Acquisti verdi/1: i Cam per la gestione del verde pubblico

Cam per il verde pubblico
Con il D.M. 10 marzo 2020 definite anche le raccomandazioni per le stazioni appaltanti

Acquisti verdi: pubblicati i criteri ambientali minimi (Cam) per la gestione del verde pubblico nel decreto del ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare 10 marzo 2020 (in Gazzetta Ufficiale del 4 aprile 2020, n. 90).

Il decreto definisce, tra gli altri:

  • i criteri per l'affidamento del servizio di progettazione di nuove aree verdi e di riqualificazione di aree esistenti nonché di gestione e manutenzione del verde pubblico;
  • i criteri per la fornitura di prodotti per la gestione del verde pubblico (materiale florovivaistico, prodotti fertilizzanti e impianti di irrigazione);
  • le raccomandazioni per le stazioni appaltanti.

Sulla stessa Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il D.M. 10 marzo 2020 «Criteri ambientali minimi per il servizio di ristorazione collettiva e fornitura di derrate alimentari» (CLICCA QUI).

Approfondimenti a breve sulla Banca Dati degli articoli on-line di A&S e sui prossimi numeri di Ambiente&Sicurezza.

Di seguito il testo integrale del D.M. 10 marzo 2020.

 

Decreto del ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare 10 marzo 2020

Criteri ambientali minimi per  il  servizio  di  gestione  del  verde
pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde. (20A01904)

 

in Gazzetta Ufficiale del 4 aprile 2020, n. 90

 

IL MINISTRO DELL'AMBIENTE

E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO

E DEL MARE

 

Visto l'art. 34 del decreto legislativo  18  aprile  2016,  n.  50,

recante «Criteri di  sostenibilita'  energetica  ed  ambientale»  che

stabilisce che le stazioni appaltanti contribuiscono al conseguimento

degli obiettivi  ambientali  previsti  dal  «Piano  d'azione  per  la

sostenibilita' ambientale dei  consumi  nel  settore  della  pubblica

amministrazione»  attraverso  l'inserimento,   nella   documentazione

progettuale e di gara,  almeno  delle  specifiche  tecniche  e  delle

clausole  contrattuali  contenute  nei  criteri   ambientali   minimi

adottati con decreto del Ministro  dell'ambiente,  della  tutela  del

territorio e del mare;

Vista la legge 27 dicembre 2006, n. 296, recante «Disposizioni  per

la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello  Stato  (legge

finanziaria 2007)» ed, in particolare, i commi 1126 e 1127, dell'art.

1, che  disciplinano  l'attuazione  ed  il  monitoraggio  del  «Piano

d'azione per la sostenibilita' ambientale  dei  consumi  nel  settore

della pubblica amministrazione» al fine di integrare le  esigenze  di

sostenibilita'  ambientale  nelle  procedure  d'acquisto  di  beni  e

servizi delle amministrazioni pubbliche;

Visto il decreto 11 aprile 2008 del Ministro dell'ambiente e  della

tutela del  territorio  e  del  mare,  di  concerto  con  i  Ministri

dell'economia e delle finanze e dello sviluppo economico,  pubblicato

nella Gazzetta Ufficiale n. 107 del 2008, che,  ai  sensi  di  citati

commi 1126 e 1127 dell'art. 1 della legge 27 dicembre 2006,  n.  296,

ha approvato il «Piano d'azione per la sostenibilita' ambientale  dei

consumi della pubblica amministrazione»;

Visto il decreto 13 dicembre  2013  del  Ministro  dell'ambiente  e

della tutela del territorio e del  mare,  pubblicato  nella  Gazzetta

Ufficiale n. 13 del

obiettivi prioritari e ha previsto inoltre un costante confronto  con

le parti interessate e con esperti,  cosi'  come  prevede  il  citato

Piano d'azione;

 

Decreta:

 

Art. 1

Oggetto e ambito di applicazione

1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 34 del decreto  legislativo

18 aprile 2016, n. 50, sono adottati i criteri ambientali  minimi  di

cui all'allegato 1, parte integrante  del  presente  decreto,  per  i

seguenti servizi e forniture:

a)  servizio   di   progettazione   di   nuova   area   verde   o

riqualificazione di area gia' esistente;

b) servizio di gestione e manutenzione del verde pubblico;

c) fornitura di prodotti per la gestione del verde.

Art. 2

Definizioni

1.  Ai  fini  del  presente  decreto  si  applicano   le   seguenti

definizioni:

a)  servizio   di   progettazione   di   nuova   area   verde   o

riqualificazione di  area  gia'  esistente:  selezione  delle  specie

vegetali  adeguate  alle  caratteristiche  pedoclimatiche  regionali,

soluzioni di  impianti  che  riducano  il  consumo  delle  risorse  e

l'emissione di CO2  e  di  arredo  urbano  che  soddisfi  criteri  di

sostenibilita', individuazione delle migliori pratiche ambientali per

la gestione del cantiere  e  programmazione  e  pianificazione  delle

attivita' di manutenzione post realizzazione dell'area verde;

b) servizio  di  gestione  e  manutenzione  del  verde  pubblico:

integrazione  e  aggiornamento   del   censimento   del   verde   con

informazioni  e  dati  relativi   al   patrimonio   arboreo   oggetto

dell'appalto; elaborazione di un piano  di  manutenzione  e  gestione

delle aree verdi  oggetto  di  gara  mirato  a  soddisfare  le  reali

esigenze  di  intervento  sul  territorio  e  a  condurre   in   modo

sistematico  ed  organico  le  attivita'   previste   dal   servizio,

valorizzazione  del  patrimonio  verde   attraverso   l'adozione   di

tecniche, pratiche e prodotti efficaci e sostenibili per l'esecuzione

di attivita' di manutenzione e  cura  del  verde  e  l'attuazione  di

iniziative di coinvolgimento e partecipazione della cittadinanza;

c) fornitura di prodotti  per  la  gestione  del  verde  pubblico

(materiale florovivaistico,  prodotti  fertilizzanti  e  impianti  di

irrigazione):  specie  vegetali  appartenenti  alla  flora  italiana,

coerenti con le caratteristiche ecologiche del  sito  d'impianto,  di

stato  e  qualita'  tali   da   garantirne   l'attecchimento   e   la

sopravvivenza,  coltivate  con  tecniche  di   difesa   fitosanitaria

integrata e con impianti  d'irrigazione  dotati  di  sistemi  atti  a

ridurre i consumi idrici; prodotti fertilizzanti contenenti  sostanze

naturali e ammendanti compostati misti o verdi  conformi  al  decreto

legislativo n. 75/2010; impianti di  irrigazione  a  ridotto  consumo

idrico.

Art. 3

Abrogazioni e norme finali

1. Il decreto 13 dicembre 2013  del  Ministro  dell'ambiente  della

tutela del territorio e del mare, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale

n. 13 del 17 gennaio 2014, e'  abrogato  dalla  data  di  entrata  in

vigore del presente decreto.

Il presente decreto entra in vigore dopo  centoventi  giorni  dalla

relativa pubblicazione  nella  Gazzetta  Ufficiale  della  Repubblica

italiana.

 

Allegato 1

(Art. 1)

PIANO D'AZIONE PER  LA  SOSTENIBILITA'  AMBIENTALE  DEI  CONSUMI  NEL

SETTORE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Criteri ambientali minimi per:

 

  • l'affidamento del servizio di progettazione di nuova area verde o riqualificazione di un'area gia' esistente;
  • l'affidamento del servizio di gestione e manutenzione del verdepubblico;
  • la fornitura di prodotti per la gestione del verde pubblico.

 

A. Premessa
B. Approccio dei criteri ambientali minimi per  il  conseguimento
degli obiettivi ambientali
C. Raccomandazioni per le stazioni appaltanti
D. Criteri ambientali minimi per l'affidamento  del  servizio  di
progettazione di nuove aree  verdi  e  di  riqualificazione  di  aree
esistenti

 

a. Selezione dei candidati

1. Team di progettazione

b. Specifiche tecniche

1. Contenuti del progetto 10

c. Criteri premianti

1. Esperienza nel settore

E. Criteri ambientali minimi per l'affidamento  del  servizio  di
gestione e manutenzione del verde pubblico
a. Selezione dei candidati

1. Competenze tecniche e professionali

2. Esecuzione di servizi analoghi nell'ultimo triennio

b. Specifiche tecniche

1. Piano di gestione e manutenzione

2. Catasto degli alberi

c. Clausole contrattuali

1. Clausola sociale

2. Sicurezza dei lavoratori

3. Competenze tecniche e professionali

4. Rapporto periodico

5. Formazione continua

6. Piano della comunicazione

7. Aggiornamento del censimento

8. Reimpiego di materiali organici residuali

9. Rispetto della fauna

10. Interventi meccanici

11. Manutenzione del patrimonio arboreo e arbustivo

12. Manutenzione delle superfici prative

13. Prodotti fitosanitari

14.  Attrezzature   per   la   distribuzione   dei   prodotti

fitosanitari

15. Prodotti fertilizzanti

16. Monitoraggio degli impianti di irrigazione

17. Gestione dei rifiuti

18. Oli biodegradabili per la manutenzione delle macchine

d. Criteri premianti

1. Educazione ambientale

2. Criteri sociali

3. Sistemi di gestione ambientale

4. Incidenza dei trasporti

5. Utilizzo di  macchine  ed  attrezzature  a  basso  impatto

ambientale

6. Utilizzo di attrezzature per la distribuzione dei prodotti

fitosanitari a basso impatto ambientale

7. Uso esclusivo di metodi fisico-meccanici per la cura delle

piante

8. Miglioramento (upgrade) del censimento

9. Valorizzazione e gestione del materiale residuale

F. Criteri ambientali minimi per la fornitura di prodotti per  la
gestione del verde pubblico - materiale florovivaistico
a. Specifiche tecniche

1. Caratteristiche delle specie vegetali

2. Contenitori ed imballaggi

3. Efficienza dei sistemi di irrigazione

b. Clausole contrattuali

1. Qualita' delle piante

2. Garanzie sull'attecchimento dell'impianto del materiale

c. Criteri premianti

1. Sistemi di gestione ambientale

2. Risparmio idrico

3. Substrati a ridotto contenuto di torba

4. Produzione biologica

5. Fonti di energia rinnovabile

6. Piano di gestione fitosanitari

7. Certificazioni di prodotto di settore

G. Criteri ambientali minimi per la fornitura di prodotti per  la
gestione del verde pubblico - prodotti fertilizzanti
a. Specifiche tecniche

1. Prodotti fertilizzanti

H. Criteri ambientali minimi per la fornitura di prodotti per  la
gestione del verde pubblico - impianti di irrigazione
a. Specifiche tecniche

1. Caratteristiche degli impianti di irrigazione

2. Riuso delle acque

 

Scheda A) - Contenuti per la progettazione di nuove aree verdi  e

di riqualificazione e gestione di aree esistenti.

Scheda B) - Censimento del verde

 

A. Premessa.

 

Questo documento, al fine di raggiungere gli obiettivi ambientali

definiti  nell'ambito  del  Piano  d'azione  per  la   sostenibilita'

ambientale dei  consumi  della  pubblica  amministrazione  (PAN  GPP)

adottato ai sensi dell'art. 1, commi  1126  e  1127  della  legge  n.

296/2006 con decreto del  Ministro  dell'ambiente  della  tutela  del

territorio e del mare di concerto  con  il  Ministro  dello  sviluppo

economico e dell'economia e delle finanze 11  aprile  2008,  fornisce

alcune indicazioni per le stazioni appaltanti e stabilisce i  Criteri

ambientali minimi per l'affidamento  del  servizio  progettazione  di

nuova area verde o riqualificazione di un'area  gia'  esistente,  per

l'affidamento del servizio  di  gestione  e  manutenzione  del  verde

pubblico e per la fornitura di prodotti per  la  gestione  del  verde

pubblico   (materiale-florovivaistico,   prodotti   fertilizzanti   e

impianti per l'irrigazione).

 

B. Approccio dei criteri ambientali minimi per il conseguimento degli
obiettivi ambientali.

 

L'attuale revisione ha l'obiettivo di incrementare e  valorizzare

il patrimonio del verde pubblico, considerati  i  noti  e  importanti

benefici sulla salute umana e sull'ambiente,  mediante  un  approccio

sistematico, integrato ed innovativo alla gestione del  verde  intesa

sia come manutenzione dell'esistente e sua valorizzazione e sia  come

realizzazione del nuovo, applicando una logica  di  sistema  con  una

visione olistica proiettata sul lungo termine  piuttosto  che  mirata

all'immediato  e  alla  gestione  delle   emergenze.   Secondo   tale

principio, il  documento,  pur  non  contemplando  tutte  le  diverse

attivita' che possono essere oggetto delle gare d'appalto relative al

verde pubblico, da' indicazioni circa quelle  principali  che  devono

essere svolte per la sua  gestione,  inquadrandole  in  un  approccio

integrato che risulta essere il sistema piu' efficace  per  garantire

la qualificazione e il  miglioramento  del  servizio  di  gestione  e

manutenzione delle aree verdi. Tale approccio deve avvenire in  tutte

le tipologie di gare di appalto, anche in quelle che riguardano  solo

l'affidamento di  singoli  servizi,  in  tal  caso,  selezionando  le

attivita' riportate dal documento che la stazione appaltante  ritiene

coerenti con l'oggetto dell'appalto e inserendole nel  proprio  bando

di gara, o in  altre  non  richiamate  esplicitamente  nel  documento

garantendo che le modalita' di esecuzione di queste ultime  avvengano

sempre con una visione complessiva e integrata.

Oltre gli obiettivi specifici suddetti, i  CAM  oggetto  di  tale

documento perseguono gli obiettivi ambientali strategici definiti nel

PAN GPP riportati di seguito:

efficienza e risparmio nell'uso delle risorse;

riduzione dell'uso di sostanze pericolose;

riduzione quantitativa dei rifiuti prodotti.

Per il raggiungimento delle  finalita'  suesposte  e'  essenziale

l'applicazione da parte delle stazioni appaltanti  delle  indicazioni

riportate  nel  paragrafo  seguente  che  garantiscono  validita'   e

completa efficacia al documento.

Infine, si sottolinea la stretta relazione che sussiste tra i CAM

verde pubblico e quelli relativi ad altre categorie  merceologiche  e

servizi: per tale motivo, nel presente documento,  verranno  fatti  i

dovuti riferimenti e richiami ai CAM per l'affidamento  del  servizio

di gestione rifiuti urbani e ai CAM per la fornitura di arredi urbani

e di apparecchi per l'illuminazione pubblica con l'intento di  creare

sinergia e coerenza tra le diverse attivita' previste sul territorio.

Nel sito del Ministero dell'ambiente della tutela  del  territorio  e

del mare, nella sezione argomenti, alla  pagina  dedicata  al  GPP  -

Acquisti verdi - Criteri ambientali  minimi  (1)  ,  potranno  essere

pubblicate, qualora ritenuto necessario, note  su  specifici  aspetti

tecnici, metodologici.

 

C. Raccomandazioni per le stazioni appaltanti.

 

La revisione del CAM, sinora vigente, e' fatta  con  l'obiettivo,

gia' richiamato, di affrontare la tematica della gestione  del  verde

pubblico in un'ottica ampia, estesa  ad  una  visione  strategica  di

medio-lungo  periodo,  finalizzata   a   raggiungere   obiettivi   di

sostenibilita'  complessiva  (ambientale,   sanitaria,   sociale   ed

economica), tenendo conto delle indicazioni che nel corso degli  anni

sono emerse dalle norme e dai piani elaborati,  sia  dal  Parlamento,

sia da vari organismi istituzionali ed enti di ricerca, tra  i  quali

si segnalano:

legge 14 gennaio 2013, n. 10 «Norme per lo sviluppo degli spazi

verdi urbani» (Gazzetta Ufficiale n. 27 del 1° febbraio 2013);

«Qualita' dell'ambiente urbano Rapporto sistema  nazionale  per

la       protezione       dell'ambiente»,       varie        edizioni

(www.areeurbane.isprambiente.it - con relativa banca dati on-line);

«Linee guida per il governo sostenibile  del  verde  urbano»  e

«Strategia nazionale del verde urbano» a cura del  «Comitato  per  lo

sviluppo              del               verde               pubblico»

https://www.minambiente.it/pagina/comitato-il-verde-pubblico

«Carta nazionale del paesaggio» realizzata  dal  Ministero  dei

beni e delle attivita' culturali e del turismo;

le        norme         del         progetto         QUALIVIVA:

https//www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/

serveblob.php/L/IT/idpagina/9785

prassi di  riferimento  UNI/PdR  8/2014  «Linee  guida  per  lo

sviluppo   sostenibile   degli   spazi   verdi   -    Pianificazione,

progettazione, realizzazione e manutenzione» (2) .

Tale approccio e' garanzia affinche' l'amministrazione pubblica e

la collettivita' possano cogliere tutti i benefici che  derivano  dal

poter disporre della presenza di un apparato di verde pubblico ampio,

accessibile e ben tenuto.

Per garantire l'approccio strategico di medio-lungo  periodo,  e'

essenziale  che   le   stazioni   appaltanti,   in   particolare   le

amministrazioni   comunali,   siano   in   possesso   e    applichino

concretamente strumenti  di  gestione  del  verde  pubblico  come  il

censimento del verde, il piano del verde, il  regolamento  del  verde

pubblico e privato e il bilancio arboreo che  rappresentano  la  base

per una corretta gestione sostenibile del verde urbano.

Il censimento del verde, in particolare, rappresenta lo strumento

fondamentale per la corretta pianificazione di nuove aree verdi,  per

la programmazione del servizio di  manutenzione  del  verde,  per  la

progettazione degli interventi  di  riqualificazione  del  patrimonio

esistente, e per la stima degli investimenti economici  necessari  al

mantenimento  e  potenziamento  della  funzionalita'  del  patrimonio

verde. Tale strumento deve essere supportato  dalla  costituzione  di

una banca dati di conoscenze e informazioni (geo referenziate), senza

la  quale  risulta  difficile  predisporre  interventi  efficaci   di

pianificazione e gestione del verde urbano.

Per tali motivi, l'amministrazione  qualora  non  ne  sia  ancora

dotata, deve prevedere la realizzazione di un  censimento  minimo  di

livello 1 (si veda la scheda  B  presente  nel  documento)  prima  di

procedere all'affidamento del servizio di gestione e manutenzione.

Per attuare una pianificazione strategica  del  verde  urbano  in

un'ottica di riqualificazione territoriale e di  miglioramento  della

gestione  e'  necessario  partire  quindi   dalla   valutazione   del

patrimonio pubblico esistente, del contesto e delle risorse  presenti

sul territorio, proseguendo con la redazione del «Piano  del  verde».

Infatti, va sottolineato che il patrimonio del verde  e'  un  sistema

vivente in continua evoluzione e richiede  un'analisi  puntuale,  una

costante attivita' di  monitoraggio  e  manutenzione  e,  per  questo

motivo, gli interventi condotti in tale ambito devono essere ispirati

a  criteri  di  tutela  e  valorizzazione  da  condurre  in   maniera

pianificata per garantire nel  tempo  le  migliori  condizioni  e  lo

sviluppo dell'intero sistema.

Il  Piano  del  verde   rappresenta   lo   strumento   necessario

integrativo   della   pianificazione   urbanistica   generale,    che

stabilisce, in base alle priorita'  determinate  dalle  esigenze  del

territorio, gli obiettivi previsti in termini  di  miglioramento  dei

servizi ecosistemici, gli interventi di sviluppo e valorizzazione del

verde urbano e periurbano a lungo termine, le risorse  economiche  da

impegnare e le modalita' di monitoraggio  degli  obiettivi  raggiunti

(previsti dal Piano  stesso)  e  di  coinvolgimento  delle  comunita'

locali.

Nella programmazione  delle  attivita',  le  stazioni  appaltanti

possono,   inoltre,   pianificare   le   forniture    di    materiale

florovivaistico attraverso la stipula di contratti  di  coltivazione,

pratica gia' adottata in diversi Paesi europei che assicura  vantaggi

all'amministrazione sull'esito delle  realizzazioni,  sui  prezzi  di

mercato e sulla probabile riduzione dei contenziosi.

Oltre all'utilizzo di idonei strumenti di gestione che consentano

una corretta pianificazione e gestione del territorio, un elemento di

grande importanza e' la garanzia che i servizi di progettazione e  di

manutenzione delle  aree  verdi  vengano  commissionati  a  personale

dotato  di  competenze  tecniche  idonee  ad  effettuare  i  corretti

interventi  sul  territorio,  evitando  interventi   qualitativamente

scarsi e persino dannosi che compromettono lo stato di  salute  delle

piante con  conseguente  aggravio  di  costi  per  la  comunita'.  Va

sottolineato che  una  corretta  manutenzione  e  gestione,  oltre  a

migliorare la qualita' del verde, riduce la necessita' di  interventi

di emergenza e previene possibili eventi pericolosi per le persone  e

le cose. A tal fine appare opportuno prevedere  requisiti  minimi  di

competenza posseduti dal  personale  che  svolge  il  servizio  e  di

formazione continuativa degli operatori che  garantisca  la  qualita'

del servizio nel tempo.

La  progettazione  per  le   nuove   realizzazioni   o   per   le

riqualificazioni delle aree gia' esistenti  dovra'  considerare  come

fattore prioritario il loro inserimento nel sistema del verde  urbano

esistente, allo scopo di costituire un elemento integrato della  rete

di  spazi  verdi  e  integrarsi  nell'infrastruttura  verde   urbana.

L'organizzazione spaziale delle nuove realizzazioni  dovra'  favorire

il massimo accorpamento delle  superfici  evitando  frammentazione  e

collocazioni residuali delle singole aree.

La  progettazione  dovra'  perseguire  la  qualita'  estetica   e

funzionale ottimizzando costi  della  realizzazione  e  della  futura

manutenzione. In particolare, per raggiungere l'obiettivo prefisso di

riduzione degli impatti ambientali ed economici di  gestione,  dovra'

privilegiare specie  vegetali  autoctone  e  rustiche,  pur  tuttavia

tenendo in considerazione i prevedibili cambiamenti delle  condizioni

ambientali legate ai mutamenti climatici, che  necessitano  di  bassa

intensita' di manutenzione, valutando opportunamente distanze e sesti

di impianto, selezionando e attuando soluzioni tecniche che  riducano

il consumo della risorsa idrica e  di  sostanze  chimiche,  adottando

soluzioni idonee all'ambiente, al paesaggio e alle risorse economiche

disponibili per la manutenzione dell'opera progettata.

Gli elementi da considerare nella progettazione e nel  censimento

sono riportati rispettivamente nella scheda  A)  e  nella  scheda  B)

contenute nel documento.

 

D. Criteri  ambientali  minimi  per  l'affidamento  del  servizio  di
progettazione (3) di nuove aree verdi e di riqualificazione di aree
esistenti (4) .

 

a. Selezione dei candidati.

Ai sensi dell'art. 34  del  decreto  legislativo  n.  50/2016  il

criterio di selezione tecnico-professionale riportato di seguito  non

e' obbligatorio:

1. Team di progettazione.

Il  progetto  e'  elaborato  da  un  team  multidisciplinare   di

professionisti, con competenze  adeguate  alla  dimensione  dell'area

oggetto dell'appalto e alla complessita' del progetto. In  particolar

modo,  per  progetti  significativi  di  nuove  aree   verdi   o   di

riqualificazione di quelle esistenti, e' assicurata la presenza delle

capacita' tecniche professionali fondamentali come quelle relative al

campo   ambientale,    paesaggistico,    naturalistico,    forestale,

ingegneristico, geologico e urbanistico e il coordinamento del gruppo

e' affidato a  figure  professionali  che  garantiscano  una  visione

completa ed organica volta ad identificare il  valore  culturale  del

progetto in  grado  di  valorizzare  e  migliorare  concretamente  il

paesaggio.

Verifica: documentazione atta a dimostrare di aver costituito  un

team multidisciplinare composto da esperti nelle  differenti  materie

pertinenti ed iscritti ai relativi albi adeguato  alla  tipologia  di

progetto  che  si  intende  realizzare  e  coordinato  dalle   figure

professionali aventi le caratteristiche riportate nel criterio.

 

b. Specifiche tecniche.

La stazione appaltante, ai sensi dell'art. 34, commi 1  e  3  del

decreto legislativo n. 50/2016 deve introdurre, nella  documentazione

progettuale e di gara, le seguenti specifiche tecniche:

1. Contenuti del progetto.

Il progetto, alla luce degli obiettivi ambientali definiti  dalla

stazione  appaltante,  che  riguardano  in  particolare  gli  aspetti

floristici, vegetazionali, paesaggistici, culturali e sociali,  tiene

conto  degli  elementi  richiamati  nella  scheda  A)  relativa  alla

progettazione, di seguito elencati:

criteri di scelta delle specie vegetali (arboree,  arbustive  e

erbacee) da selezionare e i criteri per la loro messa a dimora;

soluzioni adottate per la conservazione e la tutela della fauna

selvatica ove pertinente;

migliore  gestione  delle  acque  (anche  quelle   meteoriche),

tenendo conto della fascia climatica e  della  morfologia  dell'area,

della   tipologia   e   concentrazione   degli   inquinanti,    delle

caratteristiche dei suoli e della fragilita' delle falde;

eventuali interventi  di  ingegneria  naturalistica  atti  alla

sistemazione idrogeologica di scarpate o  alla  riqualificazione  dei

versanti o corsi d'acqua, ove pertinente;

impianti di illuminazione pubblica;

eventuali opere di arredo urbano;

indicazioni  per  la  gestione  dei  cantieri  per   la   nuova

realizzazione o per la riqualificazione di aree verdi;

piano di gestione e manutenzione delle aree verdi;

eventuale   predisposizione   di   un'area   di    compostaggio

all'interno del sito al fine  di  produrre  terriccio  riutilizzabile

come fertilizzante per la cura dell'area verde.

Verifica: l'offerente, in sede di offerta, presenta una relazione

tecnica  che  descrive  come  intende  garantire  l'applicazione  nel

progetto  delle  indicazioni  contenute   nell'elenco   suddetto,   e

similmente  nei  criteri  della  scheda  A  presente  alla  fine  del

documento,  fornendo  adeguate  informazioni  sulle  risorse,   sulle

procedure e sui mezzi impiegati. La stazione appaltante, in  fase  di

esecuzione,   deve   verificare    che    il    progetto    elaborato

dall'aggiudicatario contenga quanto richiesto dal criterio.

 

c. Criteri premianti.

La stazione appaltante,  laddove  utilizzi  il  miglior  rapporto

qualita' prezzo  ai  fini  dell'aggiudicazione  del  contratto,  deve

introdurre  uno  o  piu'  dei  seguenti   criteri   premianti   nella

documentazione di gara,  assegnandovi  una  significativa  quota  del

punteggio tecnico attribuibile.

1. Esperienza nel settore.

Si attribuisce un punteggio tecnico  premiante  proporzionale  al

numero  di  anni  di  esperienza  in  servizi  di  progettazione  con

caratteristiche analoghe a quelle richieste nel disciplinare di  gara

a favore di amministrazioni pubbliche o di privati.

Verifica:  la  comprova  del  requisito  e'  fornita  secondo  le

disposizioni di cui all'art. 86 e all'allegato XVII,  parte  II,  del

Codice appalti. In caso di servizi prestati  a  favore  di  pubbliche

amministrazioni o enti pubblici mediante originale o  copia  conforme

dei      certificati       rilasciati       dall'amministrazione/ente

contraente/committente  privato,  con   l'indicazione   dell'oggetto,

dell'importo e del periodo di esecuzione.

 

E. Criteri  ambientali  minimi  per  l'affidamento  del  servizio  di
gestione e manutenzione del verde pubblico (5) .

 

a. Selezione dei candidati.

Ai sensi dell'art.  34  del  decreto  legislativo  n.  50/2016  i

criteri di selezione tecnico-professionale riportati di  seguito  non

sono obbligatori:

1. Competenze tecniche e professionali.

Almeno il titolare o altro preposto facente  parte  dell'organico

dell'impresa possiede la qualifica di manutentore del verde (6) ,  ai

sensi dello standard professionale e formativo definito  dall'accordo

in Conferenza Stato-regioni del 22  febbraio  2018,  e  il  personale

impiegato nell'esecuzione delle attivita' previste  dal  servizio  di

gestione dell'area verde svolge mansioni coerenti con  le  qualifiche

professionali possedute. In particolare, il personale  impiegato  per

l'applicazione   dei   prodotti   fitosanitari,   e'   dotato   delle

abilitazioni professionali attestanti la formazione tecnica  adeguata

e specifica costantemente aggiornata ai sensi del decreto legislativo

n. 150 del 14 agosto 2012 e del Piano di azione nazionale  per  l'uso

sostenibile   dei   prodotti   fitosanitari   emanato   con   decreto

interministeriale del 22 gennaio 2014.

Verifica: attestato di qualificazione di «manutentore del  verde»

previsto dall'accordo in Conferenza  Stato-regioni  del  22  febbraio

2018 e rilasciato da un organismo accreditato, almeno  posseduto  dal

titolare o da altro preposto dell'impresa, e una relazione in cui sia

descritta, per ciascun dipendente  coinvolto  nello  svolgimento  del

servizio,  la  mansione  conferita  e  la   qualifica   professionale

posseduta;  per  gli  addetti  ai  trattamenti  di  prodotti  chimici

fitosanitari, l'elenco del personale coinvolto in tali attivita'  con

i relativi certificati di abilitazione in corso di validita'.

2. Esecuzione di servizi analoghi nell'ultimo triennio.

L'offerente ha svolto servizi  di  gestione  e  manutenzione  del

verde con caratteristiche analoghe (in termini  di  dimensione  delle

aree verdi) a quelle richieste nel disciplinare di  gara  -  nei  tre

anni antecedenti la data di pubblicazione del bando in argomento -  a

favore di amministrazioni pubbliche o di privati e  avere  consegnato

il lavoro a norma.

Verifica:  la  comprova  del  requisito  e'  fornita  secondo  le

disposizioni di cui all'art. 86 e all'allegato XVII,  parte  II,  del

Codice appalti. In caso di servizi/forniture  prestati  a  favore  di

pubbliche amministrazioni o enti pubblici mediante originale o  copia

conforme   dei   certificati   rilasciati   dall'amministrazione/ente

contraente/committente  privato,  con   l'indicazione   dell'oggetto,

dell'importo e del periodo di esecuzione.  In  sede  di  proposta  di

aggiudicazione  l'amministrazione  si  riserva  di  acquisire   altro

materiale probatorio, quali ad esempio, le  referenze  da  parte  dei

committenti.

 

b. Specifiche tecniche.

La stazione appaltante, ai sensi dell'art. 34, commi 1  e  3  del

decreto legislativo n. 50/2016 deve introdurre, nella  documentazione

progettuale e di gara, le seguenti specifiche tecniche:

1. Piano di gestione e manutenzione.

L'offerente presenta il piano di gestione e  manutenzione  basato

sul censimento dell'area oggetto dell'appalto  almeno  di  livello  1

«anagrafica area gestita» (vedi scheda B) messo a disposizione  dalla

stazione appaltante, al fine di rendere le attivita' di  manutenzione

piu' efficaci e coerenti con le esigenze specifiche del territorio.

Nel definire il Piano di manutenzione, l'offerente  fa  esplicito

riferimento alle attivita'  descritte  dal  progetto  nella  relativa

sezione, se presente  (7)  ;  in  caso  contrario,  laddove  non  sia

presente il progetto, il piano di manutenzione riporta  gli  elementi

contenuti nel paragrafo piano di  gestione  e  manutenzione  presente

nella scheda A dedicata alla progettazione riportata  alla  fine  del

presente documento.

Verifica: la stazione appaltante valuta e verifica la rispondenza

del piano di manutenzione presentato dall'offerente con il  progetto,

se presente, o con quanto indicato nella  scheda  A),  presente  alla

fine del documento, nel paragrafo piano di gestione e manutenzione.

2. Catasto degli alberi.

Nel caso  la  stazione  appaltante  non  disponga  ancora  di  un

censimento e di una classificazione degli alberi, gia' previsti dalla

legge n. 10/2013, per le  amministrazioni  comunali  con  popolazione

superiore ai 25000 abitanti, l'offerente integra il censimento  delle

aree verdi «anagrafica delle aree» con le informazioni relative  alle

alberature (vedi livello  2  «alberature»  presente  nella  scheda  B

presente alla fine del documento). A far data dal 2021, tale  obbligo

e' esteso ai comuni con popolazione superiore ai 15000 abitanti.

Verifica: per  le  amministrazioni  comunali  superiori  a  25000

abitanti e dal 2021 anche per quelle superiori ai 15000 abitanti, non

ancora in possesso di un censimento di livello  2,  presentazione  di

una dichiarazione di impegno sottoscritta dal  legale  rappresentante

dell'impresa offerente ad integrare il censimento  dell'area  con  le

informazioni relative  alle  alberature  presenti  nell'area  oggetto

dell'appalto.  Impegno   contrattuale   sottoposto   a   penale   per

inadempienza o ritardo nell'adempimento.

 

c. Clausole contrattuali.

La stazione appaltante, ai sensi dell'art. 34, commi 1  e  3  del

decreto legislativo n. 50/2016 deve introdurre, nella  documentazione

progettuale e di gara, le seguenti clausole contrattuali:

1. Clausola sociale.

Il personale deve essere inquadrato con contratti che  rispettino

integralmente il trattamento  economico  e  normativo  stabilito  dai

contratti collettivi  nazionali  e  territoriali  in  vigore  per  il

settore e per la zona nella quale si  eseguono  le  prestazioni,  ivi

comprese le contribuzioni a carico del datore di lavoro  relative  ai

fondi di previdenza, di assistenza  sanitaria  e  a  tutti  gli  enti

bilaterali previsti nei CCNL (8)  citati.  Ai  sensi  dell'art.  105,

comma 9 del  decreto  legislativo  n.  50/2016,  l'aggiudicatario  e'

altresi' responsabile in solido dell'osservanza delle norme anzidette

da parte dei subappaltatori nei confronti dei loro dipendenti per  le

prestazioni rese nell'ambito del subappalto.

Verifica: la verifica del rispetto del criterio e' effettuata  in

fase di esecuzione del contratto. L'affidatario e, per suo tramite, i

subappaltatori,   trasmettono   alla   stazione   appaltante    prima

dell'inizio dei lavori la documentazione di  avvenuta  denunzia  agli

enti previdenziali, assicurativi e antinfortunistici (9)  .  Ai  fini

del pagamento delle prestazioni rese nell'ambito dell'appalto  o  del

subappalto, la stazione appaltante acquisisce d'ufficio il  documento

unico di regolarita' contributiva  in  corso  di  validita'  relativo

all'affidatario e a tutti i subappaltatori.  La  stazione  appaltante

richiedera' per uno o piu' addetti al servizio,  scelti  casualmente,

la presa in visione dei contratti individuali.

2. Sicurezza dei lavoratori.

L'aggiudicatario deve rispettare la normativa vigente in  materia

di salute e sicurezza dei lavoratori anche  in  caso  di  impiego  di

breve durata,  come  nel  caso  di  lavoratori  interinali  (meno  di

sessanta  giorni):  anche  questi  ultimi  devono  aver  ricevuto  la

formazione necessaria in materia di salute  e  sicurezza  sul  lavoro

(sia generica che specifica)  per  svolgere  le  mansioni  assegnate.

Altresi', il personale e' dotato di opportune protezioni  individuali

secondo quanto previsto dal documento di valutazione  dei  rischi  in

adempimento alla  normativa  vigente  in  materia  di  sicurezza  dei

lavoratori.

Verifica: documento di valutazione dei rischi (DVR) (10) in corso

di validita' a dimostrazione che sono applicate  le  misure  generali

per la tutela della salute e della  sicurezza  dei  lavoratori  e  le

registrazione   dell'avvenuto   controllo   da   parte   del   legale

rappresentante/responsabile del servizio di prevenzione e  protezione

dell'impresa sulla formazione in materia di salute  e  sicurezza  dei

lavoratori somministrata ai dipendenti con contratto subordinato o di

natura interinale.

3. Competenze tecniche e professionali.

Il  titolare  o  altro  preposto  facente   parte   dell'organico

dell'impresa deve possedere la qualifica  di  manutentore  del  verde

(11) , ai sensi dello standard  professionale  e  formativo  definito

dall'accordo in Conferenza Stato-regioni del 22 febbraio 2018,  e  il

personale impiegato  nell'esecuzione  delle  attivita'  previste  dal

servizio di gestione dell'area verde deve svolgere mansioni  coerenti

con  le  qualifiche  professionali  possedute.  In  particolare,   il

personale impiegato per  l'applicazione  dei  prodotti  fitosanitari,

deve possedere abilitazioni professionali  attestanti  la  formazione

tecnica adeguata e specifica costantemente aggiornata  ai  sensi  del

decreto legislativo n. 150 del 14 agosto 2012 e del Piano  di  azione

nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari emanato con

decreto interministeriale del 22 gennaio 2014.

Verifica: attestato di qualificazione di «manutentore del  verde»

rilasciato  da  un  organismo  accreditato,   previsto   dall'accordo

Stato-regioni del 22 febbraio 2018 almeno posseduto dal titolare o da

altro preposto dell'impresa e una relazione in cui sia descritta, per

ciascun dipendente  coinvolto  nello  svolgimento  del  servizio,  la

mansione conferita e la qualifica professionale  posseduta;  per  gli

addetti ai trattamenti di prodotti chimici fitosanitari, l'elenco del

personale coinvolto in tali attivita' con i relativi  certificati  di

abilitazione in corso di validita'. L'amministrazione si  riserva  di

effettuare  audit  in  situ  per  verificare  la  veridicita'   delle

informazioni rese.

4. Rapporto periodico.

In  base  ai  servizi   richiamati   nell'oggetto   dell'appalto,

l'aggiudicatario ogni anno deve presentare una  relazione  contenente

la documentazione che dimostra il rispetto dei requisiti previsti  di

seguito  per   l'esecuzione   delle   attivita'   come   ad   esempio

registrazioni  sulla   formazione   e   aggiornamento   professionale

somministrati al personale (elenco  partecipanti,  test  di  verifica

dell'apprendimento effettuati e risultati conseguiti), il piano della

comunicazione,  relazione  sul  reimpiego   di   materiali   organici

residuali generati dalle attivita' di manutenzione, relazione tecnica

con descrizione delle attivita' previste per il rispetto della fauna,

per  l'esecuzione  di  interventi  meccanici  senza  danneggiare   la

vegetazione circostante, per l'utilizzo dei prodotti  fitosanitari  e

dei prodotti per la  cura  del  terreno,  relazione  sullo  stato  di

funzionamento degli impianti di  irrigazione  e  sulla  gestione  dei

rifiuti, lista dei  lubrificanti  biodegradabili  utilizzati  per  la

manutenzione delle macchine e lista  dei  fornitori  dalla  quale  si

evince la provenienza del materiale florovivaistico acquistato.

Verifica: rapporto periodico annuale che dimostra di  ottemperare

ai  criteri  coerenti  con   i   servizi   contemplati   nell'oggetto

dell'appalto  richiamati  di  seguito  e  compresi   nelle   clausole

contrattuali.  L'inadempimento  di  tale  impegno   contrattuale   e'

sottoposto  a  penale  (12)  dalla  stazione   appaltante.   Inoltre,

l'amministrazione si riserva di effettuare audit in situ o richiedere

ulteriore idonea documentazione per verificare la  veridicita'  delle

informazioni rese.

5. Formazione continua.

L'aggiudicatario deve effettuare l'aggiornamento periodico  della

formazione volto a migliorare  le  competenze  dei  dipendenti  e  la

sostenibilita' delle attivita' previste dal  servizio  (13)  relativa

alla gestione delle risorse idriche ed  energetiche,  delle  sostanze

chimiche pericolose, e  dei  rifiuti.  Entro  sessanta  giorni  dalla

stipula del contratto, l'offerente deve presentare il piano formativo

comprendente la  programmazione  temporale,  i  temi  trattati  e  le

verifiche di apprendimento dei corsi previsti. Nel rapporto periodico

annuale, inoltre, devono essere presentate le registrazioni dei corsi

somministrati al personale.

Verifica: piano formativo contenente  specifiche  sui  temi  e  i

contenuti trattati, sul profilo curriculare dei  docenti  ingaggiati,

sulle ore di formazione, e sulle verifiche di apprendimento previste.

Nel rapporto periodico devono essere inserite le registrazioni  della

formazione  eseguita   (elenco   partecipanti,   test   di   verifica

dell'apprendimento effettuati e risultati conseguiti).

6. Piano della comunicazione.

L'aggiudicatario    deve    proporre    e     condividere     con

l'amministrazione un  piano  di  comunicazione  avente  lo  scopo  di

promuovere  il  coinvolgimento  attivo  dei  cittadini  e  dei   vari

portatori di interesse e di garantire la  corretta  informazione  dei

cittadini e degli operatori in caso di richieste specifiche  al  fine

di migliorare la valorizzazione delle aree verdi gestite.

Verifica: proposta di piano  di  comunicazione  nel  quale  siano

definiti gli argomenti che si intendono comunicare e le attivita'  di

comunicazione  con  i  relativi   tempi,   modalita'   e   costi   di

realizzazione, mirati a garantire la condivisione con i cittadini e i

vari portatori  di  interesse  delle  informazioni  sugli  interventi

previsti favorendo  la  costruzione  del  senso  di  appartenenza  al

territorio.

7. Aggiornamento del censimento.

A seguito delle varie attivita' di manutenzione eseguite  durante

il  servizio,  l'aggiudicatario  deve  eseguire  l'aggiornamento  del

censimento in possesso della stazione appaltante.

Verifica: relazione/piano di aggiornamento del censimento in  cui

vengono  specificate  le  modalita'  e  i  tempi   per   l'esecuzione

dell'aggiornamento del censimento.

8. Reimpiego di materiali organici residuali.

I  residui  organici  generati  da  interventi  di   manutenzione

ordinaria delle aree verdi quali sfalci  e  potature,  devono  essere

preferibilmente compostati  in  loco  o  cippati  «in  situ»  e,  ove

tecnicamente possibile, utilizzati come pacciame  nelle  aree  idonee

per ridurre il fenomeno di evaporazione dal terreno.

Qualora  le  attivita'  suddette  non   possano   essere   svolte

interamente nelle aree verdi gestite nell'ambito  del  contratto,  le

eccedenze  di  tali  materiali  organici  devono  essere   compostate

all'interno dei terreni di proprieta' della  ditta  appaltatrice,  se

disponibili, o  in  impianti  autorizzati,  oppure,  ove  abbiano  le

caratteristiche  fisiche  adeguate,  devono  essere   recuperate   in

microfiliere per la realizzazione di arredi.

Verifica: relazione tecnica che definisce le operazioni  eseguite

per reimpiegare il materiale generato dalle attivita' di manutenzione

supportata da copie di eventuali accordi con terzi per l'impiego  del

materiale in altre biofiliere (preferibilmente compostaggio).

9. Rispetto della fauna.

Le attivita' di manutenzione, soprattutto dei parchi suburbani  e

di aree a forte valenza ambientale, devono essere eseguite creando il

minore  disturbo  e  danno  alla   fauna   presente   nell'area.   In

particolare, le operazioni di gestione del verde devono essere svolte

prevedendo:

tecniche di taglio del prato che favoriscano vie di fuga per la

fauna presente;

interventi  di  capitozzatura  delle  specie  arboree  ove  sia

strettamente necessario, per non ridurre in modo drastico gli habitat

per la fauna (rifugio, nidificazione);

facilitazione alla formazione della lettiera  per  favorire  lo

sviluppo di una ricca  coltre  di  residui  organici,  ove  cio'  sia

tecnicamente plausibile o congruente in funzione  della  destinazione

d'uso dell'area e della tipologia di vegetazione;

il  rispetto  di  quanto   previsto   dal   criterio   relativo

all'impiego di prodotti fitosanitari;

fertilizzazione del terreno  con  sostanze  naturali  (compost,

letami, un mix di stallatico, stallatico in pellet, etc.);

il rispetto della  programmazione  prevista  dal  progetto  che

tiene conto di pratiche manutentive del verde e delle opere, come  la

pulizia delle fontane, nei periodi di minor disturbo alla fauna.

Verifica: relazione tecnica (da inserire nel rapporto  periodico)

contenente le attivita' e le  tecniche  utilizzate  per  arrecare  il

minor  danno  possibile  alla  fauna   presente   nell'area   oggetto

dell'appalto. La stazione appaltante programma le opportune verifiche

in sede di aggiudicazione e/o nel corso dell'esecuzione dell'appalto.

10. Interventi meccanici.

Nell'esecuzione  delle  opere  di  manutenzione,  devono   essere

evitati danni alle specie vegetali presenti nell'area  oggetto  degli

interventi facendo particolare attenzione a:

non provocare  danni  al  colletto  degli  alberi  durante  gli

interventi meccanici come il taglio del prato;

privilegiare,  nello  svolgimento  di  lavorazioni  meccaniche,

l'utilizzo di attrezzature ad alimentazione elettrica ed a  adeguarle

in peso e potenza alla tipologia e alla dimensione dell'area verde;

disinfettare gli organi taglienti per  impedire  la  diffusione

dei parassiti negli interventi che comportano l'esecuzione di tagli;

limitare  gli  interventi  di  potatura  delle  alberature  per

evitare l'alterazione della morfologia della chioma.

Verifica: relazione tecnica/istruzioni  operative  (da  riportare

nel rapporto periodico), contenenti la  descrizione  delle  modalita'

con cui sono svolte le attivita' elencate nel criterio.  La  stazione

appaltante programma le opportune verifiche in sede di aggiudicazione

e/o nel corso dell'esecuzione dell'appalto.

11. Manutenzione del patrimonio arboreo e arbustivo.

Gli interventi di potatura devono  essere  svolti  unicamente  da

personale competente, in periodi che non arrecano danni alla pianta e

non creano disturbo all'avifauna nidificante ed effettuati  solo  nei

casi strettamente necessari. A titolo esemplificativo si riportano di

seguito alcuni esempi (14) :

impostare  la  crescita   corretta   di   un   giovane   albero

trapiantato;

ridurre  o  eliminare  rami  intricati  o  troppo  fitti,  male

inseriti, instabili, deboli, morti,  che  col  tempo  successivamente

potrebbero creare problemi strutturali;

adottare misure  di  profilassi  come  l'asportazione  di  rami

deboli o secchi che possono costituire una facile via di ingresso per

i microrganismi patogeni;

ridurre rischi di rottura (ad  esempio  in  caso  di  rami  con

difetti strutturali) o contenere  la  crescita,  riducendo  la  massa

delle foglie;

ridurre la resistenza al vento e favorire la penetrazione della

luce all'interno  della  chioma,  ed  evitare  eccessivi  carichi  da

accumulo di neve per alberi adulti o senescenti.

In particolare, l'aggiudicatario deve evitare (15)  di  praticare

la capitozzatura (16) , la cimatura e la  potatura  drastica  perche'

indeboliscono gli alberi e possono creare  nel  tempo  situazioni  di

instabilita' che generano altresi' maggiori costi di gestione.

La potatura delle siepi e degli arbusti deve prevedere interventi

di manutenzione mirati a tutelare la specifica funzione delle  specie

presenti (estetica, difensiva, protettiva del suolo e della fauna).

Gli interventi di abbattimento degli alberi, quantitativamente  e

qualitativamente importanti, devono essere preventivamente concordati

con la stazione appaltante.

Verifica: relazione tecnica o istruzioni operative (da  riportare

nel rapporto periodico), contenente/i criteri di valutazione  per  la

potatura del verde accompagnata dal piano di manutenzione  nella  cui

documentazione emerge che gli interventi di potature sono svolti solo

se strettamente necessario come indicato dal  criterio.  La  stazione

appaltante programma le opportune verifiche in sede di aggiudicazione

e/o nel corso dell'esecuzione dell'appalto.

12. Manutenzione delle superfici prative.

Le attivita' di manutenzione e cura delle aree verdi  orizzontali

(sfalcio e diserbo) devono essere predisposte in base  alle  tecniche

di gestione differenziata secondo cui la frequenza e  l'attivita'  di

intervento  viene  stabilita  in  funzione  della  tipologia,   della

destinazione d'uso e della modalita' di fruizione  dell'area  con  il

vantaggio economico per la diminuzione di interventi e ambientale con

la crescita di prati selvatici o fioriti  che  favoriscono  l'aumento

della biodiversita' locale e la riduzione  dell'impiego  di  sostanze

chimiche, ai sensi di quanto specificato nelle linee guida  elaborate

dal Comitato per lo sviluppo del verde pubblico.

Inoltre, per la manutenzione delle  aree  verdi  orizzontali,  in

particolare, in caso di  tagli  frequenti,  devono  essere  impiegate

tecniche a basso impatto ambientale come il taglio mulching (17) .

Per le aree verdi  extra  urbane  ed  estensive  e'  previsto  il

ricorso alla fienagione e al pascolo.

Verifica: relazione tecnica o istruzioni operative  da  riportare

nel rapporto periodico,  contenenti  i  criteri  di  valutazione  per

dimostrare l'applicazione delle tecniche  di  gestione  differenziata

per le attivita' di manutenzione nelle aree verdi orizzontali.

13. Prodotti fitosanitari.

L'aggiudicatario deve applicare pratiche di difesa  fitosanitaria

a basso impatto  ambientale  (lotta  biologica  e  difesa  integrata)

secondo i principi del decreto legislativo 14  agosto  2012,  n.  150

(cfr. in particolare l'allegato III al decreto legislativo):

tecniche di lotta agronomica, biologica e fisica;

tecniche di monitoraggio, al fine  di  intervenire  nelle  fasi

piu' indicate del ciclo biologico di patogeni e parassiti;

utilizzo di insetti predatori e  parassitoidi  specifici  delle

specie target.

Devono essere garantiti  l'informazione  alla  popolazione  degli

interventi e il rispetto di tutti gli altri requisiti previsti per le

aree frequentate dalla  popolazione  o  da  gruppi  vulnerabili  come

specificato dal decreto interministeriale del 22 gennaio 2014  (Piano

di azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti  fitosanitari)

al  capitolo  «Misure  per  la  riduzione   dell'uso   dei   prodotti

fitosanitari e dei rischi nelle aree frequentate dalla popolazione  o

da gruppi vulnerabili» e successive modificazioni ed integrazioni.

Nei casi ove sia strettamente necessario e' consentito l'utilizzo

di determinati prodotti  fitosanitari  in  applicazione  del  decreto

legislativo 19 agosto 2005, n.  214,  e  successive  modificazioni  e

integrazioni, nonche' dei decreti ministeriali  che  disciplinano  la

lotta obbligatoria al fine di impedire l'introduzione e la diffusione

degli organismi da quarantena e di proteggere i vegetali e la  salute

pubblica. Inoltre, e' assicurata la corretta  gestione  dei  prodotti

fitosanitari chimici nelle modalita' di impiego, di conservazione, di

stoccaggio e di smaltimento da parte del  personale  che  esegue  gli

interventi secondo quanto specificamente  indicato  nell'allegato  VI

del citato Piano  di  azione  nazionale  per  l'uso  sostenibile  dei

prodotti  fitosanitari.  Il  personale  che  esegue   i   trattamenti

fitosanitari  e'  in  possesso  del   certificato   di   abilitazione

all'acquisto  o  all'utilizzo  di  prodotti  fitosanitari  ai   sensi

dell'art. 9 del decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150.

Verifica: piano di interventi,  prima  dell'avvio  del  servizio,

contenente  la  specifica  delle  tecniche  che  saranno   applicate,

evidenziando in particolare i mezzi  meccanici,  fisici  e  biologici

alternativi ai mezzi chimici e l'informazione  alla  popolazione  che

sara'  realizzata.  Procedura  e/o  istruzione  operativa   scritta/e

destinate  agli  operatori  che  eseguono  i  trattamenti,  volte  ad

assicurare il rispetto delle indicazioni presenti nelle etichette dei

prodotti fitosanitari e delle misure di  mitigazione  dei  rischi  da

inquinamento, deriva, drenaggio, lisciviazione  o  ruscellamento  dei

prodotti fitosanitari. Devono essere  forniti  elementi  verificabili

circa il possesso del  certificato  di  abilitazione  all'acquisto  e

all'utilizzo  di  prodotti  fitosanitari  da  parte  degli  operatori

incaricati di eseguire i trattamenti, nonche' il rispetto degli altri

requisiti per la corretta  gestione  dei  prodotti  fitosanitari.  La

stazione appaltante programma  le  opportune  verifiche  in  sede  di

aggiudicazione e/o nel corso dell'esecuzione dell'appalto.

14. Attrezzature per la distribuzione dei prodotti fitosanitari.

L'aggiudicatario deve  assicurare  il  corretto  funzionamento  e

l'opportuna   manutenzione   delle   attrezzature   utilizzate    per

l'applicazione dei prodotti fitosanitari.

Verifica: elenco delle macchine utilizzate con  la  registrazione

dei controlli funzionali periodici  effettuati  in  adempimento  alla

normativa vigente (18) .

15. Prodotti fertilizzanti (19) .

Nei casi in cui non e' previsto il rinterro dell'area oggetto  di

appalto, devono  essere  effettuate  analisi  del  terreno  volte  ad

individuarne le  caratteristiche  chimico-fisiche  e  determinare  le

specifiche  esigenze  nutritive  allo  scopo  di  razionalizzare   le

concimazioni ed evitare rischiosi eccessi nell'apporto  di  nutrienti

al suolo. Pertanto, solo nel caso se ne ravveda l'occorrenza,  devono

essere impiegate sostanze naturali (letami, residui cornei, ecc.) che

non causano accertati rischi ad animali domestici e potenziali rischi

per la salute (20) , con dosi misurate e  differenziate  in  funzione

anche dei fabbisogni della vegetazione.

E' proibito l'utilizzo di ammendanti non rinnovabili (torbe).  In

alternativa sono utilizzati compostati misti o verdi  che  rispondono

alle caratteristiche previste dal decreto legislativo 29 aprile 2010,

n.  75  «Riordino  e  revisione  della  disciplina  in   materia   di

fertilizzanti» e successive modificazioni ed integrazioni, letame e/o

materiali minerali (sabbia silicea,  materiali  vulcanici,  kabasite,

ecc.) e materiali vegetali di recupero. Per il controllo delle piante

infestanti e della perdita di acqua e' eseguita la pacciamatura delle

superfici che ospitano nuove piantagioni di specie erbacee, arbusti e

giovani alberi con  sostanze  naturali,  ove  cio'  sia  tecnicamente

plausibile  o  congruente  in  funzione  della   destinazione   d'uso

dell'area e della tipologia di vegetazione.

Verifica:  relazione  tecnica   (da   presentare   nel   rapporto

periodico) in cui si riportano le caratteristiche del terreno per  le

quali e' necessaria la somministrazione di fertilizzanti e in cui  si

specificano i metodi e i prodotti utilizzati per  la  protezione  del

terreno con la documentazione che attesti l'assenza di ricina attiva.

Sono presunti conformi gli ammendanti compostati misti o verdi muniti

di marchio in corso di validita' rilasciato  dal  Consorzio  italiano

compostatori CIC o di altri marchi equivalenti rispetto al criterio.

La stazione appaltante, in caso di prodotti non  muniti  di  tali

marchi, nel corso della somministrazione dei prodotti si  riserva  di

richiedere verifiche  di  parte  terza,  condotte  da  laboratori  in

possesso degli idonei accreditamenti, sulla base di  quanto  indicato

nel regolamento (CE)  n.  2003/2003  del  Parlamento  europeo  e  del

Consiglio  relativo  ai  concimi  e   successive   modificazioni   ed

integrazioni (quale il regolamento n. 1020/2009).

16. Monitoraggio degli impianti di irrigazione.

L'aggiudicatario  deve  monitorare  il   corretto   funzionamento

dell'impianto di irrigazione ed,  in  particolare,  la  capacita'  di

adattamento all'andamento climatico.

Verifica: registrazioni di moduli che  danno  evidenza  oggettiva

dei monitoraggi richiesti nel criterio.

17. Gestione dei rifiuti.

L'aggiudicatario deve pianificare la gestione dei rifiuti e degli

imballaggi  prodotti  dal  processo  di  manutenzione  e  di   quelli

abbandonati nell'area verde oggetto dell'appalto (21) , prevedendo la

selezione e il conferimento differenziato degli stessi secondo quanto

previsto dal regolamento comunale e dai  CAM  per  l'affidamento  del

servizio gestione rifiuti.

Verifica: elenco dei rifiuti prodotti durante  le  operazioni  di

manutenzione  con  l'indicazione  dei  relativi  codici  CER   e   la

procedura/istruzione  operativa  da  somministrare  al  personale  di

gestione degli stessi con la specifica delle  relative  modalita'  di

raccolta, stoccaggio e  smaltimento  secondo  la  normativa  vigente,

specie per i contenitori vuoti di prodotti chimici utilizzati.

18. Oli biodegradabili per la manutenzione delle macchine.

Per i veicoli e  i  macchinari  utilizzati  nel  cantiere  devono

essere  utilizzati  oli  lubrificanti   (oli   idraulici,   oli   per

cinematismi e riduttori, oli per catene, oli motore a  4  tempi,  oli

motore a 2 tempi e oli per trasmissioni) e grassi biodegradabili  con

soglia di biodegradabilita' pari ad almeno il 60%, attestata  secondo

uno dei  metodi  normalmente  impiegati  per  la  determinazione  del

livello di biodegradabilita' ultima: OCSE 310, OCSE 306, OCSE 301  B,

OCSE 301 C, OCSE 301 D, OCSE 301 F.

Verifica: lista completa dei lubrificanti utilizzati da  inserire

nel rapporto periodico, supportata dalla documentazione  che  attesta

la conformita' al criterio: rapporti di prova in cui sia riportato il

livello di biodegradabilita' ultima secondo la lista di  metodi  OCSE

riportati nel criterio. Sono presunti conformi i prodotti in possesso

del marchio Ecolabel UE o equivalenti se rispettano il requisito e in

tal  caso  vanno  forniti  i  codici  di  registrazione  del  marchio

ambientale relativo al prodotto utilizzato.

 

d. Criteri premianti.

La stazione appaltante,  laddove  utilizzi  il  miglior  rapporto

qualita' prezzo  ai  fini  dell'aggiudicazione  del  contratto,  deve

introdurre  uno  o  piu'  dei  seguenti   criteri   premianti   nella

documentazione di gara,  assegnandovi  una  significativa  quota  del

punteggio tecnico attribuibile.

1. Educazione ambientale.

Si attribuisce un punteggio tecnico premiante  nel  caso  in  cui

l'offerente si impegni ad eseguire attivita' educative  rivolte  alle

scuole, di ogni ordine e grado del territorio. Tali attivita' possono

riguardare  progetti  da  svolgere  presso   le   sedi   scolastiche,

istituzionali, associative e presso le aree verdi  pubbliche  oggetto

dell'appalto.

Devono  essere   inoltre   presentate   proposte   di   attivita'

divulgative destinate ad aumentare la consapevolezza della  comunita'

che prevedano l'apposizione di etichette resistenti  alle  intemperie

recanti il nome botanico delle specie  vegetali  messe  a  dimora,  e

l'organizzazione, almeno una volta al mese, di visite guidate  presso

le aree verdi di  maggior  interesse/fruizione  aventi  lo  scopo  di

promuovere la conoscenza e la  valorizzazione  del  patrimonio  verde

urbano, ecc.

Verifica: progetto di educazione ambientale  e  proposte  che  si

intendono  implementare   nelle   aree   oggetto   dell'appalto   con

l'indicazione  dello  sviluppo  temporale  per  la  condivisione.  Il

progetto contiene la descrizione  degli  obiettivi  educativi,  delle

modalita' di svolgimento dello stesso, della fascia d'eta' a  cui  si

rivolge. Il programma puo' contenere proposte di  progetti  educativi

diversificati per argomenti (che comunque devono riguardare  le  aree

verdi, i giardini  scolastici,  la  biodiversita')  e  per  modalita'

operative. I progetti inoltre contengono un budget analitico  ed  una

descrizione  dettagliata  del   richiedente   e   dei   partner   che

realizzeranno  gli  interventi  educativi.   Report   annuale   delle

attivita' di educazione  ed  informazione  (da  inserire  nel  report

periodico) svolte, completo del grado di soddisfazione  del  fruitore

della attivita' di formazione, quale documento strategico finalizzato

a  misurare  gli  obiettivi  raggiunti  ed   eventualmente   proporre

integrazioni e modifiche alle proposte per l'anno successivo.

2. Criteri sociali.

Si attribuisce un punteggio tecnico premiante  nel  caso  in  cui

l'offerente si impegni  ad  impiegare,  per  almeno  una  percentuale

minima stabilita  dalla  stazione  appaltante,  personale  dipendente

adeguatamente formato e facente parte delle categorie  di  lavoratori

svantaggiati  (Categorie  di  lavoratori  individuate   dal   decreto

ministeriale 17 ottobre  2017)  che  soddisfano  una  delle  seguenti

condizioni:

non avere un impiego  regolarmente  retribuito  da  almeno  sei

mesi;

avere un'eta' compresa tra i 15 e i 24 anni;

non  possedere  un  diploma  di  scuola   media   superiore   o

professionale (livello ISCED 3) o aver  completato  la  formazione  a

tempo pieno da non piu' di due anni e non avere  ancora  ottenuto  il

primo impiego regolarmente retribuito;

aver superato i 50 anni di eta';

essere un adulto che vive solo con una o piu' persone a carico;

essere occupato in professioni o settori caratterizzati  da  un

tasso di disparita' uomo-donna che supera almeno del 25%;

appartenere a una minoranza etnica di uno Stato membro e  avere

la necessita' di  migliorare  la  propria  formazione  linguistica  e

professionale o la propria esperienza  lavorativa  per  aumentare  le

prospettive di accesso ad un'occupazione stabile.

Si potrebbe inoltre valutare l'inserimento anche  delle  seguenti

categorie di lavoratori:

personale della popolazione carceraria seguendo quanto disposto

in tema dal decreto-legge 1° luglio 2013, n. 78 (Disposizioni urgenti

in materia di esecuzione della pena);

personale proveniente da centri di accoglienza per  richiedenti

asilo (22) .

Verifica: documentazione necessaria a dimostrare  la  conformita'

al criterio.

3. Sistemi di gestione ambientale.

Si attribuisce un punteggio tecnico premiante X all'offerente che

abbia implementato un sistema di gestione ambientale secondo la norma

tecnica internazionale UNI  EN  ISO  14001  o  un  punteggio  tecnico

premiante 2X all'offerente in possesso della  registrazione  EMAS  in

base al regolamento comunitario n. 1221/2009.

Verifica: possesso della certificazione UNI EN ISO 14001 o  della

registrazione EMAS secondo il regolamento comunitario n. 1221/2009.

4. Incidenza dei trasporti.

Si attribuisce un punteggio tecnico premiante  nel  caso  in  cui

l'offerente:

A) si impegni a ridurre l'incidenza dei trasporti e,  pertanto,

i consumi e le emissioni  ad  essi  correlati:  l'organizzazione  del

personale, dei trasferimenti, del trasporto di mezzi, attrezzature  e

materiali avviene in modo tale da  minimizzare  l'impatto  ambientale

degli spostamenti e trasferimenti di personali e prodotti;

B) impieghi un parco macchine caratterizzato da mezzi  a  basse

emissioni quali veicoli elettrici,  ibridi,  non  alimentati  (o  non

alimentati esclusivamente) a benzina o a gasolio, o almeno Euro VI, o

Euro 6.

Verifica: A)  piano  dei  trasporti  e  dei  trasferimenti  della

manodopera e dei prodotti per la cura del verde;  B)  indicazione  di

marca, modello  e  versione  dei  veicoli  che  verranno  utilizzati.

L'amministrazione si riserva di richiedere idonea documentazione  per

verificare la veridicita' delle informazioni rese.

5. Utilizzo di macchine ed attrezzature a basso impatto ambientale.

Si attribuisce un punteggio tecnico premiante proporzionale  alla

percentuale di attrezzature a batteria o ad altra tecnologia  che  ne

riduca le emissioni inquinanti o i consumi energetici.

Verifica: elenco  delle  attrezzature  possedute  con  specifiche

tecniche che ne dimostrano il minor impatto ambientale in termini  di

emissioni di inquinanti o di consumi  energetici  rispetto  a  quelle

tradizionali con l'indicazione della relativa quantita'  rispetto  al

totale.

6. Utilizzo  di  attrezzature  per  la  distribuzione  dei   prodotti

fitosanitari a basso impatto ambientale.

Si attribuisce un punteggio tecnico premiante proporzionale  alla

percentuale   di   attrezzature   che    presentano    le    seguenti

caratteristiche tecniche:

ugelli antideriva per consentire un'irrorazione  di  precisione

delle  zone  bersaglio  alla  piu'  bassa  pressione   di   esercizio

possibile;

appositi   rubinetti   di   arresto   atti    a    interrompere

immediatamente e totalmente il flusso della  miscela  o  a  limitarne

l'aspersione, a seconda  delle  esigenze,  su  una  o  due  fasce  di

intervento (laterale destra, centrale, sinistra);

sistema di rilevamento e di registrazione  delle  quantita'  di

miscela irrorata;

schermi e altri elementi di protezione.

Verifica:  schede   tecniche   o   manuali   d'istruzione   delle

attrezzature che dimostrano il rispetto dei requisiti  richiesti  nel

criterio con  l'indicazione  della  relativa  quantita'  rispetto  al

totale.

7. Uso esclusivo di metodi fisico-meccanici per la cura delle piante.

Si attribuisce un punteggio tecnico premiante  all'offerente  che

applica metodi fisico-meccanici che evitano  il  ricorso  a  prodotti

fitosanitari.

Verifica: relazione tecnica contenente la  specifica  dei  metodi

utilizzati alternativi ai prodotti fitosanitari o ad  altri  prodotti

chimici utilizzati per la manutenzione delle aree verdi.

8. Miglioramento (upgrade) del censimento.

Si attribuisce un punteggio tecnico premiante  nel  caso  in  cui

l'offerente si impegni ad avanzare il livello di censimento posseduto

dalla stazione appaltante (vedi scheda  B,  presente  alla  fine  del

documento, ove sono indicati i  diversi  livelli  di  approfondimento

delle informazioni sullo stato delle aree verdi).

Verifica:  dichiarazione   di   impegno   nella   quale   vengono

specificate le modalita' e i tempi per l'esecuzione dell'upgrade  del

censimento ad un livello superiore. Deve  essere  prevista  da  parte

dell'amministrazione una penale in caso  di  inadempienza  o  ritardo

dell'adempienza.

9. Valorizzazione e gestione del materiale residuale.

Si attribuisce un punteggio tecnico premiante  nel  caso  in  cui

l'offerente si impegni a valorizzare il materiale residuale  generato

dalle attivita' di manutenzione delle  aree  verdi  (ramaglie,  erba,

potature,  foglie  secche)  mediante  sua  consegna  a   sistemi   di

compostaggio di prossimita' quale materiale strutturante.

Verifica:   presentare   una   dichiarazione   sottoscritta   dal

rappresentante  legale  in  cui  sia  specificato   il   sistema   di

compostaggio di prossimita' prescelto con  l'indicazione  della  sede

dell'area  di  accumulo  del  materiale   e   la   dichiarazione   di

disponibilita' di detto soggetto a farsi carico  delle  attivita'  di

compostaggio del materiale. Le registrazioni di tali attivita' devono

essere riportate all'interno del rapporto periodico.

 

F. Criteri ambientali minimi per la  fornitura  di  prodotti  per  la
gestione del verde pubblico - materiale florovivaistico (23) .

 

a. Specifiche tecniche.

La stazione appaltante, ai sensi dell'art. 34, commi 1  e  3  del

decreto legislativo n. 50/2016 deve introdurre, nella  documentazione

progettuale e di gara, le seguenti specifiche tecniche:

1. Caratteristiche delle specie vegetali.

Le specie vegetali appartengono preferibilmente alle liste  delle

specie della flora italiana riconosciute dalla comunita'  scientifica

e  sono  coerenti  con  le  caratteristiche   ecologiche   del   sito

d'impianto, garantendo la loro adattabilita' alle condizioni  e  alle

caratteristiche pedoclimatiche del luogo,  con  conseguenti  vantaggi

sia   sul   piano   della   riuscita   dell'intervento    (ecologica,

paesaggistica, funzionale) che della sua gestione nel breve, medio  e

lungo periodo. Inoltre la selezione (24) delle piante avviene:

contrastando i processi di diffusione incontrollata  di  specie

alloctone invasive e/o allergeniche, evitando per quanto possibile la

loro introduzione al di fuori del rispettivo areale di  distribuzione

originario, in quanto costituiscono attualmente una delle  principali

minacce alla conservazione della biodiversita'  su  scala  globale  e

sono  causa  di  gravi  danni  economici  e  alla  salute  dell'uomo,

limitandone quindi l'utilizzo ai soli casi  necessari  come  indicato

nelle «Caratteristiche generali per la scelta delle specie  vegetali»

del presente documento;

favorendo   l'armonizzazione   fra   sistemi    naturali    e/o

agroecosistemi periferici e sistemi urbani, permettendo una  migliore

«ricucitura» dello strappo della  copertura  vegetale  causato  dalla

dispersione urbana (sprawl) delle nostre citta' sempre piu'  mutevoli

e disordinate (25) .

Le forniture di materiale florovivaistico rispettano la normativa

vigente in materia e  in  particolare  per  le  specie  forestali  il

decreto legislativo  10  novembre  2003,  n.  386  «Attuazione  della

direttiva 1999/105/CE relativa alla commercializzazione dei materiali

forestali di moltiplicazione» e il pertinente  art.  13  del  decreto

legislativo 3 aprile 2018, n. 34 «Testo unico in materia di foreste e

filiere forestali».

Le specie sono  coltivate  con  tecniche  di  lotta  integrata  e

utilizzando preferibilmente substrati  contenenti  sostanze  come  il

compost di corteccia, fibre di cocco, fibre di legno,  truciolato  di

legno, ecc.

Ogni  pianta  presenta  caratteristiche   qualitative   tali   da

garantirne l'attecchimento (dimensioni e caratteristiche della  zolla

e  dell'apparato  epigeo,  resistenza  allo  stress   da   trapianto,

stabilita', ecc.) come:

apici vegetativi ben conformati;

apparato radicale ben formato e con capillizio ampio e integro;

adeguato rapporto statura/diametro;

essere sane ed esenti da fitofagi  o  patogeni  che  potrebbero

inficiarne la sopravvivenza o renderne piu' difficoltosa la  gestione

post-trapianto.

Inoltre e' fornita precisa indicazione sull'origine delle  piante

e regolare documentazione fitosanitaria.

Le piante in zolla non presentano rotture e subiscono l'opportuna

preparazione al trapianto. Le piante devono  essere  posizionate  nei

contenitori da almeno una stagione vegetativa e da non  piu'  di  due

anni. Infine devono essere singolarmente  etichettate  o  etichettate

per  gruppi  omogenei,  ossia  possedere  cartellini   di   materiale

resistente alle intemperie sui quali sia  stata  riportata,  in  modo

leggibile e indelebile, la denominazione  botanica  (genere,  specie,

varieta', cultivar).

Verifica: relazione tecnica contenente i metodi di coltivazione e

i materiali rinnovabili e sostenibili utilizzati.  Per  garantire  il

controllo sul materiale florovivaistico  al  momento  della  consegna

delle merce, breve relazione  supportata  dalla  scheda  tecnica  dei

prodotti  ove  sia  registrata  la  rispondenza  delle  forniture  al

principio di autoctonia e agli  standard  di  qualita'  previsti  dai

riferimenti tecnici contenuti in studi,  database  o  guide  tecniche

riconosciuti a livello nazionale come il rapporto «Norme di  qualita'

delle produzioni florovivaistiche», elaborato da ISMEA per conto  del

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali o  come  le

schede varietali che  definiscono  le  caratteristiche  delle  specie

realizzate       nell'ambito       del       progetto       Qualiviva

(http://www.vivaistiitaliani.it/qualiviva/consultazione-shede-tecnich

e). Nel caso siano  offerte  specie  alloctone,  queste  ultime  sono

esclusivamente non invasive e, nel documento suddetto,  e'  riportata

la motivazione di tale scelta basata su principi di  riduzione  degli

impatti  ambientali  e  di  efficacia  della  piantumazione.  Infine,

laddove previsto, in base alla tipologia  di  pianta,  il  passaporto

delle piante che attesta l'assenza di organismi nocivi indicati negli

allegati al decreto legislativo n. 214/2005.

2. Contenitori ed imballaggi.

I contenitori e gli imballaggi se in  plastica  devono  avere  un

contenuto minimo di riciclato del 30%,  devono  essere  riutilizzati,

ovvero  restituiti  al  fornitore  a  fine  uso,  e   devono   essere

riciclabili.

Se realizzati in altri materiali,  devono  essere  biodegradabili

qualora destinati a  permanere  con  la  pianta  nel  terreno  oppure

compostabili ed avviati a processo di compostaggio a fine vita.

Verifica: dichiarazione di impegno da  parte  del  rappresentante

legale a riutilizzare i contenitori e gli imballaggi  in  plastica  e

schede  tecniche  degli   stessi   in   cui   sono   specificate   le

caratteristiche riportate nel criterio.

3. Efficienza dei sistemi di irrigazione.

L'irrigazione del terreno su cui  sono  coltivate  le  piante  e'

svolta utilizzando impianti dotati di adeguati sistemi di misurazione

del fabbisogno idrico del terreno, di controllo dell'acqua erogata  e

di allarmi in caso di guasto.

Verifica: relazione tecnica  accompagnata  dalla  scheda  tecnica

dell'impianto  in  cui  sono  presenti  i  sistemi  di   misurazione,

controllo e allarme richiesti nel criterio.

 

b. Clausole contrattuali.

La stazione appaltante, ai sensi dell'art. 34, commi 1  e  3  del

decreto legislativo n. 50/2016 deve introdurre, nella  documentazione

progettuale e di gara, le seguenti clausole contrattuali:

1. Qualita' delle piante.

L'aggiudicatario al  momento  della  consegna  della  merce  deve

effettuare dei controlli  alla  presenza  della  stazione  appaltante

sullo stato di salute delle piante (ad esempio piante sane esenti  da

attacchi d'insetti, malattie crittogamiche,  virus,  altri  patogeni,

deformazioni, ferite e alterazioni di qualsiasi  natura  che  possano

compromettere il regolare sviluppo vegetativo e il portamento  tipico

della specie) e sulla rispondenza  delle  principali  caratteristiche

fisiche delle specie come la forma, il  portamento  e  le  dimensioni

tipici  della  specie  agli  standard  di   qualita'   previsti   dai

riferimenti tecnici contenuti in  studi  database  o  guide  tecniche

riconosciuti a livello nazionale.

In particolare per le specie arboree da utilizzare come  alberate

stradali sono indicate le caratteristiche delle  specie  prescelte  a

maturita'  (classi   di   circonferenza   o   diametro   del   fusto,

caratteristiche  apparato  radicale,  altezza  di  impalcatura  della

chioma  e  altezza  potenziale  a   maturita'   nella   stazione   di

riferimento).

Le sementi impiegate nella esecuzione di manti erbosi presentano,

qualora disponibili, i requisiti di  legge  richiesti  in  purezza  e

germinabilita' e sono fornite in contenitori  sigillati  accompagnati

dalle certificazioni CRA-SCS.

Verifica: le diverse specie, singolarmente o per gruppi omogenei,

posseggono l'etichettatura  per  mezzo  di  cartellini  di  materiale

resistente alle intemperie sui quali sia  stata  riportata,  in  modo

leggibile e indelebile, la denominazione  botanica  (genere,  specie,

varieta', cultivar) e le indicazioni della provenienza che avviene da

ditte appositamente autorizzate ai sensi delle leggi 18 giugno  1931,

n. 987. E'  fornito  al  momento  della  consegna  della  merce,  per

garantirne il controllo sulla  qualita',  un  documento  in  cui  sia

registrata la rispondenza delle forniture agli standard  di  qualita'

previsti dai riferimenti tecnici contenuti in studi, database o guide

tecniche riconosciuti a livello nazionale come il rapporto «Norme  di

qualita' delle produzioni florovivaistiche», elaborato da  ISMEA  per

conto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali o

come le schede varietali che  definiscono  le  caratteristiche  delle

specie    realizzate    nell'ambito    del     progetto     Qualiviva

(http://www.vivaistiitaliani.it/qualiviva/consultazione-shede-tecnich

e).

2. Garanzie sull'attecchimento dell'impianto del materiale.

L'aggiudicatario deve dare garanzia all'amministrazione sul  100%

di piante sane e ben sviluppate fino alla data  in  cui  il  collaudo

delle opere assume carattere definitivo cioe' fino  a  circa  X  (26)

anni dalla loro messa a dimora.

Verifica:  certificato  di  garanzia  sottoscritto   dal   legale

rappresentante  sul  100%  della  fornitura  di  piante  sane  e  ben

sviluppate fino a collaudo definitivo (a X anni dalla messa a  dimora

delle piante). Nei documenti di fornitura puo' essere esplicitato  un

costo  per  tale  servizio  di  garanzia  che   prevede   la   pronta

sostituzione delle piante morte o  morenti  in  base  al  verbale  di

attecchimento redatto dalla direzione lavori ad ogni inizio  stagione

vegetativa.

 

c. Criteri premianti.

La stazione appaltante,  laddove  utilizzi  il  miglior  rapporto

qualita' prezzo  ai  fini  dell'aggiudicazione  del  contratto,  deve

introdurre  uno  o  piu'  dei  seguenti   criteri   premianti   nella

documentazione di gara,  assegnandovi  una  significativa  quota  del

punteggio tecnico attribuibile.

1. Sistemi di gestione ambientale.

Si attribuisce un punteggio tecnico premiante X all'offerente che

abbia implementato un sistema di gestione ambientale secondo la norma

tecnica internazionale UNI  EN  ISO  14001  o  un  punteggio  tecnico

premiante 2X all'offerente in possesso della  registrazione  EMAS  in

base al regolamento comunitario n. 1221/2009.

Verifica: possesso della certificazione UNI EN ISO 14001 o  della

registrazione EMAS secondo il regolamento comunitario n. 1221/2009.

2. Risparmio idrico.

Si attribuisce un punteggio tecnico premiante  all'offerente  che

impiega  tecniche   e   tecnologie   di   risparmio   idrico   e   di

razionalizzazione della risorsa idrica come l'implementazione  di  un

sistema idoneo per la raccolta,  il  recupero  e  la  ridistribuzione

delle  acque  piovane  adeguatamente  dimensionato  e   impianti   di

irrigazione  ad  elevata  efficienza  di  distribuzione  (impianti  a

goccia).

Verifica: relazione tecnica contenente le specifiche sul  sistema

di raccolta delle acque piovane e l'impianto di irrigazione  presenti

nella sede produttiva.

3. Substrati a ridotto contenuto di torba.

Si attribuisce un punteggio tecnico  premiante  proporzionale  al

minore impiego di torba rispetto  ad  altre  tipologie  di  substrato

utilizzato per la coltivazione delle specie offerte.

Verifica:  relazione  tecnica  contenente   le   specifiche   sul

substrato utilizzato per la coltivazione  delle  specie  offerte  che

indichi i quantitativi e le percentuali di torba utilizzata  rispetto

agli altri substrati impiegati supportata dalle fatture  di  acquisto

(o altri metodi equivalenti) che  attestano  l'approvvigionamento  di

materiali rinnovabili e sostenibili.

4. Produzione biologica.

Si attribuisce un punteggio tecnico  premiante  proporzionale  al

numero di piante e/o alberi prodotti in  conformita'  al  regolamento

(CE)  n.  834/2007  (27)  relativo  alla   produzione   biologica   e

all'etichettatura    dei     prodotti     biologici     e     venduti

all'amministrazione.

Verifica: numero di piante provenienti  da  produzione  biologica

per ogni  specie  fornita  con  relativa  certificazione  valida.  La

stazione  appaltante  si  riserva  di  richiedere  la  documentazione

attestante l'origine da coltivazione biologica (copia del certificato

di conformita' al regolamento n. 834/2007 del fornitore di piante).

5. Fonti di energia rinnovabile.

Si attribuisce un punteggio tecnico premiante proporzionale  alla

percentuale di energia proveniente da fonti rinnovabili impiegata per

il riscaldamento delle serre.

Verifica: relazione tecnica in cui sono  descritte  le  fonti  di

energia utilizzate e la percentuale di energia proveniente  da  fonte

rinnovabili utilizzata per il riscaldamento delle serre corredata  da

evidenze  oggettive  documentali  che  attestano  la  conformita'  al

criterio.

6. Piano di gestione fitosanitari.

Si attribuisce un punteggio tecnico  premiante  all'offerente  in

possesso di un piano di  gestione  fitosanitari  (28)  relativo  alle

produzioni florovivaistiche oggetto dell'appalto.

Verifica: piano di gestione fitosanitari  elaborato  dall'impresa

per le coltivazioni oggetto dell'appalto.

7. Certificazioni di prodotto di settore.

Si attribuisce un punteggio tecnico premiante nel caso in cui  la

produzione florovivaistica abbia ottenuto certificazioni di  prodotto

accreditate  e  rilasciate  da   organismi   di   valutazione   della

conformita' riconosciuti ai sensi del regolamento n. 765/2008.

Verifica:  l'offerente  dimostra  di  essere   in   possesso   di

certificazioni di prodotto relative alle produzioni  florovivaistiche

offerte, rilasciate da organismi  di  valutazione  della  conformita'

accreditati ai sensi del regolamento (CE) 765/2008.

 

G. Criteri ambientali minimi per la  fornitura  di  prodotti  per  la
gestione del verde pubblico - prodotti fertilizzanti (29) .

a. Specifiche tecniche.

La stazione appaltante, ai sensi dell'art. 34, commi 1  e  3  del

decreto legislativo n. 50/2016 deve introdurre, nella  documentazione

progettuale e di gara, le seguenti specifiche tecniche:

1. Prodotti fertilizzanti (30) .

I  prodotti  utilizzati  contengono  sostanze  naturali  (letami,

residui cornei, e/o materiali minerali come sabbia silicea, materiali

vulcanici, cabasite, ecc.) e materiali vegetali di recupero  che  non

causano accertati rischi per animali domestici  e  potenziali  rischi

per la salute (31) .

Gli  ammendanti  sono  ammendanti  compostati  misti  o  verdi  e

rispondono alle caratteristiche previste dal decreto  legislativo  29

aprile 2010, n. 75 «Riordino e revisione della disciplina in  materia

di fertilizzanti» e successive modificazioni ed integrazioni.

E' proibito l'utilizzo di ammendanti non rinnovabili (torbe).

Per il controllo delle piante infestanti e della perdita di acqua

l'aggiudicatario esegue la pacciamatura con sostanze  naturali  delle

superfici che  ospitano  nuove  piantagioni  di  erbacee,  arbusti  e

giovani alberi.

Verifica:  l'offerente  presenta   l'elenco   degli   ingredienti

naturali contenuti nel prodotto fertilizzante e la documentazione che

attesti l'assenza di ricina attiva.

Sono presunti conformi gli ammendanti muniti del marchio in corso

di validita' rilasciato dal Consorzio italiano compostatori CIC o  di

altri marchi equivalenti rispetto al criterio. In caso di offerte  di

prodotti non muniti di tali marchi l'amministrazione, nel corso della

somministrazione dei prodotti, si riserva di richiedere verifiche  di

parte  terza,  condotte  da  laboratori  in  possesso  degli   idonei

accreditamenti, sulla base di quanto indicato nel regolamento (CE) n.

2003/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai  concimi

e successive modificazioni ed integrazioni (quale il  regolamento  n.

1020/2009).

 

H. Criteri ambientali minimi per la fornitura di  prodotti  per  la
gestione del verde pubblico - impianti di irrigazione (32) .

 

a. Specifiche tecniche.

La stazione appaltante, ai sensi dell'art. 34, commi 1  e  3  del

decreto legislativo n. 50/2016 deve introdurre, nella  documentazione

progettuale e di gara, le seguenti specifiche tecniche:

1. Caratteristiche degli impianti di irrigazione.

L'impianto di irrigazione:

consente di regolare il volume dell'acqua erogata  nelle  varie

zone;

e' dotato di  temporizzatori  regolabili,  per  programmare  il

periodo di irrigazione;

e' dotato di igrometri per misurare l'umidita' del terreno o di

pluviometri  per  misurare  il  livello   di   pioggia   e   bloccare

automaticamente  l'irrigazione  quando  l'umidita'  del  terreno   e'

sufficientemente elevata (ad esempio, dopo che e' piovuto) (33) .

Verifica: documento tecnico contenente il tipo e la  marca  degli

impianti  accompagnato  dalle  schede  tecniche  che  dimostrino   il

soddisfacimento del criterio.

2. Riuso delle acque (34) .

L'impianto e' integrato con un sistema di  raccolta  delle  acque

meteoriche e, ove possibile, di trattamento delle  acque  grigie  per

consentirne l'utilizzo.

Verifica: relazione tecnica sul sistema di raccolta e di utilizzo

delle acque elaborata sulla base delle risorse idriche disponibili in

relazione al clima locale, alle caratteristiche del territorio in cui

e' ubicato l'impianto di  irrigazione  e  alle  informazioni  fornite

dalla stazione appaltante  accompagnata  dalle  schede  tecniche  del

sistema di raccolta  e  utilizzo  delle  acque  meteoriche  e/o,  ove

possibile, grigie filtrate.

 

Scheda A) - Contenuti per la progettazione di nuove aree verdi  e  di
riqualificazione e gestione di aree esistenti.

 

Elementi conoscitivi di base.

E' necessario disporre  di  analisi  del  terreno,  possibilmente

eseguite secondo i metodi e i parametri normalizzati di prelievo e di

analisi pubblicati dalla Societa' italiana della  scienza  del  suolo

S.I.S.S. che stabiliscono le caratteristiche fisiche e chimiche e  la

qualita' della  sostanza  organica  presente  nel  suolo  oggetto  di

progettazione.

E' necessario disporre di un censimento almeno di livello 1 (vedi

scheda B relativa al censimento).

 

Caratteristiche generali per scelta delle specie vegetali.

Ogni  opera  di  verde  urbano  rappresenta  un  frammento  della

complessa rete dell'«Infrastruttura verde  della  citta'».  Affinche'

tale struttura sia efficace sul  piano  della  fornitura  di  servizi

ecosistemici, e' necessario che risponda ad un approccio «che  copia»

criteri e regole di natura (Nature-Based Solution). In tale  contesto

la scelta delle specie impone che:

conformemente   agli   obiettivi   ambientali,   paesaggistici,

culturali, sociali, e naturalistici previsti dal progetto il pool  di

specie introdotte sia coerente con  il  sito  sia  sotto  il  profilo

floristico che vegetazionale;

le specie selezionate siano autoctone, al fine di  favorire  la

conservazione della natura e dei suoi equilibri. Laddove  si  ravveda

che tale caratteristica non sia  adeguata  all'area  specifica,  deve

esserne data valida motivazione scientifica  inserita  nel  progetto,

basata su  principi  di  riduzione  degli  impatti  ambientali  e  di

efficacia dell'operazione  di  piantagione,  considerando  i  vincoli

paesaggistici eventualmente esistenti, i limiti stazionali di  spazio

per la chioma e per le radici  della  futura  pianta,  i  sostanziali

vantaggi  attesi  dall'utilizzo  della  eventuale  specie   alloctona

selezionata;

sia  verificata,  con  idonea  documentazione  scientifica,  la

inesistenza  di  problematiche  fitopatologiche  e  per   la   salute

dell'uomo   collegabili   all'utilizzo   della   specie   selezionata

considerando esperienze in analoghe situazioni ambientali-stazionali,

nonche' la inesistenza di problematiche di  diffusione  incontrollata

di tale specie, considerando le  diverse  tipologie  di  propagazione

tipiche della specie e il contesto ambientale di destinazione;

siano tenuti in debito conto i cambiamenti climatici  in  corso

nell'area geografica interessata dalla piantagione, e dei  principali

fattori di inquinamento presenti, partendo dalle principali forme  di

stress rilevabili su piante gia' esistenti nell'area interessata;

le nuove realizzazioni, evitando, ove  possibile  e  opportuno,

ogni motivo di monospecificita', comprendano pool di specie afferenti

ad associazioni vegetali coerenti  con  la  serie  della  vegetazione

potenziale del luogo e con le condizioni ecologiche specifiche;

le specie selezionate,  a  basso  consumo  idrico,  ad  elevata

resistenza agli stress ambientali e alle fitopatologie, presentino la

migliore   potenzialita'   per   attivare   capacita'   autonome   di

organizzazione verso forme piu' evolute di comunita' vegetali;

le specie arboree devono  essere  specificatamente  selezionate

per il tipo  di  impiego  previsto  (esempio  alberate  stradali  con

definita  altezza  di  impalcatura,   apparato   radicale   contenuto

preferibilmente con sviluppo in profondita', filari con una specifica

morfologia della chioma omogeneita' della chioma).

I principali elementi di cui  tenere  conto  nella  scelta  delle

specie (35) per la realizzazione di nuovi impianti sono:

l'adattabilita'  alle   condizioni   e   alle   caratteristiche

pedoclimatiche;

l'efficace resistenza a fitopatologie di qualsiasi genere;

la resistenza alle condizioni di stress urbano e  all'isola  di

calore;

l'assenza di caratteri specifici indesiderati per una specifica

realizzazione,  come  essenze  e  frutti  velenosi,  frutti  pesanti,

maleodoranti  e  fortemente  imbrattanti,  spine,  elevata  capacita'

pollinifera, radici pollonifere o forte tendenza a sviluppare  radici

superficiali;

la presenza di limitazioni per il futuro sviluppo della pianta,

a livello delle radici e delle dimensioni della chioma  a  maturita',

quali ad esempio la presenza di linee aeree o d'impianti sotterranei,

la vicinanza di edifici, etc.;

la presenza di specie vegetazionali  autoctone  o  storicizzate

riconosciute come valore identitario di un territorio (36) .

 

Criteri per la selezione delle specie.

Specie arboree.

La selezione delle  specie  arboree  da  collocare  a  dimora  e'

eseguita  in  funzione  delle  caratteristiche   della   specie   con

particolare riferimento allo sviluppo in altezza  e  alle  dimensioni

della  chioma  e  della  parte  ipogea  dell'apparato   radicale,   a

maturita'.

Per tale motivo il progetto descrive lo sviluppo della pianta per

le parti aeree e le porzioni ipogee in relazione a:

strutture prossime  al  punto  d'impianto  (edifici,  lampioni,

opere d'arte, linee alimentazione elettrica, ecc.);

sottoservizi, superfici carrabili e pedonali,  ricadenti  nella

ZRA (Zona di rispetto alberatura), corrispondente alla  proiezione  a

terra della chioma dell'albero maturo.

Le caratteristiche delle alberature, elencate  di  seguito,  sono

valutate nella scelta delle specie arboree destinate a nuovi impianti

e alla sostituzione graduale degli alberi ormai vetusti:

grande stabilita' strutturale;

bassi costi di gestione;

ridotti conflitti con le infrastrutture aeree e  sotterranee  e

con le pavimentazioni;

rusticita'  e  resistenza  ai  fattori  di  stress  biotico   e

abiotico;

adattabilita' al mutamento climatico.

Specie arbustive ed erbacee perenni.

La scelta delle specie arbustive ed erbacee perenni  considera  i

potenziali  limiti  alla  visibilita'  e   i   rischi   di   favorire

l'occultamento  di  cose  e  persone  dovuto   alle   caratteristiche

morfologiche  di  tali  specie;  inoltre  la  selezione  e'  eseguita

considerando   i   potenziali   pericoli   dovuti   alle   proprieta'

allergeniche specie-specifiche e alla presenza di spine  o  di  parti

tossiche.

Per  i  costi   onerosi   di   manutenzione,   sono   selezionate

preferibilmente bordure arbustive  in  forma  libera  anziche'  siepi

formali, ad eccezione di luoghi ove ci siano  vincoli  paesaggistici,

storici.

 

Tappeti erbosi.

I tappeti erbosi sono realizzati con specie erbacee adeguate alle

condizioni  pedoclimatiche  e  all'articolazione  spaziale  (aree  in

scarpata, aree in ombra, aree ornamentali ad alta manutenzione,  aree

arbustive, aiuole fiorite, alberi, ecc.) del sito d'impianto.

La scelta delle specie erbacee poliennali e'  effettuata  tenendo

conto della capacita' di consociazione.

 

Messa a dimora delle piante.

Sono  applicate  le  modalita'  di  esecuzione  delle   attivita'

contemplate per la messa a dimora delle piante, indicate di seguito:

scelta del posizionamento  della  pianta  tenendo  conto  della

necessaria zona di  rispetto,  dotata  di  copertura  permeabile  che

permetta il corretto sviluppo della pianta, della distanza minima fra

pianta e sede stradale, delle distanze adeguate fra le  piante  e  le

reti d'utenza sotterranee;

preparazione allo scasso e alla fertilizzazione del terreno;

dimensionamento  della  buca  che  deve  essere  adeguata  alle

dimensioni della zolla e della piante da mettere a  dimora,  evitando

la formazione della «suola di lavorazione»;

predisposizione dei sistemi di  tutoraggio/ancoraggio  adeguati

alla pianta e al sito;

posizionamento della pianta all'interno della buca;

posizionamento del colletto della pianta a  livello  del  piano

campagna tenendo conto del futuro possibile assestamento del  terreno

ed evitando di riportare sulla  zolla  strati  aggiuntivi  come  «top

soil» per il tappeto erboso (37) ;

riempimento  della  buca  di  impianto  per  strati  e  leggera

costipazione del terreno privilegiando miscele di substrato specifico

con curva granulometrica adatta a ridurre il rischio di compattamento

mantenendo idonee caratteristiche di aerazione, drenaggio  e  riserva

idrica;

tutoraggio della pianta eseguito con castello a tre  o  quattro

pali evitando assolutamente il doppio o  singolo  tutore,  protezione

del colletto/fusto con collari o shelter;

eventuale connessione all'impianto irrigazione automatico;

prima irrigazione;

distribuzione pacciamatura con materiale organico e minerale.

 

Conservazione e tutela della fauna selvatica.

E' garantita la conservazione e la tutela della  fauna  selvatica

attraverso il rispetto dei seguenti requisiti:

realizzazione di punti in cui e' disponibile acqua;

promozione della connessione  del  territorio  al  sistema  dei

giardini e delle aree verdi della citta' attraverso la  realizzazione

di  corridoi  ecologici  laddove  l'area  verde  sia  interrotta   da

infrastrutture viarie;

inserimento di zone con vegetazione  permanente  spontanea  con

assenza di interventi, qualora  le  caratteristiche  del  progetto  e

dell'area lo consentano;

inserimento     di     strutture      per      favorire      la

nidificazione/riproduzione (esempio nidi artificiali);

scelta delle specie vegetali in  funzione  della  creazione  di

zone per alimentazione, accoppiamento e rifugio per la fauna;

utilizzo di specie arboree e  arbustive  caratteristiche  della

zona;

utilizzo di specie nettarifere ecc.;

incentivazione   della   stratificazione   della    vegetazione

(cespugli bassi, cespugli medi, cespugli grandi e alberi) al fine  di

favorire habitat differenziati;

utilizzo  in  modo  equilibrato  di  specie  decidue  e  specie

sempreverdi con lo scopo di creare rifugi e zone di occultamento;

inserimento nell'area, qualora  sia  possibile,  di  componenti

arbustive per  creare  macchie  e  zone  di  difficile  accesso  alle

persone.

 

Gestione delle acque.

Considerate   la   morfologia   dell'area,   la    tipologia    e

concentrazione degli inquinanti,  la  caratteristica  dei  suoli,  la

fragilita' delle falde, e' prevista la corretta gestione delle  acque

meteoriche attraverso:

la conservazione e il ripristino delle superfici permeabili;

il contenimento del deflusso superficiale;

il ricarico delle falde;

l'utilizzo della capacita' filtrante dei suoli.

Laddove la modellazione del terreno  e  l'oculata  selezione  del

materiale  vegetale  non  siano  sufficienti  a  garantire  risultati

ottimali, sono individuate soluzioni tecniche atte  a  rallentare  lo

scorrimento  dell'acqua   e   stoccarla   temporaneamente   per   poi

restituirla   in   maniera    controllata    (piccoli    bacini    di

ritenzione/infiltrazione, esempio rain  garden,  fossati  inondabili,

bacini  interrati  a  cielo   aperto   inondati   permanentemente   o

parzialmente in funzione della pioggia).

Nella realizzazione dell'impianto di irrigazione, si tiene  conto

delle condizioni del sito (clima, suolo, sistema  di  raccolta  delle

acque  pluviali,  articolazione  spaziale,  morfologia  del  terreno,

orografia, utilizzo, ecc.), della tipologia di  formazioni  arbustive

ed erbacee da irrigare e di  tutti  gli  elementi  che  costituiscono

l'impianto eventualmente esistente (tubazioni,  valvole,  irrigatori,

pozzetti, centralina, sensori, pozzo, settori, ecc.).

Nello stabilire il  posizionamento  delle  specie,  si  prevedono

delle idrozone in cui sono posizionate le essenze con stesse esigenze

idriche ed e' indicato il preciso consumo di acqua presunto, che deve

preferibilmente provenire dai sistemi di raccolta  acqua  pluviale  o

altro sistema di acqua riciclata e da pozzi  (38) .

In aree di piccole dimensioni, di  forma  articolata,  fortemente

esposte  al  vento,  oppure  in  superfici  inclinate,  e'   previsto

l'utilizzo di sistemi di subirrigazione.

Inoltre sono indicate tecnologie e tecniche  di  controllo  e  di

prevenzione   di   eventuali    perdite    accidentali    dovute    a

malfunzionamenti e rotture  degli  impianti  tramite  l'utilizzo  dei

seguenti apparati:

programmatori modulari e  completi  collegati  ai  sensori  che

regolano  automaticamente  le  partenze  in   base   ai   cambiamenti

meteorologici;

irrigatori a basso grado di nebulizzazione;

sistemi di regolazione della pressione;

valvole per monitoraggio del flusso;

valvole di flusso a interruzione di portata in caso di guasto;

sensori di umidita' del suolo;

stazioni climatiche con sensori pioggia e vento.

 

Ingegneria naturalistica.

In  tutti  gli  interventi  pertinenti,  come   la   sistemazione

idrogeologica di scarpate o la riqualificazione dei versanti o  corsi

d'acqua, si prevedono tecniche di ingegneria naturalistica.

 

Impianti di illuminazione pubblica.

Gli impianti di illuminazione sono conformi al  criterio  4.2.3.5

Apparecchi per illuminazione delle aree verdi contenuto nel documento

dei  CAM  «Acquisizione  di  sorgenti  luminose   per   illuminazione

pubblica, l'acquisizione di apparecchi  per  illuminazione  pubblica,

l'affidamento  del  servizio  di  progettazione   di   impianti   per

illuminazione pubblica» emanato con decreto ministeriale 27 settembre

2017, in Gazzetta Ufficiale n. 244 del 18 ottobre 2017  e  successive

modificazioni ed integrazioni.

 

Opere di arredo urbano.

Gli elementi di arredo urbano rispondono ai  requisiti  contenuti

nel documento di CAM «criteri ambientali  minimi  per  l'acquisto  di

articoli per l'arredo urbano», emanato  con  decreto  ministeriale  5

febbraio 2015, in Gazzetta  Ufficiale  n.  50  del  2  marzo  2015  e

successive modificazioni ed integrazioni.

 

Fase di cantiere.

Sono  realizzati  gli  interventi  di  seguito  indicati  con  la

finalita' di preservare la salute e lo sviluppo  delle  piante  e  la

fertilita' del suolo nella fase di cantiere:

sistemi di protezione delle aree e degli alberi e  delle  altre

formazioni  vegetali  non  interessate  direttamente  dall'intervento

(come ad esempio il divieto di deposito  materiali  sotto  la  chioma

delle alberature, nell'area dell'apparato radicale);

sistemi di protezione da fonti di calore artificiali;

sistemi di protezione del suolo dalla compattazione nelle  aree

interessate dalle lavorazioni e dal passaggio dei mezzi d'opera;

perimetrazione e  protezione  del  suolo  (da  compattazione  e

contaminazione) delle aree destinate alla sosta dei mezzi d'opera;

utilizzo di oli  lubrificanti  biodegradabili  (con  valori  di

soglia di biodegradabilita' di almeno il 60%) per la manutenzione dei

macchinari di cantiere e dei veicoli;

allestimento delle aree di stoccaggio e lavorazione.

Inoltre, si richiede  di  inserire  nel  progetto  gli  ulteriori

accorgimenti  indicati  di  seguito  necessari  a  evitare  qualsiasi

danneggiamento ovvero qualsiasi attivita' che possa compromettere  in

modo diretto o indiretto la salute, lo sviluppo e la stabilita' delle

piante:

le procedure di ripristino del suolo nelle  aree  alterate  dal

cantiere (come criteri per la movimentazione del terreno);

l'indicazione  della  tipologia  e   della   dimensione   delle

attrezzature che dovranno essere utilizzate nei lavori  previsti  per

la realizzazione delle opere, i  mezzi  e  attrezzature  in  fase  di

esecuzione delle opere;

l'indicazione di idonei accessi e strutture  che  agevolino  il

passaggio dei  mezzi  destinati  alla  manutenzione  (esempio  smussi

carrabili, accessi carrabili di adeguata dimensione in funzione delle

necessita' manutentive);

un apposito elaborato in cui sia  stimata  la  quantita'  e  la

tipologia dei rifiuti che verranno prodotti durante  le  lavorazioni,

la possibilita' di riutilizzo e/o riciclo degli stessi e le modalita'

di smaltimento previsti dalla  normativa  vigente.  Ove  tecnicamente

possibile, dovra' essere previsto il riutilizzo delle terre  e  rocce

nello stesso sito, verificata la non contaminazione delle  stesse  ai

sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 120/2017.

 

Piano di gestione e manutenzione delle aree verdi.

Per la programmazione e la  pianificazione  delle  operazioni  di

manutenzione si devono utilizzare schemi  che  riportano  le  singole

operazioni/processi con  i  periodi  ottimali  in  cui  eseguire  gli

interventi.

Tale  attivita'  di  organizzazione  del  servizio  ordinario  e'

rappresentata da un piano di manutenzione  costituito  principalmente

dai  seguenti  elementi:   cronoprogramma   dei   lavori,   modalita'

esecutive, planimetria area, schemi tecnici degli impianti, stima dei

costi, impiego orario di manodopera e mezzi, etc.

Il piano di manutenzione e' redatto sulla  base  del  censimento,

ovvero della realta' territoriale oggetto di intervento e secondo  il

principio della  «gestione  differenziata»  per  cui  si  definiscono

livelli di manutenzione diversi  -  piu'  o  meno  intensivi,  ovvero

maggiori o minori numero di interventi all'anno - in  funzione  della

tipologia  di  area,  delle  sue  dimensioni,  destinazioni  d'uso  e

modalita' di fruizione, ai sensi di quanto  specificato  nelle  linee

guida elaborate dal Comitato per lo sviluppo del verde (39) .

Inoltre, nella pianificazione del servizio ordinario  oltre  alle

principali attivita' quali la conservazione dei  tappeti  erbosi,  la

manutenzione di siepi  e  arbusti,  la  manutenzione  del  patrimonio

arboreo, lo sfalcio dei cigli stradali e gli interventi  di  diserbo,

sono contemplati:

il   monitoraggio   periodico    della    comunita'    vegetale

(comprendente  le  specie  inserite  da   progetto   e   quelle   che

spontaneamente si sono inserite nell'opera);

il monitoraggio periodico della comunita' animale (vertebrata);

il monitoraggio periodico  della  qualita'  chimico-fisica  dei

terreni;

il monitoraggio periodico  della  qualita'  delle  acque  e  il

controllo del  funzionamento  e  delle  chiusure  degli  impianti  di

irrigazione;

il controllo del funzionamento e manutenzione degli impianti di

illuminazione;

la   manutenzione   delle   eventuali   opere   di   ingegneria

naturalistica, se presenti;

il controllo dello stato e manutenzione degli arredi urbani;

la pulizia dei principali elementi di  arredo  urbano  come  le

fontane;

l'applicazione   di   strategie   fitosanitarie   mirate   alla

somministrazione di prodotti diserbanti solo laddove necessari con la

definizione di livelli di distribuzione differenziati  in  base  alla

tipologia  e  la  destinazione  d'uso  dell'area  verde  oggetto  del

trattamento e l'implementazione  di  programmi  di  monitoraggio  sul

terreno e sulle piante e di diagnostica per prevenire  e  controllare

la diffusione di eventuali patogeni;

l'attivazione e avvio di processi di gestione del  rischio  per

la valutazione dello stesso e lo sviluppo di strategie per governarlo

mediante la definizione del contesto, l'identificazione del  rischio,

la valutazione del rischio, la scelta degli interventi di mitigazione

e la comunicazione delle decisioni alla comunita'; (40)

l'aggiornamento del Censimento delle aree  verdi  (vedi  scheda

B).

Nella pianificazione temporale delle attivita'  infine  si  tiene

conto del rispetto della fauna eseguendo le  operazioni  in  modo  da

arrecare un disturbo contenuto alle specie presenti nell'area oggetto

dell'appalto.

 

Predisposizione di un'area di compostaggio.

Ove la dimensione dell'area verde da progettare lo  consenta,  e'

prevista la predisposizione di un'area di compostaggio delimitata  da

un'adeguata recinzione che vieti l'accesso ai non addetti ai  lavori.

Tale area e' realizzata favorendo le migliori  condizioni  climatiche

che con gli opportuni accorgimenti e pratiche consentano un  processo

naturale di decomposizione ottimale per l'ottenimento di un terriccio

ricco di humus da impiegare come fertilizzante all'interno  del  sito

stesso.

 

Scheda B) - Censimento del verde.

 

Il censimento e'  uno  strumento  fondamentale  per  la  corretta

pianificazione  di  nuove  aree  verdi,  per  la  programmazione  del

servizio di  manutenzione  del  verde,  per  la  progettazione  degli

interventi di riqualificazione del patrimonio esistente, nonche'  per

la stima degli investimenti economici  necessari  al  mantenimento  e

potenziamento  della  funzionalita'  del   patrimonio   verde.   Tale

strumento deve essere supportato dalla costituzione di una banca dati

di  conoscenze  e  informazioni  senza  la  quale  risulta  difficile

predisporre interventi efficaci  di  pianificazione  e  gestione  del

verde urbano e deve  tener  conto  di  alcuni  aspetti  normativi  ed

organizzativi  che  riguardano  i  dati  geografici  delle  pubbliche

amministrazioni, la gestione del verde e delle aree ricreative e  gli

aspetti informativi ai quali devono  dare  risposta.  In  particolare

dovra' essere implementato secondo i seguenti riferimenti:

decreto ministeriale 10 novembre 2011 «Regole tecniche  per  la

definizione   delle   specifiche   di    contenuto    dei    database

geotopografici» contenenti  le  specifiche  di  contenuto  per  i  DB

geotopografici  del  Catalogo  dei  dati  territoriali,   a   livello

nazionale. La strutturazione delle specifiche tecniche a supporto del

database topografico del patrimonio verde non  puo'  prescindere  dal

confronto e dall'omologazione con tali specifiche;

la direttiva europea INSPIRE (acronimo  di  INfrastructure  for

SPatial InfoRmation in Europe  -  Infrastruttura  per  l'informazione

territoriale  nella  Comunita'  europea,  istituita  dalla  direttiva

comunitaria  2007/2/CE  approvata  dal  Consiglio  dei  ministri  nel

gennaio 2010) che definisce  le  regole  per  la  gestione  dei  dati

geografici e la condivisione dell'informazione territoriale  raccolta

e gestita a differenti livelli. Tali principi prevedono che:

il «dato deve essere gestito  dove  nasce»  perche'  solo  in

questo modo si garantisce la sua qualita';

deve essere possibile combinare i dati provenienti da diverse

fonti e condividerli tra piu' utenti ed applicazioni;

i  dati  geografici  devono  essere  accessibili,  facili  da

comprendere ed interpretare, utilizzando strumenti di visualizzazione

semplici ed intuitivi;

la legge n. 10/2013: «Norme per lo sviluppo degli  spazi  verdi

urbani» in particolare per quanto riguarda  l'obbligo  per  i  comuni

superiori ai 15.000 abitanti di dotarsi di un catasto  alberi  e  per

l'obbligo  delle  amministrazioni  a  fine  mandato  di  produrre  un

bilancio del verde che dimostri  l'impatto  dell'amministrazione  sul

verde pubblico (numero di alberi piantumati ed abbattuti, consistenza

e stato delle aree verdi, ecc.);

rilevazione  annuale  dell'ISTAT  per  tutti  i  capoluoghi  di

provincia «Dati ambientali nelle citta'», che richiede una statistica

delle aree a verde classificate in base a tipologie definite;

norma UNI EN 1176-1:2018, attrezzature e superfici per aree  da

gioco - la  norma  specifica  requisiti  generali  di  sicurezza  per

attrezzature e superfici per aree da gioco  pubbliche  installate  in

modo permanente;

linee guida per la  gestione  dei  patrimoni  arborei  pubblici

(2015) - Associazione direttori e tecnici pubblici giardini.

Il censimento da  realizzare  dovra'  avere  diversi  livelli  di

approfondimento, a seconda delle funzionalita' che sono  richieste  e

del tipo di appalto. La classificazione  ha  lo  scopo  uniformare  i

livelli di conoscenza delle diverse stazioni appaltanti presenti  sul

territorio nazionale e permetterne il loro approfondimento, mirato al

miglioramento della gestione del  territorio  e  della  qualita'  del

verde.

Come previsto dalle specifiche  tecniche  presenti  nella  scheda

relativa all'affidamento del servizio di gestione e manutenzione  del

verde, l'amministrazione qualora  non  ne  sia  ancora  dotata,  deve

prevedere la realizzazione di un censimento  minimo  (di  livello  1,

piu' avanti saranno descritti nel dettaglio  i  3  livelli  previsti)

prima  di  procedere  all'affidamento  del  servizio  di  gestione  e

manutenzione.

Il primo livello comprende un'anagrafica delle aree verdi,  dalla

quale sia chiaro quali sono le aree gestite ed oggetto  dell'appalto,

sia in termini di  descrizione  e  classificazione,  che  in  termini

geografici (confine tra area pubblica gestita ed aree private).

Il secondo livello prevede  invece  l'individuazione  all'interno

delle aree  verdi  della  posizione  e  delle  caratteristiche  delle

alberature, in  modo  da  permetterne  un  monitoraggio  efficace  ed

attento. Allo stesso modo e'  opportuno  in  questo  secondo  livello

rilevare gli attrezzi ludici e quelli sportivi all'interno delle aree

gestite, anch'essi oggetto di ispezioni periodiche per  garantire  la

sicurezza per i fruitori.

Infine un terzo livello prevede un censimento completo  di  tutti

gli elementi del verde, per gestire tutti i  tipi  di  lavorazioni  e

segnalazioni  riguardanti  le  aree  verdi  e  quindi  permettere  il

monitoraggio di appalti complessi quali global service.

Di seguito sono riportate nel  dettaglio  le  caratteristiche  di

ciascun livello informativo.

 

Livello 1 - Censimento obbligatorio per tutti  i  comuni:  anagrafica

aree gestite.

Il livello minimo  di  censimento  e'  un'anagrafica  delle  aree

gestite con il perimetro delle stesse.  Questo  livello  permette  di

sapere  quante  e  quali  superfici  sono  di  competenza   dell'ente

appaltatore. L'elenco dovra' avere un  contenuto  informativo  minimo

consistente in:

codice area: un codice alfanumerico che individui  univocamente

ciascuna localita' gestita;

nome  area:  un  nome  che  caratterizzi  l'area  e   che   sia

comprensibile e  univocamente  individuabile  per  tutti  gli  attori

coinvolti nella gestione (per esempio Scuola Pascoli, Parco  Marconi,

rotonda tra via Piave e via Petrarca, viale Stazione, ecc.);

classificazione  area:  una  classificazione   in   base   alla

destinazione d'uso della tipologia di  verde  dell'area.  Per  questa

classificazione si puo' fare riferimento  alle  linee  guida  per  la

gestione dei patrimoni arborei  pubblici  dell'Associazione  italiana

direttori e tecnici pubblici giardini (41) , o alle «Linee guida  per

la  gestione  del  verde  urbano  e   prime   indicazioni   per   una

pianificazione sostenibile» (42) ;

classificazione ISTAT: La «Rilevazione  dati  ambientali  nelle

citta'», effettuata annualmente  dall'Istat,  raccoglie  informazioni

ambientali relative ai comuni capoluogo di tutte le province italiane

e delle citta' metropolitane. I  dati  e  l'informazione  statistica,

hanno l'obiettivo di fornire un quadro  informativo  a  supporto  del

monitoraggio dello stato dell'ambiente urbano e delle attivita' poste

in essere dalle amministrazioni  per  assicurare  la  buona  qualita'

dell'ambiente nelle citta'. Per le istruzioni  sulla  classificazione

si rimanda all'apposita documentazione dell'ISTAT (43) ;

intensita' di fruizione: come previsto anche dalle linee  guida

dell'Associazione direttori e tecnici pubblici giardini, e' opportuno

prevedere in questa fase anche una classificazione delle aree gestite

in funzione dell'intensita' di fruizione. Questo  permettera'  quando

si passa alla seconda o terza fase del  censimento  di  lavorare  per

priorita', in funzione di quanto le aree sono  effettivamente  fruite

(44) (45) ;

data inizio gestione: ai fini  di  costituire  una  banca  dati

storica, che permetta anche di  analizzare  l'evoluzione  delle  aree

gestite da un anno all'altro (anche in funzione  del  bilancio  verde

previsto nell'ambito della legge n. 10/2013)  e'  opportuno  indicare

anche la data di inizio gestione;

data fine gestione: data nella quale la gestione  dell'area  da

parte  del  comune   e'   terminata   (per   esempio   in   caso   di

riqualificazione dell'area);

perimetro (46) : rappresenta su mappa l'area gestita. La  somma

delle aree censite dara' la superficie totale del verde di un comune.

Inoltre  il  perimetro  preciso  consentira'  ad  ogni  portatore  di

interesse, della stazione appaltante o  dell'appaltatore,  di  sapere

esattamente  fin  dove  arrivano  le  aree  gestite.  Bisogna   pero'

distinguere tra due tipi di aree:

perimetro reale: le aree come parchi, rotonde, aree sportive,

aree ricreative, ecc., dove viene  rilevato  il  perimetro  dell'area

stessa  e  dove  tutta  la  superficie  che  ricade  all'interno  del

perimetro e' gestita;

perimetro fittizio: le  aree  stradali,  dove  la  superficie

gestita riguarda  solo  le  alberature  ed  i  relativi  tornelli  ed

eventualmente in ambito extraurbano  i  cigli  stradali.  Per  questa

seconda tipologia e'  complesso  rilevare  solo  l'area  gestita,  in

quanto spesso costituita dai soli tornelli in prossimita' della  base

del tronco delle piante. Pertanto e' ammesso  rilevare  tutta  l'area

stradale sulla quale incidono le alberature, avendo  l'accortezza  di

classificarla  come  «area  fittizia»  in  modo  che  non  falsi   le

statistiche sulle aree complessive gestite;

rilevatore: operatore che ha effettuato il rilievo;

data rilievo: data del rilievo.

 

Livello 2 - Censimento  obbligatorio  sin  da  subito  per  i  comuni

superiori ai 25000 abitanti e, a partire dal  2021,  per  i  comuni

superiori ai 15.000 abitanti: alberi.

Per i comuni superiori ai 25000 abitanti e, a partire  dal  2021,

ai  15.000  abitanti,  come  previsto  dalla  legge  n.  10/2013,  e'

opportuno censire anche le alberature. Sebbene la  legge  n.  10/2013

parli solo delle alberature, sarebbe comunque opportuno estendere  il

censimento anche agli attrezzi ludici e  sportivi,  in  quanto  anche

questi, come le alberature, richiedono un monitoraggio continuo,  che

ne certifichi la conformita' alle norme UNI EN specifiche. In  questo

documento vengono trattati comunque  solo  i  livelli  obbligatori  e

quindi le alberature. Per quanto  riguarda  gli  attrezzi  ludici  si

rimanda al livello 3 (censimento completo del verde urbano).

Per il censimento delle alberature  molte  amministrazioni  hanno

gia' provveduto a censire e documentare le singole  piante.  Pertanto

in questo documento si fa riferimento  ad  un  contenuto  informativo

minimo che questi censimenti devono contenere. Sara' poi cura di ogni

amministrazione integrare queste informazioni con i  risultati  delle

analisi periodiche della stabilita' o con  le  informazioni  relative

agli interventi di manutenzione sulle piante.

Catasto alberi.

Il catasto delle alberature e' strettamente legato all'anagrafica

delle localita': le alberature di proprieta' pubblica devono ricadere

all'interno delle aree gestite e censite di cui  al  livello  1.  Per

ciascuna pianta vanno rilevate le seguenti informazioni minime,  alle

quali possono essere associate ulteriori informazioni  a  discrezione

dell'amministrazione.

Nella   seguente   lista   le   informazioni   facoltative   sono

specificate. Tutti gli altri campi sono da ritenersi obbligatori:

codice pianta:  una  numerazione  univoca  delle  piante  (puo'

essere univoca per tutto il comune o univoca all'interno di  ciascuna

localita', in modo che la combinazione codice area  e  codice  pianta

sia univoca);

codice area: codice della localita' nella  quale  si  trova  la

pianta (vedi livello 1);

posizione geografica: coordinate  cartografiche  della  pianta,

nello stesso sistema di riferimento dei perimetri dell'area, in  modo

che le piante ricadano all'interno di una area gestita;

data inizio: ai fini di costituire una banca dati storica,  che

permetta anche di analizzare l'evoluzione del patrimonio  arboreo  da

un anno all'altro (anche per rispondere alle  esigenze  del  bilancio

verde previsto a fine legislatura per gli amministratori  dei  comuni

superiori a 15.000 abitanti nell'ambito della legge n. 10/2013);

data fine gestione: data nella quale la pianta viene abbattuta;

specie: nome scientifico della pianta;

nome comune: nome comune della pianta (facoltativo);

diametro tronco (espresso in cm): rilevato  il  diametro  della

pianta ad un'altezza di 1,30 m;

altezza della pianta: stima o misura dell'altezza della  pianta

in metri;

diametro chioma: diametro della chioma in metri (facoltativo);

fase  sviluppo:  nuovo  impianto,   pianta   giovane,   adulta,

senescente;

protezione: eventuale stato di protezione della pianta  (albero

monumentale o pianta di particolare interesse);

rilevatore: operatore che ha effettuato il rilievo;

data rilievo: data del rilievo.

A  queste  informazioni  andranno  poi   associate   informazioni

accessorie  sullo  stato  della  pianta  in  un  particolare  momento

(altezza del fusto da terra  alla  prima  impalcatura  della  chioma)

analisi di stabilita' speditive, visive o strumentali),  o  eventuali

interventi passati, o pianificati in futuro.

 

Livello 3 - Censimento di tutti gli elementi del verde pubblico.

Per una gestione efficace di tutti gli elementi  del  verde,  una

completa tracciabilita' delle attivita' svolte, dei costi  sostenuti,

di eventuali non conformita' rilevate,  per  una  governance  attenta

alla sicurezza e alla qualita' e per una valorizzazione  dei  servizi

ecosistemici, si raccomanda di realizzare un censimento  completo  di

tutti gli elementi del verde.

L'organizzazione delle attivita' di manutenzione del  verde  e  i

relativi costi  sono  legati  alle  caratteristiche  degli  specifici

oggetti lavorati e dalla loro quantificazione. Ad esempio, lo sfalcio

di un prato e' realizzato con macchinari diversi  a  seconda  che  si

trovi «in scarpata», «in area sportiva» o  «in  sede  tranviaria»:  a

questa  lavorazione  corrispondono  aspetti  organizzativi  e   costi

diversi, che verranno  applicati  ai  metri  quadrati  di  superficie

falciata. E'  quindi  fondamentale  classificare  fin  da  subito  in

maniera corretta  le  diverse  tipologie  di  prati,  pavimentazioni,

recinzioni, arredo urbano, ecc., in funzione delle lavorazioni a  cui

sono sottoposti.

Il «Modello dati per il censimento del  verde  urbano»  e'  stato

sviluppato tenendo conto da un lato delle  esigenze  manutentive  del

verde  urbano,  dall'altra  del  contesto  normativo   nazionale   ed

internazionale in cui si colloca, in particolare per quanto  riguarda

la compatibilita' con le banche dati territoriali a  livello  locale,

nazionale ed internazionale.

Il modello dati tiene conto sia della strutturazione logica della

banca dati, che della codifica dei vari elementi del verde, che delle

modalita' di rilievo. Ad integrazione e' anche  stato  realizzato  un

glossario, che identifica per ogni tipologia  di  elemento  verde  le

modalita' di rilievo e di classificazione, rappresentando di fatto un

capitolato tecnico per incarichi di realizzazione della  banca  dati.

Per una descrizione completa del modello dati, delle codifiche, delle

modalita' di rilevo e gestione, si  rimanda  al  documento  specifico

(47) .

 

__________

(1) I Criteri ambientali minimi /  Ministero  dell'ambiente  e  della

tutela del territorio e del mare.

(2) La prassi UNI/PdR 8/2014 fornisce le linee guida per lo  sviluppo

sostenibile degli spazi verdi urbani e periurbani - orientando la

pianificazione,   la   progettazione,   la   realizzazione,    la

manutenzione degli stessi, nonche'  la  produzione  di  materiale

vegetale. Lo scopo della prassi  di  riferimento  e'  individuare

degli obiettivi  di  qualita'  ambientale,  economica  e  sociale

relativi alla gestione territoriale.

(3) La stazione appaltante in base alla valenza storica-paesaggistica

del sito e/o alla sua rilevanza in termini di  superficie  totale

occupata valuta di indire la gara d'appalto per l'affidamento del

servizio  di   progettazione   di   nuova   area   verde   o   di

riqualificazione di un'area gia' esistente.

(4) Progettazione     di     nuove     aree      verdi      o      di

manutenzione/riqualificazione  di  aree  gia'  esistenti  (c.p.v.

71240000-2    Servizi    architettonici,    di    ingegneria    e

pianificazione, c.p.v. 71222000-0  Servizi  di  progettazione  di

impianti all'aperto, c.p.v. 71220000-6 Servizi  di  progettazione

architettonica)  che  prevede  tecniche  e  interventi   per   la

riduzione degli impatti ambientali.

(5) Servizi  per  la  gestione  e  manutenzione  del  verde   (c.p.v.

77311000-3 Servizi di  manutenzione  di  giardini  ornamentali  o

ricreativi; c.p.v. 77313000-7  Servizi  di  manutenzione  parchi;

c.p.v. 77310000-6 Servizi di piantagione e manutenzione  di  zone

verdi;  c.p.v.  77320000-9  Servizi  di  manutenzione  di   campi

sportivi; c.p.v. 77340000-5 Potatura di alberi  e  siepi;  c.p.v.

77341000-2 Potatura di  alberi;  c.p.v.  77342000-9  Potatura  di

siepi;  c.p.v.  77211400-6  Servizi  di  taglio  alberi;   c.p.v.

77211500-7 Servizi  di  manutenzione  alberi;  c.p.v.  77211600-8

Seminagione di piante; c.p.v. 77312000-0 Servizi di  diserbatura;

c.p.v.  77312100-1  Servizi  di  trattamento   erbicida;   c.p.v.

77314100-5 Servizi di realizzazione di manti erbosi).

(6) Ai sensi dell'art. 7 dell'accordo in Conferenza Stato-regioni del

22 febbraio 2018 sono previsti casi di esenzione e/o di riduzione

del percorso formativo.

(7) Art. 59 1-bis - Codice appalti (decreto legislativo n.  50/2016):

«Le stazioni appaltanti possono ricorrere  all'affidamento  della

progettazione esecutiva e dell'esecuzione di  lavori  sulla  base

del progetto definitivo dell'amministrazione  aggiudicatrice  nei

casi in cui  l'elemento  tecnologico  o  innovativo  delle  opere

oggetto   dell'appalto   sia   nettamente   prevalente   rispetto

all'importo complessivo dei lavori».

(8) Sono esclusi dall'applicazione di tale criterio i soggetti di cui

all'art. 12 della legge 22 maggio 2017, n.  81,  se  iscritti  in

albi professionali, per  i  quali  valgono  le  rispettive  leggi

speciali e le disposizioni previdenziali loro applicabili.

(9) Per i liberi professionisti iscritti ai relativi albi  e  collegi

la certificazione previdenziale e'  rilasciata  dalla  rispettiva

Cassa di previdenza.

(10) Testo unico sulla  salute  e  sicurezza  sul  lavoro  -  decreto

legislativo 9 aprile  2008,  n.  81,  testo  coordinato  con  il

decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106,  ove  viene  trattato

agli articoli 17 e 28.

(11) Ai sensi dell'art. 7 dell'accordo  in  Conferenza  Stato-regioni

del 22 febbraio 2018 sono previsti  casi  di  esenzione  e/o  di

riduzione del percorso formativo.

(12) La stazione appaltante deve fissare una adeguata penale  per  il

non soddisfacimento del criterio e/o, se del caso, la previsione

di risoluzione del contratto.

(13) Per i liberi professionisti iscritti in albi  la  formazione  e'

assolta  nell'ambito  della  formazione  continua   obbligatoria

prevista per ciascuna categoria.

(14) Linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni

per una pianificazione sostenibile a cura del  Comitato  per  lo

sviluppo del verde urbano.

(15) Restano   applicabili,   anche   ai   fini   paesaggistici,   le

capitozzature di salici e  gelsi  qualora  storicamente  tipiche

della zona.

(16) Capitozzatura:  drastico  raccorciamento  del  tronco  o   delle

branche primarie (sbrancatura) fino ad arrivare  in  prossimita'

di questi ultimi (Fonte linee guida per la  gestione  del  verde

urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile  a

cura del Comitato per lo sviluppo del verde urbano).

(17) Mulching:  tecnica  di  taglio  che  consiste  nello  sminuzzare

finemente l'erba e distribuirla uniformemente sul terreno  senza

doverla necessariamente rimuovere  (Fonte  linee  guida  per  la

gestione  del  verde  urbano  e  prime   indicazioni   per   una

pianificazione sostenibile a cura del Comitato per  lo  sviluppo

del verde urbano).

(18) Vedi art. 12 decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150.

(19) Per prodotti fertilizzanti si intendono  concimi,  ammendanti  e

correttivi.

(20) Vedi i prodotti contenenti i panelli  di  semi  di  ricino  e  i

panelli di ricino.

(21) La  raccolta  dei  rifiuti  abbandonati  nell'area  verde  e  la

relativa gestione deve avvenire nel caso non sia contemplata nei

servizi di igiene urbana e  ambientale:  l'amministrazione  deve

individuare la competenza della gestione dei  rifiuti  nell'area

verde oggetto dell'appalto, definendo precisamente nei contratti

di  appalto   le   relative   responsabilita',   garantendo   il

coordinamento delle attivita' di manutenzione e di pulizia delle

aree verdi.

(22) Decreto-legge n. 13/2017 ha introdotto nel  decreto  legislativo

n. 142/2015 il nuovo art. 22-bis, relativo  alla  partecipazione

dei richiedenti protezione internazionale, su  base  volontaria,

in attivita' di utilita' sociale in favore  delle  collettivita'

locali. Decreto legislativo 30 maggio  2005,  n.  140,  art.  11

(Lavoro e formazione professionale). - 1. Qualora  la  decisione

sulla domanda di asilo non venga adottata entro sei  mesi  dalla

presentazione della domanda  ed  il  ritardo  non  possa  essere

attribuito al richiedente asilo, il permesso  di  soggiorno  per

richiesta asilo e'  rinnovato  per  la  durata  di  sei  mesi  e

consente di svolgere attivita' lavorativa fino alla  conclusione

della procedura di riconoscimento.

(23) Fornitura di  materiale  vegetale  (c.p.v.  03450000-9  prodotti

vivaistici).

(24) Rivolto alle stazioni appaltanti che selezionano in  proprio  le

specie vegetali da acquistare.  Se  non  si  posseggono  elenchi

territoriali adeguati, a titolo informativo, si fa presente  che

e'  stato  elaborato  da  ENEA  il  tool  di  ricerca  Anthosart

(https://anthosart.florintesa.it/il-tool) volto  alla  selezione

delle  specie  della  flora  spontanea  d'Italia,   adeguata   e

specifica   alle   caratteristiche   estetiche,    fisionomiche,

ecologiche, edafiche e climatiche del luogo in  cui  si  intende

introdurre le piante.

(25) NOTA 25 MANCANTE

(26) Il periodo di garanzia  dalla  messa  a  dimora  e'  relativo  e

specifico per ogni tipologia di specie acquistata.

(27) Dal 1° gennaio 2021  entrera'  in  vigore  il  regolamento  (UE)

2018/848 del Parlamento europeo e del Consiglio  del  30  maggio

2018 relativo alla produzione biologica e all'etichettatura  dei

prodotti biologici e che abroga il regolamento (CE) n.  834/2007

del Consiglio.

(28) Cosi' come  previsto,  in  via  facoltativa,  dall'art.  91  del

regolamento comunitario n. 2016/2031.

(29) Acquisto   di   prodotti   fertilizzanti   (c.p.v.    24440000-0

Fertilizzanti vari).

(30) Per prodotti fertilizzanti si  intendono  concimi  ammendanti  e

correttivi.

(31) Vedi i prodotti contenenti i panelli  di  semi  di  ricino  e  i

panelli di ricino.

(32) Fornitura  di  impianti  automatici   di   irrigazione   (c.p.v.

45232120-9 Impianto di irrigazione).

(33) La stazione appaltante deve  valutare  se  inserire  o  meno  le

indicazioni di questo capoverso, in base alla  presenza  o  meno

dell'impianto   di   irrigazione.   In   caso   di    necessita'

dell'impianto  di  irrigazione,  per  consentire  di   formulare

un'offerta, dovra' fornire idonee  informazioni  agli  offerenti

sull'area del sito di impianto.

(34) Tale  criterio  deve  essere  integrato  ove   tecnicamente   ed

economicamente possibile.

(35) A titolo informativo si fa presente che e'  stato  elaborato  da

ENEA       il       tool       di       ricerca        Anthosart

(https://anthosart.florintesa.it/il-tool)       volto       alla

progettazione degli spazi verdi mediante una selezione di specie

della  flora  spontanea  d'Italia,  adeguata  e  specifica  alle

caratteristiche estetiche, fisionomiche, ecologiche, edafiche  e

climatiche del luogo in cui si intende realizzare il progetto.

(36) Vedi i «paesaggi rurali storici» identificati  dall'Osservatorio

nazionale del paesaggio e in coerenza con  quanto  previsto  dal

codice  dei  beni  culturali  e  del  paesaggio  e   dai   piani

paesaggistici volti alla cura e  al  mantenimento  dei  paesaggi

tradizionali.

(37) Il tappeto erboso, se presente, non va realizzato fino a ridosso

del colletto dell'albero, soprattutto se creato mediante  rotoli

precoltivati, per evitare futuri danneggiamenti del  colletto  e

interramento secondario dello stesso.

(38) Si ricorda che l'estrazione di acqua non deve  superare  il  20%

delle risorse  idriche  rinnovabili  disponibili.  Comunicazione

della Commissione europea «Tabella  di  marcia  verso  un'Europa

efficiente  nell'impiego  delle   risorse»   [COM   (2011)   571

definitivo] - legge n.  221/2015:  «E'  fatto  obbligo,  per  le

pubbliche  amministrazioni,   ivi   incluse   le   centrali   di

committenza,  di  contribuire  al  conseguimento  dei   relativi

obiettivi ambientali, coerenti con gli  obiettivi  di  riduzione

dei gas che alterano il  clima  e  relativi  all'uso  efficiente

delle risorse».

(39) Vedi le linee guida per la gestione del  verde  urbano  e  prime

indicazioni  per  una  pianificazione  sostenibile  a  cura  del

Comitato per lo sviluppo del verde urbano.

(40) Fornitura  di  impianti  automatici   di   irrigazione   (c.p.v.

45232120-9 Impianto di irrigazione).

(41) Linee guida per la  gestione  dei  patrimoni  arborei  pubblici.

Associazione direttori e tecnici pubblici giardini, 2015.

(42) Linee  guida  per  il  governo  sostenibile  del  verde  urbano.

Comitato per lo sviluppo del verde pubblico. MATTM, 2017.

(43) Rilevazione «Dati ambientali nelle citta'»,  istruzioni  per  la

compilazione del questionario verde. ISTAT, 2017.

(44) Fornitura  di  impianti  automatici   di   irrigazione   (c.p.v.

45232120-9 Impianto di irrigazione). RICHIAMO NOTA 32

(45) La stazione appaltante deve  valutare  se  inserire  o  meno  le

indicazioni di questo capoverso, in base alla  presenza  o  meno

dell'impianto   di   irrigazione.   In   caso   di    necessita'

dell'impianto  di  irrigazione,  per  consentire  di   formulare

un'offerta, dovra' fornire idonee  informazioni  agli  offerenti

sull'area del sito di impianto. RICHIAMO NOTA 33

(46) La   base   cartografica   sulla   quale    realizzare    questa

perimetrazione e gli strumenti da  utilizzare  possono  variare,

importante e' rispettare le seguenti  regole:  -  utilizzare  un

sistema di  riferimento  geografico  corretto  e  ufficiale.  Il

sistema  cartografico  di  riferimento  standard  in  Italia  e'

l'ETRF2000 epoca 2008.  I  codici  EPSG  utilizzabili  per  tale

sistema di riferimento RDN2008 sono i  seguenti:  identificativi

6706 (fi, lambda), 7791 (E,N, fuso 32),  7792  (E,N,  fuso  33),

7793 (E,N, fuso  33),  7794  (Italy  Zone).  Questo  sistema  di

riferimento e' definito come sistema  di  riferimento  geodetico

nazionale mediante decreto  ministeriale  10  novembre  2011;  -

salvare le aree gestite come poligoni in  formato  Shapefile;  -

fare attenzione a non sovrapporre i poligoni delle aree gestite.

(47) Modello dati per il censimento del verde urbano,  versione  2.0.

F. Guzzetti et.al., 2018.

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