End of waste: scongiurato il pericolo del blocco autorizzativo

End of waste
Resta urgente la necessità di pervenire al più presto a un corpus legislativo nazionale di attuazione del pacchetto delle direttive europee sull'economia circolare

Ritirato, in fase di approvazione della manovra finanziaria, l'emendamento che avrebbe affossato l'end of waste in Italia. In particolare, si trattava di una misura che, di fatto, avrebbe bloccato tutte le autorizzazioni degli impianti (comprese quelle già rilasciate) in attesa di un "decreto quadro" che avrebbe dovuto dettare i criteri generali dell'Eow e dei successivi decreti specifici per tipologia di materiale (come quello recentemente pubblicato sul rifiuto da conglomerato bituminoso).

Le vicenda è nata sulla scia di una sentenza del Consiglio di Stato che ha stabilito come l'emanazione di regolamenti sull'end of waste sia di esclusiva competenza dell’Unione europea e del ministero dell’Ambiente; di conseguenza, in assenza dei decreti di cui sopra (la cui tempistica è tutt'altro che certa), tutte le autorizzazioni sarebbero rimaste bloccate. Non solo; l'emendamento avrebbe bollato come "non conformi" le autorizzazioni che sarebbero risultate contrastanti con il D.M. Ambiente 5 febbraio 1998, norma evidentemente obsoleta.

L'emendamento, originariamente presente nella bozza di testo del decreto semplificazione, era poi stato poi riproposto in sede di approvazione della Finanziaria, destando non poche preoccupazioni da parte dei soggetti impegnati nel settore del riciclo, tassello fondamentale per lo sviluppo dell'economia circolare.

Grande, quindi, il sollievo con cui è stato accolto il ritiro dell'emendamento, anche se resta urgente la necessità di pervenire al più presto a un corpus legislativo nazionale di attuazione del pacchetto delle direttive europee sull'economia circolare.

Clicca qui per ripercorrere le tappe più recenti della vicenda "end of waste", dall'emanazione delle linee guida della Regione Veneto alla successiva sentenza del Consiglio di Stato, fino ai chiarimenti del minAmb sul conglomerato bituminoso.

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