Sicurezza e obblighi trasferibili

Con il recepimento, a partire dai primi anni ’90, delle direttive sociali emanate dalla Comunità europea (delle quali il D.Lgs. n. 626/1994 è stata la prima espressione con portata generale e indifferenziata per tutti i settori, pubblici e privati) la tutela delle condizioni di lavoro ha cominciato a essere considerata non come un fattore isolato dal contesto sociale (quasi che l'impresa fosse un'oasi avulsa dal restante - e contiguo - tessuto della società), bensì come un obiettivo essenziale e primario. E questo nell’ottica più allargata di garantire il generale miglioramento della sicurezza e della salute di tutta la popolazione. Ieri come oggi, dunque, migliorare le condizioni di sicurezza e di salute in ambiente di lavoro significa migliorare la qualità della vita umana, anche di quella parte della popolazione non occupata al lavoro, e dare altresì attuazione allo spirito più profondo del dettato della nostra Costituzione, conformemente al quale (art. 1) «L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro». PER CONTINUARE A LEGGERE L'ARTICOLO, ACCEDI O ABBONATI

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