Sicurezza sul lavoro: l’applicazione nelle carceri

Le misure tengono conto delle particolari esigenze legate alla vigilanza e all'incolumità

Con il decreto del Ministero della Giustizia 18 novembre 2014, n. 201 (in Gazzetta Ufficiale del 20 gennaio 2015, n. 15) è stato attuato il «Regolamento recante norme per  l'applicazione, nell'ambito dell'amministrazione della giustizia» (comprese le strutture penitenziarie) «delle disposizioni in materia di sicurezza e salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro» di cui al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (cosiddetto "Testo Unico in materia di tutela della salute e sicurezza nei  luoghi di lavoro").

Tra i punti del D.M. n. 201/2014:

  • il servizio di prevenzione e protezione;
  • i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
  • il documento unico di valutazione dei rischi da interferenze;
  • la sorveglianza sanitaria;
  • i servizi di vigilanza.

Le nuove misure si applicano tenendo conto delle particolari esigenze legate alla  vigilanza e la gestione della convivenza della popolazione detenuta e degli internati sottoposti a misura di sicurezza, della necessità di garantire l'incolumità del personale e degli utenti contro pericoli di attentati, aggressioni e sabotaggi,  evitare il rischio di evasioni ovvero l'acquisizione di posizioni di preminenza dei detenuti e prevenire atti di autolesionismo o suicidio.

Allegati

DM 201/2014

Il commento dell’esperto

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