CAM edilizia-tessili-arredo: leggi il commento al D.M. 11 gennaio 2016

Nei tre nuovi CAM sono stati messi a fuoco i criteri minimi essenziali, selezionando quelli più rilevanti in termini di riduzione degli impatti ambientali e, quindi, semplificando il lavoro delle stazioni appaltanti

I criteri ambientali minimi (CAM) devono essere aggiornati e implementati ove necessario ai sensi della nuova disciplina sugli appalti pubblici (D.Lgs. n. 50/2016 e D.M. 24 maggio 2016) e delle innovazioni tecniche e commerciali di settore.

I tre CAM appena pubblicati nel decreto del ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare 11 gennaio 2017 riguardano gli arredi per interni, l'edilizia e i prodotti tessili e risultano generalmente snelliti e migliorati; in particolare, sono stati messi a fuoco i criteri minimi essenziali, selezionando quelli più rilevanti in termini di riduzione degli impatti ambientali e, quindi, semplificando il lavoro delle stazioni appaltanti. Inoltre, è stata esplicitata la necessità di considerare le implicazioni sociali ed etiche degli appalti pubblici. Quest’ultimo aspetto ha giovato in particolare al Cam sull’edilizia - settore dove si riscontrano forti criticità in cantiere - e sui prodotti tessili, data la complessità delle catene di fornitura e la loro localizzazione in contesti in cui spesso è difficile garantire standard minimi per i lavoratori. Per gli arredi una novità rilevante è la valorizzazione del riutilizzo.

Nell'articolo, a firma di Massimo Mauri di Arpa Lombardia, sono analizzate le principali novità compresi i riferimenti ai temi della responsabilità sociale.

 

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