Intonacatura e sicurezza

In questo tipo di attività la prevenzione degli infortuni va gestita con attenzione: nell’ambiente di lavoro si spargono una gran quantità di materiale semiliquido e rifiuti polverosi e, per necessità, spesso si rimuovono i Dpc. Come operare

Intonacatura e sicurezza

Prevenzione infortuni e igiene del lavoro sono difficili da gestire nelle operazioni d’intonacatura. Nell’ambiente e sui lavoratori si sparge una notevole quantità di materiale semiliquido, sono immessi nell’ambiente rifiuti polverosi e, soprattutto, sono rimossi per necessità, talvolta in modo incontrollato, alcuni elementi di protezione verso il vuoto.

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L’esigenza di avere spazi necessari alla movimentazione della lunga attrezzatura utilizzata per distribuire e lisciare la malta obbliga le figure del cantiere, dal coordinatore per l’esecuzione agli operatori dell’impresa esecutrice degli intonaci, da quelli dell’impresa affidataria a quelli dell’impresa esecutrice dei ponteggi a coordinarsi per progettare e/o modificare la struttura dell’opera provvisionale a seconda delle modalità con le quali il ponteggio perimetrale si accosta all’opera in costruzione. 

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Intonacatura e sicurezza: uno sguardo generale

Intonacatura e sicurezza
Nella foto qui sopra e nelle due sotto: il percorso della malta d’intonaco: dal silo all’impastatrice e al tubo che spruzza il materiale semiliquido

Intonacatura e sicurezza

Ambienti di lavoro

La valutazione dei rischi nelle operazioni d’intonacatura diventa via via più complessa spostandosi dall’interno verso l’esterno. Si parte dal semplice impalcato continuo a quota circa un metro per operare sui soffitti, sulle pareti del vano scala, su quelle in prossimità dei vani ascensori, dei vani tecnici, dei balconi e infine sull’impalcato del ponteggio perimetrale utilizzato per intonacare l’esterno del fabbricato.

Caratteristiche essenziali dei ponti a cavalletto

Poiché l’attrezzatura generalmente usata per le parti alte delle superfici interne è il ponte a cavalletto, conviene ricordarne le regole essenziali.

La salita e la discesa degli operatori sui ponti a cavalletto utilizzati per l’intonacatura delle parti alte delle pareti e dei soffitti deve essere agevolata con scalette o banchetti stabili.

I ponti a cavalletto non devono essere utilizzati in prossimità di vani scala, vani ascensori, vani tecnici, finestre, né su balconi e/o ponteggi, salvo effettuare una valutazione generale dei rischi e procedere in particolare all’eliminazione del rischio di caduta nel vuoto, adeguando protezioni e opere provvisionali esistenti e/o utilizzando un trabattello stabile.

Qui di seguito due delle prescrizioni contenute nel capitolo 2, allegato XVIII, D.Lgs. n. 81/2008, punto 2.2.2. - Ponti a cavalletto:

  • 2.2.2. «La distanza massima tra due cavalletti consecutivi può essere di 3,60 m, quando si usino tavole con sezione trasversale di 30 x 5 cm e lunghe 4 m. Quando si usino tavole di dimensioni trasversali minori, esse devono poggiare su tre cavalletti»;
  • 2.2.3. «La larghezza dell’impalcato non deve essere inferiore a 90 cm e le tavole che lo costituiscono, oltre a risultare bene accostate fra loro e a non presentare parti in sbalzo superiori a 20 cm, devono essere fissate ai cavalletti di appoggio».

Sono attualmente correntemente usati e considerati rispondenti alla norma i ponti a cavalletto con interasse di 1,80 m il cui ripiano è costituito da impalcati metallici provenienti da ponteggi autorizzati.

Parti alte delle pareti, soffitti e Dpi

Nell’intonacatura dei soffitti e delle parti alte delle pareti, il rischio di caduta di materiale dall’alto è nullo; la testa dell’operatore, distante dalla zona di lisciatura poco meno di mezzo braccio, è sempre rivolta verso l’alto. I dispositivi di protezione individuale hanno essenzialmente una funzione di difesa contro proiezioni di malta semiliquida o disseccata. Consultati il Rspp e il Rls, nella valutazione dei rischi è possibile lasciare alla discrezionalità degli operatori la scelta e l’uso delle protezioni del capo, degli occhi, delle mani e del vestiario per l’intero corpo.

Spazi necessari alla lisciatura della malta

La lisciatura della malta d’intonaco, realizzata con spatole lunghe oltre un metro, richiede un largo movimento di entrambe le braccia e la torsione del busto. Le postazioni di lavoro non sempre sono compatibili con le strutture del ponteggio metallico e delle altre opere provvisionali sugli impalcati dei quali si effettua l’operazione descritta, soprattutto nell’intonacatura delle pareti esterne del fabbricato. Più avanti sarà esaminato, in particolare, l’accostamento del ponteggio alle pareti stesse.

Prescrizioni particolari

Qualsiasi modifica delle opere provvisionali deve essere autorizzata dal capocantiere. Le rimozioni delle protezioni devono essere precedute da sbarramenti e cartelli monitori che impediscono nelle zone interessate l’accesso ai lavoratori non dotati di imbracatura. Gli elementi rimossi devono essere installati di nuovo al loro posto alla fine delle lavorazioni.

Intonacatura e sicurezza: elementi da intonacare

Pareti interne e soffitti

Dopo aver intonacato la parte bassa delle pareti, si realizza un piano di lavoro con impalcati composti da assi di legno o metallici su cavalletti generalmente d’acciaio. Il piano così composto, alto poco più di un metro per interpiani di altezza corrente, deve essere continuo.

Pareti e soffitti del vano scala

Nella valutazione dei rischi dei lavori in prossimità delle scale il pericolo di caduta è aggravato dalla presenza dei gradini, pertanto gli impalcati devono essere accostati alle pareti ed è vietato l’uso di scale portatili.

L’opera provvisionale più adatta al lavoro sulla parte alta delle pareti e sul soffitto è il ponteggio metallico a tubi e giunti con impalcati orizzontali a diversi livelli. Se l’interpiano è maggiore di 3.80 m è utilizzabile un ponteggio a telai prefabbricati.

Nei vani scala aperti, i piani di lavoro rialzati devono essere protetti da parapetti verso lo spazio vuoto che si trova al centro delle rampe o dall’innalzamento di quelli già esistenti. Qualora per la buona esecuzione dei lavori  [1] sia necessario realizzare piani di lavoro inclinati, sugli impalcati devono essere fissati listelli a distanza costante, o altri dispositivi, per eliminare il rischio di scivolamenti e cadute.

Intonacatura delle pareti esterne dagli impalcati del ponteggio

 L’intonacatura delle superfici laterali di un fabbricato in costruzione costituisce la prima operazione nella quale gli impalcati del ponteggio perimetrale, dopo aver avuto durante la fase del cemento armato quasi esclusivamente una funzione di protezione contro la caduta nel vuoto, sono utilizzati anche come piano di lavoro in quota.

La necessità di avere gli spazi necessari alla movimentazione delle lunghe attrezzature  [2] per distribuire e lisciare la malta d’intonaco in taluni casi obbliga, come già accennato, il coordinatore per l’esecuzione, l’impresa affidataria, quella esecutrice dei ponteggi e quella esecutrice degli intonaci a coordinarsi per modificare la struttura dell’opera provvisionale a seconda delle modalità con le quali il ponteggio stesso si accosta all’opera in costruzione.

Per evitare che il ponteggio sia modificato, smontato e rimontato e/o che il personale operante debba fare uso di imbracature per il corpo e sistemi di arresto caduta, le richieste dell’intonacatore sono essenzialmente le seguenti:

  • la parte di ponteggio rivolta verso la parete da intonacare deve essere priva di correnti per permettere i larghi movimenti già descritti;
  • la distanza degli impalcati di lavoro dalla parete del fabbricato non deve essere inferiore a 18 cm per poter effettuare una lisciatura da sotto l’impalcato senza segni di riprese.

Poiché la parte di ponteggio rivolta verso la parete del fabbricato può essere priva di correnti di protezione, fino a che la distanza degli impalcati dalla parete stessa non superi 20 cm, alcune imprese affidatarie fanno istallare fin dall’inizio i cosiddetti stocchetti  [3]  in modo da poter adeguare la larghezza delle tavole di prolungamento degli impalcati e ottenere in qualsiasi fase di lavoro una distanza dalla parete non maggiore di 20 cm e non minore di 18 cm.  La prima misura permette l’assenza di correnti di protezione, la seconda è indispensabile alla buona esecuzione dell’intonacatura.

Impalcati del ponteggio a non più di 20 cm dalla parete

Gli impalcati possono essere privi dei correnti di protezione contro la parete. Non c’è necessità di modificare le strutture: i lavoratori hanno lo spazio sufficiente per la manovra delle lunghe spatole.

Impalcati a distanza maggiore di 20 cm dalla parete privi di parapetti interni e integrati con stocchetti e assi di legno (o metallo).

Se le palanche sono istallate sugli stocchetti in modo da lasciare una distanza prossima a 20 cm ci troviamo nella condizione precedente.

Impalcati a distanza maggiore di 20 cm completati con parapetti interni

Per la buona esecuzione dei lavori è necessario rimuovere i correnti che costituiscono i parapetti di protezione. Prima di rimuovere tali elementi occorre impedire la caduta nel vuoto nell’impalcato sottostante. I lavoratori debbono indossare imbracatura per il corpo con doppio cordino e agganciarsi alle strutture del ponteggio.

(Intonacatura e sicurezza)

 

[1] La “buona esecuzione dei lavori” è motivazione particolare presente nel D. Lgs. n. 81/2008 - allegato VI, punto 2.2. secondo periodo – relativamente alle attrezzature semoventi

 

[2] L’attrezzatura più comune è lo staggio, un’asta rigida di alluminio a spigoli regolari e rettilinei, di lunghezza variabile da un metro a due metri.

 

[3] Il montaggio di stocchetti su un ponteggio a telai prefabbricati comporta il costo aggiuntivo di due giunti, mentre in quello a tubo e giunto la stessa funzione è realizzata dal semplice prolungamento di un’asta orizzontale già prevista per costruzione.

 

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