MUD: nel nuovo modello unico 2015 oneri aggiuntivi e difficoltà irrisolte

Con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 17 dicembre 2014, nel dare «Approvazione del modello unico di dichiarazione ambientale per l’anno 2015» (cosiddetto MUD 2015), non ha, tuttavia, eliminato molte delle difficoltà di compilazione, ha confermato la tendenza all’incremento dei moduli, delle sezioni e delle schede della dichiarazione e ha, addirittura, introdotto nuovi elementi di perplessità. Tra le novità la modifica della “Scheda rifiuti semplificata” tramite l’aggiunta di “nuovi” stati fisici, «vischioso/sciropposo» e «altro», in analogia con le discusse schede movimentazione SISTRI, l’unione di due causali del modulo RE in un’unica dicitura «cantieri temporanei e mobili (anche di bonifica)» e l’utilizzo del campo “R13 – Messa in riserva per operazioni da R1 a R12” esclusivamente per documentare la quantità di rifiuto che il dichiarante ha «ricevuto e messo in riserva nell’unità locale per poi avviarla ad operazioni di recupero in altri impianti» oppure ha sottoposto nel proprio impianto ad un’operazione di «recupero di materia classificata esclusivamente con R13». Confermato l’obbligo per i gestori di impianti «autorizzati a svolgere operazioni di gestione dei rifiuti di imballaggio» a compilare la nuova “Sezione gestori rifiuti di imballaggio”. Imprecisioni, infine, per quanto riguarda i RAEE.

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