Criteri minimi ambientali: le attività del Mase per il 2023

Criteri minimi ambientali

Criteri minimi ambientali: le attività del Mase per il 2023 sono state rese note tramite il decreto dirigenziale 31 marzo 2023, n. 15.

I settori coinvolti sono:

  • calzature e accessori in pelle;
  • edilizia;
  • servizi di ristoro;
  • fornitura e noleggio di personal computer, server e telefoni cellulari;
  • energia per gli edifici;
  • trasporti;
  • infrastrutture stradali.

Di seguito il testo del decreto dirigenziale del Mase 31 marzo 2023, n. 15.

Non sei ancora abbonato ad Ambiente&Sicurezza? Clicca qui

Decreto del ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica - direzione generale economia circolare 31 marzo 2023, n. 15

VISTA la legge 8 luglio 1986, n. 349 e ss.mm.ii., recante «Istituzione del Ministero dell’ambiente e norme in materia di danno ambientale» che ha definito le funzioni del Ministero, tra cui il compito di assicurare la promozione, la conservazione ed il recupero delle condizioni ambientali conformi agli interessi della collettività ed alla qualità della vita, nonché la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale e la difesa delle risorse naturali dall’inquinamento compiendo e promuovendo studi, indagini e rilevamenti interessanti per l’ambiente;

VISTO l’art. 1, comma 1126, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 che prevede l’adozione di un «Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione», con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con i Ministri dell'economia e delle finanze e dello sviluppo economico, d'intesa con le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano, sottoposto all’approvazione dalla Consip S.p.A.;

VISTI l’art. 1, commi 1126 e 1127, della medesima legge 27 dicembre 2006, n. 296 che stabiliscono che detto Piano preveda l’adozione di misure volte all’integrazione delle esigenze di sostenibilità ambientale nelle procedure d’acquisto pubbliche;

VISTO il decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare di concerto con i Ministri dell'economia e delle finanze e dello sviluppo economico 11 aprile 2008, di approvazione del «Piano d'azione nazionale per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione»;

VISTO l’art. 2 del citato decreto del Ministro dell’ambiente della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze e il Ministro dello Sviluppo Economico del 11 aprile 2008, che denomina «Criteri Ambientali Minimi», le «misure volte all’integrazione delle esigenze di sostenibilità ambientale nelle procedure d’acquisto pubbliche» di cui all’art. 1, comma 1126 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e che ne prevede l’adozione tramite appositi decreti del Ministro dell’Ambiente della tutela del territorio e del mare, sentiti i ministeri concertanti;

VISTO il decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 10 aprile 2013, recante «Revisione del Piano d'azione nazionale per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione»;

VISTO il decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, recante «Codice dei contratti pubblici», e, in particolare, l’articolo 34, il quale dispone che le stazioni appaltanti contribuiscono al conseguimento degli obiettivi ambientali previsti dal Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione attraverso l’inserimento nella documentazione progettuale e di gara almeno delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei criteri ambientali minimi adottati con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare (decreti CAM nel seguito);

VISTO l’art. 1, comma 2, lett. f), della legge 21 giugno 2022, n. 78 recante «legge recante delega al Governo in materia di contratti pubblici» che stabilisce la «previsione di misure volte a garantire il rispetto dei criteri di responsabilità energetica e ambientale nell’affidamento degli appalti pubblici e dei contratti di concessione, in particolare attraverso la definizione di criteri ambientali minimi, da rispettare obbligatoriamente, differenziati per tipologie ed importi di appalto e valorizzati economicamente nelle procedure di affidamento .... Omissis».

VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri29 luglio 2021, n. 128 avente ad oggetto il «Regolamento di organizzazione del Ministero della transizione ecologica», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 228 del 23 settembre 2021 registrato dalla Corte dei conti al n. 2763 in data 14 settembre 2021;

VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 febbraio 2022, registrato dalla Corte dei conti in data 25 febbraio 2022, al n. 255, con il quale è stato conferito all’Ing. Silvia Grandi l’incarico di Direttore generale della Direzione generale economia circolare;

VISTO il decreto-legge 11 novembre 2022, n. 173 recante «Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri» e in particolare l’articolo 4 che dispone la ridenominazione del Ministero della transizione ecologica in Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica;

VISTO il Programma nazionale di ripresa e resilienza, e in particolare l’allegato I agli «Operational Arrangements between the Commission and Italy» sottoscritti in data 22 dicembre 2021, che riporta, nel campo “further specification” associato alla Milestone nella Missione 2, Componente 1, Riforma 1.1 – Adozione della Strategia nazionale per l’economia circolare, che il decreto ministeriale di adozione della Strategia nazionale per l’economia circolare contenga una serie di misure, quale, tra le altre, «il supporto agli strumenti normativi esistenti, tra cui criteri ambientali minimi nell’ambito degli appalti pubblici verdi»;

VISTA la Strategia nazionale per l’economia circolare adottata con decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica 24 giugno 2022, n. 259;

VISTO il decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica 19 settembre 2022, n. 342, di adozione del cronoprogramma di attuazione della Strategia nazionale per l’economia circolare, che al tema 7 prevede, tra gli altri , la «definizione con decreto direttoriale della Direzione generale economia circolare del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, di una programmazione annuale dei decreti CAM ed EOW condivisa all’interno del tavolo permanente con le Regioni istituito dal Ministero»;

VISTO il decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica 18 gennaio 2023, n. 21 di adozione dell’atto di indirizzo concernente le priorità politiche per l’anno 2023 e per il triennio 2023- 2025, in cui, nell’ambito della priorità politica n. 3 «Economia circolare e prevenzione dell’inquinamento atmosferico», è previsto che il Ministero «.... omissis... perfezionerà gli strumenti di supporto allo sviluppo di filiere «circolari» attraverso l’adozione di criteri ambientali minimi per i nuovi settori merceologici»;

CONSIDERATO che, in attuazione della Strategia nazionale per l’economia circolare, è previsto che il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica istituisca un tavolo permanente con le Regioni e le Province autonome;

CONSIDERATO che la programmazione annuale delle attività di definizione dei criteri ambientali minimi è stata condivisa in data 9 marzo 2023 con il tavolo con le Regioni di cui al Piano nazionale di gestione dei rifiuti che, per l’anno 2023, assume i compiti previsti dalla Strategia nazionale per l’economia circolare a carico del tavolo permanente con le Regioni;

RITENUTO opportuno procedere a quanto previsto dalla Strategia nazionale per l’economia circolare, in relazione alla programmazione annuale delle attività di definizione dei criteri ambientali minimi;

CONSIDERATE le attività di definizione dei criteri ambientali minimi già in corso nonché l’esigenza di revisionare e aggiornare quelli vigenti;

CONSIDERATO che, così come previsto dal Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione, la programmazione delle attività di definizione dei criteri ambientali minimi è stata condivisa con il Comitato di gestione del medesimo Piano;

D E C RE T A

Articolo 1 

(Oggetto) 

Il presente decreto stabilisce la programmazione delle attività volte alla definizione dei criteri ambientali minimi preliminari all’adozione dei relativi decreti ministeriali, per l’anno 2023.

Articolo 2 

(Attività da avviare) 

Le categorie di appalti e concessioni per le quali verrà avviata l’attività di aggiornamento dei criteri ambientali minimi sono le seguenti:

Revisione dei CAM per fornitura di calzature (dispositivi di protezione individuale e non) e di accessori in pelle, al fine di aggiornare al progresso tecnico e all’evoluzione dei mercati di riferimento i criteri ambientali minimi di pari oggetto adottati con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 17 maggio 2018.

Revisione dei CAM edilizia, al fine di aggiornare al progresso tecnico e all’evoluzione dei mercati di riferimento i criteri ambientali minimi di pari oggetto adottati con decreto del Ministro della transizione ecologica del 23 giugno 2022 n. 256.

Articolo3
(Attività da proseguire)

Le categorie di appalti e concessioni per le quali verrà proseguita o terminata l’attività di definizione dei CAM sono le seguenti:

Servizi di ristoro con e senza l’installazione di distributori automatici di bevande, alimenti e acqua, al fine di promuovere criteri di ecodesign, specifiche tecnologie ambientali e soluzioni gestionali migliori sotto il profilo energetico, ambientale ed etico-sociale;

Fornitura e noleggio di personal computer, server e telefoni cellulari, al fine di adattare alle specificità nazionali i criteri comuni del “GPP training toolkit” definiti a livello unionale;

Servizi energetici per gli edifici e fornitura di energia elettrica, al fine di aggiornare, tenendo conto dell’evoluzione dei mercati di riferimento e delle relative filiere, i criteri ambientali minimi di pari oggetto adottati con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 7 marzo 2012;

Servizi di trasporto pubblico locale su gomma, servizio di trasporto scolastico su gomma e uscite didattiche, viaggi d’istruzione; affidamento dei servizi correlati al trasporto pubblico locale (car sharing, scooter sharing, bike sharing, mppe sharing);

Servizio di progettazione ed esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento delle infrastrutture stradali (strade).

Articolo 4
(Norme transitorie e finali) 

Il presente decreto è pubblicato nella sezione del portale del Ministero dedicato alla Strategia nazionale per l’economia circolare e nella sezione dedicata agli appalti pubblici verdi.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome