al di sopra di 37.5°C o un sintomo
compatibile con COVID-19, al proprio domicilio
2.1.5. Nel caso di un numero elevato di assenze in una classe
2.1.6. Catena di trasmissione non nota
2.1.7. Alunno o operatore scolastico convivente di un caso
2.2. Alunno o operatore scolastico risultano SARS-CoV-2 positivi
2.2.1. Effettuare una sanificazione straordinaria della scuola
2.2.2. Collaborare con il DdP
2.2.3. Elementi per la valutazione della quarantena dei
contatti stretti e della chiusura di una parte o dell'intera scuola
2.3. Alunno o operatore scolastico contatto stretto di un
contatto stretto di un caso
2.4. Algoritmi decisionali
3. Formazione, informazione e comunicazione per operatori sanitari
e operatori scolastici
3.1. Formazione
3.2. Informazione e comunicazione
3.2.1. Azioni di informazione e comunicazione raccomandate
prima dell'inizio dell'anno scolastico
3.2.2. Azioni di informazione e comunicazione raccomandate dopo
l'inizio dell'anno scolastico
4. Monitoraggio e studi
4.1. Obiettivi specifici
4.2. Proposte per la sorveglianza e gli studi
5. Tempistica prevista di alcuni prodotti correlati a questa
tematica
6. Criticita'
7. Bibliografia
Allegato 1. Schema riassuntivo
Destinatari del rapporto
Il presente rapporto e' destinato alle istituzioni scolastiche e
dei servizi educativi dell'infanzia nonche' ai Dipartimenti di
Prevenzione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e a tutti coloro
che potrebbero essere coinvolti nella risposta a livello di salute
pubblica ai possibili casi e focolai di COVID-19 in ambito scolastico
e dei servizi educativi dell'infanzia.
Scopo del documento
Fornire un supporto operativo per la gestione dei casi di bambini
con segni/sintomi COVID-19 correlati e per la preparazione, il
monitoraggio e la risposta a potenziali focolai da COVID-19 collegati
all'ambito scolastico e dei servizi educativi dell'infanzia,
adottando modalita' basate su evidenze e/o buone pratiche di sanita'
pubblica, razionali, condivise e coerenti sul territorio nazionale,
evitando cosi' frammentazione e disomogeneita'.
A questo documento saranno correlati:
• altri elementi/iniziative di tipo
informativo/comunicativo/formativo rivolti a vari target;
• strumenti di indagine volti a fronteggiare la mancanza di
evidenze scientifiche e la relativa difficolta' di stimare il reale
ruolo che possono avere le attivita' in presenza nelle scuole nella
trasmissione di SARS- CoV-2.
Glossario
ATA Personale Amministrativo Tecnico e Ausiliario scolastico
CTS Comitato Tecnico
Scientifico DDI Didattica
Digitale Integrata DdP
Dipartimento di
Prevenzione
DPI Dispositivi di Protezione Individuale
MMG Medico di Medicina
Generale PLS Pediatra di
Libera Scelta SSN Servizio
Sanitario Nazionale
Introduzione
La riapertura della scuola attualmente prevista nel mese di
settembre 2020 pone dal punto di vista epidemiologico un possibile
aumento del rischio della circolazione del virus nella comunita'. La
questione centrale delle decisioni di riapertura scolastica non e' se
le scuole debbano riaprire o meno, ma piuttosto come procedere con
una riapertura scolastica piu' sicura attraverso la comprensione e la
consapevolezza dei rischi per la salute pubblica, non solo sui
bambini, sul personale scolastico e sui loro contatti sociali
immediati, ma anche su un aumento della trasmissione a livello di
virus comunitari.
Per controllare/mitigare questa possibilita' sono state gia'
considerate alcune misure di prevenzione in documenti formali e in
documenti tecnici del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) inviati al
Ministro dell'Istruzione (CTS, 28 maggio 2020; CTS, 22 giugno e
successive specificazioni) che forniscono le indicazioni per la
riapertura della scuola e dei servizi educativi dell'infanzia, in
linea con la situazione epidemiologica e con le conoscenze
scientifiche finora disponibili.
Va sottolineato che tutte queste misure possono ridurre il rischio
di trasmissione in ambito scolastico, ma non possono azzerarlo.
Pertanto, in una prospettiva di probabile circolazione del virus a
settembre, e' necessario sviluppare una strategia nazionale di
risposta a eventuali casi sospetti e confermati che ci si aspetta
possano avvenire in ambito scolastico o che abbiano ripercussioni su
di esso. Anche la strategia di risposta a eventuali casi e focolai in
ambito scolastico sara' strettamente correlata alla situazione
epidemiologica. Le attuali strategie di contenimento sono basate
sulle conoscenze scientifiche disponibili. Per valutare il possibile
impatto dell'epidemia in ambito scolastico e' necessario fare alcune
riflessioni preliminari.
Una valutazione rigorosa dell'effetto di diverse strategie di
gestione di SARS-CoV-2 nelle scuole in termini di interventi
(chiusura preventiva, reattiva, graduale1 ) e di trigger (eccesso di
assenteismo, incidenza di SARS-CoV-2 nella popolazione generale,
identificazione di casi sospetti2 o casi confermati3 ) richiede la
disponibilita' di dati su una serie di fattori che caratterizzano la
trasmissione di SARS-CoV-2 nelle scuole e tra scuole e popolazione
generale (es. famiglie degli studenti).
______
1 Cioe' prima la singola classe, poi il grado - es. scuola
primaria o secondaria - o aree dell'edificio a seconda della
organizzazione ed infine l'intero istituto - o su base geografica

______
2 Ad esempio individui con sintomi riconducibili a SARS-CoV-2

______
3 Ad esempio individui diagnosticati tramite test molecolare in
RT-PCR o tramite test PCR rapido

E' nota la trasmissibilita' di SARS-CoV-2 nella popolazione
generale nelle diverse regioni italiane (R0 circa 3 prima
dell'identificazione del paziente 1, con Rt ridotto a valori compresi
tra 0,5 e 0,7 durante il lockdown) (Guzzetta et al., 2020; Riccardo
et al., 2020; ISTAT et al., 2020). Sono noti con una certa precisione
tutti i tempi chiave che regolano la trasmissione di SARS-CoV-2 in
Italia (periodo di incubazione, intervallo seriale, tempo da sintomi
a ospedalizzazione, tempo da ospedalizzazione ad ammissione in
terapia intensiva, periodo di degenza in terapia intensiva, ecc.)
(Cereda et al., 2020; Lavezzo et al., 2020). Sono disponibili stime
sulla probabilita' per eta' di sviluppare sintomi, sintomi critici o
morte, da cui emerge una probabilita' molto inferiore dei bambini di
ammalarsi o morire a seguito dell'infezione da SARS-CoV-2 (Perez-Saez
et al. 2020; Verity et al., 2020; Poletti et al. (a), 2020; Poletti
et al. (b), 2020; Wu et al., 2020). E' prevalente l'ipotesi che i
bambini, specialmente quelli sotto i 10 anni, esposti al rischio di
infezione, sviluppino l'infezione con minor probabilita' rispetto
agli adulti e agli anziani, da cui gli autori inferiscono che i
bambini possano trasmettere meno l'infezione rispetto ad adulti e
anziani (Zhang et al., 2020; Jing et al. 2020; Wu et al., 2020; Bi et
al., 2020; Viner et al., 2020). E' infine noto che la carica virale
di sintomatici e asintomatici non e' statisticamente differente e
quindi il potenziale di trasmissione e' verosimilmente lo stesso
(Cereda et al., 2020; Lavezzo et al., 2020; Lee et al., 2020).
Inoltre alcuni recenti studi hanno riportato una carica virale piu'
elevata nei bambini al di sotto dei 5 anni (Heald-Sargent et al.,
2020).
Sono pero' ancora diverse le incognite, di cui alcune cruciali, che
non permettono al momento una solida valutazione dell'efficacia delle
diverse strategie di intervento attraverso i modelli. In primo luogo,
non e' nota la trasmissibilita' di SARS-CoV-2 nelle scuole, anche se
cominciano ad essere disponibili descrizioni scientifiche di outbreak
in ambienti scolastici in altri Paesi (Stein-Zamir et al., 2020).
Piu' in generale, non e' noto quanto i bambini, prevalentemente
asintomatici, trasmettano SARS-CoV-2 rispetto agli adulti, anche se
la carica virale di sintomatici e asintomatici e quindi il potenziale
di trasmissione non e' statisticamente differente.
Questo non permette una realistica valutazione della trasmissione
di SARS-CoV-2 all'interno delle scuole nel contesto italiano. Non e'
inoltre predicibile il livello di trasmissione (Rt) al momento della
riapertura delle scuole a settembre.
Dopo molte settimane di continuo calo dei casi e di valore di Rt
sotto la soglia di 1, si e' notato un aumento, a partire dall'ultima
settimana di luglio, di Rt (con Rt vicino ad 1) a seguito delle
maggiori aperture nel nostro Paese del 4 e 18 maggio e del 3 giugno.
Se da un lato e' evidente la migliorata capacita' dei sistemi di
prevenzione nell'identificare rapidamente i focolai, isolare i casi e
applicare misure di quarantena ai contatti dei casi, cosa che
contribuisce in modo determinante a mantenere la trasmissione sotto
controllo, non e' noto al momento quale sia il livello di
trasmissione, ad esempio in termini di numero di focolai, che i
sistemi di prevenzione riescono a gestire efficacemente. E'
prevedibile che gli scenari possano cambiare anche notevolmente a
seconda che si riesca o meno a mantenere Rt sotto-soglia.
Un'ulteriore incertezza deriva dalla probabile co-circolazione del
virus dell'influenza o altri virus responsabili di sindromi
influenzali a partire dai mesi autunnali, che rendera' probabilmente
piu' complesse le procedure di identificazione dei casi di COVID-19 e
quindi i trigger di applicazione delle strategie. Un altro aspetto
importante da considerare riguarda l'eta' media dei casi e quindi
l'impatto sul sistema sanitario. Recentemente e' stata osservata
un'importante decrescita dell'eta' media dei casi con relativamente
poche nuove ospedalizzazioni da COVID-19. Non e' al momento chiaro se
questo e' un fenomeno che puo' protrarsi nel tempo o e' semplicemente
dovuto al basso livello di circolazione attuale che permette di
mantenere protette le categorie a rischio, ad esempio, gli anziani.
E' del tutto evidente che l'identificazione di strategie di controllo
ottimali dipendera' dalla conoscenza di questo aspetto che regola
l'impatto della trasmissione nelle scuole sulla popolazione generale
e quindi sulle categorie a rischio.
Per questi motivi, non e' al momento possibile sviluppare modelli
previsionali solidi sull'effetto delle diverse strategie di
intervento. Questi modelli potranno essere sviluppati man mano che si
acquisira' conoscenza su questi aspetti specifici, derivante dagli
studi proposti in questo documento o da studi condotti in altri Paesi
o raccolte di evidenze scientifiche aggiornate e consensus da parte
di istituzioni internazionali.
Il presente documento vuole fornire un supporto operativo ai
decisori e agli operatori nel settore scolastico e nei Dipartimenti
di Prevenzione che sono a pieno titolo coinvolti nel monitoraggio e
nella risposta a casi sospetti/probabili e confermati di COVID-19
nonche' nell'attuare strategie di prevenzione a livello comunitario.
1. Preparazione alla riapertura delle scuole
in relazione alla risposta ad eventuali casi/focolai di COVID-19
Ogni scuola deve seguire le indicazioni per la prevenzione dei casi
COVID-19 del Ministero della Istruzione (MI), del Ministero della
Salute (MdS) e del Comitato Tecnico Scientifico (CTS). In
particolare, i seguenti documenti aggiornati rappresentano l'attuale
riferimento:
MI: Documento per la pianificazione delle attivita' scolastiche,
educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale
di Istruzione per l'anno scolastico 2020-2021 (26/6/2020)
CTS: "Ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive nel
settore scolastico e le modalita' di ripresa delle attivita'
didattiche per il prossimo anno scolastico", approvato in data
28/5/2020 e successivamente aggiornato il 22/6/2020
Circolare n. 18584 del 29 maggio 2020: "Ricerca e gestione dei
contatti di casi COVID-19 (contact tracing) ed App IMMUNI"
Rapporto ISS COVID-19 n. 1/2020 Rev. Indicazioni ad interim per
l'effettuazione dell'isolamento e della assistenza sanitaria
domiciliare nell'attuale contesto COVID-19. Versione del 24 luglio
2020.
Ai fini dell'identificazione precoce dei casi sospetti e'
necessario prevedere:
• un sistema di monitoraggio dello stato di salute degli alunni e
del personale scolastico;
• il coinvolgimento delle famiglie nell'effettuare il controllo
della temperatura corporea del bambino/studente a casa ogni giorno
prima di recarsi al servizio educativo dell'infanzia o a scuola;
• la misurazione della temperatura corporea al bisogno (es.
malore a scuola di uno studente o di un operatore scolastico), da
parte del personale scolastico individuato, mediante l'uso di
termometri che non prevedono il contatto che andranno preventivamente
reperiti;
• la collaborazione dei genitori nel contattare il proprio medico
curante (PLS o MMG) per le operativita' connesse alla valutazione
clinica e all'eventuale prescrizione del tampone naso-faringeo.
E' inoltre necessario approntare un sistema flessibile per la
gestione della numerosita' delle assenze per classe che possa essere
utilizzato per identificare situazioni anomale per eccesso di
assenze, per esempio, attraverso il registro elettronico o appositi
registri su cui riassumere i dati ogni giorno.
Si raccomanda alle scuole e ai servizi educativi dell'infanzia di:
• identificare dei referenti scolastici per COVID-19
adeguatamente formati sulle procedure da seguire (vedi capitolo
1.3.2);
• identificare dei referenti per l'ambito scolastico all'interno
del Dipartimento di Prevenzione (DdP) della ASL competente
territorialmente (vedi capitolo 1.3.1);
• tenere un registro degli alunni e del personale di ciascun
gruppo classe e di ogni contatto che, almeno nell'ambito didattico e
al di la' della normale programmazione, possa intercorrere tra gli
alunni ed il personale di classi diverse (es. registrare le
supplenze, gli spostamenti provvisori e/o eccezionali di studenti fra
le classi, ecc.) per facilitare l'identificazione dei contatti
stretti da parte del DdP della ASL competente territorialmente;
• richiedere la collaborazione dei genitori a inviare tempestiva
comunicazione di eventuali assenze per motivi sanitari in modo da
rilevare eventuali cluster di assenze nella stessa classe;
• richiedere alle famiglie e agli operatori scolastici la
comunicazione immediata al dirigente scolastico e al referente
scolastico per COVID-19 nel caso in cui, rispettivamente, un alunno o
un componente del personale risultassero contatti stretti di un caso
confermato COVID-19;
• stabilire con il DdP un protocollo nel rispetto della privacy,
per avvisare i genitori degli studenti contatti stretti; particolare
attenzione deve essere posta alla privacy non diffondendo nell'ambito
scolastico alcun elenco di contatti stretti o di dati sensibili nel
rispetto della GDPR 2016/679 EU e alle prescrizioni del garante
(DL.vo 10 agosto 2018, n 101) ma fornendo le opportune informazioni
solo al DdP. Questo avra' anche il compito di informare, in
collaborazione con il dirigente scolastico, le famiglie dei
bambini/studenti individuati come contatti stretti ed eventualmente
predisporre una informativa per gli utenti e lo staff della scuola;
• provvedere ad una adeguata comunicazione circa la necessita',
per gli alunni e il personale scolastico, di rimanere presso il
proprio domicilio, contattando il proprio pediatra di libera scelta o
medico di famiglia, in caso di sintomatologia e/o temperatura
corporea superiore a 37,5°C. Si riportano di seguito i sintomi piu'
comuni di COVID-19 nei bambini: febbre, tosse, cefalea, sintomi
gastrointestinali (nausea/vomito, diarrea), faringodinia, dispnea,
mialgie, rinorrea/congestione nasale; sintomi piu' comuni nella
popolazione generale: febbre, brividi, tosse, difficolta'
respiratorie, perdita improvvisa dell'olfatto (anosmia) o diminuzione
dell'olfatto (iposmia), perdita del gusto (ageusia) o alterazione del
gusto (disgeusia), rinorrea/congestione nasale, faringodinia, diarrea
(ECDC, 31 luglio 2020);
• informare e sensibilizzare il personale scolastico
sull'importanza di individuare precocemente eventuali segni/sintomi e
comunicarli tempestivamente al referente scolastico per COVID-19;
• stabilire procedure definite per gestire gli alunni e il
personale scolastico che manifestano sintomi mentre sono a scuola,
che prevedono il rientro al proprio domicilio il prima possibile,
mantenendoli separati dagli altri e fornendo loro la necessaria
assistenza utilizzando appositi DPI;
• identificare un ambiente dedicato all'accoglienza e isolamento
di eventuali persone che dovessero manifestare una sintomatologia
compatibile con COVID-19 (senza creare allarmismi o
stigmatizzazione). I minori non devono restare da soli ma con un
adulto munito di DPI fino a quando non saranno affidati a un
genitore/tutore legale;
• prevedere un piano di sanificazione straordinaria per l'area di
isolamento e per i luoghi frequentati dall'alunno/componente del
personale scolastico sintomatici;
• condividere le procedure e le informazioni con il personale
scolastico, i genitori e gli alunni e provvedere alla formazione del
personale;
• predisporre nel piano scolastico per Didattica Digitale
Integrata (DDI), previsto dalle Linee Guida, le specifiche modalita'
di attivazione nei casi di necessita' di contenimento del contagio,
nonche' qualora si rendesse necessario sospendere nuovamente le
attivita' didattiche in presenza a causa delle condizioni
epidemiologiche contingenti.
• L'attivazione della didattica a distanza nel corso dell'anno
scolastico 2019-2020 e' stata una delle modalita' di realizzazione
del distanziamento sociale, rivelatosi intervento di sanita' pubblica
cardine per il contenimento della diffusione dell'infezione dal
SARS-CoV-2. A fronte di cio' e' opportuno, nel rispetto
dell'autonomia scolastica, che ciascuna scuola ne definisca le
modalita' di realizzazione, per classi e per plesso, qualora si
dovessero verificare cluster che ne imponga la riattivazione.
1.1. Peculiarita' dei servizi educativi dell'infanzia (bambini 0-6
anni)
I servizi educativi dell'infanzia presentano delle peculiarita'
didattiche/educative che non rendono possibile l'applicazione di
alcune misure di prevenzione invece possibili per studenti di eta'
maggiore, in particolare il mantenimento della distanza fisica di
almeno un metro e l'uso di mascherine. Questo e' un aspetto che deve
essere tenuto in debita considerazione specialmente nella
identificazione dei soggetti che ricadono nella definizione di
contatto stretto. Per tale motivo e' raccomandata una didattica a
gruppi stabili (sia per i bambini che per gli educatori).
Il rispetto delle norme di distanziamento fisico e' un obiettivo
che puo' essere raggiunto solo compatibilmente con il grado di
autonomia e di consapevolezza dei minori anche in considerazione
dell'eta' degli stessi. Pertanto, le attivita' e le strategie
dovranno essere modulate in ogni contesto specifico. Questa parte
verra' sviluppata successivamente in seguito alle indicazioni
contenute nel documento di indirizzo e orientamento per la ripresa
delle attivita' in presenza dei servizi educativi e delle scuole
dell'infanzia (Ministero dell'Istruzione, 2020).
1.2. Bambini e studenti con fragilita'
In questo contesto si rende necessario garantire la tutela degli
alunni con fragilita', in collaborazione con le strutture
socio-sanitarie, la medicina di famiglia (es. PLS, MMG, ecc.), le
famiglie e le associazioni che li rappresentano. La possibilita' di
una sorveglianza attiva di questi alunni dovrebbe essere concertata
tra il referente scolastico per COVID-19 e DdP, in accordo/con i PLS
e MMG, (si ricorda che i pazienti con patologie croniche in eta'
adolescenziale possono rimanere a carico del PLS fino a 16 anni. Da
cio' si evince la necessita' di un accordo primario con i PLS che
hanno in carico la maggior parte dei pazienti fragili fino a questa
eta') nel rispetto della privacy ma con lo scopo di garantire una
maggiore prevenzione attraverso la precoce identificazione dei casi
di COVID-19. Particolare attenzione, quindi, andrebbe posta per
evidenziare la necessita' di priorita' di screening in caso di
segnalazione di casi nella stessa scuola frequentata. Particolare
attenzione va posta agli studenti che non possono indossare la
mascherina o che hanno una fragilita' che li pone a maggior rischio,
adottando misure idonee a garantire la prevenzione della possibile
diffusione del virus SARS-CoV-2 e garantendo un accesso prioritario a
eventuali screening/test diagnostici.
1.3. Interfacce e rispettivi compiti dell'SSN e del Sistema
educativo ai vari livelli
1.3.1. Interfaccia nell'SSN
Si raccomanda che i DdP identifichino figure professionali -
referenti per l'ambito scolastico e per la medicina di comunita'
(PLS/MMG) all'interno del DdP (a titolo puramente esemplificativo
assistenti sanitari, infermieri, medici) - che, in collegamento
funzionale con i medici curanti di bambini e studenti (PLS e MMG),
supportino la scuola e i medici curanti per le attivita' di questo
protocollo e che facciano da riferimento per un contatto diretto con
il dirigente scolastico o un suo incaricato (referente scolastico per
COVID-19 e con il medico che ha in carico il paziente. Tali referenti
devono possedere conoscenze relative alle modalita' di trasmissione
del SARS-CoV-2, alle misure di prevenzione e controllo, agli elementi
di base dell'organizzazione scolastica per contrastare il COVID-19,
alle indagini epidemiologiche, alle circolari ministeriali in materia
di contact tracing, quarantena/isolamento e devono interfacciarsi con
gli altri operatori del Dipartimento. Si suggerisce che vengano
identificati referenti del DdP in numero adeguato (e comunque non
meno di due) in base al territorio e alle attivita' da svolgere, in
modo da garantire costantemente la presenza di un punto di contatto
con le scuole del territorio. Si suggerisce anche di organizzare
incontri virtuali con le scuole attraverso sistemi di teleconferenza,
che permettano la partecipazione di piu' scuole contemporaneamente,
al fine di presentare le modalita' di collaborazione e
l'organizzazione scelta. Devono essere definiti e testati i canali
comunicativi (es. e-mail, messaggistica elettronica) che permettano
una pronta risposta alle richieste scolastiche e viceversa.
1.3.2. Interfaccia nel sistema educativo
Analogamente in ogni scuola deve essere identificato un referente
(Referente scolastico per COVID- 19), ove non si tratti dello stesso
dirigente scolastico, che svolga un ruolo di interfaccia con il DdP e
possa creare una rete con le altre figure analoghe nelle scuole del
territorio. Deve essere identificato un sostituto per evitare
interruzioni delle procedure in caso di assenza del referente.
Il referente scolastico per COVID-19 dovrebbe essere possibilmente
identificato a livello di singola sede di struttura piuttosto che di
istituti comprensivi e i circoli didattici, per una migliore
interazione con la struttura stessa. Il referente del DdP e il suo
sostituto devono essere in grado di interfacciarsi con tutti i
referenti scolastici identificati, i quali devono ricevere adeguata
formazione sugli aspetti principali di trasmissione del nuovo
coronavirus, sui protocolli di prevenzione e controllo in ambito
scolastico e sulle procedure di gestione dei casi COVID-19 sospetti/
o confermati.
E' necessaria una chiara identificazione, messa a punto e test di
funzionamento anche del canale di comunicazione reciproca tra
"scuola", medici curanti (PLS e MMG) e DdP (attraverso i rispettivi
referenti) che andra' adattato in base alla tecnologia utilizzata
(es. messaggistica breve, e-mail, telefono, ecc.).
1.4. La tutela della salute e sicurezza dei lavoratori della scuola
La tutela della salute e sicurezza dei lavoratori della scuola e'
garantita - come per tutti i settori di attivita', privati e pubblici
dal DL.vo 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni, nonche' da
quanto previsto dalla specifica normativa ministeriale (DM 29
settembre 1998, n. 382).
Nella "ordinarieta'", qualora il datore di lavoro, attraverso il
processo di valutazione dei rischi evidenzi e riporti nel Documento
di Valutazione dei Rischi (DVR) la presenza di uno dei rischi
"normati" dal DL.vo 81/2008 che, a sua volta, preveda l'obbligo di
sorveglianza sanitaria, deve nominare il medico competente per
l'effettuazione delle visite mediche di cui all'art. 41 del citato
decreto, finalizzate all'espressione del giudizio di idoneita' alla
mansione.
Tale previsione non ha subito modifiche nell'attuale contesto
pandemico; ogni datore di lavoro del contesto scolastico dovra'
comunque integrare il DVR con tutte le misure individuate da attuare
per contenere il rischio da SARS-CoV-2.
Elemento di novita' e' invece costituito dall'art. 83 del decreto
legge 19 maggio 2020 n. 34 e sua conversione in Legge 17 luglio 2020,
n. 77 che ha introdotto la "sorveglianza sanitaria eccezionale",
assicurata dal datore di lavoro, per i "lavoratori maggiormente
esposti a rischio di contagio, in ragione dell'eta' o della
condizione di rischio derivante da immunodepressione, anche da
patologia COVID-19, o da esiti di patologie oncologiche o dallo
svolgimento di terapie salvavita o comunque da morbilita' che possono
caratterizzare una maggiore rischiosita'".
Come anche evidenziato nel Documento tecnico sulla possibile
rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2
nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione approvato dal CTS,
fin dall'inizio della pandemia, i dati epidemiologici hanno
chiaramente mostrato una maggiore fragilita' nelle fasce di eta' piu'
elevate della popolazione in presenza di alcune tipologie di malattie
cronico degenerative (ad es. patologie cardiovascolari, respiratorie
e dismetaboliche) o in presenza di patologie a carico del sistema
immunitario o quelle oncologiche (indipendentemente dall'eta') che,
in caso di comorbilita' con l'infezione da SARS-CoV-2, possono
influenzare negativamente la severita' e l'esito della patologia.
Il concetto di fragilita' va dunque individuato nelle condizioni
dello stato di salute del lavoratore rispetto alle patologie
preesistenti (due o piu' patologie) che potrebbero determinare, in
caso di infezione, un esito piu' grave o infausto, anche rispetto al
rischio di esposizione a contagio.
In ragione di cio' - e quindi per tali c.d. "lavoratori fragili" -
il datore di lavoro assicura la sorveglianza sanitaria eccezionale, a
richiesta del lavoratore interessato:
a. attraverso il medico competente se gia' nominato per la
sorveglianza sanitaria ex art. 41 del DL.vo 81/2008;
b. attraverso un medico competente ad hoc nominato, per il
periodo emergenziale, anche, ad esempio, prevedendo di consorziare
piu' istituti scolastici;
c. attraverso la richiesta ai servizi territoriali dell'Inail che
vi provvedono con propri medici del lavoro.
1.5. I test diagnostici a disposizione
I test diagnostici per COVID-19 rappresentano uno strumento
essenziale non solo per la gestione clinica dei pazienti ma anche e
soprattutto per controllare la pandemia, mediante il riconoscimento e
le successive misure di prevenzione e controllo dirette ad individui
infetti, anche asintomatici, che possono diffondere la malattia
(ECDC, 1° aprile 2020; WHO, 8 aprile 2020).
Il gold standard, cioe' il metodo diagnostico riconosciuto e
validato dagli organismi internazionali per rivelare la presenza del
virus SARS-CoV-2 in un individuo infetto, e quindi lo strumento piu'
adatto per un caso sospetto, e' un saggio molecolare basato sul
riconoscimento dell'acido nucleico (RNA) virale mediante un metodo di
amplificazione (Polymerase Chain Reaction, PCR) effettuato su un
campione di secrezioni respiratorie, generalmente un tampone
naso-faringeo. Questo saggio deve essere effettuato in un laboratorio
di microbiologia utilizzando reagenti o kit diagnostici e macchinari
complessi, nonche' personale specializzato. Per tutto il processo
diagnostico dal prelievo, al trasporto in laboratorio, all'esecuzione
del test e alla refertazione -possono essere richiesti di norma 1-2
giorni.
Questo saggio deve essere considerato il test di riferimento in
termini di sensibilita' (capacita' di rilevare il virus) e
specificita' (capacita' di rilevare SARS-CoV-2 e non altri virus
seppur simili).
I test sierologici, invece, sono utili per rilevare una pregressa
infezione da SARS-CoV-2 e vengono utilizzati nella ricerca e nella
valutazione epidemiologica della circolazione virale nella
popolazione che non ha presentato sintomi. Pertanto essi hanno una
limitata applicazione nella diagnosi di COVID-19 e nel controllo dei
focolai.
Sono stati sviluppati, e sono inoltre in continua evoluzione
tecnologica per migliorare la loro performance, dei test diagnostici
rapidi che rilevano la presenza del virus in soggetti infetti. Questi
test sono in genere basati sulla rilevazione di proteine virali
(antigeni) nelle secrezioni respiratorie (tamponi oro-faringei o
saliva). Se l'antigene o gli antigeni virali sono presenti in
sufficienti quantita', vengono rilevati mediante il legame ad
anticorpi specifici fissati su un supporto, producendo la formazione
di bande colorate o fluorescenti. Questi test rapidi possono fornire
una risposta qualitativa (si/no) in tempi rapidi, tipicamente entro
30 minuti, e non richiedono apparecchiature di laboratorio, anche se
per la lettura dei risultati di alcuni test e' necessaria una piccola
apparecchiatura portatile. Inoltre, tali test possono essere eseguiti
sia nei laboratori (diminuendo la complessita' e i tempi di
lavorazione) sia anche al "punto di assistenza" (cosiddetto "point of
care"), prevalentemente presso gli studi dei pediatri e medici di
famiglia, da personale sanitario che non necessita di una formazione
specialistica. Sono in genere pero' meno sensibili del test
molecolare classico eseguito in laboratorio, con una sensibilita'
(indicata dal produttore) nel migliore dei casi non superiore all'85%
(cioe' possono non riconoscere 15 soggetti su 100 infetti da
SARS-CoV-2), anche se in genere la loro specificita' appare buona
(riconoscono solo SARS-CoV-2).
E' prevedibile che nuovi sviluppi tecnologici basati sulle evidenze
scientifiche permetteranno di realizzare test diagnostici rapidi con
migliore sensibilita'. La disponibilita' di questi test dopo
opportuna validazione potra' rappresentare un essenziale contributo
nel controllo della trasmissione di SARS-CoV-2.
2. Risposta a eventuali casi e focolai da COVID-19
2.1. Gli scenari
Vengono qui presentati gli scenari piu' frequenti per eventuale
comparsa di casi e focolai da COVID-19.
Uno schema riassuntivo e' in Allegato 1.
2.1.1. Nel caso in cui un alunno presenti un aumento della
temperatura corporea
al di sopra di 37,5°C o un sintomo compatibile con COVID-19, in
ambito scolastico
□ L'operatore scolastico che viene a conoscenza di un alunno
sintomatico deve avvisare il referente scolastico per COVID-19.
□ Il referente scolastico per COVID-19 o altro componente del
personale scolastico deve telefonare immediatamente ai
genitori/tutore legale.
□ Ospitare l'alunno in una stanza dedicata o in un'area di
isolamento.
□ Procedere all'eventuale rilevazione della temperatura corporea,
da parte del personale scolastico individuato, mediante l'uso di
termometri che non prevedono il contatto.
□ Il minore non deve essere lasciato da solo ma in compagnia di un
adulto che preferibilmente non deve presentare fattori di rischio per
una forma severa di COVID-19 come, ad esempio, malattie croniche
preesistenti (Nipunie Rajapakse et al., 2020; Götzinger et al., 2020)
e che dovra' mantenere, ove possibile, il distanziamento fisico di
almeno un metro e la mascherina chirurgica fino a quando l'alunno non
sara' affidato a un genitore/tutore legale.
□ Far indossare una mascherina chirurgica all'alunno se ha un'eta'
superiore ai 6 anni e se la tollera.
□ Dovra' essere dotato di mascherina chirurgica chiunque entri in
contatto con il caso sospetto, compresi i genitori o i tutori legali
che si recano in Istituto per condurlo presso la propria abitazione.
□ Fare rispettare, in assenza di mascherina, l'etichetta
respiratoria (tossire e starnutire direttamente su di un fazzoletto
di carta o nella piega del gomito). Questi fazzoletti dovranno essere
riposti dallo stesso alunno, se possibile, ponendoli dentro un
sacchetto chiuso.
□ Pulire e disinfettare le superfici della stanza o area di
isolamento dopo che l'alunno sintomatico e' tornato a casa.
□ I genitori devono contattare il PLS/MMG per la valutazione
clinica (triage telefonico) del caso.
□ Il PLS/MMG, in caso di sospetto COVID-19, richiede
tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al DdP.
□ Il DdP provvede all'esecuzione del test diagnostico.
□ Il DdP si attiva per l'approfondimento dell'indagine
epidemiologica e le procedure conseguenti.
□ Se il test e' positivo, si notifica il caso e si avvia la ricerca
dei contatti e le azioni di sanificazione straordinaria della
struttura scolastica nella sua parte interessata. Per il rientro in
comunita' bisognera' attendere la guarigione clinica (cioe' la totale
assenza di sintomi). La conferma di avvenuta guarigione prevede
l'effettuazione di due tamponi a distanza di 24 ore l'uno dall'altro.
Se entrambi i tamponi risulteranno negativi la persona potra'
definirsi guarita, altrimenti proseguira' l'isolamento. Il referente
scolastico COVID-19 deve fornire al DdP l'elenco dei compagni di
classe nonche' degli insegnanti del caso confermato che sono stati a
contatto nelle 48 ore precedenti l'insorgenza dei sintomi. I contatti
stretti individuati dal DdP con le consuete attivita' di contact
tracing, saranno posti in quarantena per 14 giorni dalla data
dell'ultimo contatto con il caso confermato. Il DdP decidera' la
strategia piu' adatta circa eventuali screening al personale
scolastico e agli alunni.
□ Se il tampone naso-oro faringeo e' negativo, in paziente sospetto
per infezione da SARS-CoV-2, a giudizio del pediatra o medico
curante, si ripete il test a distanza di 2-3 gg. Il soggetto deve
comunque restare a casa fino a guarigione clinica e a conferma
negativa del secondo test.
□ In caso di diagnosi di patologia diversa da COVID-19 (tampone
negativo), il soggetto rimarra' a casa fino a guarigione clinica
seguendo le indicazioni del PLS/MMG che redigera' una attestazione
che il bambino/studente puo' rientrare scuola poiche' e' stato
seguito il percorso diagnostico-terapeutico e di prevenzione per
COVID-19 di cui sopra e come disposto da documenti nazionali e
regionali.
2.1.2. Nel caso in cui un alunno presenti un aumento della
temperatura corporea al di sopra di 37,5°C o un sintomo compatibile
con COVID-19, presso il proprio domicilio
□ L'alunno deve restare a casa.
□ I genitori devono informare il PLS/MMG.
□ I genitori dello studente devono comunicare l'assenza scolastica
per motivi di salute.
□ Il PLS/MMG, in caso di sospetto COVID-19, richiede
tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al DdP.
□ Il DdP provvede all'esecuzione del test diagnostico.
□ Il DdP si attiva per l'approfondimento dell'indagine
epidemiologica e le procedure conseguenti.
□ Il DdP provvede ad eseguire il test diagnostico e si procede come
indicato al paragrafo 2.1.1.
2.1.3. Nel caso in cui un operatore scolastico presenti un aumento
della temperatura corporea al di sopra di 37,5°C o un sintomo
compatibile con COVID-19, in ambito scolastico
□ Assicurarsi che l'operatore scolastico indossi, come gia'
previsto, una mascherina chirurgica; invitare e ad allontanarsi dalla
struttura, rientrando al proprio domicilio e contattando il proprio
MMG per la valutazione clinica necessaria. Il Medico curante
valutera' l'eventuale prescrizione del test diagnostico.
□ Il MMG, in caso di sospetto COVID-19, richiede tempestivamente il
test diagnostico e lo comunica al DdP.
□ Il DdP provvede all'esecuzione del test diagnostico.
□ Il DdP si attiva per l'approfondimento dell'indagine
epidemiologica e le procedure conseguenti.
□ Il DdP provvede all'esecuzione del test diagnostico e si procede
come indicato al paragrafo 2.1.1.
□ In caso di diagnosi di patologia diversa da COVID-19, il MMG
redigera' una attestazione che l'operatore puo' rientrare scuola
poiche' e' stato seguito il percorso diagnostico-terapeutico e di
prevenzione per COVID-19 di cui al punto precedente e come disposto
da documenti nazionali e regionali.
□ Si sottolinea che gli operatori scolastici hanno una priorita'
nell'esecuzione dei test diagnostici.
2.1.4. Nel caso in cui un operatore scolastico presenti un aumento
della temperatura corporea al di sopra di 37.5°C o un sintomo
compatibile con COVID-19, al proprio domicilio
□ L'operatore deve restare a casa.
□ Informare il MMG.
□ Comunicare l'assenza dal lavoro per motivi di salute, con
certificato medico.
□ Il MMG, in caso di sospetto COVID-19, richiede tempestivamente il
test diagnostico e lo comunica al DdP.
□ Il DdP provvede all'esecuzione del test diagnostico.
□ Il DdP si attiva per l'approfondimento dell'indagine
epidemiologica e le procedure conseguenti.
□ Il DdP provvede ad eseguire il test diagnostico e si procede come
indicato al paragrafo 2.1.1.
□ In caso di diagnosi di patologia diversa da COVID-19, il MMG
redigera' una attestazione che l'operatore puo' rientrare scuola
poiche' e' stato seguito il percorso diagnostico-terapeutico e di
prevenzione per COVID-19 di cui al punto precedente e come disposto
da documenti nazionali e regionali.
□ Si sottolinea che gli operatori scolastici hanno una priorita'
nell'esecuzione dei test diagnostici.
2.1.5. Nel caso di un numero elevato di assenze in una classe
□ Il referente scolastico per il COVID-19 deve comunicare al DdP se
si verifica un numero elevato di assenze improvvise di studenti in
una classe (es. 40%; il valore deve tenere conto anche della
situazione delle altre classi) o di insegnanti.
□ Il DdP effettuera' un'indagine epidemiologica per valutare le
azioni di sanita' pubblica da intraprendere, tenendo conto della
presenza di casi confermati nella scuola o di focolai di COVID-19
nella comunita'.
2.1.6. Catena di trasmissione non nota
Qualora un alunno risultasse contatto stretto asintomatico di un
caso di cui non e' nota la catena di trasmissione, il DdP valutera'
l'opportunita' di effettuare un tampone contestualmente alla
prescrizione della quarantena. Il tampone avra' lo scopo di
verificare il ruolo dei minori asintomatici nella trasmissione del
virus nella comunita'.
2.1.7. Alunno o operatore scolastico convivente di un caso
Si sottolinea che qualora un alunno o un operatore scolastico fosse
convivente di un caso, esso, su valutazione del DdP, sara'
considerato contatto stretto e posto in quarantena. Eventuali suoi
contatti stretti (esempio compagni di classe dell'alunno in
quarantena), non necessitano di quarantena, a meno di successive
valutazioni del DdP in seguito a positivita' di eventuali test
diagnostici sul contatto stretto convivente di un caso (si consulti
il capitolo 2.3).
2.2. Alunno o operatore scolastico risultano SARS-CoV-2 positivi
2.2.1. Effettuare una sanificazione straordinaria della scuola
La sanificazione va effettuata se sono trascorsi 7 giorni o meno da
quando la persona positiva ha visitato o utilizzato la struttura:
□ Chiudere le aree utilizzate dalla persona positiva fino al
completamento della sanificazione.
□ Aprire porte e finestre per favorire la circolazione dell'aria
nell'ambiente.
□ Sanificare (pulire e disinfettare) tutte le aree utilizzate dalla
persona positiva, come uffici, aule, mense, bagni e aree comuni.
□ Continuare con la pulizia e la disinfezione ordinaria.
2.2.2. Collaborare con il DdP
In presenza di casi confermati COVID-19, spetta al DdP della ASL
competente territorialmente di occuparsi dell'indagine epidemiologica
volta ad espletare le attivita' di contact tracing (ricerca e
gestione dei contatti). Per gli alunni ed il personale scolastico
individuati come contatti stretti del caso confermato COVID- 19 il
DdP provvedera' alla prescrizione della quarantena per i 14 giorni
successivi all'ultima esposizione.
Per agevolare le attivita' di contact tracing, il referente
scolastico per COVID-19 dovra':
□ fornire l'elenco degli studenti della classe in cui si e'
verificato il caso confermato;
□ fornire l'elenco degli insegnati/educatori che hanno svolto
l'attivita' di insegnamento all'interno della classe in cui si e'
verificato il caso confermato;
□ fornire elementi per la ricostruzione dei contatti stretti
avvenuti nelle 48 ore prima della comparsa dei sintomi e quelli
avvenuti nei 14 giorni successivi alla comparsa dei sintomi. Per i
casi asintomatici, considerare le 48 ore precedenti la raccolta del
campione che ha portato alla diagnosi e i 14 giorni successivi alla
diagnosi;
□ indicare eventuali alunni/operatori scolastici con fragilita';
□ fornire eventuali elenchi di operatori scolastici e/o alunni
assenti.
2.2.3. Elementi per la valutazione della quarantena dei contatti
stretti e della chiusura di una parte o dell'intera scuola
La valutazione dello stato di contatto stretto e' di competenza del
DdP e le azioni sono intraprese dopo una valutazione della eventuale
esposizione. Se un alunno/operatore scolastico risulta COVID-19
positivo, il DdP valutera' di prescrivere la quarantena a tutti gli
studenti della stessa classe e agli eventuali operatori scolastici
esposti che si configurino come contatti stretti. La chiusura di una
scuola o parte della stessa dovra' essere valutata dal DdP in base al
numero di casi confermati e di eventuali cluster e del livello di
circolazione del virus all'interno della comunita'. Un singolo caso
confermato in una scuola non dovrebbe determinarne la chiusura
soprattutto se la trasmissione nella comunita' non e' elevata.
Inoltre, il DdP potra' prevedere l'invio di unita' mobili per
l'esecuzione di test diagnostici presso la struttura scolastica in
base alla necessita' di definire eventuale circolazione del virus.
2.3. Alunno o operatore scolastico contatto stretto di un contatto
stretto di un caso
Si sottolinea che, qualora un alunno o un operatore scolastico
risultasse contatto stretto di un contatto stretto (ovvero nessun
contatto diretto con il caso), non vi e' alcuna precauzione da
prendere a meno che il contatto stretto del caso non risulti
successivamente positivo ad eventuali test diagnostici disposti dal
DdP e che quest'ultimo abbia accertato una possibile esposizione. In
quel caso si consulti il capitolo 2.2.3.
2.4. Algoritmi decisionali
In una prima fase, con circolazione limitata del virus, si potra'
considerare un approccio individuale sui casi sospetti basata sulla
loro individuazione in collaborazione tra PLS/MMG, scuola e DdP per
mantenere un livello di rischio accettabile.
In caso di una aumentata circolazione del virus localmente o di
sospetto tale, sara' necessario definire trigger di monitoraggio
appropriati per attivare azioni di indagine/controllo. Ad esempio,
potrebbe essere preso in considerazione un trigger indiretto come il
numero di assenze in ambito scolastico che potrebbe rappresentare un
elevato numero di studenti/staff ammalato.
3. Formazione, informazione e comunicazione per operatori sanitari
e operatori scolastici
3.1. Formazione
L'impatto dell'emergenza COVID-19 su tutto il settore "formazione"
e' stato notevole, con una progressiva rapida cessazione delle fonti
di erogazione degli eventi formativi residenziali e la contestuale
necessita'/urgenza di formare il maggior numero di operatori
possibile in tutto il territorio nazionale.
L'urgenza temporale, congiuntamente all'esigenza di garantire il
distanziamento fisico, impone la scelta di utilizzare la Formazione A
Distanza (FAD) come modalita' di erogazione dei percorsi formativi.
L'Istituto Superiore di Sanita' (ISS) dispone della piattaforma
EDUISS (http://www.eduiss.it) attraverso la quale, dal 2004, eroga
formazione a distanza in salute pubblica.
L'ISS, inoltre, e' sia provider nazionale ECM sia soggetto
certificato SOFIA. In questo contesto, attraverso opportuna fase
preparatoria, come sintetizzato a seguire, il gruppo di lavoro ISS e
le altre istituzioni coinvolte nella preparazione di questo piano,
attraverso la piattaforma EDUISS fornira' un percorso formativo in
tema di COVID-19 per la gestione dei casi sospetti o confermati di
COVID-19.
I destinatari della formazione FAD sono i referenti COVID-19 per
ciascuna istituzione o struttura scolastica e gli operatori sanitari
dei DdP referenti COVID-19 per le scuole.
Il corso FAD asincrono sara' accessibile e fruibile alla coorte di
utenti (previsti tra i 50.000 e 100.000 utenti) nel periodo 28 agosto
- 31 dicembre 2020.
3.2. Informazione e comunicazione
Una campagna di comunicazione efficace sulle misure di prevenzione
assume un ruolo molto importante per potere mitigare gli effetti di
eventuali focolai estesi in ambito scolastico. Vengono raccomandate
le seguenti azioni.
3.2.1. Azioni di informazione e comunicazione raccomandate prima
dell'inizio dell'anno scolastico
• Target: stampa
- Comunicazione delle azioni di contenimento/mitigazione del
SARS-CoV-2 in ambito scolastico a ridosso dell'apertura dell'anno
scolastico attraverso la diffusione alla stampa di un press release.
Nel press release si raccomanda vengano descritti il piano, i criteri
su cui si basano le azioni previste e sara' sottolineato tra i
messaggi centrali l'obiettivo di garantire per quanto possibile le
attivita' didattiche.
• Target: famiglie e operatori scolastici
- Preparazione brochure, prodotte in collaborazione tra le
istituzioni coinvolte scaricabili dal sito del Ministero
dell'Istruzione e linkate dal Ministero della Salute e dall'ISS,
destinate agli insegnanti, al personale ATA, alle famiglie e ai
ragazzi.
- Valutazione dell'opportunita' di un video per il target ragazzi
da promuovere e viralizzare a cura dell'ISS e condiviso con il
coordinamento per la comunicazione.
- Valutazione della possibilita' di mettere a disposizione un
numero gratuito a cura del Ministero della Salute per fornire
informazioni e supporto alle scuole e i alle famiglie.
- Promuovere l'uso della App Immuni anche in ambito scolastico4 .
______
4 E' necessario avere almeno 14 anni per usare Immuni. Se si hanno
almeno 14 anni ma meno di 18, per usare l'App si deve avere il
permesso di almeno uno dei genitori o di chi esercita la tua
rappresentanza legale.

3.2.2. Azioni di informazione e comunicazione raccomandate dopo
l'inizio dell'anno scolastico
• Aggiornamento costante delle pagine web dedicate.
• Supporto da parte del Coordinamento per la comunicazione, in base
alla situazione epidemiologica, ai casi e/o focolai e ai
provvedimenti conseguenti, nella gestione di un'eventuale
comunicazione del rischio o di crisi, i Dirigenti scolastici, le ASL
e tutti i soggetti istituzionali coinvolti nell'emergenza.
4. Monitoraggio e studi
4.1. Obiettivi specifici
• Definire le caratteristiche e modalita' di raccolta dei dati
necessari ad un monitoraggio piu' stringente delle infezioni da
SARS-CoV-2 in contesti scolastici, anche esplorando la possibilita'
di integrare dati di sorveglianza epidemiologica con quelli di altri
flussi informativi (es. dati su assenteismo scolastico o da luogo di
lavoro).
• Per fronteggiare la attuale limitatezza di evidenze circa il
reale ruolo che possono avere le attivita' in presenza nelle scuole
nella trasmissione di SARS-CoV-2 all'interno delle scuole stesse e
nella comunita', l'ISS proporra' strumenti di indagine ad hoc (es.
protocolli di studio FFX adattati al contesto scolastico).
4.2. Proposte per la sorveglianza e gli studi
• Sviluppare una analisi ad hoc della trasmissione in ambito
scolastico introducendo nella sorveglianza integrata nazionale per
COVID-19 gestita dall'ISS una variabile che permetta di segnalare
casi che lavorano o frequentano una scuola utilizzando i codici
meccanografici gia' in uso per identificare le scuole e un campo
ulteriore che permetta di specificare l'istituto frequentato. Questi
dati andrebbero a complementare la rilevazione dei focolai
settimanali gia' realizzata nell'ambito del monitoraggio di fase 2 da
cui sarebbe possibile estrapolare i focolai attivi nell'ambito di
interesse. La modifica alla sorveglianza andrebbe comunicata alle
regioni per tempo per renderla operativa sin dall'inizio della scuola
in tutto il territorio nazionale. Una sezione dedicata a monitoraggio
COVID-19 nelle scuole potra' essere presente nel bollettino
epidemiologico settimanale.
• Realizzare una rapida indagine esplorativa di eventuali altre
fonti dati complementari utili al monitoraggio epidemiologico e loro
possibile integrazione, nonche' definire, dalle fonti dati
identificate, potenziali trigger per attivare le azioni di risposta
sul territorio (vedere capitolo 3).
• Valutare la preparazione di un protocollo di indagine modello FFX
per i primi focolai identificati nelle scuole a seguito della
riapertura da proporre alle regioni per poter realizzare studi volti
ad accertare la reale suscettibilita' a COVID-19 e la capacita' di
trasmettere SARS-CoV-2 nelle varie fasce di eta' nel contesto
scolastico e nella comunita'.
5. Tempistica prevista di alcuni prodotti correlati a questa
tematica
• Disponibilita' della FAD per i referenti COVID-19 delle
istituzioni scolastiche e dei DdP: 28 agosto.
• Inizio della sorveglianza scolastica integrata nella sorveglianza
nazionale integrata su COVID-19 gestita da ISS: 14 settembre.
6. Criticita'
• Dovrebbe essere identificato il meccanismo con il quale gli
insegnanti posti in quarantena possano continuare a svolgere
regolarmente la didattica a distanza, compatibilmente con il loro
stato di lavoratori in quarantena.
• Dovrebbe essere identificato regolamentato e condiviso con gli
attori coinvolti, ll meccanismo di attestazione da parte dei PLS e
MMG per il rientro degli studenti/staff a scuola dopo sospetto o
conferma di caso di COVID-19.
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Aggiornamento 22 giugno 2020
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symptomatic patients with SARS-CoV-2 infection in a Community
Treatment Center in the Republic of Korea. JAMA Intern Med, 2020
Ministero Istruzione. Adozione del "Documento di indirizzo e
orientamento per la ripresa delle attivita' in presenza dei servizi
educativi e delle scuole dell'infanzia" 3 agosto 2020
https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/doc02426720200803184633.pdf
/95304f45-f961-bffc-5c6a- 8eed6b60fc92?t=1596533993277
Perez-Saez J, et al. Serology-informed estimates of SARS-CoV-2
infection fatality risk in Geneva, Switzerland. Lancet Infectious
Diseases. 2020
Poletti P, et al.(a) Infection fatality ratio of SARS-CoV-2 in
Italy. Arxiv. 2020
Poletti P, et al.(b) Probability of symptoms and critical disease
after SARS-CoV-2 infection. Arxiv. 2020 Rajapakse N, Dixit D. Human
and novel coronavirus infections in children: a review. Paediatrics
and
International Child Health 2020. doi: 10.1080/20469047.2020.1781356
Riccardo F, et al. Epidemiological characteristics of COVID-19
cases in Italy and estimates of the reproductive numbers one month
into the epidemic. Medrxiv. 2020
Stein-Zamir C, et al. A large COVID-19 outbreak in a high school 10
days after schools' reopening, Israel, May 2020. Eurosurveillance.
2020
Stringhini S, et al. Seroprevalence of anti-SARS-CoV-2 IgG
antibodies in Geneva, Switzerland (SEROCoV-POP): a population-based
study. The Lancet. 2020
Verity R, et al. Estimates of the severity of coronavirus disease
2019: a model-based analysis. Lancet Infectious Diseases. 2020
Viner RM, et al. Susceptibility to and transmission of COVID-19
amongst children and adolescents compared with adults: a systematic
review and meta-analysis. MedRxiv. 2020
World Health Organization. Advice on the use of point-of-care
immunodiagnostic tests for COVID-19. Scientific Brief 8 April 2020.
Geneva: WHO; 2020
Wu JT, et al. Estimating clinical severity of COVID-19 from the
transmission dynamics in Wuhan, China.
Nature Medicine. 2020
Zhang J, et al. Changes in contact patterns shape the dynamics of
the COVID-19 outbreak in China.
Science. 2020

Allegato 1. Schema riassuntivo

Parte di provvedimento in formato grafico

Rapporti ISS COVID-19

Accessibili da https://www.iss.it/rapporti-covid-19
1. Gruppo di lavoro ISS Prevenzione e controllo delle Infezioni.
Indicazioni ad interim per l'effettuazione dell'isolamento e della
assistenza sanitaria domiciliare nell'attuale contesto COVID-19.
Versione del 24 luglio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanita';
2020 (Rapporto ISS COVID-19, n. 1/2020 Rev.)
2. Gruppo di lavoro ISS Prevenzione e controllo delle Infezioni.
Indicazioni ad interim per un utilizzo razionale delle protezioni per
infezione da SARS-CoV-2 nelle attivita' sanitarie e sociosanitarie
(assistenza a soggetti affetti da COVID-19) nell'attuale scenario
emergenziale SARS-CoV-2. Versione del 10 maggio 2020. Roma: Istituto
Superiore di Sanita'; 2020 (Rapporto ISS COVID-19, n. 2/2020 Rev. 2)
3. Gruppo di lavoro ISS Ambiente e Gestione dei Rifiuti.
Indicazioni ad interim per la gestione dei rifiuti urbani in
relazione alla trasmissione dell'infezione da virus SARS-CoV-2.
Versione del 31 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanita';
2020 (Rapporto ISS COVID-19, n. 3/2020 Rev. 2)
4. Gruppo di lavoro ISS Prevenzione e controllo delle Infezioni.
Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo
dell'infezione da SARS-CoV-2 in strutture residenziali
sociosanitarie. Versione del 17 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore
di Sanita'; 2020 (Rapporto ISS COVID-19, n. 4/2020 Rev.)
5. Gruppo di lavoro ISS Ambiente e Qualita' dell'aria indoor.
Indicazioni ad per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in
relazione alla trasmissione dell'infezione da virus SARS-CoV-2.
Versione del 25 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanita';
2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 5/2020 Rev. 2).
6. Gruppo di lavoro ISS Cause di morte COVID-19. Procedura per
l'esecuzione di riscontri diagnostici in pazienti deceduti con
infezione da SARS-CoV-2. Versione del 23 marzo 2020. Roma: Istituto
Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 6/2020).
7. Gruppo di lavoro ISS Biocidi COVID-19 e Gruppo di lavoro ISS
Ambiente e Rifiuti COVID-19. Raccomandazioni per la disinfezione di
ambienti esterni e superfici stradali per la prevenzione della
trasmissione dell'infezione da SARS-CoV-2. Versione del 29 marzo
2020. Roma: Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS
COVID-19, n. 7/2020).
8. Osservatorio Nazionale Autismo ISS. Indicazioni ad interim per
un appropriato sostegno delle persone nello spettro autistico
nell'attuale scenario emergenziale SARS-CoV-2. Versione del 30 aprile
2020. Roma: Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS
COVID-19, n. 8/2020 Rev.).
9. Gruppo di Lavoro ISS Ambiente - Rifiuti COVID-19. Indicazioni ad
interim sulla gestione dei fanghi di depurazione per la prevenzione
della diffusione del virus SARS-CoV-2. Versione del 3 aprile 2020.
Roma: Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n.
9/2020).
10. Gruppo di Lavoro ISS Ambiente-Rifiuti COVID-19. Indicazioni ad
interim su acqua e servizi igienici in relazione alla diffusione del
virus SARS-CoV-2 Versione del 7 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore
di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 10/2020).
11. Gruppo di Lavoro ISS Diagnostica e sorveglianza microbiologica
COVID-19: aspetti di analisi molecolare e sierologica Raccomandazioni
per il corretto prelievo, conservazione e analisi sul tampone
oro/rino-faringeo per la diagnosi di COVID-19. Versione del 17 aprile
2020. Roma: Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS
COVID-19, n. 11/2020).
12. Gabbrielli F, Bertinato L, De Filippis G, Bonomini M, Cipolla
M. Indicazioni ad interim per servizi assistenziali di telemedicina
durante l'emergenza sanitaria COVID-19. Versione del 13 aprile 2020.
Roma: Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n.
12/2020).
13. Gruppo di lavoro ISS Ricerca traslazionale COVID-19.
Raccomandazioni per raccolta, trasporto e conservazione di campioni
biologici COVID-19. Versione del 15 aprile 2020. Roma: Istituto
Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 13/2020).
14. Gruppo di lavoro ISS Malattie Rare COVID-19. Indicazioni ad
interim per un appropriato sostegno delle persone con enzimopenia
G6PD (favismo) nell'attuale scenario emergenziale SARS-CoV-2.
Versione del 14 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanita';
2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 14/2020).
15. Gruppo di lavoro ISS Farmaci COVID-19. Indicazioni relative ai
rischi di acquisto online di farmaci per la prevenzione e terapia
dell'infezione COVID-19 e alla diffusione sui social network di
informazioni false sulle terapie. Versione del 16 aprile 2020. Roma:
Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n.
15/2020).
16. Gruppo di lavoro ISS Sanita' Pubblica Veterinaria e Sicurezza
Alimentare COVID-19. Animali da compagnia e SARS-CoV-2: cosa occorre
sapere, come occorre comportarsi. Versione del 19 aprile 2020. Roma:
Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n.
16/2020).
17. Gruppo di lavoro ISS Sanita' Pubblica Veterinaria e Sicurezza
Alimentare COVID-19. Indicazioni ad interim sull'igiene degli
alimenti durante l'epidemia da virus SARS-CoV-2. Versione del 19
aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS
COVID-19, n. 17/2020).
18. Gruppo di lavoro ISS Ricerca traslazionale COVID-19.
Raccomandazioni per la raccolta e analisi dei dati disaggregati per
sesso relativi a incidenza, manifestazioni, risposta alle terapie e
outcome dei pazienti COVID-19. Versione del 26 aprile 2020. Roma:
Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n.
18/2020).
19. Gruppo di lavoro ISS Biocidi COVID-19. Raccomandazioni ad
interim sui disinfettanti nell'attuale emergenza COVID-19: presidi
medico-chirurgici e biocidi. Versione del 25 aprile 2020. Roma:
Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n.
19/2020).
20. Gruppo di Lavoro ISS Prevenzione e Controllo delle Infezioni.
Indicazioni ad interim per la sanificazione degli ambienti interni
nel contesto sanitario e assistenziale per prevenire la trasmissione
di SARS-CoV 2. Versione del 14 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore
di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 20/2020 Rev.).
21. Ricci ML, Rota MC, Scaturro M, Veschetti E, Lucentini L,
Bonadonna L, La Mura S. Guida per la prevenzione della contaminazione
da Legionella negli impianti idrici di strutture turistico recettive
e altri edifici ad uso civile e industriale, non utilizzati durante
la pandemia COVID-19. Versione del 3 maggio 2020. Roma: Istituto
Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 21/2020).
22. Gruppo di lavoro ISS Salute mentale ed emergenza COVID-19
Indicazioni ad interim per un appropriato supporto degli operatori
sanitari e sociosanitari durante lo scenario emergenziale SARS-CoV-2.
Versione del 28 maggio. Roma: Istituto Superiore di Sanita'; 2020.
(Rapporto ISS COVID-19, n. 22/2020 Rev.)
23. Gruppo di lavoro ISS Salute mentale ed emergenza COVID-19
Indicazioni di un programma di intervento dei Dipartimenti di Salute
Mentale per la gestione dell'impatto dell'epidemia COVID-19 sulla
salute mentale. Versione del 6 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore
di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 23/2020).
24. Gruppo di lavoro ISS Malattie Rare COVID-19. Indicazioni ad
interim per una appropriata gestione dell'iposurrenalismo in eta'
pediatrica nell'attuale scenario emergenziale da infezione da
SARS-CoV-2. Versione del 10 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di
Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 24/2020)
25. Gruppo di Lavoro ISS Biocidi COVID-19. Raccomandazioni ad
interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell'attuale
emergenza COVID-19: superfici, ambienti interni e abbigliamento.
Versione del 15 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanita';
2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 25/2020)
26. Gruppo di Lavoro ISS Ambiente e Rifiuti. Indicazioni ad interim
sulla gestione e smaltimento di mascherine e guanti monouso
provenienti da utilizzo domestico e non domestico. Versione del 18
maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS
COVID-19 n. 26/2020)
27. Ricci ML, Rota MC, Scaturro M, Nardone M, Veschetti E,
Lucentini L, Bonadonna L, La Mura S. Indicazioni per la prevenzione
del rischio Legionella nei riuniti odontoiatrici durante la pandemia
da COVID-19. Versione del 17 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di
Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 27/2020).
28. Gruppo di Lavoro ISS Test Diagnostici COVID-19 e Gruppo di
Lavoro ISS Dispositivi Medici COVID-19. Dispositivi diagnostici in
vitro per COVID-19. Parte 1: normativa e tipologie. Versione del 18
maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS
COVID-19 n. 28/2020)
29. Gruppo di lavoro ISS Malattie Rare COVID-19. Indicazioni ad
interim su malattia di Kawasaki e sindrome infiammatoria acuta
multisistemica in eta' pediatrica e adolescenziale nell'attuale
scenario emergenziale da infezione da SARS-CoV-2. Versione 21 maggio
2020. Roma: Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS
COVID-19, n. 29/2020)
30. Gruppo di lavoro Salute mentale ed emergenza COVID-19.
Indicazioni sull'intervento telefonico di primo livello per
l'informazione personalizzata e l'attivazione dell'empowerment della
popolazione nell'emergenza COVID-19. Versione del 14 maggio 2020.
Roma: Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n.
30/2020)
31. Gruppo di lavoro Salute mentale ed emergenza COVID-19.
Indicazioni ad interim per il supporto psicologico telefonico di
secondo livello in ambito sanitario nello scenario emergenziale
COVID-19. Versione del 26 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di
Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 31/2020)
32. Gruppo di lavoro ISS Sanita' Pubblica Veterinaria e Sicurezza
Alimentare COVID-19. Indicazioni ad interim sul contenimento del
contagio da SARS-CoV-2 e sull'igiene degli alimenti nell'ambito della
ristorazione e somministrazione di alimenti. Versione del 27 maggio
2020. Roma: Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS
COVID-19, n. 32/2020).
33. Gruppo di Lavoro ISS Ambiente-Rifiuti COVID-19. Indicazioni
sugli impianti di ventilazione/climatizzazione in strutture
comunitarie non sanitarie e in ambienti domestici in relazione alla
diffusione del virus SARS-CoV-2. Versione del 25 maggio 2020. Roma:
Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n.
33/2020).
34. Gruppo di Lavoro Bioetica COVID-19. Sorveglianza territoriale e
tutela della salute pubblica: alcuni aspetti etico- giuridici.
Versione del 25 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanita';
2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 34/2020)
35. Gruppo di Lavoro Bioetica COVID-19. Il Medico di Medicina
Generale e la pandemia di COVID-19: alcuni aspetti di etica e di
organizzazione. Versione del 25 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore
di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 35/2020)
36. Gruppo di Lavoro ISS Ambiente-Rifiuti COVID-19. Indicazioni
sulle attivita' di balneazione, in relazione alla diffusione del
virus SARS-CoV-2. Versione del 31 maggio 2020. Roma: Istituto
Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 36/2020).
37. Gruppo di Lavoro ISS Ambiente-Rifiuti COVID-19. Indicazioni per
le piscine, di cui all'Accordo 16/1/2003 tra il Ministro della
salute, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, in
relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2. Versione del 31
maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS
COVID- 19, n. 37/2020).
38. Silano M, Bertinato L, Boirivant M, Pocchiari M, Taruscio D,
Corazza GR, Troncone R Indicazioni ad interim per un'adeguata
gestione delle persone affette da celiachia nell'attuale scenario
emergenziale SARS-CoV-2. Versione del 29 maggio 2020. Roma: Istituto
Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 38/2020).
39. Gruppo di lavoro ISS Malattie Rare COVID-19 Censimento dei
bisogni (23 marzo - 5 aprile 2020) delle persone con malattie rare in
corso di pandemia da SARS-CoV-2. Versione del 30 maggio 2020. Roma:
Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n.
39/2020).
40. Gruppo di Lavoro Bioetica COVID-19. Comunicazione in emergenza
nei reparti COVID-19. Aspetti di etica. Versione del 25 maggio 2020.
Roma: Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n.
40/2020).
41. Gruppo di lavoro ISS Salute mentale ed emergenza COVID-19.
Indicazioni per prendersi cura delle difficolta' e dei bisogni dei
familiari di pazienti ricoverati in reparti ospedalieri COVID-19.
Versione del 29 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanita';
2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 41/2020).
42. Gruppo di Lavoro ISS Bioetica COVID-19. Protezione dei dati
personali nell'emergenza COVID-19. Versione del 28 maggio 2020. Roma:
Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n.
42/2020).
43. Gruppo di lavoro ISS Salute mentale ed emergenza COVID-19.
Indicazioni ad interim per un appropriato sostegno della salute
mentale nei minori di eta' durante la pandemia COVID-19. Versione del
31 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto
ISS COVID-19 n. 43/2020)
44. Gruppo di lavoro ISS Salute mentale ed emergenza COVID-19.
Indicazioni di un programma di intervento per la gestione dell'ansia
e della depressione perinatale nell'emergenza e post emrgenza
COVID-19. Versione del 31 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di
Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 44/2020)
45. Giusti A, Zambri F, Marchetti F, Sampaolo L, Taruscio D,
Salerno P, Chiantera A, Colacurci N, Davanzo R, Mosca F, Petrini F,
Ramenghi L, Vicario M, Villani A, Viora E, Zanetto F, Donati S.
Indicazioni ad interim per gravidanza, parto, allattamento e cura dei
piccolissimi 0-2 anni in risposta all'emergenza COVID-19. Versione 31
maggio 2020. Roma: Istituto Suprire di Sanita'; 2020 (Rapporto ISS
COVID-19 n. 45/2020)
46. Gruppo di Lavoro ISS Test Diagnostici COVID-19 e Gruppo di
Lavoro ISS Dispositivi Medici COVID-19. Dispositivi diagnostici in
vitro per COVID-19. Parte 2: evoluzione del mercato e informazioni
per gli stakeholder. Versione del 23 maggio 2020. Roma: Istituto
Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 46/2020)
47. Gruppo di Lavoro ISS Bioetica COVID-19. Etica della ricerca
durante la pandemia di COVID-19: studi osservazionali e in
particolare epidemiologici. Versione del 29 maggio 2020. Roma:
Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n.
47/2020)
48. Gruppo di Lavoro Immunologia COVID-19. Strategie immunologiche
ad interim per la terapia e prevenzione della COVID-19. Versione del
4 giugno 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto
ISS COVID-19 n. 48/2020).
49. Gruppo di Lavoro ISS Cause di morte COVID-19, Gruppo di lavoro
Sovrintendenza sanitaria centrale - INAIL, ISTAT. COVID-19: rapporto
ad interim su definizione, certificazione e classificazione delle
cause di morte. Versione dell'8 giugno 2020. Roma: Istituto Superiore
di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 49/2020)
50. Perilli R, Grigioni M, Porta M, Cruciani F, Bandello F,
Mastropasqua L. S Contributo dell'innovazione tecnologica alla
sicurezza del paziente diabetico da sottoporre ad esame del fondo
oculare in tempi di COVID-19. Versione del 31 maggio 2020. Roma:
Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n.
50/2020).
51. Gruppo di Lavoro ISS Farmaci COVID-19. Integratori alimentari o
farmaci? Regolamentazione e raccomandazioni per un uso consapevole in
tempo di COVID-19. Versione del 31 maggio 2020. Roma: Istituto
Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 51/2020)
52. Gruppo di lavoro SISVet-ISS. Protocollo di gestione
dell'emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2 nelle strutture
veterinarie universitarie. Versione dell'11 giugno 2020. Roma:
Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n.
52/2020)
53. Filia A, Urdiales AM, Rota MC. Guida per la ricerca e gestione
dei contatti (contact tracing) dei casi di COVID-19. Versione del 25
giugno 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS
COVID-19, n. 53/2020).
54. Giansanti D, D'Avenio G, Rossi M, Spurio A, Bertinato L,
Grigioni M. Tecnologie a supporto del rilevamento della prossimita':
riflessioni per il cittadino, i professionisti e gli stakeholder in
era COVID-19. Versione del 31 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore
di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 54/2020).
55. Cisbani E, Dini V, Grande S, Palma A, Rosi A, Tabocchini MA,
Gasparrini F, Orlacchio A. Stato dell'arte sull'impiego della
diagnostica per immagini per COVID-19. Versione del 7 luglio 2020.
Roma: Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n.
55/2020)
56. Gruppo di lavoro ISS-INAIL. Focus on: utilizzo professionale
dell'ozono anche in riferimento al COVID-19. Versione del 21 luglio
2020. Roma: Istituto Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS
COVID-19 n. 56/2020)
57. Gruppo di lavoro ISS Formazione COVID-19. Formazione per la
preparedness nell'emergenza COVID-19: il case report dell'Istituto
Superiore di Sanita'. Versione del 31 maggio 2020. Roma: Istituto
Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 57/2020)
58. Gruppo di Lavoro ISS, Ministero della Salute, Ministero
dell'Istruzione, INAIL, Fondazione Bruno Kessler, Regione
Emilia-Romagna, Regione Veneto, R. Indicazioni operative per la
gestione di casi e focolai di SARS- CoV-2 nelle scuole e nei servizi
educativi dell'infanzia. Versione del 28 agosto 2020. Roma: Istituto
Superiore di Sanita'; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 58/2020 Rev.)

 

Allegato 22

PROTOCOLLO PER LA GESTIONE DI CASI CONFERMATI E SOSPETTI DI COVID-19 NELLE AULE UNIVERSITARIE

1. Il presente protocollo per la gestione di casi confermati e
sospetti di COVID-19 nelle aule universitarie - proposto dalla CRUI e
modificato per recepire il parere espresso dal Comitato Tecnico
Scientifico di supporto al Capo del Dipartimento della protezione
civile per l'emergenza di COVID-19 nella riunione del 28 agosto 2020,
trasmesso dal Ministro della salute con nota del 3 settembre u.s.
(prot. n. 63) - integra le linee guida per lo svolgimento delle
attivita' didattiche e curriculari nelle universita', applicabili in
quanto compatibili anche alle istituzioni a.f.a.m., di cui
all'allegato 18 del d.P.C.M. 7 agosto 2020, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 198 dell'8 agosto 2020.
Tali linee guida - che a loro volta traggono origine dal documento
CRUI "Modalita' di ripresa delle attivita' didattiche AA 2020/21
nelle Universita'" con le allegate raccomandazioni del predetto
Comitato Tecnico Scientifico, trasmesso dal Ministro dell'universita'
e della ricerca con nota prot. 0002833 del 30/07/2020 - descrivono,
infatti, tutte le misure ed i comportamenti da tenere per la
"prevenzione primaria" dell'infezione da SARS-CoV-2, atti cioe' a
ridurre l'esposizione al virus.
Il presente protocollo, invece, specifica una linea di attivita'
(gestione dei casi confermati e sospetti di COVID-19 nelle aule
universitarie) che rientra nella cosiddetta "prevenzione secondaria"
dei focolai epidemici di COVID-19, attraverso l'individuazione dei
casi confermati o sospetti di COVID- 19 e la gestione tempestiva dei
relativi contatti stretti o casuali.
2. La procedura descritta nel presente protocollo richiede una
collaborazione stretta tra gli Uffici della Sicurezza degli Atenei e
l'Autorita' Sanitaria Competente, rappresentata dai Servizi di Igiene
e Sanita' Pubblica dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende
Sanitarie Locali, al fine di predisporre tempestivamente ed
efficacemente le appropriate misure di prevenzione.
In proposito, in ciascun Ateneo deve essere identificato un
referente (Referente Universitario per COVID-19) che svolga un ruolo
di interfaccia con il Dipartimento di Prevenzione. Il Referente
Universitario per COVID-19, di norma individuato tra il personale
degli Uffici della Sicurezza dell'Ateneo ed eventualmente coadiuvato
dal Gruppo di Lavoro/Task Force COVID-19 laddove costituita,
rappresenta l'anello di congiunzione tra l'Ateneo e l'Autorita'
Sanitaria Competente sia per i protocolli di prevenzione e controllo
in ambito universitario sia per le procedure di gestione dei casi
COVID-19 sospetti e confermati. Il Referente Universitario per
COVID-19 e il Delegato di Ateneo per la Disabilita' mettono in atto,
inoltre, quanto necessario per il supporto e la comunicazione a
studenti con disabilita', eventualmente, ove necessario, disponendo
procedure dedicate.
3. Presupposto importante per la gestione dei casi confermati e
sospetti di COVID-19 e' che gli Atenei si dotino di sistemi che
consentano di conoscere il nominativo degli studenti iscritti a ogni
corso o a ogni turno del corso, ove presenti (con riferimento
all'aula e al giorno).
Tali elenchi devono essere predisposti e devono essere conservati
per almeno 14 giorni dalla data di ogni lezione per essere messi a
disposizione del Dipartimento di prevenzione che potrebbe richiederli
per eventuali attivita' di contact tracing. Tali sistemi possono
essere i sistemi informatizzati di prenotazione da parte degli
studenti e/o la rilevazione fisica delle presenze (tramite lettura di
codice a barre, appello nominale in aula da parte del docente, ...)
e/o infine l'elenco degli iscritti all'insegnamento o al turno. E'
importante infatti ricordare che le linee guida prevedono che nella
fase 3 la didattica sia erogata con modalita' mista, con il docente
in aula e gli studenti in parte in aula e in parte collegati da casa.
Cio' impone la suddivisione della classe degli studenti in gruppi, in
modo da programmare le opportune turnazioni. Tale organizzazione
dell'erogazione implica la conoscenza dell'elenco degli studenti
ammessi a frequentare in presenza.
4. Nel caso in cui l'Ateneo venga a conoscenza, attraverso
l'Autorita' Sanitaria Competente, di un caso confermato di COVID-19
riferito a uno studente o a un docente presente in aula o al
personale tecnico amministrativo preposto alle attivita' di supporto
alla didattica, in un determinato giorno, collabora, attraverso gli
Uffici della Sicurezza con l'autorita' sanitaria competente
(Dipartimento di Prevenzione) all'adozione delle misure necessarie.
In particolare sempre in raccordo con il DdP dispongono la chiusura
dell'aula e la disinfezione e sanificazione della stessa, secondo le
procedure previste dai protocolli in vigore; supportano l'attivita'
di contact tracing trasmettendo contestualmente all'Autorita'
Sanitaria Competente l'elenco dei docenti, del personale tecnico
amministrativo e degli studenti iscritti all'insegnamento e/o al
turno con il caso confermato nel periodo compreso tra i due giorni
precedenti l'inizio dei sintomi o l'effettuazione del tampone e la
data d'inizio dell'isolamento. Inoltre a tali studenti, docenti e
personale tecnico amministrativo gli Uffici della Sicurezza inviano,
sempre in accordo con DdP comunicazione raccomandando, in via
cautelativa, di isolarsi a casa e la sorveglianza passiva dei sintomi
e invitando a seguire pedissequamente le disposizioni dell'Autorita'
Sanitaria Competente. Spetta infatti all'Autorita' Sanitaria
Competente l'effettuazione dell'indagine epidemiologica e
l'individuazione delle eventuali misure da attuare (ad es.
quarantena, isolamento, sorveglianza attiva, etc). La ripresa delle
attivita' didattiche in presenza sono subordinate all'esito
dell'indagine epidemiologica e alle raccomandazioni del Dipartimento
di Prevenzione.
In ogni caso, fatte salve diverse comunicazioni e disposizioni da
parte dell'Autorita' Sanitaria Competente si consiglia per gli
studenti, i docenti e il personale tecnico amministrativo a supporto
della didattica la ripresa dell'attivita' in presenza solo al termine
di un periodo di quindici giorni, anche in considerazione che
l'attivita' didattica puo' proseguire on-line e non e' quindi
sospesa. La medesima procedura viene attivata anche per le attivita'
curriculari (esami di profitto, esami di lauree, ...)
5. Nel caso in cui si identifichi in aula e/o durante attivita'
curriculare (esami, lauree, ...) un caso sospetto (cioe' un soggetto
con temperatura corporea al di sopra di 37,5°C, o sintomatologia
compatibile con Covid-19), questo va immediatamente dotato di
mascherina chirurgica (qualora non ne fosse gia' dotato) e
adeguatamente isolato (in una stanza dedicata o in un'area di
isolamento) dalle altre persone, se non quelle strettamente
necessarie a una sua assistenza e che comunque dovranno indossare
mascherine chirurgiche e cercare, nei limiti consentiti dalla
situazione di stare ad almeno un metro di distanza. E' necessario
provvedere a che lo stesso possa ritornare al proprio domicilio al
piu' presto possibile, invitandolo a contattare il proprio medico di
base (MMG) o in sua assenza l'USCA o il DdP per la valutazione
clinica necessaria e l'eventuale prescrizione del test diagnostico.
L'area di isolamento e quella frequentata dal soggetto con la
sintomatologia dovranno essere sanificate in via straordinaria.
Non e' indicata, in questo caso, la sospensione dell'attivita'
didattica in presenza, che ovviamente sara' disposta in caso di
conferma del caso sospetto. Il caso, a questo punto confermato,
inneschera' la procedura di cui al precedente punto 4.
6. Al fine di facilitare il tracciamento e l'identificazione dei
contatti stretti e di quelli casuali laddove si verificassero i casi
di cui ai punti 4 e 5, gli studenti, i docenti e il personale tecnico
amministrativo degli Atenei sono fortemente invitati a dotarsi della
app IMMUNI tenendola attiva durante i periodi di presenza negli spazi
dell'Ateneo.

Allegato 23

Commercio al dettaglio

• Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati con
prevalenza di prodotti alimentari e bevande (ipermercati,
supermercati, discount di alimentari, minimercati ed altri esercizi
non specializzati di alimenti vari)
• Commercio al dettaglio di prodotti surgelati
• Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer,
periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di
consumo audio e video, elettrodomestici
• Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco
in esercizi specializzati (codici ateco: 47.2), ivi inclusi gli
esercizi specializzati nella vendita di sigarette elettroniche e
liquidi da inalazione
• Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi
specializzati
• Commercio al dettaglio di apparecchiature informatiche e per le
telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice ateco:
47.4)
• Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e
materiali da costruzione (incluse ceramiche e piastrelle) in esercizi
specializzati
• Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari
• Commercio al dettaglio di macchine, attrezzature e prodotti per
l'agricoltura e per il giardinaggio
• Commercio al dettaglio di articoli per l'illuminazione e sistemi
di sicurezza in esercizi specializzati
• Commercio al dettaglio di libri in esercizi specializzati
• Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici
• Commercio al dettaglio di articoli di cartoleria e forniture per
ufficio
• Commercio al dettaglio di confezioni e calzature per bambini e
neonati
• Commercio al dettaglio di biancheria personale
• Commercio al dettaglio di articoli sportivi, biciclette e
articoli per il tempo libero in esercizi specializzati
• Commercio di autoveicoli, motocicli e relative parti ed accessori
• Commercio al dettaglio di giochi e giocattoli in esercizi
specializzati
• Commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati
(farmacie e altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a
prescrizione medica)
• Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in
esercizi specializzati
• Commercio al dettaglio di cosmetici, di articoli di profumeria e
di erboristeria in esercizi specializzati
• Commercio al dettaglio di fiori, piante, bulbi, semi e
fertilizzanti
• Commercio al dettaglio di animali domestici e alimenti per
animali domestici in esercizi specializzati
• Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia
• Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per
riscaldamento
• Commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la
lucidatura e affini
• Commercio al dettaglio di articoli funerari e cimiteriali
• Commercio al dettaglio ambulante di: prodotti alimentari e
bevande; ortofrutticoli; ittici; carne; fiori, piante, bulbi, semi e
fertilizzanti; profumi e cosmetici; saponi, detersivi ed altri
detergenti; biancheria; confezioni e calzature per bambini e neonati
• Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato
via internet, per televisione, per corrispondenza, radio, telefono
• Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici

Allegato 24

Servizi per la persona

• Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia
• Attivita` delle lavanderie industriali
• Altre lavanderie, tintorie
• Servizi di pompe funebri e attivita` connesse
• Servizi dei saloni di barbiere e parrucchiere

Parte di provvedimento in formato grafico

Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e
pianificazione nella fase di transizione per il periodo
autunno-invernale

Approfondimento complementare ai documenti generali gia' resi
pubblici s preparedne s, pianificazione e contesti specifici

Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e
pianificazione nella fase di transizione per il periodo
autunno-invernale
Ministero della Salute
Andrea Urbani, Giovanni Rezza, Simona Carbone, Tiziana De Vito,
Mariadonata Bellentani, Anna Maria Ferriero, Alessio Nardini,
Francesco Maraglino, Mauro Dionisio, Ulrico Angeloni, Cesare
Buquicchio, Andrea Natella, Nicola Del Duce
Istituto Superiore di Sanita'
Silvio Brusaferro, Flavia Riccardo, Daniela Coclite, Antonello
Napoletano, Xanthi Andrianou, Paolo D'Ancona, Paola Stefanelli,
Annalisa Pantosti, Alessandra Ciervo, Mirella Taranto, Pierdavid
Malloni, Gerolama Maria Ciancio, Paola De Castro, Antonio Mistretta,
Arianna Gasparini, Sandra Salinetti, Patrizio Pezzotti, Antonino
Bella, Martina Del Manso, Alberto Mateo Urdiales, Antonietta Filia,
Cristina Rota, Alfonso Mazzaccara, Luca Lucentini, Mauro Grigioni,
Andrea Piccioli
Consiglio Superiore di Sanita'
Franco Locatelli
Dipartimento della Protezione Civile
Agostino Miozzo, Fabio Ciciliano, Laura Moscatello
INAIL
Sergio Iavicoli, Diana Gagliardi, Marta Petyx, Benedetta
Persechino, Bruna Maria Rondinone
Fondazione Bruno Kessler (FBK)
Stefano Merler, Giorgio Guzzetta, Piero Poletti, Valentina
Marziano, Filippo Trentini
Conferenza Stato Regioni
Paola Angelini, Emanuela Balocchini, Piergiuseppe Cala', Danilo
Cereda, Nicoletta Cornaggia, Angelo D'Argenzio, Giuseppe Diegoli,
Maria Gramegna, Michele Mongillo, Kyriakoula Petropulacos, Francesca
Russo, Michele Tonon
AREU 118 Lombardia
Alberto Zoli
Struttura commissariale straordinaria per l'attuazione e il
coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto
dell'emergenza epidemiologica COVID-19
Domenico Arcuri, Mario Nobile
AIFA
Nicola Magrini, Adriana Ammassari
INMI Lazzaro Spallanzani
Giuseppe Ippolito, Maria Rosaria Capobianchi
Universita' Cattolica Roma
Luca Richeldi, Massimo Antonelli
Organizzazione Mondiale della Sanita'
Ranieri Guerra
Ministero della Salute - Istituto Superiore di Sanita'
Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e
pianificazione nella fase di transizione per il periodo
autunno-invernale.
vii, 115 p.
Con l'inizio della stagione autunno-invernale l'Italia, come altri
Paesi europei, si trova ad affrontare un lento e progressivo
peggioramento della epidemia da virus SARS-CoV-2 in un momento in cui
e' prevista una aumentata co- circolazione di altri patogeni
respiratori (come i virus influenzali). Sebbene l'andamento epidemico
in Italia sia stato alla fine dell'estate piu' contenuto rispetto a
quello di altri Paesi europei, e' fondamentale rafforzare l'attivita'
di preparedness alla luce di tutti i possibili scenari epidemici che
potrebbero delinearsi. Questo documento, realizzato prendendo a
riferimento i pilastri strategici individuati dall'Organizzazione
Mondiale della Sanita' per la risposta a COVID-19, costituisce una
"cassetta degli attrezzi" per le autorita' di sanita' pubblica
impegnate nella risposta all'epidemia da SARS-CoV-2 nel nostro Paese.
Dopo aver ricostruito le attivita' svolte dall'inizio di questo
evento pandemico, il documento fa il punto per ciascuno degli otto
pilastri strategici, declinando le iniziative nazionali messe in
campo e operative durante la fase di transizione nei diversi settori
e tutte le attivita' di preparedness in previsione della stagione
autunno-invernale. Il documento identifica e riporta l'insieme degli
strumenti e provvedimenti operativi oggi disponibili e propone un
approccio condiviso alla ri-modulazione delle misure di
contenimento/mitigazione in base allo scenario ipotizzato e alla
classificazione del rischio in ciascuna Regione/PA.
Ministero della Salute - Istituto Superiore di Sanita'
Prevention and response to COVID-19: evolution of strategy and
planning in the transition phase for the autumn-winter season.
vii, 115 p.

Parte di provvedimento in formato grafico

Citare questo documento come segue:
Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e
pianificazione nella fase di transizione per il periodo
autunno-invernale. Roma: Ministero della Salute, Istituto Superiore
di Sanita'; 2020.
____________
La responsabilita' dei dati scientifici e tecnici e' dei singoli
autori, che dichiarano di non avere conflitti di interesse.
Redazione e grafica a cura del Servizio Comunicazione Scientifica
dell'Istituto Superiore di Sanita' (Sandra Salinetti e Paola De
Castro)
© Istituto Superiore di Sanita' - Ministero della Salute 2020

Parte di provvedimento in formato grafico

Indice
Acronimi
Glossario
Premessa
Introduzione
Capitolo 1. Preparazione e risposta alla pandemia COVID-19
Capitolo 2. Fasi della pandemia da COVID-19 in Italia (dicembre
2019 -settembre 2020)
2.1. Fine della fase inter-pandemica
2.2. Fase di allerta
2.3. Fase pandemica
Capitolo 3. Possibili scenari epidemici nel periodo
autunno-invernale in Italia
Capitolo 4. Politiche adottate in Italia per affrontare la stagione
autunno-invernale 2020 in riferimento ai pilastri strategici OMS
Pilastro 1. Coordinamento nazionale, pianificazione, e
monitoraggio
Pilastro 2. Comunicazione del rischio e coinvolgimento della
popolazione
Pilastro 3. Sorveglianza, team di risposta rapida, indagine sui
casi
Pilastro 4. Punti di ingresso/sanita' transfrontaliera
Pilastro 5. Laboratori nazionali
Pilastro 6. Infection prevention and control (IPC)
Pilastro 7. Gestione clinica dei casi
Pilastro 8. Supporto operativo e logistica
Capitolo 5. Approccio alla ri-modulazione delle misure di
contenimento/mitigazione a livello regionale/PA in ambito di
ipotetici scenari di trasmissione del virus SARS-CoV-2 sul territorio
nazionale nel periodo autunno-invernale
SCENARIO 1. Situazione di trasmissione localizzata (focolai)
sostanzialmente invariata rispetto al periodo luglio-agosto 2020
SCENARIO 2. Situazione di trasmissibilita' sostenuta e diffusa ma
gestibile dal sistema sanitario nel breve-medio periodo
SCENARIO 3. Situazione di trasmissibilita' sostenuta e diffusa
con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo
SCENARIO 4. Situazione di trasmissibilita' non controllata con
criticita' nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo
Sintesi degli scenari
Appendice A
Strumenti e provvedimenti per la risposta a COVID-19 in Italia
nella stagione autunno-invernale 2020
Bibliografia

Acronimi
ADA Analisi Distribuzione Aiuti
AGENAS Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali
AIFA Agenzia Italiana del Farmaco
ARDS Adult Respiratory Distress Syndrome
AREU Azienda Regionale Emergenza Urgenza
CNOP Consiglio Nazionale Ordine Psicologi
COVID-19 Corona Virus Disease - 2019
CTS Comitato Tecnico Scientifico
DM Dispositivi Medici
DM Salute Decreto del Ministro della Salute
DPC Dipartimento della Protezione Civile della
Presidenza del Consiglio dei Ministri
DPCM Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
DPI Dispositivi di protezione Individuale
EBPM Eparine a basso peso molecolare
ECDC European Centre for Disease Prevention and Control
ECMO Ventilazione meccanica invasiva o ossigenazione
extracorporea a membrana
EMA Agenzia Europea dei Medicinali
EUA Emergency Use Authorization
EWRS Early Warning Response System
FBK Fondazione Bruno Kessler
FDA Food and Drug Administration
GSC Gruppo di Studio sul Coronavirus
HFOT Ossigenoterapia ad alti flussi umidificati e
riscaldati
HLH Hemophagocytic LymphoHistiocytosis (linfoistiocitosi
emofagocitica)
IDSA Infectious Diseases Society of America
ILI Influenza-like Illness
IMO International Maritime Organization
INAIL Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro
INMI Istituto Nazionale Malattie Infettive
IPC Infection Prevention and Control
IRCCS Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico
ISS Istituto Superiore di Sanita'
MMG Medici di Medicina Generale
NAS Nuclei Antisofisticazioni e Sanita' dell'arma dei
Carabinieri
NIC/ISS National Influenza Centre/Istituto Superiore di
Sanita'
NIH National Institutes of Health
OMS Organizzazione Mondiale della Sanita'
PA Provincia Autonoma
PEEP Positive end-expiratory pressure
PHEIC Public Health Emergency of International Concern
PLS Pediatri di Libera Scelta
R0 Numero di riproduzione di base
RCCE Risk Communication and Community Engagement
REACT WHO Rapid Evidence Appraisal for COVID-19 Therapies
RECOVERY Randomized Evaluation of COVID-19 Therapy
RSA Residenza Sanitaria Assistita
RSSP Responsabili del Servizio Prevenzione e Protezione
Rt Numero di riproduzione netto
SARS-CoV-2 Severe Acute Respiratory Syndrome CoronaVirus 2
SIC Sepsis Indiced Coagulopathy
TI Terapia Intensiva
UE/SEE Unione Europea/Spazio Economico Europeo
USMAF Uffici di Sanita' Marittima, Aerea e di Frontiera

Glossario
De-escalation
Ri-modulazione delle attivita' con misure meno stringenti
Epidemia nazionale in fase acuta
I nuovi casi a livello nazionale in sono evidente aumento con
numeri elevati e segnali di sovraccarico dei servizi sanitari
Epidemia nazionale in fase di transizione
I nuovi casi a livello nazionale sono stabili o con variazioni
contenute, l'incidenza e' bassa e non e' presente un sovraccarico dei
servizi sanitari. In altre parole l'epidemia e' controllata a livello
nazionale
Epidemia nazionale in fase post-acuta
I nuovi casi a livello nazionale hanno raggiunto un picco e
seppur ancora in numero elevato hanno un trend in diminuzione
Escalation
Ri-modulazione delle attivita' con misure piu' stringenti
Fase di allerta pandemica
Identificazione di un nuovo virus emergente nell'uomo
Fase di transizione pandemica
Diminuzione del rischio a livello globale
Fase inter-pandemica
Periodo tra le pandemie
Fase pandemica
Periodo caratterizzato dalla diffusione in tutto il mondo del
nuovo patogeno
Lockdown
Realizzazione di misure su scala variabile volte a ridurre
drasticamente il rischio di assembramento e contatto inter-personale
quali la chiusura di esercizi commerciali, il divieto di eventi e
manifestazioni, la limitazione della mobilita' individuale, la
chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, l'istituzione su vasta
scala di lavoro agile dal proprio domicilio
R0: numero di riproduzione di base
Trasmissibilita' di un patogeno in assenza di interventi
Rt: numero di riproduzione netto
Trasmissibilita' di un patogeno calcolata nel tempo in presenza
di interventi

Premessa
La preparedness nelle emergenze di sanita' pubblica comprende tutte
le attivita' volte a minimizzare i rischi posti dalle malattie
infettive e per mitigare il loro impatto durante una emergenza di
sanita' pubblica, a prescindere dalla entita' dell'evento (locale,
regionale, nazionale, internazionale). Durante una emergenza di
sanita' pubblica sono richieste capacita' di pianificazione,
coordinamento, diagnosi tempestiva, valutazione, indagine, risposta e
comunicazione.
Questo documento si inserisce come ulteriore evoluzione nell'ambito
delle attivita' nazionali di preparedness per supportare la verifica,
e se necessario il rafforzamento, dello stato di preparazione dei
sistemi sanitari nelle Regioni/PA al fine di fronteggiare in modo
ottimale un eventuale aumento nel numero di nuove infezioni da
SARS-CoV-2 nonche' i diversi scenari possibili nella stagione
autunno-inverno 2020- 2021. A seguito della analisi delle criticita'
riscontrate nella prima fase epidemica, della elaborazione di
possibili scenari epidemici e dello sviluppo di uno strumento di
autovalutazione della preparedness dei servizi sanitari (Circolare
del Ministero della Salute "Elementi di preparazione e risposta a
COVID-19 nella stagione autunno-invernale" pubblicata l'11 agosto
2020), questo documento, elaborato da molteplici istituzioni
internazionali, nazionali e regionali, intende rafforzare il
coordinamento e la pianificazione nazionale nel breve termine
raccogliendo le iniziative, gli strumenti e i provvedimenti
disponibili sviluppati dall'inizio di questo evento pandemico e
operativi in questa fase.
La struttura del documento segue quella degli 8 pilastri strategici
chiave identificati dall'Organizzazione Mondiale della Sanita' per la
risposta alla pandemia COVID-19: Coordinamento nazionale,
pianificazione, e monitoraggio; Comunicazione del rischio e
coinvolgimento della popolazione; Sorveglianza, team di risposta
rapida, indagine sui casi; Punti di ingresso/sanita'
transfrontaliera; Laboratori nazionali; Infection Prevention and
Control (IPC); Gestione clinica dei casi; e Supporto operativo e
logistica. Elementi trasversali a questi pilastri, come la formazione
e la ricerca scientifica, vengono trattati quando rilevanti per la
risposta operativa a breve termine, all'interno degli 8 pilastri
elencati.
In sintesi, questo documento costituisce una "cassetta degli
attrezzi" per le autorita' di sanita' pubblica impegnate nella
risposta all'epidemia da SARS-CoV-2 nel nostro Paese. Dopo aver
ricostruito le attivita' svolte dall'inizio di questo evento
pandemico, il documento fa il punto per ciascun pilastro strategico
declinando le iniziative nazionali messe in campo e operative durante
la fase di transizione e le attivita' di preparedness realizzate in
previsione della stagione autunno-invernale. Il documento propone un
approccio condiviso alla ri-modulazione delle misure di
contenimento/mitigazione, coerente con quanto definito nel DPCM n.108
del 27 aprile 2020, in base allo scenario ipotizzato e al livello di
classificazione del rischio in ciascuna Regione/PA ai sensi del DM
Salute del 30 aprile 2020.
In Appendice si riporta, inoltre, l'insieme degli strumenti e
provvedimenti operativi per ciascun pilastro strategico.
Introduzione
La pandemia da COVID-19 e' una emergenza globale legata alla
comparsa di un nuovo virus (SARS- CoV-2). In poco tempo questo
patogeno ha provocato una pandemia a cui l'Organizzazione Mondiale
della Sanita' (OMS) attribuisce tre caratteristiche specifiche (1):
• Velocita' e scala: la malattia si e' diffusa rapidamente in tutto
il mondo ed e' stata in grado di sovraccaricare anche i sistemi
sanitari piu' resilienti;
• Gravita': complessivamente il 20% dei casi e' grave/critico con
una letalita' attualmente superiore al 3% e piu' elevata in gruppi di
popolazione con eta' piu' avanzata e affetti da co-morbidita';
• Impatto sociale ed economico: ampie ripercussioni
socio-economiche per il forte impatto sui sistemi sanitari e sociali
e per l'effetto delle misure prese per controllare la trasmissione.
In assenza di farmaci efficaci e di un vaccino, in una popolazione
completamente suscettibile, SARS- CoV-2 dal 31 dicembre 2019 al 18
settembre 2020 ha provocato oltre 30 milioni di casi confermati di
infezione nel mondo e oltre 900.000 decessi (2). In base ai dati
pubblicati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle
malattie (European Centre for Disease Prevention and Control, ECDC),
nei Paesi UE/SEE (Unione Europea/Spazio Economico Europeo), si
registrano oltre due milioni di casi confermati e oltre 185.000
decessi (3). In Italia sono stati notificati complessivamente oltre
290.000 casi confermati di infezione da SARS-CoV-2 e oltre 35.000
decessi (4).
Il Gruppo di Studio sul Coronavirus (Coronavirus Study Group, CSG)
del Comitato internazionale per la tassonomia dei virus
(International Committee on Taxonomy of Viruses) ha classificato
ufficialmente, con il nome di SARS-CoV-2, il virus provvisoriamente
chiamato dalle autorita' sanitarie internazionali 2019-nCoV e
responsabile dei casi della malattia COVID-19 (COronaVIrus Disease
2019). Il CSG dopo aver valutato la novita' del patogeno umano e
sulla base della filogenesi, della tassonomia e della pratica
consolidata, ha associato formalmente questo virus con il coronavirus
che causa la sindrome respiratoria acuta grave (SARS-CoVs, Severe
Acute Respiratory Syndrome Coronaviruses) classificandolo, appunto,
come Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2 (SARS-CoV-2).
Con il suo periodo di incubazione relativamente lungo (mediana 5-6
giorni, range 1-14 giorni) (5), uno shedding virale documentato da
1-2 giorni prima della comparsa di sintomi (6), in grado di
prolungarsi per settimane dopo la comparsa degli stessi (7), che
possono essere inizialmente lievi e aspecifici, e la presenza di casi
asintomatici e paucisintomatici in grado di trasmettere l'infezione
(8), SARS-CoV-2 mostra di essere maggiormente adattato all'uomo
rispetto al virus SARS-CoV emerso nel 2002 e in grado quindi di
trasmettersi in modo molto piu' efficiente.

Capitolo 1
Preparazione e risposta alla pandemia COVID-19

L'OMS (9) e l'ECDC (10) individuano le seguenti fasi "in continuum"
nella risposta ad una pandemia da virus emergenti:
• Fase inter-pandemica: periodo tra le pandemie.
• Fase di allerta: identificazione di un nuovo virus emergente
nell'uomo (es. nuovo sub-type influenzale). In questa fase e'
necessario aumentare l'attenzione e svolgere una valutazione del
rischio a livello locale, nazionale e globale. Se le valutazioni del
rischio indicano che il nuovo virus non ha la potenzialita' di
evolvere in un ceppo pandemico, si procede verso una de-escalation,
ossia una ri-modulazione delle attivita' con misure meno stringenti,
ovvero corrispondenti a quelle della fase inter-pandemica.
• Fase pandemica: periodo caratterizzato dalla diffusione in tutto
il mondo del nuovo patogeno, che viene monitorato dalla sorveglianza
globale. La transizione tra la fase inter-pandemica, la fase di
allerta e la fase pandemica puo' avvenire rapidamente o in modo
graduale, principalmente sulla base dei dati virologici,
epidemiologici e clinici.
All'interno della fase pandemica ciascun Paese puo' osservare
diverse fasi della epidemia a livello nazionale con:
- fasi acute in cui i casi sono in aumento evidente, con numeri
elevati e segnali di sovraccarico dei servizi sanitari;
- fasi post-acute in cui i nuovi casi riscontrati al giorno hanno
raggiunto un picco e, seppur ancora in numero elevato, hanno un trend
in diminuzione;
- fasi di transizione epidemica in cui i casi sono stabili o con
variazioni contenute, l'incidenza e' bassa e non si assiste ad un
sovraccarico dei servizi sanitari. In altre parole sono fasi in cui
l'epidemia e' controllata a livello nazionale.
• Fase di transizione pandemica: con la diminuzione del rischio a
livello globale, puo' verificarsi una de-escalation delle azioni, con
riduzione delle attivita' di risposta alle epidemie in ambito
nazionale e lo spostamento verso azioni di recupero, in base a
valutazioni del rischio paese-specifiche.
Il continuum delle fasi di una pandemia e' riportato in Figura 1.

Parte di provvedimento in formato grafico

Durante una epidemia da patogeni emergenti, per i quali una
popolazione si deve presumere completamente suscettibile e in assenza
di farmaci e vaccini efficaci, il rischio associato ad una diffusione
senza controllo risiede nel fatto che e' possibile osservare molti
casi di malattia in poco tempo con sovraccarico di tutte le strutture
e dei servizi dedicati alla loro gestione.
Per questo motivo si devono attuare misure non farmacologiche volte
a ridurre il rischio di contagio, come aumentare i livelli di igiene
e praticare un distanziamento fisico su larga scala. Queste misure
avranno l'effetto di rallentare la diffusione dell'infezione,
"appiattendo la curva" e permettendo la gestione di un numero
inferiore di casi di infezione concomitanti, per un periodo di tempo
piu' lungo (Figura 2).

Parte di provvedimento in formato grafico

Sono state descritte numerose misure non farmacologiche per
rallentare la trasmissione di SARS-CoV- 2 (11) che dovrebbero essere
realizzate in combinazione per una migliore efficacia (12). Sono
state inoltre identificate 4 fasi nella risposta ad una epidemia da
COVID-19 (13):
i) Fase 1: rallentare la diffusione con misure di contenimento;
ii) Fase 2: transizione con rimodulazione delle misure di
contenimento,
iii) Fase 3: sviluppo di immunita' e sospensione delle misure di
distanziamento fisico,
iv) Fase 4: ricostruzione e preparazione dei sistemi.
Di queste, le prime due rientrano nella fase pandemica.

Capitolo 2
Fasi della pandemia da COVID-19 in Italia (dicembre 2019 -settembre
2020)

Questa sezione riporta la linea temporale della preparazione e
risposta alla pandemia da COVID-19, con particolare attenzione alle
misure adottate in Italia al 30 settembre 2020.
2.1. Fine della fase inter-pandemica
Il 31 dicembre 2019, le autorita' sanitarie cinesi hanno notificato
un focolaio di casi di polmonite ad eziologia non nota nella citta'
di Wuhan (Provincia dell'Hubei, Cina). Poiche' molti dei casi
iniziali hanno riferito una esposizione al Wuhan's South China
Seafood City market, inizialmente e' stato sospettato un possibile
meccanismo di trasmissione da animali vivi.
Il 9 gennaio 2020, il China CDC (il Centro per il controllo e la
prevenzione delle malattie della Cina) ha identificato un nuovo
coronavirus (provvisoriamente chiamato 2019-nCoV) come agente
eziologico di questa patologia.
2.2. Fase di allerta
Il 14 gennaio 2020 l'OMS riportava nelle sue comunicazioni che
l'evidenza della possibile trasmissione interumana del nuovo virus
era limitata. Tuttavia, il 22 gennaio dopo una missione in Cina,
l'OMS ha dichiarato che vi era evidenza di una trasmissione
interumana dell'infezione, ma che sarebbero stati necessari ulteriori
studi per verificarne l'estensione (14). Questo fatto ha determinato
l'inizio della fase di allerta.
Il 22 gennaio 2020 e' stata costituita in Italia dal Ministro della
Salute una task force nazionale per contrastare COVID-19 coordinata
dal Ministero della Salute (Direzione Generale della prevenzione e
programmazione).
Tra le Istituzioni partecipanti si annoverano l'Istituto Superiore
di Sanita' (ISS), il Dipartimento della Protezione Civile della
Presidenza del Consiglio dei Ministri (DPC), l'Istituto Nazionale
Malattie Infettive (INMI) L. Spallanzani (Istituto di Ricovero e Cura
a Carattere Scientifico, IRCCS), la rete degli Uffici di Sanita'
Marittima, Aerea e di Frontiera (USMAF), i Nuclei Antisofisticazioni
e Sanita' dell'Arma dei Carabinieri (NAS), I'Agenzia Nazionale per i
Servizi Sanitari Regionali (AGENAS), l'Agenzia Italiana del Farmaco
(AIFA) e Forze Armate e le Regioni/PA con il compito di:
• allertare le strutture sanitarie competenti;
• attivare controlli agli aeroporti;
• riportare in Italia in sicurezza e/o in bio-contenimento,
connazionali provenienti dalla Cina e dal Giappone in contesti di
elevata trasmissione di SARS-CoV-2;
• diramare indicazioni operative per le norme di profilassi in
caso di epidemia e di restrizione della mobilita' delle persone;
• verificare il loro avviamento e la loro rispondenza alle
indicazioni internazionali (OMS, ECDC);
• gestire i casi confermati in Italia in collaborazione con tutti
i Servizi Sanitari Regionali, Aziende Sanitarie Locali (ASL), Aziende
ospedaliere e IRCCS.
Il 30 gennaio sono stati inoltre sospesi i voli diretti dalla Cina
in Italia (Figura 3).

Parte di provvedimento in formato grafico

Lo stesso giorno, il direttore generale dell'OMS ha dichiarato il
nuovo coronavirus SARS-CoV-2 una Emergenza di Sanita' Pubblica
Internazionale (Public Health Emergency of International Concern,
PHEIC) (15). Il 31 gennaio si e' quindi riunito il Consiglio dei
Ministri italiano che ha dichiarato lo stato d'emergenza sanitaria
nazionale, inizialmente per la durata di sei mesi, successivamente
prorogata, e lo stanziamento dei fondi necessari all'attuazione delle
misure precauzionali conseguenti alla dichiarazione di emergenza di
sanita' pubblica di rilevanza internazionale da parte dell'OMS, al
fine di consentire l'emanazione delle necessarie ordinanze di
Protezione Civile.
Il 3 febbraio, con l'ordinanza del capo del DPC n. 630, e' stato
istituito il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) con competenza di
consulenza e supporto alle attivita' di coordinamento per il
superamento dell'emergenza epidemiologica dovuta alla diffusione di
SARS-CoV-2. Nel mese di febbraio 2020, su indicazione del CTS, sono
stati realizzati studi di preparedness finalizzati alla
classificazione del rischio e alla pianificazione sanitaria
attraverso una collaborazione inter-istituzionale che ha coinvolto la
Direzione Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della
Salute, l'ISS e la Direzione Generale dell'Azienda Regionale
Emergenza Urgenza (AREU) della Lombardia e INMI Lazzaro Spallanzani,
in rappresentanza della Conferenza Stato-Regioni, con il
coinvolgimento multidisciplinare della Fondazione Bruno Kessler
(FBK).
Durante questa fase sono state svolte attivita' finalizzate a
rafforzare la capacita' di identificare casi di COVID-19 in Italia.
In particolare, con la Circolare Ministeriale "Polmonite da nuovo
coronavirus (2019- nCoV) in Cina" del 22 gennaio 2020 (16), e' stata
istituita una sorveglianza epidemiologica su casi gravi di malattia
respiratoria acuta con storia di viaggio in zone di trasmissione di
COVID-19 o contatto con casi accertati di infezione da SARS-CoV-2,
sulla base delle definizioni di caso predisposte dall'OMS e delle
specifiche tecniche fornite dall'ECDC ai Paesi UE/SEE e al Regno
Unito. Tutti i casi corrispondenti alla definizione di caso in Italia
sono stati notificati entro 24 ore dalla rilevazione al Ministero
della Salute, Direzione Generale della Prevenzione sanitaria (Ufficio
5 - Prevenzione delle Malattie Trasmissibili e Profilassi
Internazionale) e all'ISS (Dipartimento di Malattie Infettive),
tramite la registrazione su una piattaforma di sorveglianza online
dedicata. Con l'inizio dell'epidemia nazionale da COVID-19, tale
sorveglianza e' stata convertita in un sistema di sorveglianza
adattato al contesto epidemiologico di trasmissione locale.
E' stata inoltre definita, a seguito della stessa circolare, dal
Ministero della Salute e dalle Regioni e PA, una rete di 31
laboratori con capacita' diagnostiche per effettuare analisi di
laboratorio per casi sospetti di infezione da SARS-CoV-2 secondo i
protocolli indicati dall'OMS.
Contestualmente, e' stato identificato, presso l'ISS (WHO National
Influenza Centre - NIC/ISS), il laboratorio di riferimento nazionale
per la conferma e la segnalazione all'OMS di tutti i casi di
infezione da SARS-CoV-2 identificati in Italia. Con la Circolare
Ministeriale n. 9774 del 20 marzo 2020 (17) e quella n. 11715 del 3
aprile 2020 (18), sono stati individuati piu' di 70 Laboratori
Regionali abilitati per la diagnosi di COVID-19 che hanno a loro
volta accreditato laboratori aggiuntivi individuati nelle Regioni
stesse, secondo modalita' concordate con l'ISS. La conferma di
laboratorio e' infatti necessaria per definire un caso COVID-19
positivo. Per questa ragione l'attivita' dei laboratori e in
particolare dei laboratori di riferimento e' alla base delle
attivita' di monitoraggio per questa epidemia. Le reti coordinate a
livello centrale sono una garanzia di uniformita' e qualita' (Figura
4).
Il 20 febbraio 2020, con l'identificazione del primo caso trasmesso
sul territorio nazionale di COVID-19 (19-21), si e' passati da una
fase di preparazione a una fase di risposta epidemica con
rivalutazione rapida e continua del rischio e una attivazione delle
misure previste nella precedente fase di pianificazione. Il 24
febbraio 2020, un team guidato dall'OMS con esperti provenienti
dall'OMS e da ECDC e' arrivato in Italia per supportare le autorita'
nella valutazione della situazione (22).

Parte di provvedimento in formato grafico

Dal 27 febbraio, con l'Ordinanza 640 della Presidenza del Consiglio
dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile (23) e' stata
disposta la sorveglianza epidemiologica, la sorveglianza
microbiologica del virus SARS-CoV-2 e la sorveglianza delle
caratteristiche cliniche di COVID-19. Le prime due sono state
affidate all'ISS, la terza all'INMI Lazzaro Spallanzani di Roma, in
qualita' di Centro collaboratore dell'OMS per la gestione clinica,
diagnosi, risposta e formazione sulle malattie altamente contagiose,
in collaborazione con l'ISS. Il rafforzamento della sorveglianza
epidemiologica e microbiologica con istituzione di un sistema
integrato nazionale di sorveglianza di tutti i casi confermati di
infezione da virus SARS-CoV-2 sul territorio nazionale, in aggiunta
ad un flusso di dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute e
pubblicati dalla Protezione Civile, ha permesso di sorvegliare
l'andamento dell'epidemia a livello nazionale e sub-nazionale (vedi
Figura 3).
2.3. Fase pandemica
L'11 marzo 2020, mentre l'Italia affrontava la fase acuta
dell'epidemia da SARS-CoV-2 dichiarando un lockdown nazionale (24),
l'OMS dichiarava COVID-19 una pandemia dando inizio alla fase
pandemica (25). In questa fase tutti i Paesi hanno iniziato ad
attivare misure per il contenimento, il ritardo e la mitigazione
della trasmissione e dell'impatto di SARS-CoV-2. Lo stesso giorno, e'
stata istituita una collaborazione istituzionale tra l'OMS e il
governo italiano con una presenza residenziale di un esperto
dell'organizzazione internazionale nel CTS.
L'epidemia nazionale da COVID-19 in Italia puo' essere suddivisa a
sua volta nelle seguenti fasi:
• Fase acuta: dal 20 febbraio al 20 marzo 2020 (picco) con aumento
rapido nel numero di casi, in particolare in popolazioni di eta'
avanzata con co-morbidita'. Il numero di casi ha rapidamente
sovrastato le capacita' territoriali di contact tracing e
isolamento/quarantena nell'epicentro dell'epidemia. Si e' riscontrata
una elevata mortalita' e un rapido sovraccarico dei servizi
assistenziali (in particolare ospedalieri) nelle Regioni maggiormente
colpite.
Dal 23 febbraio, con l'introduzione delle prime misure di
distanziamento fisico, e dal 4 marzo con le prime misure di chiusura
su scala nazionale, in Italia e' iniziata, infatti, la fase 1 della
risposta all'epidemia (rallentare la diffusione con misure di
contenimento), culminata l'11 marzo 2020 con un lockdown nazionale,
ovvero con la realizzazione di misure volte a ridurre drasticamente
il rischio di assembramento e contatto interpresonale, quali la
chiusura di esercizi commerciali, il divieto di eventi e
manifestazioni, la limitazione della mobilita' individuale, la
chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, l'istituzione su vasta
scala di lavoro agile dal proprio domicilio. Questa fase si e'
caratterizzata pertanto per una ri-modulazione delle attivita' di
mitigazione e controllo verso misure piu' stringenti (escalation) con
adozione di misure straordinarie sull'intero territorio nazionale. Lo
scopo della fase 1 e' stato quello di rallentare la diffusione del
virus.
L'analisi giornaliera dei dati provenienti dal sistema di
sorveglianza integrato COVID-19, coordinato dall'ISS (26) e dei dati
aggregati raccolti dal Ministero della Salute e dalla Protezione
Civile (27), ha permesso di sorvegliare l'andamento dell'epidemia a
livello nazionale (vedi Figura 3) e sub-nazionale
Sono state inoltre adottate misure straordinarie volte al rapido
potenziamento dei servizi assistenziali, per rispondere all'emergenza
con assunzione di personale sanitario, approvvigionamento di
strumentazioni, e materiali di consumo e realizzazione di misure
volte a contenere gli effetti del disagio economico e sociale
connessi al lockdown nazionale.
In termini di efficacia epidemiologica, il lockdown nazionale ha
avuto successo nel realizzare un rallentamento importante della
diffusione, documentato dai sistemi di sorveglianza nazionali (vedi
Figura 3).
La trasmissibilita' di SARS-CoV-2 prima dell'11 marzo (lockdown
nazionale) e' stata stimata a circa R0=3 in tutte le regioni con
trasmissione sostenuta, con qualche variazione locale dovuta ad
interventi localizzati e mirati. Questa e' da intendersi come la
trasmissibilita' di SARS-CoV-2 in assenza di interventi (R0: numero
di riproduzione di base). Dalla data del lockdown al 25 marzo la
trasmissibilita' e' calata in tutte le regioni a valori compresi tra
Rt=0,5 e Rt=0,7. In questo caso la trasmissibilita' e' stata
calcolata nel tempo in presenza di interventi (Rt: numero di
riproduzione netto).
• Fase post-acuta: dal 21 marzo al 4 maggio 2020, nel contesto del
lockdown nazionale in cui le misure di controllo e mitigazione
straordinarie sono state mantenute, il sistema di sorveglianza
integrato COVID-19 coordinato dall'ISS ha iniziato a registrare
dapprima una stabilizzazione e in seguito una diminuzione dei nuovi
casi di COVID-19 diagnosticati, con il graduale ripristino delle
funzioni dei servizi sanitari territoriali e assistenziali.
In questa fase, sono state realizzate misure di potenziamento a
livello nazionale dei servizi sanitari e un ulteriore ampliamento
delle reti assistenziali, con approvvigionamento straordinario di
strumentazione e materiali di consumo.
Ai sensi dell'Allegato 10 "Principi per il monitoraggio del rischio
sanitario" (28) al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
(DPCM) del 26 aprile (Gazzetta Ufficiale n.108 del 27 aprile 2020) e
del Decreto del Ministro della Salute (DM Salute) del 30 aprile 2020
(29), nel mese di maggio 2020 e' stato avviato un sistema di
monitoraggio settimanale sviluppato e realizzato dall'ISS e
coordinato dal Ministero della Salute che permette di fornire
settimanalmente ad ogni Regione/PA una classificazione quantitativa
del rischio epidemico e della resilienza dei servizi
territoriali/assistenziali, allo scopo di introdurre tempestivamente
gli interventi correttivi necessari.
In termini di trasmissibilita', dal 25 marzo fino ad
approssimativamente fine maggio (fine del lockdown nazionale) l'Rt e'
rimasto quasi costantemente nel range compreso tra Rt=0,5 e Rt=0,7 in
tutte le Regioni/PA.
In questa fase, la necessita' di adottare misure graduali per la
ripresa delle attivita' lavorative, compatibilmente con la curva
epidemiologica e nell'ottica della tutela della salute e della
sicurezza di tutti i lavoratori, si e' concretizzata nello sviluppo,
da parte di INAIL, di un approccio metodologico di stima del rischio
occupazionale per settore di attivita' economica. Tale modello, che
ha portato alla creazione di 4 classi di rischio (basso, medio-basso,
medio-alto, alto), si e' basato su tre parametri: esposizione,
prossimita' e aggregazione, ed e' stato adottato dal CTS per la
programmazione delle riaperture (30). La necessita' di adottare
misure graduali per la ripresa ha anche riguardato la
riorganizzazione del sistema di trasporto pubblico terrestre (31).
• Fase di transizione epidemica: dal 4 maggio 2020 fino alla data
di pubblicazione di questo documento, sebbene globalmente sia ancora
attiva la fase pandemica, l'Italia e' entrata nella fase 2 della
risposta all'epidemia (transizione con ri-modulazione in senso meno
stringente delle misure di contenimento - de-escalation). Questo ha
comportato la riapertura progressiva (4 e 18 maggio e 3 giugno 2020)
delle attivita' lavorative, commerciali e ludiche e il graduale
ripristino della mobilita' intra-regionale, inter-regionale e
internazionale, nonche' una riapertura delle scuole limitata alle
secondarie di II grado per consentire l'effettuazione degli esami di
stato in presenza. Il CTS in questa fase ha erogato, in base al
modello sviluppato da INAIL nella fase precedente, indicazioni
puntuali per lo svolgimento di attivita' sportive e ricreative.
In questa fase sono state rafforzate le attivita' di controllo
dell'infezione in ambito territoriale, ad esempio aumentando gli
accertamenti diagnostici anche su casi con sintomatologia lieve e
potenziando il contact tracing. E' stato messo a regime il sistema di
monitoraggio settimanale che permette una classificazione del rischio
e della resilienza dei servizi territoriali di ciascuna Regione/PA.
E' stata inoltre realizzata nel periodo 25 maggio - 15 luglio 2020
una indagine di siero- prevalenza nazionale che ha evidenziato come
in quel periodo in media 2,5% degli italiani era entrato in contatto
con il virus (32).
Questa fase si e' caratterizzata in Italia e in altri paesi
europei, per una iniziale diminuzione seguita da una sostanziale
stabilita' dei casi in condizioni di bassa incidenza (in Italia fino
alla fine di luglio 2020) e poi da un lento e graduale aumento nel
numero dei casi che, tuttavia, presentavano caratteristiche di una
transizione epidemica rispetto alle fasi precedenti con assenza di
segnali di sovraccarico dei servizi sanitari (in particolare
assistenziali). Questo era in parte dovuto ad un interessamento di
popolazioni di eta' piu' giovane in contesti di trasmissione
associati anche a viaggi e attivita' ricreative.
In Italia, a partire dal mese di giugno 2020, si e' notato un
leggero ma costante incremento di Rt che ha superato la soglia di 1
nel suo valore medio intorno al 16 agosto 2020 con successive
oscillazioni settimanali attorno al valore medio di 1 e evidente
variabilita' inter-regionale dovuta alla presenza di focolai anche di
dimensioni importanti.
Durante la fase di transizione epidemica, le attivita' si sono
focalizzate sulla preparedness in previsione della stagione
autunno-invernale 2020. Durante questa fase, il sistema di
monitoraggio settimanale e' stato operativo in modo continuativo,
sono state emesse e adottate linee guida e documenti (33) per la
riapertura delle scuole (realizzata dal 14 settembre 2020) e per
supportare la preparedness dei servizi sanitari ad un eventuale
aumento nel numero di casi e delle ospedalizzazioni per COVID-19 in
Italia (34). In linea con le evidenze in ambito internazionale (35),
in Italia e' stata data una estrema importanza alla preparazione
verso la riapertura degli istituti scolastici e, in seguito, al
monitoraggio dell'impatto di questa riapertura sull'andamento
epidemico. Allo scopo di valutare le evidenze e indirizzare azioni di
sanita' pubblica, l'Italia ha proposto e ospitato insieme all'Ufficio
europeo dell'OMS, il 31 agosto 2020, un aggiornamento di alto livello
rivolto ai Ministri della Salute della Regione europea dell'OMS
intitolato "Schooling during the COVID-19 pandemic" (36).

Capitolo 3
Possibili scenari epidemici
nel periodo autunno-invernale in Italia

Gli scenari in Italia per l'autunno, in termini di impatto sul
sistema sanitario, dipenderanno molto da alcune incognite:
1) Trasmissibilita' di SARS-CoV-2 a fine estate. Non e', infatti,
ancora chiaro se l'incremento di trasmissibilita' (Rt) osservato a
partire da giugno in alcune Regioni/PA si stabilizzera' attorno ai
valori osservati durante il mese di settembre oppure continuera' ad
aumentare nel tempo. E' del tutto evidente che gli scenari
cambieranno notevolmente a seconda che si riesca o meno a mantenere
Rt a valori prossimi a 1 nella stagione autunno-invernale.
2) Trasmissibilita' di SARS-CoV-2 nelle scuole. La reale
trasmissibilita' di SARS-CoV-2 nelle scuole non e' ancora nota, anche
se cominciano ad essere descritti focolai in ambienti scolastici in
Paesi in cui le scuole sono state riaperte piu' a lungo. Non e'
inoltre stato quantificato l'impatto che potranno avere le misure di
riorganizzazione scolastica adottate. Piu' in generale, non e' noto
quanto i bambini, prevalentemente asintomatici, trasmettano
SARS-CoV-2 rispetto agli adulti, sebbene vi sia evidenza che la
carica virale di sintomatici e asintomatici, e quindi il potenziale
di trasmissione, non sia statisticamente differente. Tutto questo
rende molto incerto il ruolo della trasmissione nelle scuole a
partire da settembre sull'epidemiologia complessiva di SARS-CoV-2 in
Italia.
3) Trasmissibilita' di SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro. I luoghi di
lavoro si sono dimostrati fin dalla fase acuta un importante
serbatoio di infezioni, non solo in ambienti a rischio specifico,
come quello sanitario, ma anche in contesti che, in Italia e non
solo, sono stati caratterizzati da cluster anche di notevoli
dimensioni, ad esempio nel settore agroalimentare (aziende agricole,
trasformazione delle carni, mercati) e in quello delle spedizioni
mediante corriere. Inoltre, la ripresa delle attivita' lavorative in
presenza, anche se in percentuali variabili a seconda dei settori,
potrebbe contribuire alla attivazione di ulteriori focolai epidemici.
4) Impatto della mobilita' della popolazione sulla trasmissione di
SARS-CoV-2. La ripresa della scuola e delle attivita' lavorative in
presenza tende ad una messa a regime a pieno carico del sistema di
trasporto pubblico in generale e, in particolare, di quello locale,
con inevitabile aumento delle occasioni di esposizione al virus.
5) Contributo del sistema di prevenzione aziendale nei luoghi di
lavoro. Il sistema realizzatosi nel tempo si e' gia' rivelato, con
maggiore valenza di sempre, come una naturale infrastruttura in grado
di contribuire alla mitigazione del rischio, alla luce della
integrazione di misure organizzative di prevenzione e protezione
previste a partire dal "Protocollo condiviso di regolamentazione
delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del
virus COVID-19 negli ambienti di lavoro" del 14 marzo e la sua
integrazione del 24 aprile e nei Protocolli di settore, favorendo -
anche per il periodo autunno-invernale - la tutela della salute e
sicurezza dei 23 milioni di lavoratori interessati, con inevitabili
ricadute positive anche sulla collettivita'. Particolare rilievo
continua a rivestire la sorveglianza sanitaria anche in relazione
alle attivita' di informazione sul rischio nonche' per la tutela dei
lavoratori cosiddetti "fragili".
6) Grado di accettazione delle misure igienico-sanitarie e
comportamentali per la prevenzione della trasmissione di SARS-CoV-2
da parte della popolazione generale. Ad esempio sono possibili
inasprimenti di criticita' gia' riscontrate allo stato attuale, come
la collaborazione dei soggetti positivi per la conduzione delle
attivita' di indagine epidemiologica e di contact tracing e il
rispetto/adesione alle misure contumaciali sia per i casi confermati
che per i contatti stretti.
7) Capacita' di risposta dei sistemi di prevenzione e controllo. E'
evidente la migliorata capacita' dei sistemi di prevenzione
nell'identificare rapidamente i focolai, isolare i casi e applicare
misure di quarantena ai contatti dei casi, cosa che contribuisce in
modo determinante a mantenere la trasmissione sotto controllo.
Tuttavia non e' noto al momento quale sia il livello di trasmissione,
ad esempio in termini di numero di focolai, che i sistemi di
prevenzione possano gestire efficacemente. Va considerato, infine,
come l'inizio della stagione influenzale possa rendere queste
attivita' piu' complesse e impegnative.
Un altro aspetto importante da considerare, correlato piu' alla
tenuta del sistema sanitario che alla trasmissibilita' di SARS-CoV-2,
riguarda l'eta' media dei casi. Nei mesi estivi e' stata osservata
un'importante decrescita dell'eta' media dei casi con relativamente
poche nuove ospedalizzazioni da COVID-19, tuttavia, a questo e' poi
seguito un nuovo aumento dell'eta' mediana nei casi diagnosticati tra
la fine di agosto e l'inizio di settembre. Non e' al momento chiaro
se questo trend si manterra' nel tempo e se sara' possibile mantenere
protette categorie a rischio come gli anziani.
Alla luce di queste incognite, i possibili scenari che si
prospettano per l'autunno nelle diverse regioni possono essere cosi'
schematizzati:
• SCENARIO 1
Situazione di trasmissione localizzata (focolai) sostanzialmente
invariata rispetto al periodo luglio-agosto 2020, con Rt regionali
sopra soglia per periodi limitati (inferiore a 1 mese) e bassa
incidenza, nel caso in cui la trasmissibilita' non aumenti
sistematicamente all'inizio dell'autunno, le scuole abbiano un
impatto modesto sulla trasmissibilita' e i sistemi sanitari regionali
riescano a tracciare e tenere sotto controllo i nuovi focolai,
inclusi quelli scolastici.
• SCENARIO 2
Situazione di trasmissibilita' sostenuta e diffusa ma gestibile dal
sistema sanitario nel breve- medio periodo, con valori di Rt
regionali sistematicamente e significativamente compresi tra Rt=1 e
Rt=1,25 (ovvero con stime dell'Intervallo di Confidenza al 95% -
IC95% - di Rt comprese tra 1 e 1,25), nel caso in cui non si riesca a
tenere completamente traccia dei nuovi focolai, inclusi quelli
scolastici, ma si riesca comunque a limitare di molto il potenziale
di trasmissione di SARS-CoV-2 con misure di contenimento/mitigazione
ordinarie e straordinarie. Un'epidemia con queste caratteristiche di
trasmissibilita' potrebbe essere caratterizzata, oltre che dalla
evidente impossibilita' di contenere tutti i focolai, da una costante
crescita dell'incidenza di casi (almeno quelli sintomatici; e'
infatti possibile che si osservi una riduzione della percentuale di
casi asintomatici individuati rispetto al totale vista
l'impossibilita' di svolgere l'investigazione epidemiologica per
tutti i nuovi focolai) e corrispondente aumento dei tassi di
ospedalizzazione e dei ricoveri in terapia intensiva. La crescita del
numero di casi potrebbe pero' essere relativamente lenta, senza
comportare un rilevante sovraccarico dei servizi assistenziali per
almeno 2-4 mesi.
• SCENARIO 3
Situazione di trasmissibilita' sostenuta e diffusa con rischi di
tenuta del sistema sanitario nel medio periodo, con valori di Rt
regionali sistematicamente e significativamente compresi tra Rt=1,25
e Rt=1,5 (ovvero con stime IC95% di Rt comprese tra 1,25 e 1,5), e in
cui si riesca a limitare solo modestamente il potenziale di
trasmissione di SARS-CoV-2 con misure di contenimento/mitigazione
ordinarie e straordinarie. Un'epidemia con queste caratteristiche di
trasmissibilita' dovrebbe essere caratterizzata da una piu' rapida
crescita dell'incidenza di casi rispetto allo scenario 2), mancata
capacita' di tenere traccia delle catene di trasmissione e iniziali
segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali in seguito
all'aumento di casi ad elevata gravita' clinica (con aumento dei
tassi di occupazione dei posti letto ospedalieri - area critica e non
critica) riconducibile ad un livello di rischio elevato o molto
elevato in base al sistema di monitoraggio settimanale. La crescita
del numero di casi potrebbe comportare un sovraccarico dei servizi
assistenziali entro 2-3 mesi. E' pero' importante osservare che
qualora l'epidemia dovesse diffondersi prevalentemente tra le classi
di eta' piu' giovani, come osservato nel periodo luglio-agosto 2020,
e si riuscisse a proteggere le categorie piu' fragili (es. gli
anziani), il margine di tempo entro cui intervenire potrebbe essere
maggiore.
• SCENARIO 4
Situazione di trasmissibilita' non controllata con criticita' nella
tenuta del sistema sanitario nel breve periodo, con valori di Rt
regionali sistematicamente e significativamente maggiori di 1,5
(ovvero con stime IC95% di Rt maggiore di 1,5). Anche se una epidemia
con queste caratteristiche porterebbe a misure di mitigazione e
contenimento piu' aggressive nei territori interessati, uno scenario
di questo tipo potrebbe portare rapidamente a una numerosita' di casi
elevata e chiari segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali,
senza la possibilita' di tracciare l'origine dei nuovi casi. La
crescita del numero di casi potrebbe comportare un sovraccarico dei
servizi assistenziali entro 1-1,5 mesi, a meno che l'epidemia non si
diffonda prevalentemente tra le classi di eta' piu' giovani, come
osservato nel periodo luglio-agosto 2020, e si riuscisse a proteggere
le categorie piu' fragili (es. gli anziani). A questo proposito, si
rimarca che appare piuttosto improbabile riuscire a proteggere le
categorie piu' fragili in presenza di un'epidemia caratterizzata da
questi valori di trasmissibilita'.

Capitolo 4
Politiche adottate in Italia per affrontare la stagione
autunno-invernale 2020
in riferimento ai pilastri strategici OMS

La strategia dell'OMS nel documento "COVID-19 strategic
preparedness and response plan operational planning guidelines to
support country preparedness and response" (SPRP) pubblicato a
febbraio 2020 (37), e nel documento "2019 Novel coronavirus (2019
nCoV): strategic preparedness and response plan" aggiornato ad aprile
2020 (1) identifica 8 pilastri strategici chiave nella risposta alla
pandemia COVID-19 (Figura 5):
• Pilastro 1: Coordinamento nazionale, pianificazione, e
monitoraggio
• Pilastro 2: Comunicazione del rischio e coinvolgimento della
popolazione
• Pilastro 3: Sorveglianza, team di risposta rapida, indagine sui
casi
• Pilastro 4: Punti di ingresso/sanita' transfrontaliera
• Pilastro 5: Laboratori nazionali
• Pilastro 6: Infection prevention and control (IPC)
• Pilastro 7: Gestione clinica dei casi
• Pilastro 8: Supporto operativo e logistica.

Parte di provvedimento in formato grafico

In Italia le azioni di risposta all'epidemia da virus SARS-CoV-2 si
sono realizzate in linea con le indicazioni strategiche fornite
dall'OMS (1, 37, 38), dimostrando un elevato livello di preparedness
(39). I paragrafi seguenti riportano per ciascun pilastro strategico
una descrizione delle attivita' realizzate durante la fase di
transizione e le attivita' di preparedness operative per affrontare
la stagione autunno-invernale 2020. Viene inoltre fornito per ciascun
pilastro un inventario di strumenti operativi in vigore.
Pilastro 1. Coordinamento nazionale, pianificazione, e monitoraggio
Attivita' durante la fase di transizione
In Italia nel periodo di transizione epidemica continuano ad essere
attivi tutti i meccanismi di coordinamento e di interfaccia
multisettoriale e inter-istituzionale utili per la definizione di
atti di programmazione nazionale e alla redazione di documenti di
policy, organizzazione, pianificazione e indirizzo
tecnico-scientifico.
Questa produzione - insieme a quanto gia' realizzato nelle fasi
precedenti della pandemia - rappresenta la base normativa e tecnica a
sostegno dell'impianto operativo degli interventi che costituisce uno
strumento utilizzabile nel caso di un peggioramento dell'epidemia nei
mesi futuri. Il livello di risposta dei sistemi regionali ai
provvedimenti programmatori nazionali continua ad essere oggetto di
attivita' di monitoraggio sistematico e sono attivi percorsi
formativi in modalita' FAD (formazione a distanza) realizzati
dall'ISS e rivolti ad operatori sanitari come il corso "SARS-CoV-2
Preparazione e contrasto", che ha l'obiettivo di favorire la
creazione di un linguaggio comune e di procedure condivise tra gli
operatori sanitari su una nuova problematica emergente mai affrontata
in precedenza, nonche' per amplificare in modo coordinato anche a
livello locale le indicazioni fornite dalle Istituzioni centrali e
regionali. Dall'inizio della offerta formativa, l'ISS ha assicurato
la disponibilita' della piattaforma di erogazione per la formazione a
distanza EDUISS, deputata a veicolare indicazioni nazionali condivise
e univoche che potranno essere interpretate successivamente in base
alle specifiche esigenze loco-regionali.
Le basi normative a supporto delle misure di sanita' pubblica
potenzialmente necessarie per il contenimento epidemico sono state
periodicamente aggiornate, allo scopo di garantirne la legittimita'
(ultimo aggiornamento: DPCM 7 settembre 2020, "Ulteriori disposizioni
attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure
urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, e
del decreto- legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure
urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19").
E' stato implementato un sistema di monitoraggio settimanale per la
classificazione quantitativa del rischio e della resilienza dei
sistemi assistenziali e territoriali a livello regionale, realizzato
dall'ISS e coordinato dal Ministero della Salute (28, 29). Il sistema
prevede meccanismi di consultazione regolare con referenti tecnici
dei sistemi sanitari regionali e con un comitato di coordinamento
nazionale (Cabina di Regia). Al fine di monitorare la qualita' e la
completezza delle informazioni riportate dalle Regioni/PA e fornire
loro uno strumento per il controllo dei dati, vengono realizzati
settimanalmente dei rapporti automatici per ciascuna Regione/PA che
riportano dati mancanti/incongruenti per ciascun indicatore valutato
e l'eventuale discordanza tra il numero di casi di infezione da virus
SARS-CoV-2 riportati alla sorveglianza integrata COVID-19 coordinata
dall'ISS e quelli riportati al flusso del Ministero della
Salute/Protezione Civile.
Per quanto concerne la tutela infortunistica, l'INAIL ha fornito
indicazioni operative fin dall'inizio della situazione emergenziale
legata alla diffusione pandemica da nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2)
per la tutela dei lavoratori assicurati con l'Istituto che hanno
contratto l'infezione in occasione di lavoro anche in virtu' di
specifici disposti normativi, fornendo chiarimenti finalizzati a
meglio esplicitare le modalita' di denuncia di malattia-infortunio e
la relativa certificazione medica, nonche' a favorire un ruolo
proattivo delle proprie strutture territoriali per consentire
l'acquisizione delle denunce stesse.
Tale monitoraggio, alla data del 31 agosto 2020, rileva 52.209
denunce di infortunio a seguito di COVID-19 segnalate all'INAIL, di
cui il 71,2% interessanti il settore della sanita' e assistenza
sociale.
In considerazione del coinvolgimento del settore sanitario nella
gestione della pandemia, INAIL, in collaborazione con il Consiglio
Nazionale Ordine Psicologi (CNOP), ha attivato un'iniziativa
nazionale per promuovere sul territorio servizi di supporto
psicologico rivolti agli operatori sanitari; l'obiettivo e' fornire a
tutte le strutture sanitarie indicazioni procedurali e strumenti
utili per l'attivazione di servizi di sostegno psicosociale,
costituiti a livello locale con task force di psicologi.
Iniziative per rafforzare la preparazione alla stagione
autunno-invernale
Sono state previste, indirizzate e finanziate con norme specifiche
le attivita' di programmazione regionale finalizzate al potenziamento
delle dotazioni e dell'organizzazione dell'assistenza ospedaliera e
territoriale per la gestione dell'emergenza COVID-19 e ne sono state
definite le modalita' di monitoraggio nazionale, volto alla verifica
dello stato di realizzazione delle attivita' e di eventuali
situazioni di criticita'.
Nello specifico, e' stato adottato un provvedimento legislativo, il
decreto-legge 34/2020 convertito nella Legge 77/2020 (Decreto
Rilancio), che all'articolo 1 ha previsto l'adozione, da parte delle
Regioni/PA, di Piani di potenziamento e riorganizzazione
dell'assistenza territoriale con l'obiettivo di assicurare la presa
in carico precoce dei pazienti contagiati, dei loro contatti e delle
persone in isolamento, nonche' dei pazienti fragili, cronici e
affetti da patologie invalidanti.
E' previsto, in particolare, il rafforzamento delle principali
funzioni del territorio coinvolte nel sistema di accertamento
diagnostico, monitoraggio e sorveglianza della malattia da SARS-CoV-2
e il potenziamento delle attivita' di assistenza domiciliare sia per
i pazienti contagiati, sia per i soggetti affetti da malattie
croniche, disabili, con disturbi mentali, con dipendenze patologiche,
non autosufficienti, con bisogni di cure palliative e di terapia del
dolore. Si prevede anche l'attivazione di centrali operative
regionali per garantire il coordinamento delle attivita' sanitarie e
sociosanitarie territoriali messe in atto. Tali attivita' sono
supportate da specifici finanziamenti. E' stato rafforzato inoltre il
sistema di monitoraggio e sorveglianza di casi e focolai di
SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi per l'infanzia,
attraverso una stretta collaborazione tra i dipartimenti di
prevenzione territoriali e le scuole per l'adozione di modalita'
operative basate su evidenze e/o buone pratiche di sanita' pubblica,
razionali, condivise e coerenti sul territorio nazionale, evitando
cosi' frammentazione e disomogeneita'.
Lo stesso Decreto all'art. 2 prevede l'adozione di Piani di
riorganizzazione ospedaliera, volti a rendere strutturale su tutto il
territorio nazionale il potenziamento delle dotazioni di posti letto
di terapia intensiva, con un incremento complessivo di 3.500 posti
letto, e di quelle di terapia sub-intensiva, con un incremento di
4.225 posti letto (di cui il 50%, cioe' 2.112 posti letto,
trasformabili in caso di emergenza in posti letto di terapia
intensiva), con l'obiettivo di garantire livelli di assistenza
adeguati ad eventuali aumenti anche significativi della domanda.
Allo stato attuale tutti i Piani di riorganizzazione ospedaliera
presentati dalle Regioni e PA ai sensi dell'art. 2 decreto-legge
34/2020 e secondo le indicazioni formulate nella Circolare del
Ministero della Salute n. 11254 del 29 maggio 2020, sono stati
approvati dal Ministero della Salute e sono avviate le procedure per
dare loro attuazione da parte del Commissario Straordinario, previste
dal comma 11 del citato decreto (vedi anche Pilastro 8).
Ambedue i predetti Piani (ospedalieri e territoriali) sono stati
recepiti nei programmi operativi COVID-19 ex art. 18 del
decreto-legge 18/2020 e sono monitorati congiuntamente dal Ministero
della Salute e dal Ministero dell'Economia.
Allo scopo di supportare la preparedness dei servizi sanitari a un
eventuale ulteriore aumento nel numero di casi e delle
ospedalizzazioni per COVID-19 in Italia nella stagione
autunno-invernale 2020 e' stato predisposto il documento "Elementi di
preparazione e risposta a COVID-19 nella stagione autunno- invernale"
(34). E' stato inoltre istituito un meccanismo mensile di confronto
sulla resilienza dei servizi assistenziali e territoriali, coordinato
dal Ministero della Salute e realizzato dall'ISS, con produzione
regolare di aggiornamenti (rapporti preparedness) per ciascuna
regione e incontri in video-conferenza con referenti dei sistemi
sanitari regionali allo scopo di garantire un coordinamento continuo
per la definizione di risposte tempestive e supportare un processo
decisionale tempestivo e collaborativo.
La Tabella A1 dell'Appendice riporta una raccolta delle norme,
circolari, ordinanze e strumenti di livello nazionale prodotte in
materia di programmazione, coordinamento e monitoraggio delle
attivita' finalizzate ad affrontare la pandemia da SARS-CoV-2 e
operativi per la stagione autunno-invernale 2020 per argomento.
Pilastro 2. Comunicazione del rischio e coinvolgimento della
popolazione
Attivita' durante la fase di transizione
Nella nuova fase epidemica, la comunicazione ha come obiettivo il
mantenimento dei risultati conseguiti nel periodo di lockdown e la
promozione di un ulteriore contenimento dell'epidemia. In questa fase
e' di vitale importanza la produzione di contenuti rigorosi dal punto
di vista scientifico.
In considerazione dei principali target di riferimento (stampa,
operatori sanitari e cittadini) e' necessario utilizzare in una
comunicazione semplice e chiara.
Per coinvolgere l'intera popolazione nell'assunzione di
comportamenti virtuosi di contrasto all'epidemia e' fondamentale
assumere l'imperativo della trasparenza, anche condividendo i margini
di incertezza che caratterizzano la conoscenza scientifica in tutti i
periodi di emergenza.
In questa fase e' fondamentale realizzare una comunicazione
costante, coerente e coordinata con le altre istituzioni, in modo da
sviluppare fiducia nel pubblico e rappresentare un punto di
riferimento costante, autorevole e affidabile.
Gli Uffici Stampa delle istituzioni coinvolte fanno da raccordo per
il coordinamento della comunicazione. In ISS, in particolare,
continua ad essere attivo il meccanismo di coordinamento RCCE (Risk
Communication and Community Engagement), avviato nella prima fase
emergenziale con la costituzione del Gruppo di comunicazione (Ufficio
Stampa, Servizio Comunicazione scientifica con l'integrazione di
alcuni esperti di riferimento).
Iniziative per rafforzare la preparazione alla stagione
autunno-invernale
Per rafforzare la preparazione alla stagione autunno-invernale in
questa fase, la comunicazione delle istituzioni coinvolte continua a
garantire:
• la produzione costante di contenuti finalizzati ad accrescere la
consapevolezza della popolazione e al contrasto delle fake news
attraverso i principali canali istituzionali (comunicati stampa, web
e social, infografiche e video);
• il supporto alla diffusione dei dati della sorveglianza e sulla
situazione epidemiologica attraverso i canali social e il web;
• la gestione delle interviste e l'identificazione dei portavoce
istituzionali;
• le azioni di comunicazione dirette alla prevenzione per fasce di
popolazione piu' fragili;
• le attivazioni di sinergie interistituzionali per la promozione
della formazione degli stakeholder;
• la diffusione dei contenuti tecnici e i relativi aggiornamenti
sulla gestione di questa fase dell'emergenza presso gli stakeholder
(scuola, supermercati, ecc.).
Nell'ambito della comunicazione si sta svolgendo inoltre
un'attivita' di preparedness per affrontare eventuali scenari di
aumentata trasmissione tra cui:
• attivita' di monitoraggio constante del sentiment della
popolazione attraverso attivita' di ricerca, sondaggi e focus group;
• adattamento della strategia di comunicazione ai diversi scenari
epidemiologici predisponendo ove necessario media briefing e
conferenze stampa, con la presenza di rappresentanti delle
istituzioni coinvolte;
• adattamento della strategia ed eventuale potenziamento delle
attivita' sui canali social;
• informazione tempestiva e puntuale su nuovi strumenti diagnostici
e di prevenzione.
La Tabella A2 in Appendice riporta una raccolta per argomento delle
norme, circolari, ordinanze e strumenti di livello nazionale prodotti
in materia di comunicazione del rischio e coinvolgimento della
popolazione, volti ad affrontare la pandemia da SARS-CoV-2 e
operativi per la stagione autunno-invernale 2020.
Pilastro 3. Sorveglianza, team di risposta rapida, indagine sui
casi
Attivita' durante la fase di transizione
Durante la fase di transizione continua l'attivita' del sistema di
sorveglianza integrata epidemiologica e microbiologica COVID-19
istituita con l'ordinanza 640 della Presidenza del Consiglio dei
Ministri - Dipartimento della Protezione Civile del 27/2/2020 e
coordinata dall'ISS. Il Sistema di sorveglianza integrato raccoglie,
tramite una piattaforma web, dati individuali dei soggetti risultati
positivi al SARS-CoV-2 mediante test molecolare effettuato su
prelievo rino/orofaringeo (tampone). Questo sistema permette non solo
di monitorare l'andamento della epidemia nella popolazione, ma di
effettuare analisi specifiche per sottogruppi di popolazione, inclusi
gruppi di popolazione vulnerabili.
Il laboratorio di riferimento nazionale presso l'ISS ha il compito
di svolgere la sorveglianza genomica virale al fine di monitorare
l'epidemiologia molecolare di SARS-CoV-2, in un numero definito di
campioni clinici per ogni Regione/PA, che vengono inviati a cadenza
mensile presso l'ISS (17) (vedi Pilastro 5).
Con il progredire dell'epidemia e l'esigenza di raccogliere
informazioni aggiuntive sui casi confermati, la scheda di
sorveglianza e' stata integrata con alcune nuove informazioni, quali,
ad esempio, la variabile "provenienza del caso (autoctono, importato
da altra regione o dall'estero)", o la variabile "setting" che
permette di descrivere il luogo/comunita' di acquisizione della
malattia.
Dal mese di giugno 2020, l'ISS ha provveduto ad integrare nella
piattaforma web del Sistema di Sorveglianza Integrata COVID-19, anche
la scheda di raccolta dei dati aggregati giornalieri del flusso del
Ministero/Protezione Civile. Il Ministero della Salute, dopo un
controllo e validazione dei dati, provvede a pubblicare la tabella
riepilogativa generata automaticamente dal sistema sul proprio
portale. Il sistema, inoltre, invia automaticamente i dati a un
repository della Protezione Civile per l'aggiornamento della
dashboard.
Le attivita' di identificazione e gestione dei contatti dei casi
probabili o confermati di COVID-19, mediante quarantena e
sorveglianza attiva, hanno lo scopo di individuare e isolare
tempestivamente i casi secondari, in modo da interrompere le catene
di trasmissione. Nel periodo di transizione, caratterizzato da una
trasmissione diffusa del virus su tutto il territorio nazionale, con
presenza di focolai anche di dimensioni considerevoli, si e'
assistito ad un progressivo aumento delle suddette attivita', sia a
livello centrale che periferico, in seguito alle riaperture avvenute
successivamente alla fase di lockdown. L'identificazione e gestione
dei contatti stretti e' stata svolta a livello territoriale dalle
autorita' sanitarie locali.
A livello centrale, le attivita' prevalenti sono state:
• richiesta delle liste passeggeri di aerei, navi, pullman e treni,
con identificazione dei passeggeri- contatti stretti e comunicazione
delle informazioni;
• segnalazione alle autorita' sanitarie regionali per l'attivazione
della sorveglianza sanitaria;
• scambi di messaggi selettivi tra i Paesi UE/IHR National Focal
Point.
Per far fronte alle attivita' descritte, e' stato istituito un team
multidisciplinare composto da assistenti di prevenzione e sanita' e
da medici ed e' stato predisposto un database contenente i contact
tracing COVID- 19 espletati a livello nazionale.
A giugno 2020, l'ISS ha pubblicato una guida che illustra le fasi
chiave del processo di contact tracing, mettendo a disposizione una
serie di moduli standard per la raccolta dei dati, con lo scopo di
fornire uno strumento per rendere omogeneo l'approccio a questa
attivita' sul territorio nazionale (40) e ha sviluppato un corso di
formazione a distanza (FAD) "Emergenza epidemiologica COVID-19:
elementi per il contact tracing", per gli operatori di sanita'
pubblica che svolgono le attivita' di contact tracing nel contesto
del COVID-19. Il corso e' in fase di erogazione e ne e' prevista, a
partire dalla meta' del mese di ottobre, una edizione aggiornata che
sara' arricchita dalle esperienze vissute e raccolte negli ultimi
mesi di contrasto. Infine, l'ISS ha messo a disposizione la versione
italiana dei software Go.Data, la piattaforma web sviluppata dall'OMS
per agevolare la raccolta dei dati durante le emergenze di sanita'
pubblica.
Nell'ambito della digital health, il Commissario straordinario per
l'emergenza COVID-19 (Presidenza del Consiglio dei Ministri) - in
collaborazione con il Ministero della Salute e il Ministero per
l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione - ha, inoltre, reso
disponibile un'applicazione per telefoni cellulari finalizzata al
tracciamento di prossimita' (App Immuni) quale strumento per
coadiuvare il contact tracing tradizionale. Altre attivita'
realizzate in questo ambito sono state:
• una valutazione tecnologica inter-istituzionale delle soluzioni
di contrasto all'epidemia da COVID-19;
• una indagine conoscitiva delle tecnologie utilizzate dai
cittadini fragili e disabili;
• lo studio delle problematiche di protezione dei dati al fine di
promuovere policy dei dati a favore della costituzione dei portali
per Open Data Covid in EU e nazionali;
• la promozione dell'innovazione tecnologica in relazione alla
interoperabilita' delle cartelle cliniche elettroniche, alla
realizzazione di strumenti per la gestione della salute digitale in
mare e delle applicazioni di Intelligenza Artificiale affidabile;
• lo sviluppo di software open source di tele-visita auditabile
automaticamente per la continuita' di esercizio (ISO 27000) e
protetto con strumenti innovativi per la cyber security, attualmente
in esercizio di prova e in attesa di autorizzazione.
Iniziative per rafforzare la preparazione alla stagione
autunno-invernale
Nella stagione influenzale 2020-2021 in Italia si integrera' alla
sorveglianza sentinella dei virus influenzali (InfluNet) anche la
sorveglianza del virus SARS-CoV-2. Il sistema InfluNet si basa su una
rete di medici sentinella costituita da Medici di Medicina Generale
(MMG) e di Pediatri di Libera scelta (PLS), reclutati dalle Regioni,
che segnalano i casi di sindrome simil-influenzale (Influenza-like
Illnesses, ILI) osservati tra i loro assistiti. I medici sentinella e
altri medici operanti nel territorio e negli ospedali collaborano,
inoltre, alla raccolta di campioni biologici per l'identificazione di
virus circolanti. Le indagini virologiche sui campioni biologici
raccolti vengono eseguite dai Laboratori facenti parte della Rete
InfluNet. E' prevista nel contesto della Rete Influnet la
realizzazione di un corso FAD specifico rivolto all'intera rete degli
operatori socio- sanitari per la duplice valenza di contrasto
all'influenza e al COVID-19.
Si prevede, inoltre, una sorveglianza ambientale di SARS-CoV-2
(41-43) attraverso i reflui urbani, al fine di acquisire indicazioni
sull'andamento epidemico e sviluppare allerta, precoce attraverso il
progetto nazionale SARI (Sorveglianza Ambientale Reflue in Italia),
coordinato da ISS attraverso il Coordinamento Interregionale della
Prevenzione, Commissione Salute, Conferenza delle Regioni e delle
Province Autonome della Conferenza Stato-Regioni, in linea con le
recenti raccomandazioni europee di Preparazione Sanitaria per
affrontare i focolai di COVID-19 (44, 45).
Si realizzera' una indagine conoscitiva che permetta di definire la
situazione attuale delle attivita' legate al contact tracing svolte a
livello regionale e locale, al fine di migliorare e rendere piu'
efficiente e omogeneo il processo e di identificare le aree da
rafforzare.
E' stato realizzato il documento "Indicazioni operative per la
gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi
educativi dell'infanzia" (46), volto a dare un approccio razionale e
uniforme alle procedure di indagine e tracciamento dei contatti a
seguito della riapertura delle scuole. A questo e' seguita la
realizzazione da parte di ISS del corso FAD "Indicazioni operative
per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei
servizi educativi dell'infanzia", per professionisti sanitari e per
operatori della scuola.
E' in corso di progettazione una piattaforma per gestire la rete di
allerta rapida nazionale - sulla falsa riga dell'Early Warning
Response System (EWRS) della Commissione Europea - in cui Regioni e
Autorita' Centrali hanno la possibilita' di scambiare comunicazioni
tempestivamente e soprattutto con la garanzia della protezione dei
dati sensibili. Lo scopo di questo strumento e' di migliorare il
flusso comunicativo tra gli attori coinvolti.
La Tabella A3 in Appendice riporta una raccolta per argomento delle
norme, circolari, ordinanze e strumenti di livello nazionale prodotte
in materia di Sorveglianza, team di risposta rapida, indagine sui
casi volte ad affrontare la pandemia da SARS-CoV-2 e operativi per la
stagione autunno-invernale 2020.
Pilastro 4. Punti di ingresso/sanita' transfrontaliera
Attivita' durante la fase di transizione
Nel periodo di transizione epidemica, la rete USMAF (Uffici di
Sanita' Marittima, Aerea e di Frontiera) ha continuato a garantire le
attivita' di monitoraggio imposte sin dall'inizio della pandemia. La
numerosita' di Points of Entry abilitati al traffico internazionale,
specialmente nel settore marittimo, ha imposto l'esigenza di
decuplicare le risorse umane in servizio presso gli uffici di sanita'
marittima e aerea.
L'ufficio di coordinamento USMAF della Direzione Generale della
Prevenzione del Ministero della Salute ha coordinato l'integrazione
di risorse umane e la distribuzione agli uffici periferici dei
materiali occorrenti per l'emergenza pandemica, dai DPI ai
termometri, alla strumentazione informatica. Ha inoltre redatto
protocolli sanitari, con i colleghi europei della Joint Action
Healthy GateWays e con la collaborazione delle associazioni di
categoria e del Comando Generale delle Capitanerie di porto. Con la
ripresa dell'attivita' crocieristica nel Mar Mediterraneo e' stato
trasmesso all'IMO (International Maritime Organization) un protocollo
redatto ad hoc.
Con la collaborazione delle Sanita' Regionali e della Protezione
Civile si e' attuato il monitoraggio della temperatura a tutti i
viaggiatori, inizialmente solo per gli arrivi internazionali, poi da
tutte le destinazioni e infine anche per le partenze. Insieme ai
gestori portuali e aeroportuali sono state implementate una serie di
misure per la prevenzione della diffusione del SARS-CoV-2: dalla
formazione degli addetti alla sanificazione degli ambienti, alla
verifica del distanziamento dei passeggeri, alla verifica della
corretta compilazione delle autodichiarazioni.
Parallelamente alla sopraggiunta validazione e disponibilita' di
test rapidi antigenici, gli USMAF hanno iniziato a monitorare i
passeggeri in arrivo dalle destinazioni europee per le quali sono
state imposte misure restrittive. L'esigenza di garantire, con la
collaborazione con la Polizia di frontiera, l'ottemperanza ai DPCM
che si sono susseguiti identificando una serie di paesi dai quali e'
imposto il divieto di accesso in Italia, ha comportato l'obbligo di
individuare delle strutture dove far alloggiare viaggiatori per la
quarantena obbligatoria.
Iniziative per rafforzare la preparazione alla stagione
autunno-invernale
Con il DPCM del 7 settembre 2020 (47), l'ufficio di coordinamento
USMAF e' incaricato della redazione e dell'autorizzazione di
protocolli sanitari (che prevedano tamponi obbligatori e
autoisolamento) per la concessione di deroghe al divieto di accesso
in Italia (per eventi sportivi, manifestazioni fieristiche, altro).
E' stato inoltre sviluppato uno strumento formativo meglio definito
come Health Biosafety Training che simula, attraverso un docufilm, la
gestione di pazienti con sospetti casi di malattia infettiva
diffusiva secondo quanto previsto dal regolamento Sanitario
Internazionale del 2005, in infrastruttura critica (porti e
aeroporti). Lo strumento, realizzato dall'Ordine del Medici di
Palermo quale capofila degli ordini dei Medici della Sicilia,
unitamente al Ministero della Salute ha lo scopo di descrivere le
procedure per la gestione di un sospetto caso di malattia infettiva
diffusiva con il coinvolgimento di molteplici attori; attuare le
misure di prevenzione e controllo attraverso le funzionalita' dei
Servizi Sanitari Provinciali e complessivamente formare un pool di
persone, definite focal point, qualificate e addestrate, capaci di
lavorare in equipe e che sono in possesso di competenze specifiche in
materia di biocontenimento, in particolare sull'utilizzo dei DPI e
dei sistemi di trasporto.
La Tabella A4 in Appendice riporta la raccolta integrale per
argomento delle norme, circolari, ordinanze e strumenti di livello
nazionale prodotte in materia di Punti di ingresso/sanita'
transfrontaliera volte ad affrontare la pandemia da SARS-CoV-2 e
operativi per la stagione autunno-invernale 2020.
Pilastro 5. Laboratori nazionali
Attivita' durante la fase di transizione
Il 16 luglio 2020, e' stato approvato il decreto "Rilancio",
conversione in legge del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, recante
misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e
all'economia, nonche' di politiche sociali connesse all'emergenza
epidemiologica da COVID-19, presentato il 19 maggio 2020. Nel testo
approvato viene riconosciuto per la prima volta in una legge
ordinaria il ruolo della rete dei laboratori di Microbiologia e
Virologia nella strategia di contrasto alla pandemia. Il testo
recita:
"le Regioni e le Province Autonome costituiscono le reti dei
laboratori di microbiologia per la diagnosi di infezione da
SARS-CoV-2, individuandoli tra i laboratori dotati di idonei
requisiti infrastrutturali e di adeguate competenze specialistiche
del personale addetto, a copertura dei fabbisogni di prestazioni
generati dall'emergenza epidemiologica [.]. Le regioni e le province
autonome [.] identificano un laboratorio pubblico di riferimento
regionale che opera in collegamento con l'Istituto Superiore di
Sanita' e individua, con compiti di coordinamento a livello
regionale, ai fini dell'accreditamento, i laboratori pubblici e
privati operanti nel territorio di riferimento, in possesso dei
requisiti prescritti" (48).
La necessita' di riconoscere formalmente le reti dei laboratori ai
quali viene demandata la diagnosi molecolare di COVID-19 risiede
nell'importanza e nella imprescindibilita' dei compiti specialistici
svolti dai laboratori nel contesto del piano di contrasto alla
diffusione dell'epidemia. In Italia, il modello delle reti dei
laboratori e' ben consolidato, ed e' applicato da tempo a livello
nazionale per tutte le principali malattie infettive che possono dare
luogo ad epidemie (es. influenza) e che richiedano sistemi di
sorveglianza molto avanzati e con una forte componente
laboratoristica (per esempio la rete per la sorveglianza delle
malattie batteriche invasive).
Nella fase di transizione i Laboratori Regionali abilitati hanno
effettuato diagnosi con i metodi molecolari di riferimento o kit
diagnostici, su campioni (tamponi oro- naso-faringei) provenienti da
soggetti sintomatici, asintomatici o re-testing per guarigione di
pazienti gia' positivi per SARS-CoV-2 con aumento progressivo della
capacita' di accertamento diagnostico (Figura 6).

Parte di provvedimento in formato grafico

Al Laboratorio Regionale di Riferimento presso INMI "Lazzaro
Spallanzani" e' stato affidato il compito di validare i nuovi test
diagnostici molecolari e antigenici rapidi. Il laboratorio si e',
inoltre, occupato di caratterizzare ceppi di SARS-CoV-2 di clusters
regionali, le cui sequenze sono state messe a disposizione della
comunita' scientifica (49).
Essendo stato designato laboratorio di riferimento nazionale nello
studio TSUNAMI, per il coordinamento e la standardizzazione della
capacita' neutralizzante del plasma dei pazienti convalescenti
COVID-19, in collaborazione con il laboratorio del policlinico S.
Matteo di Pavia, presso l'INMI e' stata valutata l'eventuale
differente capacita' neutralizzante degli anticorpi di malati
utilizzando ceppi virali differenti e ben caratterizzati, utilizzando
un unico ceppo di riferimento, distribuito ai laboratori coinvolti e
un pool di sieri con titolo neutralizzante noto.
Il Laboratorio di Riferimento Nazionale COVID-19 presso l'ISS, ha
nella prima fase e in particolare tra fine febbraio e marzo condotto
le conferme molecolari sui tamponi positivi provenienti dalle tutte
le Regioni italiane (50) per assicurare una accuratezza e uniformita'
di capacita' diagnostica sul territorio nazionale. Successivamente,
oltre a continuare a supportare i laboratori periferici della rete
Influnet su tutto il territorio nazionale, ha iniziato il
monitoraggio molecolare del virus SARS-CoV-2 circolante nel nostro
Paese, tramite l'isolamento virale e/o sequenziamento genomico
direttamente dal tampone oro/nasofaringeo. L'analisi di mutazioni nei
genomi virali provenienti, al momento come un sotto-campione da ogni
Regione/PA, permettera' di caratterizzare il virus causa di cluster
epidemici per condividerli con la comunita' scientifica nazionale e
internazionale, e monitorare la predominanza di certi ceppi in certe
Regioni italiane. Lo studio prendera' in considerazione tutto il
territorio nazionale sia nella fase di lockdown sia nella fase II a
seguito del riavvio delle varie attivita'. Questo monitoraggio nella
fase pre-introduzione del vaccino, permettera' di conoscere e di
fotografare i cambiamenti virali senza pressione vaccinale.
Inoltre, il Laboratorio Nazionale di Riferimento presso l'ISS ha
isolato e titolato ceppi di virus SARS-CoV-2. Questa attivita' ha
permesso di mettere a punto saggi di siero-neutralizzazione su
cellule e di fornire a diversi gruppi di ricerca dell'ISS il virus
per studi di infezione in vitro.
Iniziative per rafforzare la preparazione alla stagione
autunno-invernale
Nella stagione autunno-invernale, si prevede la co-circolazione del
virus SARS-CoV-2 e di virus influenzali stagionali che, presentando
una sintomatologia simile, richiedono una conferma di laboratorio per
accertare la diagnosi differenziale. In quest'ottica, diventa
estremamente importante il monitoraggio concomitante di casi di
infezione da SARS-CoV-2 e da virus influenzali, inclusa la
rilevazione di possibili co- infezioni nella comunita', attraverso la
realizzazione di test diagnostici molecolari multipli (51).
A tal fine ISS ha avviato l'integrazione nel sistema InfluNet della
sorveglianza COVID-19, con richiesta ai laboratori della Rete
InfluNet di testare sistematicamente i tamponi pervenuti oltre che
per virus influenzali anche per il virus SARS-CoV-2 (vedi Pilastro
3).
Inoltre il Laboratorio di Riferimento Nazionale presso l'ISS sara'
operativo:
• fornendo supporto laboratoristico alla messa a punto di
protocolli molecolari per multiplex rt-Real time PCR per la
simultanea individuazione e differenziazione di SARS-CoV-2 e virus
influenzali. Recentemente la Food and Drug Administration (FDA) ha
autorizzato nell'ambito della Emergency Use Authorization (EUA) un
kit di multiplex rt Real Time PCR, sviluppato e messo a punto dal
CDC, per la simultanea individuazione e differenziazione di virus
influenzali A/B e SARS-CoV-2
(https://www.fda.gov/media/139744/download). Questo kit, indirizzato
principalmente ai laboratori di riferimento internazionali
Influenza/COVID-19 e a laboratori autorizzati (CLIA), e' indicato per
la diagnosi differenziale in campioni delle vie respiratorie
superiori e inferiori di pazienti con sintomi simil-influenzali. Sono
disponibili anche protocolli messi a punto dall'ISS (51);
• fornendo supporto per la produzione di reagenti in-house;
• rafforzando le capacita' laboratoristiche anche tramite
metodologie di pool-testing (52) da valutare e condividere con i
laboratori periferici;
• valutando protocolli e metodologie per la diagnosi rapida point
of care con test antigenici o molecolari che hanno la peculiarita' di
offrire in loco risultati molto velocemente (30-60 minuti), con minor
costo e senza la necessita' di personale altamente specializzato.
Questi test potrebbero essere strategici per controllare possibili
focolai in contesti come scuole o comunita' chiuse (carceri, RSA).
La Tabella A5 in Appendice riporta una raccolta per argomento delle
norme, circolari, ordinanze e strumenti di livello nazionale prodotte
in materia di Laboratori nazionali volte ad affrontare la pandemia da
SARS-CoV-2 e operativi per la stagione autunno-invernale 2020.
Pilastro 6. Infection prevention and control (IPC)
Attivita' durante la fase di transizione
Nella fase di transizione, si e' provveduto ad un aggiornamento dei
documenti tecnici a supporto delle varie attivita' legate alla
prevenzione e al controllo delle infezioni attraverso una
collaborazione inter- istituzionale e con il supporto di esperti
dell'OMS.
In tali documenti sono aggiornati i riferimenti normativi e le
informazioni sulle conoscenze scientifiche disponibili in quel
settore e sono fornite indicazioni appropriate sia al contesto della
fase di rimodulazione delle misure di contenimento, sia a quello di
ripresa delle attivita' assistenziali non emergenziali.
Gli strumenti maggiormente utilizzati sono stati le circolari del
Ministero della Salute, i rapporti ISS COVID-19, i documenti tecnici
INAIL, i documenti del CTS e Regionali, avendo attenzione a una larga
condivisione dei contenuti in fase di scrittura e definizione degli
stessi: questi documenti sono stati posti a disposizione dei decisori
nazionali, regionali e locali. In particolare, sono state aggiornate
le indicazioni sulla gestione della quarantena e dell'isolamento
domiciliare (53), l'uso dei dispositivi di protezione nelle attivita'
assistenziali (54), la prevenzione e controllo nelle strutture
residenziali sociosanitarie e socioassistenziali (55), la gestione
degli ambienti indoor (56), la sanificazione di ambienti sanitari
(57) e non sanitari (58). Tali documenti sono stati disseminati
attraverso siti web istituzionali e non, circolari ministeriali e
atti normativi. Altre indicazioni tecniche sono state fornite per la
prevenzione dei contagi correlati alla ripresa di attivita'
commerciali/produttive, ludiche, sportive e di trasporto. In
particolare, oltre ai gia' citati Documento tecnico per la
programmazione delle riaperture (30) e Documento tecnico sulla
riorganizzazione del sistema di trasporto pubblico terrestre (31),
sono stati elaborati ulteriori documenti dedicati, nello specifico,
alla ripresa delle attivita' ricreative di balneazione (59), della
ristorazione (60) e dei servizi di cura alla persona (61). Gruppi di
lavoro INAIL-ISS hanno elaborato ulteriori documenti tecnici e pareri
che hanno supportato il CTS nelle decisioni o nelle indicazioni
relative ad attivita' specifiche, quali ad esempio, la ripresa delle
attivita' sportive, delle attivita' culturali ed eventi di massa.
La previsione dell'obbligo di utilizzare una protezione delle vie
respiratorie (sia essa una mascherina chirurgica o una mascherina di
comunita') in tutti gli ambienti chiusi aperti al pubblico e anche
all'aperto quando non sia possibile mantenere la distanza di almeno
un metro fra le persone, inserita fin dal DPCM 26 aprile 2020, e'
stato uno dei capisaldi della strategia di contenimento della
circolazione del virus nella popolazione generale.
Ai sensi dell'art. 122 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, con
decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 18 marzo 2020, e'
stato nominato l'attuale Commissario straordinario per l'attuazione e
il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e
contrasto dell'emergenza epidemiologica COVID-19 (Gazzetta Ufficiale
Serie Generale n.73 del 20 marzo 2020) (62). Il Commissario
Straordinario per l'emergenza COVID - 19 gestisce ogni intervento
utile a fronteggiare l'emergenza sanitaria, programmando e
organizzando le attivita', individuando i fabbisogni, indirizzando le
risorse umane e strumentali e procedendo all'acquisizione e alla
distribuzione di farmaci, delle apparecchiature e dei dispositivi
medici e di protezione individuale, in raccordo con il Capo del
Dipartimento della Protezione Civile (63). Sulla base di questa
disposizione, dal punto di vista della programmazione sanitaria, la
Protezione Civile ha continuato il lavoro per il reperimento e la
distribuzione di DPI alle Regioni/PA in ambito assistenziale e
residenziale (vedi Pilastro 8).
Il supporto alla prevenzione e al controllo delle infezioni e'
stato assicurato anche con la formazione continua degli operatori
sanitari attraverso corsi, webinar e materiali formativi, tra i
seguenti corsi FAD prodotti dall' ISS: Prevenzione e controllo delle
infezioni nel contesto dell'emergenza COVID, Emergenza sanitaria
COVID-19: gestione del paziente dializzato, Emergenza sanitaria
COVID-19: la gestione del paziente odontoiatrico, Emergenza sanitaria
COVID-19: gestione dei rischi in ambito nutrizionale e alimentare.
Iniziative per rafforzare la preparazione alla stagione
autunno-invernale
Nel settore della scuola, identificato come possibile punto
critico, il CTS ha prodotto documenti per la riapertura della scuola
che sono stati allegati al Piano Scuola 2020-2021. Al fine di
contenere i rischi di una risposta non appropriata a casi e focolai
in ambito scolastico e' stato prodotto un documento con indicazioni
tecniche per la gestione di tali casi (46). Il documento e' stato
adottato dalla Conferenza Unificata delle Regioni e Province
autonome. Inoltre, in accordo con il Ministero dell'Istruzione, tra
le misure di prevenzione da adottare per la riapertura in sicurezza
delle scuole, sono stati acquistati dalla struttura commissariale
presso la Protezione Civile banchi singoli, per agevolare la misura
del mantenere il distanziamento degli studenti nelle aule; inoltre e'
stata assicurata la fornitura quotidiana di mascherine chirurgiche
per il personale scolastico e per gli studenti di tutte le scuole di
ogni ordine e grado.
La Tabella A6 in Appendice riporta raccolta integrale delle norme,
circolari, ordinanze e strumenti di livello nazionale prodotte in
materia di Infection Prevention and Control (IPC) volte ad affrontare
la pandemia da SARS-CoV-2 e operativi per la stagione
autunno-invernale 2020 per argomento.
Pilastro 7. Gestione clinica dei casi
Attivita' durante la fase di transizione
Durante la fase di transizione, sulla base anche delle esperienze
maturate in ambito nazionale e internazionale relative alla gestione
clinica dei pazienti COVID-19, sono stati definiti protocolli
terapeutici e di gestione clinica che vengono descritti in questa
sezione.
Gestione clinica dei pazienti affetti da COVID-19
SARS-CoV-2 ha rappresentato, a tutti gli effetti, un patogeno
sconosciuto alla comunita' scientifica internazionale fino alla fine
del mese di dicembre 2019 e la gestione clinica dei pazienti affetti
da sintomi attribuibili al nuovo coronavirus (malati con COVID-19) e'
progressivamente evoluta nel tempo, riflettendo il progressivo
accumularsi di informazioni relative al determinismo patogenetico
della condizione morbosa, ai sintomi presentati dai pazienti e alle
conoscenze che si sono andate via via accumulando nell'ambito
dell'efficacia e delle tossicita' correlate alle differenti terapie.
In particolare, il trattamento si e' articolato su approcci
differenziati che sono andati a coinvolgere:
• farmaci a potenziale attivita' antivirale contro SARS-CoV-2;
• farmaci ad attivita' profilattica/terapeutica contro
manifestazioni trombotiche;
• farmaci in grado di modulare la risposta immunitaria;
• infusioni di plasma mirate a un trasferimento di anticorpi
neutralizzanti il legame tra il nuovo coronavirus e il suo recettore
espresso sulle cellule umane (ACE2).
Va opportunamente ricordato che, ancora oggi, esistono larghi
margini d'incertezza rispetto all'efficacia di alcuni dei cardini
terapeutici sopramenzionati e l'uso delle differenti terapie
piuttosto che l'assenza d'impiego delle stesse dipendono dalla
severita' delle manifestazioni cliniche presentate dai malati. Non
casualmente, vi e' forte raccomandazione che soprattutto i malati che
presentano la sintomatologia piu' grave (pazienti ospedalizzati)
vengano inclusi in clinical trial la cui conduzione e' mirata a
definire in maniera conclusiva il ruolo delle diverse opzioni di
trattamento.
Questo documento riassume le evidenze ad oggi disponibili,
presentando il ruolo degli approcci di gestione dei malati con
particolare rilievo per i ricoverati nelle unita' di terapia
intensiva (TI). Essendo l'ambito
di approfondimento in continua evoluzione e' largamente possibile
che quanto proposto nel testo possa essere oggetto di sensibili
cambiamenti nelle settimane e mesi a venire.
Terapie farmacologiche emergenti nel trattamento del SARS-CoV-2 nei
pazienti critici
Come sopra ricordato, l'infezione da SARS-CoV-2 e' una condizione
estremamente complessa per i meccanismi fisiopatogenetici connessi,
per la molteplicita' delle manifestazioni cliniche e per il ruolo
giocato dalla risposta immunitaria dei soggetti.
Il decorso clinico dell'infezione puo' essere riassumibile nelle
seguenti 3 fasi:
1. una fase iniziale durante la quale SARS-CoV-2 dopo essersi
legato ad ACE2 ed essere penetrato all'interno delle cellule
dell'ospite inizia la sua replicazione. Questa fase di solito si
caratterizza clinicamente per la presenza di malessere generale,
febbre e tosse secca. I casi in cui il sistema immunitario
dell'ospite riesce a bloccare l'infezione in questo stadio hanno un
decorso assolutamente benigno;
2. la malattia puo' poi evolvere verso una seconda fase,
caratterizzata da alterazioni morfo-funzionali a livello polmonare
causate sia dagli effetti citopatici del virus sia dalla risposta
immunitaria dell'ospite. Tale fase si caratterizza per un quadro di
polmonite interstiziale molto spesso bilaterale associata, ad una
sintomatologia respiratoria che nella fase precoce e' stabile e senza
ipossiemia, ma che puo', successivamente, sfociare verso una
progressiva instabilita' clinica;
3. tale scenario, in un numero limitato di persone, puo' evolvere
verso un quadro clinico ingravescente dominato dalla tempesta
citochinica e dal conseguente stato iperinfiammatorio che determina
conseguenze locali e sistemiche e rappresenta un fattore prognostico
negativo producendo, a livello polmonare, quadri di vasculopatia
arteriosa e venosa con trombizzazione dei piccoli vasi ed evoluzione
verso lesioni polmonari gravi e talvolta permanenti (fibrosi
polmonare). Le fasi finali di questo gravissimo quadro clinico
portano ad una ARDS (Adult Respiratory Distress Syndrome) grave e in
alcuni casi all'innesco di fenomeni di coagulazione intravascolare
disseminata. In questa fase, si e' osservata un'alterazione
progressiva di alcuni parametri infiammatori quali PCR, ferritina, e
citochine pro-infiammatorie (IL2, IL6, IL7, IL10, GSCF, P10, MCP1, M
P1A e TNFa) e coagulativi quali aumentati livelli dei prodotti di
degradazione della fibrina come il D-dimero, consumo di fattori della
coagulazione, trombocitopenia, ecc.
Sulla base di queste tre fasi patogenetiche, in base alla
classificazione dei National Institutes of Health (NIH) statunitensi
(64) si individuano 5 stadi clinici della malattia COVID-19 (Tabella
1).

Parte di provvedimento in formato grafico

Un'ulteriore classificazione della gravita' delle manifestazioni
cliniche da COVID-19 che presenta il vantaggio d'includere anche
valutazioni che pertengono all'ambito pediatrico, riportata in
Tabella 2, e' stata pubblicata dall'OMS (65).

Parte di provvedimento in formato grafico

Alle differenti fasi della malattia corrispondono approcci
terapeutici differenti (66) (Figura 7). Deve essere infine ricordato
che SARS-CoV-2 puo' indurre un danno a livello anche di altri organi
oltre al polmone; tra questi meritano menzione i danni osservati a
livello cardiaco, renale e del sistema nervoso sia centrale sia
periferico.

Parte di provvedimento in formato grafico

Corticosteroidi
L'utilizzo dei corticosteroidi e' raccomandato dalle principali
linee guida internazionali, in assenza di controindicazioni
specifiche, nei soggetti ospedalizzati con malattia COVID-19 severa
che necessitano di supplementazione di ossigeno (inclusi i soggetti
in ventilazione meccanica invasiva e non invasiva). In base alle
evidenze ad oggi disponibili, i glucocorticoidi rappresentano l'unica
classe di farmaci che ha dimostrato un beneficio in termini di
riduzione della mortalita'.
Razionale
A causa del loro potente effetto antinfiammatorio, i
corticosteroidi sono stati utilizzati in patologie strettamente
correlate a COVID-19, tra cui SARS, MERS, influenza grave, polmonite
acquisita in comunita', ARDS o sindrome da rilascio di citochine.
Tuttavia, le prove a sostegno dell'uso di corticosteroidi in queste
condizioni sono sempre state controverse a causa di vari motivi, tra
cui la mancanza di studi randomizzati sufficientemente robusti in
termini di dimensione campionaria, l'eterogeneita' delle popolazioni
studiate e le modalita' spesso inadeguate di raccogliere i dati
riguardanti i dosaggi, la gravita' della malattia di base, e gli
effetti collaterali.
Principali evidenze
Le principali evidenze a supporto dell'utilizzo del desametasone
nel COVID-19 derivano dallo studio RECOVERY (Randomized Evaluation of
COVID-19 Therapy), studio randomizzato controllato in aperto,
condotto in UK sotto l'egida del Randomized Evaluation of COVID-19
Therapy, che confrontava differenti trattamenti in soggetti
ospedalizzati con COVID-19 (67). L'analisi dei 6.425 soggetti
randomizzati (2.104 nel braccio con desametasone e 4.321 nel braccio
usual care) ha dimostrato, nella popolazione generale, una mortalita'
statisticamente inferiore nel braccio in trattamento con desametasone
rispetto al braccio di controllo (22,9% vs 25,7%; RR 0,83; IC95%
0,75-0,93; p<0,001). Nell'analisi per sottogruppi, la riduzione del
tasso di mortalita' nel braccio trattato con desametasone rispetto al
gruppo di controllo si osservava anche nel sottogruppo dei soggetti
in ventilazione meccanica invasiva (29,3% vs 41,4%; RR 0,64; IC95%
0,51-0,81), mentre non si riscontrava nel sottogruppo di soggetti che
non ricevevano alcuna supplementazione di ossigeno (17,8% vs 14,0%;
RR 1,19; IC95% 0,91-1,55).
Altri studi clinici randomizzati, alcuni dei quali precocemente
interrotti dopo la divulgazione dei risultati de RECOVERY trial, sono
stati pubblicati (68-71) e una recente meta-analisi del WHO Rapid
Evidence Appraisal for COVID-19 Therapies (REACT) Working Group ha
confermato il beneficio dei farmaci steroidei nel ridurre la
mortalita' (OR 0,66; IC95% 0,53-0,82; p<0,001) (72).
L'efficacia viene riportata essere simile tra il desametasone e
l'idrocortisone, suggerendo che il beneficio e' da ricondurre in
generale alla classe dei farmaci steroidei e non a uno specifico
steroide, senza una chiara superiorita' tra basse dosi (6 mg/die di
desametasone) e dosi piu' elevate (20 mg desametasone per 5 gg + 10
mg per ulteriori 5 gg o fino alla dimissione dall'unita' di terapia
intensiva). Sulla base dei dati della meta- analisi, l'OMS ha emanato
specifiche raccomandazioni relative all'utilizzo di corticosteroidi
(73):
• Raccomandazione 1. I corticosteroidi sistemici sono raccomandati
nel trattamento di pazienti con manifestazioni gravi o critiche di
COVID-19 (raccomandazione forte con una moderata certezza
dell'evidenza)
• Raccomandazione 2. Si suggerisce di non usare farmaci steroidei
nel trattamento di pazienti con manifestazioni non gravi da COVID-19
(raccomandazione condizionale basata su una bassa certezza
dell'evidenza).
Sono in fase di prossima pubblicazione le indicazioni dell'AIFA,
secondo cui l'utilizzo dei corticosteroidi e' raccomandato nei
soggetti ospedalizzati con malattia COVID-19 severa che necessitano
di supplementazione di ossigeno (inclusi i soggetti in ventilazione
meccanica invasiva e non invasiva).
Remdesivir
L'utilizzo di remdesivir puo' essere considerato, nei soggetti
ospedalizzati con malattia COVID-19 severa, che necessitano di
supplementazione standard di ossigeno, ma che non richiedono ossigeno
ad alti flussi e ventilazione meccanica.
Il dosaggio raccomandato di remdesivir nei pazienti di eta' pari o
superiore a 12 anni e peso pari ad almeno 40 kg e':
• giorno 1: singola dose di carico di remdesivir 200 mg
somministrata tramite infusione endovenosa
• dal giorno 2 in poi: 100 mg somministrati una volta al giorno
tramite infusione endovenosa.
La durata totale del trattamento deve essere di almeno 5 giorni e
non deve eccedere i 10 giorni.
Gli studi finora condotti non hanno evidenziato una differenza in
termini di efficacia tra il trattamento a 5 giorni e il trattamento a
10, sia nei pazienti con malattia moderata, sia nella coorte di
malattia severa.
Razionale
Il remdesivir e' un analogo nucleotidico della adenosina che ha
dimostrato efficacia clinica inibendo la replicazione di SARS-CoV-2 a
livello della RNA polimerasi RNA dipendente (74). Inizialmente
utilizzato per la Malattia da Virus Ebola, remdesivir e' il primo
farmaco antivirale ad aver ottenuto l'autorizzazione dall'Agenzia
Europea dei Medicinali (EMA) con indicazione specifica per il
"trattamento della malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) negli
adulti e negli adolescenti (di eta' pari o superiore a 12 anni e peso
pari ad almeno 40 kg) con polmonite che richiede ossigenoterapia
supplementare". Remdesivir e' stato autorizzato in Europa con
procedura conditional approval.
Al momento, in Italia, remdesivir puo' essere fornito
esclusivamente nell'ambito dell'Emergency Support Instrument secondo
le modalita' operative riportate sul sito dell'Agenzia Italiana del
Farmaco (AIFA) (75).
Principali evidenze
Il principale studio che ha valutato l'efficacia e la sicurezza di
remdesivir e' stato lo studio ACTT-1, un trial clinico randomizzato,
in doppio-cieco, multinazionale, sponsorizzato dai National Health
Institutes negli Stati Uniti che ha valutato l'efficacia del
remdesivir vs placebo (entrambi somministrati per 10 giorni) in una
popolazione che comprendeva soggetti ricoverati, in gran parte con
necessita' di ossigenoterapia (74). I dati ottenuti hanno
evidenziato, nella popolazione generale di pazienti ospedalizzati con
COVID-19, una superiorita' statisticamente significativa del
remdesivir rispetto al placebo di 4 giorni nel tempo di recupero
clinico nei pazienti del gruppo remdesivir rispetto a quelli nel
gruppo placebo (11 vs 15 giorni HR: 1,32; IC95% 1,12-1,55; p<0,001).
Nello strato di popolazione che presentava polmonite e necessita' di
ossigeno supplementare la differenza nel tempo mediano di recupero e'
stata di 12 giorni nel gruppo remdesivir contro i 18 del gruppo
placebo (RR 1,36; IC95% 1,143-1,623; p<0,001). Nessuna differenza e'
stata osservata nel sottogruppo di pazienti con malattia
'lieve-moderata' (stadio 4; RR 1,38; IC95% 0,94-2,03). Non sono,
inoltre, emerse differenze, rispetto al placebo, nei pazienti
ospedalizzati in supporto ventilatorio (ventilazione non invasiva e
ossigenoterapia ad alti flussi; RR 1,20; IC95% 0,79-1,81) e in
ventilazione meccanica (ventilazione meccanica invasiva ed ECMO;
RR0,95; IC95% 0,64-1,42). Nella popolazione generale in trattamento
con remdesivir e' stato osservato un andamento piu' favorevole in
termini di mortalita' a 14 rispetto al gruppo placebo senza
raggiungere la significativita' statistica; HR 0,70; IC95%
0,47-1,04).
Un precedente studio clinico randomizzato in doppio-cieco, condotto
in Cina, ma prematuramente sospeso per difficolta' nel completamento
del reclutamento, non aveva invece evidenziato alcun beneficio in
termini di mortalita' (77). Sono, infine, stati pubblicati i due
studi aziendali "SIMPLE" condotti, rispettivamente, nella popolazione
con malattia moderata (78) o severa (79).
In base ai dati ad oggi disponibili (seppur derivanti da studi con
rilevanti criticita' metodologiche), il beneficio clinico di
remdesivir sembra essere dimostrato nella sola popolazione in
ossigenoterapia supplementare che non richiede l'erogazione di
ossigeno ad alti flussi, ventilazione non invasiva, ventilazione
meccanica invasiva o ossigenazione extracorporea a membrana (ECMO).
Inoltre, gli studi finora condotti non hanno evidenziato una
differenza in termini di efficacia tra il trattamento a 5 giorni e il
trattamento a 10, sia nei pazienti con malattia moderata sia nei
pazienti con malattia severa.
Eparine a basso peso molecolare (EBPM)
L'uso delle eparine a basso peso molecolare (EBPM) nella profilassi
degli eventi trombo-embolici nel paziente con infezione respiratoria
acuta e ridotta mobilita' e' raccomandato dalle principali linee
guida e deve continuare per l'intero periodo dell'immobilita'.
Nei casi gravi di COVID-19 puo' essere considerato l'uso delle EBPM
a dosaggi terapeutici nei pazienti che presentano livelli di D-dimero
molto superiori alla norma (4-6 volte) e/o un punteggio elevato in
una scala di "coagulopatia indotta da sepsi" (Sepsis induced
Coagulopathy, SIC, score ≥4) che considera parametri di laboratorio e
clinici.
Razionale
In considerazione del coinvolgimento del sistema micro-vascolare e
della presenza di tromboembolie venose e polmonari osservate nel
riscontro autoptico effettuato su malati deceduti per COVID-19 (80,
81), vi e' razionale biologico e clinico per la terapia con EBPM
(82). L'impatto di questo trattamento nelle Terapie Intensive (TI) e'
di difficile valutazione in quanto tutti i pazienti ammessi in TI
ricevono una profilassi da linea guida contro le trombosi venose
profonde, a base di EBPM, avendo gia' una "protezione" di base.
Numerosi studi hanno confermato l'importanza degli eventi
trombotici associati al COVID (83-87).
Nel complesso quadro fisio-patogenetico che contraddistingue la
malattia COVID-19 e' possibile identificare due scenari di utilizzo
delle EBPM:
• nella fase iniziale della malattia quando e' presente una
polmonite e si determina una ipo-mobilita' del paziente con
allettamento. In questa fase, l'EBPM dovra' essere utilizzata a dose
profilattica allo scopo di prevenire il tromboembolismo venoso.
• nella fase piu' avanzata, in pazienti ricoverati per contenere i
fenomeni trombotici a partenza dal circolo polmonare come conseguenza
dello stato iperinfiammatorio che connota COVID-19. In tale caso, le
EBPM dovranno essere utilizzate a dosi terapeutiche.
Principali evidenze
I primi dati che hanno valutato l'impatto della terapia
anticoagulante sul decorso del COVID sono relativi a un'analisi
retrospettiva su 415 casi consecutivi di polmonite grave in corso di
COVID-19 ricoverati nell'ospedale cinese di Wuhan (82).
Lo studio suggeriva che, nei pazienti in cui si dimostra
l'attivazione della coagulazione, la somministrazione di eparina (non
frazionata o EBPM) per almeno 7 giorni poteva determinare un
vantaggio in termini di sopravvivenza. L'effetto terapeutico positivo
era evidente solo in quei pazienti che mostrano un livello molto
elevato di D-dimero (6 volte i valori massimi superiori) o un
punteggio elevato in una scala di SIC (score 2: 4). Successivi studi
retrospettivi hanno fornito ulteriore supporto a un vantaggio in
termini di mortalita' correlato all'utilizzo di anti-coagulanti a
dosi terapeutiche (88, 89).
Immunomodulatori
Non sono disponibili al momento risultati da studi randomizzati
sull'immunoterapia (anticorpi monoclonali anti-IL-6, anti-IL-1,
inibitori della tirosin-kinasi) che confermino l'efficacia della
stessa nel trattamento del COVID-19. Per tale motivo, l'impiego di
questi farmaci dovrebbe essere riservato prioritariamente all'interno
di studi clinici randomizzati che ne valutino l'efficacia.
Razionale
Nei soggetti con COVID-19 si osserva un profilo citochinico simile
a quello documentato nella linfoistiocitosi emofagocitica (HLH),
condizione caratterizzata da una sindrome iper-infiammatoria e da una
iper-citochinemia spesso a esito fatale, che si associa in genere
alla severita' della malattia.
Alla luce di queste osservazioni, l'utilizzo di farmaci modulanti
la risposta citochinica e infiammatoria nel COVID-19 andrebbe
preferenzialmente destinato ai pazienti con evidenza di risposta
iper-infiammatoria (un marcatore o piu' tra linfocitopenia, livelli
elevati di D-dimero, ferritina, PCR e LDH).
Principali evidenze
Rimane ancora controverso in letteratura il ruolo degli
immunomodulatori (in particolare anticorpi monoclonali che inibiscono
IL-6, IL-1 e varie tirosin-kinasi) nel trattamento delle fasi della
malattia COVID- 19 caratterizzate da una maggiore attivazione
immunitaria. In particolare, malgrado studi osservazionali o studi
non controllati abbiano suggerito un beneficio clinico connesso
all'utilizzo di questi farmaci (90, 91), l'assenza di risultati
derivanti da studi clinici randomizzati controllati ne rende
difficilmente valutabile il loro valore terapeutico. Report
preliminari di due studi relativi rispettivamente all'utilizzo di
Tocilizumab e Sarilumab sembrano indicare una mancanza di beneficio
del trattamento nelle popolazioni studiate (91, 93), mentre sono
stati recentemente comunicati i dati dello studio di fase III EMPACTA
che dimostrerebbe un vantaggio del Tocilizumab rispetto allo standard
di cura in termini di progressione alla ventilazione meccanica o
decesso (94). Per il momento questi risultati non sono ancora
pubblicati e nel complesso le evidenze disponibili non consentono di
valutarne in maniera incontrovertibile l'efficacia. L'utilizzo di
tali farmaci andrebbe, quindi, considerato solo all'interno di studi
clinici randomizzati controllati.
Plasma da convalescente
I dati di letteratura disponibili al momento non consentono di
supportare raccomandazioni in merito all'uso routinario del plasma da
convalescente per il trattamento del COVID-19; il suo impiego
dovrebbe essere riservato esclusivamente all'interno di studi
randomizzati che ne valutino l'efficacia.
Razionale
L'impiego del plasma da convalescente o di immunoglobuline
iperimmuni si basa sull'ipotesi che un incremento dell'immunita'
umorale ottenibile attraverso l'infusione di anticorpi diretti contro
SARS-CoV-2 sia una strategia efficace nella terapia dell'infezione da
nuovo coronavirus. Questo approccio terapeutico trova le sue origini
in diverse situazioni epidemiche ed e' stato impiegato per il
trattamento della malattia da virus Ebola, nella MERS, e
nell'influenza A H1N1.
Principali evidenze
Un trial clinico condotto in Cina nel periodo febbraio-aprile 2020,
ma terminato precocemente a causa delle difficolta' di arruolamento
per l'evoluzione epidemiologica dell'epidemia, in cui sono stati
arruolati 103 soggetti con COVID di stadio severo o critico, ha
dimostrato un beneficio del plasma da convalescente rispetto allo
standard of care in termini di tempo al miglioramento clinico nel
sottogruppo di soggetti con malattia severa (95). Al contrario, non
vi era efficacia correlabile all'infusione di plasma nei soggetti con
manifestazioni meno gravi attribuibili a COVID-19 cosi' come nei
pazienti in una situazione critica/avanzata. Alla luce dei dati
disponibili al momento le principali linee guida internazionali
concordano nel non poter considerare il plasma da convalescente come
standard di cura e con la necessita' di documentarne l'eventuale
efficacia attraverso la conduzione di ulteriori studi clinici
controllati (96). In questa prospettiva, e' opportuno sottolineare
che in Italia e' stato attivato lo studio clinico randomizzato
multicentrico TSUNAMI (vedi Pilastro 5), mirato a documentare in
maniera solida e incontrovertibile l'efficacia della terapia con
plasma di soggetto guarito/convalescente nei pazienti affetti da
forme di COVID-19 connotate da quadri d'insufficienza respiratoria.
Farmaci in sviluppo clinico
In virtu' della selettivita' del meccanismo d'azione e della
potenziale grande efficacia, deve essere, infine, ricordato che e' in
fase di sperimentazione l'utilizzo di anticorpi monoclonali che
potrebbero neutralizzare il virus e rappresentare un'opzione
terapeutica importante nei pazienti COVID-19.
Farmaci attualmente non raccomandati
L'AIFA ha sospeso l'autorizzazione all'utilizzo off-label per
COVID-19 di alcuni farmaci utilizzati durante la prima fase della
epidemia, quali la clorochina e l'idrossiclorochina (29 maggio 2020),
lopinavir/ritonavir e darunavir/cobicistat (17 luglio 2020), il cui
impiego e' al momento previsto solo all'interno di studi clinici.
Relativamente all'azitromicina, la mancanza di un solido razionale
e l'assenza di prove di efficacia nel trattamento di pazienti
COVID-19, non consente di raccomandarne l'uso, da sola o associata ad
altri farmaci, con particolare riferimento all'idrossiclorochina, al
di fuori di eventuali sovrainfezioni batteriche.
Per ulteriormente e compiutamente definire il ruolo delle diverse
opzioni terapeutiche, fungono certamente da riferimento le
raccomandazioni dell'Infectious Diseases Society of America (IDSA)
per il trattamento e la gestione dei pazienti affetti da COVID-19.
Infatti, nel marzo 2020, l'IDSA ha costituito un panel di esperti al
fine di individuare delle raccomandazioni utili al trattamento e alla
gestione dei pazienti con COVID-19. Dopo una prima pubblicazione di
raccomandazioni l'11 aprile 2020, il gruppo di esperti ha continuato
a lavorare, aggiornando le conoscenze sulla letteratura esistente e
ha prodotto degli aggiornamenti sul tema. In particolare, l'ultimo
aggiornamento risale al giorno 25 settembre 2020.
In quest'ultimo documento, vengono identificate differenti
raccomandazioni, supportate dall'evidence based medicine, in linea
con quanto sopra riportato rispetto anche alle determinazioni assunte
da AIFA e cosi' riassumibili:
• Raccomandazione 1. IDSA raccomanda di NON utilizzare
idrossiclorochina (o classi equivalenti di farmaci, quali la
clorochina) nei pazienti con COVID-19 (raccomandazione forte,
certezza delle evidenze moderata).
• Raccomandazione 2. Nei pazienti ospedalizzati con COVID-19, IDSA
raccomanda di NON utilizzare l'associazione idrossiclorochina (o
equivalenti) /azitromicina (raccomandazione forte, certezza delle
evidenze bassa).
• Raccomandazione 3. Nei pazienti ospedalizzati con COVID-19, IDSA
raccomanda l'associazione lopinavir/ritonavir solo all'interno di un
clinical trial (gap nelle conoscenze ad oggi disponibili).
• Raccomandazione 4. Nei pazienti ospedalizzati con malattia non
severa da SARS-CoV-2 (pazienti con SpO2 > 94% in aria ambiente che
non necessitino di supplementazione di ossigeno), ISDA NON raccomanda
l'uso di glucocorticoidi (raccomandazione condizionale, certezza
delle evidenze bassa).
• Raccomandazione 5. Nei pazienti ammessi in ospedale con COVID-19,
IDSA NON raccomanda l'utilizzo routinario di tocilizumab, anticorpo
monoclonale che inibisce l'Interleukina-6 (raccomandazione
condizionale certezza delle evidenze bassa).
• Raccomandazione 6. Nei pazienti ammessi in ospedale con COVID-19,
IDSA raccomanda l'uso di plasma di convalescente solo nel contesto di
un clinical trial (gap nelle conoscenze ad oggi disponibili).
• Raccomandazione 7. Nei pazienti ospedalizzati con malattia severa
da SARS-CoV-2 (definita come una SpO2 :594% in aria ambiente,
includendo pazienti in supplementazione di ossigeno e pazienti in
ventilazione meccanica o in ECMO) IDSA suggerisce l'utilizzo di
remdesivir senza altri trattamenti antivirali (raccomandazione
condizionale, certezza delle evidenze moderata).
In situazioni connotate da limitate scorte del farmaco, deve essere
considerato che remdesivir ha dimostrato maggiore efficacia nei
pazienti che hanno una malattia severa in supplementazione di
ossigeno rispetto a quelli in ventilazione meccanica e/o ECMO (vedi
sopra).
• Raccomandazione 8. Nei pazienti con malattia severa da SARS-CoV-2
in supplementazione di ossigeno, ma non in ventilazione meccanica o
ECMO, IDSA suggerisce un trattamento con il farmaco antivirale
remdesivir in schedula da 5 giorni e non da 10 giorni
(raccomandazione condizionale, certezza delle evidenze bassa). Si
noti che nei pazienti in ventilazione meccanica o ECMO la durata del
trattamento e' di 10 giorni.
• Raccomandazione 9. Nei pazienti ospedalizzati in condizioni
critiche (paziente in ventilazione meccanica o in ECMO. Malattia in
fase critica include le condizioni di marcata disfunzione d'organo
secondaria a sepsi/shock settico. Nei pazienti COVID-19 la piu'
comune forma d'insufficienza d'organo e' rappresentata
dall'insufficienza respiratoria dovuta ad ARDS), IDSA raccomanda
l'utilizzo di desametasone (raccomandazione forte, certezza delle
evidenze moderata).
• Raccomandazione 10. Nei pazienti ospedalizzati con malattia
severa ma non critica da SARS-CoV- 2 (definita come una SpO2 :5 94%
in aria ambiente, includendo pazienti in supplementazione di
ossigeno), ISDA raccomanda l'utilizzo del desametasone
(raccomandazione forte, certezza delle evidenze moderata). Per quel
che pertiene alle raccomandazioni 9 e 10, deve essere sottolineato
che qualora il desametasone non fosse disponibile dovrebbe essere
utilizzata una dose equivalente di un altro glucocorticoide. La dose
raccomandata di desametasone e' di 6 mg per via endovenosa o per via
orale per 10 giorni (o fino alla dimissione) o una dose equivalente
di un altro glucocorticoide qualora il desametasone non fosse
disponibile. Esempi di dose equivalente/alternativa rispetto a 6
mg/die di desametasone sono: metilprednisolone 32 mg e prednisone 40
mg.
• Raccomandazione 11. Nei pazienti ospedalizzati con malattia
severa da SARS-CoV-2, IDSA NON raccomanda l'uso di famotidina al di
fuori di un clinical trial (raccomandazione condizionale, certezza
delle evidenze molto bassa).
Capacita' delle Terapie Intensive e la risposta programmatica alla
pandemia
Durante la fase acuta della pandemia da SARS-CoV-2 uno degli
elementi cruciali e' stata la forte pressione sul Servizio Sanitario
Nazionale e in particolare sulle capacita' di gestione dei malati
delle TI italiane.
Nel periodo tra l'inizio del mese di marzo e il mese di aprile
2020, le terapie intensive italiane sono giunte a saturazione,
nonostante l'allestimento di nuovi letti dedicati alla gestione
intensiva in aree dell'ospedale al di fuori delle Rianimazioni. Un
report dei medici della terapia intensiva di Bergamo bene illustrava
la situazione, con saturazione completa dei nuovi letti intensivi pur
aumentati del 200% rispetto alla capienza usuale (97).
In ragione di questa situazione, il Ministero della Salute (98) ai
sensi delle circolari DG del Ministero della Salute (DGPROG)
circolari del 29 febbraio e del 1° marzo 2020 e in seguito
dell'articolo 2 del decreto-legge 19 maggio 2020 n. 34, ha effettuato
un censimento dei posti letto disponibili nel periodo prima della
pandemia da COVID-19, evidenziando poi l'esigenza di un incremento
per poter offrire un trattamento rianimatorio adeguato al numero dei
pazienti che necessitavano di TI. Questo potenziamento e' stato messo
in atto in emergenza, creando centinaia di posti letto aggiuntivi,
attrezzati anche nei reparti convenzionali e per i quali il
decreto-legge citato ha sancito il consolidamento. Dagli originari
5179 PL in Terapia intensiva si e' arrivati a stabilire un aumento
fino a 8679 PL, tradottosi in un ampliamento dei posti di TI da 12 a
14 ogni 100.000 abitanti, in questo modo andando a rispondere agli
standard raccomandati dalle societa' internazionali di settore (vedi
Pilastro 1).
La fornitura dei ventilatori meccanici ha costituito un problema
nelle fasi iniziali, in considerazione dell'elevato numero
contemporaneo di pazienti critici ricoverati in TI. La struttura
commissariale delegata al contrasto dell'emergenza da COVID-19 si e'
fatta carico di recuperare i ventilatori necessari all'emergenza, ora
parte dell'armamentario consolidato delle TI. Nel solo mese di marzo
la struttura commissariale ha consegnato 1.231 ventilatori e 6.831
caschi per CPAP (vedi Pilastro 8).
A conferma delle necessita' e delle corrette decisioni prese a
livello governativo, uno studio europeo recentemente pubblicato (99)
ha posto in luce una notevole disomogeneita' nei paesi europei per i
livelli di accesso ai posti letti di terapia intensiva durante la
pandemia, calcolato in base al numero di posti letto per 100.000
abitanti e altri fattori quali i tempi necessari per trasportare un
malato dal luogo di residenza alla TI.
L'indice di accessibilita' piu' alto veniva, infatti, evidenziato
per la Germania (35,5), essendosi dimostrato per l'Italia un indice
tra i piu' bassi (8,1). Questo studio ha anche evidenziato una
correlazione negativa tra l'indice di accessibilita' alle TI e
l'indice di fatalita' dei casi correlati al SARS-CoV-2. Le
conclusioni sottolineavano la possibilita' di utilizzare i risultati
dello studio per elaborare a livello nazionale un piano logistico
proporzionato alle esigenze epidemiologiche, come e' stato fatto in
Italia.
Terapia e tecniche di supporto alle funzioni vitali in TI
Il quadro dell'insufficienza respiratoria della SARS-CoV-2 ha
sostanzialmente ricalcato quello descritto dalle definizioni
internazionali di Berlino per l'ARDS (100-102) e riassunte nella
Tabella 3 (100).

Parte di provvedimento in formato grafico

Come tutte le ARDS trattate sino ad ora, anche l'insufficienza
respiratoria grave da COVID-19 ha visto applicare le tradizionali
tecniche di ossigenoterapia ad alti flussi umidificati e riscaldati
(HFOT), di ventilazione non-invasiva e invasiva protettiva (bassi
Volumi correnti, livelli moderati di Pressione di fine Espirazione
(PEEP) tarati in ragione della risposta respiratoria, nonche'
l'utilizzo di farmaci con azione bloccante neuromuscolari nelle prime
24-48 ore, di tecniche di pronazione fino al ricorso all' ECMO
(ossigenazione extracorporea) (103). In ottemperanza alle
raccomandazioni, il ricorso alle varie tecniche e' stato modulato,
come di norma, in base alla gravita' del quadro respiratorio.
L'algoritmo tecnico-terapeutico di riferimento e' stato elaborato
per la Surviving Sepsis Campaign dalla Society of Critical Care
Medicine e dalla European Society of Intensive Care Medicine (Figura
8) (104).

Parte di provvedimento in formato grafico

Molti malati sono stati trattati inizialmente o per tutto il
decorso della malattia utilizzando il casco come sistema di
erogazione di CPAP o Pressure Support in ventilazione non-invasiva
(105, 106), in alcuni casi ottenendo buoni risultati ponendo in
posizione prona i malati con il casco per la CPAP (107).
Coloro che, nonostante questi ausili, non miglioravano la loro
ossigenazione (come determinato dal rapporto PaO2/FiO2) venivano poi
intubati e trattati in modo invasivo come descritto. I trattamenti
ventilatori si sono percio' attenuti alle raccomandazioni e alle line
guida esistenti, a quelle pubblicate dall'OMS il 13 marzo 2020 nel
documento dal titolo "Clinical management of severe acute respiratory
infection (SARI) when COVID-19 disease is suspected" e aggiornate
nella versione pubblicata il 27 maggio 2020 (108,109).
Tali raccomandazioni sono state applicate nel trattamento dei
pazienti con ARDS da COVID 19 durante a pandemia, cosi' come lo sono
state in era pre-COVID 19 per altre forme di ARDS.
Il campione dei primi 1500 pazienti trattati nelle TI della Regione
Lombardia dimostra come questi criteri siano stati rispettati (88-90%
di pazienti ventilati invasivamente con intubazione endotracheale, il
12 % con ventilazione non-invasiva o ossigenoterapia ad alto flusso,
30% con l'utilizzo della pronazione e circa l'1- 2% in ECMO) (110).
L'utilizzo della ventilazione non-invasiva, nei vari quadri di
insufficienza respiratoria, anche al di fuori delle TI si e' tradotto
in tassi di mortalita' in linea con i dati riportati in letteratura
(21% per le forme lievi, 28% nelle forme moderate e 40% nelle forme
gravi (111, 112).
A supporto dei deficit di funzione multiorgano sono state e vengono
seguite le raccomandazioni correntemente applicate in queste
condizioni e valide anche prima della pandemia, ricorrendo
all'ausilio della dialisi o del sostegno del circolo con farmaci
vasoattivi e inotropi (104, 113).
Iniziative per rafforzare la preparazione alla stagione
autunno-invernale
Nel caso in cui si dovesse nuovamente verificare un aumento
rilevante del numero di casi di infezione nei mesi autunno-invernali,
potrebbe nuovamente aumentare la domanda di assistenza ospedaliera in
regime ordinario o in TI da parte di pazienti in condizioni cliniche
gravi e/o con insufficienza respiratoria acuta. Questo andrebbe a
sommarsi all'accesso usuale ai servizi ospedalieri in una stagione in
cui e' prevista la co-circolazione di altri patogeni respiratori come
i virus influenzali, per un periodo che puo' prolungarsi nel tempo.
Gli elementi di programmazione sanitaria descritti nel Pilastro 1
sono volti ad ampliare in modo mirato e modulabile l'offerta
ospedaliera in Italia. Le attivita' di Prevenzione e Controllo delle
Infezioni descritte nel Pilastro 6, hanno inoltre l'obiettivo di
diminuire il rischio di infezione del personale sanitario e a
prevenire l'insorgenza di infezioni correlate all'assistenza.
Al fine di ottimizzare la gestione dei malati nelle TI anche nel
contesto di eventi epidemici e' stato inoltre deciso per l'anno
accademico corrente un incremento del numero delle borse per le
scuole di specializzazione in Anestesiologia e Rianimazione con cifre
oscillanti tra il 30 e il 50%, rispetto all'anno precedente.
Di interesse e' infine l'azione concertata della Societa' Europea
di Terapia Intensiva (ESICM) e la UE nell'ambito del programma della
Comunita' Europea C 19 SPACE, per un training mirato a garantire la
formazione di operatori sanitari che normalmente non lavorano in
terapia intensiva, onde offrire supporto alle TI durante la pandemia
da SARS-CoV-2. Lo scopo del programma e' quello di aumentare le
competenze e il numero degli operatori sanitari che possono essere
impegnati nei trattamenti intensivologici di base ove vi fosse
nuovamente la necessita' di un nuovo rapido, temporaneo incremento
delle capacita' delle terapie Intensive
(https://www.esicm.org/european-commission-c19-space-information-webi
nar/).
La Tabella A7 in Appendice riporta la raccolta integrale per
argomento delle norme, circolari, ordinanze e strumenti di livello
nazionale prodotte in materia di gestione clinica dei casi volte ad
affrontare la pandemia da SARS-CoV-2 e operativi per la stagione
autunno-invernale 2020.
Pilastro 8. Supporto operativo e logistica
Attuazione del piano di potenziamento dei presidi ospedalieri sul
territorio nazionale previsto dal Decreto Rilancio
Nel Decreto Rilancio e' previsto il potenziamento delle strutture
di terapia intensiva e sub-intensiva, con un incremento di 5.612
posti letto per le prime (3.500 stabili e 2.112 posti letto di
terapia sub-intensiva trasformabili, in caso di emergenza, in posti
letto di terapia intensiva) e di 4.225 per le seconde.
Per la realizzazione del potenziamento sono previste due tipologie
di interventi:
• Lavori infrastrutturali di adeguamento dei presidi ospedalieri;
• Approvvigionamento delle apparecchiature necessarie ad attrezzare
i posti letto.
Il Decreto Rilancio individua il Commissario quale soggetto
attuatore dei Piani, una volta realizzati i seguenti adempimenti:
redazione dei piani da parte delle Regioni, approvazione da parte del
Ministero della Salute e registrazione da parte della Corte dei
Conti.
Il percorso di approvazione dei Piani regionali si e' concluso con
la registrazione degli stessi da parte della Corte dei Conti,
conclusasi il 28 luglio 2020.
Solo dopo tale data il Commissario ha potuto avviare le attivita'
volte alla realizzazione dei previsti piani di potenziamento, anche
avvalendosi, eventualmente, della possibilita' prevista dall'articolo
2 di delegare ai singoli Presidenti di Regione tale attivita'.
Il Commissario, nel frattempo, ha avviato le procedure per
l'acquisizione dei beni e la realizzazione dei lavori necessari. Le
procedure sono valide per tutto il territorio nazionale e
garantiscono efficienza e trasparenza al processo:
• Procedure per la realizzazione dei lavori infrastrutturali di
potenziamento dei presidi ospedalieri
- Sono previste procedure che consentono la realizzazione delle
opere attraverso l'impiego di accordi quadro stipulati dal
Commissario oppure attraverso procedure pubbliche di affidamento
attivate dalle Regioni, in caso di delega dei poteri del Commissario;
- Strutture mobili: e' previsto il noleggio di 4 strutture
mobili, ciascuna con 75 posti di terapia intensiva, da attivare in
caso di necessita'.
• Fornitura di attrezzature necessarie alla predisposizione di
posti letto in Terapia Intensiva e Sub Intensiva
- Definizione di accordi quadro con i fornitori entro settembre,
considerando che la dotazione di apparecchiature sara' necessaria nel
momento in cui saranno completati i lavori infrastrutturali nei
presidi ospedalieri.
- Sulla base degli accordi quadro le attrezzature verranno
acquisite direttamente dai soggetti attuatori.
- Completata la verifica con Regioni e Province autonome, per la
puntuale individuazione delle apparecchiature necessarie nei singoli
presidi ospedalieri. Le Regioni hanno inviato i propri fabbisogni.
In generale occorre precisare che:
• all'avvio dell'emergenza erano attivi in Italia 5.179 posti letto
di terapia intensiva. Il decreto pone l'obiettivo di incrementarli di
5.612 unita' (3.500 posti letto stabili e 2.112 posti letto di
terapia sub- intensiva trasformabili, in caso di emergenza, in posti
letto di terapia intensiva). Nel corso dell'emergenza il Commissario
ha distribuito 3.125 ventilatori per terapia intensiva ed ha
disponibilita' per ulteriori 1.354 ventilatori.
• Ad oggi sono attivi 15.755 posti letto in terapia sub-intensiva
(+9.230 rispetto all'avvio dell'emergenza). L'obiettivo del decreto
e' di rendere stabili 4.225 posti letto tra quelli gia' realizzati.
Non sono pertanto necessari ulteriori ventilatori rispetto a quelli
gia' forniti.
Approvvigionamento di Test, Tamponi e Dispositivi di protezione
individuale
La Struttura Commissariale assicura quotidianamente a titolo
gratuito alle Regioni e alle Province autonome la fornitura di
dispositivi medici (DM), di dispositivi di protezione individuale
(DPI) e del restante materiale, i cui fabbisogni vengono comunicati
due volte la settimana dalle Amministrazioni.
Dall'inizio dell'emergenza ad oggi, le Regioni/PA hanno ricevuto
oltre 900,4 milioni di prodotti tra DPI, DM e apparecchiature
elettromedicali: una curva in costante aumento. In sintesi, le
giacenze presso i magazzini regionali rilevate dal suddetto sistema
lasciano intendere che al momento le stesse abbiano complessivamente
quantita' superiori ai loro attuali fabbisogni, nonche' alle loro
effettive distribuzioni alla cittadinanza.
Tutti i dati sulla distribuzione di dispositivi e attrezzature per
il contenimento e il contrasto dell'epidemia sono visionabili sul
sistema "Analisi Distribuzione Aiuti" (ADA), presente sui siti della
Presidenza del Consiglio, del Ministero della Salute e della
Protezione Civile. I dati sono aggiornati quotidianamente.
Le quantita' e le tipologie di prodotti distribuiti nel tempo
tengono conto dell'andamento epidemiologico e delle giacenze di
prodotti presso i magazzini regionali. Ogni giorno, infatti, la
struttura commissariale notifica alle Amministrazioni l'imminente
arrivo dei prodotti e le Regioni, nelle 24/48h successive,
riscontrano le effettive quantita' e disponibilita' arrivate. Cio'
consente di avere una mappatura trasparente e aggiornata in tempo
reale dedicata a dispositivi e apparecchiature per il contrasto al
Coronavirus, distribuiti ogni giorno alle Regioni/PA per fronteggiare
l'emergenza, consultabile come detto sul sistema ADA.
Test molecolari e relativi tamponi
La struttura del Commissario ha avviato una fornitura aggiuntiva di
test molecolari. Sono stati distribuiti alle Regioni oltre 9 milioni
tra kit stand alone e reagenti nonche' 44 macchinari per processare i
suddetti test. Tale fornitura ha consentito alle Regioni di
incrementare potenzialmente del 50% la propria capacita' di
somministrazione di tamponi (prima al massimo circa 60.000 al giorno)
e di poter realizzare, quindi, fino al 31 dicembre oltre 106.000 test
molecolari al giorno.
Test antigenici rapidi
Il Commissario Straordinario per l'emergenza ha pubblicato una
Richiesta pubblica di offerta per la fornitura di 5 milioni di test
rapidi, destinati alla rilevazione qualitativa di antigeni specifici
di SARS-CoV-2 presenti su tampone nasofaringeo o campione salivare.
La richiesta e' stata pubblicata sui siti istituzionali della
Presidenza del Consiglio dei Ministri - Commissario straordinario per
l'emergenza COVID-19 - e del Ministero della Salute.
E' previsto il trasporto dei test su tutto il territorio nazionale
con veicoli idonei, oltre alla disponibilita' a fornire in comodato
d'uso gratuito, qualora fossero necessari, un sufficiente numero di
macchinari, presso i siti di distribuzione indicati dal Commissario
straordinario, per la somministrazione dei test consegnati.
La richiesta di offerta per la fornitura di test rapidi rappresenta
un passo importante per intensificare ulteriormente le attivita' di
prevenzione, gia' messe in atto dal Governo, per contrastare
l'epidemia. L'obiettivo e' quello di soddisfare i fabbisogni connessi
ai movimenti internazionali di passeggeri da zone ad alto contagio e
alle necessita' derivanti dalla riapertura delle scuole, soprattutto
in un periodo, quale quello autunnale, di accertata, aumentata
circolazione di tutti i virus respiratori.
Sempre la struttura commissariale, infine, in ragione della estrema
necessita' e urgenza di provvedere all'effettuazione dei test rapidi
per l'antigene SARS-CoV-2, al fine di contenere il rischio di contagi
sul territorio nazionale dovuti all'ingresso nel Paese di soggetti
provenienti dagli Stati indicati nell'ordinanza del Ministro della
Salute del 12 agosto 2020, su indicazione del Ministero della Salute,
ha provveduto all'acquisto di 255.000 test destinati agli aeroporti e
ai porti.
Test sierologici
A seguito di un bando di gara la struttura del Commissario ha
acquisito 2 milioni di kit sierologici rapidi da utilizzare per la
campagna di screening preventivo sul personale docente e non docente,
da realizzare prima dell'avvio delle scuole. I kit sono stati gia'
distribuiti alle Regioni le quali, in questi giorni, stanno
provvedendo alla somministrazione degli stessi.
Mascherine
Ad oggi la struttura del Commissario ha una giacenza di circa 746
milioni di mascherine.
A tali giacenze vanno aggiunte da un lato la produzione nazionale,
che sta rendendo progressivamente disponibili ulteriori 30 milioni di
mascherine al giorno, e dall'altro la quantita' di mascherine
attualmente in stock presso le Regioni, pari a circa 150 milioni.
Considerando un fabbisogno giornaliero complessivo di circa 16,5
milioni al giorno, le disponibilita' della struttura commissariale
(fino al 31 dicembre 2020) consentirebbero di soddisfare il
fabbisogno sino all'agosto 2021.
Altri dispositivi
Ad oggi sono disponibili e gia' contrattualizzati numerosi altri
dispositivi, quali ad esempio 32 milioni di camici e tute, 905
milioni di guanti, 8 milioni di occhiali e visiere e 21 milioni di
litri di gel igienizzante. Tale sommatoria di dispositivi puo'
assicurare la fornitura almeno per la parte residua dell'anno, se
non, in qualche caso, sino al primo trimestre del 2021.
Iniziative di contrasto alle carenze di farmaci
Nella prima fase della pandemia, AIFA ha predisposto una rete
operativa con i referenti delle Regioni e delle associazioni delle
aziende farmaceutiche (Assogenerici e Farmindustria), per garantire
l'approvvigionamento in tempo reale dei prodotti critici agli
ospedali (farmaci per rianimazione, antivirali) e fornire supporto
logistico rispetto a tutte le problematiche specifiche legate al
farmaco (es. produzione di ossigeno, distribuzione territoriale di
prodotti oggetto di donazione o sequestro).
Le principali iniziative implementate sono:
• istituzione di un punto unico di contatto in continuita'
operativa;
• semplificazioni operative per creare azioni coordinate
pubblico-privato con risultati evidenti in termini di velocita' di
risposta alle richieste delle Regioni;
• snellimento delle modalita' di importazione di medicinali dai
Paesi extra UE;
• gestione della distribuzione di farmaci a supporto della
protezione civile e della Struttura Commissariale governativa;
• predisposizione, in accordo con le associazioni industriali,
della raccolta dei fabbisogni dei farmaci connessi con l'emergenza
COVID-19, attraverso la "comunita' di esperti" delle Regioni.
La rete operativa AIFA/Regioni/Aziende, che aveva evitato carenze
durante la crisi di marzo-aprile, e' stata mantenuta attiva, e
attualmente sta raccogliendo dati sui fabbisogni di medicinali
previsti e sulle scorte gia' costituite, per ottimizzare la
distribuzione dei farmaci critici verso le strutture territoriali.
La Tabella A8 in Appendice riporta raccolta integrale per argomento
delle norme, circolari, ordinanze e strumenti di livello nazionale
prodotte in materia di supporto operativo e logistica volte ad
affrontare la pandemia da SARS-CoV-2 e operativi per la stagione
autunno-invernale 2020.

Capitolo 5 Approccio alla ri-modulazione delle misure di
contenimento/mitigazione a livello regionale/PA in ambito di
ipotetici scenari di trasmissione del virus SARS-CoV-2 sul territorio
nazionale nel periodo autunno-invernale

Ai sensi del DPCM n.126 del 17 maggio 2020, alle Regioni e le
Province Autonome e' riconosciuta l'autorita' di definire modalita' e
tempistica delle diverse attivita' ripristinate durante la riapertura
post lockdown:
"a condizione che abbiano preventivamente accertato la
compatibilita' dello svolgimento delle suddette attivita' con
l'andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e
che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a
prevenire o ridurre il rischio di contagio nel rispetto dei principi
contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali" (114).
A supporto della valutazione della situazione epidemiologica
regionale, il Ministero della Salute in collaborazione con ISS ha
istituito un sistema di monitoraggio del rischio e della resilienza
dei servizi sanitari su base settimanale che viene condiviso con le
Regioni/PA e valutato da una Cabina di Regia costituita da esperti
del Ministero della Salute, dell'ISS e di una rappresentanza delle
Regioni/PA (29).
Questa sezione propone un approccio comune alla scalabilita' delle
misure sulla base degli scenari di trasmissione descritti nel
documento ipotizzati a livello nazionale nella consapevolezza che in
ciascuna Regione/PA si possano verificare condizioni epidemiologiche
molto diverse tali da prevedere misure di controllo/mitigazione
specifiche e non uniformi sul territorio nazionale.
Le misure declinate negli scenari hanno la funzione di supportare
ed orientare il processo decisionale delle singole Regioni e Province
Autonome in relazione al proprio scenario epidemiologico e, proprio
per la loro funzione di orientamento, non sono da intendersi
vincolanti.
Per ciascuno scenario nazionale vengono quindi ipotizzate misure
scalabili in base al verosimile livello di rischio che potrebbe
essere identificato nella classificazione settimanale fornita a
ciascuna Regione/PA in base al monitoraggio definito ai sensi del DM
Salute del 30 aprile 2020 (29) (es. non sono considerati verosimili
livelli di rischio molto bassi in scenari di trasmissione critici
come lo scenario 4).
La ri-modulazione proposta sia in senso restrittivo che permissivo
(escalation e de-escalation) e' coerente con quanto indicato
all'allegato 10 (28) "Principi per il monitoraggio del rischio
sanitario" al DPCM del 26 aprile 2020 "Ulteriori disposizioni
attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure
urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza
epidemiologica da COVID-19", applicabili sull'intero territorio
nazionale (Figura 9) che declina in modo piu' dettagliato in base
agli scenari di trasmissione descritti in questo documento.
Per la modulazione in escalation e de-escalation delle misure
vengono posti dei criteri temporali che tengono conto sia del ritardo
fisiologico di almeno 3 settimane nell'osservazione di cambiamenti
epidemiologici dai dati di sorveglianza e legati all'incubazione
della malattia e ai tempi di notifica/trasmissione dei dati, sia di
possibili ulteriori ritardi in scenari a piu' elevata trasmissione
per un aumento rilevante nel numero di casi da segnalare tale da
sovrastare la capacita' di mantenere adeguati livelli di
tempestivita' e completezza.

Parte di provvedimento in formato grafico

SCENARIO 1. Situazione di trasmissione localizzata (focolai)
sostanzialmente invariata rispetto al periodo luglio-agosto 2020
Descrizione dello scenario 1
Rt regionali sopra soglia per periodi limitati (inferiore a 1 mese)
e bassa incidenza, con trasmissione prevalentemente associata a
focolai identificati, nel caso in cui le scuole abbiano un impatto
modesto sulla trasmissibilita' e i sistemi sanitari regionali
riescano a tracciare e tenere sotto controllo i nuovi focolai,
inclusi quelli scolastici.
In uno scenario nazionale di questo tipo e' presumibile che molte
Regioni/PA siano classificate a rischio basso o moderato, anche se
sono possibili situazioni di rischio alto, magari a livello
sub-regionale.
1. Classificazione del rischio settimanale: MOLTO BASSA/BASSA
Azione: ri-modulazione delle attivita' con misure meno stringenti
(de-escalation) o mantenimento
Interventi: ordinari, tra cui:
• Isolamento casi
• Quarantena contatti
• Precauzioni standard (DPI, distanziamento fisico, igiene
individuale/ambientale) definite dalle Istituzioni competenti (CTS,
Ministeri, ISS, INAIL ecc.).
2. Classificazione del rischio settimanale: MODERATA
Azione: valutare la ri-modulazione delle attivita' con misure piu'
stringenti (escalation) o mantenimento
Valutazione del rischio nella Regione/PA per definire situazioni
sub-regionali di rischio piu' elevato (circolazione nelle
provincie/comuni; focolai scolastici)
Interventi: ordinari + straordinari in singole istituzioni (es.
scuole) o aree geografiche limitate
• Maggiore controllo della reale implementazione delle misure gia'
adottate sul territorio (vedi criteri minimi)
• Precauzioni scalate laddove indicato nei documenti prodotti per
ambiti e contesti specifici (es. scuole) solo in aree con maggiore
rischio di esposizione
• Possibilita' di chiusura di attivita', sospensione di eventi e
limitazione della mobilita' della popolazione in aree geografiche
sub-regionali (comuni/province)
La Figura 10 propone un diagramma di flusso relativo alla
ri-modulazione delle misure in base alla classificazione settimanale
del rischio in una Regione/PA.
La Tabella 4 riporta la stessa ri-modulazione con declinazione di
un dettaglio della ri-modulazione delle misure territoriali a livello
regionale, anche considerando il periodo dell'anno che e' rilevante
per la diversa l'incidenza attesa di sindromi simil-influenzali - ILI
di varia eziologia (es. virus influenzali) che impatteranno
contemporaneamente i servizi sanitari. Nella tabella vengono
assegnate delle indicazioni sugli attori coinvolti dove N: Livello
Nazionale Centrale; R: Livello Regionale; L: Livello Locale.

Parte di provvedimento in formato grafico

SCENARIO 2. Situazione di trasmissibilita' sostenuta e diffusa ma
gestibile dal sistema sanitario nel breve-medio periodo
Descrizione dello scenario 2
Valori di Rt regionali prevalentemente e significativamente
compresi tra Rt=1 e Rt=1,25 (ovvero con stime dell'IC 95% di Rt
comprese tra 1 e 1,25), nel caso in cui non si riesca a tenere
completamente traccia dei nuovi focolai, inclusi quelli scolastici,
ma si riesca comunque a limitare di molto il potenziale di
trasmissione di SARS-CoV-2 con misure di contenimento/mitigazione
ordinarie e straordinarie. Un'epidemia con queste caratteristiche di
trasmissibilita' potrebbe essere caratterizzata, oltre che dalla
evidente impossibilita' di contenere tutti i focolai, da una costante
crescita dell'incidenza di casi (almeno quelli sintomatici; e'
infatti possibile che si osservi una riduzione della percentuale di
casi asintomatici individuati rispetto al totale vista
l'impossibilita' di svolgere l'investigazione epidemiologica per
tutti i nuovi focolai) e corrispondenti ospedalizzazioni e ammissioni
in terapia intensiva. La crescita del numero di casi potrebbe pero'
essere relativamente lenta, senza comportare un rilevante
sovraccarico dei servizi assistenziali per almeno 2-4 mesi.
In uno scenario nazionale di questo tipo e' presumibile che molte
Regioni/PA siano classificate a rischio da moderato ad alto, anche se
sono possibili situazioni di basso rischio, almeno se si dovesse
riuscire a limitare la trasmissibilita' nelle aree con trasmissione
sostenuta in un breve periodo, limitando quindi la trasmissione
interregionale
1. Classificazione del rischio settimanale: BASSA/MOLTO BASSA per
almeno 3 settimane consecutive ad una valutazione del rischio piu'
elevata
Azione: ri-modulazione delle attivita' con misure meno stringenti
(de-escalation) o mantenimento
Interventi: ordinari, tra cui:
• Isolamento casi
• Quarantena contatti
• Precauzioni standard (DPI, distanziamento fisico, igiene
individuale/ambientale) definite dalle Istituzioni competenti (CTS,
Ministeri, ISS, INAIL ecc.).
2. Classificazione del rischio: MODERATA
Azione: valutare la ri-modulazione delle attivita' con misure piu'
stringenti (escalation) o mantenimento
Valutazione del rischio nella Regione/PA per definire situazioni
sub-regionali di rischio piu' elevato (circolazione nelle
provincie/comuni; focolai scolastici)
Interventi: ordinari + straordinari in singole istituzioni (es.
scuole) o aree geografiche limitate
• Maggiore controllo della reale implementazione delle misure gia'
adottate sul territorio (vedi criteri minimi)
• Precauzioni scalate laddove indicato nei documenti prodotti per
ambiti e contesti specifici (es. scuole) solo in aree con maggiore
rischio di esposizione
• Possibilita' di chiusura di attivita', sospensione di eventi e
limitazione della mobilita' della popolazione in aree geografiche
sub-regionali (comuni/province)
3. Classificazione del rischio settimanale: ALTA/MOLTO ALTA (per
meno di 3 settimane consecutive)
Azione: valutare la ri-modulazione delle attivita' con misure piu'
stringenti (escalation)
Interventi: straordinari estesi (restrizioni locali temporanee su
scala sub-provinciale)
• Distanziamento fisico: es. chiusura locali notturni, bar,
ristoranti (inizialmente potenzialmente solo in orari specifici - es.
la sera/notte in modo da evitare la "movida")
• Chiusura scuole/universita' (incrementale: classe, plesso, su
base geografica in base alla situazione epidemiologica)
• Limitazioni della mobilita' (da/per zone ad alta trasmissione ed
eventuale ripristino del lavoro agile in aree specifiche.
• Restrizioni locali temporanee su scala sub-provinciale (zone
rosse) per almeno 3 settimane con monitoraggio attento nella fase di
riapertura. In caso non si mantenga una incidenza relativamente bassa
ed Rt <1,2 nel valore medio per almeno 3 settimane dopo la riapertura
valutare la necessita' di ripristino con eventuale estensione
geografica.
In caso persista una classificazione del rischio Alta/Molto Alta
per oltre 3 settimane consecutive ed evidenza di una situazione non
gestibile con le misure straordinarie gia' messe in atto, valutare le
opzioni di risposta negli scenari successivi.
La Figura 11 propone un diagramma di flusso relativo alla
ri-modulazione delle misure in base alla classificazione settimanale
del rischio in una Regione/PA.
La Tabella 5 riporta la stessa ri-modulazione con declinazione di
un dettaglio della ri-modulazione delle misure territoriali a livello
regionale anche considerando il periodo dell'anno che e' rilevante
per la diversa l'incidenza attesa di sindromi simil-influenzali - ILI
(Influenza-like Illnesses) di varia eziologia (es. virus influenzali)
che impatteranno contemporaneamente i servizi sanitari. Nella tabella
vengono assegnate delle indicazioni sugli attori coinvolti dove N:
Livello Nazionale Centrale; R: Livello Regionale; L: Livello Locale.

Parte di provvedimento in formato grafico

SCENARIO 3. Situazione di trasmissibilita' sostenuta e diffusa con
rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo
Descrizione dello scenario 3
Valori di Rt regionali prevalentemente e significativamente
compresi tra Rt=1,25 e Rt=1,5 (ovvero con stime IC 95% di Rt comprese
tra 1,25 e 1,5), e in cui si riesca a limitare solo modestamente il
potenziale di trasmissione di SARS-CoV-2 con misure di
contenimento/mitigazione ordinarie e straordinarie. Un'epidemia con
queste caratteristiche di trasmissibilita' dovrebbe essere
caratterizzata da una piu' rapida crescita dell'incidenza di casi
rispetto allo scenario 2), mancata capacita' di tenere traccia delle
catene di trasmissione e iniziali segnali di sovraccarico dei servizi
assistenziali in seguito all'aumento di casi ad elevata gravita'
clinica (con aumento dei tassi di occupazione dei posti letto
ospedalieri - area critica e non critica) riconducibile ad un livello
di rischio elevato o molto elevato in base al sistema di monitoraggio
rilevato ai sensi del DM Salute del 30 aprile 2020. La crescita del
numero di casi potrebbe comportare un sovraccarico dei servizi
assistenziali entro 2-3 mesi. E' pero' importante osservare che
qualora l'epidemia dovesse diffondersi prevalentemente tra le classi
di eta' piu' giovani, come osservato nel periodo luglio-agosto 2020,
e si riuscisse a proteggere le categorie piu' fragili (es. gli
anziani), il margine di tempo entro cui intervenire si potrebbe
allungare anche di molto.
In uno scenario nazionale di questo tipo e' presumibile che molte
Regioni/PA siano classificate a rischio alto, anche se sono possibili
situazioni di rischio inferiore, almeno se si dovesse riuscire a
limitare la trasmissibilita' nelle aree con trasmissione sostenuta in
un breve periodo, limitando quindi la trasmissione interregionale. Se
la situazione di rischio alto dovesse persistere per un periodo di
piu' di tre settimane, si rendono molto probabilmente necessarie
misure di contenimento piu' aggressive.
1. Classificazione del rischio settimanale: BASSA/MOLTO BASSA per
almeno 4 settimane consecutive in base a una rivalutazione dei dati
consolidati in modo da ridurre il rischio di una sottostima del
rischio dovuto ad un ritardo nella notifica/trasmissione dei dati di
sorveglianza
Azione: ri-modulazione con cautela delle attivita' con misure meno
stringenti (de-escalation) qualora incrementati condizionalmente o
mantenimento
Interventi: ordinari, tra cui:
• Isolamento casi
• Quarantena contatti
• Precauzioni standard (DPI, distanziamento fisico, igiene
individuale/ambientale) definite dalle Istituzioni competenti (CTS,
Ministeri, ISS, INAIL ecc.).
2. Classificazione del rischio settimanale: MODERATA persistente o
per almeno 4 settimane consecutive in base a una rivalutazione dei
dati consolidati in modo da ridurre il rischio di una sottostima del
rischio dovuto ad un ritardo nella notifica/trasmissione dei dati di
sorveglianza
Azione: valutare la ri-modulazione delle attivita' con misure piu'
stringenti (escalation) o mantenimento
Valutazione del rischio nella Regione/PA per definire situazioni
sub-regionali di rischio piu' elevato (circolazione nelle
provincie/comuni; focolai scolastici)
Interventi: ordinari + Interventi straordinari in singole
istituzioni (es. scuole) o aree geografiche limitate
• Maggiore controllo della reale implementazione delle misure gia'
adottate sul territorio (vedi criteri minimi)
• Precauzioni scalate laddove indicato nei documenti prodotti per
ambiti e contesti specifici (es. scuole) solo in aree con maggiore
rischio di esposizione
• Possibilita' di chiusura di attivita', sospensione di eventi e
limitazione della mobilita' della popolazione in aree geografiche
sub-regionali (comuni/province)
3. Classificazione del rischio settimanale: ALTA/MOLTO ALTA (per
meno di 3 settimane consecutive)
Azione: valutare la ri-modulazione delle attivita' con misure piu'
stringenti (escalation)
Interventi: straordinari estesi (restrizioni locali temporanee su
scala sub-provinciale)
• Distanziamento fisico: es. chiusura locali notturni, bar,
ristoranti (inizialmente potenzialmente solo in orari specifici, es.
la sera/notte in modo da evitare la "movida")
• Chiusura scuole/universita' (incrementale: classe, plesso, su
base geografica in base alla situazione epidemiologica)
• Limitazioni della mobilita' (da/per zone ad alta trasmissione ed
eventuale ripristino del lavoro agile in aree specifiche.
• Restrizioni locali temporanee su scala sub-provinciale (zone
rosse) per almeno 3 settimane con monitoraggio attento nella fase di
riapertura. In caso non si mantenga una incidenza relativamente bassa
ed Rt <1,2 nel valore medio per almeno 3 settimane dopo la riapertura
valutare la necessita' di ripristino con eventuale estensione
geografica.
4. Classificazione del rischio settimanale: ALTA/MOLTO ALTA (per 3
o piu' settimane consecutive) ed evidenza di una situazione non
gestibile con le misure straordinarie gia' messe in atto
Azione: considerare la possibilita' di restrizioni
Regionali/provinciali
• Definire una forma di restrizione piu' estesa su scala
Provinciale o Regionale in base alla situazione epidemiologica
• Ripristino su vasta scala del lavoro agile e di limitazione della
mobilita' individuale
Interventi: straordinari (Tabella 6)
La Figura 12 propone un diagramma di flusso relativo alla
ri-modulazione delle misure in base alla classificazione settimanale
del rischio in una Regione/PA.
La Tabella 6 riporta la stessa ri-modulazione con declinazione di
un dettaglio della ri-modulazione delle misure territoriali a livello
regionale anche considerando il periodo dell'anno che e' rilevante
per la diversa l'incidenza attesa di sindromi simil-influenzali - ILI
(Influenza-like Illnesses) di varia eziologia (es. virus influenzali)
che impatteranno contemporaneamente i servizi sanitari. Nella tabella
vengono assegnate delle indicazioni sugli attori coinvolti dove N:
Livello Nazionale Centrale; R: Livello Regionale; L: Livello Locale.

Parte di provvedimento in formato grafico

SCENARIO 4. Situazione di trasmissibilita' non controllata con
criticita' nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo
Descrizione dello scenario 4
Valori di Rt regionali prevalentemente e significativamente
maggiori di 1,5 (ovvero con stime dell'IC95% di Rt maggiore di 1,5).
Uno scenario di questo tipo potrebbe portare rapidamente a una
numerosita' di casi elevata e chiari segnali di sovraccarico dei
servizi assistenziali, senza la possibilita' di tracciare l'origine
dei nuovi casi. La crescita del numero di casi potrebbe comportare un
sovraccarico dei servizi assistenziali entro 1-1,5 mesi, a meno che
l'epidemia non si diffonda prevalentemente tra le classi di eta' piu'
giovani, come osservato nel periodo luglio-agosto 2020, e si
riuscisse a proteggere le categorie piu' fragili (es. gli anziani). A
questo proposito, si rimarca che appare piuttosto improbabile
riuscire a proteggere le categorie piu' fragili in presenza di
un'epidemia caratterizzata da questi valori di trasmissibilita'.
1. Classificazione del rischio settimanale: MODERATA per almeno 4
settimane consecutive in base a una rivalutazione dei dati
consolidati in modo da ridurre
il rischio di una sottostima del rischio dovuto ad un ritardo nella
notifica/trasmissione dei dati di sorveglianza
Azione: valutare la ri-modulazione delle attivita' con misure piu'
stringenti (escalation) o mantenimento o ri-modulazione con cautela
delle attivita' con misure meno stringenti (de-escalation) qualora
incrementati precedentemente in situazioni di rischio alto/molto alto
Valutazione del rischio nella Regione/PA per definire situazioni
sub-regionali di rischio piu' elevato (circolazione nelle
provincie/comuni; focolai scolastici)
Interventi: ordinari + straordinari in singole istituzioni (es.
scuole) o aree geografiche limitate
• Maggiore controllo della reale implementazione delle misure gia'
adottate sul territorio (vedi criteri minimi)
• Precauzioni scalate laddove indicato nei documenti prodotti per
ambiti e contesti specifici (es. scuole) solo in aree con maggiore
rischio di esposizione
• Possibilita' di chiusura di attivita', sospensione di eventi e
limitazione della mobilita' della popolazione in aree geografiche
sub-regionali (comuni/province)
2. Classificazione del rischio settimanale: ALTA/MOLTO ALTA (per
meno di 3 settimane consecutive)
Azione: valutare la ri-modulazione delle attivita' con misure piu'
stringenti (escalation)
Interventi: straordinari estesi (restrizioni locali temporanee su
scala sub-provinciale)
• Distanziamento fisico: es. chiusura locali notturni, bar,
ristoranti (inizialmente potenzialmente solo in orari specifici, es.
la sera/notte in modo da evitare la "movida")
• Chiusura scuole/universita' (incrementale: classe, plesso, su
base geografica in base alla situazione epidemiologica)
• Limitazioni della mobilita' (da/per zone ad alta trasmissione ed
eventuale ripristino del lavoro agile in aree specifiche.
• Restrizioni locali temporanee su scala sub-provinciale (zone
rosse) per almeno 3 settimane con monitoraggio attento nella fase di
riapertura. In caso non si mantenga una incidenza relativamente bassa
ed Rt <1,2 nel valore medio per almeno 3 settimane dopo la riapertura
valutare la necessita' di ripristino con eventuale estensione
geografica.
3. Classificazione del rischio settimanale: ALTA/MOLTO ALTA (per 3
o piu' settimane consecutive) ed evidenza di una situazione non
gestibile con le misure straordinarie gia' messe in atto
Azione: considerare la possibilita' di restrizioni estese
Regionali/provinciali
• Definire una forma di restrizione piu' estesa su scala
Provinciale o Regionale in base alla situazione epidemiologica
• Ripristino su vasta scala del lavoro agile e di limitazione della
mobilita' individuale.
Interventi: straordinari (Tabella 7)
La Figura 12 propone un diagramma di flusso relativo alla
ri-modulazione delle misure in base alla classificazione settimanale
del rischio in una Regione/PA.
La Tabella 7 riporta la stessa ri-modulazione con declinazione di
un dettaglio della ri-modulazione delle misure territoriali a livello
regionale anche considerando il periodo dell'anno che e' rilevante
per la diversa l'incidenza attesa di sindromi simil-influenzali - ILI
(Influenza-like Illnesses) di varia eziologia (es. virus influenzali)
che impatteranno contemporaneamente i servizi sanitari. Nella tabella
vengono assegnate delle indicazioni sugli attori coinvolti dove N:
Livello Nazionale Centrale; R: Livello Regionale; L: Livello Locale.

Parte di provvedimento in formato grafico

Appendice A
Strumenti e provvedimenti per la risposta a COVID-19 in Italia nella
stagione autunno-invernale 2020

Parte di provvedimento in formato grafico

 

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