Reti antidetriti: le norme e le prove

Questo tipo di dispositivo di protezione collettiva è stato concepito per evitare infortuni dovuti alla “pioggia” di cose dall’alto, pericolosa per l’incolumità di operatori ed eventuali passanti

Reti antidetriti: le norme e le prove.Il distacco di porzioni di muratura, intonaci, stucchi, modanature eccetera può verificarsi in edifici con differenti destinazioni d’uso, in genere deteriorati o in fase di ristrutturazione. Questo comporta spesso la necessità di interdire gli spazi sottostanti per impedirne l’accesso. Analoga esigenza si ha nell’ambito di cantieri edili, quando le attività in quota dei lavoratori possono comportare il rischio di caduta di oggetti dall’alto.

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Sul mercato nazionale e internazionale sono presenti prodotti che vengono commercializzati con la specifica funzione di trattenere calcinacci o detriti che cadano dall’alto. Per questi prodotti, generalmente denominati “reti anticalcinacci” o “reti antidetriti”, non esistono norme internazionali (Iso), europee (En) o nazionali (Uni) di riferimento, che ne specifichino i requisiti e stabiliscano dei criteri per la valutazione delle prestazioni.

Ispezione delle reti di sicurezza: come fare

Le reti antidetriti sono comunemente utilizzate nei cantieri, per la protezione dei lavoratori che transitano nelle zone sottostanti. Nei lavori in quota, le reti di sicurezza per la protezione dei lavoratori vengono di frequente combinate con le reti antidetriti, per proteggere allo stesso tempo i lavoratori che operano in quota e le zone sottostanti dalla caduta di oggetti di dimensioni ridotte.

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IL QUADRO IN SINTESI

Legislazione

Regolamento (Ue) 2016/425 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 marzo 2016 sui dispositivi di protezione individuale e che abroga la direttiva 89/686/Cee del Consiglio.

Regolamento (Ue) n. 305/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 marzo 2011 che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che abroga la direttiva 89/106/Cee del Consiglio.

D.Lgs. n. 9 aprile 2008, n. 81. – Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

D.Lgs. 4 dicembre 1992, n. 475 mi – Adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (Ue) n. 2016/425 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2016, sui dispositivi di protezione individuale e che abroga la direttiva 89/686/Cee del Consiglio.

D.Lgs. 6 settembre 2005, n. 206 – Codice del consumo, a norma dell’articolo 7 della legge 29 luglio 2003, n. 229.

Circolare del ministero del lavoro 20 gennaio 1982 n. 13 – Mezzi anticaduta e montaggio prefabbricati: Parte II.

Norme tecniche Uni En

Uni En 1263-1:2015 – Attrezzature provvisionali di lavoro – Reti di sicurezza – Requisiti di sicurezza, metodi di prova.

Uni En 1263-2:2015 – Attrezzature provvisionali di lavoro – Reti di sicurezza – Requisiti di sicurezza per i limiti di posizionamento.

Uni 11808-1:2021 – Attrezzature provvisionali – Reti di sicurezza di piccole dimensioni con fune sul bordo – Parte 1: Reti con lato corto da 3 m a 5 m – Requisiti di sicurezza, metodi di prova e condizioni di utilizzo.

Uni 11808-2:2021 – Attrezzature provvisionali – Reti di sicurezza di piccole dimensioni con fune sul bordo – Parte 2: Reti rettangolari con lato corto da 2 m a 3 m – Requisiti di sicurezza, metodi di prova e condizioni di utilizzo.

Uni En Iso 1806:2004 – Reti da pesca – Determinazione del carico di rottura delle maglie.

Uni En Iso 2307:2010 – Corde di fibra – Determinazione di alcune proprietà fisiche e meccaniche.

Uni En 13374:2019 Sistemi temporanei di protezione dei bordi – Specifiche di prodotto, metodi di prova.

Norme tecniche Bs (British standard)

Bs 8411:2019 – Code of practice for safety nets on construction sites and other works.

Bs 7955:1999 – Containment nets and sheets on construction works. Specification for performance and test methods.

 

I riferimenti giuridici…

Le reti antidetriti non sono nominate espressamente nel D.Lgs. n. 81/2008. Tuttavia, può essere utile riferirsi all’art. 122 del Tusl (Ponteggi ed opere provvisionali) che prevede «Nei lavori che sono eseguiti ad un'altezza superiore ai m 2, devono essere adottate, seguendo lo sviluppo dei lavori stessi, adeguate impalcature o ponteggi o idonee opere provvisionali o comunque precauzioni atte ad eliminare i pericoli di caduta di persone e di cose (…)». Le reti antidetriti sono «precauzioni atte ad eliminare i pericoli di caduta di cose».

Reti di sicurezza: così utili, così poco note

Queste reti sono da considerarsi dispositivi di protezione collettiva più volte citati nel D.Lgs. n. 81/2008 che li antepone ai dispositivi individuali. Il criterio di scelta è stabilito nell’articolo 15 «Le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro sono «(…) i) la priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale», nell’articolo 75 «I Dpi devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro» e nell’articolo 111 «Il datore di lavoro, nei casi in cui i lavori temporanei in quota non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche adeguate a partire da un luogo adatto allo scopo, sceglie le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure, in conformità ai seguenti criteri: a) priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale».

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Non essendo coperte da direttiva specifica, le reti antidetriti non possono essere marcate Ce, ma sono soggette al D.Lgs. 6 settembre 2005, n. 206 (Codice del consumo) parte IV, titolo I - Sicurezza dei prodotti. Il fabbricante può dimostrare che le reti antidetriti da lui prodotte siano prodotti sicuri ai sensi del D. Lgs. n. 206/2005 redigendo, ad esempio, una propria specifica tecnica di prodotto.

…e quelli tecnici

Uni En 1263-1

La norma Uni En 1263-1: 2015 si applica alle reti e agli accessori di sicurezza per l'uso nei lavori di costruzione e di montaggio per proteggere i lavoratori dalle cadute dall’alto (protezione dei lavoratori che cadono dall’alto). Specifica i requisiti di sicurezza e i metodi di prova e si basa sulle caratteristiche prestazioniali di fibre di polipropene e poliammide. I materiali utilizzati nelle reti non dovrebbero avere alcuna riduzione significativa delle proprietà meccaniche tra - 10 ° C e + 40 ° C. Non riguarda i detriti, ma può fornire utili indicazioni sui requisiti che le reti di sicurezza antidetriti dovrebbero possedere, e non tratta l'installazione delle reti oggetto della Uni En 1263-2.

Le reti di sicurezza sono particolarmente sensibili all'invecchiamento dovuto all'esposizione ai raggi Uv; ciò impone di tenerle all'esterno solo per un periodo di tempo limitato dopo il quale devono essere riposte. Per questo motivo la Uni En 1263-1 prevede per le reti test di invecchiamento.

La norma classifica le reti di sicurezza in base a due parametri, la classe e il sistema. La classe definisce le dimensioni della maglia e la capacità di assorbimento di energia della rete mentre il sistema indica la tipologia del supporto della rete e la diversa modalità d’impiego.

Le reti vengono divise in quattro classi (A1, A2, B1, B2) che si distinguono per la massima dimensione delle maglie (lM) e per i valori caratteristici dell’energia (E) che può agire sulle reti stesse.

Uni En 1263-2

La norma Uni En 1263-2: 2015 specifica i requisiti di sicurezza per il posizionamento delle reti in conformità al manuale di istruzioni del fabbricante, alle specifiche del prodotto e alle prove delle reti di sicurezza di cui al sistema S, al sistema T, al sistema U e al sistema V secondo la Uni En 1263, è dunque particolarmente importante in quanto specifica i requisiti di sicurezza per il posizionamento di una rete di sicurezza. Non riguarda i detriti, ma può fornire utili indicazioni per il posizionamento di una rete di sicurezza antidetriti. La norma afferma che la scelta di una rete di sicurezza, oltre che dall’inclinazione del piano di lavoro, dipende dalla altezza di caduta.

Bs 7955

La norma Bs 7955 (Containment nets and sheets on construction works. Specification for performance and test methods) specifica i requisiti e i metodi di prova per le reti e i teli di contenimento destinati all'utilizzo in lavori di costruzione e tratta reti e teli resistenti al fuoco e no. Specifica, inoltre, i metodi di prova e le specifiche di prestazione delle legature utilizzate nelle reti e nei teli. Non tratta le reti di sicurezza, reti a barriera o coperture temporane, non tratta l'installazione e l'uso e non specifica i requisiti per l’invecchiamento. Distingue la rete di contenimento dal telo di contenimento.

La rete di contenimento (3.1) è la rete destinata a trattenere piccoli oggetti o attrezzi e detriti, per limitare la polvere, per ridurre gli effetti delle condizioni climatiche, per fornire protezione alle persone dalla caduta di oggetti e per ridurre il rischio di caduta delle persone dagli impalcati dei ponteggi. Il telo di contenimento (3.2) è il telo impermeabile destinato a proteggere una struttura dal maltempo, a contenere polvere e altri inquinanti, a prevenire la caduta di piccoli oggetti, attrezzi e detriti e per ridurre il rischio di caduta delle persone dagli impalcati dei ponteggi.

Quindi la rete di contenimento (3.1) conforme alla Bs 7955 fornisce protezione alle persone dalla caduta di oggetti. Per comprendere il significato di «fornire protezione alle persone dalla caduta di oggetti», o meglio il “grado” di protezione che le reti o i teli conformi alla Bs 7955 possono fornire alle persone nei confronti di oggetti in caduta, è necessario far riferimento ai paragrafi 4.1 (Test di impatto) e 4.2 (Puncture test) e, rispettivamentre, agli allegati A e B.

L’allegato A (normativo) denominato Test di impatto prevede che la rete o il telo, disposti in posizione verticale, siano soggetti all’impatto orizzontale di un corpo morbido.

Il campione in prova, installato su un telaio di prova verticale (A.4.1), viene colpito al centro tramite un sacco di (50 ± 5) kg, lasciato cadere da una altezza di caduta di 0,306 m, quindi con una energia cinetica di 150 Nm (0,15 kJ) circa.

L’allegato B (normativo) denominato Puncture test prevede che la rete o il telo, disposti in posizione orizzontale, siano soggetti all’impatto di una sfera rigida lasciata cadere in verticale.

Il campione in prova, installato su un telaio di prova orizzontale (B.3.1), viene colpito al centro da una sfera d’acciaio del diametro di Ø 63 mm e massa di 1 kg lasciata cadere da una altezza di caduta di 2 m, quindi con una energia cinetica di  20 Nm (0,02 kJ) circa. I test indicati dalla Bs 7955 chiariscono le masse e le energie in gioco per la valutazione delle prestazioni di reti di contenimento e teli nei confronti del contentenimento di oggetti in caduta.

Bs 8411

La norma Bs 8411 (Code of practice for safety nets on construction sites and other works) fornisce una guida e le raccomandazioni sull’uso sicuro, l’installazione e la manutenzione efficace delle reti di sicurezza utilizzate nei cantieri e in altri lavori in cui vi è un rischio di caduta. È generalmente applicabile alle reti di sicurezza conformi alla Bs En 1263-1 e che vengono installate entro i limiti di posizionamento previsti nella Bs En 1263-2. In ogni caso, dal momento che queste norme sono molto specifiche, la Bs 8411 dà anche consigli su come valutare l’affidabilità di una rete, oltre i limiti specificati nelle due norme di cui sopra.

La norma tratta i sistemi di reti di sicurezza “S”, “T” e “U”, come classificati nella Bs En 1263-2. Non tratta il sistema “V”

e le reti di supporto temporaneo, intese per permettere alle persone di stare in piedi, per l’accesso, l’uscita o le lavorazioni.

Le prove sperimentali

Per le reti antidetriti non esistono, come già si è ricordato, norme tecniche di prodotto dedicate (Uni, En, Iso) e conseguentemente requisiti ai quali far riferimento. È tuttavia necessario effettuare su di esse test dinamici di simulazione della caduta, per la verifica delle loro prestazioni. Per la definizione delle prove necessarie, si può prendere spunto da prove analoghe contenute nelle seguenti norme tecniche:

  • Uni En 12811-4:2014 - Attrezzature provvisionali di lavoro - Parte 4: Parasassi per ponteggi - Requisiti prestazionali e progettazione del prodotto;
  • Uni En 13087-3:2003 Caschi/elmetti di protezione - Metodi di prova - Resistenza alla penetrazione;
  • Uni En 397:2013 - Elmetti di protezione per l'industria;
  • Uni En 443:2008 - Elmi per la lotta contro l’incendio in edifici e in altre strutture.

Le prospettive future

L’impiego di reti antidetriti come protezione collettiva per i lavoratori o di persone che transitano al di sotto di zone che possono essere interessate dalla caduta di detriti dall’alto, è particolarmente diffusa nel nostro paese. La mancanza di riferimenti tecnici specifici e il crescente interesse sul tema ha indotto Uni ad avviare l’elaborazione di una norma tecnica dedicata.

 

TAB 1 – Cosa propone il mercato

Fabbricante Nome del prodotto
Brescia Reti Reti anticaduta calcinacci
Combisafe Safety net fan
Doka Safety net fan
FAR Reti di protezione anticalcinacci
Filet Nova Reti antiscivolo e anticaduta oggetti
Hablemos de seguridad industrial Reti antidetriti
Haverford Reti antidetriti
Huck Reti di copertura
InCord Rete di contenimento detriti (RocBloc)
La Rete Reti anticalcinacci
Leon De Oro Reti di protezione contro la caduta di oggetti
Nets4you Reti antidetriti
PearlWeave Reti antidetriti
Peri Catch fan
Reti Archetti Reti anticaduta calcinacci
Reti Brembo Reti anticalcinacci
Retificio Ribola Reti di protezione per la caduta di calcinacci e oggetti instabili
Rombull Reti antidetriti
Safeline-FP DS 320 Debris system
Seguridad en obras Reti antidetriti
Tammet Catch fan
Tecnored Reti antidetriti
Visornets Rete antidetriti

Fonte: Inail - Non esistendo norme tecniche Iso o En che riguardano questo tipo di reti, ciascun fabbricante dichiara requisiti differenti e generali.

 

 

 

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