Gli ausili per il sollevamento e il trasporto dei carichi in cantiere

Gli ausili per il sollevamento e il trasporto dei carichi sono in continua evoluzione. La presa e gli agganci sono progettati in diverso modo, condizionati sia dai sistemi di confezionamento dei materiali sia dai modi di impilamento degli imballi nei vettori che dai magazzini dei fornitori trasportano le merci a destinazione nei cantieri. Due i temi da tenere presenti in particolare: i sistemi di presa dei ferri provenienti dalle ferriere e delle armature composte in opera e i sistemi di presa con ausilio di attrezzi speciali forniti e garantiti dal costruttore collocati fra il gancio della gru e una parte resistente del carico. Il sistema di presa più semplice per garantire la sospensione del carico durante il sollevamento e trasporto è costituito dall’accoppiamento del gancio della gru con un elemento (o più di uno) del carico (vedere la foto 1). Il gancio deve essere dotato di chiusura all’imbocco, l’elemento del carico, di adeguata resistenza, deve essere anch’esso chiuso; il carico deve essere monolitico o sistemato all’interno di un contenitore chiuso su tutti i lati salvo quello necessario al riempimento (papera, secchione di calcestruzzo, cassa metallica, cesta metallica, vedere la foto 2)). In tutti gli altri casi il sistema di presa deve essere progettato, marcato Ce e/o deve sottostare a determinate procedure (imbrago a strozzo - limitazione dello spostamento dal vettore a terra) o, infine, deve essere utilizzato in assenza di personale nell’area di movimentazione, come ad esempio il sollevamento e lo spostamento di elementi sciolti in un deposito rottami con un organo di presa tipo benna o polipo. PER LEGGERE L'ARTICOLO, ACCEDI O ABBONATI

Gli ausili per il sollevamento e il trasporto dei carichi in cantiere sono in continua evoluzione. La presa e gli agganci sono progettati in diverso modo, condizionati sia dai sistemi di confezionamento dei materiali sia dai modi di impilamento degli imballi nei vettori che dai magazzini dei fornitori trasportano le merci a destinazione nei cantieri. Due i temi da tenere presenti in particolare: i sistemi di presa dei ferri provenienti dalle ferriere e delle armature composte in opera e i sistemi di presa con ausilio di attrezzi speciali forniti e garantiti dal costruttore collocati fra il gancio della gru e una parte resistente del carico.

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Il sistema di presa più semplice per garantire la sospensione del carico durante il sollevamento e trasporto è costituito dall’accoppiamento del gancio della gru con un elemento (o più di uno) del carico. Il gancio deve essere dotato di chiusura all’imbocco, l’elemento del carico, di adeguata resistenza, deve essere anch’esso chiuso; il carico deve essere monolitico o sistemato all’interno di un contenitore chiuso su tutti i lati salvo quello necessario al riempimento (papera, secchione di calcestruzzo, cassa metallica, cesta metallica). In tutti gli altri casi il sistema di presa deve essere progettato, marcato Ce e/o deve sottostare a determinate procedure (imbrago a strozzo - limitazione dello spostamento dal vettore a terra) o, infine, deve essere utilizzato in assenza di personale nell’area di movimentazione, come ad esempio il sollevamento e lo spostamento di elementi sciolti in un deposito rottami con un organo di presa tipo benna o polipo.

Gli ausili per il sollevamento e il trasporto dei carichi
Aggancio chiuso

Ferri di armatura

Spesso i ferri giungono in cantiere semplicemente legati a mano con filo di ferro cotto. In tempi recenti. Alcune ferriere (nel del Lazio, ad esempio) hanno cominciato a fornire le confezioni già imbragate con fasce tessili di adeguata resistenza marcate Ce, le stesse con le quali le caricano sui bilici dei vettori. Le fasce - terminate le operazioni di sollevamento e trasporto necessarie al deposito del materiale e al successivo spostamento nell’area di cantiere – devono essere raggruppate  e quindi avviate per la restituzione al fornitore, che prima di riutilizzarle ne dovrà fare un’attenta verifica, scartando quelle avariate.

Nel caso dei fasci di tondini gli imbraghi sono già a strozzo, e quindi non rimane che inserirvi il gancio della gru.

Nel caso dei ferri sagomati, le braghe sono passanti attraverso le estremità del tondino di ferro che attraversa i gruppi di staffe (vedere la foto 6). Il tondino scende e risale due volte, formando un sostegno costituito da quattro tiranti, lasciando in superficie un anello chiuso e due ripiegamenti aperti. L’anello e i due ganci sono poi intrecciati in sommità. In questo tipo di attacco è definita la resistenza del tondino, ma non quella delle piegature. È stato possibile, con prove sperimentali, ovviare alla preparazione di teorie e calcoli complicati caricando il gruppo di materiale assemblato con un peso cinque volte maggiore. La prova sperimentale è stata formalizzata e documentata ed è stato prescritto agli imbracatori di effettuare la presa coinvolgendo sempre i tre elementi intrecciati fra loro, ponte e due ganci aperti.

Cesta agganciata agli occhielli

Le armature composte in opera

Le armature destinate a pilastri o pareti verticali, composte in opera da tondini di ferro rettilinei e ferri sagomati (staffe) connesse con legature multiple di filo di ferro, devono essere sollevate e trasportate a agganciandole ai ferri stessi che ne costituiscono la forma. Se l’armatura è sollevata e trasportata in posizione orizzontale con quattro tiranti a catena e relativi ganci, questi devono essere agganciati direttamente sui ferri longitudinali. Se invece l’armatura è sollevata e trasportata in posizione verticale i tiranti a catena sono due e il sistema di forza si affida esclusivamente alla stabilità allo scorrimento dei ferri sagomati.

Poiché la stabilità del carico è affidata alle legature con filo di ferro eseguite manualmente, non è agevole calcolare la resistenza del manufatto alle forze indotte dal sollevamento. Si può procedere con una verifica sperimentale di resistenza con sovraccarico. In questo modo:

  • stabilire la modalità di presa (ad esempio, i ganci della gru, tramite un’asta robusta, fanno presa sulla terza staffa);
  • rinforzare le legature della terza staffa (multiple, doppie o triple o più);
  • effettuare una prova caricando l’armatura standard con un peso cinque volte maggiore del manufatto.

Valutazione dei risultati:

  • se la staffa non si muove dalla sua posizione, la prova di resistenza della presa è superata;
  • se la staffa scorre verso l’alto le legature non garantiscono la stabilità della presa (si devono prescivere ulteriori legature, e ripetere la prova, così via fino a che la staffa in esame non si muove sotto il carico di prova).

    Ferri imbragati a strozzo provenienti dalle ferriere

Gli ausili per il sollevamento e il trasporto dei carichi: ferri sagomati

Alcune confezioni improvvisate sono costituite da elementi sagomati di armatura attraversati da un unico tratto di tondino di ferro cotto le cui estremità sono intrecciate più volte (quattro o cinque) in sommità. Questo tipo di legatura, completamente manuale, non offre alcuna garanzia, pertanto, deve essere usata solo per scaricare il materiale a terra o per depositarlo entro contenitori che verranno poi sollevati e trasportati in quota con metodi tradizionali.

I fasci di tondini legati a mano devono essere imbragati a strozzo.

Gruppo di imbraghe tessili da restituire alla ferriera

Presa del carico con elementi intermedi progettati dal fornitore

Accanto a questo tipo di prese sottoposte a verifiche sperimentali o a determinate procedure di sollevamento ci si avvia alla conclusione del lavoro, esaminandone altre la cui stabilità è invece garantita, con calcoli e tabelle d’uso, dal fornitore dei carichi, come ad esempio la presa di manufatti in cemento armato prefabbricati con golfari avvitati negli stessi manufatti.

Qui di seguito sono presi in esame in esame quelli di medie dimensioni come potrebbero essere i parapetti. Prima del getto di calcestruzzo, sull’armatura dei manufatti devono essere saldate due boccole filettate, così da formare un corpo unico. Al momento del sollevamento si devono avvitare entro le boccole due golfari con doppia fune richiusa con sé stessa entro la quale sarà inserito il gancio della gru. La presa è accompagnata da una relazione di calcolo che verifica, rispettivamente, filettatura, perno, fune e piombatura.

Anche i golfari sono forniti dal produttore del manufatto, il quale è tenuto a fornire le dovute certificazioni di portata del sistema di presa, golfari e filettature. Spetta, invece, all’utente la verifica delle condizioni di conservazione dei golfari che naturalmente possono essere riutilizzati dopo averne eseguito una verifica degli elementi già citati più sopra.

(Gli ausili per il sollevamento e il trasporto dei carichi)

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